Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

[Turno 1] - »†Gryhu†« vs Mephet'ran (PnG)

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.Wolf
view post Posted on 27/7/2008, 01:34




»] Turno 1 [«

»†Gryhu†« vs ~Lord Forappa~


»]Arena: Un’arena per il gladiatori, è questo lo spettacolo che offre il Circo? Però, qui non ci sono clown né elefanti ammaestrati; in questo lido dimora soltanto sangue e morte, per la gioia dei più potenti. Dei capi. Dei padroni.
Si tratta di uno spazio circolare dal raggio di dieci metri, contornato da immani spalti, dove il pubblico guarda e osserva. Applaude, se gli va, oppure fischia se l’esibizione non è di suo gradimento. I contendenti entreranno da due cancellate di ferro, una opposta all’altra, e si guarderanno negli occhi. Il terreno è ricoperto da un sottile strato di sabbia.
Non c’è vento. Non c’è il sole, non v’è neppure una nuvola. Gli spalti sono rialzati da terra, almeno tre metri separano il pubblico dagli attori. Un cielo azzurro abbraccia l’intera arena. Nessun arbitro sancisce l’inizio dei giochi. Perché è alquanto palese, appena metti piede in pista…devi iniziare a ballare. [ img ]

»]N° di post: 1 di presentazione + 5 di combattimento.
»]Limite di tempo: Avete fino alle 24:00 del 20 Settembre 2008.
»]Player Killing: No.

»]Primo post: »†Gryhu†«

»]Schede giocatori: Link.

* »†Gryhu†« inizierà il duello con una ferita di livello basso sulla schiena, dovuta al cedimento della stanza nella giocata di apertura. Può, però, usufruire di tutto il suo equipaggiamento.

* Lord Forappa combatterà con una spada in ferro battuto lunga, all'incirca, un metro. La troverà davanti all'entrata dell'arena.


 
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»†Gryhu†«
view post Posted on 28/7/2008, 16:08




Eravamo usciti… sì, eravamo usciti sani e salvi.
Io e Rudi, insieme, scampammo alla grande frana; per quel che mi riguarda non riportai gravi ferite e, cosa ben più importante, avevo recuperato il Martello di Thor. Giusto un taglio alla schiena, per il resto tutto ok.
Ancora, però, mi risuonavano le sue parole nella testa, come se fossero state pronunciate da un sobillatore: dovevamo ammazzarci gl’uni con gl’altri, per il piacere ed il diletto di un vecchio padrone.
Mmm, veramente non mi andava molto di farmi squartare, né tanto meno di squartare a mia volta, ma com’è che si dice? Uccidi prima di essere ucciso.
In fondo era un Gioco come un altro.
Oltrepassai i Cancelli.

~

Un boato assordante, in grado di stordire più e più menti, in grado letteralmente di sfondare i timpani di più e più persone, in grado di intimorire – o eccitare, dipende… - qualsiasi essere umano.
Un’arena: un vasto spiazzale, vuoto, con un sottile strato di sabbia che attutisce i movimenti, il luogo perfetto per sfoggiare tutte le proprie capacità; il luogo perfetto per giocare senza limiti.
Sarà divertente, proprio divertente potersi muovere liberamente, senza avere intoppi fra i piedi, menando il mio Martello senza dovermi curare di imbrigliarlo in qualche dannato ramo di una foresta.
Aahh… che meraviglia!
Cosa attendiamo Rudi? Sbrighiamoci a raggiungere l’avversario e riempirlo di mazzate!


Muove un passo, un pesante passo; Poi un altro, e un altro ancora.
Ogni passo sembra quasi una piccola scossa tellurica, un piccolo terremoto, come se si stesse avvicinando un gigante.

E quando sono sotto ogni riflettore, esposto agli occhi di tutto il pubblico, per un secondo – solo un piccolo, breve secondo – tutto sembra tacere. Poi, in un nuovo e fragoroso boato, gli spettatori esplodono in urli di incitamento, o urlano imprecazioni per lo stupore, o ancora augurano me la peggiore delle sconfitte.
Riesco a cogliere ben poco, giusto esclamazioni come “PORCA PUTTANA QUANT’E’ GROSSA QUELL’ARMA!” o “OCCAZZO, UN MOCCIOSO! SPERO PROPRIO CHE FINISCA SCHIACCIATO COME UN VERME!!!” o “WOW, FENOMENALE! QUEL BAMBINO DEVE ESSERE UNO TOSTO… DAI, PICCOLO, TIFIAMO PER TE!” e poi c’è chi semplicemente tace, o chi semplicemente si limita ad un silenzioso battimano.

« Woooow, quanta gente…! »

Lo sguardo rotea in ogni direzione, spostandosi in maniera circolare, soffermandosi ad ammirare gli spalti in tutto il loro splendore nonché appurare l’azzurro di un cielo senza sole, né nuvole e né vento.
Proprio le condizioni perfette per una lotta neutra, in cui contano solo le proprie capacità…
Il nemico - dal lato opposto - si sarebbe dovuto avvicinare, ma non appena sarebbe rientrato nel mio campo visivo gli avrei urlato contro, salutandolo ed esortandolo ad iniziare.

« Yo, amico, che ne dici se cominciamo a giocare??? »

Entrambe le mani si portano al manico; il maglio viene retto verticalmente davanti a me.
Poi, con un sussurro, invito Rudi ad entrare dentro la tasca ed a tenersi forte…
molto forte.

 
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Mephet'ran
view post Posted on 15/8/2008, 11:42





Un sorriso malizioso fece capolino nell’ombra.
La dentatura perfetta contrastava la tenebra del corridoio, mentre la sua sagoma prendeva forma con l'avanzar del passo. Ogni secondo rendeva l'atmosfera più pesante di una montagna, tant'è che, per un attimo, il pubblico dell'arena parve come morto. Una risata echeggiò dall’oblio, mentre il cancello in metallo si spalancava.
Emerse dalla tenebre. Folle, maniacale.
Si passò la lingua tra i denti, senza allargare le labbra, affinché potesse assaporare il suo tocco appena sotto al palato. Con la mancina scostò un'arrogante frangia appena sotto l’occhio destro, per poi concludere il gesto con un profondo respiro.
Abbozzò uno sguardo di rara pazzia, mentre scorreva ogni singola persona del pubblico, pensando a come avrebbe potuto divertirsi in quella giornata piatta e priva di vita. Ammirò l'architettura dell'arena, apprezzandone l'ampiezza e annuendo continuamente ad ogni singolo anfratto.
Avrebbe voluto ucciderli tutti, erigere il suo trono d'ossa in quel punto e fregarsene di quello che gli avevano chiesto. Ma la ricompensa era troppo alta, in fondo avrebbe potuto gioire anche nell'uccidere quell'infante che si trovava al suo cospetto.
Al cospetto di un Principe.
Si solleticò nuovamente il palato, per poi far ricadere le braccia perpendicolari al suo corpo. Si mosse verso il centro dell’arena, con un'andatura più simile a quella di uno zombie che a un essere umano. Forse, voleva semplicemente intimorire la sua nemesi, giocando con la sua mente. Era divertente, in fin dei conti.
Spalancò gli occhi, mostrando due iridi palesemente annerite, ed uno sguardo malizioso e folle. Si dice che non bisogna mai giudicare dall'aspetto ma, nel caso del Principe, è bene non prestare troppo affidamento ai proverbi.
Si leccò le labbra, facendo tintinnare gli ornamenti che portava alle orecchie, per poi inclinare la testa verso destra e accennare un malsana risata.

« Ooooh, ma che bel bambino. »

Non riuscì a trattenere l'ennesima, dannata, risata.
Si morse il labbro spavaldamente, mentre un nuovo sorriso faceva capolino sul suo volto. Una dentatura perfetta macchiava quella nera figura, giacché un Principe deve essere sempre ben curato e di bella presenza.

« Ebbene?
Sei dinanzi a un Principe… »


Sorrise, di nuovo.

« …inchinati. »


CITAZIONE
SPOILER (click to view)
Bene, data l'assenza di Forappa, il tuo avversario sarò io, Wolfo.
Ti avviso subito che domani partirò, e tornerò il Primo Settembre. Quindi, hai ben due settimane per fare questo primo post attivo. Inserirò la scheda del Principe in uno spoiler, soltanto al prossimo turno.
Buon duello. ^^

 
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»†Gryhu†«
view post Posted on 1/9/2008, 14:08




… e finalmente eccolo saltare fuori, il mio avversario!
Certo, non m’immaginavo che il mio compagno di giochi fosse stato un tipetto così… così… spettrale. Quando finalmente si palesa al mio sguardo – dopo e solo dopo averlo esortato a giocare – comincio a squadrarlo dall’alto in basso, cercando di analizzarlo (ma quando mai???) fin nei minimi dettagli; ciò che è certo è che più lo guardo e più provo un miscuglio di pensieri ed emozioni, il più delle volte associati a vecchi amici e nemici.
Quello sguardo da pazzo schizzato – come quello di un Uomo senza vincoli né legami, che combatte per il solo gusto di farlo… come me – mi riporta alla mente il “Giullare di Casa Toryu”, l’uomo presente al Censimento. E poi quell’assurda camminata barcollante e senza stabilità sembra proprio identica a quella di un Non-Morto od uno Zombie; che sia un essere senza vita anche lui? Non lo so; non ne ho idea.
Mi sorrise, prima parlare. La sua voce tagliò l’aria, giungendo alle mie orecchie.



CITAZIONE
« Ooooh, ma che bel bambino. »

E qui non ho potuto evitare di metter su il broncio: perché cavolo si lasciano tutti ingannare dalle apparenze, eh??? Ogni volta che mi vedono volano esclamazioni come “oh, ma sei solo un bambino!” oppure “il combattimento non è roba per mocciosi, gira a largo” o ancora “sei solo un piccolo moscerino, quasi potrei calpestarti senza rendermene conto”.
Dico io, ma che modi sono?!
La vena all’altezza della tempia pulsa furiosa, diventando sempre più sporgenza; è un segno, un brutto segno per lo Sbruffoncello…
…vuol dire che sono molto, molto arrabbiato.



CITAZIONE
« Ebbene?
Sei dinanzi a un Principe…
Inchinati. »

Fossi matto.

« Ahahahaahahahahahahaahahahahaa…no. »

Breve pausa; entrambe le mani si legano fitte al manico del Martello, reggendolo con grande forza e puntandolo dritto verso il nemico: speravo di intimidirlo un po’, o quantomeno fargli capire che non aveva a che fare con un “bambino” qualunque.

« Siamo alle solite… voi adulti, tsk, giudicate sempre e solo dalle apparenze; è un vostro Vizio, nonché la vostra Natura. »

Rudi squittisce dall’interno della tasca in maniera preoccupata, girandosi e rigirandosi lì dentro, cercando di stare al sicuro nella maniera più consona; stare fuori, all’aperto, significherebbe morte certa, invece attendere paziente nella mia tasca sì che è un modo sicuro di sopravvivere.

« Ahhhh… e dire che al Gon-Grio i Lupi e gli Orsi mica mi giudicavano per la mia età, mi azzannavano ed attaccavano anche quando ero piccolo ed in fasce. »

Spero proprio che non mi chieda quanti anni abbia… visto che ho smesso di contare i giorni da un bel po’ di tempo, figurarsi i mesi e gli anni.
Scrollo la testa afflitto, poi rialzo il capo verso il mio obiettivo, con uno sguardo deciso e gli occhi lucidi dalla gioia; sarò forse un moccioso, ma un pregio di noi mocciosi – veramente non proprio di tutti… - è quello di non aver ben chiaro il senso del pericolo. Proprio come me in quel momento: per quanto mi riguarda tutto questo è solo un normalissimo Gioco, di quelli che faccio abitualmente ovunque mi trovi.

« Faresti meglio ad imparare dal Regno Animale, anziché definire i tuoi Compagni-di-Giochi dei piccoli nani microscopici alti quanto un tappo di sughero e pericolosi quanto una formica! E se non impari con le buone, dovrò essere io ad istruirti a dovere!!! »

Ed ora il secondo lato veramente pregiato di noi mocciosi: non perdiamo la nostra vita appresso a complessi ragionamenti, ma agiamo e basta.
È quello che ho fatto sempre io, nonché quello che farò adesso.
Avrei cominciato a correre in maniera frontale verso il nemico, sfruttando quel moto iniziale per gonfiare i miei muscoli di nuovo e dirompente potere, nonché aumentando lievemente la mia forza energetica che avrei adoperato tramite le folgori.
Una corsa dritta e semplice, che più di astruse strategie avrebbe sfruttato la mia estrema forza fisica e la mia possente arma.
Infatti giunto a pochi metri mi sarei arrestato di botto – ormai lanciato, la frenata si sarebbe prolungata per un po’, mentre i piedi strisciavano contro il suolo, consumando la suola, per fermare totalmente il mio corpo – per menare un colpo parallelo al suolo con il Martello, che avrebbe anche usufruito dell’effetto gravitazionale. Mentre caricavo l’attacco con un movimento dall’alto verso il basso, abbattendolo contro il cranio nemico con tutta la forza delle braccia, la sinistra scorreva lungo la penzolante catena terminante con una palla ferrata, muovendo il costrutto con un piccolo tocco di polso in maniera semicircolare da sinistra – la mia sinistra – verso destra, quindi dall’esterno verso l’interno, per agganciare il nemico al fianco, maciullandogli qualche costola e magari colpendo anche qualche vertebra lombare; se l’attacco avesse avuto buon fine si sarebbe anche sbilanciato all’indietro, e quello sarebbe stato il momento propizio per abbassare il mio baricentro – è difficile seguire i movimenti di un Nanerottolo, vero??? Così impari a sottovalutarci, bastardello! – e caricare un calcio portando prima il ginocchio vicino alla bocca del mio stomaco, e poi rilasciare il colpo in un affondo dritto che avrebbe tentato di investire l’anonimo Principe con la pianta del piede ed il tacco della scarpa.
Solo un semplice attacco, lineare e semplice.
Solo un modo come un altro per colpire.
Solo l'inizio del Gioco.



SPOILER (click to view)
Energia 100%
ReC225 AeV175 PeRf375 PeRm150 CaeM250

Abilità Passive
≈Equilibrio Energetico: Non sviene alla soglia del 10%
≈Runa della Forza: Maggiore forza e capacità di maneggiare armi enormi; ossatura indistruttibile e pelle coriacea.
≈Runa della Padronanza: Immunità alle proprie scosse elettriche, resistenza di un livello energetico alle Folgori nemiche.
≈Runa dell' Unione: Capacità di maneggiare in maniera velocissima il Martello.
≈Runa della Vita: Capacità di muovere in maniera velocissima la Catena annessa al maglio.

Attive Usate
≈Aura Energetica: Il corpo del guerriero viene circondato da una tenue aura luminosa, quasi invisibile, che identificherà l'attivazione della tecnica. Per generarla non sono necessarie particolari imposizioni delle mani, ma almeno un secondo di ferma concentrazione.
Da questo momento le potenzialità fisiche e magiche del guerriero saranno potenziate allo sproposito, rendendolo pericolosamente resistente e potente a e in qualsiasi attacco.
In valori numerici, la "PeRf" e la "PeRm" del guerriero aumenteranno di 100 punti ciascuna.
La tecnica dura per tre turni dopo quello d'attivazione, svanendo alla fine del terzo, o prima, a desiderio del caster.
Consumo di energia: Alto [Incastonata nel Corpo.]
 
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Mephet'ran
view post Posted on 2/9/2008, 10:17





« Ahahahaahahahahahahaahahahahaa…no. »

Si leccò di nuovo le labbra, lentamente.
Quel bambino lo divertiva, aveva una innata dote di fanciullezza che lo rendeva “quasi” simpatico, agli occhi tenebrosi del Principe. Ma fu una sensazione così flebile, che bastarono pochi secondi per farla smarrire nei meandri della sua mente corrotta. Iniziò ad immaginare le torture che avrebbe potuto adottare, del sano divertimento.
Avrebbe potuto ordinare ai suoi servi, con un semplice cenno, di banchettare con l’anima del Tuonomartello, ma preferì godere dello spettacolo che quella splendida giornata andava ad offrirgli. Sorrise ancora una volta. Era inquietante.

« Siamo alle solite… voi adulti, tsk, giudicate sempre e solo dalle apparenze; è un vostro Vizio, nonché la vostra Natura. »

Scostò la testa verso sinistra, incrociando le braccia.
Era veramente incuriosito, voleva sentire cosa il bambino avesse da dirgli. Non riuscì a mascherare un ghigno di sfida, l’ennesimo. I suoi occhi sondavano il suo avverso dalla testa ai piedi, cercando di studiare ogni singolo particolare del giovane. Le iridi corvine si fermarono sul martello, un’arma di alta fattura. Fu lieto di vedere un infante maneggiare un simile attrezzo.
Era compiaciuto, anche se cercava (goffamente) di nasconderlo.

« Ahhhh… e dire che al Gon-Grio i Lupi e gli Orsi mica mi giudicavano per la mia età, mi azzannavano ed attaccavano anche quando ero piccolo ed in fasce. »



« Faresti meglio ad imparare dal Regno Animale, anziché definire i tuoi Compagni-di-Giochi dei piccoli nani microscopici alti quanto un tappo di sughero e pericolosi quanto una formica! E se non impari con le buone, dovrò essere io ad istruirti a dovere!!! »

Echeggiò, con una sonora risata.
La sua nemesi si era dimostrata più impulsiva del previsto, ma non diede troppo peso alle parole. Non lo faceva quasi mai, preferiva attenersi ai fatti e nient’altro. Con la mancina di accarezzò l’orecchio destro, lisciando i capelli che ricadevano sulla sua guancia, fastidiosi e indomabili. Poi, con ambedue le mani, insoddisfatto del suo crine, si portò i capelli fino a dietro le spalle, come per formare una specie di coda, per poi osservare il loro moto che, violento, li riportava in asse di partenza.
Si leccò il labbro superiore e abbozzò un ulteriore sorriso.

« Divertente, davvero.
In fin dei conti, sei un giocattolo interessante. »


Non fece in tempo a terminare la frase, che il suo avverso iniziò a correre verso di lui, brandendo con forza quel gigante maglio. Con una forza di rara potenza, Tuonomartello echeggiò con un fendente verticale, pronto a spaccare in due il cranio del Principe delle tenebre. Il colpo era violento e celere, difficile da bloccare…
…ma, di certo, non impossibile.
Una possente armatura di puro osso si edificò su tutto il corpo del Principe, partendo dal petto ed estendendosi su tutto il busto, per poi ricoprire arti e capo. I colpi dell’infante cozzarono contro la raffinata arte di manipolazione e, al termine dell’assalto, non rimasero nient’altro che dei cocci biancastri sul terreno.
Il pubblico urlò, esaltato e stupefatto.
Fece qualche passo indietro, aumentando la distanza col Tuonomartello, prima di rompere il tifo degli spettatori con la sua voce atona e penetrante.

« Dimmi, piccolo…
…ti piacciono gli animali? »


Appena la frase sfumò nel silenzio, dalla terra nacquero due fiere, scheletriche e malaticce. Sembravano carcasse in putrefazione, che a stento riuscivano a muoversi. Ma, nonostante le apparenze, esse vantavano di una velocità considerevole – come dei veri e propri lupi – e i loro canini erano taglienti come lame.
I due lupi si scagliarono contro Tuonomartello, il primo balzò in direzione della gola dell’infante, nel tentativo di morderlo, mentre il secondo mirava ad addentare la gamba destra del giovane. Giunte nei pressi dell’infante, sia che l’attacco fosse andato a segno o meno, le due fiere sarebbero esplose in una nube venefica, atta a destabilizzare l’apparato respiratorio del povero bambino.
Dietro a questo scenario da incubo, il Principe rideva…

…come una iena che attende il suo cibo.


CITAZIONE
SPOILER (click to view)
P o t e r i S p e c i a l i
.la nera arte del Principe~ Un Principe ha, di diritto, una schiera di servitori. Non esiste al mondo una figura nobiliare senza un minimo di potere, privata persino del più umile dei servi. Che siano esseri umani o mostri, buoni o cattivi, vivi o morti. Mephet’ran è, in fin dei conti, un necromante. Egli ha consacrato la sua vita alle arti oscure, apprezzando il delicato sapore dell’immortalità, gustandone il sofisticato odore e la pregevole essenza. Le sua arti dispongono di così tanta esperienza da risultare semplici – almeno per lui – da evocare, a prescindere dalla situazione incombente. Per questo motivo il Principe sarà in grado di richiamare una qualunque evocazione a tempo zero, senza alcun rito né imposizione delle mani, senza alcun attimo di concentrazione. Per lui sarà come compiete un’azione quotidiana, più facile di un semplice gesto. E non è tutto. Egli avrà anche il potere di infoltire le sue schiere riuscendo, con un unico slot tecnica, a utilizzare la medesima arte di evocazione (la stessa abilità o pergamena) per ben due volte, attingendo nuovamente al consumo, purché esso sia inferiore ad Alto. E’ in questo modo che i necromanti riescono ad avere la meglio, giacché la superiorità numerica è spesso sottovalutata.
.il nero cuore del Principe~ Come la pece, come la tenebra più corrotta e maligna, come le stesse esalazioni velenose che provengono dall’Inferno più celato. Questi sono soltanto complimenti per l’animo del Principe, un concentrato di astuta follia, mista ad odio e arroganza. Non ha bisogno di nessuno, non ne ha mai avuto. Fiero dei propri peccati, timoroso soltanto davanti alla Divinità che sorregge. Niente e nessuno sarà capace di influenzare psicologicamente il Principe, anche se questo potere si limita a influenze di infimo livello. Egli appartiene ad una razza che difficilmente si fa ingannare dalla parole, per questo non avrà paura dei demoni né rimarrà completamente ammaliato da chi ama giocare con la mente. Una difesa psicologia più che perfetta per chi è inferiore a lui, limitata alle influenze passive. Ma il suo cuore nero si spinge ben oltre. Un corpo forte e robusto, in grado di resistere a battaglie prolungate, in grado di divertirsi per molto tempo, senza sosta. Ogni singolo consumo del Principe sarà infatti ridotto del 5% e, nel caso esso scenda allo 0% o persino più in basso, sarà automaticamente tarato all’1%. Un individuo praticamente perfetto. E tale bellezza non può che avere un’altra capacità, ben più importante delle precedenti. Nulla sfugge all’occhio vigile di Mephet’ran. Egli sarà in grado di localizzare l’esatta posizione del suo avverso percependone l’aura, in un raggio di circa venticinque metri. Non importa quale siano le condizioni, il Principe saprà sempre l’esatta locazione di ogni individuo che solchi il raggio d’azione dell’abilità. Ogni attacco avverso porterà con sé un frammento dell’aura e il necromante riuscirà, rimanendo concentrato, a captare la direzione del colpo. Quest’ultimo procedimento sarà più difficile della normale percezione dell’individuo giacché il bersaglio sarà più piccolo; anche se, di fatto, si tratta della medesima arte. Un completo controllo del proprio corpo unito ad una particolare conoscenza dell’ambiente esterno. Si, più che perfetto.
.la nera presenza del Principe~ Poter conoscere la posizione del nemico è un vantaggio considerevole in battaglia, un regalo che il Principe non vuole concedere ai suoi avversari. Un animo buio non può che avere una presenza della medesima entità. Il necromante ama l’odore della paura che percepisce dagl’altri, adora vanificare la sua presenza, si diverte ad isolare le sue prede facendole cadere vittime della pazzia e dell’angoscia. Poter scomparire, non esistere per pochi istanti. Sono in molti i detentori di poteri di percezione quali l’Auspex, e per questo motivo il Principe ha lottato a lungo per omettere il suo corpo da queste tipologie di influssi. Difatti, Mephet’ran non esiste, sarà impossibile localizzarne la presenza con abilità che avvertono l’aura, lo spirito, il calore o lo stesso battito del cuore. La sua presenza risulterà nulla, estinta, scomparsa. Indipendentemente dal tipo di Auspex, il necromante non potrà essere scorto in nessun modo; ovviamente, questo particolare potere annulla soltanto le percezioni di livello passivo. Molti, alla vista del necromante privo di anima, impazzirono credendo di vedere i fantasmi. Ma non è così. Rimanere nell’ombra in ogni attimo, poter manovrare i suoi burattini senza farsi scoprire. Un divertimento che tocca l’euforia, che sfiora l’eccitazione più istintiva. Per lui, questa, è vita.
SPOILER (click to view)
T e c n i c h e U t i l i z z a t e
.le nere ossa del Principe~ Ogni buon necromante che si rispetti predilige evocare orrende creature piuttosto che impugnare una semplice e banale spada. Ma nel Principe c’è qualcosa che lo distingue dagli “usurpatori” di questa raffinata arte. Poter comandare le ossa non è da tutti. Mephet’ran è in grado di evocarle, crearle dal nulla, plasmarle donandole qualunque tipo di forma. Che sia per difendere la sua persona o per uccidere un suo avverso, o anche solo per divertirsi. Non importa. Attingendo ad un consumo Variabile di energia, il caster sarà in grado di manipolare questo materiale – se così possiamo definirlo – per generare possenti difese o versatili attacchi. Creare le ossa dal nulla, però, è un procedimento alquanto lento. Se esse vengono generate direttamente dal corpo del necromante, non sarà necessario alcun tempo di concentrazione, né alcuna imposizione delle mani; potranno essere edificate in modo istantaneo e improvviso (anche se potrebbero provocare delle ferite al Principe). Stesso principio se esse vengono create da altre ossa come, ad esempio, il corpo di uno scheletro (in questo caso, però, potrà sopraggiungere la “morte” dello stesso). Per generare materiale osseo dal nulla sarà invece necessaria una maggiore concentrazione e, quindi, il procedimento risulterà più lento. Questa particolare manipolazione avrà un dominio che coprirà un’area di dieci metri di raggio, avente come centro il Principe stesso. Ovviamente, essa sarà soggetta alle precedenti specifiche. I costrutti generati diverranno polvere al termine del loro utilizzo; sarà quindi possibile generare soltanto tecniche istantanee. In fin dei conti, si tratta di un lusso che non tutti possiedono. Ognuno, combatte la noia a modo suo. [ Medio per difendermi ]
.i neri cuccioli del Principe~ Hai mai avuto un animale domestico? Il Principe si, anche se i suoi gusti non possono distaccarsi dal concetto di “originale” e “folle”. Egli ha sempre avuto una passione per i lupi, gli risultano familiari e legati al suo spirito libero e indipendente. Difatti, studiando le antiche pergamene di Nurgle, il necromante è riuscito a fondere la sua arte con il potere della Divinità del Caos. Attingendo ad un consumo Medio di energia, sarà possibile evocare al massimo due fiere, caratterizzate dal loro aspetto quasi scheletrico e dalla carenza di pelliccia. Nonostante le apparenze, però, esse risultano essere molto veloci; forse, anche per merito della loro corporatura, similare a quella di un normale canide. Se si sceglie di evocare una sola creatura, essa vanterà una resistenza Media; mentre se, viceversa, vengono evocate due creature, esse avranno una Bassa resistenza. Come per ogni evocazione, la somma delle energie in campo sarà inferiore di un livello rispetto a quella attuale del caster; ed esse rimarranno "vive" finchè qualcuno non le eliminerà. Senza alcun consumo aggiuntivo e senza alcuno slot tecnica, sarà possibile sacrificare le fiere per generare un denso fumo corvino dalle proprietà velenose. Esso si propagherà nell’aria, e coprirà una zona di circa cinque metri di raggio. Il Principe sarà totalmente immune dagli effetti del veleno che, se inalato, provocherà emorragie interne di livello Basso. Ogni lupo potrà generare un gas velenoso in grado di causare emorragie interne di livello Basso, e i danni saranno cumulabili; l’esplosione di due fiere, ad esempio, faranno incrementare i danni fino al livello Medio. Difatti, la resistenza della creatura non influirà sulla tossicità del gas. Come se non bastasse, i lupi emetteranno la nube tossica anche se verranno distrutti. D’altronde si sa, i servi di Nurgle lasciano il segno anche quando muoiono.
SPOILER (click to view)
[ReC~ 500] - [AeV~ 225] - [PeRf~ 225] - [PeRm~ 375] - [CaeM~ 250]
Status fisico: Indenne.
Energia: 94%

*Il Principe è un PnG di energia Blu.
Per ovvie ragioni, non posterò la scheda completa di Mephet'ran.
**Edit, aggiunte le caratteristiche fisiche. ^^"



Edited by .Wolf - 4/9/2008, 01:23
 
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»†Gryhu†«
view post Posted on 7/9/2008, 09:38




Di certo non posso ritenermi impreparato al riguardo: non-morti, zombie, bestie strane o semplicemente assurde e chi più ne ha più ne metta… durante questi anni a spasso per il mondo ne avrò incontrati a centinaia!
E quel tizio strano con un sempre delineato sorriso canzonatorio nelle labbra aveva letteralmente “
sguinzagliato i suoi cani da guardia”, lupi scheletrici e malaticci, più simili a delle fiere non-morte che a delle fiere vive.
… Beh, permettetemi di dirlo: di certo non ero impreparato nemmeno riguardo ai Lupi, visto che ci ho convissuto per ben 8 anni.

« Uhuh, io adoro gli animali! Però sai… »

Mai mi sarei aspettato che quelle due creature – all’apparenza non in grado di reggersi nemmeno in piedi e destinate alla decomposizione – fossero ben più veloci dei normali lupi, talmente rapide che a stento i miei (mal) allenati riflessi riuscirono a seguirne i movimenti rapidi e diretti; un attacco frontale e scontato, che puntata tanto sul fattore sorpresa legato alla loro velocità quanto sull’immediatezza ed irruenza dell’attacco.
Se mi fossi affidato alle gambe non ne sarei uscito vivo, fortunatamente però un buon guerriero come me impara ad avere due braccia scattanti e robuste a furia di menare un martellone di quattrocento e passa chili; ormai persino un maglio di queste dimensioni mi sembra leggero, o perlomeno non particolarmente pesante… tutto normale, no?
Così – sfruttando i rapidi movimenti che potevo compiere con le braccia – posi il Martello di Thor dinanzi a me, proprio un attimo prima che le fiere arrivassero a destinazione.
La prima – quella che mirava alla giugulare – vide il largo manico frapposto tra la mia gola ed il suo muso, in cui impattò in pieno senza giungere all’anelato obiettivo; la seconda – quella che mirava alla gamba – sbatté il lato destro del capo contro uno dei numerosi spuntoni rocciosi, sfregiandosi un occhio malsano ed in putrefazione, per poi mordere di striscio solo con i denti sinistri della mandibola – ed in particolare con canini ed incisivi – la parte più esterna della coscia, spingendomi a contrarre il viso dall’atroce dolore.
Riesco a controllare il dolore per miracolo, mordendomi forte il labbro, mentre una lacrima fa capolino sugli occhi, inumidendoli.
Sono un bambino forte, non devo piangere.
Sono un bambino forte, non devo piangere.
Sono un bambino forte, papà Thor sarà contento se non piango.
E poi – senza alcun preavviso – ecco che i due kamikaze esplodono, disfacendosi in un miasma velenoso che mi entra nei polmoni, passando per narici e bocca, cominciando ad intossicarmi dall’interno.
Per un attimo mi son sentito bruciare: non respiro e non ho la forza di inalare aria, così come non ho la forza di espirarla; la vista per un attimo si oscura mentre perdo la concentrazione necessaria per il combattimento – nonché perdo di vista di movimenti del nemico -; barcollo una volta, due volte, e cado in ginocchio sulla destra; il viso – con lo sguardo vuoto verso il terreno – ha disegnato un’espressione stranita, come se non sapessi cosa diavolo mi sta succedendo.
Un colpo di tosse, e poi un altro.
Sangue.
Serro i pugni per prendere maggior possanza, poi – lentamente… molto lentamente – mi rialzo, per fissare il mio Nemico. Ci son voluti diversi secondi per riuscire a pronunciare le parole.

« …però sai…»

Un tremore proviene dalla tasca destra: una piccola, piccola creatura trema dalla paura, rintanata in un piccolo antro buio, sballottata a destra e sinistra per seguire il suo padroncino.

« …qui dentro qualcuno ha paura dei Luupiih! »

La testa – dal canto suo – si inclina verso la tasca destra dei jeans, accompagnando le faticose parole.
Un lento passo in avanti non è mai solo; c’è sempre un acuto dolore a fargli compagnia.
Quel giorno mi sarebbe uscito proprio una montagna di sangue dalle labbra, visto che le mordo sempre più forte per resistere al soffocamento interno, tentando di camminare sempre più svelto.
E – giunto ormai ad una vicinanza minima – avrei radunato le mie restanti forze per scattare in avanti, lasciando che il Martello di Thor seguisse dietro di me i miei movimenti danzando nel vento, per poi – in seguito al caricamento a mo’ di montante – menare un colpo dal basso verso l’alto con il chiaro intento di fracassare la mascella del nemico e triturare il suo corpo con i numerosi spuntoni rocciosi. La destra reggeva l’arma in quel momento, mentre con la sinistra scivolavo per afferrare la catena – coperta grossomodo dall’imponente struttura di roccia – e, subito dopo aver finito l’esecuzione, mi sarei allontanato di un passo, riavvicinando il maglio a me, per sferrare un secondo colpo con la catena all’altezza del viso nemico – occhio e croce all’altezza degli occhi -. In questo modo non solo il secondo attacco sarebbe passato inosservato ed imprevisto, ma avrei anche potuto tentare di accecarlo.
… anche se è meglio non contarci troppo; quest’uomo riserva mille e più sorprese.
Se lo avessi colpito o meno faceva poca differenza: indipendentemente dall’esito mi sarei spostato – alla velocità consentitami a causa delle ferite, ovvio… - verso destra, accompagnando i rapidi passi con altrettanti feroci morsi al labbro da cui già sgorgava talmente tanto sangue da avermi imbrattato tutto il torso nudo. Raggirando in questo modo il campo visivo nemico, avrei concentrato nel palmo destro guizzante energia elettrica che – abbandonando la presa del Martello di Thor dal manico, ma continuando a reggerlo grazie alla catena penzolante e connessa – avrei riversato sul fianco sinistro nemico, con il chiaro intento di fargli male… tanto male.
Non una parola.
Se avessi aperto bocca, avrei lasciato la presa sul labbro e – per corretta conseguenza – avrei cominciato ad urlare ed imprecare dal dolore.

…Dannato bastardo di un adulto spocchioso.



SPOILER (click to view)
Energia 80%
ReC225 AeV175 PeRf475 PeRm250 CaeM250

Abilità Passive
≈Equilibrio Energetico: Non sviene alla soglia del 10%
≈Runa della Forza: Maggiore forza e capacità di maneggiare armi enormi; ossatura indistruttibile e pelle coriacea.
≈Runa della Padronanza: Immunità alle proprie scosse elettriche, resistenza di un livello energetico alle Folgori nemiche.
≈Runa dell' Unione: Capacità di maneggiare in maniera velocissima il Martello.
≈Runa della Vita: Capacità di muovere in maniera velocissima la Catena annessa al maglio.

Attive Usate
≈Runa del Tuono: Nato come Figlio della Divinità del Tuono, nonostante la razza umana non è stato concepito tra l’unione di madre e padre né con alcun parto. Semplicemente sputato fuori dalla terra stessa, con due grandi doni… uno dei quali ha imparato ad usare solo da cinque anni a questa parte, quando il Dio gli donò –dopo una serie d’ardue prove- il suo Martello, arma di autentica distruzione.
La runa del tuono trae potenza –proprio come per la runa della forza- dal simbolo runico tracciato nel proprio petto con sangue demoniaco, e presente fin dalla nascita. Un segno prettamente indelebile, come indelebile sono i poteri da esso derivati. Tra questi il potere del Tuono, usabile solo se si combatte con l’ausilio del Martello.
Il Martello –infatti- funziona come un catalizzatore del potere della Runa, ed è peraltro l’artefice dela manifestazione del potere di essa.
Ogniqualvolta Gryhu lo desideri –ad un consumo variabile da Basso ad Immenso in base alla quantità energetica impiegata- potrà ricorrere a questo potere gentilmente offertogli fin dagli albori dell’esistenza dal Dio per poter usufruire del potere del Tuono, in tutte le forme più disparate e desiderate.
Potrà manifestarlo semplicemente come un fulmine che squarcia il cielo, o ancora come cariche elettriche si prestano attorno al suo corpo pronte ad elettrizzare qualsivoglia nemico. Ogni forma di manifestazione in cui le folgori sono applicabili potranno essere manifestate dall’Abilità. [Attiva, Alto]
 
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Mephet'ran
view post Posted on 9/9/2008, 20:38





Non prestò ascolto alle parole del bamboccio.
Si limitò ad osservare la sua offesa andare a segno, mentre un ghigno soddisfatto faceva capolino sul suo viso, tagliandolo con una rara espressività. Al detonare delle sue creature, fece qualche passo all’indietro istintivamente, ed i suoi ninnoli – appesi su entrambe le orecchie – tintinnarono in un moto melodioso e pacato.
Si morse il labbro inferiore, come per emulare il suo tremolante avverso, mentre assaporava il terrore che, piano piano, si stava espandendo nell’arena.
Avrebbe voluto dire qualcosa, echeggiare con la solennità della sua voce, ma dovette ricredersi, quando vide un pesante maglio sorgere da terra, per frantumargli il mento. Istintivamente, scostò il suo capo dalla traiettoria del martello, eludendo il colpo, e sottovalutando l’avversario con un solo sguardo. Le vesti corvine che lo coprivano, mosse dal vento scaturito dal percorso dell’arma del piccolo, intonarono un fruscio melenso, che si propagò nell’aria per qualche secondo, per poi sfumare nel vuoto.

« Non sarai veramente così prevedib… »

Ops, aveva osato troppo. Decisamente troppo.
La catena del pesante maglio emerse dall’ombra che la teneva prigioniera, e percorse il volto del Principe, tracciando un taglio all’altezza delle sopracciglia. Un punto del corpo dove si sanguina maggiormente; difatti il volto del necromante divenne scarlatto.
Si pulì velocemente, rimuovendo la maggior parte del sangue ch’era zampillato dalla fronte, non prestando attenzione ai movimenti del marmocchio.

« Dannato ragazzino. »

Quel “dannato ragazzino” si era mosso velocemente, sostando al fianco del Principe, e con solerzia era riuscito a caricare una scarica elettrica che – con un gemito immane – venne riversata sul suo nefasto bersaglio.
Sorrise, il necromante, mostrando una dentatura più che perfetta, e voltandosi in direzione della sua nemesi, come se avesse perfettamente capito il suo volere. L’aveva percepito, non gli servivano gli occhi né una perfetta visuale. Una parete d’osso si edificò all’istante, bloccando le scariche elettriche che, cozzando contro il coriaceo muro, si spensero nella polvere, azzerando il loro fastidioso suono. Morirono.

« Vediamo come te la cavi… »

La sua voce parve atona, formata soltanto da un tenue accento di morte.
A quel punto, una moltitudine di ossa si edificarono dal terreno, inglobando tutta l’arena e privando il pubblico del suo spettacolo. Il Principe venne oscurato nell’abisso e – per chi poteva vederla – la sua sagoma si mostrava seduta sopra un seggio di teschi.

« …al buio. »

Quell’ultima parola, fu avvolta da un eco senza fine.

CITAZIONE
SPOILER (click to view)
P o t e r i S p e c i a l i
.la nera arte del Principe~ Citata in precedenza.
.il nero cuore del Principe~ Citata in precedenza.
.la nera presenza del Principe~ Citata in precedenza.
SPOILER (click to view)
T e c n i c h e U t i l i z z a t e
.le nere ossa del Principe~ Ogni buon necromante che si rispetti predilige evocare orrende creature piuttosto che impugnare una semplice e banale spada. Ma nel Principe c’è qualcosa che lo distingue dagli “usurpatori” di questa raffinata arte. Poter comandare le ossa non è da tutti. Mephet’ran è in grado di evocarle, crearle dal nulla, plasmarle donandole qualunque tipo di forma. Che sia per difendere la sua persona o per uccidere un suo avverso, o anche solo per divertirsi. Non importa. Attingendo ad un consumo Variabile di energia, il caster sarà in grado di manipolare questo materiale – se così possiamo definirlo – per generare possenti difese o versatili attacchi. Creare le ossa dal nulla, però, è un procedimento alquanto lento. Se esse vengono generate direttamente dal corpo del necromante, non sarà necessario alcun tempo di concentrazione, né alcuna imposizione delle mani; potranno essere edificate in modo istantaneo e improvviso (anche se potrebbero provocare delle ferite al Principe). Stesso principio se esse vengono create da altre ossa come, ad esempio, il corpo di uno scheletro (in questo caso, però, potrà sopraggiungere la “morte” dello stesso). Per generare materiale osseo dal nulla sarà invece necessaria una maggiore concentrazione e, quindi, il procedimento risulterà più lento. Questa particolare manipolazione avrà un dominio che coprirà un’area di dieci metri di raggio, avente come centro il Principe stesso. Ovviamente, essa sarà soggetta alle precedenti specifiche. I costrutti generati diverranno polvere al termine del loro utilizzo; sarà quindi possibile generare soltanto tecniche istantanee. In fin dei conti, si tratta di un lusso che non tutti possiedono. Ognuno, combatte la noia a modo suo. [ALTO]
.il nero teatro del Principe~ L’arroganza e la follia dominano la mente del necromante, ciò non toglie la possibilità di percepire una sorta di vena teatrale in lui, una specie di ammaliamento verso le opere d’arte. Ma il tipo di arte che il Principe adora è legato alla sua personalità macabra e violenta. Egli ama terrorizzare l’avversario con le sue trovate, farlo sentire solo e abbandonato da tutti. Per questo è solito iniziare una qualsiasi battaglia estromettendo “gli attori” dal loro contesto, per poi farli approdare in un orrido teatro. Attingendo ad un consumo di energia pari ad Alto, il Principe edificherà un’immane gabbia toracica che, sorgendo dal terreno, ingloberà tutto il campo di battaglia. Essa sarà completamente chiusa, un misto di ossa e carne. Si estenderà per un totale di venti metri di lunghezza e dieci di larghezza. Di solito, al momento della creazione, Mephet’ran si troverà esattamente di fronte al muro che determinerà uno dei poli del costrutto. Senza alcun dispendio energetico aggiuntivo, il necromante potrà erigere un trono d’ossa e teschi nell’esatto momento della creazione della “gabbia”, giusto per vantare il suo potere con una raffinata spavalderia. Rimarrà fermo sul suo seggio, all’estremo della prigione edificata. Tutto il pavimento, il soffitto e le pareti, saranno ricoperte da uno spesso strato di ossa che avvantaggerà le abilità del Principe, votate alla manipolazione di questo insolito materiale. L’odore che rimarrà nell’aria sarà stomachevole, si potrà sentire un forte infuso di sangue e carne rancida, mentre gocce di sangue pioveranno continuamente dal soffitto, lente e inesorabili, provocando un fastidioso rumore. All’interno della “gabbia” l’illuminazione sarà palesemente azzerata, dal momento che nessun raggio di sole potrà sorpassare le bianche pareti. Ovviamente, non trattandosi di una illusione, sarà sufficiente una semplice torcia per ovviare questo fastidio. L’unico modo per uscire da quest’incubo, se non si possiedono tecniche apposite, è sopravvivere fino alla fine terzo turno. Difatti, queste condizioni rimarranno tali per tre turni, compreso quello di attivazione. Cosa c'è, hai paura del buio?
SPOILER (click to view)
Status fisico: Ferita lungo la fronte, sanguinante.
Energia: 72%
Il nero teatro del Principe: 1 / 3 turni.


*Il Principe è un PnG di energia Blu.
Per ovvie ragioni, non posterò la scheda completa di Mephet'ran.



Edited by .Wolf - 9/9/2008, 21:46
 
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»†Gryhu†«
view post Posted on 14/9/2008, 00:07




Colpito (!) e affond…
… ato?
D’oh, ancora una volta lo stesso identico trucco! La catena raggiunge l’obiettivo, sfregiando il viso di quell’arrogante principino viziato, ma al “colpo finale del tuono” segue la pronta risposta difensiva mossa con la manipolazione delle ossa. Per un istante il folle avversario diventa inscalfibile e – inevitabilmente – l’assalto non sortisce alcun effetto.
Gli occhi aggressivi – con le sopracciglia che curvano verso il basso – si puntano sulla sua nera figura, mentre la mano guantata da pura energia elettrica ormai spenta riprende velocemente la presa con il Martello di Thor, saggiandone la comoda fattura del manico e la maneggevolezza estrema di un arma che –in mani altrui – sarebbe risultata essere a dir poco ingombrante.
Piccoli passettini all’indietro, rapidi e veloci, che avrebbero dovuto mettere abbastanza distanza tra me ed il mio nemico, prima che ripartissi alla carica per finirlo una volta per tutte e scatenare il tanto desiderato applauso da parte del pubblico, finché…


Ombra. Lo splendido cielo azzurro svanì, facendo posto ad un tetto nero, ed ad altrettante neri pareti, ed alle tenebre perenni.

… finché non vedo più un palmo dal naso; Stesse condizioni sorgono per il mio pubblico.
Quell’adulto cattivo ha innalzato con le ossa – ma che razza di tecnica usa??? Mai incontrato un avversario simile! – una vera e propria gabbia, talmente fitta da obliterarci agli occhi degli spettatori e nasconderci dai raggi solari; adesso non vedo più nulla, solo la sua voce risuona nel Buio più totale.

« Vediamo come te la cavi…
…al buio. »


Questo è un bel dilemma… proprio un bel dilemma.
E scommetto che questo bastardello riesce anche a vederci benissimo, quasi fosse giorno; tradotto: solo svantaggi per il sottoscritto, mentre lui non aveva che da guadagnarci da una condizione simile. Pensa Gryhu, pensa! Deve esserci un modo per agire!

« Sai, sei veramente un tipo interessante… ti ho proprio sottovalutato. »

Prendi tempo, Gryhu, prendi tempo e pensa!
Deve esserci una soluzione o una via di scampo. Che poi qual’ora fosse vero che il principe vede al buio a quest’ora mi avrebbe anche potuto attaccare mortalmente e – visto che ciò non è successo – le cose sono due:
o non ci vede nemmeno lui (naaah)
o si sta…
… facendo beffa di me.
E questo non mi piace, non mi piace per niente.
Dovrò restituirti la canzonatura con gli interessi.
E forse so anche come fare.

« Però non hai considerato un piiiiiiccolissimo fattore… »

La mano reggente la catena molla la presa di quest’ultima, perdendo il contatto con gli anelli metallici e la pala ferrata, per liberarsi da un peso inutile in una condizione simile. Inutile tenersi armati fino ai denti se non puoi vedere il tuo nemico…
Ed ora che il palmo è libero – libero di poter sprigionare tuoni e fulmini - avrei acceso di lì a poco la lampadina (!).

« …anche nel Buio più profondo, si può trovare una Luce: Basta solo saperla cercare! »

Ad accompagnare le parole sarebbero state le guizzanti scariche elettriche che si sarebbero formate nel palmo della mano, illuminando fiocamente il territorio tutto intorno a me, per un raggio di circa sei metri. Abbastanza per vedere delineata la figura del nemico, seduto tranquillamente sopra uno scranno di teschi – all’apparenza – umani.
Una visione che dava i brividi, o meglio: che avrebbe dato i brividi a qualunque altro guerriero con un minimo di sale in zucca, non di certo a me…
… in quanto Tuonomartello, è mia caratteristica agire senza pensare troppo, mosso più dall’istinto e dalla voglia di giocare frantumando qualche osso che da altro.
E quando il Principe sarebbe rientrato nel mio campo visivo, mi sarei fiondato senza troppi pensieri correndo all’impazzata come un forsennato ed urlando il grido di battaglia del momento, potenziando all’inverosimile i miei muscoli e temprando la mia forza, pronto per scaraventargli contro una serie di colpi con la mia arma che avessero abusato letteralmente della mia grande e spiccata sveltezza nel maneggiare il Martello e la sua Catena.
Non appena abbastanza vicino all’avverso, avrei menato un colpo con il martello da sinistra verso destra atto a tracciare una semicurva discendente in aria, per poi abbattere l’arnese – con l’esercitazione della gravità annessa – addosso alla spalla destra nemica, sfruttando magari la sua alquanto scomoda posizione che non gli avrebbe dovuto concedere movimenti facili. Con la mano elettrizzata, invece, avrei menato un pugno dritto verso il viso nemico, mirando precisamente agli occhi – forse l’unico punto che di solito non copriva con l’armatura ossea -.
Dopo avrei riafferrato con la mano ‘elettrizzata’ la catena, mettendo in circolo quelle scariche tutt’intorno all’arma secondo la teoria “il metallo è un buon conduttore di elettricità” ed avrei tentato di menare un’autentica frustata con la pesante palla ferrata all’altezza della giugulare – punto in cui avrebbe perso molto, molto sangue, se colpito -.
Non che me l’avessero insegnata sui banchi di scuola o ne comprendessi a pieno il significato… semplicemente – durante anni di combattimento – mi son reso conto un bel giorno che l’acciaio – o in generale un po’ tutti i metalli eccetto pochi – tendono ad attirare le scosse, potenziandolo più del dovuto.
Un po’ come l’acqua, il bene più prezioso della Terra.
Quindi…
Metallo = acqua.
Metallo = bene più prezioso della Terra.
Non si finisce mai di imparare!



SPOILER (click to view)
Energia 70%
ReC175 AeV175 PeRf575 PeRm350 CaeM250

Abilità Passive
≈Equilibrio Energetico: Non sviene alla soglia del 10%
≈Runa della Forza: Maggiore forza e capacità di maneggiare armi enormi; ossatura indistruttibile e pelle coriacea.
≈Runa della Padronanza: Immunità alle proprie scosse elettriche, resistenza di un livello energetico alle Folgori nemiche.
≈Runa dell' Unione: Capacità di maneggiare in maniera velocissima il Martello.
≈Runa della Vita: Capacità di muovere in maniera velocissima la Catena annessa al maglio.

Attive Usate
≈Runa del Tuono: Già citata. Basso.
≈Ira del Drago: Un attacco dalla grande potenza. Il guerriero, cedendo parte dei propri riflessi e della propria concentrazione, è in grado di potenziarsi all'inverosimile, rendendosi davvero difficile da sconfiggere.
Utilizzando questa tecnica, infatti, il guerriero, dopo qualche secondo di concentrazione, verrà ricoperto da una sorta di alone vermiglio. 50 punti verranno sottratti ai suoi ReC, ma per tutta la durata del colpo, la propria PeRf e la propria PeRm saranno aumentate di ben 100 punti ciascuna.
La tecnica è utilissima anche per il suo bassissimo consumo di energie.
La tecnica dura per tre turni dopo quello d'attivazione, svanendo al termine del terzo turno o prima, al desiderio del caster.
Consumo di energie: Basso
 
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Mephet'ran
view post Posted on 15/9/2008, 19:42





Certo che quel bamboccio se la cavava proprio bene.
Dopo aver separato gli spalti dal vero campo di battaglia, omettendo dalla storia ogni occhio spettatore, il Principe si accomodò sul suo seggio, nell’attesa della fine, bramando l’oblio. Sul suo viso si tagliò un sorriso perfetto, un’espressione macabra e maliziosa.
Il silenzio, soltanto qualche goccia di sangue risuonava nell’aria.
Poi un suono, penetrante e intenso come non mai. Il vento cominciò a soffiare all’interno della prigione di ossa, mentre il Tuonomartello veniva contornato da fulmini e saette, elettrizzante e pericolose come sempre.
La luce fu di nuovo viva, pulsante, palpabile.
Quand’ecco che i colpi del tuono martello andarono a segno, uno alla volta, demolendo il Trono del falso Re, e ottenebrando la sua figura.
Tutto si dissolse, la gabbia, il Seggio, ogni cosa. Rimase in campo soltanto Gryhu, col suo fidato martello ben stretto in mano. Dietro di lui, una figura ammantata di nero sorrideva e, voltatasi per fuggire dalla scena, sussurrò delle note stanche.

« Buona continuazione, ragazzo. »


CITAZIONE
SPOILER (click to view)
Stop, se ti va, puoi fare un post di conclusione.
Ti informo, che hai passato il Turno - per abbandono di Forappa - e che questo scontro era a carattere di background, ai fini della trama del Torneo.
Non sarà, infatti, soggetto a valutazione. ;)

 
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»†Gryhu†«
view post Posted on 16/9/2008, 23:05




La Distruzione nella Notte.
Ciò che ti lascia l'amaro in bocca, però, è sapere in fondo di non essere neanche lontanamente paragonabili al proprio avversario, il quale cede la vittoria di sua spontanea voltontà e solo dopo un breve scambio di colpi che - prima che si erigesse il "Muro di Ossa" - aveva fatto letteralmente gasare il pubblico, indipendentemente da chi fosse il loro pupillo.
Nella notte, prima che le Tenebre lasciassero nuovamente posto al Cielo azzurro e sgombero, di un celeste talmente candido da sembrare quasi finto, l'uomo mi sussurra delle parole che - inevitabilmente - mi risuonano nella mente con un accenno di allusione alla propria superiorità, come se si fosse limitato a testare le mie capacità senza però impegnarsi sul serio...
... Dannazione.
Ed io che credevo di essere il più forte.
Qui c'è gente molto, molto più in gamba di me... non so che uno tra i tanti, però, io... e te... insieme... possiamo riuscirci.
Nonostante tutto si può ancora fare.

« Andiamo, Rudi... Vinciamo questi Giochi, trionfiamo ancora una volta! »


L'illusione dell'ottimismo che - per ora - è radicata in lui non è altro che il sentimento provato dall'umana prole prima di far spazio al senso di inferiorità nei confronti di Grandi guerrieri. Quelli che definisce Adulti, in fin dei conti.
Peccato, però, che Gryhu non è figlio di nessun uomo.



SPOILER (click to view)
Grazie della giocata wolfO! ^_^ Attendo impaziente il prossimo turno :P
 
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.Wolf
view post Posted on 24/10/2008, 22:15




CITAZIONE


Vincitore ~ »†Gryhu†«



 
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10 replies since 27/7/2008, 01:34   360 views
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