| Mephet'ran |
| | « Ahahahaahahahahahahaahahahahaa…no. »
Si leccò di nuovo le labbra, lentamente. Quel bambino lo divertiva, aveva una innata dote di fanciullezza che lo rendeva “quasi” simpatico, agli occhi tenebrosi del Principe. Ma fu una sensazione così flebile, che bastarono pochi secondi per farla smarrire nei meandri della sua mente corrotta. Iniziò ad immaginare le torture che avrebbe potuto adottare, del sano divertimento. Avrebbe potuto ordinare ai suoi servi, con un semplice cenno, di banchettare con l’anima del Tuonomartello, ma preferì godere dello spettacolo che quella splendida giornata andava ad offrirgli. Sorrise ancora una volta. Era inquietante.
« Siamo alle solite… voi adulti, tsk, giudicate sempre e solo dalle apparenze; è un vostro Vizio, nonché la vostra Natura. »
Scostò la testa verso sinistra, incrociando le braccia. Era veramente incuriosito, voleva sentire cosa il bambino avesse da dirgli. Non riuscì a mascherare un ghigno di sfida, l’ennesimo. I suoi occhi sondavano il suo avverso dalla testa ai piedi, cercando di studiare ogni singolo particolare del giovane. Le iridi corvine si fermarono sul martello, un’arma di alta fattura. Fu lieto di vedere un infante maneggiare un simile attrezzo. Era compiaciuto, anche se cercava (goffamente) di nasconderlo.
« Ahhhh… e dire che al Gon-Grio i Lupi e gli Orsi mica mi giudicavano per la mia età, mi azzannavano ed attaccavano anche quando ero piccolo ed in fasce. »
…
« Faresti meglio ad imparare dal Regno Animale, anziché definire i tuoi Compagni-di-Giochi dei piccoli nani microscopici alti quanto un tappo di sughero e pericolosi quanto una formica! E se non impari con le buone, dovrò essere io ad istruirti a dovere!!! »
Echeggiò, con una sonora risata. La sua nemesi si era dimostrata più impulsiva del previsto, ma non diede troppo peso alle parole. Non lo faceva quasi mai, preferiva attenersi ai fatti e nient’altro. Con la mancina di accarezzò l’orecchio destro, lisciando i capelli che ricadevano sulla sua guancia, fastidiosi e indomabili. Poi, con ambedue le mani, insoddisfatto del suo crine, si portò i capelli fino a dietro le spalle, come per formare una specie di coda, per poi osservare il loro moto che, violento, li riportava in asse di partenza. Si leccò il labbro superiore e abbozzò un ulteriore sorriso.
« Divertente, davvero. In fin dei conti, sei un giocattolo interessante. »
Non fece in tempo a terminare la frase, che il suo avverso iniziò a correre verso di lui, brandendo con forza quel gigante maglio. Con una forza di rara potenza, Tuonomartello echeggiò con un fendente verticale, pronto a spaccare in due il cranio del Principe delle tenebre. Il colpo era violento e celere, difficile da bloccare… …ma, di certo, non impossibile. Una possente armatura di puro osso si edificò su tutto il corpo del Principe, partendo dal petto ed estendendosi su tutto il busto, per poi ricoprire arti e capo. I colpi dell’infante cozzarono contro la raffinata arte di manipolazione e, al termine dell’assalto, non rimasero nient’altro che dei cocci biancastri sul terreno. Il pubblico urlò, esaltato e stupefatto. Fece qualche passo indietro, aumentando la distanza col Tuonomartello, prima di rompere il tifo degli spettatori con la sua voce atona e penetrante.
« Dimmi, piccolo… …ti piacciono gli animali? »
Appena la frase sfumò nel silenzio, dalla terra nacquero due fiere, scheletriche e malaticce. Sembravano carcasse in putrefazione, che a stento riuscivano a muoversi. Ma, nonostante le apparenze, esse vantavano di una velocità considerevole – come dei veri e propri lupi – e i loro canini erano taglienti come lame. I due lupi si scagliarono contro Tuonomartello, il primo balzò in direzione della gola dell’infante, nel tentativo di morderlo, mentre il secondo mirava ad addentare la gamba destra del giovane. Giunte nei pressi dell’infante, sia che l’attacco fosse andato a segno o meno, le due fiere sarebbero esplose in una nube venefica, atta a destabilizzare l’apparato respiratorio del povero bambino. Dietro a questo scenario da incubo, il Principe rideva…
…come una iena che attende il suo cibo.
CITAZIONE P o t e r i S p e c i a l i .la nera arte del Principe~ Un Principe ha, di diritto, una schiera di servitori. Non esiste al mondo una figura nobiliare senza un minimo di potere, privata persino del più umile dei servi. Che siano esseri umani o mostri, buoni o cattivi, vivi o morti. Mephet’ran è, in fin dei conti, un necromante. Egli ha consacrato la sua vita alle arti oscure, apprezzando il delicato sapore dell’immortalità, gustandone il sofisticato odore e la pregevole essenza. Le sua arti dispongono di così tanta esperienza da risultare semplici – almeno per lui – da evocare, a prescindere dalla situazione incombente. Per questo motivo il Principe sarà in grado di richiamare una qualunque evocazione a tempo zero, senza alcun rito né imposizione delle mani, senza alcun attimo di concentrazione. Per lui sarà come compiete un’azione quotidiana, più facile di un semplice gesto. E non è tutto. Egli avrà anche il potere di infoltire le sue schiere riuscendo, con un unico slot tecnica, a utilizzare la medesima arte di evocazione (la stessa abilità o pergamena) per ben due volte, attingendo nuovamente al consumo, purché esso sia inferiore ad Alto. E’ in questo modo che i necromanti riescono ad avere la meglio, giacché la superiorità numerica è spesso sottovalutata. .il nero cuore del Principe~ Come la pece, come la tenebra più corrotta e maligna, come le stesse esalazioni velenose che provengono dall’Inferno più celato. Questi sono soltanto complimenti per l’animo del Principe, un concentrato di astuta follia, mista ad odio e arroganza. Non ha bisogno di nessuno, non ne ha mai avuto. Fiero dei propri peccati, timoroso soltanto davanti alla Divinità che sorregge. Niente e nessuno sarà capace di influenzare psicologicamente il Principe, anche se questo potere si limita a influenze di infimo livello. Egli appartiene ad una razza che difficilmente si fa ingannare dalla parole, per questo non avrà paura dei demoni né rimarrà completamente ammaliato da chi ama giocare con la mente. Una difesa psicologia più che perfetta per chi è inferiore a lui, limitata alle influenze passive. Ma il suo cuore nero si spinge ben oltre. Un corpo forte e robusto, in grado di resistere a battaglie prolungate, in grado di divertirsi per molto tempo, senza sosta. Ogni singolo consumo del Principe sarà infatti ridotto del 5% e, nel caso esso scenda allo 0% o persino più in basso, sarà automaticamente tarato all’1%. Un individuo praticamente perfetto. E tale bellezza non può che avere un’altra capacità, ben più importante delle precedenti. Nulla sfugge all’occhio vigile di Mephet’ran. Egli sarà in grado di localizzare l’esatta posizione del suo avverso percependone l’aura, in un raggio di circa venticinque metri. Non importa quale siano le condizioni, il Principe saprà sempre l’esatta locazione di ogni individuo che solchi il raggio d’azione dell’abilità. Ogni attacco avverso porterà con sé un frammento dell’aura e il necromante riuscirà, rimanendo concentrato, a captare la direzione del colpo. Quest’ultimo procedimento sarà più difficile della normale percezione dell’individuo giacché il bersaglio sarà più piccolo; anche se, di fatto, si tratta della medesima arte. Un completo controllo del proprio corpo unito ad una particolare conoscenza dell’ambiente esterno. Si, più che perfetto. .la nera presenza del Principe~ Poter conoscere la posizione del nemico è un vantaggio considerevole in battaglia, un regalo che il Principe non vuole concedere ai suoi avversari. Un animo buio non può che avere una presenza della medesima entità. Il necromante ama l’odore della paura che percepisce dagl’altri, adora vanificare la sua presenza, si diverte ad isolare le sue prede facendole cadere vittime della pazzia e dell’angoscia. Poter scomparire, non esistere per pochi istanti. Sono in molti i detentori di poteri di percezione quali l’Auspex, e per questo motivo il Principe ha lottato a lungo per omettere il suo corpo da queste tipologie di influssi. Difatti, Mephet’ran non esiste, sarà impossibile localizzarne la presenza con abilità che avvertono l’aura, lo spirito, il calore o lo stesso battito del cuore. La sua presenza risulterà nulla, estinta, scomparsa. Indipendentemente dal tipo di Auspex, il necromante non potrà essere scorto in nessun modo; ovviamente, questo particolare potere annulla soltanto le percezioni di livello passivo. Molti, alla vista del necromante privo di anima, impazzirono credendo di vedere i fantasmi. Ma non è così. Rimanere nell’ombra in ogni attimo, poter manovrare i suoi burattini senza farsi scoprire. Un divertimento che tocca l’euforia, che sfiora l’eccitazione più istintiva. Per lui, questa, è vita. T e c n i c h e U t i l i z z a t e .le nere ossa del Principe~ Ogni buon necromante che si rispetti predilige evocare orrende creature piuttosto che impugnare una semplice e banale spada. Ma nel Principe c’è qualcosa che lo distingue dagli “usurpatori” di questa raffinata arte. Poter comandare le ossa non è da tutti. Mephet’ran è in grado di evocarle, crearle dal nulla, plasmarle donandole qualunque tipo di forma. Che sia per difendere la sua persona o per uccidere un suo avverso, o anche solo per divertirsi. Non importa. Attingendo ad un consumo Variabile di energia, il caster sarà in grado di manipolare questo materiale – se così possiamo definirlo – per generare possenti difese o versatili attacchi. Creare le ossa dal nulla, però, è un procedimento alquanto lento. Se esse vengono generate direttamente dal corpo del necromante, non sarà necessario alcun tempo di concentrazione, né alcuna imposizione delle mani; potranno essere edificate in modo istantaneo e improvviso (anche se potrebbero provocare delle ferite al Principe). Stesso principio se esse vengono create da altre ossa come, ad esempio, il corpo di uno scheletro (in questo caso, però, potrà sopraggiungere la “morte” dello stesso). Per generare materiale osseo dal nulla sarà invece necessaria una maggiore concentrazione e, quindi, il procedimento risulterà più lento. Questa particolare manipolazione avrà un dominio che coprirà un’area di dieci metri di raggio, avente come centro il Principe stesso. Ovviamente, essa sarà soggetta alle precedenti specifiche. I costrutti generati diverranno polvere al termine del loro utilizzo; sarà quindi possibile generare soltanto tecniche istantanee. In fin dei conti, si tratta di un lusso che non tutti possiedono. Ognuno, combatte la noia a modo suo. [ Medio per difendermi ] .i neri cuccioli del Principe~ Hai mai avuto un animale domestico? Il Principe si, anche se i suoi gusti non possono distaccarsi dal concetto di “originale” e “folle”. Egli ha sempre avuto una passione per i lupi, gli risultano familiari e legati al suo spirito libero e indipendente. Difatti, studiando le antiche pergamene di Nurgle, il necromante è riuscito a fondere la sua arte con il potere della Divinità del Caos. Attingendo ad un consumo Medio di energia, sarà possibile evocare al massimo due fiere, caratterizzate dal loro aspetto quasi scheletrico e dalla carenza di pelliccia. Nonostante le apparenze, però, esse risultano essere molto veloci; forse, anche per merito della loro corporatura, similare a quella di un normale canide. Se si sceglie di evocare una sola creatura, essa vanterà una resistenza Media; mentre se, viceversa, vengono evocate due creature, esse avranno una Bassa resistenza. Come per ogni evocazione, la somma delle energie in campo sarà inferiore di un livello rispetto a quella attuale del caster; ed esse rimarranno "vive" finchè qualcuno non le eliminerà. Senza alcun consumo aggiuntivo e senza alcuno slot tecnica, sarà possibile sacrificare le fiere per generare un denso fumo corvino dalle proprietà velenose. Esso si propagherà nell’aria, e coprirà una zona di circa cinque metri di raggio. Il Principe sarà totalmente immune dagli effetti del veleno che, se inalato, provocherà emorragie interne di livello Basso. Ogni lupo potrà generare un gas velenoso in grado di causare emorragie interne di livello Basso, e i danni saranno cumulabili; l’esplosione di due fiere, ad esempio, faranno incrementare i danni fino al livello Medio. Difatti, la resistenza della creatura non influirà sulla tossicità del gas. Come se non bastasse, i lupi emetteranno la nube tossica anche se verranno distrutti. D’altronde si sa, i servi di Nurgle lasciano il segno anche quando muoiono. [ReC~ 500] - [AeV~ 225] - [PeRf~ 225] - [PeRm~ 375] - [CaeM~ 250] Status fisico: Indenne. Energia: 94%
*Il Principe è un PnG di energia Blu. Per ovvie ragioni, non posterò la scheda completa di Mephet'ran. **Edit, aggiunte le caratteristiche fisiche. ^^" Edited by .Wolf - 4/9/2008, 01:23
| | |
| |
|