Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

La miglior lama è quella non vista

« Older   Newer »
  Share  
Snake Eyes
view post Posted on 25/10/2008, 12:59




Mithgard«
20km dal confine con l'Akerat
10 A.M.
«



....resumes

Due sagome umanoidi cadono a terra come sacchi, trafitti da lame di energia dalle quali non sono stati in grado di difendersi. La piccola macchia boschiva nella quale si trovano i tre uomini e i due cadaveri rappresenta un paesaggio surreale per il deserto noto come Mithgard.

Il più strano della combriccola è un ragazzo completamente vestito di bianco in una foggia simile ad un paggio di corte, ora seduto contro il tronco di un albero intento a riposarsi.

Kasshe... Ric... questi tizi iniziano a farsi troppo insistenti e audaci. Non importa quanti cadaveri ci lasciamo dietro, continuano ad avvicinarsi e morire. Il problema sta nel chi si stancherà prima, se loro o noi

Il bianco-vestito si era rivolto ai due compagni, umani anche loro e dal profilo poco raccomandabile. Quello che risponde è un uomo sulla trentina dall'aria professionale.

- Noi veniamo pagati come Transporter, il servizio di protezione è suo. Ma visto che si sta stancando, vedrò di ampliare un campo anti-intercettazione così da darci almeno un pizzico di vantaggio -

Lo sguardo del ragazzo a quel punto si fa opaco e distante, sbuffando per l'esasperazione.
Un lavoro ingrato, come sempre...

Chi ha tempo non aspetti tempo, rimettiamoci in marcia. L'Akerat è ormai vicino

Raccoglie da terra una sorta di blocco di pietra con una maniglia, finemente decorato in modo da somigliare ad una scatola intarsiata. Il fine ultimo del suo viaggio, eppure non era in grado di appropriarsi del suo contenuto.



Mithgard«
30km dal confine con l'Akerat
10 A.M.
«



•_ Ambientazione ~ Fort Longhorn

Fort Longhorn è stato un rudere disabitato per più secoli di quanti ne abbia trascorsi servendo il suo scopo. Un tempo era sia la prima roccaforte degli umani contro le invasioni demoniache che un avamposto da cui compiere sortite contro gli orchi.

Oggi è il rifugio di quanti, incapaci di vivere all'interno della legalità, si ritrovano forzati ad allontanarsi dalle zone in cui 'fanno affari'. Le alte mura diroccate sono la prima cosa che gli ignari visitatori o gli esploratori notano del forte, superate solo dalle quaatro torri di sentinella di cui tre sono state abbattute secoli fa. L'interno del forte è quanto di più marziale esista: gran parte delle case è incorporata nelle mura, e ogni spazio è stato ottimizzato sia dal punto di vista strategico che da quello strutturale, il che sfocia in poche strade diritte e ampie e molti vicoli stretti e bui. Non esistono negozi, ma vi è un'abbondanza di taverne popolate da tagliaborse ritirati e assassini poco addestrati.

La criminalità qui è l'ordine del giorno, e sulle strade non si riesce a percorrere un blocco senza incontrare cadaveri freschi o mendicanti. Il paradiso della criminalità, un luogo distante da legge e ordine nel quale i grandi cartelli stringono alleanze e patti d'affari.



.-.' Qm Point '.-.
Il vostro primo post sarà l'introduzione alla quest. In soldoni dovrete descrivere(stavolta in-gdr) come mai sia entrato in possesso della famosa informazione il vostro pg e di come intenda muoversi. La città è viva e popolata da numerosi png, nessuno dei quali al momento al vostro livello, e potete trattarli tutti auto-conclusivamente per dare spessore alle vostre giocate. Gli utilizzatori di auspex di un certo livello (quelli insomma in grado di percepire oltre alle presenze anche l'intensità) mi mpizzino

GG

@ auspex-users: c'è sempre qualcuno acquattato nell'ombra di ogni vicolo, a volte addirittura due o tre, e impossibili da scovare ad occhio nudo. Questi non intraprenderanno nessuna azione nei vostri confronti, lasciandovi passare oltre.
@Zazza-mannaro: gli odori nella città sono molto forti per qualcuno con un olfatto fine: non essendoci un filo di vento nell'aria aleggia costantemente un odore dolciastro di sangue rappresso e putrefazione, attribuibili a qualche assassino non molto bravo nel proprio lavoro

Avete una settimana di tempo con un minimo di tolleranza

 
Top
Elidarth
view post Posted on 26/10/2008, 01:20





»Location: Mondo Umano - Chateau Petit-Maison
»Time: 16.54

Sedevo sulla poltrona della grande sala dei ricevimenti, un enorme e ingombrante immobile, lavorato a mano e confezionato con le migliori materie prime. Struttura in legno l'acero, flessibile e resistente. Imbottitura in lana di pecora, e ricoperta di una pelle bruna, con sfumature sul rosso sangue. Gambe incrociate, fissavo l'enorme orologio a pendolo che mi stava davanti. L'appuntamento era fissato per le 17.00, ma una sensazione mi anticipò la venuta del mio ospite. Mi alzai in piedi, sistemando il colletto della camicia, e la giacca nera. I miei passi risuonarono nell'enorme salone, mentre mi spostai al secondo piano, entrando nel mio salotto privato. Il mio maggiordomo-tuttofare, aveva ordini precisi. Scortare l'ospite e portare successivamente un profumato Thé delle ragioni orientali del mondo umano, rigorosamente servito nel più pregiato servizio in porcellana, recuperato da poco dal socio Azhrarn. Avremmo sorseggiato la nostra bevanda, comodamente seduti su piccole poltrone in velluto, discutendo come due seri uomini d'affari.

♪ Tum Tum♫

Il pesante batacchio risuonò per tutto il castello. Sentii poi aprirsi l'enorme portone, e la tenebrosa voce dell'orco. Come da istruzioni, si fece consegnare mantello, giubba e copricapo, dopodiché accompagnò l'ospite fino al mio cospetto. Bussò alla porta, e presentò l'uomo. Alzandomi, mi recai a scambiare i miei saluti coi suoi, per poi accompagnarlo a quell'antico tavolo recuperato in una storica basilica pagana. Inutile citare chi compì l'impresa. Una volta seduti, diedi istruzioni a Dhjo.

╗ Ah, e portaci anche qualcuno di quei dolci che si sono stati recapitati dall'eden. Dicono siano paradisiaci! ╝

Strappai un discreto sorriso al mio interlocutore. Mi misi comodo, pronto a intraprendere una lunga conversazione. Osservai una pergamena che mi venne consegnata, e lessi sommariamente il contenuto.

╗ Qui leggo che lei ha da propormi una vantaggiosa offerta di collaborazione per conto di un signore della criminalità del mondo umano, una specie di favore che verrà ricambiato. Mi parli un po', di questo favore. ╝

~°~

Ascoltavo attento, versavo il thé con disinvoltura, e saltuariamente trangugiavo qualche dolcetto. Il mio interlocutore faceva altrettanto. Il discorso procedeva fluido, e riguardava sia il favore che dovevo svolgere, sia ciò che avrei ottenuto in cambio. Chiesi dettagli sui vari campi di loro influenza e su come e quanto avrei potuto contare sul loro appoggio, in caso di un futuro ampliamento dei nostri mercati. Si parlava di rapine, furti, omicidi e rapimenti, ma con classe, con estrema eleganza e raffinatezza. Ciò che distingueva me e i miei futuri soci, dai soliti ladruncoli di periferia.

╗ Quindi, ricapitolando, il suo Boss vuole che io recuperi questo oggetto di grande importanza, recuperandolo da chi ora lo trasporta, e facendo attenzione al resto della gentaglia che lo cerca? E in cambio avrò il vostro futuro appoggio. Mi sembra ragionevole! ╝

Appoggiai la tazzina di ceramica sul tavolo, stringendo con fermezza la mano dell'ospite, sfoggiando al contempo, un radioso sorriso.

╗ Mi assicurerò di persona che nessun altro abbia il piacere di avere per mano l'oggetto in questione. Una volta mio vi sarà recapitato in un bravissimo lasso di tempo. ╝

Seguirono poi circostanziali frasi burocratiche. Io che assicuravo il mio onore, lui che assicurava il suo. Scambi di propizi auguri per l'avvenire, e quei pochi dettagli che mi erano concessi sapere sulla missione. Accompagnai il simpatico ometto fino all'uscio di casa, lasciando che fosse poi l'orco Dhjo a serrare la porta alle sue spalle.

╗ Dhjo, preparami armi, cavallo e giubbotto. Uscirò appena terminata la cena. ╝



»Location: Mondo Umano - Fort Longhorn
»Time: 10.02

Cavalcai qualche ora durante la notte, riposando in una locanda incontrata lungo la strada. Ripartii la mattina successiva, macinando qualche altra ora di galoppo. Le indicazioni consegnatomi erano precise: raggiungere un ex avamposto umano lungo la strada per l'Akerat, e da li iniziare le mie ricerche. A dire il vero non sapevo bene che fare, non avendo ottenuto chiare e esplicanti informazioni! Mi soffermai lungo la strada, fermandomi affianco ad un appezzamento di terreno. Una rigogliosa coltivazione di uva profumava l'intera zona. Arrivato ai piedi di una pianta, mi chinai al suolo, muovendo quella delicata e porosa terra rossiccia. Ne sollevai una piccola manciata, riversandola poi nella tasca interna della giacca. Per i miei compagni, scelgo sempre il meglio!

A qualche chilometro dalla meta, iniziai a percepire nell'aria, un intenso odore acre, dolciastro e inconfondibile. Un odore che mi avrebbe accompagnato per le seguenti ore del giorno. Lasciai il mio cavallo un centinaio di metri prima dell'avamposto, in una piccola macchia boschiva, incamminandomi verso il borgo. Avevo trovato un posto che puzzava veramente d'inferno. Altro che Akerat o che altro, li si odorava solo Sangue, una tale consistenza che parve riempirmi la bocca. Cosa che fece riaccendere in me, per pochi attimi, una seconda vita da molto tempo restata in silenzio. Continuai a girare per quelle piccole strade, immaginandomi di ricevere da un momento all'altro una stilettata al cuore, e successivamente, la faccia stupida del mio assassino, mentre mi fissava sorridere con occhi sbarrati. E poi sangue, per restare in tema.

Pensai come muovermi, ideando un banale piano d'azione. Individuato il più alto numero di presenze umane, mi ci diressi contro, restando per niente sorpreso nel trovarmi di fronte le porte di un Pub. Dall'interno provenivano schiamazzi di ogni genere, schianti e qualche vago lamento. Entrai con passo lento, scostando l'uscio con una mano. Attesi quei pochi secondi, permettendo alla mia vista di abituarsi alla luce soffusa. Tanta gente. Cercai il mio bersaglio, il tipico omone grosso, la bestia da pub, quello che una volta a terra, scuote l'intero edificio. Giravo scrutando a destra e a sinistra, fino a quando lo vidi davanti a me. In piedi, brandiva nella destra una mezza botte, usata come un simpatico boccale. Cantava felice, attirando non poche attenzioni. Lo raggiunsi, appoggiando la mano destra sull'elsa della mia scimitarra, stringendola con decisione. L'estrassi con un movimento fluido, dalla sinistra della vita dove stava riposta. Una volta completamente libera dal fodero, e ricoperta da una brillante luce bluastra, senza interrompere il movimento d'estrazione, la feci ruotare con un semplice movimento delle dita. La brandivo ora come un pugnale, pugnale di una considerevole lunghezza.

image
Backstab

Entrò nella schiena del ciccione con una incredibile facilità. Quello cadde in avanti, un peso, effettivamente, morto. Rovinò sui tavoli e su quanti gli stavano di fronte, provocando un terribile sconquasso. L'intero locale ora era in silenzio, fissavano la lama luminosa della mia arma, ancora gocciolante di sangue. Con estrema lentezza e tranquillità rinfoderai l'arma, andando a appoggiare la gamba destra sul culone immobile che stava davanti a me.

╗ Signori, offro da bere a chiunque mi sappia ora dare indicazioni su un oggetto, un bene inestimabile che deve essere passato da qui o da queste parti. Ah, per favore, saltiamo la parte in cui nessuno sa niente, non vorrei nuovamente dover attirare la vostra attenzione. ╝

Sorriso di circostanza.
Mi sedetti al tavolo di fianco a me, tavolo stranamente libero. Alzai una mano in direzione dell'oste, cercando i ordinare qualsiasi cosa che non fosse calda o imbevibile, e attesi risposta. Sapevo che avevo attirato l'attenzione di tanta gente, inetti e non. Ma un ostacolo una volta saltato, lascia spazio ad un semplice rettilineo.
In quel momento però, la preoccupazione maggiore era di ricevere quella dannata pinta di birra. Tutto quel parlare mi aveva messo un incredibile sete.




[Raven]
Spero di non aver frainteso i limiti del post di presentazione. Nel caso, la settimana di tempo la uso per editare tutto :P!
Buona quest^^
Ho usato il primo effetto dell'artefatto, non occupa slot ne spreca energie, era per uccidere con scena, tutto qui.


 
Top
Reno`
view post Posted on 30/10/2008, 11:38




Esiste un posto in cui non esiste legge.
Un luogo dove ognuno può compiere i reati che più desidera.
Dove non si è soggetti a nessuna legge.
A nessuna Prigione.
A nessuna punizione.
Un posto chiamato Libertà, noto al mondo come: "Fort Longhorn"
Ed è proprio lì che, dopo aver ricevuto succose informazioni su vari colpi, Charles ha deciso di recarsi per accumulare ulteriori informazioni su un oggetto dagli enormi poteri.

~

Seduto su un amabile seggiola in legno, scheggiata e mal fabbricata, Charlie si dondolava sorseggiando un bicchiere di bianco latte (?) fingendo, allo stesso tempo, di ascoltare quell'uomo che gli sedeva di fronte, così anonimo e poco interessante da riuscire a passare inosservato anche in una locanda quasi vuota. Sbadigliò annoiato mentre, distrattamente, tendeva l'orecchio nel tentativo, sino a quel momento, vano, di udire i discorsi, ben più interessanti, della gente poco raccomandabile che era costantemente frequentatrice del locale. Com'era possibile che nessuno portasse qualche notizia interessante?
Rimanere in quella bettola puzzolente e priva di svaghi era una noia devastante ma, non volendo dare troppo nell'occhio, evitò di interrompere il fiume di parole che uscivano come un torrente dalla bocca di Jordan.

« ... e quindi la signora ha messo ben due uova di basilisco! Senza aggiungere nessun altro ingrediente, trasformando la torta in un vero disastro! »

Finse un aria stupefatta nascondendo l'incredibile voglia di fuggire via, non sopportava più racconti sulle pessime capacità culinarie della signora Vaàntres e dei suoi disastri ai fornelli. Finì in un sorso il latte rimasto per poi poggiare il bicchiere vuoto sul tavolino e guardarsi intorno, l'affluenza cominciava ad aumentare, sempre più gente faceva ingresso dalla porta principale, era giunto anche Brònn il simpatico beone della locanda.
Il suo ingresso ondeggiante e totalmente scordinato fece sorridere non poco il Gatto Nero ma, a quanto pare, Jordan credette che il suo mutamento espressivo fosse dovuto ai suoi racconti e quindi, con tanto piacere per Charles, rincarò la dose.

« ... Anche io ho trovato divertente la caduta di Minch, sopratutto quando è finito con la faccia sugli escrementi del maiale che allevava in cortile! Ero presente e quasi mi uscivano fuori le budella dalle risate. »

Annuì continuando il suo discorso senza capo né coda.
Nel frattempo Brònn aveva preso il suo solito "boccale" ( un grosso barile pieno di birra ) e dava dimostrazione delle sue qualità canore intonando il solito cantico dell'ubriacone suscitando ilarità generale ed un enorme numero di brindisi, persino Charlie alzò il suo bicchiere di latte, riempito nuovamente, per brindare insieme agli altri. Fu allora che entrò l'evento clou della giornata. Un uomo, con una scimitarra legata al fianco, fece la sua comparsa e si diresse subito verso l'ignaro beone, e, senza alcun motivo apparente, lo trapassò con il filo della sua spada facendolo crollare sul pavimento privo di qualunque scintilla vitale.
Il Gatto Nero sobbalzò e riuscì a stento a trattenere il povero che, osservato lo spettacolo cruento, si era quasi alzato per tentare la fuga ma, fortunatamente, il loro tavolo era totalmente nascosto da una colonna e quindi nessuno riuscì a vedere l'attacco di panico dell'uomo.

« Signori, offro da bere a chiunque mi sappia ora dare indicazioni su un oggetto, un bene inestimabile che deve essere passato da qui o da queste parti. Ah, per favore, saltiamo la parte in cui nessuno sa niente, non vorrei nuovamente dover attirare la vostra attenzione. »

Sollevò un sopracciglio.
Se un pazzo veniva nella locanda ad uccidere la persona più simpatica ed odiata del posto, giusto per ottenere informazioni su un oggetto "inestimabile", lui era capitato (per una volta) nel posto giusto al momento giusto. Si rilassò e rimase in silenzio in ascolto, di qualunque oggetto si trattasse, lui se ne sarebbe impadronito anche solo per capriccio e poi, per qualsiasi evenienza aveva la sua fida Hades legata alla cintura.
 
Top
Rufus Okiba
view post Posted on 1/11/2008, 17:28




Molti credono che per giungere a conoscenza della vera natura della realtà sia più che sufficiente rinchiudersi in se, cercando nel proprio Io quella chiave misteriosa in grado di svelare ogni enigma di questo mondo ignoto e vastissimo. Altri cercano tale sapienza nei libri dei grandi padri del pensiero. Altri ancora chiudendosi in un monastero e alienando il proprio essere alla fede. Ma si sbagliano. Secondo Rufus per conoscere il reale sono necessari ben altri processi; primo, l’intuizione, intesa come quella funzione passiva della nostra mente, frutto del raggiungimento, casuale e temporaneo, d’uno stato di armonia col Vero Mondo - quello al di là di come ci appare, che per Kart è il mondo noumenico e per Platone l’iperuranio -. Secondo, l’esperienza, ovvero la conoscenza del mondo per come ci appare. Terzo, l’intelletto, ovvero quel processo di sintesi che riesce a organizzare i dati dell’esperienza e quelli delle intuizioni con quelli a priori della nostra mente giungendo ad una visione complessiva della realtà in ogni suo aspetto. Ora è ovvio che per quanto riguarda l’intelletto, che è frutto del contesto e dagli stimoli in cui si è sviluppato l’individuo oltre che la sua predisposizione naturale, l’intuizioni, dateci per caso o grazia divina, e le conoscenze a priori, per loro stessa natura, l’uomo non possa far nulla per implementare tali facoltà e conoscenze se non pregare o incrociare le dita. È l’esperienza ciò che deve essere costantemente ampliata, solo attraverso la conoscenza del mondo per come ci appare le intuizioni ci sembreranno avere un senso e sapremo metterle assieme per giungere a quella elevatissima visione.
Ma tale conoscenza, derivata dall’esperienza, come deve essere ricercata? Essa ci sovviene innanzi tutto attraverso lo studio della natura e quindi delle scienze. Ma la scienza tradizionale- fisica, chimica, matematica ecc..- sono sterili da sole quanto l’esperienza senza intuizioni. Esse infatti devono esser coadiuvate dalla conoscenza di ciò che viene definito scienza occulta o “esoterismo”. se la scienza tradizionale può esser studiata con facilità grazie alla sua “popolarità” ciò non si può dire per quella occulta. La stessa parola “esoterismo”, infatti, vuol dire “ ciò che deve essere celato” è ovvio, di conseguenza, che tali studi si prospettano come un continuo viaggio in cerca di sapienza in giro per l’universo. Ciò è stato l’input che ha trasformato il comune studioso in un Planeswalker. Ma dove può essere allora celata tale sapienza? Non certo sotto gli occhi di tutti ne dove si aspetti che sia, da evitare allora famose biblioteche o immensi archivi.



Un uomo incappucciato avanzava con espressione disgustata per le decadenti stradine di Fort Longhorn. Ad ogni angolo incrociava gente poco raccomandabile e cadaveri. Prima fu travolto da uno sciame di prostitute dagli abiti logori e provocanti, intrise di un disgustoso odore di sesso percepibile a distanza, che lo palparono sperando, invano, di ottener un nuovo cliente. Poi un mendicante. Poi ancora poco innanzi a lui scoppiò una lite tra due uomini, uno dei quali ne uscì morto con un coltello infilzato nella trachea. In lui, ad ogni passo, sembrava crescere una sensazione di profonda nausea e rigetto per quel mondo. Eppure non sembrava molto diverso dai comuni ladruncoli di quel luogo dannato dall’uomo e da Dio. Portava un lungo mantello e del suo viso era visibile solo dal naso in giù, anche se le sole labbra carnose, ora contratte, erano più che sufficienti per far intuire il suo stato d’animo, il suo passo sembrava nonostante tutto sicuro anche se leggermente accelerato. Camminava guardando sempre in avanti e cercando di evitare l’incrociare lo sguardo con quegli esseri inferiori, non che ne avesse paura, tutt’altro, ma non riusciva proprio a reggerne la vista. Dal suo profondo desiderava ardentemente ucciderli uno per uno ma la situazione non glielo permetteva e del resto non ne meritavano la fatica, la loro fine era già scritta e sarebbe presto giunta loro con violenza e senza l’impegno del mago, lasciando a quelli nient’altro che il silenzio.

Finalmente giunse all’immenso portone di quello che un tempo doveva essere una sorta di chiesa. Aveva un tetto spiovente ai lati del quale troneggiavano due piccole torrette, al centro, nella parte alta della facciata vi era un immenso rosone ma ora il suo vetro era rotto come se qualcuno gli avesse scagliato un sasso contro. Le mura erano d’una pietra bianca simile al granito che un tempo doveva certo dare una sensazione di luminosità e maestosità non indifferente alla costruzione, ora però quei muri erano del tutto anneriti nella parte orientale, forse tempo addietro era scoppiato un incendio lì; qua e là la pietra era stata asportata.
Il giovane si guardò a destra e sinistra per assicurarsi che non fosse stato seguito, quindi, spinse il portone che si aprì lentamente risuonando cupamente.
L’interno della chiesa era a dir poco deprimente. Tutto era stato saccheggiato, simboli sacri, altare, marmi e ogni mobile.
Seduto con la schiena poggiata sull’apside lo aspettava un uomo dall’aspetto sinistro.
Doveva essere sulla trentina, aveva una barba incolta e nera e due occhi da schizzato-nevrotico-pedo-sado-maso-chista rossi e nervosi si muovevano in continuazione in cerca di un possibile nemico.


Ti hanno seguito?…

Il mago richiuse il portone e avanzò nella penombra.

Credo di No. Ma di certo non te ne saresti dovuto preoccupare se per una buona volta fossi stato tu a raggiungermi … TesK! Questo posto mi fa venire il volta stomaco!

L’uomo sembrò non preoccuparsi affatto di quanto detto dal giovane e alzando di scatto si avvicinò a lui continuando a scrutare ovunque. Lo afferrò stringendogli il braccio destro intorno al collo e tirando il mago a se. Lo fissò negli occhi per un paio di secondi in cui prevalse un silenzio assoluto poi, dopo aver controllato ancora una volta a destra e a sinistra, gli sussurrò all’orecchio.

Ne ho una grossa cazzo! Per giungerne a conoscenza ho rischiato grosso, davvero amico! Volevano farmi il culo, volevano fottermi amico, lo capisci?!!

Rufus lo guardò sbuffando, già sapeva dove voleva arrivare quel furfante; erano tutte stronzante per far salire il prezzo della soffiata. Lui era fuori dal giro ma non era certo il primo fesso giunto lì per farsi truffare da quella feccia di Morigar. Quindi con voce severa lo anticipò.

Senti bello… la quota è già stata accordata, se non ti va bene non dirmi nulla tanto da me non avrai di più.

L’uomo a tali parole sembrò inizialmente agitarsi assumendo un espressione spaventosa ma che non smosse minimamente il ragazzo. Quindi, senza un motivo ben chiaro, scoppiò in una sonora risata scagliando energiche pacche sulla schiena del cliente.

Ahah! Ma bravo, vedo che ti stai facendo più duro stronzetto! Certo che non è proprio questo il modo di trattare un amico…

Il mago lo guardò con sufficienza per un attimo e poi ne imitò la risata sfottendolo.

Amico?... Tu vuoi solo i miei soldi e io solo le tue informazioni, non ci lega altro. E poi... il tuo alito puzza di Rum, allontanati , e giungi al dunque. Ti ho già detto che odio stare qua…

Morigar sfoggiò un sorriso, di circostanza e, dopo aver incassato la somma prefissa dal mago, si affrettò a dirgli quanto richiesto. Gli parlò vagamente d’un uomo di cui non si sapeva nulla se non che viaggiava con qualcosa di molto importante, tanto che erano molti i tagliagole che si erano messi sulle sue tracce… gli disse solo che questo stava vagando per il Mithgard.
Il fatto lo aveva incuriosito. Chissà cosa era quell’ oggetto tanto importante da spingere un uomo a vagare da solo e a dei delinquenti della peggior razza a indire una caccia all’uomo. Doveva trattarsi di qualcosa di grosso. Qualcosa che forse poteva risultargli utile…


Bene. E come lo dovrei trovare questo qui? Il Mitigare è immenso.

L’uomo scoppiò nuovamente a ridere.

Beh questi sono problemi tuoi … io mi limito a informati. Scusa, tu non eri un sensitivo? Ahah! Allora usa i tuoi super poteri! Io preferisco fidarmi di questa

Sfoggiò una lunga spada arrugginita e piena di incrostazioni di quel che parve chiaramente esser sangue .

che del mio istinto… ti saluto.

Il mago sorrise. Morigar lo stava solo prendendo per il culo eppure non aveva tutti i torti. Rufus avrebbe intrapreso la sua nuova avventura fidandosi solo del suo “istinto” e dei poteri della sua mente.
Con fare disinvolto usi dalla chiesa e si lasciò guidare dal caso. Fu così, spinto dal caso, che entrò in un locale. Lì un uomo enorme stava dando spettacolo cantando e bevendo, ma non ancora per molto. Poco dopo l‘ingresso del forestiero, infatti, l’allegro spettacolo si concluse con l’improvvisa dipartita del simpatico omone. Che peccato, era tanto simpatico non meritava certo una simile fine.
L’Okiba passò ad osservare il carnefice, sembrava un uomo comune, anzi quasi “nobile”, di certo troppo fine per quel luogo… presto l’uomo prese a parlare.


╗ Signori, offro da bere a chiunque mi sappia dare indicazioni su un oggetto, un bene inestimabile che deve essere passato da qui o da queste parti. Ah, per favore, saltiamo la parte in cui nessuno sa niente, non vorrei nuovamente dover attirare la vostra attenzione. ╝

Rufus era un ragazzo un po’ ingenuo, per quanto intelligente e, udendo quelle parole, non poté far a meno di avvicinarsi rapidamente all’uomo, che nel mentre si era seduto ad un tavolo, attirando l’attenzione di tutti. Si mise alla destra dell’assassino rimanendo però in piedi e limitandosi a chinarsi in avanti sfoggiando un sorriso a 180 gradi.

Ciao! Io so qualcosa, ma grazie… non bevo. So che quel tizio si aggira per il Mitigare. Immagino che anche tu sia interessato alla grossa ricompensa che gravita sulla sua testa, vero?

Il giovane continuò a sorridere amichevolmente. Era ingenuo già, probabilmente in quell’attimo aveva attirato su di sé l’inimicizia di qualche malvivente anche lui interessato alla taglia sull’uomo o altro, ma aveva un piano in fin dei conti. Quell’ uomo gli era sembrato piuttosto forte e, dato che sulle tracce del suo nuovo obbiettivo vi erano brutti tizzi, avrebbe costituito un compagno d’avventura ideale.

So che sulle sue tracce vi sia gran parte della malavita mondiale. Gente che lavora individualmente e non, in alcuni casi addirittura in organizzazioni … ti faccio una proposta! Sai, anche io sono interessato a quell’uomo ma non mi interessa affatto della sua taglia, voglio solo scoprire cosa è ciò che si porta dietro, che ne dici se ci uniamo? In due avremo certo più possibilità di raggiunger l’obbiettivo e tu non dovresti spartire con me alcuna ricompensa …

Sorrise quindi porgendogli la mano.



SPOILER (click to view)
La prima parte, quella in corsivo, è solo filosofia e può anche essere non letta... tanto è inutile ai fini di gioco... semplicemente chiarisce la psicologia del pg che, infatti, scaturisce anche dal suo modo di intendere la realtà :sisi:
 
Top
¬ E s c a p e
view post Posted on 2/11/2008, 13:50




SPOILER (click to view)

Narrato

« Pensato »

« Parlato »



¬La miglior lama è quella non vista. ~ Capitolo I

image
image
image
image
image

« Un gelato alla fragola. »


Dante non avrebbe mai capito il perchè tutti si stupissero quando egli chiedeva un gelato alla fragola. Cos'è, solo perchè era alto un metro e novanta, circa, per lo strano colore argentato dei suoi capelli e per la sua corporatura massiccia, doveva per forza bere sempre e solo alcolici? Doveva per forza farsi il grande chiedendo qualche specifico tipo di forte vino o robaccia simile? Non fraintendiamo, anche al mezzo demone piacciono gli alcolici, soprattutto quelli rari da trovare e con particolari sapori, forti se possibile, ma di certo è restio a berli quando, come in quel caso, si trova in missione o comunque sulle traccie di qualcuno... o qualcosa. Si trovava infatti, in uno squallido bar, frequentato solo dalla peggior feccia del posto, situato in uno scantinato nei pressi dei quartieri malfamati della città. Dante non vi ci si era mai trovato prima, ma grazie ad alcuni suoi informatori era venuto a sapere che in quel luogo, l'odore di sangue era più forte di quello dell'alcool, che venivano compiuti atti di violenza inaudita e che giornalmente venivano rubate vite umane e che nell'ultimo periodo, vi era uno strano traffico di informazioni riguardanti uno speciale oggetto che tanto faceva gola a tutti. Motivi sufficenti per indurre Dante a dare una controllatina.
Entrando aveva notato un gruppo composto da tre persone, le quali, giocavano a carte, a poker per l'esattezza, e nel frattempo fumavano e bevevano qualcosa di non decifrabile dal ragazzo, borbottando sottovoce tra di loro, con un certo fare losco. Ovviamente, quando il figlio di Sparda era entrato nel locale, e seduto quindi al bancone, aveva fatto in modo di capitare proprio davanti al tavolino di quegli uomini, sperando così di riuscire a capire qualcosa dei loro discorsi. Ovviamente non poteva avvicinarsi e chiedere loro di cosa parlassero, okay avrebbe potuto e sarebbe stato classico per lui, ma decise tuttavia di andarci piano, cautamente. Così, poco dopo il suo arrivo, il barista, con evidente perplessità dipinta sul volto, servì a Dante il suo adorato gelato alla fragola. Mentre lentamente mangiava il suo piccolo pezzo di paradiso, assaporando lentamente il gusto di ogni cucchiaio, chiuse gli occhi e cercò di isolare la mente da tutto il resto, concentrandosi solo ed unicamente sul discorso che i tre signori stavano tenendo dietro di lui. Ma fortunatamente, non ci fu bisogno di troppa attesa, dato che di colpo uno dei tre, si alzò in piedi e sbattè con potenza il palmo della mano sul tavolino, chiaramente incazzato per qualche motivo, facendolo tremare sotto il peso della sua mano. Evidentemente doveva essere sorto qualche problema tra loro. Incurante di essere sentito dagli altri presenti, Dante ed il barista dato che il posto era praticamente deserto, iniziò a sbraitare contro i due, gridando cose come quanto fosse un suicidio annunciato dirigersi a Fort Longhorn, proprio nelle maledette terre del Mithgard, spiegando con veemenza che non gli importava nulla della preziosità dell'oggetto che avrebbero potuto trovare, spiegando che per quanto potente e per quanto ghiotta la ricompensa del loro mandante, non nè sarebbe valsa comunque la pena. Un sorriso pennellò le labbra del ragazzo, il quale continuava in tutta tranquillità e gustarsi il suo gelato alla fragola, notando però, con una punta di dispiacere, quanto fosse inferiore ai suoi standard. Mah, si sarebbe accontentato. Quei tre dementi non avevano affatto badato a mantenere un minimo di segretezza, probabilmente fregandosene del ragazzo, non reputandolo una reale minaccia, avrebbero potuto anche rivelargli tutti i loro piani, tanto, secondo la loro logica, lo avrebbero uccido e il problema non vi sarebbe stato. Quanto sbagliavano, dio solo lo sa.
Ma lo spettacolino non era finito. Uno dei due signorotti che era rimasto seduto, spazientito forse dall'irruenza dell'amico, si alzò in piedi a sua volta e iniziò a rimproverare il suo compagno, con parole dure e che non lasciavano spazio a repliche. Solo un piccolo particolare è doveroso aggiungere: il tizio aveva parlato nella lingua dei demoni che, seppur Dante non comprendeva molto bene, riusciva comunque a riconoscere. Di conseguenza, anche l'unico rimasto seduto si alzò e iniziò a discutere, molto animatamente, con i suoi compagni. La cosa che lasciò interdetto Dante, fu che il barista non sembrava affatto impaurito, o almeno sorpreso, dal loro comportamento. Se ne stava tutto tranquillo a pulire i bicchieri che erano esposti nello scaffale, fischiettando come se niente fosse accaduto.

« Mi dispiace che le vostre vite debbano finire proprio oggi. »


Esclamò Dante non appena ebbe finito di ingoiare l'ultima cucchiaiata di gelato, leccandosi le labbra per non perdere nemmeno un poco di quella delizia. Non si degnò nemmeno di voltarsi per vedere la reazione dei demoni, dato che il silenzio che calò nel salone dopo le sue parole, era abbastanza eloquente. Il silenzio venne però sostituto da una serie di risate, gutturali, senz'anima, vuote, oscene, roche. Probabilmente non avevano ancora capito con chi avessero a che fare, sicchè non pensavano nemmeno lontanamente a quanto potessero essere fondate le minaccie di Dante. Un attimo dopo, uno di loro si voltò velocemente e tentò di iniziare a camminare verso il cacciatore, peccato che fu eliminato prima di poter fari due passi. Il ragazzo infatti, si era voltato con uno scatto e aveva esploso un colpo dalla sua fedele Ebony, spappolando il cranio dell'uomo, il quale, proprio mentre era in caduta libera all'indietro, si trasformò in demone e con uno slancio si fiondò sul nostro eroe. Aveva ucciso la sua forma umana, ora doveva eliminare la sua parte demoniaca. Caricò Dante tentando di travolgerlo con un balzo, ma egli si abassò e scivolò sotto di lui, notando nervosamente che anche gli altri due demoni si erano trasformati. Il combattimento si prolungò ancora per qualche minuto, non ci volle molto al ragazzo per massacrarli tutti, barista compreso. Era un covo di demoni quello, questo era ovvio. Lui aveva fatto il suo sporco lavoro e aveva anche ricevuto un importante informazione, ora doveva solo sfruttarla e scoprire cosa stesse accadendo al di fuori di quelle mura. Sarebbe partito alla ricerca di quell'oggetto che tanto faceva gola alla malvita e alle varie sette demoniache.
Destinazione finale: Fort Longhorn, luogo abbandonato dalla civilità, dalla giustizia e dagli dei stessi.

________________________
[ Some days later ]
________________________


« Pago bene. Portami dalla più bella, dalla più esperta e dalla più informata sulle vicende del luogo.
Insomma, dalla migliore. Posso pagare, ovviamente dopo aver ottenuto i suoi servigi.
Ah, e non fatemi aspettare troppo, ho il cazzo in fiamme. »


Disse Dante con tono falsamente cortese ma allo stesso tempo accattivante, come a volersi accattivare la simpatia del proprio interlocutore. Il suo interlocutore in quel caso, era una donna sulla quarantina, tenuta bene nonostante l'età ormai inoltrata, la quale in passato era stata per forza una bella donna, piacente. Fianchi larghi e messi in risalto dal vestito, scollato e che lasciava davvero poco all'immaginazione, sguardo penetrante e due labbra davvero troppo carnose, agghindate con un forte rossetto rosso che contribuiva a darle un aspetto volgare, quasi grottesco. Puzzava, secondo lei quello era un profumo, di un odoraccio forte e aspro, abbondantemente sparso sul suo corpo. Chiaramente non esercitava più la professione da qualche tempo, dedicandosi così, al lavoro d'ufficio, se così è possibile chiamare colei che presenta ai clienti le proprie ragazze, indicando loro la stanza dove dirigersi, colei che sanciva un prezzo adeguato alle prestazioni offerte. Dante incrociò le braccia al petto e con uno scatto all'indietro della testa, si tolse il cappuccio di spesso tessuto che gli copriva il capo. Si trovava infatti in un bordello scarsamente illuminato da alcune lampade ad olio che, insieme a strani incensi, creavano un gioco di luci e un turbine di odori che dovevano avere l'obbiettivo di rendere calda ed accogliente l'atmosfera. I raggi del sole lì non lo avrebbero di certo danneggiato. Aveva visto diverse ragazze aggirarsi per il posto, una costruzione accogliente in legno, situata su ben tre piani, provvista di numerose camere ove avvenenti ragazze, soddisfavano i desideri di qualunque tipo, dei fortunati che vi si trovavano.
Era arrivato solo da pochissime ore, due forse, a Fort Longhorn e già voleva andarsene. Quel posto era davvero schifoso, morti, feriti, barboni e mendicanti, decoravano gli angoli di ogni strada, risse e omicidi, rapine ed estorsioni erano all'ordine del giorno: fortunatamente Dante era armato e la sua fisionomia incuteva timore, tant'è che nessuno tentò di assalirlo nel suo primo giro di esplorazione della cittadella. Ragionando un poco sulla situazione, convenne che il posto migliore per trovare informazioni era proprio un bordello. Infondo era possibile che qualche uomo ben informato, si fosse lasciato sfuggire qualche preziosa indicazione, mentre si divertiva con una qualche prostitua. Era risaputo che le puttane erano ottime fonti di informazioni se trattate al giusto modo. Così, si era diretto al più grande, rispettato e con la miglior mercie, bordello dell'avamposto.
A riscuoterlo da quei pensieri fu la voce della donna che, dopo aver trafficato per qualche minuto con un pezzo di carta, forse il listino delle ragazze disponibili, esibì a Dante uno dei suoi migliori sorrisi e gli disse di seguirla, inoltrandosi poi nel corridoio che li avrebbe portati alle scale e quindi ad una qualche stanza.


SPOILER (click to view)
S t a t u s
image

image


Statistiche: [ReC: 200] [AeV: 325] [PeRf: 325] [PeRm: 125] [CaeM: 200]

Energia: 100 % [???%]

Condizione Fisica: Illeso [100%]

Condizione Psicologica: Interessato

Consumi: ///


Abilità Utilizzate: ///

Pergamene Utilizzate: ///

Armi:

† Rebellion: ~ [Dietro la schiena, dentro una sacca, coperta per non dare nell'occhio].

† Ebony & Ivory: ~ [Legate al petto, coperte dal mantello].

Oggetti: //

 
Top
view post Posted on 4/11/2008, 22:36
Avatar

C a t a r s i

·······

Group:
Member
Posts:
6,493

Status:






Credeva di aver completamente chiuso con il suo passato, di aver reciso ogni legame tra lui e la storia della sua famiglia. Non aveva idea di quanto si sbagliasse. Sebbene avesse soffocato nel sangue il ricordo dei suoi cari la fama delle loro gesta e delle loro abilità era rimasta ugualmente impressa a molti malavitosi e a quasi tutte le organizzazioni criminali. Shivian si sbagliava se pensava che la morte potesse distruggerne completamente il ricordo così come si sbagliava a pensare di essere riuscito a liberarsi completamente dei legami che ancora lo legavano a simili organizzazioni.

Ogni proposito che si era fatto e preparato per la sua vita futura era crollato con una facilità impressionante di fronte a una semplice proposta cui non avrebbe rifiutato per nessun motivo.
Ed era proprio la ricerca costante di quel motivo che lo aveva portato a calcare, per la prima volta, le terre del Mitghard e, più precisamente, le pericolose strade di forte Longhorn che ora si dipanavano di fronte a lui come un continuo dedalo di strade trafficate e di pericolosi vicoli. Mosso da una simile motivazione, anche Shivian appariva molto diverso rispetto ai suoi canoni tipici, non indossava né le vecchie vesti da combattimento del suo clan né nessun’altra delle vesti che era solito portare.
Era ora un semplice Kimono bianco a coprirne il corpo, vestito solitamente usato da guerrieri di terre molto lontane da quelle di Asgradel o anche dai samurai e lottatori nei momenti di riposo; una simile divisa porta il nome tipico di shihakusho, costituita da una maglia bianca che a sua volta è coperta da un kimono legato da una fascia dello stesso colore. Unico particolare che rompe la monocromia di un simile vestiario e il simbolo rosso e bianco con un fine bordo nero che rappresenta un ventaglio fortemente stilizzato; quest’ultimo era il simbolo dell’ormai scomparso clan di Shivian, indossato unicamente per questa occasione così strana. Al fianco sinistro, immancabile, si trova Kusanagi, ancora parzialmente sopita ma sempre più in grado di far sentire la sua nefasta influenza.
Sebbene non mostrasse nessuna fretta particolare Shivian non aveva ancora mai deviato dalla strada principale né si era fermato a controllare dove doveva andare, come se fosse bene a conoscenza del luogo esatto in cui avrebbe trovato le informazioni che gli servivano.

Il ricordo di pochi giorni prima si riaffacciò rapido: aveva da poco abbandonato la difesa della nave del clan per recarsi nuovamente al suo villaggio che, sebbene potesse essere paragonato più che altro a una necropoli, era l’unico luogo che sarebbe mai stato disposto a considerare a tutti gli effetti casa sua. Di certo la sorpresa nell’aver trovato questo suo luogo sacro invaso da sconosciuti non era stata una sorpresa piacevole! Questi ultimi, sebbene facilmente classificabili come tipi poco raccomandabili, non avevano intenzioni negative; in loro il ricordo del defunto clan di Shivian era rimasto più saldo che in molti altri e quindi si erano recati in quel luogo per poter usufruire dei servigi della forse più temuta famiglia di assassini esistente. Si trattava di un gruppo di malvivente piuttosto ben insediato nelle terre del Mitghard che, diversamente dai suoi simili, si era fatto strada più grazie alla fitta rete di scambio informazioni che con i ricorsi alla pura violenza e, probabilmente proprio per questo motivo, avevano avuto molto più successo di molte affiliazioni a loro simili.

Non si fecero molti problemi a esporli le voci che giravano per la città di un corriere che trasportava attraverso il Mitghard un prezioso e potente artefatto e di come questa misteriosa spedizione stesse attirando le brame di moltissime associazioni di “uomini d’affari”. Non differenziandosi, almeno in questo, dai propri compagni, anche loro desideravano conoscere la natura di quest’oggetto così misterioso ed erano disposti ad assumerlo per andare a recuperarlo.
Solitamente una simile prefazione non sarebbe stata sufficiente per smuoverlo, dato che se proprio doveva, preferiva buttarsi in simili missioni non certo su commissioni altrui; quando però iniziarono a elencare i vari dettagli della ricompensa che avrebbe ottenuto la sua attenzione mostrò un notevole incremento. A maggiore incentivo per la missione gli avevano promesso informazioni dettagliate sui membri di spicco della corte del Re. Era incredibile come la loro rete d’informazioni si era diramata fino a conoscere perfino l’astio che provava nei confronti del sovrano del bianco maniero.
A questo punto si erano ufficialmente guadagnati la sua totale collaborazione.


La missione, dopo qualche suo giorno di permanenza a Longhorn, non aveva però subito particolari evoluzioni positive e perfino Shivian non era riuscito a trovare praticamente nient’altro che non fossero altre conferme dei dati che già gli erano stati comunicati dai suoi nuovi datori di lavoro.
Temendo di bloccarsi in un punto morto era ricorso nuovamente alla rete d’informatori dei suoi nuovi amici sperando di trovare da alcuni di essi informazioni un poco più pregiate di quelle avute fino ad ora.
Raggiunse l’informatore in uno dei vicoli paralleli alla strada principale, poteva essere un agguato, un successo o semplicemente un altro buco nell’acqua.

Spettava solo al fato decidere delle sue azioni ora….




 
Top
Snake Eyes
view post Posted on 8/11/2008, 17:08




Scena #01 [Raven, Charles e Rufus] nel Ritrovo dello Zoppo


Da quando qualcuno entrava nello Zoppo come se fosse un pub come gli altri, permettendosi addirittura di seccare uno di loro? Inaudito.

Questo è ciò che pensa ognuno degli avventori, ma due in particolare sono estremamente incazzati con i nuovi arrivati. Rudo il Mancino, uno smilzo con una bandana verde sulla testa, e Dex detto 'iRagazzone', un mostro di quasi due metri per -anta chili di peso. Sono entrambi reclutatori di una banda dal nome sconosciuto ma chiamata da tutti "i ratti": tagliagole, strozzini e rapinatori, niente di eclatante certo, ma è il loro numero a renderli degni di nota a Longhorn.

E mentre il mancino porta lentamente il proprio fucile a canne mozze sotto il tavolo rotondo, Dex solleva lo stesso come fosse stato fatto di carta. Nell'attimo in cui la linea di tiro è sgombra, entrambe le cartucce del fucile vengono fatte esplodere verso i due, andando a devastare coi pallini più esterni la mobilia e il muro del locale. Subito dopo, il grosso tavolo viene lanciato verso Raven, e il grosso coltello del rapinatore viene estratto dal fodero mentre l'uomo con la bandana ancora seduto sulla propria sedia ricarica il fucile.

Sorpresi dall'impeto dei due, anche la maggior parte degli avventori si alza in piedi con un ghigno, estraendo le proprie armi. Nessuno di loro ha capacità straordinarie o armi degne di nota, ma come sempre contano sul numero e sull'impatto psicologico dovuto alla disparità numerica.

Solo due persone sembrano disinteressarsi della rissa, e sono lo zoppo barista che si rifugia dietro il bancone, e un uomo sulla trentina che, con un ghigno, esce dalla porta di servizio. Quello che lo fa risaltare è l'estrema e deliberata lentezza con cui compie ogni azione, come se volesse essere notato dai due.
Questo una volta uscito continua a camminare verso un muro, al quale si appoggia con un ghigno soddisfatto. Poteva godersi la rissa senza doversi preoccupare dei danni collaterali, dopotutto.
Note~I due tizi sono paragonabili a delle energie gialle senza arte né parte. Tutto il resto del bar va considerato come 10 png senza energia o abilità.
Avete momentaneamente tutti e tre il permesso di intraprendere azioni autoconclusive verso chiunque eccetto il tizio che è uscito. Lamerate e tocchi pregevoli andranno a influenzare il compenso finale.

@Grey: sono spiacente di non averti degnato di considerazione, ma - visto il basso profilo - non avevo motivo per fare altrimenti.



Scena #02 [Dante] nel Longhorn's Balls Special


Mentre Mama DeCourt, la vecchia matrona del bordello, mostra la via a Dante in quel dedalo intricato che è il Longorn's Balls Special, una delle ragazze esce da una delle camere, avvinghiandosi a dante con un gridolino stridulo e civettuolo, iniziando a trascinarlo all'interno della stessa rassicurando la donna che se ne sarebbe occupata lei.

Richusa la porta la matrona rimane qualche secondo a cercare di ricordare da quando quella ragazza lavorasse per lei, e chi fosse. A suo dire non aveva mai avuto una puttana con una pezza all'occhio, rossa di capelli e con una struttura così esile, quasi da acrobata... il che poteva significare solo una cosa: stava invecchiando.
Scrollando le spalle, la proprietaria torna all'ingresso, pronta ad accogliere i nuovi clienti.

All'interno della stanza, non appena la porta si richiude, la puttana si stacca immediatamente da Dante, andando a sedersi sul letto. Al lato di esso sta una ragazza sui 25-30 in biancheria intima, legata alle pesanti imposte delle finestre e imbavagliata. Continua a scuotersi e mugolare, se non fosse per la federa di cuscino che le è stata ficcata in bocca probabilmente sarebbe udibile in tutta la costruzione.
Sulla fronte c'è una piccola macchia di sangue ormai secco, segno che in qualche punto le hanno rotto il cuoio capelluto, e infatti non appena la ragazza guercia che ha afferrato Dante prende un manganello nodoso dal comodino agitandolo con aria maliziosa, questa interrompe ogni azione iniziando a piangere in silenzio.

Recuperata la calma, la guercia squadra Dante divertita

» Tu sei Alec, giusto? Sì, sei per forza tu. Il tuo contatto... BethOcomeCazzoSiChiama... mi ha spiegato tutto, e posso darti le dritte che ti servono «

La ragazza si alza dal letto, e sono evidenti dal passo ciondolante le mosse false che fa con quel vestito addosso

» Non sono abituata a indossare questa merda, ma cazzo, è lavoro. Oh, scusa, le info. Allora, a Longhorn è passato un tizio, direi un orologiaio o un fissato... ha un orologio da taschino normale e uno gigantesco che tiene sempre in mano. Da subito si è capito che fosse un tizio di un certo livello, sai cosa intendo, e che avrebbe portato un po' di novità qui dentro. È rimasto solo una notte, e poi ha proseguito insieme a due tizi il cammino verso l'Akerat, direttamente attraverso il territorio degli Orchi. Il giorno dopo è arrivata la voce che quella scatola di pietra che teneva legata sulla schiena fosse un chissà che cazzo di magico, e subito hanno iniziato a creare squadre di ricerca. Tu vuoi unirti a una di queste, fidati, e fossi in te lo farei. Vai alla Torre di sentinella ancora buona, e chiedi di Manzo. A quel punto ti diranno che non conoscono nessuno con quel nome e chiuderanno lo spioncino. Tu a quel punto bussa di nuovo con tre colpi veloci. Ti diranno tutto loro «

Tira il fiato dopo la lunga spiegazione, iniziando a pensare a qualcosa che le fa apparire un sorriso maligno in viso

» Filatela subito, la vecchia penserà che non vali un cazzo ma... per tutti quei soldi credo potrai sopportare quel colpo al tuo ego. Addio, e comunque sia ti facevo più alto.. «

Ormai completamente disinteressata di Dante, inizia a guardare divertita la ragazza legata alle imposte.
Note~Sei libero di rimanere a domandare qualcosa in più, recarti dove ti hanno detto o fare altro ancora.
Nel caso tu volessi seguire le indicazioni tutto andrà come previsto dalla rossa se le seguirai alla lettera, facendo sì che una grossa guardia ti indichi una botola nel pavimento che porta su un'ampio sotterraneo pieno di avanzi di galera che non prestano alcuna attenzione al tuo ingresso, e un tizio anonimo che ti chiederà il nome

GG



Scena #03 [Shivian] nel vicolo


Impossibile non notare l'odore acre di sangue misto a qualche solvente, di cui l'aria nel vicolo scuro è pregna.

» Ooooh, va te che figata, come gli si scioglie la faccia! «

La voce ovattata proviene da una figura umana che indossa una maschera dalla strana foggia, evidentemente nell'atto di versare su un'altra figura una soluzione acida che appena viene in contatto con questa esala un denso fumo giallo scuro.

La figura a terra, a quanto si può capire, è morta inginocchiata e nell'atto di trattenere le viscere che gli escono dalla pancia. Una pozza di acido unito a quelli che sembrano resti in scioglimento iniziano a crearsi a terra.

Quando l'uomo sembra accorgersi di Shivian smette per un attimo di versare il composto, per poi rovesciarlo tutto in un colpo come fosse una secchiata addosso al cadavere che inizia a esalare una colonna ancor più fitta di vapori.

» Fuuuck.... tu sei Shiwian? «

La maschera viene tolta, un paio di colpi di tosse e il viso di un'adolescente fa capolino, iniziando a parlargli mentre si avvicina

» Quello era il tuo informatore, purtroppo. Vedi... il topolino ha fatto una piccola cazzata, e me ne sono dovuto occupare io. Ma non ti preoccupare, siamo tra professionisti e quando mi ha detto che se lo seccavo il tizio con cui si doveva incontrare mi avrebbe fatto la pelle... beh... non uccido o combatto se non è per lavoro, quindi l'ho torturato per un'oretta tanto per farmi dire tutto «

Si siede su una cassa in legno dall'aspetto malandato, mentre pian piano la pozza di acido e residui organici continua a rimuovere carne dalle ossa dello sventurato. Sorride a questa vista, prima di tornare a rivolgersi al tizio vestito di bianco

» Ti devi recare alla torre di sentinella, chiedere di Manzo e, quando ti sbatteranno la porta in faccia battere due volte la porta lasciando un secondo buono tra i due colpi. Di più il pezzente non sapeva, spiacente. Se ora permetti, torno al mio lavoro. Buona fortuna, socio «

Il ragazzino si accende una sigaretta, facendo per tornare al lavoro. Quando poi ha la malsana idea di lanciarla lontano da sé nei pressi della pozza, una colonna di fuoco si fa strada immediatamente verso l'alto. Una risata squillante è ciò che si sente sopra il rumore delle fiamme che divampano.

» È un cazzo di infiammabile! Ma daaaai! Ne voglio cento barili, di 'sto coso! «
Note~Per te valgono le stesse indicazioni fornite ad escape. Puoi quindi continuare a interagire col ragazzo, scegliere un'altra locazione per la raccolta di info, oppure farla finita e recarti al punto di raccolta, lo stesso di escape e anche a te verrà chiesto il nome.
 
Top
Reno`
view post Posted on 10/11/2008, 12:11




Il panico causato dalla morte del grassone non fu niente paragonato a quello che si scatenò pochi minuti dopo, due avventori, infatti, si diedero da fare per peggiorare ancora di più la situazione. Il primo, più esile, sfoderò un fucile a canne mozze caricò e, dopo che il secondo uomo - di una prestanza fisica incredibile - alzò il tavolo sgombrando la linea di tiro, fece fuoco verso il punto in cui si era seduto l'assassino, mandando in frantumi l'arredamento della sala, i proiettili furono seguiti, letteralmente, al volo dal tavolo. Come se non bastasse, i presenti, per nulla sconvolti dalla situazione, presero le loro armi e cominciarono a spararsi l'un l'altro.
Charlie buttò distrattamente l'occhio verso l'uomo con cui stava mangiando prima di, per evitare un proiettile vagante, abbassare il capo, sbuffò, ignorando le sue grida spaventate per poi, afferrata la caraffa, colpirlo alla nuca facendolo svenire.
Fece spallucce.

« Tutte a me capitano. »

Si spostò leggermente per osservare la scena e, per avere una panoramica completa, si guardò intorno osservando il barista lanciarsi sotto il tavolo al riparo da tutti e da tutto ed un altro uomo che, sorridente, lasciava il locale a passo lento. Sulle prime quella scena non gli fece né caldo né freddo dato che, nel pieno di una sparatoria, a tutti verrebbe in mente di scappare, il perché di farlo così lentamente gli sfuggiva. Decise di scoprirlo.
Poggiò una mano sul pavimento e, rapidamente, venne "assorbito" dallo stesso svanendo alla vista di chiunque fosse in sala, non che gli importasse più di tanto, ovviamente. Percorse lo spazio che lo separava dall'uscita del locale e poi quello che portava al muro dove l'uomo era appoggiato. Fuoriuscì di scatto al suo fianco e, con tutta calma, si appoggiò alla parete portando una mano alla pistola, così da impedirgli una fuga improvvisa, per poi dire:

« Vedo che la rissa è di tuo gradimento, sei addirittura uscito per osservartela meglio senza farti male. »

Puntava sul fattore sorpresa, chissà che il tipo non elargisse informazioni preziose.


SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Ferite: //
Consumi Utilizzati: 1x Basso.
Armi usate: //
Pergamene usate: //
Abilità attive/passive sfruttate:

Come Un Ombra ≈ Anni ed Anni di ladrocinio hanno insegnato molte cose al giovane Char, la più banale, ma per una strana ragione la più importante, regola di un ladro che si rispetti è: rubare senza che il malcapitato se ne accorga è il più facile ed indolore dei furti; seguendo questa regola ha evitato un numero assurdo di combattimenti o risse, ricavando sempre qualcosa nonostante in certi casi il "qualcosa" fosse solo pochi spiccioli. Ed è proprio che per andare sempre a colpo sicuro con il minor numero di rischi che il Ladro si è allenato a lungo per diventare come un ombra, silenziosa ed invisibile: ogni suo passo o movimento non provocherà alcun tipo di rumore, inclusi movimenti improvvisi come salti o capriole, essendo infatti divenuta un abitudine muoversi a passo felpato, egli lo farà senza accorgersene, persino il suo odore svanirà rendendolo impercettibile.
Come Trasparente ≈ Ci sono punti, determinati luoghi, che, nonostante l'enorme agilità e prontezza di riflessi del Gatto, gli sono comunque inaccessibili o per meglio dire, gli erano, visto che nel frattempo ha sviluppato un'utilissima capacità. Tramite un consumo irrisorio di energia e poggiando una mano su una qualsiasi superficie, Charlie riuscirà ad attraversarla senza troppe difficoltà, niente può resistere al suo magico tocco, nessuna porta, muro, lastra e persino il terreno sotto i suoi piedi verrà attraversato con la stessa facilità con cui si parla. Le uniche due pecche di questa sua abilità sono: l'obbligatoria concentrazione di qualche attimo per l'attivazione e l'essere One-Way ovvero con un Basso riuscirà ad oltrepassare una parete ma non di tornare indietro attraverso essa.
Come Temerario ≈ Tutti i mezzidemoni, razza vastissima e dalle varietà bizzarre, sono accomunati da un unica caratteristica innata: essere più resistenti alle influenze psichiche ed agli avvenimenti. Anche il Gatto Nero lo è, abituato sin da piccolo a vivere in strada, ignora totalmente tutti coloro che tentano, in un modo od in un altro, di spaventarlo, intimorirlo o mettergli i piedi in testa risultando poco sensibili a tutte le persuasioni o tentativi di terrorizzare.
 
Top
view post Posted on 12/11/2008, 22:19
Avatar

C a t a r s i

·······

Group:
Member
Posts:
6,493

Status:






Di certo l’incontro con il suo informatore non era andato proprio come se lo era immaginato. Se non altro era stato molto diverso dai precedenti e in parte anche molto più risolutivo.
Ora se non altro aveva un indizio per continuare con le sue indagini, qualcosa che potesse darli un appiglio per evitarli di vagare ancora per quei vicoli. D’altra parte era però importante considerare quell’informazione come particolarmente pericolosa; per quanto si sforzasse, era difficile considerare privo di rischi un consiglio dato da un tipo incontrato a Longhorn che si divertiva a sciogliere la faccia delle persone per poi darle fuoco. Di sicuro c’era sotto un qualche tipo d’imbroglio.

Decise di non chiedere altro allo sconosciuto assassino d’informatori cercando però di imprimersi bene in testa i lineamenti del suo viso così da poter tentare di ricercarlo nel caso qualcosa andasse male. Se proprio non fosse più riuscito a trovare l’oggetto che cercava e quindi a ottenere le informazioni che desiderava sugli appartenenti alla corte del Re almeno si sarebbe preso la soddisfazione di andare a cercare ed eliminare quel pazzoide.

Senza attendere altro s’incamminò verso il punto della città che gli era stato così precisamente descritto intenzionato a seguire alla lettera le indicazioni che gli erano state dette. Se non altro la cosa stava iniziando a incuriosirlo, dopo tutti quei giorni d’inattività forzata, finalmente, si prospettava qualcosa di più interessante che interrogare una mandria di ubriaconi e disperati su di un potente oggetto magico passato per quello sputo di città. Come da programma al solo nominare Manzo la porta gli fu immediatamente chiusa in faccia e riaperta solo dopo che aveva bussato di nuovo come gli era stato suggerito.
Dopo essere riuscito ad attraversare sia la porta e il suo invisibile guardiano che la botola si ritrovò nuovamente immerso in un mare di avanzi di galera e altri pericolosi individui loro simili.
Cercando di non dare troppo nell’occhio rispose anche al tizio che gli chiese il nome, senza mentire e senza mostrarsi preoccupato o altro, in attesa che gli fosse spiegato per quale motivo erano tutti radunati in quel luogo.






Shivian °}
[ReC:225] • [AeV:500] • [PeRf:175] • [PeRm:250] • [CaeM:250]


± Energia__ 150%
± Status Fisico__ Illeso
± Status Psicologico__ Curioso
± Abilità Passive Non rilevanti.
± Abilità Attive Nessuna.
 
Top
¬ E s c a p e
view post Posted on 12/11/2008, 23:52




¬La miglior lama è quella non vista. ~ Capitolo II

« Per fortuna che avevo chiesto la più bella, se chiedevo un mostro cosa mi portavano? Direttamente una vecchia decrepita?
Cazzo, magari potevo unire alla ricerca di informazioni, anche una scopata e invece, mi viene rifilata questa qui.
La giornata inizia male.
»


Pensò Dante molto amaramente quando la sua prostituta, quella che doveva essere la più bella, la più brava nel compiacere gli uomini e la più informata sui vari fatti che giravano in città, fece capolino tra le sue braccia, agguantandolo come a non volerlo più lasciare andare altrove, mentre lanciava gridolini classicamente femminili, che potevano anche far capire quanto ella fosse felice di potersi occupare del nuovo cliente. Quella nemmeno gli piaceva, cazzo! Per quanto sembrasse felice di averlo trovato, era comunque troppo magra ed esile, quasi completamente priva di curve, elemento fondamentale per una donna secondo il ragazzo, e con un occhio coperto. Cos'era, un pirata forse? Poi, elemento di maggiore disprezzo da parte di Dante, era il suo essere rossa di capelli. Egli non sopportava le rosse, non gli piacevano per niente. More, bione, brune, perfette, ma quelle rosse proprio no. Tuttavia non disse alla matrona quanto fosse dispiaciuto dalla prostituta, convinto di riuscire comunque a ricevere qualche utile informazione. Così, seppur a malincuore, con un chiaro broncio sul volto, si fece trascinare senza opporre alcuna resistenza, all'interno della stanza del piacere.

Poi, il destino sorprese il ragazzo dai bianchi capelli.
Non appena la pesante porta di legno si chiuse dietro le spalle dei due, la puttana perse di colpo ogni interesse per il corpo di Dante, corpo che fino a pochi attimi prima, stringeva con desiderio alquanto esplicito. Ma ciò che sorprese di più il mezzo demone, fu il fatto che si trovò davanti, una giovane ragazza, molto più bella, interessante e giovane della rossa, legata alle imposte delle finestre, la quale cercava evidentemente pietà, cercando inutilmente di parlare nonostante il piccolo faggotto che teneva in bocca, messo appositamente per ridurla al silenzio. Non sfuggì al vampiro, la chiazza di sangue che le sporcava i lunghi capelli neri, probabilmente era stata colpita per poi essere legata e ridotta in quello stato, probabilmente a farlo era stata la stessa donna che lo aveva accolto poco prima. Tutto fu finalmente chiaro, quando la guercia prese una specie di frustio, agitandolo verso la ragazza con aria interessata, facendola smettere immediatamente di lamentarsi, per lasciarsi poi andare ad un silenzioso pianto. Nel frattempo, la rossa iniziò a parlare, senza lasciare a Dante nemmeno il tempo di replicare, di presentarsi o almeno di spiegarle cose volesse davvero, non ce ne fu bisogno.

Okay, da adesso in poi lui sarebbe stato Alec.
Sapeva dove andare, sapeva cosa fare, sapeva che avrebbe fatto una figura di merda con la matrona del bordello, facendosi rivedere così presto. Merda, chissà che avrebbe pensato di lui. Forse che era una mezza calzetta? L'idea di restare ancora un poco nella stanza, magari chiedendo alla rossa di poter intrattenersi con lei e la sua amichetta legata, sfiorò per un attimo la mente del ragazzo, venendo poi scartata in quanto inattuabile, molto rischiosa dato che avrebbe attirato su di lui non pochi sospetti e una vera e propria perdita di tempo, così, salutando la guercia e ammiccando verso la donna ancora legata alle imposte della finestra, uscì dalla stanza e poi dal bordello, evitando di incrociare lo sguardo della vecchia che lo aveva accolto, sicuro di poterci trovare un ghignò soddisfatto e allo stesso tempo accusatorio. Infondo tutto era andato bene, aveva ottenuto preziose informazioni, benchè sperasse di non doversi avvicinare troppo all'Akerat, odiava quel posto.

Torre di sentinella.
Arrivò alla torre ancora buona, proprio quella che gli era stata indicata dalla donna, qualche tempo dopo. Aveva infatti intenzione di seguire alla lettera le indicazioni donategli dalla rossa, sperando che tutto si sarebbe messo per il meglio. Bussò con potenza, una prima volta, chiedendo con voce allegra di un certo Manzo, ignorava anche lui chi fosse davvero, e lo spioncino dal quale lo avevano squadrato, si richiuse dopo che gli venne detto che nessuno conosceva un tale con quel nome. Come previsto, gli avevano negato l'accesso. Arrivò il momento decisivo, quanto Dante battè velocemente altri tre colpi contro la porta. Ancora una volta, tutto andò liscio e subito dopo venne fatto entrare. Una volta dentro, una guardia che poteva avere il doppio dell'età del ragazzo, gli indicò con un gesto burbero del capo una botola, come a volerlo invitare ad andare. Schifato dal posto e dal trattamento riservatogli, ma comunque costretto dalla situazione, il ragazzo fece come gli venne detto, ritrovandosi poi in un ampio sotterraneo pieno di brutta gente, forse avanzi di galera dato l'aspetto smorto e cupo, i quali non lo cagarono nemmeno di striscio, per sua fortuna, non voleva attirare troppo l'attenzione. Solo uno di loro attirò in particolar modo l'interesse del vampiro, un uomo dal portamento fiero ma allo stesso tempo distaccato, freddo e in parte anche inquietante. A riscuoterlo da quelle sue riflessioni, fu la venuta di una guardia che, parandosi davanti a lui, gli chiese quale fosse il suo nome. Senza pensarci troppo, avrebbe di sicuro dato nell'occhio se avesse pensato troppo a come rispondere ad una domanda così semplice, disse ciò che credeva conveniente dire.

« Alec. »





SPOILER (click to view)
S t a t u s
image

image


Statistiche: [ReC: 200] [AeV: 325] [PeRf: 325] [PeRm: 125] [CaeM: 200]

Energia: 100 % [???%]

Condizione Fisica: Illeso [100%]

Condizione Psicologica: Interessato

Consumi: ///


Abilità Utilizzate: ///

Pergamene Utilizzate: ///

Armi:

† Rebellion: ~ [Dietro la schiena, dentro una sacca, coperta per non dare nell'occhio].

† Ebony & Ivory: ~ [Legate al petto, coperte dal mantello].

Oggetti: //

Edit: sì, qualche errore di grammatica.



Edited by ¬ E s c a p e - 13/11/2008, 00:09
 
Top
Rufus Okiba
view post Posted on 13/11/2008, 14:54




Due botti e poi per un istante il silenzio. Qualcuno doveva avercela con Rufus e il suo nuovo amico… beh peggio per lui. Il sorriso dipinto sul volto del giovane sparì improvvisamente lasciando spazio ad un espressione cupa e annoiata. I suoi occhi scrutarono verso destra, da lì stavano avvicinandosi minacciosamente dei proiettili.

Uffa…

Dimostrando ottimi riflessi ed una discreta agilità nei movimenti, il giovane dall’aria di ingenuotto spostò la mano, prima protesa verso il nuovo compagno - almeno secondo i progetti del mago -, nella direzione da cui provenivano gli attacchi.
Dalla mano del mago si originò una misteriosa luce traslucida dalla consistenza apparentemente magmosa e azzurrastra contemporaneamente, come per magia, un grosso tavolo – di quelli robusti e adatti ad accogliere molte persone – si sollevò dal suolo. Il giovane disse quindi con fermezza al compagno.


Attento! avvicinati a me!

il tavolo, riempitosi anche lui della medesima luce azzurrina, svolazzando, si frappose tra il mago e iI ferro dei proiettili che si piantarono nel legno del robusto mobile, lasciando incolume il fortunato Rufus. Il prodigio lasciò momentaneamente sbalorditi i tagliagole del locale. Del resto era prevedibile, in quel luogo quasi nessuno doveva conoscer poi tanto bene la magia, di solito i farabutti che frequentavano quel genere di posti erano più affini all’uso di spadoni e coltelli che filtri o incantesimi ed era proprio per questo che ora il giovane si trovava, suo malgrado, lì .

Il voltò del giovane si fece ancora più cupo, doveva prendere una decisione. In lontananza notava il tizio che stava ricaricando il fucile e ovunque nel locale vi era gente con coltellacci alla mano e dall’aspetto poco rassicurante. Il problema non era come ucciderli, non sarebbe stato un lavoro poi tanto difficile, ma come fare per evitare di doverli uccidere tutti. Come già detto lui era un semplice studioso, un ragazzo, avvolte meschino, è vero, ma solo se la situazione lo richiedeva e se la posta in gioco lo stuzzicava. Non era certo uno di quegli esaltati che girano nervosamente per strade oscure e locali affollati in cerca di risse e sangue, non amava uccidere - anche se gli era capitato già in passato di doverlo fare - ne avere la coscienza sporca.

Forse seminando il terrore avrebbe sedato quella sorta di rappresaglia. Gli sarebbe bastato mostrare qualche suo potere occulto. O forse ciò avrebbe spinto quella manica di schizzati a fare una seconda mossa. Ad ogni modo quella era l’unica idea che gli balenava in mente in quel momento, ma, d’altra parte, non gli andava di sprecare le proprie energie senza motivo, quindi scelse la via diplomatica, come ogni bravo ragazzo della sue età avrebbe fatto.


Ci lasciate in pace? per favore o dobbiamo uccidervi tutti?

Il tono del ragazzo era calmo ma seccato, sembrava quasi stesse chiedendo un favore più che una vera minaccia.
Purtroppo, per lui e per i furfantelli autoctoni, sembrò che questi ultimi non avessero preso tanto sul serio l’Okiba, forse per la giovane età di chi gli parlva, forse per la sua posatezza. Con disinvoltura protese nuovamente la mano verso gli avversari. Ora a prendere vita fu lo spadone nella cinta di uno di quei furfanti. Con velocità impressionante il corpo contundente, dopo essersi sfilato dal fodero in cui era, si scagliò verso l’uomo col fucile. Era troppo veloce perchè questo potesse evitarlo e in realtà non lo aveva nemmeno notato poichè troppo attento a ricaricare. La lama trapassò con faciltà il collo dell’uomo tingendo di rosso la faccia del suo cmpagno.
Quindi il mago si rigirò verso l’amico, sperando di ritrovarlo intero, e sorridendo concluse.


Allora? Ci stai?



SPOILER (click to view)
Status Fisico: Indenne
Energia Residua: 94%

Passive:

Risparmio energetico
Questa tecnica conta come un'abilità passiva. Una tecnica utilissima per tutti i maghi e stregoni che fanno uso di magie complesse e dispendiose. Grazie a questa pergamena, infatti, i costi di tutte le tecniche e abilità attive saranno ridotti del 5%, e se una tecnica andasse, in questo modo, sotto lo 0% o allo 0% stesso, verrebbe riportata all'1%.
La tecnica non ha consumi energetici, ed è sempre attiva.
Una tecnica estremamente utile per qualsiasi combattente magico.
Consumo di energie: Nullo; Passiva.



Attive:



Psicocinesi
Chiamata anche telecinesi, è la capacità di muovere corpi tramite la mente. Al livello base, permetterà di sollevare pesi minori o uguali al proprio, che verranno ricoperti da una traccia di energia magica lievemente luminescente della propria aura, e dirigerli/proiettarli contro il bersaglio. La velocità con la quale si muove l'oggetto controllato è pari alla propria PerM, e con esso sarà possibile contrastare o sollevare un peso al massimo pari al proprio. Il costo associato a questa attiva è Medio. Nel caso in cui si desideri spostare oggetti dal peso molto minore, il costo viene ridotto a Basso.
Consumo di energia: Basso/Medio




Note:

°uso un medio per il tavolo e un basso per la spadozza XD

(tnk)


Edited by Rufus Okiba - 15/11/2008, 10:50
 
Top
Elidarth
view post Posted on 17/11/2008, 09:18





»Location: Mondo Umano - Fort Longhorn
»Time: 10.04

Uno spione ben informato, il solito vecchio ubriacone che sa tutto di tutti, una donna che si sbatteva qualcuno di importante, un socio scontento degli affari, un prete poco rispettoso. Quante possibilità c'erano? In quanti potevano accorrere alla mia chiamata con sostanziali e efficenti informazioni?
Tanti.

Ma in quel luogo dimenticato da dio, in quella fogna di eseri umani, e per di più nella stessa locanda dove io mi ero infilato, vi stava un poppante, il solito bambino che pensa di essere figo solo perché la mamma nell'abbandonarlo da piccolo, gli aveva permesso di crescere con la speranza di essere qualcuno. Non contento di esistere, era riuscito a distruggere il mio semplice "Approccio al Problema" in un più complesso "Sparate a chi ci ciula il lavoro". In mezzo alla casa della criminalità organizzata, delle sette, delle cooperative di ladri e assassini, era riuscito a propormi un patto di reciproco aiuto per recuperare quello che tutti probabilmente desideravano. Quel dannato oggetto che poteva portare promozioni all'interno delle varie organizzazioni, ora era diventato interesse del marmocchio, e del suo nuovo amico, che guardacaso, aveva appena ucciso uno dei tanti tirapiedi. Con queste premesse, mi sembrava ovvio che quel locale sarebbe da li a poco, divenuto luogo di una furibonda rissa. Guardai in lontananza la mia birra, ordinata da poco, pronta sul bancone, appena spillata. Poi mi girai verso il mio nuovo amico.

Tempo di riformulare la frase "Brutto coglione levati dal cazzo o ti infilo nel culo del tipo li steso a terra" con vocaboli più appropiati, quali, "Salve, simpatico, Spiacente, declinare, Problemi, territorialità, Astemio", che successe il prevedibile. Uno dei tanti presenti, odiava particolarmente gli stranieri, e sopratutto quelli che pretendevano di far comunella per rubare alla sua banda. Decise così che era giusto accoglierci con uno scoppiettante colpo di fucile.

CITAZIONE

Attento! avvicinati a me!


Mi alzai rapidamente, andando dietro la schiena del ragazzo, evitando così, in un modo o nell'altro, i proiettili in arrivo. Fortuna sua, fu rapido a usare un tavolo come scudo, bloccando efficacemente l'attacco. Poi fu abbastanza rapido, e stupido, per uccidere l'aggressore, pretendendo, così facendo, di essere lasciato in pace. Fu anche talmente saggio, da usare un simpatico plurale, giusto per innervosire maggiormente i pochi presenti.

CITAZIONE

Allora? Ci stai?


Certo, come poter dire di no a una richiesta che ci avrebbe reso nemica l'intera cittadina, informatori compresi?
Mi avvicinai a lui, per sussurargli un semplice messaggio:

╗ Se te la sai svignare, sbrigati. Se hai soldi, pagali. Se sei vergine, a qualcuno potrebbe interessare. ╝

Altro sorriso di circostanza. Quel posto mi rendeva estremamente sorridente.
Improvvisamente un'immensa aura fuoriuscì dal mio spirito, entrando nelle menti di ogni presente. Percepivano una forza straordinaria e temibile, uscire da ogni singolo punto del mio corpo. Era la mia aura, e più semplicemente il mio biglietto di "Uscita per buona condotta". Mi incamminai con passo deciso verso il bancone, afferrando li la mia birra ancora fresca. In tutto quel casino, due cose mi avevano impressionato. La bianca schiuma ancora presente sulla sommità del boccale, e l'uomo che era appena uscito con estrema tranquillità. Quindi mi decisi a prendere la prima, e andare a chiedere spiegazioni al secondo. Stavo per muovere l'ultimo passo verso l'uscita, quando decisi che non era giusto lasciare in quelle condizioni il locale, in quel silenzio, con tutti quei maschioni coi musi lunghi.

╗ Ah,se a qualcuno interessa, il bimbo è un verginello,e molto ben disposto. Saluti, e buona continuazione a tutti! ╝

Uscendo, mi guardai distrattamente in torno, alla ricerca dell'uomo dal passo lento. Lo vidi, li appoggiato al muro, in compagnia di un altro bambinetto. I due, non parevano grandi amici, entrambi appoggiati al muro, il piccolo teneva la mano sulla pistola presente al suo fianco.

╗ Salve. Sto per caso disturbando una qualche relazione tra voi ragazzi? Qualcuno di voi viene da Sodoma? No, perché altrimenti leveri il disturbo. ╝

Eh, a vederli non sembrava niente di romantico.




[Raven]
Chiedo scusa a Rufus per averlo lasciato li, ma la situazione in cui eravamo non era molto "Pro-quest".
Mentre per Grey, non appoggiarti più a un muro strofinando una pistola, qualcuno dalla mente malata potrebbe fraintendere! :asd:

SPOILER (click to view)
Giuramento alle catene: I seguaci di Thiess, perseguitati in ogni dove per i loro riti sanguinari e le loro violenze contro gli esseri umani, hanno dovuto imparare a sfruttare i poteri della Stella di Thiess per difendersi dagli sguardi dei demoni, o dagli attacchi degli esseri umani. Grazie al medaglione e semplicemente al loro volere, potranno infatti far apparire la propria aura e il proprio potere infimi, o immensamente più grandi. Il licantropo più debole potrebbe celare i propri poteri fino ad apparire forte quanto un verme, e il più debole potrebbe ingigantirli fino a farli rimbombare nella testa di chiunque tentasse di percepirli, disorientandolo e incutendogli naturalmente timore.
Possono far percepire la propria aura anche a coloro che non ne sono capaci, anche se questi la percepiranno come una semplice sensazione e nulla più, il tutto solo col proprio volere.


 
Top
Snake Eyes
view post Posted on 19/11/2008, 22:53




Scena #01 [Raven, Charles e Malto] nel vicolo, [Rufus] nel Ritrovo dello Zoppo


CITAZIONE
Ci lasciate in pace? per favore o dobbiamo uccidervi tutti?

La situazione si stava facendo scottante: non uno, ma bensì due dei loro erano stati uccisi e la cosa gli stava scappando di mano. Non poteva certo tornare dal capo a mani vuote, senza nemmeno la testa del tizio che aveva steso Rudolph. Era inaccettabile, nonostante il damerino di città avesse mostrato a tutti loro cosa volesse dire essere un mostro.
No, non avrebbero vendicato Benny, ma per Rudo si poteva fare qualcosa.

Certo, quel giovane nanerottolo era più forte di lui o chiunque lì dentro, ma dimenticava l'enorme disparità numerica che si era creata con l'uscita di scena di quello che aveva probabilmente rifiutato la sua proposta. E si era addirittura girato distogliendo la propria attenzione, come se si aspettasse che nessuno ne avrebbe approfittato.

Il grosso bandito era stato il primo a parlare, anche se tutti i membri avevano già le mani alla cinta:

Vediamo se al finocchietto piacciono le sorprese. Fuoco a volontà!

I banditi a quell'ordine si sparsero per il locale, e e mentre la metà di essi fece fuoco con le rudimentali pistole, gli altri 5 dovettero aspettare qualche secondo prima di poter lanciare verso di lui delle sferette di vetro. Inutile a dirsi, queste non gli avrebbero fatto certo bene.

BigBoy, dal canto suo, si era avvicinato al bancone tenendo bene d'occhio il ragazzetto, lanciando alla cieca una sacca di monete verso il barista.

Compratici quel bar abbandonato in fondo alla via, quello in cui volevi trasferirti prima che tuo figlio venisse messo in gabbia. Offriamo noi

Con un ghigno, aveva snudato la spada, pronto a fare di tutto per non lasciare uscire il bastardo di lì se non da morto.


Appoggiato al muro del locale, Malto si stava godendo il casino piantato da Raven trasformarsi in una divertentissima sparatoria stile '4 impiccati'.

« Vedo che la rissa è di tuo gradimento, sei addirittura uscito per osservartela meglio senza farti male. »

Non aveva bisogno - o voglia - nemmeno di distogliere lo sguardo, lasciandosi andare semplicemente a un sogghigno mentre faceva in modo di porgere la mano al ragazzo.
Un lieve bagliore si genera nella stessa e improvvisamente una piccola pistola era apparsa dal nulla, puntata direttamente al petto del suo interlocutore

x- Una figata spaventosa! Adoro le nostre risse, qualcuno muore sempre in maniera ridicola. Oh, la prima lezione è gratis ragazzo: mai far pensare a qualcuno che sei pronto a farlo fuori se non sei sicuro di riuscirci. Parlare ti fa perdere tempo, ma ti dà anche modo di fregare delle informazioni. Birra? -x

Senza distogliere lo sguardo dalla parete di fronte, l'uomo va a mettere la pistola alla cinta, per poi porgere al ragazzo il boccale che tiene nella destra.

+ Salve. Sto per caso disturbando una qualche relazione tra voi ragazzi? Qualcuno di voi viene da Sodoma? No, perché altrimenti leveri il disturbo. +


Stavolta si ritrova obbligato a distogliere lo sguardo dagli esplosivi che vengono lanciati per portarli su quelli del tipo.

x- Per carità di dio, no! Tu comunque devi essere Raven. Non pensavo che tra tutti e venticinque i nostri agenti a trovarti sarei stato io... molto meglio per il mio budget e anche per il boss. Mi hanno detto di impacchettarti e portarti al centro di raccolta. Vedi, gli accordi col capo sono rimasti tali, ma purtroppo pare che i bastardi siano più coriacei di quanto ci aspettassimo... ehm... -x

Torna per qualche secondo a osservare la parete

x- quel tizio se la sa cavare? Mi prendo un bonus anche sul reclutamento, e non sputo certo sui soldi! -x


Note~@Rufus: oltre alla prima scarica di pistola, quelli che ti vengono lanciati addosso sono gli stessi esplosivi che si comprano in armeria, lanciati dai rimanenti 5 banditi senza energia
SPOILER (click to view)
~ Esplosivo : [L'esplosivo ha la forma di una biglia nera del diametro di un paio di centimetri ]. Se gettata a terra si fracasserà come se composta di vetro, generando un'esplosione di piccole dimensioni, che può comunque portare delle ustioni di basso grado, e lesioni all'avversario. Naturalmente la biglia può essere getta anche contro l'avversario stesso. L'arma non ha un gran potenziale offensivo, ma risulta comunque piuttosto versatile in duello

Sarai il primo a dover postare, visto le azioni intraprese.

@Grey&Elidarth: [Questo] è Malto, ma visto che non ha intrapreso nessuna azione la sua scheda rimane ancora secretata.

Date occhiata in bandi per i turni.



Scena #02 [Dante e Shivian] nella Terra di Nessuno



Dopo essersi fatto dare il nome, la figura bassa e tarchiata dell'uomo che ha accolto Shivian guarda verso il bancone dove sta un uomo calvo sulla trentina. Questi, con alcuni segni strani fatti con quasi impercettibili movimenti delle dita comunica delle informazioni al buttafuori, il quale annuncia quasi immediatamente a tutti i presenti

~ Shivian, di classe A, è stato introdotto alla caccia da parte del Cartello Rodchak-Celade. Prego, si accomodi, il bar è a sua disposizione mentre attende la chiamata.

Prima di rivolgere altrove la propria attenzione, china rispettosamente il capo verso l'uomo vestito di bianco. Tutti all'interno della stanza danno un'occhiata a Shivian prima di tornare ai propri affari.

Non molto tempo dopo, un altro uomo era passato oltre la porta presentandosi nel seminterrato. Solita procedura per il robusto buttafuori.

Alec...


Il nome gli era morto in gola, sgranando gli occhi prima di girarsi verso Dante e poi verso l'uomo al bar, che con fare nervoso gli aveva dato l'imbeccata come già aveva fatto per Shivian.
Con voce che era tutto fuorché ferma, l'uomo aveva fatto il suo annuncio.

Alec Brangwin, classe super-A, il Demone Bianco affiliato al collegio massonico di Mirovir. Può usufruire del bar, se la cosa le interessa


A questo punto, ogni persona all'interno della base cessa le proprie attività, focalizzando la propria attenzione sul nuovo arrivato: tutti avevano sentito parlare di lui, uno degli agenti operativi più famosi della malavita, ma nessuno lo aveva mai visto. Dopotutto Longhorn era il posto per la feccia di un certo livello, non per gli higher-ups.

Nonostante questo, la novità annoia in fretta quegli uomini, e per una decina di minuti tutti tornano a farsi gli affari propri, prima che qualcuno emerga da uno dei due corridoi con porte metalliche al termine, un uomo che più o meno dimostra gli anni di Shivian.

» I signori Shivian e Brangwin mi seguano. Prego «

Niente in lui lo fa risaltare, anzi sembra estremamente fuori posto con quel tono compito e quel portamento mite. Indossa dei vestiti piuttosto comuni, ma di tutt'altra foggia rispetto ai tagliagole che affollano il posto, componendo uno stile quasi sobrio e quotidiano, non portando alcuna arma visibile.

Senza aspettare che i due lo seguano rientra nella stanza, dove procede a sedersi dietro una scrivania invasa da documenti e mappe.

» Chiudete la porta, per cortesia, e sedetevi pure «

Non appena la porta era stata chiusa e gli ospiti accomodati, l'uomo si era deciso a parlare, ma non prima di essersi messo comodo sulla sedia

» Signori, siamo tutti qui per la stessa cosa, la caccia.
Non è certo partita sotto i migliori auspici visto il numero elevatissimo di morti, ma a questo punto i tre dovrebbero essere stanchi e provati, quindi abbiamo pensato di poter finalmente sfoderare i grossi calibri. Per ribadire l'ovvio, sto parlando di voi.
Ovviamente prenderemo il 30% della torta per l'indispensabile supporto logistico e informativo che non otterreste da nessun altro. Detto ciò, eccovi tutto.

Ciò che vogliamo è una scatola-scrigno-contenitore-quelCheVolete, fatto di pietra e finemente cesellato, l'obiettivo primario l'ha sempre con sé. Lui è un tizio vestito in maniera abbastanza ricercata, ma completamente bianco capelli compresi, crediamo sia un mago, anche se non è confermato. Come appoggio ha due uomini: sul primo possiamo dirvi che è un supporto di disturbo e mimetizzazione, e si occupa di annullare le loro presenze e ridurre al minimo le tracce. Sull'ultimo componente sappiamo poco o niente, ma l'opinione più diffusa è che sia la guida o un supporto difensivo visto che finora tutte le squadre che abbiamo sacrificato non sono riuscite a infliggere nessun danno al trio.

Non appena uscirete dalla città troverete qualcuno chi vi aiuterà a organizzarvi, oltre all'altra metà della squadra, visto che i pirati hanno deciso di fare comunella con noi.

Domande? Non abbiate timore...
«


Note~Siete entrambi liberi di gestire il vostro tempo prima del colloquio come meglio credete, creando png ad hoc per ciò che vi interessa fare. L'unica cosa che mi raccomando è di non inserire auto-conclusioni di sorta per ciò che riguarda azioni dannose (no kill é_é) per il resto tutto è concesso.

Se avete bisogno di qualsiasi cosa, o se pensate mi sia perso delle spiegazioni, pmizzate
 
Top
Rufus Okiba
view post Posted on 22/11/2008, 17:04




Se te la sai svignare, sbrigati. Se hai soldi, pagali. Se sei vergine, a qualcuno potrebbe interessare.

Sorrise. Il suo “amico” aveva certo un senso dell’umorismo un po’… rozzo e di cattivo gusto.
Non poteva mica esser serio quando diceva quelle cose, si doveva essere così.


Ah,se a qualcuno interessa, il bimbo è un verginello,e molto ben disposto. Saluti, e buona continuazione a tutti!

No, non scherzava affatto, era proprio un bastardo …
Mentre il suo amico, molto virilmente, se la svignava il volto del ragazzo andava colorandosi, un po’ per la vergogna, un po’ per la rabbia. Dalla sua fronte iniziò a discendere un vero e proprio fiume di sudore, ma questa sudorazione incontrollata non era dovuta alla paura ma allo stress accumulato a causa dell’imbarazzo. Starnazzando si precipitò a controbattere.


NON È VERO!!!! U… UNA VO..VOLTA SONO STATO CON UN ELFA DI MOLDVIUU…U…UR !!!

Si guardò attorno. Nel locale era piombato uno strano silenzio … quasi palpabile, ma non duro parecchio. Poco dopo, infatti scoppiò un’unica fragorosa risata che assalì il povero Rufus da ogni angolo di quella stanza. Era circondato, ovunque volti sghignazzanti e denti gialli che lo deridevano, lo umiliavano. No, non poteva restare in silenzio, quei dannati l’avrebbero pagata e con loro pure il suo “amico”.

Vediamo se al finocchietto piacciono le sorprese. Fuoco a volontà!

Lo sguardo del giovane era cupo. Non era più imbarazzato, quei tizi avevano varcato la soglia, ora era incazzato…

NON SONO FINOCCHIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

BUM!
Mentre urlava una sorta di esplosione di energia si originò da tutto il suo corpo propagandosi in ogni direzione e ogni angolo del Bar. I vetri del locale sotto quella tremenda pressione esplosero in un tripudio di schegge e riflessi. Le bombe e le altre armi scagliate contro il mago furono spazzate e indirizzate verso i loro padroni. Ogni cosa all’interno della sala volava in quell’attimo: piatti, boccali di birra, bottiglie tavoli e persino persone.
Quando la sua furia si placò ormai quella stanza, e chi vi era dentro, era a pezzi.


Ops, forse o esagerato… se si riprendono non saranno di buon umore…

Rufus scrutava a destra e a sinistra studiando la situazione.
I farabutti sembravano tutti addormentati -svenuti- ma nessuno era morto, nel mentre dall’alto scendeva una pioggia di carte da gioco
.

Meglio svignarsela…

Così, con un balzo felino, usci da una finestra - i cui vetri erano ovviamente assenti-, e si mise alla ricerca di quel suo simpatico “amico” con cui doveva chiarire qualcosa riguardo la sua verginità.
Non ci mise molto a trovarlo, sembrava disquisire con dei suo “compagnetti di gioco”. lo addito e da lontano iniziò ad urlare .


Quel tizio è un traditore!! Non fidatevi di lui! TsK!!!


Avanzò con aria infuriata verso il piccolo vile.

Eyh tu! Chi sarebbe il verginello? Io o tu? Che lasci chi ti ha protetto nella merda!!!



SPOILER (click to view)
Status Fisico: Indenne

Energia Residua: 89%

Passive:

Risparmio energetico
Questa tecnica conta come un'abilità passiva. Una tecnica utilissima per tutti i maghi e stregoni che fanno uso di magie complesse e dispendiose. Grazie a questa pergamena, infatti, i costi di tutte le tecniche e abilità attive saranno ridotti del 5%, e se una tecnica andasse, in questo modo, sotto lo 0% o allo 0% stesso, verrebbe riportata all'1%.
La tecnica non ha consumi energetici, ed è sempre attiva.
Una tecnica estremamente utile per qualsiasi combattente magico.
Consumo di energie: Nullo; Passiva.



Attive:

Maestro Della Mente
Senza ombra di dubbio Rufus ormai è , se non il maggiore, uno dei più grandi Esper che la storia conosca. Le sue capacità hanno raggiunto livelli quasi altrimenti inimmaginabili tanto che la sua attività psichica sembra esser nettamente diversa da quella di qualsiasi altro individuo. Essa è divenuta col tempo talmente potente da essere palpabile e si presenta come una sorta di magma azzurrastro con gli amblemi della divinità a cui è devoto Rufus. Il suo controllo della telecinesi e della Macro-Psicocinesi sono davvero assoluti. Ed è proprio grazie a questo controllo ora egli è in grado di plasmare a proprio piacimento la propria attività psichica. egli in altre parole potrà sfruttare quasi totalmente i poteri che la sua mente possiede. Inutile dire che un simile controllo può risultare realmente letale in battaglia, infatti, grazie a tale potere sarà capace di creare forti pressioni ovunque egli voglia, creando in questo modo potenti onde d’urto per sobbalzare un avversario o respingere un attacco elementale. Le onde d’urto potranno propagarsi per un massimo di 10 metri e il loro danno sarà pari all’energia spesa dall’esper, tranne nel caso che tali forze vengano esercitate a 360° allora si potranno propagare per massimo 5 metri e risulterà di un livello inferiore rispetto al consumo. Ovviamente in entrambi i casi l’origine del colpo proverrà dal corpo del mago.
[2° slot Abilità, Consumo:Variabile( Medio ) ]

 
Top
Elidarth
view post Posted on 24/11/2008, 10:27





»Location: Mondo Umano - Fort Longhorn
»Time: 10.06

Simpatico, figo, e probabilmente alcoolizzato. In poche parole, fratello!

CITAZIONE

x- Per carità di dio, no! Tu comunque devi essere Raven. Non pensavo che tra tutti e venticinque i nostri agenti a trovarti sarei stato io... molto meglio per il mio budget e anche per il boss. Mi hanno detto di impacchettarti e portarti al centro di raccolta. Vedi, gli accordi col capo sono rimasti tali, ma purtroppo pare che i bastardi siano più coriacei di quanto ci aspettassimo... ehm... -x


Decisamente ora ero nel posto giusto, e forse anche con la persona giusta. Odiavo i finti ipocriti leccaculo di ogni giorno, molto meglio qualcuno che non aveva problemi nel definirsi amante dei tanti soldi.

╗ Meglio, più coriacei sono, più durano. Più durano e più sarà alta la mia parcella. ╝

E giustamente, più duri sono e meno possibilità c'erano che qualcun'altro mettesse le mani sulla preziosa torta, senza incappare in spiacevoli incidenti.

CITAZIONE

x- quel tizio se la sa cavare? Mi prendo un bonus anche sul reclutamento, e non sputo certo sui soldi! -x


Sinceramente, non lo sapevo. La sua situazione era al dir poco spinosa, ma una fuga silenziosa e discreta, poteva sempre salvargli la vita. Giusto il tempo di pensare tale pensiero, che l'intero locale fu scosso da una rumorosa esplosione. I vetri scoppiarono, mentre l'interno non subì certo un trattamento migliore. Probabilmente se la sarebbe cavata.

CITAZIONE

Quel tizio è un traditore!! Non fidatevi di lui! TsK!!!


Ci misi poco a cambiare opinione. No, non ce l'avrebbe sicuramente fatta a sopravvivere.
Mi girai verso il reclutatore per scambiare la mia opinione. Una frase silenziosa, che sarebbe rimasta tra lui e me.

╗ Non credo che se la caverà. Però potrei sempre colmare io la sua quota, in birre. ╝

Già, per lui quell'avventura sarebbe finita presto, in un comodo letto d'ospedale, o meglio ancora, lungo e tirato in una bella bara d'acero. Era giovane, ma ciò non era una scusa per essere uno stupido stronzetto avventato.

CITAZIONE

Eyh tu! Chi sarebbe il verginello? Io o tu? Che lasci chi ti ha protetto nella merda!!!


Tanto valeva usarlo come riscaldamento, in previsione ai futuri impegni.
Non capivo se fosse stupido o semplicemente credeva ancora nell'esistenza di babbo natale. In ogni caso, io non avevo la barba bianca, e di regali nè ne ricevevo, nè ne facevo. Avanzava verso di me, infuriato, con chissà quali pensieri per la testa. Lasciai che colmasse gli ultimi metri, facendolo giungere a un metro scarso davanti a me. Dal mio corpo uscirono, improvvisamente, un folto stormo di corvi gracchianti. Neri e numerosi, che con una felice rapidità, presero a vorticare selvaggiamente attorno al mio ex-amico.

╗ Tu. ╝

Risposi alla precedente domanda, appena i volatili furono attorno a lui, anche se sapevo che in quelle condizioni, nessuno sarebbe riuscito nè a vedermi, nè a sentirmi. Le mie parole fecero fluire fuori dal mio corpo un'altra ondata d'energia. Un raggio incolore, che ci mise un istante a colmare la distanza tra me e il ragazzo, tentando di raggiungerlo nel centro del suo corpo, trovandolo, assai probabilmente, ancora distratto dalla precedente tecnica appena attivata. Avevo utilizzato una delle mie tecniche preferite, una delle più efficaci nella sua semplicità. Dolore espresso, sola andata. Ma non ero contento, ne soddisfatto.

Per prima cosa, aveva rovinato dal principio, il mio Modus Operandi, con la sua svenevole apparizione nel bar.
Per seconda cosa, era riuscito a scatenare una cazzuta rissa, e dissacrare un bar, tempio sacro dell'alcool.
E per ultima, non contento, era ritornato a frignare, lamentandosi come un cazzuto marmocchio.

Meritava una seconda punizione, e tanto per cominciare, un chiaro invito a non seguirmi più.
A distanza di qualche secondo dalla precedente combo d'attacchi, mi ritrovai nuovamente a sacrificare parte della mia energia per un bene superiore. Era evidente quanto un tipo così potesse solo rovinare qualsiasi cosa in cui mettesse dito. Appena dietro a lui, rapidamente apparve una massa informe d'ombra, che si espanse prendendo in qualche istante, le mie sembianze. Un mio clone, d'ombra, esattamente identico a me, avente per natura, le mie stesse identiche caratteristiche e per la situazione in cui si trovava il mio mezzo avversario, sarebbe stato poi difficile capire con precisione chi dei due fosse quello vero. Non esitò un secondo, e estratta la sciabola Cuorzanna, andò a tentare un veloce fendente, generato da un unico movimento. La spada venne sguainata dalla posizione in cui si trovava sul fianco sinistro, e dopo averla portata rapidamente sulla destra, bastò un fluido movimento rotatorio del polso per falra piombare famelica, sulle gambe della vittima. Puntavo a colpire la parte posteriore delle ginocchia, per intaccare tendini e quant'altro necessario a potersi reggere su due gambe. La sciabola brillava di una tenue colorazione bluastra, ricordando una fredda lama di ghiaccio, della quale possedeva innati poteri.

Tutto quello era solo l'inizio, una sorte di benvenuto nel mondo dei grandi. Ironicamente, era pure un addio.

Nel caso in cui ogni attacco avesse ottenuto l'effetto voluto, avrei assistito, una volta spariti i corvi, a un divertente sipario: il mio simpatico amico, a terra, contorcersi dal dolore e senza speranza alcuna di muoversi. E probabilmente poteva bastare. Certo, se avvesse avuto altre due gambe, o se fosse stato capace di camminare sulle mani, niente e nessuno mi avrebbe poi distolto dall'idea di fermarlo, ma questa volta definitivamente.

Mi dimenticai, per ora, dei due che mi aspettavano appoggiati al muro, proprio li dietro di me. Non avevo alcuna intenzione di impressionarli, ma avrei solo desiderato un poco di pazienza, tempo di finire quella particolare lezione di vita.




[Raven]
[ReC=425] [AeV=525] [PerF=475] [PerM=150] [CaeM=350]


~ Energia usata ~ 15% ‡
~ Energia rimanente ~ 135% ‡
~ Status Fisico [Thiess] ~ Nd. ‡
~ Abilità Attive utilizzate ~ Feel my Pain[Medio]
~ Abilità Passive utilizzate ~ Double, Risparmio Energetico, Punti Nevralgici, Forza Del Branco, Bloodlust, Legacy. ‡
~ Condizioni Fisiche ~ Nd. ‡
~ Pergamene utilizzate ~ Stormo, Guerriero D'ombra
~ Pergamene attive ~ Nd. ‡
~ Legenda ~
.
    Legenda
  • Utilizzo pergamena Stormo appena è a 1 metro da me.

  • Appena vedo che i corvi, probabilmente, circondano Rufus, attivo l'attiva Feel My Pain

  • Dopo qualche secondo genero un clone d'ombra alle sue spalle

  • Il clone sguaina la sciabola, e tenta un fendente alla parte posteriore delle ginocchia.



  • SPOILER (click to view)
    Narrazione pnt. di vista forma demoniaca
    Narrazione pnt. di vista forma umana
    Narrazione pnt. di vista di Thiess
    - Parlato forma umana -
    - PaRlAtO FoRmA DeMoNiAcA –



     
    Top
    46 replies since 25/10/2008, 12:59   1202 views
      Share