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| ~ Eitinel | ₪ Nome ~ Eitinel
₪ Energia ~ Rossa
₪ Gold ~ Ca$h
₪ Clan di appartenenza ~ Sorya
₪ Razza ~ Elfa
₪ Classe ~ Maga
₪ Aspetto fisico ~ Capelli neri scurissimi, tintisi naturalmente con il cambiamento del suo animo. Occhi grigi anticamente di un azzurro limpido. E' di figura esile, semplice e vedersi, e di carnagione chiara. I capelli sono stati tagliati malamente con un'arma da taglio, e risultano come tranciati di netto, corti e scomposti. Labbra color pesca e figura scattante. Tende ad indossare abiti che facciano risaltare le sue forme, seppur non molto abbondanti, molto elaborati e che anche ad un occhio disattento possano riportare all'osservatore le sue nobili origini elfiche, ripudiate dopo il tradimento.
₪ Aspetto psicologico ~ Profondamente determinata ad espiare la sua colpa, è alla disperata ricerca di un modo per rendere il suo animo nuovamente candido. Determinata, testarda e assurdamente ostinata, rivela un coraggio senza precedenti, e una forza d'animo assoluta. E' praticamente impossibile distoglierla dalle sue convinzioni anche se sa comportarsi in modo intelligente e lasciare da parte la sua etica personale, se la situazione lo richiede. E' gentile e comprensiva, anche se tende spesso al nervosismo, lunatica, sotto alcuni versi. Una persona da trattare con estrema prudenza. |
| ₪ Eitinel | Elfa | Maga | Abilità e domini | Bonus Iniziale | Oggetti | Arma epica | Energia Rossa | Totale | | ReC | 175 | +25 | /// | +25 | /// | +25 | +75 | 325 | | AeV | 175 | /// | +50 | +50 | +50 | +25 | +75 | 425 | | PeRf | 75 | -25 | /// | /// | /// | +25 | +75 | 150 | | PeRm | 150 | +25 | +50 | /// | /// | +25 | +75 | 275 | | CaeM | 150 | /// | +25 | +25 | /// | +25 | +75 | 300 |
₪ Epic weapon ~ "Cuore dorato" x Un lungo bastone di almeno un metro e mezzo, che Eitinel porta più per decorazione, che come arma in combattimento. Nonostante ciò, questo, essendo una potente arma leggendaria, influisce passivamente su tutte le sue statistiche, rendendola estremamente più potente, e vanta di una capacità piuttosto particolare. Se usata come arma in combattimento, infatti, mostrerà la sua vera potenza. Passivamente, mano a mano che colpirà l'avversario, guarirà le ferite sul corpo dell'elfa, sempre più profondamente. I colpi vanno necessariamente inferti sul corpo dell'avversario, e possono anche essere solo lievi contusioni per bastare ad attuare l'effetto. All'inizio svaniranno solo i graffi sul corpo di lei, poi anche ferite più profonde, o perforazioni, tutte guarendo lentamente, e lasciando dietro di se una sottile striscia di fumo. Per attuare questo effetto è necessario colpire ripetutamente l'avversario, senza lasciargli tregua.
₪ Equipaggiamento ~
Naira "Cuore di fiamma" x Una coppia di pugnali a doppia lama, lunghi sessanta centimetri e dall''impugnatura centrale, elaborata e ricavata dal metallo più resistente, lavorata in modo che possa richiamare le zanne e le squame dei draghi. Le lame, a destra e a sinistra dell'impugnatura, sono affilate e ricurve, tanto che si aprono come due ali verso l'esterno, salendo per qualche centimetro e poi continuando ad uscire piegandosi leggermente verso il basso. Le armi sono leggere e facilmente manovrabili, vista la loro natura, nonchè di grande aiuto durante un qualsiasi combattimento.
Le sono state regalate dal mago che l'ha salvata, che li ha fabbricati personalmente, rendendoli non solo una pericolosa arma, ma anche un prezioso ricordo.
Isil "Cuore argenteo" x Una coppia di "Chakram", ovvero anelli d'argento estremamente affilati, del diametro di cinquanta centimetri, che Eitinel utilizza come arma da lancio. I suddetti sono particolarmente veloci e affilati, grazie alla loro forma, il che li rende ancora più pericolosi.
Bastone x Un semplicissimo bastone, donatole dal suo maestro, lungo due metri, estremamente decorato e raffinato. Presenta due lame di trenta centimetri poste alle estremità, il che lo rende anche un'arma dalla potenza combattiva piuttosto pesante. Leggerissimo, permette di essere utilizzato durante qualsiasi tipo di acrobazia.
₪ Dominio ~ Fusione elementare x Lv. 2
Descrizione ~ L'agente fa, al momento dell'acquisizione di questo dominio, un patto con la natura, rendendo la tecnica perfetta per creature come elfi e mezz'efli o druidi e ranger. Da quel momento in poi, la natura potrà prestare parte del proprio potere all'utilizzatore, in cambio di un poco di energia. Non vi sono cambiamenti visibili nell'aspetto dell'utilizzatore, che però proverà un'innata gratitudine verso la natura, cercherà di proteggerla, e si inalbererà nel caso in cui qualcuno dovesse agire contro di lei, distruggendola o attaccandola. Se questo comportamento verrà rispettato, l'agente verrà ricompensato e, ad esempio, verrà attaccato meno da animali e belve feroci, nel corso di una caccia o di una passeggiata nel bosco.
Effetto sulle statistiche ~ Al secondo livello la "fusione elementare" da 50 punti aggiunti alla "AeV" e alla "PeRm" dell'agente, a discapito di 25 punti sottratti al suo "CaeM". I punti non sono cumulativi a quelli del primo livello.
Effetto passivo ~ Al secondo livello il possessore di questo dominio non verrà attaccato da alcun tipo di belva feroce, se non completamente impazzita, che proveranno tutte un fortissimo rispetto verso di lui. Allo stesso modo, qualsiasi tipo di attacco elementale risulterà quasi inefficace contro di lui, in quanto potrà resistere con efficacia a ustioni di basso, medio e alto grado, a congelamenti e a qualsiasi altro tipo di "status alterato" causato dal contatto con un elemento presente in natura. Ustioni causate da magia oscura, ad esempio, sortiranno comunque il loro effetto. Questo comunque non significa che questo tipo di attacchi risulteranno inefficaci contro il portatore al quale porteranno, comunque, un danno.
Effetto attivo ~ Al secondo livello il possessore di questo dominio potrà fondersi con i quattro elementi principali della natura, ovvero "fuoco", "aria", "acqua" e "terra". Questa "fusione" risulterà un unione solo psicologica, che non porterà alcuna variazione all'aspetto e alla consistenza fisica dell'agente, ma nè alzerà o abbasserà i parametri fisici, e intaccando lievemente anche le sue caratteristiche psicologiche. Non ci si può fondere con più elementi contemporaneamente, e per fondersi con uno qualsiasi di essi, questo dev'essere presente nell'area circostante. Fondersi con un elemento comporta un consumo pari ad "Alto", può essere mantenuto attivo fino a cinque secondi, ma non per più di un post.
Fondendosi con l'elemento "fuoco", il portatore avrà un bonus di 125 punti al proprio "CaeM", e diverrà leggermente più aggressivo e euforico del solito.
Fondendosi con l'elemento "aria", il portatore avrà un bonus di 125 punti alla propria "AeV", e diverrà leggermente più felice e allegro del solito.
Fondendosi con l'elemento "acqua", il portatore avrà un bonus di 125 punti ai propri "ReC", e diverrà leggermente più astuto e razionale del solito.
Fondendosi con l'elemento "terra", il portatore avrà un bonus di 125 punti alla propria "PeRf", e diverrà leggermente più pacato e serioso del solito. |  |
₪ Abilità ~ Sensi sviluppati x Il periodo di ciecità passato da Eitinel nel corso della sua vita le ha permesso di sviluppare i suoi sensi all'inverosimile, tanto da poterle permettere di combattere ad occhi chiusi senza alcun tipo di problema. Questo allenamento, sommato anche alle sue caratteristiche elfiche, le ha permesso di raggiungere delle capacità sensoriali acutissime, delle quali nemmeno un animale può vantarsi di disporre. E' perfettamente in grado, infatti, di accorgersi del minimo rumore, seppur coperto, di qualsiasi movimento all'interno del suo campo visivo, e il suo olfatto è talmente fino da poterle permettere di seguire qualsiasi tipo di traccia. Maga guerriera x Nonostante Eitinel sia stata addestrata da un mago, e lei stessa sia in grado di utilizzare la magia, dono della sua discendenza, ha deciso di ripudiare, anche se non del tutto, questo suo potere, e di concentrarsi sulla lotta corpo a corpo. Per tutta la sua vita, ha infatti cercato di compensare la sua debolezza fisica con numerosi addestramenti, che l'hanno portata a possedere un sublime controllo delle armi, nonchè una notevole precisione in combattimento. Eitinel ama infatti lo scontro corpo a corpo, anche se non disdegna di lanciare qualche magia contro il proprio avversario, di tanto in tanto. In valori numerici, questa abilità aumenta il "CaeM" della ragazza di 50 punti. Empatia animale x Razza nata e evoluta all'interno delle foreste, in contatto con la natura, a sviluppato con essa un'affinità non indifferente, crescendo e rafforzandola. Alcuni vantaggi non possono essere certo ignorati... ed è per questo che gli elfi, talmente attaccati ai loro beni, sono l'unica classe a poter utilizzare il proprio compagno animale all'interno del combattimento, indipendentemente dal suo scopo. Un'abilità apparentemente inutile, ma che può rivelarsi estremamente pericolosa, se si sa potenziare il proprio compagno in propria compagnia, insieme a se stessi. ₪ Tecniche~ Guarigione
~ Blocco magico
~ Attrazione violenta
~ Palla di fuoco
~ Padronanza del fuoco₪ Oggetti ~~ Occhio del giaguaro₪ Background
Lunghi capelli neri.
Neri come la notte.
Neri come l’oscurità.
Lunghi come la storia di tristi inverni senza fine e senza più inizio in cui il costante, eterno, dolore, rende la vita un unica, onnipresente, notte.
Una lama argentea sfilò veloce fra quei sottili fili corvini.
Come morbide ombre d’oscurità, le lunghe ragnatele brune caddero morenti a terra, mischiandosi alla polvere e al fango onnipresenti in quel lurido stanzino.
Uno sguardo color piombo seguì assente la loro triste sorte.
Un tempo erano stati biondi, di un biondo così chiaro da somigliare all’argento, o al candido colore della neve.
Eitinel si passò una pallida mano fra il suo triste scalpo, lasciando che una zazzera così corta da poter appena sfiorare la bianca pelle del collo e coprire le sue lunghe orecchie appuntite, le pizzicasse il palmo distratto.
“Ti prego…non farlo”
Il suo respirò si bloccò.
“ Ti…prego…”
No…
“ N-non farlo…”
Non di nuovo.
La sua mano ricadde inerte lungo il fianco.
Una fredda risata le fece rizzare i peli sulla nuca.
Non ancora!
Ma ormai era troppo tardi.
Troppo tardi per opporsi alle immagini che, pallide come le ombre dei ricordi, avevano iniziano a formarlesi nella mente.
Chiuse gli occhi e in un attimo è lì, in quel tempo, in quel luogo.
Il suo sguardo ora fanciullesco si dischiude al nuovo paesaggio che ora si estende a perdita d’occhio dinnanzi a lei.
Sempre uguale, sempre identico, come lo vide quando della vita non aveva ancora appreso la meschinità e la sofferenza.
E’ sfuocato.
Non riesce a vederlo bene…
Socchiude nuovamente le palpebre, e limpide gocce salate traboccano lungo le sue guance, percorrendo la sua pelle arrossata, sporgendosi dal suo mento appuntito e cadere, infine, sulla punta delle scarpe della figura che incombe su di lei.
Un singulto la scuote silenzioso mentre le immagini di ciò che in quell’epoca era accaduto solo pochi istanti prima, ma che in verità era avvenuto molti anni addietro, le si affollano come impazzite nella mente.
Lei e i suoi amici stavano giocando in una parte del bosco non molto distante dal villaggio quando, in un istante, quelle figure in nero erano sbucate dal nulla e li avevano aggrediti.
La parete alle sue spalle le ferisce la bianca pelle della schiena mentre, invano, tenta di strusciare di lato.
“Dove credi di andare??” una voce fredda come il ghiaccio la inchioda nella sua posizione.
Demoni.
Demoni minori, ma abbastanza potenti da riuscire a sopraffare dei bambini indifesi.
“ Ti prego…” si sente piagnucolare con voce rotta dai singhiozzi.
“ Prega il tuo dio, non me, piccola” la rimprovera e beffeggia insieme la voce fredda.
Forse era il loro capo.
Non riusciva a vederlo, erano troppe le lacrime racchiuse nei suoi occhi.
“ Facciamo un patto” vede la figura davanti a lei chinarsi in modo da accorciare lo spazio che li divide “ Se mi dici dove si trova il vostro villaggio, ti lascerò in vita”
Silenzio.
Mugolii soffocati, probabilmente appartenenti ai suoi amici, si perdono nel fruscio del vento.
Eitinel sente la mente svuotarsi mentre il suo sguardo, paralizzato dal terrore, incontra la gelida bestialità degli occhi del demone che le sta innanzi.
Uno sguardo così profondo ed intenso, così carico d’odio e di malvagia freddezza, di tristezza e gioia, da infrangere in un solo istante la sottile limpidezza dello sguardo di Eitinel, giovane come la pioggia e cristallino come un tiepido raggio di sole.
In un istante la fredda bestialità di quegli occhi si insinua in lei, la abbraccia con dita bramose, la circonda e, senza trovare in lei alcuna resistenza, inizia ad attirarla li, dove l’oscurità era più fitta, dove il freddo era più intenso, dove lo sguardo della ragazza era incapace di scrutare.
No…
Qualcosa che si ribella in lei…
Spalanca gli occhi, alla ricerca di una luce che solo il suo sguardo non può catturare.
No!
Di un appiglio troppo distante dalle sue esili dita tese nel buio.
Ma ormai è troppo tardi.
Si sente come travolgere da quel giallo senza fine, simile alla fredda iride di un felino, dall’oscurità celata da quello sguardo che non sembrava conoscere purezza…
Risucchiare in quel baratro dorato.
“ E’ a mezz’ora da qui….verso il punto in cui tramonta il sole”
Quelle parole…
Non è la sua voce a parlare, ma nonostante questo, quelle poche sillabe fuoriescono limpide e tranquille dalle sue labbra tremanti.
Vede la soddisfazione farsi velocemente strada in quelle iridi spettrali per poi lasciare il passo ad un altro sentimento più freddo e meno istintivo che non riesce ad interpretare.
“ Grazie mille, piccola”
Un movimento alle spalle del demone disturba per un istante l’immobilità del paesaggio davanti ai suoi occhi.
“ Sapevo di poter contare su di te…”.
Un vento gelido si alza intorno a loro, scompigliando i serici capelli di Eitinel e nello stesso momento un odore selvaggio, antico e giovane allo stesso tempo e speziato dell’aroma di primavere ormai sepolte dall’oblio dei millenni, la investe con la sua potente unicità imprimendosi a fuoco nella sua mente.
L’odore del demone.
L’odore del suo nuovo padre.
Eitinel scruta di nuovo in quell’abisso ora così lucente e, improvvisamente, da un punto remoto e distante che altri non è che la realtà che la circonda, un nuovo profumo le solletica il piccolo naso fanciullesco.
Meno intenso.
Dolce…acre…
Un conato di vomito la costringe a portarsi le mani alle labbra e in un istante, il contatto con lo sguardo del demone si infrange in mille, milioni di pezzi che la trapassano da parte a parte mozzandole il respiro.
Cade in ginocchio.
Privata della solida forza di quello sguardo che per tutto il tempo l’aveva incatenata alla sua fragilità, Eitinel si ritrova incapace di muoversi.
Ora può vedere.
Il demone se ne è andato così lui come il mondo d’oro e di ombre che gli appartenevano, e i suoi passi risuonano come una lenta melodia funebre nella sua mente.
Lentamente, con la calma di chi sa che il tempo è ormai l’unica cosa a cui può aggrapparsi, Eitinel alza gli occhi da terra, lasciando che la realtà, quella a cui mai come allora avrebbe voluto sfuggire, le si schiuda dinnanzi.
Davanti al suo sguardo attonito, stesi fra il verde intenso della radura, vi sono i corpi dormienti dei suoi amici.
Dormienti.
I loro letti sono la fredda terra intrecciata di fili d’erba, e le loro lenzuola sono il rosso liquido vermiglio che dai loro corpi si allarga pian piano tutt’intorno.
Eitinel li guarda, chiedendosi quando si sarebbero svegliati.
Un tiepido sorriso si fa strada fra le sue labbra tremanti, piegandole in un debole ghigno simile ad una buffa smorfia divertita.
Il sibilo furioso del vento la investe impregnando il bianco candido dei suoi vestiti del denso sentore di bruciato di incendi lontani, di urla smarrite nel turbinio delle foglie, del gelido freddo della morte.
Eitinel alza lo sguardo e li, fra le cime più alte degli alberi tinti dei caldi colori dell’autunno, scorge un denso, cupo, spiraglio di fumo nero salire alto nel cielo, perdendosi nell’intensità di quel turchino.
Una risata trattenuta a stento dalle sue pallide mani la fa tremare impercettibilmente.
Almeno…
Il freddo grigio negli occhi dei suoi amici..
Almeno…
Il grigio denso del fumo…
Almeno lei era viva.
Improvvisamente la sua risata si arresta bruscamente, le sue mani smettono di tremare, il suo sguardo sembra per un secondo appannarsi mentre il diafano pallore del suo volto si intensifica sfiorando il gelido biancore della neve.
Silenzio.
Ora aveva capito.
Ora aveva capito cosa volesse significare lo sguardo che il demone, un attimo prima di andarsene, le aveva rivolto.
Lui sapeva.
Lui sapeva che, senza aver nemmeno per un istante tentato di opporsi, lei si era fatta irretire dal suo sguardo.
Dalla perdizione che aveva scorto in esso.
In un istante aveva ceduto la sua anima a lui, creatura delle tenebre.
Aveva ceduto la sua anima in cambio della vita.
Qualcosa che si spezza in lei.
La consapevolezza di cadere.
Di cadere…
Per l’ultima, estenuante, volta, Eitinel alza lo sguardo al cielo e, come se una goccia invisibile, una lacrima silenziosa sfuggita al cielo, si fosse appena depositata nei suoi occhi color turchese, l’azzurra e cristallina trasparenza dell’acqua in essi contenuta inizia improvvisamente a sbiadire.
Lentamente, la limpida intensità del suo sguardo sembra perdersi nell'uniforme torbidezza di quella colorazione, lasciando il posto ad una fredda e uniforme tinta grigio cenere.
La sua anima trema, e i suoi capelli, di un biondo così pallido da poter sembrare neve, si tingono improvvisamente del nero colore della notte.
Il suo dono…
La sua natura…
Tutto era perduto.
Ogni cosa le era stata sottratta…
Sottratta..
Per sempre.
Un grido lacera l’immobilità dell’aria.
Eitinel riaprì gli occhi.
Grigi.
Un cinereo color perla venato di un tenue pallore celeste.
Un sguardo nuovo per un essere nuovo, in cui, tuttavia, il ricordo di ciò che un tempo era stato si celava nell’ombra della sua anima incolore.
Un ricordo che i più avrebbero potuto rivendicare come disperazione.
Una fredda, antica, disperazione.
A lei piaceva chiamarla volontà.
Sollevò appena il braccio destro, e i 4 braccialetti che circondavano il suo fragile polso tintinnarono lievemente ferendo il silenzio della stanza.
20 braccialetti.
4 al braccio destro, 4 a quello sinistro e 4 alla caviglia destra e 4 a quella sinistra.
Uno per ogni 10 vittime che, quel giorno, vennero sepolte dalla furia del fuoco al villaggio e, infine, 4 al collo.
Uno ogni 10 suoi amici che, quel giorno, furono per primi traditi dalla sua meschinità.
Simboli per ricordare.
E simboli di schiavitù.
Schiavitù della sua stessa anima a quelle vittime.
Schiavitù della sua stessa anima al male.
Era stato il suo maestro a fabbricarli per lei.
Colui che l’aveva trovata quando di lei ormai non rimaneva altro che un fagotto di stracci macchiati di sangue.
Solo il giorno in cui la sua colpa sarebbe stata assolta, avrebbe potuto toglierli.
Solo allora. Edited by Eitinel - 23/2/2007, 00:41
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