| Mirkito15 |
| | Narrato -Pensato- "Parlato" "Parlato altrui" "Sussurrato" //Voce di Kurnous La fede ed il miraggio. » Capitolo II« | Intenso e gradevole. Dolce e sensuale. Pieno e gustoso.
L'odore del sangue iniziava così, pian piano, a riempire con i suoi aromi il teatro del nostro duello. Era stato uno scambio veloce, quasi infantile nelle poche battute altamente anti-strategiche, ma indubbiamente assai invintante per il pubblico acclamante. Rapide azioni di noi due attori, atte a stupire, emozionare e infine rapire i volti attratti, poi, come in ogni spettacolo, una piccola pausa, tanto per prender fiato, con un sipario invisibile a dividerci da tutti.
Rispose con garbo al mio quesito il nemico, dichiarando senza nemmeno troppi indugi la sua paura nell'affrontarmi; questo indicava che la sua mente era debole al mio sguardo, potevo dunque giostrare con le sue sensazioni a mio piacere. Non nascondo che un fremito di esaltazione scosse il mio corpo. Controllare le proprie emozioni in un duello era pressoché vitale, controllare quelle avversarie era un lusso impareggiabile.
Iniziavo a godere di quel lusso... ...e non ero il solo.
//Sarò Io la tua forza, la sofferenza diverrà un tutt'uno con lo spirito degli infedeli. Griderà mille e più volte colui che teme l'opera del figlio mio, vai Lican, punisci chi non vuol godere dei frutti di Gaia.
Non fu la prima ne tanto meno l'ultima volta che udii quella voce; ero divenuto bieco servitore di quel Dio già in passato, nei villaggi infernali in cui combattei per la mia vita. Fu poi il ricordo di quei paesaggi desolati e morti che mi concesse uno spiraglio di memoria al quale aggrapparmi. Il mascherato aveva combattuto con me, alleati in quell'immonda impresa al limite dell'umano. Dunque ci conoscevamo in qualche modo, come fratelli nella "morte", duellanti per la nostra vita. Sorrisi di quelle nuove conoscenze, leccai dunque la mia lama, seguendo per intero il filo tagliente: gustai il dolce nettare del mio nemico e gioii della bontà di quest'ultimo, avrei volentieri fatto il bis.
"Il tuo sangue è dolce caro amico..."
Le mie parole furono rapite dai fischi del pubblico, stanco ormai di aspettare l'azione, voglioso più che mai di assistere al secondo atto di quella storia. Talos, quello il nome che mi era parso di udire in passato, rispose al clamore sempre più intenso in una maniera un pochino inconsueta: scomparve dalla mia vista. Colui che amava definirsi il mezzo spettro mi lasciò solo sul palco, abbandonato a me stesso, senza battute da leggere, senza una ben che minima idea di come agire; poi, nuovamente, fu una voce superiore a farmi da compagna.
//Abbandonati a me, figlio mio... I sensi ingannano a volte, bisogna saper interpretare i segni dunque, il mio volere sarà per te una guida. Chiudi gli occhi, le tue mani saranno così miei strumenti.
Incapace di compiere azioni razionali decisi di eseguire gli ordini e il buio irruppe nella mia vita. Non mi rimase che ridere forzatamente quando, privato volontariamente della vista, potevo scorgere il mio nemico come una enorme stella nel mezzo del cielo. Probabilmente egli non era cosciente della capacità di cui Kurnous mi aveva fatto dono e questo, capii, era uno splendido vantaggio. Lo percepivo in maniera assoluta, era quasi parte della mia mente e, questo fatto, mi rendeva nettamente superiore ora come ora, mentre egli era ancora all'oscuro di tutto. Lo avrei attaccato di sorpresa, attendendo il momento giusto per procurargli più dolore possibile. Godevo già come un pazzo nell'immaginarmi lo stupore disegnato sui suoi lineamenti celati. Certamente al pubblico sarei parso un matto che si muoveva senza una meta precisa in campo, ma sarebbe stato il sangue a rallegrare quei villani, mostrando ciò che solo io potevo vedere.
Egli iniziò a correre...
...anche questa volta veloce come un fulmine, quasi invisibile alla mia percezione. Faticavo a seguirlo e questo ormai per me non era un mistero, perciò non persi nemmeno tempo a tentare di seguirne i minimi movimenti, semplicemente seguivo la macchia che si avvicinava, concentrandomi esclusivamente sulla sua posizione. Scartò poi a destra, forse fin troppo titubante, come se non fosse nemmeno realmente certo su come comportarsi; io d'altro canto rimanevo immobile, completamente fermo con un grande sorriso stampato in volto e gli occhi ancora serrati: ad esterni sarei sembrato un dormiente, un uomo in apparente stato di coma forzato. Lessi poi nella mia mente il suo movimento d'attacco e decisi che era giunto il momento di allontanarsi. Aprii gli occhi di scatto e balzai in avanti portandomi ad una distanza sufficiente per evitare ulteriori colpi. La mia fortuna fu che il suo colpo era stato portato lentamente, forse troppo per risultare realmente pericoloso per il mio corpo.
Atterrato lanciai una fragorosa risata e in risposta ottenni un potente ringhio, seguito da altri due più soffusi. Immediatamente dagli spalti, apparso dal nulla, mi balzo accanto un grande mastino, seguito a ruota da altri due, ognuno proveniente da una delle aperture dalle quali eravamo giunti noi gladiatori.
//Accetta le mie regalie Lican, essi ti serviranno fino alla morte. Soffriranno per te, uccideranno per te, seguiranno il tuo volere per porre fine al sopruso.
Kurnous mi aveva fatto un dono, forse più grande di ciò che avrei potuto chiedere, ciononostante accettai questi aitanti servitori senza divulgarmi in preghiere di ringraziamento. Sentivo anche la loro presenza nella mia mente, come se il solo pensiero potesse indirizzarli perfettamente. Essi erano divenuti prolungamenti del mio corpo: la mente dettava, loro avrebbero eseguito. Mi voltai ad osservare il punto in cui percepivo la presenza del nemico; non sapevo che espressione stesse tenendo, ma godevo per come l'avrei affrontato. Penava di essere protetto nel suo candido mantello dell'invisibilità? Si sbagliava di grosso!
-Due ai lati, uno lo assalga frontalmente. Non lo voglio morto, ancora il suo personaggio deve recitare battute importanti...-
Dettai le ultime indicazioni in maniera poco chiara, ma il concetto in sé era comunque facilmente intuibile. I canidi scattarono senza ulteriori indugi. Io non avrei fatto altro che osservare la scena, sedendomi sulla sabbia secca, serrando le palpebre e gustandomi finalmente, dopo lungo tempo, l'acre gusto del mio oppio, che custodivo con tanta ingordigia nella cinta. | |
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CITAZIONE [ReC: 225][AeV:350][PeRf:275][PeRm:125][CaeM:250] Status fisico: Danno di entità Basso alla Spalla Sinistra. Status Psicologico: Divertito. Energia Utilizzata: 25%(2 X Basso;1 X Medio;1 X Alto; Utilizzato Oppio X 1). Energia Residua: 75%(Turno precedente 85%). Equip: Talismano attivo[Devoto a Kurnous](al collo); 1 X Oppio(in cinta); 1 X Fumogeno(in cinta); Spada del Drago(impugnata nella mano sinistra); Fodero della spada(impugnata nella mano destra) Abilità Passive: Dominio Emofilia Porfirica Livello I & II: Denti e unghie più resistenti, sensibilità alla luce solare;Pugno Duro:+50 PeRf; Scurovisione: Possibilità di vedere al buio, purché non illusorio. Mille delle loro nazioni, per ogni goccia di sangue del nostro popoloLa vendetta dev'essere implacabile, nessun nemico deve sfuggire all'ira di Kurnous portata da chi possiede il medaglione. Qualsiasi creatura presente in un'area di 50 metri dal possessore del medaglione sarà da lui riconosciuta ed individuata con infallibile precisione, il tutto con il solo istinto sovrannaturale, il tutto però a patto che poggi i suoi piedi sul terreno, o che comunque sia a contatto con un qualsiasi elemento naturale o che indossi/tocchi oggetti di foggia naturale strappati alla natura (es: legno procurato da alberi recisi dall'uomo, oppure fibre naturali ricavate da piante o animali tagliati o uccisi). Quando il caster assiste ad un crimine contro la natura, egli può decidere di 'marchiare' chi compie questo atto, pagando una slot tecnica ed un consumo basso. Il marchio di Orion si manifesta sotto forma di una voglia di forma piatta ed allungata (in realtà una lancia) la quale permane sulle carni della vittima anche alla fine del duello/quest in cui egli partecipa, e che non può più essere rimossa, sebbene risulti del tutto invisibile a meno che il caster non si trovi nelle immediate vicinanze. I 'marchiati' sono percepiti dal caster ovunque essi si trovino, perfino se non sono a contatto con elementi naturali come normalmente necessario e perfino se sono distanti chilometri o anche dall'altra parte del pianeta. Sta scritto che nessuno può ricevere un marchio del genere senza trovare morte violenta per mano di chi si fa portatore dell'ira di Kurnous. Abilità Attive: Dieci dei loro figli per ogni albero abbattuto (Consumo:Alto) L'avatar di Kurnous è Orion, signore delle foreste. Ciclicamente egli si reincarna in un elfo, e guida le grandi cacce nelle foreste alla testa di centinaia di animali feroci e di elfi, infondendo spirito guerriero in chi lo accompagna. Al suo fianco, più vicini a lui di chiunque altro, vi sono i lupi della sua muta di mastini, i quali sono enormi e feroci, capaci di decapitare un cavallo con un solo morso. Quando l'ira dei suoi figli si scatena, è possibile che Orion, e Kurnous in persona tramite lui, invii ai suoi figli alcuni dei suoi lupi più feroci, i quali corrono rapidi in suoi aiuto, su arti possenti. L'aria trema come scossa da un calore immane pochi istanti dopo che la benedizione è stata concessa, dal nulla emergono in un balzo tre sbavanti canidi che immediatamente si fiondano su colui che ha ricevuto la benedizione, proteggendolo contro qualsiasi attacco che avrebbe subito a quel momento in poi e seguendone gli ordini a costo della propria vita. Un legame empatico lega tutti gli elfi con questi particolari spiriti della foresta favoriti da Kurnous, quindi il possessore del medaglione può comunicare con essi e dare loro taciti ordini che saranno immediatamente seguiti dagli animali. Le statistiche di gioco di questi lupi sono: 125 punti in ReC, 75 punti in CAeM, 150 punti in AeV, 50 punti in PeRF e 0 punti in PeRM. Rimangono in gioco per massimo tre turni, non possono attaccare se il caster attacca a sua volta, così come non possono difendere se il caster esegue una difesa qualsiasi. Scompaiono come nebbia al termine dei tre turni. Pergamene Attive: Salto Felino (Consumo:Basso) ~ Già Citata ~ Riassunto:1 ~ Nel momento in cui attivi la tua abilità si attiva anche il medaglione fornendomi la passiva che mi permette di percepirti. 2 ~ Nel tuo avvicinarti fatico ancora a seguire i tuoi spostamenti sempre legato al fatto dei miei ReC e della tua AeV. 3 ~ Sfrutto il fatto che definisci il tuo attacco come "Lento" per evitarlo con un semplice Balzo in avanti, potendo tranquillamente conoscerne direzione di esecuzione e provenienza. 4 ~ Attivo l'abilità dei lupi e tramite l'empatia comunico loro dove attaccare e in quale modo. 5 ~ Mi siedo e mi gusto il mio Oppio. Note ~ Scusami per il ritardo, tra post per varie quest e problemi in Real non ho potuto postare prima.
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