| Andre_03 |
| | inSaNiTy and genius » ]sPeTTaCoLo TeRzO DeL gIuLLaRe[ « Come un cane bastardo annusò l'aria. Vi sentì odore di festa. Gli venne istintivamente voglia di cantare. Si trattenne, limitandosi ad ascoltare l'accompagnamento musicale dei propri sonagli, quel giorno legati fra i capelli ed anche attaccati alle estremità dei gambali cremisi. Tintinnavano ad ogni suo passo, echeggiando in quell'angusto corridoio. Amava il suono dei campanellini, anche se non sapeva spiegarsi il perché. Erano un ottimo preludio al clangore delle spade, al sibilo dei fendenti ed allo schizzar del sangue. Fremeva dalla voglia di uccidere, mista ad una crescente curiosità di scoprire chi fosse stato scelto fra quei miserabili della prigione per fargli da avversario. Non aveva notato nessuno degno di nota, così non poté nemmeno fare previsioni o ipotizzare scenari. Sperava solo in una cosa. Che fosse qualcuno con cui valesse la pena mettere in scena uno spettacolo grandioso. Quel palcoscenico, quel Circo dei Pazzi, lo eccitava incredibilmente. Aveva voglia di danzare, di cantare, di spezzare ossa nel frattempo e amputare arti e lembi. Oscenità indicibili e truci gli scorsero nella mente sotto forma di immagini, suoni, ricordi e frammenti di passato. Come uccidere la preda questa volta? Quanto male fargli? Quali armi usare? Che canzone intonare? Troppe domande, troppa impazienza. Voleva combattere, ma il corridoio sembrava non finire mai. Non che fosse eccessivamente lungo, però ogni passo appariva al Giullare come tremendamente lento, breve. La meta, per altro ignota, era ancora lontana. Inutile dire che, lungo tutto il tragitto, Shagwell sorrideva. Un ghigno beffardo gli deformava le labbra, come sempre accadeva in quelle situazioni. E nella testa i pensieri erano ben lontani dal Re, dalla Corte, dal Castello. C'era spazio solo per quell'adrenalinica attesa, che ben presto sarebbe terminata in un bagno di sangue. Vedeva la luce in fondo all'angusto corridoio ingrandirsi pian pianino, ma non fu quello ad alimentare la sua eccitazione. Dapprima, infatti, sentì le voci. Un sommesso brusio, come decine di sussurri sovrapposti, proveniente proprio dal termine del cunicolo umido e buio. Sapeva ciò che l'attendeva ancor prima di metterci piede. E gli piacque quel che vide. Un cerchio di sabbia, come tanti altri che aveva incontrato nella sua esistenza di guerriero. Palcoscenico ideale per i suoi spettacoli, polveroso ed adorato come pochi altri. Tutt'attorno, spalti gremiti di pubblico vociante, che si zittì qualche attimo al suo ingresso. Vi badò poco, non curandosi di chi o cosa si fosse preso la briga di assistere a quel suo ennesimo show. Il contrario fecero loro: appena qualche secondo dopo l'arrivo del Guitto, ripartì il brusio, aggravato dai commenti sul suo aspetto, sulle sue armi. Di certo quella figura avrebbe destato sorpresa o interesse. Alto, ben piazzato, di bell'aspetto e ricoperto di cicatrici dal collo in giù, Shagwell non era decisamente un individuo dai tratti "comuni". Capelli neri lunghi racchiusi in una coda di cavallo, con striature cremisi casuali ed occhi color del sangue più scuro, intonati con i pantaloni larghissimi -unico indumento del Giullare-. Piedi scalzi che calcavano la polvere con esperienza e sonorità inaspettate, tintinnando. I tatuaggi, anch'essi poco vistosi, tracciavano linee nere irregolari in corrispondenza del cuore e delle scapole. Spostò il suo Scettro verso il basso, lasciando che quella gran Puttana ricurva baciasse la sabbia. Un discreto clangore seguì quel gesto, ammutolendo ancora la folla, che osservò interessata e incuriosita, ma non senza timore diffuso negli sguardi dei presenti. La sciabola di due metri brandita da Shag non era decisamente sinonimo di sicurezza per chiunque la vedesse, tantomeno se poi si scrutava negli occhi il folle Giullare, raggiungendo istantaneamente la consapevolezza di quanto pericoloso fosse armare un simile individuo di cotanta lama. Si leccò le labbra, lui, sempre ghignando soddisfatto. Era giunto lì per primo, la sua carne da macello stava tardando a mostrarsi. Sentì sapore di sangue sulla lingua, a causa del rivolo che gli solcava verticalmente il viso partendo dai capelli. Un ricordino della sala circolare, così come quello sul braccio sinistro. Niente di terribile, semplice dolore pulsante che non cessava, sopportabile e persino gradevole. Socchiuse gli occhi, godendosi quel momento che precedeva tutto. Battaglia, sofferenza, estasi. Le parole uscirono spontanee dalle sue labbra, come fossero impazienti di fendere l'aria.
«All’inferno la pace che il nostro sud appesta. Tu, cane bastardo, vieni e canta, oggi è festa.»
Quella canzone. Ancora. L'aveva sentita in sogno, ma era certo di averne già cantato i versi centinaia di volte, tanto gli pareva di conoscerla bene. Non si soffermò a chiedersi nulla. L'arte voleva il suo momento, e un artista come lui non poteva che concederglielo con rispetto.
«In vita sol quando s’incrociano le spade e se il vento gonfia il drappo di chi cade, se i bianchi fior si fan vermigli di sangue, allora il mio cuor pazzo d’amore, di gioia la noia distrugge nel sol.»
Bella scelta di parole e ottimo ritmo. Ogni voce nell'arena si acquietò, chi per spavento, chi per sorpresa. Solo il -volutamente- rauco e soffuso tono del Guitto raschiava il silenzio.
«Il sole si leva ad est rosso sangue ma luce non dà a chi in pace langue ed amo nel buio veder le sue lance trafiggere il sonno, parlare a chi piange. La sua virtù sfida da sola le tenebre.»
Riaprì gli occhi, sfiorando con la dolorante mancina una delle else delle Puttane. Godette ulteriormente a quel tocco, mordendosi un secondo le labbra prima di riprendere, con l'ultima strofa. Lo sguardo puntava dritto verso l'apertura opposta a quella da cui era entrato nell'arena. Aspettava la preda, cantando.
«Conceda l’inferno al mio cuor di sentire rumori di spade, cavalli nitrire, ai miei occhi il vedere in pazza partita due petti ferrati contendersi la vita e voglio morir baciando un’ora di guerra... All’inferno la pace che il nostro sud appesta. Tu, cane bastardo, vieni e canta, oggi è festa.»
Cadde il silenzio. Nessuno osò fiatare. Qualcuno era tanto preso dalle rime del Guitto da non riuscire nemmeno a pensare, ed altri invece temevano di interrompere qualcosa. Shagwell fissava ora immobile, statuario e terribile nello stesso tempo, quell'apertura lontana una decina di metri. La fissava come se fosse una donna bramosa di carne. Col sorriso stampato sul volto, in trepida attesa dell'ennesima vittima da stuprare.
CITAZIONE » [LeGeNdA] « Shagwell, il Giullare » [ReC: 275][AeV: 225][PeRf: 350][PeRm: 175][CaeM: 275] «
StAtO « Piaghe sanguinanti sulle mani a causa delle troppe catene spezzate; ferita di Bassa entità sulla tempia destra; squarcio su tutto il braccio sinistro di entità Bassa. eNeRgIa « 100% EqUiPaGGiaMenTo « Il Guercio Guardone ° » [In TaScA]
CITAZIONE Monocolo della famiglia Meribald iL gUeRcIo GuArDoNe « Si tratta di un vecchio e logoro monocolo violaceo, oggetto che apparteneva al Tetro, vecchia conoscenza del Guitto; o meglio, ex-conoscenza del Guitto. Shag l’ha ottenuto dopo una cruenta battaglia e, per quel che si ricorda, se l’è trovato in mano dopo aver ripreso i sensi. Ma può un necromante possedere un oggetto privo di poteri? Certo che no. Difatti, anche tenendolo solamente in tasca, il monocolo conferisce al portatore l’abilità di scrutare nelle tenebre più scure. Il Giullare avrà quindi una visuale perfetta anche nell’ombra più corrotta, a patto che essa non sia illusoria.
Le Due Puttane ° » [NeL fOdErO]
CITAZIONE Le dUe PuTTaNe « Trattasi di una coppia di lame veramente particolari, o meglio, rare. Avrete sentito parlare dei coltelli Kukri, o forse ne avrete solo visto uno senza saperne il nome. Beh, per farla breve, sono dei coltelli originari della zona del Nepal, anticamente utilizzati per tagliare la legna, dalla lama ricurva "all'interno". Ora, da un giullare ci si aspetterebbe l'utilizzo di coltelli, perchè no, anche di tipo Kukri. Ma Shagwell non è un giullare qualsiasi, come più volte sottolineato. E dunque ecco le sue due puttane: due lame Kukri gemelle a dir poco enormi, per la loro tipologia. Sono infatti lunghe circa un metro ciascuna, con le lame larghe ricurve e le impugnature grezze. Ogni lama ha il filo nella parte concava, piuttosto logorato e rovinato dalle battaglie combattute da Shag. Questo comporta la presenza sul filo di entrambe le spade di irregolarità che ne aumentano esponenzialmente la pericolosità. Il Giullare porta queste due armi appese ai fianchi, oppure entrambe su un fianco, o incrociate dietro il dorso, o dietro il fondo schiena. E le sa usare dannatamente bene. [ImG] Lo Scettro del Giullare °
CITAZIONE Lo SceTTrO DeL GiuLLaRe « Avete presente quel genere di personaggi dalla forza mostruosa che brandiscono spade o alabarde titaniche con una sola mano? Incredibili, impossibili, surreali. Terribilmente pericolosi, secondo me. Shagwell rientra appieno in quella categoria. E quest'arma ne è la riprova. Una spada simile ad una scimitarra, grande, pesante, enorme. Lunga due metri, è pacchiana, unica, stupenda. La sua curvatura è estrema, esagerata. Affilatissima nonostante le apparenze, si tratta di un'arma dal valore inestimabile. Sia ben chiaro: Shagwell non la venderebbe mai, nemmeno a costo della vita. Trova che essa sia la quintessenza del suo essere, una mostruosa e grossolana lama che adora brandire in battaglia, sebbene sia raro il caso in cui se la porti dietro. La chiama "Scettro del Giullare", e la considera a tutti gli effetti parte di sé. Non sa, certo, che essa racchiude straordinari poteri. [ImG] nOtE « Innanzitutto mi scuso con Sephirine per l'uso della canzone-poesia da lei citata nel primo post del torneo, di cui mi sono follemente innamorato XD Grazie di cuore per averla scritta/citata. Per il resto...auguro buona giocata a questo sconosciuto con cui mi trovo a combattere X°D [:*] diamo spettacolo, su. U_U PaSSiVe «
CITAZIONE SoNo Il pIù FoRtE « Credo che l'appellativo "forte" si sposi alla perfezione con la figura di Shagwell. Vedete, lui è veramente molto potente. Il suo fisico, nonostante appaia asciutto e leggermente inferiore, in quanto a tono muscolare, a quello di molti altri guerrieri, nasconde in realtà una brutalità senza paragoni. In qualità di essere umano, ci si aspetterebbe fragilità da lui, o vulnerabilità. Non è così: il Giullare è estremamente resistente, difficile da buttare giù in battaglia. Questo perchè si è allenato? No, non diciamo puttanate. Lui non si allena, non gliene frega un cazzo di diventare forte. E' già forte, ed il suo "allenamento" consiste nella costante caccia all'uomo, nell'incessante desiderio -puntualmente soddisfatto- di ammazzare la gente e combattere. Esperienza, ridotta all'osso, che si manifesta in svariati modi. Primo su tutti, la sua enorme forza bruta. Differente dalla norma, la sua potenza fisica è talmente elevata da permettergli parecchie azioni inusuali. Pugni, calci, tutti gli attacchi sferrati da Shagwell sono più forti e dolorosi del normale. Inoltre, può tranquillamente impugnare armi di grossa stazza con una mano sola, se gli aggrada. Il suo Scettro del Giullare ne è la riprova: la utilizza non con due, ma con una mano. E senza difficoltà, credetemi. In suo pugno, quell'enorme spada ricurva appare rapida e letale come un fioretto. Solo che ha qualche centimetro di lama in più. Per di più, Shagwell ha anche un'altra caratteristica, che gli deriva sempre da quella succitata esperienza: la resistenza in combattimento. Si dice che gli umani siano delle creature fragili rispetto alle altre Razze. Si dice anche che abbiano sviluppato una riserva energetica "diversa" da quella degli altri popoli di Asgradel, per poter meglio sfruttare la magia. Per il Giullare il discorso è molto simile, con un'unica differenza: a lui quell'energia serve per non crollare in battaglia. Combatte come un folle, anche quando le sue energie calano sotto il 10%, restando in piedi nonostante il palese affaticamento. Ovviamente, come tutti i mortali, crollerà allo 0%, crepando malamente. Non che questo gli importi, però. Ah, quasi dimenticavo: Shagwell è, come già accennato, un pazzo bastardo a cui piace farsi e fare male. Inutile aggiungere che, con la pelle coriacea e il fisico brutale che si ritrova, riuscire a procurargli serie ferite e a farlo sanguinare sarà nettamente più difficile di quanto possa esserlo contro un Guerriero qualunque. Infine, sappiate che spezzare le ossa al Giullare è particolarmente difficile. Certo, liberi tutti di provarci, ma non dite che non vi avevo avvertito...
CITAZIONE SoNo Il pIù FoLLe « Impressionare un pazzo è semplice, secondo voi? Io credo di no, anche dopo aver visto di cosa è capace Shagwell. Lui non si fa influenzare da niente. Non è che non abbia paura, certo. E' un essere umano e in quanto tale prova sentimenti, anche se in maniera diversa dalla maggior parte della sua Razza. Tuttavia, possiede una mente ed una psiche talmente contorta, bizzarra, strana, malata, che lo rende una sorta di "mondo a parte". Cercherò di spiegarmi meglio. E' inutile tentare di spaventare Shagwell. Ne riderà. E' inutile provare a minacciarlo. Riderà anche di quello. Le situazioni difficili non lo preoccupano, così come gli individui presunti più forti di lui. Questa sua caratteristica innata gli è molto utile su un frangente particolare: il Re. E' uno dei pochi individui al mondo che può permettersi di stare accanto a Ray senza subirne l'influenza oscura. Non teme il Re Mascherato, ma lo rispetta profondamente. Sono due cose ben diverse. Per quanto riguarda altre eventuali magie, ipnosi, cazzate da psion che possano attraversarvi la mente, sappiate che Shagwell, in virtù di questa abilità, è immune a qualsiasi effetto passivo che possa influenzare le sue emozioni. Altresì, questo potere riduce di un livello qualsiasi attacco psionico rivolto alla sua persona. Molto semplice. Per lui completamente naturale, nella sua innaturale follia.
CITAZIONE SoNo Il pIù SpEttAcOlArE « Un Giullare pazzo e sanguinario può essere simpatico? Vi sembra il tipo da raccontare barzellette o improvvisarsi buffone per dare spettacolo con sketch ridicoli? Shagwell non lo è, spiacente di deludervi. Il suo concetto di "divertimento" ha, come sempre, delle pericolose assonanze con "assassinio", "massacro" e anche "dolore". Dunque, com'è che si diverte il Guitto? Semplicissimo. Ammazzando la gente, dando spettacolo strappando qualche arto o sbudellando qualche stronzo. Per fare ciò, ovviamente, ha dovuto sviluppare diverse caratteristiche...o per meglio dire, ha dovuto fare molta pratica. In primo luogo, è riuscito ad aumentare la propria agilità spingendola fino ai limiti dell'umano. Eh sì. Il Giullare Sanguinario è tanto mostruoso quanto curioso da osservare combattere. Le torsioni del busto, le acrobazie, i gesti apparentemente inutili che compie...sono tutte manifestazioni del suo estro da "Saltimbanco". E' capace di fare capriole in aria con la massima precisione, piegarsi o torcere il busto in qualsiasi direzione voglia, come un contorsionista. In sostanza, può muoversi come meglio crede in ogni situazione. Questo perchè ha una completa padronanza del suo corpo. In secondo luogo, poi, Shag è diventato molto bravo a maneggiare gli "arnesi del mestiere". Non stupidi oggetti da giullare convenzionale, chiaro. Si parla di spade e armi varie, le sue "Puttane". Grazie ad una grande pratica, è riuscito a capire che se piega leggermente il polso e imprime una certa forza all'arma in uso, può lanciarla facendo in modo che torni da lui come fosse un boomerang. Provate a immaginare quanto male può fare una scimitarra di 2 metri in questo modo. Tanti. Troppi. tEcNiChE « Nessuna EdIt « Corretto errore nello status, mi scuso per l'inconveniente.
| | |
| |
|