Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

[Turno 1] - Sarnek. vs Mirkito15

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.Wolf
view post Posted on 27/7/2008, 01:37




»] Turno 1 [«

Sarnek. vs Mirkito15


»]Arena: Un’arena per il gladiatori, è questo lo spettacolo che offre il Circo? Però, qui non ci sono clown né elefanti ammaestrati; in questo lido dimora soltanto sangue e morte, per la gioia dei più potenti. Dei capi. Dei padroni.
Si tratta di uno spazio circolare dal raggio di dieci metri, contornato da immani spalti, dove il pubblico guarda e osserva. Applaude, se gli va, oppure fischia se l’esibizione non è di suo gradimento. I contendenti entreranno da due cancellate di ferro, una opposta all’altra, e si guarderanno negli occhi. Il terreno è ricoperto da un sottile strato di sabbia.
Non c’è vento. Non c’è il sole, non v’è neppure una nuvola. Gli spalti sono rialzati da terra, almeno tre metri separano il pubblico dagli attori. Un cielo azzurro abbraccia l’intera arena. Nessun arbitro sancisce l’inizio dei giochi. Perché è alquanto palese, appena metti piede in pista…devi iniziare a ballare. [ img ]

»]N° di post: 1 di presentazione + 5 di combattimento.
»]Limite di tempo: Avete fino alle 24:00 del 20 Settembre 2008.
»]Player Killing: No.

»]Primo post: Sarnek.

»]Schede giocatori: Link.


* Mirkito15 può usufruire di tutto il suo equipaggiamento.

* Sarnek inizierà il duello con una ferita di livello basso al braccio sinistro, dovuta al cedimento della stanza nella giocata di apertura. Può, però, usufruire di tutto il suo equipaggiamento.


 
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Sarnek.
view post Posted on 11/8/2008, 11:19




Marciava lo Spettro, lentamente, senza alcuna meta, maledettamente incazzato, quasi esasperato. Con la testa china, gl'occhi socchiusi.
Respirava ad intervalli regolari, con un ritmo cadenzanto. Non gli parve nemmeno d'esser stato percosso dalle fredde schegge di metallo, che - senza preavviso - irruppero in quell'oscura sala, tetra e selvaggia. Ma forse, non era stato colpito, non lo capiva, la confusione albergava nella sua mente.
Era riuscito a fuggire comunque, ignaro di quel che gli sarebbe accaduto; s'era introdotto in una delle tante grate che portavano ad una strana arena. Sorrise, non ne aveva motivo, ma lo fece, lo fece perchè in fondo al suo animo ardeva una bizzara voglia di combattere, di recidere, di mozzare quante piú teste poteva: lo divertiva, l'esaltava, lo ammaliava.
Si strinse le spalle e osservó con crescente interesse quel che gl'offriva il fato: uno stadio, ecco dov'era capitato.
Era strano: la sua irritazione ebbe vita breve. Sogghignò e fiero alzò la testa al cielo, l'azzuro dominava, né una nuvola, né il sole, non v'era nulla. Contemplò quel paesaggio, cosi sinistro, ambiguo, ma con lievi sfumature di pace, di serenità.
Prese una maschera, quella della felicità, si, perchè gli parve d'esser felice con il mondo intero. E la indossò, beatamente, magistralmente. Sorrideva la bautta, come il padrone stesso infondo. Non avrebbe ucciso nessuno quel giorno. Se lo promise. Ma di sicuro, per suo sfizio - dopotutto non poteva farne a meno - si sarebbe divertito. Magari perforando qualche polmone, o infilzando la Fortuna da qualche parte.
Rise, ancora una volta, fissando ora il terreno spoglio che sorreggeva il suo esile corpo. Si voltò a destra, poi a sinistra, cercando qualcuno, il suo avversario per esempio... ma non c'era. Intravide, quasi distrattamente, degli spalti: erano pieni di gente, di spettatori, ma non gl'importava.
Desiderava soltanto trovare il suo avverso. Deluso, torse il collo verso un'altra inferriata, opposta da quella in cui lui era sopraggiunto. Eccolo li. Gli parve qualcuno di familiare, l'aveva già visto. In una predizione forse, o in incubo, inspiegabilmente non capiva. Aveva lunghi capelli, neri come la pece, lucidi come il riflesso del mar d'estate. L'applaudii, sfottendolo quasi, gli sembrava una troia. Si, una bella troia.




Le caratteristiche e tutto il resto verrano inserite nel primo post attivo. Ad ogni modo, in questo duello cercherò di scrivere in terza persona - cosa mai fatta sinceramente -. Per quanto riguarda il danno basso, non dovrei averlo perchè come ho già fatto capire a Wolfo - o almeno spero -, l'AeV è 375 non 275.
 
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Mirkito15
view post Posted on 11/8/2008, 15:12




SPOILER (click to view)
Narrato
-Pensato-
"Parlato"
"Parlato altrui"
"Sussurrato"
-Voci in testa-


Il sacrificio in nome di un bene maggiore.


» Intro «


-Camael...Camael...Camael...-

Quel nome.
Sei insignificanti lettere fino al giorno prima; la fonte della mia forza da quel momento in avanti.
Avevo fatto una promessa, il mio onore era entrato in gioco, la mia vita aveva forse trovato uno scopo maggiore.
Qualsiasi sarebbe stato il mio destino, il fuoco avrebbe riabbracciato Camael.


Il corridoio si faceva sempre più buio, ero inghiottito interamente da quell'oscurità imperscrutabile persino dai miei occhi.
Un luogo privo di luce, il cammino che compievo nel mio stesso Io.
Luogo nel quale non avrei mai trovato uscita, prigioniero di me stesso fino alla fine dei miei giorni.

Bagliore lontano però noto con piacere, una speranza forse per ritornar ad esser vivo; una seconda chance per dimostrare che potevo esser diverso.
Questa volta avrei scritto la mia storia di mio pugno, senza errori, senza correzioni, senza l'ausilio di nessuno.
Il bagliore diventa più intenso, si trasforma, diventando apertura ben visibile.
Lì, mi conducono i miei piedi lesti. Conosco già le condizioni per poter riscattarmi.
Dovrò combattere per la mia nuova vita, combattere fino alla fine, fino allo stremo delle mie forze.

Ora la luce mi avvolgeva. Ero uscito completamente all'aperto e l'inaspettato candore del giorno abbagliò i miei sensibili occhi.Rimasi per qualche secondo accecato.
Le urla e le grida di una folla acclamante accanto a me, intorno a me, dentro di me...
Potevo sentire distintamente i suoni provenienti da voci di varie risme:
chi con tono altezzoso disdegnava lo spettacolo gladiatorio...

"Guarda come si è ridotta questa società, costretta a veder sangue per divertirsi. Dove sono al mondo d'oggi Socrate e Platone?"

Chi più incolto e popolano faceva scommesse con l'amico sul vincitore ipotetico...

"Ehi Bob, è entrato il tipo pallido su cui avevo puntato due soldi! Cazzo! Penso di aver appena perso quelle monete, quel tipo sembra un morto che cammina.
Il buon vecchio Tom si divertirà la faccia a bere alle mie spalle. Quel porco Bastardo!"


Altre donne innamorate lanciavano i loro fazzoletti a noi guerrieri, nella speranza di conquistarsi un post-spettacolo tutto per loro.
Infine i bambini, inconsci e trascinati a veder come si procura la morte dai genitori stessi; speranzosi d'esser qui al mio e al posto del mio avversario per guadagnarsi da vivere.
Di tutto un poco, questo era ciò che ero riuscito a capire. Infine i miei occhi si abituarono alla luce: vidi lo stadio nella sua magnificenza.

Un cielo limpidissimo, privo di qualsivoglia sole o nuvola, magicamente illuminato dal nulla. Era da tanto, troppo tempo forse che non vedevo la luce del giorno.
Lo spettacolo che mi veniva offerto mi lasciò sbigottito improvvisamente.
Mi guardavo intorno intontito da cotanta bellezza, finché il mio sguardo non si posò su di Lui.

Mascherato il mio nemico, simile in tutto e per tutto ad un Vero Gladiatore Romano. Sorrideva la maschera e anche se non lo vedevo intuivo il sorriso stampato anche sul suo volto celato. Mi fissava concentrato, attraverso le due piccole fessurine nella maschera.
Applaudiva lo straccione, ironico e pieno della sua stessa forza. Poteva essere potente, almeno il tipo che poco prima aveva sentito parlare con "Bob" lo reputava più forte di lui.
Questo però non aveva molta importanza, solo un duello con le armi poteva dimostrare chi era veramente il più abile.
Dopotutto anche Davide sconfisse Golia e, tra i due, il più forte non era di certo il piccolo uomo.

Dunque noi duellanti eravamo in campo. Io avrei combattuto per uno scopo più alto della mia stessa vita.
Lui avrebbe fatto lo stesso?

-Camael, tornerai da lei...-

CITAZIONE
Stessa storia di Sarnek: statistiche e dati tecnici nel primo post attivo. Intanto Buon Game!XD

 
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Sarnek.
view post Posted on 4/9/2008, 21:44




Ne ero consapevole: quel coso lì, non si sarebbe scaldato, nemmeno con un pò di puro dileggio. Monotono, un tipo altamente monotono privo di buon tatto, di una certa ilarità nel prendere la situazione alla leggera. Il desiderio di uccidere non c’era e neanche la voglia di ferire. Dopo quella girata di spalle –da parte dell’avversario- avevo perso il gusto, l’etere che trasformava e che avrebbe accresciuto la passione nel combattere, nel cimentarsi in qualcosa di esaltante.

Vi fu rancore.
Vi fu emozione.
Vi fu orgoglio.


Le urla del popolo, il gracchiare assordante degli spettatori, la voci squillanti delle donne, il parlare di un fantasma… di uno spettro, un gemito, un freddo sussurro iracondo, privo –all’apparenza- di significato.

ﭮﮆﮁﮉﯠ



Lembi di un’arcana maledizione, antica quanto la vita stessa. Portata in grembo fin dalla venuta al mondo, una venuta difficile, ardua ove già la morte mi ghignava contro. Deridendomi della mia infausta imperfezione.
Essere per meta spettro portava solo ad un inconcepibile voglia di combattere ed avere un continua ed implacabile vendetta verso coloro che ripudiavano le minoranze, le rarità, le leggende.
Gli esseri unici come me.
Gli esseri obliati da un falso dio.



ﭮﮆﮁﮉﯠ

Identico. Naturale. Rabbioso.
Sarebbe stato l’ultimo, perché –quasi senza accorgermene- sbraitai. Seccato da quell’accaduto troppo ambiguo per essere vero, troppo strano per poter essere creduto da uno che –di sicuro- non credeva in nulla ma solo a quel che i suoi occhi vedevano.



«Ora basta. Cazzo!»



Fu strano. Con veemenza afferrai la fredda elsa della Fortuna, estraendola, un fioche riverbero si creò.
E il suono metallico della lama mi fece rizzare i capelli. La puntai –con una bizzarra disinvoltura- diritta al collo del nemico; la punta della sciabola rivolta verso l’alto, il braccio destro steso in avanti, il corpo –questa volta irrigidito- fermo e attento. Pochi metri ci separavano, abbastanza però da poterlo attaccare senza irrilevanti problemi. Lo scrutai e senza dir nulla, con una certa eleganza, gl’andai contro.
Scattando, velocizzai il guizzo. Cercando di essere lesto e soprattutto lucido sul quel che avrei fatto.
Giunto a un metro, forse più, spiccai un salto, abbastanza prominente da riuscire a flettere il braccio che ghermiva la scimitarra.
Come un pungiglione d’ape, la sciabola andò a cercare la carne, la spalla di quell’essere vile.
Doveva soffrire, quel maledetto, oh… eccome doveva soffrire.






CITAZIONE
SPOILER (click to view)

[ReC - 200] [AeV - 475] [PeRf - 175] [PeRm - 150] [CaeM - 225]


Energia - 90% [1xMedio]
Status Fisico - Illeso

Abilità Passive - Il peso del portatore sarà ridotto del 30% circa, cosi’ da agevolare i suoi i movimenti, aumentare la rapidità dei suoi scatti o l’elevazione dei suoi salti. [Dominio Libertà - Lv.1]
Al secondo livello qualsiasi arma impugnata dal portatore risulterà, esclusivamente in mano sua, essere leggera quanto un esile stocco o un pugnale; permettendogli cosi’ di avere un’elevata maneggevolezza e rapidità d’esecuzione. [Dominio Libertà - Lv.2]
Avete mai sentito i suoni prodotti dai passi di un fastasma? No, non penso proprio. Sapete nessuno è riuscito ad oderci, col passare degli anni, tanti esseri hanno provato a cercarci, utilizzando banali strumenti per rilevare i nostri passi, le nostre scappatelle. Ebbene, pur essendo per metà spettro, sono riuscito ad affinare quest'abilità. In questo modo nessun essere potrà sentire ciò che faccio, tutto quello che brandirò nelle mie sudicie mani, non emetterà alcun tipo di suono. Sembro quasi ricoperto da un'aura che allieva, se non annulla, tutti gl'effetti che si creano durante i miei movimenti, di gambe e piedi, di braccia e mani. [Abilità Passiva]

Abilità Attive - Spendendo un consumo pari a Basso, il proprietario del dominio è in grado di aumentare la propria "AeV" per un istante, giusto uno scatto, e quindi rivelarsi notevolmente più veloce del normale. In valori numerici la propria "AeV" sarà aumentata di 100 punti. Non sono necessari particolari tempi di concentrazione.

Note - Come non detto, sono passato dalla terza alla prima. Non elenco motivi che sono vani. Per la strategia: il mio pg è una checca, questo si sa, per il momento ho iniziato con qualcosa di leggero, tranquillo che anche gli altri non farrano tanto paura. é.é
Ad ogni modo, Talos avanza verso di te -scattando e quindi utilizzando il dominio attivo livello due- salta e un pò come nella scena dei 300, non so se ti è chiaro, ti prova a conficcare la Fortuna nella spalla, a te la scelta di scegliere quale.
Buon proseguimento. u.u


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Mirkito15
view post Posted on 5/9/2008, 17:53




SPOILER (click to view)
Narrato
-Pensato-
"Parlato"
"Parlato altrui"
"Sussurrato"


Difesa e attacco, grazia dell'istinto.


» Capitolo I «


Ammutolii per un istante.

"Ora basta. Cazzo!"

Pronunciava quelle parole senza alcun apparente motivo, come fosse vittima di un tormento continuo e fastidioso; un incubo che viveva in prima persona, lontano da quel campo in cui eravamo duellanti. Lo fissai intensamente, chiedendomi se avrei mai potuto scoprire ciò che attanagliava così voracemente la sua anima. Rimase immobile per qualche momento dopo aver estratto la sua lama, istanti sufficiente perché io potessi analizzarlo con più accuratezza.
Le voci del pubblico sì, continuavano a sovrastare ogni flebile suono estraneo allo stadio.
Io d'altronde no, non mi concedevo il lusso di farmi distrarre ancora dagli esaltati ammiratori.
Vi eravamo solo io e Lui, l'uomo mascherato, la sabbia sotto ai nostri piedi e il cielo limpido sopra alle nostre teste.
Feci scivolare la mia mano manca sull'elsa della spada, lentamente, sempre fissandolo; con altrettanta calma estrassi la lama, allontanando le mie braccia l'una dall'altra, fodero in una, arma nell'altra.
Il profano mi puntò la sua spada contro al collo, braccio teso e schiena rigida come il legno. I vestiti in quel momento coprivano la sua muscolatura, sicuramente tesa e tremante sotto l'effetto dell'adrenalina. La maschera nascondeva i suoi occhi, che io sentivo comunque su di me, attenti a cogliere ogni mio più piccolo movimento.
Provai a muovere la testa a destra e a sinistra.
Non si mosse minimamente.
Poi, in un solo ed unico istante, il gioco ebbe inizio.

"Vieni mio cavaliere..."

Era aggraziato nei movimenti e fluido nei gesti, non eravamo molto distanti e non ci avrebbe impiegato più di un paio di secondi a raggiungermi. Mi piegai così sulle gambe, divaricate quanto bastava per fornirmi un solido appoggio in previdenza del contrasto. Poi la sua figura si offuscò, come un ombra che cavalcava le nebbie del mondo, indistinta e immateriale; incrociai spada e fodero, dritto in fronte a me, come un piccolo scudo ad X, il piede dritto lo portai leggermente indietro come fossi pronto a subire un urto pazzesco, un toro in piena carica verso di me. La macchia si elevò poi ad un tratto, schiarendosi e delineando il corpo del mio nemico. In aria rallentava la sua andatura, non avendo spinta dalle gambe, ma oramai era tardi per tentare una contropartita. Alzai solo un pelo il mio scudo Fai-Da-Te, inarcando di conseguenza la schiena. La sua scimitarra puntò la mia spalla sinistra, in sol colpo preciso, ma sfortunatamente per lui non molto potente.
Tesi i muscoli delle spalle e i miei bicipiti per contrastare meglio il colpo, che arrivò come previsto.
La punta del fodero si abbassò accompagnando la lama nemica nel suo percorso, finché non toccò la debole armatura in cuoio.
Purtroppo la mia difesa non era abbastanza efficace da impedire che la sciabola penetrasse, anche se solo di poco, nella carne, pregai però gli dei perché il fodero avesse rallentato quel colpo che mi avrebbe sicuramente danneggiato più di quel che potevo permettermi in uno scontro.

"Oooooohhhhhh"

Il pubblico si esaltò non poco nel vedere quell'attacco così rapido e letale, come fosse rapito dalla magia dei movimenti del "mascherato". Stupidi, non avevano ben capito che il tutto era ancora all'inizio, le vere emozioni ancora dovevano giungere.

L'attaccante intanto, sospinto dalla forza ottenuta con il salto mi sbatté contro in una posiziona piuttosto scomoda dal mio punto di vista. Il braccio infatti, impugnante ancora la propria arma, era leggermente alzato fermato nella sua corsa dalle mie carni.

-Devo essere veloce!-

Pensai e subito agii, il corpo a corpo era troppo ravvicinato perché potessi perder tempo a elaborare strategie varie, così utilizzai più l'istinto che altro.
Iniziai il tutto fissando con sguardo intenso il mio nemico, volevo spaventarlo, volevo che mi temesse al punto di piangere terrorizzato al solo udire la mia voce; colpivo la sua mente prima di colpire il suo corpo.
Avrebbe imparato che la furia non è mai una buona compagna nella lotta. Nel frattempo mi isolai dal resto del mondo, immerso in un candido bozzolo di solitudine, sentivo solo il rumore dei miei piedi sulla sabbia, mentre lenta frusciava sotto di essi ad ogni mio movimento.
Piegai così le gambe, facendo ben attenzione di liberare la mia spalla dalla presa dell'arma nemica, poi roteai verso l'interno, parallelamente al mio e al corpo dell'avversario, fodero e spada, distruggendo la X che poco prima mi aveva tanto egregiamente difeso.
La Spada del Drago nella mano mancina, si allargò un poco verso l'esterno e rapida si riportò con traiettoria semicircolare verso l'interno, con l'unica differenza che questa volta il movimento della lama era perpendicolare al corpo nemico, dal basso in diagonale, verso il fianco destro, momentaneamente scoperto. Puntai poi il fodero verso terra e, sospinto da una forza quasi magica, balzai alla mia destra.
Il braccio che avrebbe dovuto colpire il fianco era teso cosicché, nel caso il primo movimento offensivo avesse colpito, il mio salto avrebbe condotto il ferro ancor più dentro le carni, per poi scivolar via con me, verso il mio nuovo punto di appoggio a circa cinque metri dallo strano uomo mascherato, appunto. Da lì gli avrei domandato una cosa semplice e chiara.

"Cosa ti tormenta così tanto?"


CITAZIONE
[ReC: 225][AeV:350][PeRf:275][PeRm:125][CaeM:250]
Status fisico: Danno di entità Basso alla Spalla Sinistra.
Status Psicologico: Piuttosto calmo.
Energia Utilizzata: 15%(1XBasso;1XMedio).
Energia Residua: 85%(Turno precedente 100%).
Abilità Passive: Dominio Emofilia Porfirica Livello I & II: Denti e unghie più resistenti, sensibilità alla luce solare;Pugno Duro:+50 PeRf; Scurovisione: Possibilità di vedere al buio, purché non illusorio.
Abilita Attive: Dominio Emofilia Porfirica Livello II:
SPOILER (click to view)
La più sorprendente abilità che Lican si rese conto di aver acquisito fu quella che lui nominò "Attrazione letale". Essa consisteva in un piccolo momento di concentrazione da parte di Lican, con il quale riusciva a generare un'attrazione o una repulsione da parte del malcapitato essere umano rispetto a lui. In questo modo egli era in grado di farsi trovare simpatico o antipatico, addirittura, agli occhi di un elfo, che per antiche usanze tendevano ad odiarlo, forse per la sua natura di mezzo umano. Questa tecnica però difficilmente funzionava su persone che possedevano anche poteri psichici adeguati, che lui raggruppò in una casta da lui stesso creata dei "Non attraibili". Non era finita però, infatti anche animali come lupi e pipistrelli iniziarono a comportarsi in maniera strana in sua compagnia divenendo mansueti e ubbidendo, a volte, al suo volere con una semplicità maggiore rispetto agli esseri umani, come se l'attrazione su di loro fosse di un livello superiore al normale.
Costo:Medio; Durata:2 turni dopo l'attivazione.

Note ~ Viene impressa una sensazione di terrore.
Pergamene Attive: Salto Felino:
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Grande, enorme è la potenza che negli anni Lican ha acquisito nei suoi arti. Indispensabile è dopotutto potersi muovere secondo i propri desideri per un cacciatore, così da poter tener sotto controllo le varie situazioni che si vengono a generare. Così nasce una delle abilità forse più caratteristiche del giovane vampiro: quella di poter compiere salti enormi. Egli infatti, durante le lunghe cacce, ha irrobustito sempre più la muscolatura inferiore del suo corpo rendendola capace di donare una spinta assurdamente potente al corpo di Lican stesso. In questo modo egli è divenuto in grado di compiere balzi istantanei anche di dieci metri facendo pochissima fatica, una tecnica molto versatile se utilizzata nel giusto modo.(Pergamena Balzo)
Costo: Basso. Durata: Istantanea. Effetto:Un balzo di portata al di sopra della norma(Da 10m in giù).

Note ~ Il Balzo è di soli 5 metri poiché rallentato dal fattore spada infilzata, nel caso in cui non vada a segno quel colpo puoi tranquillamente intendere che mi son fermato prima durante il salto.
Riassunto:
1 ~ Fatico a seguire i tuoi movimenti durante lo scatto per la differenza tra tua AeV e mia ReC, istintivamente incrocio spada e fodero per difendermi.
2 ~ Ti vedo mentre sei in aria, per il poco tempo che ho inarco solo la schiena alzando la difesa.
3 ~ Per la differenza tra le PeRf riesco ad attutire piuttosto bene il colpo, che, nonostante tutto, riesce a colpirmi la spalla.
4 ~ Utilizzo il mio Dominio per incuterti timore prima del mio assalto. Piego poi le gambe per liberare la spalla dalla Sciabola.
5 ~ Ti porto un attacco con la Spada dal Basso verso l'Alto in diagonale, contro il tuo fianco destro.
6 ~ Effettuo anche un Balzo laterale verso destra, sperando di danneggiarti maggiormente o in caso di allontanarmi dal corpo a corpo.

 
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Sarnek.
view post Posted on 8/9/2008, 23:50




Davvero vuoi sapere cosa più mi tormenta?

Un colpo brutale, ma troppo, troppo debole per arrecare lacerazioni profonde.
Non gioivo. Non ci riuscivo, quel sogghigno maligno m’aveva distrutto.
Mi sentivo impaurito, qualcosa era accaduto. Qualcosa di cui non avevo né conoscenza, né mai avevo visto fare.
Il candito e lo scarlatto s’incrociarono, letali, freddi attimi d’agonia, uno strano terrore m’invase l’anima, quasi volesse dilaniarmi e darmi del codardo.
Ancora: le urla del popolo; quella sadica richiesta di sangue dettata solo da un’inconfondibile voglia di acclamare, di giudicare, di travolgere i sentimenti altrui.

Sto avendo paura di te.
Perché?


Fu fortuna la mia?
O fu solo volere dell’avverso?
Il sangue schizzò, rapido e rosso, sporcando la pallida Felicità, macchiandola di quel comune ed aspro olezzo.
Turbato e inerme, fissai il rapido movimento del nemico: si chinò, piegando le gambe –la lama, nel frattempo, si levò dalla carne squarciata-. Rabbioso tirò fuori una daga e senza esitare scelse d’attaccare il mio fianco destro.
Il suo duro volto m’infondeva solo ed unicamente paura, paura mai provata prima, tutto sembrava un illusione, eppure era vero. Per quanto fosse strano, l’orrore era tale da non potermi far essere lucido e agguerrito come un leone, come un vero spettro.
Sembrò concisa quell’ennesima sofferenza, ma perseverò, aumentandone il dolore, una striscia –più o meno profonda- si delineò nel mio ventre.
Urlai, la ferita bruciava, ardeva.
Non avrei potuto fare altrimenti: la paura era troppa, eccessiva e soprattutto astrusa.

Vuoi che mi nasconda agl’occhi della Terra?
Lo farò. Senza indugi.


Avrei preferito toglierla, la maschera marmorea, quella dell’avidità, dell’allegria, ma non potevo, desideravo scomparire diventare invisibile. Tutto qua.
E lo feci immediatamente: non un’ombra si sarebbe creata, non un suono si sarebbe prodotto.
Divenni uno spirito, un fantasma, finalmente.
Nell’arena, l’avversario sarebbe rimasto solo e in solitaria avrebbe combattuto, sferzando l’area, a vuoto, senza trovarmi.
Cercai di placarmi, ma non era cosa facile; respiravo a fatica: per l’ansia, per lo sgomento.
Cinque metri ci separavano, erano pochi e con il poco coraggio rimastomi corsi celermente verso di lui, serpeggiando, tenendo il busto piegato, con la punta della scimitarra rivolta verso il basso. Sconcertato e indeciso sulla prossima mossa da fare, mi spostai a destra, quasi esitante ora sul dal farsi.
Strinsi l’impugnatura della sciabola e nascosto nel nulla –approfittando di quel vantaggio, seppur minimo- cercai di mozzare la gamba destra dello sfortunato; il fendente però, sarebbe stato lento, facilmente intuibile per via del mio spasmo straziante, dal mio respiro per nulla ovattato.






CITAZIONE
SPOILER (click to view)

[ReC - 200] [AeV - 450] [PeRf - 175] [PeRm - 150] [CaeM - 225]


Energia - 65% [1xBasso] - [1xMedio] - [1xAlto]
Status Fisico - Taglio longitudinale sul ventre, più o meno profondo. Impaurito dell'avversario.

Abilità Passive - Il peso del portatore sarà ridotto del 30% circa, cosi’ da agevolare i suoi i movimenti, aumentare la rapidità dei suoi scatti o l’elevazione dei suoi salti. [Dominio Libertà - Lv.1]
Al secondo livello qualsiasi arma impugnata dal portatore risulterà, esclusivamente in mano sua, essere leggera quanto un esile stocco o un pugnale; permettendogli cosi’ di avere un’elevata maneggevolezza e rapidità d’esecuzione. [Dominio Libertà - Lv.2]
Avete mai sentito i suoni prodotti dai passi di un fastasma? No, non penso proprio. Sapete nessuno è riuscito ad oderci, col passare degli anni, tanti esseri hanno provato a cercarci, utilizzando banali strumenti per rilevare i nostri passi, le nostre scappatelle. Ebbene, pur essendo per metà spettro, sono riuscito ad affinare quest'abilità. In questo modo nessun essere potrà sentire ciò che faccio, tutto quello che brandirò nelle mie sudicie mani, non emetterà alcun tipo di suono. Sembro quasi ricoperto da un'aura che allieva, se non annulla, tutti gl'effetti che si creano durante i miei movimenti, di gambe e piedi, di braccia e mani. [Abilità Passiva]

Abilità Attive - Spendendo un consumo pari a Basso, il proprietario del dominio è in grado di aumentare la propria "AeV" per un istante, giusto uno scatto, e quindi rivelarsi notevolmente più veloce del normale. In valori numerici la propria "AeV" sarà aumentata di 75 punti. Non sono necessari particolari tempi di concentrazione.
Ho Peccato, d’esser un Mezzo Spettro. Gli Dei, m’hanno preservato tutt’altro destino, lo vedo, lo sento. Non ne ho vergogna, anzi sono fiero di quel che è di me. Avevo… no, ho un sogno, divenire un fantasma, completo in tutto e per tutto. Atto fondamentale, dell’’essere Fantasma, non hanno mai avuto nulla, figure, illusioni indistinte, senza forma alcuna. Si riflettono con la realtà, invisibili, all’occhio umano. Ebbene io voglio essere come loro. Ci sono riuscito, ovviamente non per molto tempo, non sarà mai uno status perenne, soltanto 3 turni, e per di più dovrò spendere un quantitativo di energia pari ad Alto. Diciamo che se tale abilità è fornita da molteplici svantaggi, possiede pure un unico ed ottimo vantaggio, citato in parte, precedentemente: nessun essere, potrà vedermi. Ne con la luce del sole, ne con il chiaro della luna, nessun ombra si plasmerà col mio felpato passo, io non esisterò; ciò nonostante, se il mio corpo, verrà colpito da un qualsiasi tipo d’arma, attrezzo o simile, esso ritornerà come prima.

Note - Scusa per l'edit, ho scordato di inserire lo status.


.

Edited by Sarnek. - 9/9/2008, 08:53
 
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Mirkito15
view post Posted on 17/9/2008, 13:50




SPOILER (click to view)
Narrato
-Pensato-
"Parlato"
"Parlato altrui"
"Sussurrato"
//Voce di Kurnous


La fede ed il miraggio.


» Capitolo II«


Intenso e gradevole.
Dolce e sensuale.
Pieno e gustoso.


L'odore del sangue iniziava così, pian piano, a riempire con i suoi aromi il teatro del nostro duello.
Era stato uno scambio veloce, quasi infantile nelle poche battute altamente anti-strategiche, ma indubbiamente assai invintante per il pubblico acclamante.
Rapide azioni di noi due attori, atte a stupire, emozionare e infine rapire i volti attratti, poi, come in ogni spettacolo, una piccola pausa, tanto per prender fiato, con un sipario invisibile a dividerci da tutti.

Rispose con garbo al mio quesito il nemico, dichiarando senza nemmeno troppi indugi la sua paura nell'affrontarmi; questo indicava che la sua mente era debole al mio sguardo, potevo dunque giostrare con le sue sensazioni a mio piacere. Non nascondo che un fremito di esaltazione scosse il mio corpo. Controllare le proprie emozioni in un duello era pressoché vitale, controllare quelle avversarie era un lusso impareggiabile.

Iniziavo a godere di quel lusso...
...e non ero il solo.


//Sarò Io la tua forza,
la sofferenza diverrà un tutt'uno con lo spirito degli infedeli.
Griderà mille e più volte colui che teme l'opera del figlio mio,
vai Lican, punisci chi non vuol godere dei frutti di Gaia.


Non fu la prima ne tanto meno l'ultima volta che udii quella voce; ero divenuto bieco servitore di quel Dio già in passato, nei villaggi infernali in cui combattei per la mia vita. Fu poi il ricordo di quei paesaggi desolati e morti che mi concesse uno spiraglio di memoria al quale aggrapparmi. Il mascherato aveva combattuto con me, alleati in quell'immonda impresa al limite dell'umano. Dunque ci conoscevamo in qualche modo, come fratelli nella "morte", duellanti per la nostra vita.
Sorrisi di quelle nuove conoscenze, leccai dunque la mia lama, seguendo per intero il filo tagliente: gustai il dolce nettare del mio nemico e gioii della bontà di quest'ultimo, avrei volentieri fatto il bis.

"Il tuo sangue è dolce caro amico..."

Le mie parole furono rapite dai fischi del pubblico, stanco ormai di aspettare l'azione, voglioso più che mai di assistere al secondo atto di quella storia.
Talos, quello il nome che mi era parso di udire in passato, rispose al clamore sempre più intenso in una maniera un pochino inconsueta: scomparve dalla mia vista.
Colui che amava definirsi il mezzo spettro mi lasciò solo sul palco, abbandonato a me stesso, senza battute da leggere, senza una ben che minima idea di come agire; poi, nuovamente, fu una voce superiore a farmi da compagna.

//Abbandonati a me, figlio mio...
I sensi ingannano a volte, bisogna saper interpretare i segni dunque,
il mio volere sarà per te una guida.
Chiudi gli occhi, le tue mani saranno così miei strumenti.


Incapace di compiere azioni razionali decisi di eseguire gli ordini e il buio irruppe nella mia vita.
Non mi rimase che ridere forzatamente quando, privato volontariamente della vista, potevo scorgere il mio nemico come una enorme stella nel mezzo del cielo.
Probabilmente egli non era cosciente della capacità di cui Kurnous mi aveva fatto dono e questo, capii, era uno splendido vantaggio.
Lo percepivo in maniera assoluta, era quasi parte della mia mente e, questo fatto, mi rendeva nettamente superiore ora come ora, mentre egli era ancora all'oscuro di tutto.
Lo avrei attaccato di sorpresa, attendendo il momento giusto per procurargli più dolore possibile. Godevo già come un pazzo nell'immaginarmi lo stupore disegnato sui suoi lineamenti celati. Certamente al pubblico sarei parso un matto che si muoveva senza una meta precisa in campo, ma sarebbe stato il sangue a rallegrare quei villani, mostrando ciò che solo io potevo vedere.

Egli iniziò a correre...

...anche questa volta veloce come un fulmine, quasi invisibile alla mia percezione. Faticavo a seguirlo e questo ormai per me non era un mistero, perciò non persi nemmeno tempo a tentare di seguirne i minimi movimenti, semplicemente seguivo la macchia che si avvicinava, concentrandomi esclusivamente sulla sua posizione. Scartò poi a destra, forse fin troppo titubante, come se non fosse nemmeno realmente certo su come comportarsi; io d'altro canto rimanevo immobile, completamente fermo con un grande sorriso stampato in volto e gli occhi ancora serrati: ad esterni sarei sembrato un dormiente, un uomo in apparente stato di coma forzato. Lessi poi nella mia mente il suo movimento d'attacco e decisi che era giunto il momento di allontanarsi. Aprii gli occhi di scatto e balzai in avanti portandomi ad una distanza sufficiente per evitare ulteriori colpi. La mia fortuna fu che il suo colpo era stato portato lentamente, forse troppo per risultare realmente pericoloso per il mio corpo.

Atterrato lanciai una fragorosa risata e in risposta ottenni un potente ringhio, seguito da altri due più soffusi. Immediatamente dagli spalti, apparso dal nulla, mi balzo accanto un grande mastino, seguito a ruota da altri due, ognuno proveniente da una delle aperture dalle quali eravamo giunti noi gladiatori.

//Accetta le mie regalie Lican,
essi ti serviranno fino alla morte.
Soffriranno per te,
uccideranno per te,
seguiranno il tuo volere per porre fine al sopruso.


Kurnous mi aveva fatto un dono, forse più grande di ciò che avrei potuto chiedere, ciononostante accettai questi aitanti servitori senza divulgarmi in preghiere di ringraziamento.
Sentivo anche la loro presenza nella mia mente, come se il solo pensiero potesse indirizzarli perfettamente. Essi erano divenuti prolungamenti del mio corpo: la mente dettava, loro avrebbero eseguito. Mi voltai ad osservare il punto in cui percepivo la presenza del nemico; non sapevo che espressione stesse tenendo, ma godevo per come l'avrei affrontato.
Penava di essere protetto nel suo candido mantello dell'invisibilità? Si sbagliava di grosso!

-Due ai lati, uno lo assalga frontalmente. Non lo voglio morto, ancora il suo personaggio deve recitare battute importanti...-

Dettai le ultime indicazioni in maniera poco chiara, ma il concetto in sé era comunque facilmente intuibile. I canidi scattarono senza ulteriori indugi.
Io non avrei fatto altro che osservare la scena, sedendomi sulla sabbia secca, serrando le palpebre e gustandomi finalmente, dopo lungo tempo, l'acre gusto del mio oppio, che custodivo con tanta ingordigia nella cinta.


CITAZIONE
[ReC: 225][AeV:350][PeRf:275][PeRm:125][CaeM:250]
Status fisico: Danno di entità Basso alla Spalla Sinistra.
Status Psicologico: Divertito.
Energia Utilizzata: 25%(2 X Basso;1 X Medio;1 X Alto; Utilizzato Oppio X 1).
Energia Residua: 75%(Turno precedente 85%).
Equip: Talismano attivo[Devoto a Kurnous](al collo); 1 X Oppio(in cinta); 1 X Fumogeno(in cinta); Spada del Drago(impugnata nella mano sinistra); Fodero della spada(impugnata nella mano destra)
Abilità Passive: Dominio Emofilia Porfirica Livello I & II: Denti e unghie più resistenti, sensibilità alla luce solare;Pugno Duro:+50 PeRf; Scurovisione: Possibilità di vedere al buio, purché non illusorio.
Mille delle loro nazioni, per ogni goccia di sangue del nostro popolo
SPOILER (click to view)
La vendetta dev'essere implacabile, nessun nemico deve sfuggire all'ira di Kurnous portata da chi possiede il medaglione. Qualsiasi creatura presente in un'area di 50 metri dal possessore del medaglione sarà da lui riconosciuta ed individuata con infallibile precisione, il tutto con il solo istinto sovrannaturale, il tutto però a patto che poggi i suoi piedi sul terreno, o che comunque sia a contatto con un qualsiasi elemento naturale o che indossi/tocchi oggetti di foggia naturale strappati alla natura (es: legno procurato da alberi recisi dall'uomo, oppure fibre naturali ricavate da piante o animali tagliati o uccisi).
Quando il caster assiste ad un crimine contro la natura, egli può decidere di 'marchiare' chi compie questo atto, pagando una slot tecnica ed un consumo basso. Il marchio di Orion si manifesta sotto forma di una voglia di forma piatta ed allungata (in realtà una lancia) la quale permane sulle carni della vittima anche alla fine del duello/quest in cui egli partecipa, e che non può più essere rimossa, sebbene risulti del tutto invisibile a meno che il caster non si trovi nelle immediate vicinanze. I 'marchiati' sono percepiti dal caster ovunque essi si trovino, perfino se non sono a contatto con elementi naturali come normalmente necessario e perfino se sono distanti chilometri o anche dall'altra parte del pianeta.
Sta scritto che nessuno può ricevere un marchio del genere senza trovare morte violenta per mano di chi si fa portatore dell'ira di Kurnous.

Abilità Attive: Dieci dei loro figli per ogni albero abbattuto (Consumo:Alto)
SPOILER (click to view)
L'avatar di Kurnous è Orion, signore delle foreste. Ciclicamente egli si reincarna in un elfo, e guida le grandi cacce nelle foreste alla testa di centinaia di animali feroci e di elfi, infondendo spirito guerriero in chi lo accompagna. Al suo fianco, più vicini a lui di chiunque altro, vi sono i lupi della sua muta di mastini, i quali sono enormi e feroci, capaci di decapitare un cavallo con un solo morso.
Quando l'ira dei suoi figli si scatena, è possibile che Orion, e Kurnous in persona tramite lui, invii ai suoi figli alcuni dei suoi lupi più feroci, i quali corrono rapidi in suoi aiuto, su arti possenti. L'aria trema come scossa da un calore immane pochi istanti dopo che la benedizione è stata concessa, dal nulla emergono in un balzo tre sbavanti canidi che immediatamente si fiondano su colui che ha ricevuto la benedizione, proteggendolo contro qualsiasi attacco che avrebbe subito a quel momento in poi e seguendone gli ordini a costo della propria vita. Un legame empatico lega tutti gli elfi con questi particolari spiriti della foresta favoriti da Kurnous, quindi il possessore del medaglione può comunicare con essi e dare loro taciti ordini che saranno immediatamente seguiti dagli animali.
Le statistiche di gioco di questi lupi sono: 125 punti in ReC, 75 punti in CAeM, 150 punti in AeV, 50 punti in PeRF e 0 punti in PeRM. Rimangono in gioco per massimo tre turni, non possono attaccare se il caster attacca a sua volta, così come non possono difendere se il caster esegue una difesa qualsiasi. Scompaiono come nebbia al termine dei tre turni.

Pergamene Attive: Salto Felino (Consumo:Basso)
~ Già Citata ~
Riassunto:
1 ~ Nel momento in cui attivi la tua abilità si attiva anche il medaglione fornendomi la passiva che mi permette di percepirti.
2 ~ Nel tuo avvicinarti fatico ancora a seguire i tuoi spostamenti sempre legato al fatto dei miei ReC e della tua AeV.
3 ~ Sfrutto il fatto che definisci il tuo attacco come "Lento" per evitarlo con un semplice Balzo in avanti, potendo tranquillamente conoscerne direzione di esecuzione e provenienza.
4 ~ Attivo l'abilità dei lupi e tramite l'empatia comunico loro dove attaccare e in quale modo.
5 ~ Mi siedo e mi gusto il mio Oppio.

Note ~ Scusami per il ritardo, tra post per varie quest e problemi in Real non ho potuto postare prima.

 
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Sarnek.
view post Posted on 18/9/2008, 20:44




E anche l’invisibilità era andata a farsi benedire.
Nulla potevo contro quel rivale, mi aveva –involontariamente o meno- intimorito, aveva saputo scorgermi senza alcuna difficoltà, ed ora si era apprestato a sedersi e a cibarsi, mentre tre bestiole, lupi che per niente potevano essere paragonati a semplici animali da compagnia, si avvinghiarono brutalmente contro di me. Che vile avversario.
Come il padrone, che immediatamente aveva evocato quei tre canidi, perfino loro riuscirono a scovarmi, chi l’avrebbe mai detto? Uno dei maggiori poteri donatomi dai miei Padri era stato eluso cosi facilmente da sembrar solo un semplice trucco da cartomante.
Ed ora avrei dovuto difendermi da un numero di rivali palesemente non equo. Quattro contro uno. Ero tenuto a portare lo scontro alla pari, in fretta, ma di certo non sarei andato a combattere in persona quel bastardo, oramai ero stato completamente impaurito dal suo tenace sguardo. Dovevo essere un pazzo per farlo, per affrontarlo soprattutto a mani nude.
Riposi la sciabola nel fodero, lentamente ma non troppo per poter estrarre dall’altra guaina l’Assassino, il pugnale che forse avrebbe ferito mortalmente quel dongiovanni.
Il bello iniziava solo adesso: circa sette metri di distacco da quella puttana, era perfetto per attuare un piccolo stratagemma deleterio.
Rapidamente, fissando le tre belve che si avvicinavano senza esitazione, portai due dita di fronte al volto, e dal nulla comparvero tre Mezzi Spettri, con il mio stesso aspetto fisico, con le mie stesse armi, i miei stessi indumenti. Sorrisi per quel poco di ilarità che mi era rimasta.
Due di loro andarono contro le bestie che provarono ad assalirmi ai fianchi, mi avrebbero fatto da scudo e letteralmente si sarebbero schiantate contro quei lupi.
Il terzo invece, dopo aver scavalcato la belva centrale zigzagando, avrebbe corso diritto al mendicante portandosi però in diagonale rispetto a lui, in questo modo avrei avuto via libera per lanciare il pugnale al ventre e probabilmente la copia avrebbe giocato il ruolo della trappola.
Era ovvio che attuando il piano “frega il rivale”, la terza belva mi avrebbe colpito, ma non avevo scelta.
Ad ogni modo, prendendo la mira, scagliai il coltello, nel movimento del busto e del braccio altro sangue sgorgò dalla ferita.
Incominciavo a respirare male, quasi non riuscendo ad inspirare aria per i polmoni.
Dovevamo finire, in fretta.






CITAZIONE
SPOILER (click to view)

[ReC - 200] [AeV - 450] [PeRf - 175] [PeRm - 150] [CaeM - 225]


Energia - 50% [1xBasso] - [1xMedio] - [1xAlto] - [3xBasso]
Status Fisico - Taglio longitudinale sul ventre, più o meno profondo. Impaurito dell'avversario. Primi segni di stanchezza.

Abilità Passive - Il peso del portatore sarà ridotto del 30% circa, cosi’ da agevolare i suoi i movimenti, aumentare la rapidità dei suoi scatti o l’elevazione dei suoi salti. [Dominio Libertà - Lv.1]
Al secondo livello qualsiasi arma impugnata dal portatore risulterà, esclusivamente in mano sua, essere leggera quanto un esile stocco o un pugnale; permettendogli cosi’ di avere un’elevata maneggevolezza e rapidità d’esecuzione. [Dominio Libertà - Lv.2]
Avete mai sentito i suoni prodotti dai passi di un fastasma? No, non penso proprio. Sapete nessuno è riuscito ad oderci, col passare degli anni, tanti esseri hanno provato a cercarci, utilizzando banali strumenti per rilevare i nostri passi, le nostre scappatelle. Ebbene, pur essendo per metà spettro, sono riuscito ad affinare quest'abilità. In questo modo nessun essere potrà sentire ciò che faccio, tutto quello che brandirò nelle mie sudicie mani, non emetterà alcun tipo di suono. Sembro quasi ricoperto da un'aura che allieva, se non annulla, tutti gl'effetti che si creano durante i miei movimenti, di gambe e piedi, di braccia e mani. [Abilità Passiva]

Abilità Attive - Il Mezzo Spettro, alzando due dita davanti al volto, genera a fianco di se una copia identica in tutto e per tutto a se stesso. La copia può fare qualsiasi tipo di movimento, e utilizzare tutte le armi del proprietario, anche se non potrà fare uso di tecniche. Essendo però una pura illusione, non potrà arrecare danno al proprio avversario, né fare qualsiasi tipo di azione offensiva.
Non potrà infatti colpire, lanciare oggetti, attaccare con o senza armi l'avversario, ma potrà correre, saltare, coprire il proprio creatore, fargli da scudo, e simili.
Al primo danno subito, però, scomparirà in una nube di fumo, che si dissolverà in pochi attimi. E' possibile creare un minimo di una copia fino a un massimo di tre contemporaneamente. Il consumo resta Basso per ogni copia. La tecnica non va considerata un'illusione in quanto la copia è composta d'energia magica. La copia può fungere da difesa di livello basso, facendo da scudo al proprio evocatore e poi svanendo dal nulla. Non può parlare e non ha odore. Se non riceve colpi resta sul campo due turni dopo quello d'evocazione, svanendo al termine del secondo turno. [3xCopie][Pergamena Copie illusorie]

Note - Post veloce, se ci sono problemi mp. ^^


 
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Mirkito15
view post Posted on 21/9/2008, 12:48




SPOILER (click to view)
Narrato
-Pensato-
"Parlato"
"Parlato altrui"
"Sussurrato"


La guerra degli spettri.


» Capitolo III «


Prima l'uno, poi l'altro.
I lupi, uno per volta scomparvero alle mie percezioni. Non che mi aspettassi che uccidessero il mio avversario, ma fui molto colpito dal fatto che li sconfisse senza nemmeno muoversi di un millimetro.
Aprii gli occhi per tentare di capire cosa veramente stesse accadendo e fui colpito...

...non tanto fisicamente o magicamente, ma dalla scena che mi si presentava davanti: il mio nemico stava tentando un altro assalto diretto alla mia destra, stranamente però continuavo a percepirlo nella sua originale posizione. Non so come aveva eluso la mia capacità di localizzarlo, era dunque molto più potente di quel che avevo immaginato.

-Attaccalo! L'obbiettivo è cambiato...-

L'ordine doveva essere perentorio, il lupo non avrebbe dovuto attaccare ciò che percepivo con la mente, ma ciò che ora stavo vedendo.
Il segugio di Kurnous si bloccò immediatamente voltandosi verso di me e si lanciò in una frenetica corsa verso il mio corpo, per difendermi da un eventuale assalto del nemico.
Correva rapido e le traiettorie dei due si avvicinavano sempre più, il Mezzo Spettro però non sembrava minimamente turbato dalla vicinanza del lupo, come se non fosse nemmeno presente in questo mondo, sicuro, ai livelli di un pazzo, che quella belva non avrebbe potuto ferirlo in alcun modo. Rimasi strabiliato nel vedere il suo coraggio!

Mi era rialzato quando mi preparai a subire il suo attacco assieme al mio compagno animale. Gambe lievemente flesse e lama ben stretta nella mano, i miei occhi fissi sulla sua corsa, avrei messo fine a quel duello in quell'ultimo scambio di colpi, da vincitore o da vinto. Era determinato come non mai quando, come per magia, un pugnale mise fine alla vita del canide, il cui corpo crollo a terra privato della sua forza divina. Ruzzolò nella sabbia, lasciando piccole striscioline di sangue su di essa. Voltai un solo istante il capo per cercare spiegazioni, notando quell'arma un flashback mi rese cosciente di un piccolo particolare...

...i due giganti Tengu mi tornarono alla mente e, insieme ad essi, mi fu chiara la scena in cui due copie identiche di Talos si erano arrampicati sulle gambe di uno di essi per tentare di celar loro la vista...

Quella che mi stava correndo incontro non era altro che una copia, il vero Mezzo Spettro non si era mai mosso durante l'intera azione. Maledii me stesso per non averlo capito subito e per aver dubitato dei poteri conferitimi da Kurnous. Quando la copia fu abbastanza vicina la trafissi con rabbia e una piccola nube di fumo avvolse il mio corpo.
Il grande lupo aveva perso la vita per una mia sottigliezza, per la stupidità con la quale avevo valutato la situazione. Sì, avevo sbagliato e qualcun altro aveva pagato per il mio errore; ingiustamente la natura aveva decretato che il servitore cadesse a causa del padrone, non potevo sopportare questa cosa. L'avrei vendicato, Talos sarebbe perito o avrebbe implorato per aver salva la vita!
Estrassi così il fumogeno dalla tasca...

"Ti piace il mondo dell'occulto? Vediamo come te la cavi contro un altro fantasma!"

...e lo lanciai ai miei piedi. Subito il mio corpo fu ricoperto di un denso fumo grigiastro.

"Ohhhhhh..."

Il pubblico aveva ritrovato il fremito per continuare a tifare: i lupi, le copie, il fumo, tanti piccoli effetti speciali che innalzavano l'adrenalina alle stelle. Non potevano più contenere le emozioni, perciò si abbandonavano a istinti animaleschi, chiedendo sangue, domandando morte, desiderando dolore.
Io non mi distaccavo di certo da quella massa, era forte in me il desiderio di sentire i gemiti di quel bastardo.
La mia lama non chiedeva di meglio.
Piena del mio odio scatenò la sua furia guidata dalla mia consapevolezza della posizione nemica: fu sufficiente un piccolo movimento di essa in direzione del nemico perché il suo abbraccio mortale iniziasse il suo viaggio verso la carne. Io, nel frattempo, celai il mio corpo proprio come il mio avversario. Quando la nube di fumo si sarebbe diradata il pubblico avrebbe osservato uno stadio vuoto e non sarebbe stato il solo!
Non poi una novità il dolore che provai. Sul mio braccio un profondo squarcio sanguinolento. Un dolore acuto che fece cadere lungo il fianco il mio arto, ridicolo però in confronto alla rabbia che sentivo.


CITAZIONE
[ReC: 300][AeV:350][PeRf:275][PeRm:125][CaeM:250]
Status fisico: Danno di entità Basso alla Spalla Sinistra; Danno di entità Alta al Braccio Sinistro. Situazione dell'Arto Mancino= Quasi inutilizzabile.
Status Psicologico: Rabbioso.
Energia Utilizzata: 45%(4 X Basso;2 X Medio;1 X Alto; Utilizzato Oppio X 1).
Energia Residua: 55%(Turno precedente 75%).
Equip: Talismano attivo[Devoto a Kurnous](al collo); 1 X Oppio(in cinta); 1 X Fumogeno(Utilizzato); Spada del Drago(impugnata nella mano sinistra); Fodero della spada(impugnata nella mano destra)
Abilità Passive: Dominio Emofilia Porfirica Livello I & II: Denti e unghie più resistenti, sensibilità alla luce solare;Pugno Duro:+50 PeRf; Scurovisione: Possibilità di vedere al buio, purché non illusorio; Mille delle loro nazioni, per ogni goccia di sangue del nostro popolo: Percezione di qualsiasi essere a contatto con elementi naturali.
Un osso rotto per ogni ramoscello calpestato:
SPOILER (click to view)
Di fronte ai crimini contro la natura è grande l'ira del dio delle belve, e questo si riflette nella benedizione concessa al suo paladino di fronte a simili orrori. Se il portatore del medaglione assiste ad un delitto contro la natura, Kurnous lo ricopre di ira divina, potenziandolo affinché porti la giusta punizione ai cani che hanno osato tanto. Ai fini del gioco, se le condizioni sono soddisfatte, il caster ottiene 75 punti bonus in una statistica a sua scelta quando combatte contro chi ha perpetuato tale crimine. Di contro la volontà di uccidere i profanatori sarà tale da ossessionare chi viene eletto a paladino di Kurnous, tanto che egli riuscirà a stento a pensare ad altro.(+75 ReC)

Note ~ La passiva legata al medaglione si attiva nel momento in cui Lican vede il lupo morire a causa del pugnale.
Abilità Attive:Dieci dei loro figli per ogni albero abbattuto (Mantenimento: Medio):
~ Già citata ~
E la lama si fece energia (Consumo: Basso):
SPOILER (click to view)
Fu solo per caso che un giorno Lican riscoprì uno dei tanti misteriosi poteri nascosti della lama, che gli era stata donata dal suo maestro; sta di fatto che quel giorno Lican riuscì a scoprire che la spada era in grado di generare un potente muro invisibile di energie semplicemente facendole compiere una sferzata. Questo muro di forma circolare, con un diametro di circa 3 metri era in grado di ferire coloro che sfortunatamente ne rimanevano vittime, travolte da esso, il quale si muoveva generando una distorsione dell'aria e della luce circostante. Le vittime di questo attacco vedevano il loro corpo ricoprirsi interamente da una serie di tagli, i quali provocavano dei danni complessivamente di natura alta. Un vantaggio per Lican era che la spada eseguiva la tecnica per una sua personale sete di distruzione e dolore ed, proprio per questo motivo, essa comportava un dispendio basso di energie, necessarie solo per indirizzare il muro. Purtroppo la tecnica aveva anche un piccolo effetto collaterale; la lama difatti, impregnata di energie, richiedeva un sacrificio in sangue, per questo motivo Lican, al termine di ogni utilizzo della suddetta abilità si ritrovava profondamente ferito al braccio impugnante la spada, subendo danni di entità alta. Dopo che la sete di distruzione della lama era stata quietata essa placava i suoi impulsi per un breve periodo. Molti mesi sono trascorsi da allora ed ora Lican è in pieno controllo della tecnica, nonostante non sia riuscito a rimuoverne gli effetti collaterali.

Pergamene Utilizzate: Pelle Di Vetro (Consumo: Basso):
SPOILER (click to view)
Lican grazie alle sue doti di grande cacciatore con il tempo è riuscito ad apprendere una tecnica molto particolare: La pelle di vetro. Grazie a questa tecnica egli è in grado di modificare la lucidità della sua pelle fino a renderla simile al vetro, in questo modo egli, sfruttando un momento di distrazione nemica, può far in modo che la sua pelle rifletta la luce e le immagini circostanti.In questo modo il suo corpo diviene praticamente invibile, tranne che a occhi molto allenati in grado di distinguere oltre le illusioni. Purtroppo man mano che Lican si muove la tecnica tende a scomparire riportando la sua pelle ad un livello di lucentezza normale.
Movimenti lenti faranno svanire questa illusione pian piano ma movimenti bruschi, come salti o corse, la eliminerebbero del tutto all'istante.(Pergamena Mimetizzazione)


Riassunto:
1 ~ Avendo gli occhi chiusi Lican non vede i primi lupi che vengono fermati da delle copie e pensa sia opera di Talos originale, così apre gli occhi per cercar di capire come abbia fatto.
2 ~ Lican vede la copia di Talos che gli corre in contro, confuso richiama il lupo in difesa pensando che il suo nemico abbia utilizzato qualche tecnica per by-passare la sua passiva.
3 ~ Poco prima dello scontro vero e proprio il lupo viene colpito dal pugnale indirizzato a Lican; egli ha così un breve flashback che lo rende consapevole della mossa nemica.
4 ~ Infilza la copia rabbioso e lancia un fumogeno ai suoi piedi per nascondersi agli occhi del nemico.
5 ~ Utilizza l'incanto della sua arma e in seguito si mimetizza.

 
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.Wolf
view post Posted on 24/10/2008, 22:20




CITAZIONE

Sarnek.

Scrittura: Buona. Sei chiaro e difficilmente cadi nel banale o nell’incomprensibile, i tuoi post scorrono piacevolmente, anche se forse sono troppo lineari e poco caratterizzati. Mancano di un “non so che”, per questo non posso darti una valutazione migliore. Alcuni post sono carenti (a livello descrittivo) e il carattere del tuo pg, a volte, è poco chiaro.
In fattori numerici, ti viene assegnato un 6.5 su 10.
Strategia: Il punto meno approfondito. I tuoi attacchi non sono riusciti a mettere con le spalle al muro il tuo avversario, facendoti restare in un angolo a difenderti e ad abbozzare qualche offensiva. Il tuo primo post attivo non è stato affatto pericoloso, ricordati che non è antisportivo attaccare “seriamente” fin dall’inizio. ^^
In fattori numerici, ti viene assegnato un 6.0 su 10.
Sportività: Nulla da dire per questo campo … subisci i danni che devi prendere senza eccedere troppo e senza compiere azioni invidiabili persino da Superman. La tua AeV superiore ti ha conferito un bel vantaggio, ma comunque ti sei attenuto alla realtà, senza enfatizzare troppo questo aspetto, senza renderlo sproporzionato. Bene così.
In fattori numerici, ti viene assegnato un 7.5 su 10.

Media totale: 6.6



CITAZIONE

Mirkito15


Scrittura: Lievemente migliore di quella del tuo avversario, per il fatto che hai speso molto più tempo per curarne i dettagli, e ho apprezzato i pensieri emergenti del tuo pg, segno che vuoi metterne in risalto la psicologia. Le descrizioni sono sufficienti, né troppo pesanti né troppo abbozzate, e ha dimostrato una scorrevolezza piacevole.
In fattori numerici, ti viene assegnato un 7.0 su 10.
Strategia: Ti sei comportato bene, elaborando strategia abbastanza efficaci. Diciamo che hai provato un po’ a sperimentare alcune tattiche col tuo pg – cosa che ho apprezzato – anche se non sei mai riuscito a mettere veramente alle strette il tuo avversario, lasciandogli sempre una via di fuga. Un campo più che sufficiente, ma migliorabile.
In fattori numerici, ti viene assegnato un 7.0 su 10.
Sportività: Stesso discorso che ho fatto al tuo avversario. Subisci i danni che devi subire, ho visto che presti molta attenzione ai vari effetti generati dalle statistiche, e che dai un giusto peso ai vari attacchi e alle varie difese. Non sei stato antisportivo, e questo garantisce una valutazione più che sufficiente.
In fattori numerici, ti viene assegnato un 7.5 su 10.

Media totale: 7.1



CITAZIONE


Vincitore ~ Mirkito15


 
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9 replies since 27/7/2008, 01:37   248 views
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