| Andre_03 |
| | Prima ancora del crepitio. Prima ancora del risucchio tipico dei viaggi spazio-temporali. La voce della Gorger risuonò divertita e impaziente nelle orecchie -e solo le sue- del giovane assassino.
"Eccolo."
Non gli aveva risposto, tacendo fino all'istante che anticipò la comparsa del suo avversario. Della sua preda. Iena abbassò il capo distrattamente, volgendosi verso destra e buttando un'occhiata a quel tizio. Era apparso dal nulla -esattamente come Dodici si aspettava- e stava in silenzio poco distante da lui. Una decina di metri scarsi, ad occhio e croce. Gli rivolse un cenno del capo. Fu il suo saluto al nemico, prima di dare inizio alle danze. Le discussioni sarebbero state superflue in ogni caso; non era quella l'occasione giusta per fare amicizia. Del suo nome non gli importava, di chi fosse e da dove venisse nemmeno voleva sentirne mezza. Tutto ciò di cui ebbe a preoccuparsi fu l'aspetto del biondino e, di conseguenza, che genere di stronzo gli fosse capitato da ammazzare. Già ad un primo sguardo escluse che si trattasse dell'ennesimo cavaliere. Questo qui sembrava provenire da una collocazione cronologica diversa rispetto al suo precedente avversario: era impercettibilmente più evoluto. Avrebbe detto Basso Medioevo, o primo Rinascimento. La mancanza di una spada fu poi ulteriore motivo di curiosità e delusione al tempo stesso: sapeva già, senza dover chiedere niente a nessuno, che quel damerino gli avrebbe offerto una sfida mediocre. Ma restava l'incognita su che genere di abilità gli avessero consentito di superare il primo turno eliminatorio. Si sarebbe trattato soltanto di andare a caccia, sotto lo sguardo attento della luna. E costringere la preda a difendersi con tutte le sue armi. "Allora?" la punzecchiò "Lavoro di squadra sì o no?" Attimi di silenzio, nella conversazione privata fra lui e l'arma. Dodici aveva scoperto che, per comunicare con la Gorger, gli era sufficiente pensare. D'altronde lei gli leggeva la mente, senza incontrare alcun ostacolo. Bastava farci l'abitudine e tutto risultava facile. "Sì, sì, ma fai in fretta." il tono era sbrigativo, ansioso "Ho fame." Sul volto del clone si dilatò un'apertura bianca, fatta di denti minacciosi come le zanne di una fiera rabbiosa. Involontariamente si presentò all'avversario: "Salve, io sono Iena. Sto per farti il culo."
«Va bene.»
Lo disse in un sussurro che il vento coprì ululando. Una folata d'aria fresca mosse l'intera pianura e sollevò fra i due contendenti diversi ciuffi d'erba strappata alla terra. Era un chiaro segnale: la battaglia poteva cominciare, il tempo dell'attesa era già finito. Con un fruscio il cacciatore si gettò in avanti a tutta forza, mentre il vento -come spesso accade nei luoghi ampi come quello- compiva un giro tale da soffiargli ormai a favore. Sospinto dall'occasione propizia di quel momento, l'uomo divorò i metri che lo separavano dalla vittima in un battibaleno: corse a perdifiato piegandosi in avanti e brandendo la spada a mo' di mazza con la sola mano destra. Quando si trovò a pochi passi dal nemico fletté le gambe in un accenno di scivolata. Le scarpe da ginnastica incontrarono l'attrito dell'erba folta e alta, rallentandolo alla perfezione. In contemporanea la Gorger sibilò nella notte, vibrando un violento attacco diretto fra la spalla e il bicipite sinistri dell'omuncolo. Era un tondo crescente che abbatté nella sua strada anche diversi filamenti erbosi. E avrebbe fatto lo stesso con l'arto avversario. Da lì avrebbe cominciato il suo doloroso -per il malcapitato- lavoro di demolizione. Nel frattempo, Iena, aveva preparato un altro attacco. La sua posizione era volutamente tesa a quella seconda, invisibile offensiva. Si trovava infatti col piede destro più avanti rispetto al gemello e con entrambe le ginocchia piegate. Avere così il fianco mancino arretrato gli diede occasione di nascondere la mano libera in basso, fra l'erba; nel momento in cui attirava l'attenzione del biondino verso l'alto, aveva cominciato a far sanguinare il proprio braccio. Sotto alla giacca, sospinti magicamente verso il palmo aperto colarono rivoli cremisi che si fusero assieme, danzando e giocando nell'ombra. Diedero vita a una sfera delle dimensioni poco inferiori a un pallone da calcio. Questa era particolarmente viva, ribollente ma silenziosa. Al di sotto di una cortina rossastra intrecciata con linee di sangue coagulato -più scuro- batteva il cuore di una bomba. Una bomba pronta ad esplodere.
«Crimson Boomer!!»
Lanciò il globo pulsante appena un attimo prima dell'ipotetico impatto della mannaia sul corpo nemico. Il suo fu un tempismo ineccepibile. L'obiettivo di Dodici era un punto indefinito fra l'inguine e il ventre; se fosse riuscito a centrarlo avrebbe causato una deflagrazione -accompagnata da schizzi cremisi e rumori viscidi, vischiosi- tale da mettere K.O. l'avversario in un sol colpo. Era una zona troppo delicata per uscirne indenni. Ammesso e non concesso che quel pendejo ce li avesse, i coglioni.
CITAZIONE B L O C N O T E S appunti sparsi Condizioni Fisiche Illeso Condizioni Psichiche Deluso, ma curioso Energie Residue 85% Equipaggiamento Gorger (infagottata) Passive Forza e Resistenza superiori, emorragie ridotte [Loser's Answer]. Tecniche Spadata di livello Basso [FightClub]; sfera di sangue avente proprietà esplosive di entità Media [Crimson Boomer]. Note Per correttezza cito anche "Volontà Propria", l'abilità di influenza psicologica passiva che permette a Iena di dialogare con la Gorger.
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CITAZIONE Volontà Propria] Voci, sussurri, bisbigli che sembrano provenire dall'arma in ogni momento, in ogni istante, e che pure può udire soltanto chi è stato eletto a suo possessore...o meglio: a suo portatore, perché la Gorger vede chi la porta come nient'altro che cibo, e mai come un padrone e quelle voci lo ricordano in continuazione, deliranti, insistenti, ossessive. Queste voci lontane provenienti da un angolo della psiche diventano urla, grida, imprecazioni, sbraitii e latrati che si sovrappongono l'uno sull'altro in una cacofonia insopportabile. Individui con una forza di volontà immane che sono risultati resistenti alla Gorger sono immuni a questi sussurri finché l'arma si trova rinchiusa in un fodero o comunque non è impugnata, nell'attimo però in cui la stringono fra le mani, nemmeno loro sono esenti dall'udire la sua voce. Chi non è così forte, invece, è destinato inesorabilmente a sprofondare nella pazzia, a cedere completamente alla Gorger ed infine dall'esserne divorato e divenire parte di quel coro ossessivo nell'istante della sua morte. Fintanto che la salute mentale, fisica e psicologica del personaggio che porta Gorger è forte, l'arma si limita a parlarli cercando di farlo scivolare nel baratro del delirio. Appena uno di questi tre fattori viene meno, tuttavia, l'arma prende il sopravvento e possiede chi la porta. In tal caso, automaticamente e bruciando in maniera del tutto autonoma energia spirituale e slot tecnica del portatore indipendentemente dalla sua volontà, la Gorger attiva una delle seguenti tre abilità speciali attive. Qualora più condizioni di attivazione si sovrappongono, il possessore sceglie se attivare più abilità e quali attivare. Non è possibile attivare normalmente le abilità attive di Gorger. La spada è affamata. Sempre. In ogni istante. Fame di anime, e fame di sangue, è per questo che costringe chi la impugna nella follia allo scopo di spingerlo ad uccidere. Tutti gli individui uccisi dalla spada -e lo stesso portatore alla sua morte- vedono la loro anima estirpata ed assorbita. (Passiva)
CITAZIONE -F I G H T - C L U B- Dontforgettherules
Non si è mai considerato un bravissimo spadaccino, Numero Dodici. Sa brandire quasi ogni tipologia di spada, persino quelle più grosse e pesanti. Questo lo deve alla sua strabiliante forza fisica; tuttavia, per mancanza di interesse e di applicazione...il suo stile risulta oltremodo grossolano. E' pieno di movimenti inutili, di gesti grezzi e privi di classe. Ma per fortuna la fantasia non gli manca. Fondamentalmente è grazie a questa caratteristica che riesce a cavarsela anche quando affronta i più valenti spadaccini, a spasso per le dimensioni e le ere. La sua prima regola è "non ci sono regole". Della seconda e successive non ha, ovviamente, bisogno. In combattimento è sempre stato così, una costante improvvisazione che l'ha portato a gestire molto bene le proprie energie. Oramai sa trasformare senza problemi un fendente qualunque in un attacco temibile, un affondo nella tecnica che non ti aspetti. Insomma, si arrangia come può, per sporcarsi al meglio le mani di sangue (altrui). (Variabile)
CITAZIONE [Crimson Boomer] (Splash damage? Che modi!) Uno dei numerosi metodi di tortura che Dodici ha escogitato nel corso degli anni di prigionia, è molto simile a quello che molti altri suoi ex-commilitoni definirebbero "Cero". Per quanto la forma, l'esteriorità per così dire, non vi si avvicini nemmeno un po', la potenza ed il funzionamento hanno con quella famosa tecnica molto in comune. Semplicemente concentrando una grande quantità di energia all'interno di una sfera di sangue coagulato, di dimensioni variabili in dipendenza dal consumo di energie, Iena può creare una vera e propria bomba schizzante. Questa bolla rossa, scagliata a gran velocità sull'avversario, non crepiterà; non emetterà suoni particolari e sarà all'apparenza innocua. Disgustosa, ma non pericolosa. Errore. Al contatto con una qualsiasi superficie, l'oggetto esploderà causando danni ingenti -proporzionati alle sue dimensioni- nell'area circostante. (Variabile)
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