Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sander Phoenix VS §_Gemini_§, Ottavi

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- Madhatter -
view post Posted on 11/12/2009, 22:23




The Warrior Day V
Turno II - Girone II


Fermata dell’Ora Tredicesima
image
Vi è stata fatta recapitare nelle vostre stanze la fotografia di questo luogo,
con tutte le poche e semplici istruzioni dell’Organizzazione del Torneo per come fare a raggiungerlo:
vi basterà strappare l’immagine per ritrovarvi sul posto.

Quello in cui vi ritrovate è il più segreto ventre della terra, foderato di mattoni e cemento:
i più moderni possono riconoscervi la banchina e i binari di una fermata della metropolitana,
i cui tunnel -murati da invisibili sigilli mistici- si perdono nell’oscurità;
qui non giunge la luce del giorno, e tutta la visibilità è affidata ai neon algidi e artificiali,
il cui basso ronzio ininterrotto si fonde agli echi spettrali che emergono dalle profondità delle gallerie.
La banchina è delimitata dai binari -sui laterali- e da mura invalicabili e indistruttibili sugli altri due versanti,
costituiti da una solida parete e dal cumulo di detriti che il crollo del corridoio ha generato sulle scale d’uscita.
L’area misura 100 metri per lato -contro i 6 che separano il pavimento sporco dal soffitto-,
e fa pensare ad un luogo dapprima destinato ad ospitare una gran mole di persone...
Prima che divenisse una fermata fantasma, deserta e spettrale, capace di ispirare null’altro che solitudine
e la desolazione delle grandi cose quando vanno in rovina.





Sander Phoenix
image

Sander Phoenix
L’Impiegato dell’Anno
- Sander Phoenix VS §_Gemini_§ -

Campo di Battaglia: Arena Esterna, Fermata dell’Ora Tredicesima
Condizioni Ambientali: Luce artificiale, clima caldo-umido
Limite di Tempo: 21 Gennaio *
Post Minimi: Presentazione + 3 Post Attivi
Limitazioni: 2 slot tecnica per ogni turno
Penalità: Dopo il giorno di mancata risposta
Primo Post: §_Gemini_§



*Causa Feste Natalizie, il turno subirà alterazioni:
dal 21 dicembre al 10 gennaio il tempo sarà considerato sospeso;
gli scontri resteranno aperti e praticabili,
ma non si subiranno penalità legate al ritardo.
§_Gemini_§
image

Keros Luxen
L’Oracolo di Cenere

Condizioni di Vittoria:
~ Morte Avversaria
~ Resa Avversaria
~ Perdita dei Sensi per esaurimento forze (10%)
~Abbandono



Criteri di Giudizio
Come da regolamento ci si baserà su Lealtà, Strategia, Scrittura e Puntualità con voti da zero a cinque.
Tutti e i parametri sono da considerarsi alla pari; nessuno vale più dell'altro.

NOTA:
I personaggi sono soggetti al criterio dei giudici sia per ogni tecnica/abilità singolarmente sgravata,
sia per schede complessivamente power-player.


Edited by - Madhatter - - 12/12/2009, 12:27
 
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view post Posted on 14/12/2009, 10:14
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Darth Side
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D O W N
- i n - t h e -
U N D E R G R O U N D



Si sentiva a suo agio.
Finalmente aveva una camera decente.
Lasciata la squallida topaia dove l'avevano alloggiato per sbaglio, l'angelo si trovava ora in un alloggio decisamente degno della sua persona. Sedeva comodamente sul divano in pelle nera, con le gambe rilassate sul tavolino di fronte, e con in mano un bicchiere di gin preso dal frigo bar accanto alla grande finestra ad arco che dava sul balcone.
E aveva anchhe familiarizzato con una strana invenzione.
La guardava incuriosito, scrutandone le immagini che rapide gli passavano attraverso. L'avrebbe paragonata a una sorta di sfera di cristallo similie -però più simile a un quadro-, ma il fatto che potesse cambiare intrattenimento con un piccolo aggeggio rettangolare gli fece pensare che non fossero proprio immagini di vita reale quelle che scorrevano nella strana scatola appiattita al muro.
Stretto dalla lieve pressione dei polpastrelli, il bicchiere s'alzava e s'abbassava ritmicamente a intervalli regolari, bagnando le labbra del sapore amaro del liquore e riscaldando prima la gola e poi lo stomaco. Adorava quel sapore ma in quel momento non riusciva a pensare a nient'altro che non fosse il marchignegno che un addetto alle pulizie gli aveva detto chiamarsi televisione, e alla pulsantiera che la comandava, il fantomatico telecomando.
Che fantasia.
Tipico degli umani.
Accantonando l'idea di provare a utilizzare Myhnegon al posto del "telecomando" -per paura di qualche terribile disastro causato dallo scontro di due magie come la sua e quella del "televisore"-, si ricompose, stirando le spalle del giaccone con la mano, e lasciò il bicchiere vuoto sul tavolino.
Era quasi tempo di andare.
...
...
«CENERE!!!»
Oh Dei vi prego, no.
La porta sbattè contro il muro, spalancata, e l'angelo sobbalzò sul divano.Sulla soglia, un ragazzino con una zazzera scura e ribelle osservava con i suoi grandi occhi la persona di cui aveva appena interrotto la quiete. Dall'aspetto si capiva come fosse appena adolescente, con lineamenti poco marcati e dall'aria ancora ingenua.
Il dubbio che lo colse nel momento in cui sentì la voce proveniente da oltre l'uscio risultò essere fondato. Jeral era risucito a trovarlo nonostante l'infinita distanza spaziale che separava la sede dell'Ordine al Wd.
Il rompiballe dll'aria stupita ansimava oltre la soglia a causa della corsa lungo tre piani appena terminata.
Era il solito stupido.
L'albrego aveva un ascensore.
Imprecò in silenzio volgendo lo sguardo al soffitto color panna, colto dal rimpianto di essersi fatto trovare dal giovane Oracolo. Gli occhi grigi, l'espressione simile a quella di un moccioso che ha mangiato troppo zucchero.
Si sentì incredibilmente stanco e sfortunato.
Jeral significava una cosa sola: r u m o r e.
Fastidioso e incessante baccano provocato dalla voce e dai movimenti maldestri di quel piccolo demone infernale al solo scopo di destabilizzare la sanità mentale dell'Oracolo di Cenere. Tutto in lui riconduceva a un bambino incapace di stare fermo e zitto.
Non aveva davvero voglia di vederlo.
«Jeral...»
esordì con un filo di voce,
cercando di essere educato malgrado l'istinto gli suggerisse di usare Bahamut per tagliargli la lingua.
«a cosa devo l'onore?»
Fece gli onori di casa con malcelata controvoglia.
«Dai Cenere!!» Sbottò imbronciando il viso «Mi devi chiamare Metallo! M-e-t-a-l-l-o! Lo capisci?
Sono un Oracolo adesso, il tuo compagno!
»
Già. Che culo.
Sembrava capitassero tutte a lui.
Quel vecchiaccio del Gran Maestro seduto sul suo scanno di pietra si stava probabilmente godendo la scena, ridendo di gusto. Era stato lui a scegliere di affiancargli il discendente della famiglia Thor; e, se all'inizio Keros non aveva posto resistenza vista la rispettabile famiglia e la tradizionale abilità nel forgiare armi del casato dei Thor.
Ma una volta conosciuto il ragazzo aveva cambiato idea.
Come biasimarlo dopotutto?
Jeral Thor era un ragazzino idiota nel corpo di un giovane adolescente.
Ogni volta che ripensava alla decisione presa nel vicino passato, capiva come e quanto l'Anziano si divertisse a farsi beffe di lui. Al vecchio non era mai piaciuto il comportamento indifferente e altezzoso dei comandatni angelici dei quali Keros faceva parte. E, conscio di non poterlo cambiare, il Maestro si divertiva a punzecchiarlo con tiri mancini che denotavano ben poca etica professionale da parte di quel Vecchio Malefico.
Diede uno sguardo ai lucidi pantaloni cobalto e agli stivali color perla. Il giaccone era leggermente sgualcito ma non aveva molta importanza.
Teneva molto all'apparenza e alla compostezza.
Compassati, i tacchi delle calzature scandirono il lento ritmo elegante dei passi dell'angelo che, ali ritratte dietro la schiena, raccolse Bahamut sdraiata sul lungo tavolo ligneo al centro della stanza, e la legò alla cinta. Ora, con una mano sul pomolo e l'altra in tasca, si diresse dall'ospite ancora sulla soglia.
Giuntogli innanzi lo guardò sottecchi,
con lo sguardo socchiuso in gelide lame azzurrine.
Se si fosse anche solo azzardato a dire qualcosa di sbagliato o che avrebbe potuto contrariarlo, l'avrebbe spedito direttamente negli Abissi del Chaos, senza farlo passare dal via.
«Senti, bamboccio. Io ti chiamo come mi pare.»
Per quanto un atteggiamento del genere avrebbe spaventato praticamente chiunque lo conoscesse davvero, quel bambino non gli dava la soddisfazione portata dalla vista del terrore che permeava le iridi altrui.
Sembrava essere immune anche al più piccolo scorcio di paura;
e questo lo infastidva ancora di più.
«Comunque, cosa diamine ci fai qui?»
Le braccia conserte in segno di chiusura nei suoi confornti e il tono di rimprovero che poteva somigliare a quello di un genitore, anzi meglio, di un fratello maggiore.
«Sono in missione e sono impegnato,
torna quando avrò finito.
»
Insieme alla voce piatta mosse un plamo che invitò Jeral ad allontanarsi subito dalla sua figura e lasciare immediatamente l'albergo. La quiete data dalla splendida e ariosa stanza, era stata spazzata via da un uragano irrotto senza alcun preavviso.
Era sicuro che le sua parole fossero state eloquenti e di facile comprensione anche per un minorato mentale come Jeral. Sbagliato. Se ne accorse quando la pacatissima risposta del cucciolo di umano uscì dalla bocca spalancata in un sorriso radioso.
«Io sono venuto per vederti combattere, Cenere...»
una piccola pausa scorgendo l'aria confusa di Keros
«Dai posso vero? Posso-posso-posso-posso?»
Prese a saltellare, eccitato dalla possibilità di vedere un vero Oracolo all'opera.
Con la testa che pulsava in preda a uno sconsolato nervosismo Keros si massaggiò la tempia pronta a esplodere, cercando di calmarsi; un istante dopo -trovata la soluzione al problema-, face scivolare la mano nella tasca della veste estraendo la piccola foto consegnatagli dall'organizzazione del torneo. Presto sarebbe finito tutto si consolò. La strinse tra i pollici e gli indici delle mani mettendola davanti agli occhi del ragazzino che la guardava pronto ad assaporare la sopresa che Cenere voleva mostrargli.
Ovviamente, la sorpresa ci sarebbe stata ma non gli sarebbe piaciuta affatto.
«...»
L'ultimo sguardo ai preziosi dipinti sui muri candidi, agli eleganti soprammobili sopra gli intarsiati tavolini di legno, ai drappi delle tende che ornavano le luminose finestre.
Un angolo della bocca s'alzò compiaciuto.
Strappò il foglio.
«No.»
Secca e semplice.
La voce dell'angelo si sovrappose allo strappo del foglietto e davanti al ragazzino sbigottito la sua figura si dissolse in un istante, sempre più lieve ed eterea, fino a scomparire come fosse un fantasma. Lasciò il ragazzino sulla porta, libero di scorazzare per la suite ma senza disturbare nessuno.
Un'uscita di scena perfetta, teatrale.
Dimenticando Jeral dietro una tenue smorfia sardonica, atterrò nell'arena chiedendosi come l'avrebbe presa il collega. Ovviamente, vi pensava per divertimento e affatto per reale preoccupazione di averne ferito i sentimenti.
I passi eccheggaivano soli nello strano stanzone nel quale era capitato. L'arena era completamente diversa rispetto alla precedente, e rispecchiava in pieno l'immagine della foto. Guardandosi intorno, incuriosito, scorse le due banchine che componevano da sole gran parte del terreno dedicato al combattimento, separate unicamente da un piccolo strapiombo dove scorrevano i binari in metallo e legno di un invenzione umana conosciuta da lui qualche tempo prima nella dimensione-palude di Lukerot. Gli pareva chiamarsi... ferrovia.
Un altro dei geniali nomi umani.
I tristi muri in cemento grigio e ruvido circondavano le banchine coperte di polvere. Come un velo, lo strato di sporco si era depositato in seguito al crollo avvenuto in prossimità delle scalinate che portavano a quella che prima poteva essere usata come uscita. Chiaramente si trovava sottoterra vista la forte umidità e la necessaria illuminazione artificiale, il cui ronziò unito alla luce algida delle lampade a forma di tubo, gli diedero l'idea di un posto alquanto squallido e desolato. Si fermò a ridosso di una linea gialla al limitare della banchina, guardando quanto il varco fosse profondo.
Non molto in effetti. Nel caso vi fosse caduto dentro non avrebbe avuto grossi problemi a saltarne -o volarvi- fuori, e comunque vi avrebbe potuto combattere senza fatica, vista la larghezza. Ritraendosi di qualche passo, si appoggiò a una delle colonne che correvano parallele al tracciato sottostante, appoggiandovi un gomito, percependone la solidità e un leggero freddo.
Rimase così in attesa dell'avversario, senza preoccuparsi di chi o cosa gli sarebbe presto apparso innanzi, e di quale fosse la via d'uscita da prendere in caso di vittoria.
Sbadigliò, coltò da una noia improvvisa.
Erano cosa che gli interessavano davvero poco.
Il motivo principe per il quale aveva deciso di partecipare a quel torneo era la premura di trovare un avversario che lo sconfiggesse, che dimostrasse a un Oracolo solo e solitario che la potenza di cui era padrone non era ineguagliabile. Insomma, che, in un certo senso, lo ponesse sopra un gradino inferiore rispetto a quello cui la natura l'aveva destinato.
Un potente angelo, superiore per natura agli uomini,
che amava sentirsi considerato un essere comune.
Un bel paradosso, no?





SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Energia 100%
Consumi
Equip
- Bahamut inforderata sul lato sinistro
- Guanto di Myhnegon indossato
Status Fisico: Illeso
Status psicologico: Impaziente
Abilità:

CITAZIONE
Rapido il Giudizio Divino ~ Sonido
Il mestiere d'Oracolo Keros, dal punto di vista dei mortali, un assassino, un giustiziere. Pur non portando la maschera e senza indossare qualcosa per cammuffare il suo aspetto, egli rientra in pieno in questa categoria e con gli anni, seppur pochi, di esperienza, ha imparato a muoversi con maggior velocità rispetto agli esseri più deboli e comuni.
In pratica si considera quest'abilità come un potenziamento passivo della velocità del 50%.
La velocità non influirà solamente sugli spostamenti ma caratterizzerà qualsiasi movimento dell'angelo, partendo dalla corsa fino ad arrivare ai movimenti delle mani per compiere un incanto.
[Abilità Passiva]

CITAZIONE
Pronta la mia coscienza magica ~ Zero
Talento, genio, capacità. In qualsiasi modo questi fattori vengano chiamati, il risultato naturale prodotto sul soggetto che li possiede è il medesimo: la facilità con cui gestirà il proprio potere.
Con l'allenamento e le abilità innate da lui possedute, Keros è stato in grado in breve tempo di padroneggiare al meglio le proprie energie e concentrazione, riuscendo a superare i limiti che imbrigliavano gli incanti di molti maghi. Egli è infatti capace di castare magie anche complicate senza la necessità di concentrarsi e perdere preziosi secondi durante i combattimenti.
Nessun incanto sarà per lui troppo complicato o impossibile. Egli riuscirà a castare tecniche di basso livello in tempi infimi, mentre quelle più potenti verranno notevolmente semplificate (anche se necessiteranno di un minimo di concentrazione). Laddove sussista la necessità di movimenti e formule quest'abilità non influenzerà quelle condizioni.
[Abilità Passiva - Azzeramento tempi di concentrazione]

CITAZIONE
Azioni:

Note: Al solito, buona fortuna al mio avversario, spero ti divertirai xD
- Ho corretto gli errori delle abilità, in modo da renderle un pò più comprensibili xD


 
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Sander Phoenix
view post Posted on 17/12/2009, 13:15




Faceva fatica a ricordare i dettagli della notte precedente.
Tutto era cominciato poco dopo il termine dell’accesso scambio di opinioni tra il Minichetti e l’impiegato dell’anno su un eventuale nuovo episodio della saga per nerd adolescenziali in cui figurava la bella(?) Cate Anne Moss
ed il suo sexy completino in lattex, che risultava essere uno dei maggiori motivi d’apprezzamento-se non l’unico - della pellicola in questione.

Dopo svariate supercazzole riguardanti il cinema d’essai e le sue forme - a detta del minichetti, 90-60-90, anche se Sander insisteva che sotto la quarta non c’è amore -, il nostro “eroe” e la sua spalla comica giunsero nei pressi di quello che era il loro alloggio per il torneo e che - a causa di alcoliche motivazioni - non avevano potuto visitare la sera prima.
Aperta la porta, il duo percepì chiaramente aria di “casa”; l’interno, infatti, assomigliava in maniera a dir poco inquietante a quei cubicoli che era solito affittare il direttore in vista delle gite aziendali: una sorta di rudere di una manciata di metri, in cui -alla meno peggio- dovevano collocarsi in cento, tra cui Bonfanti ed i suoi sudaticci 145 kg di peso. Una prospettiva che i due ricordavano ancora con sommesso terrore.

Fortunatamente, questa volta la stanza sembrava andar divisa solamente con uno strambo tizio… ma l’impiegato dell’anno da questo punto in poi, non riusciva a mettere a fuoco i ricordi:
gli pareva soltanto di rimembrare distrattamente, qualcosa in riferimento ad una gara di birra e salsiccia,
forse addirittura una di quelle console per videogiochi….poi il Minichetti aveva frugato nella sua giacca ed aveva preso… un pezzo di carta, una foto, un invito… non ricordava bene cosa fosse, ma era abbastanza certo che il latin lover se lo fosse arrotolato con qualcosa fornito dal coinquilino, avesse tirato fuori un accendino,
avvicinato la paglietta alla bocca e….

CITAZIONE
vi basterà strappare fumare l’immagine per ritrovarvi sul posto.


Prossima Fermata, Bassano del Grappa. Si prega i passeggeri, di non aprire gli sportelli fino al totale arresto del veicolo. Trenitalia vi ringrazia per aver viaggiato con noi, grazie ed Arrivederci.

Una voce femminile pre-registrata rimbombò nelle orecchie dell’impiegato dell’anno, risvegliandolo dal suo torpore;
aveva un tremendo mal di testa e gli occhi particolarmente arrossati, al punto che ci volle ben più di un paio di secondi per mettere a fuoco dove diavolo fosse:
Ciò che vide fu una cabina di un regionale, uno di quelli che venivano soprannominati “amorevolmente” dai pendolari con il nomignolo di “Carnaio semovente”, dovuto all’inverecondo numero di viaggiatori generalmente distribuiti in non più di venti centimetri di carrozza.

Stranamente, però, questa volta il vagone era deserto;non c’era un anima viva ed anzi,
regnava un silenzio a dir poco irreale.
Il nostro eroe(?) cominciò a sentire il breve e continuativo fischio delle ganasce del mezzo,
segnale che erano ormai giunti in stazione; spinse leggermente di lato la tendina blu marcio,
si raddrizzò le lunette sul naso, ed infine spinse lo sguardo al di là del finestrino:image
Dinnanzi a lui si poteva scorgere in tutto il suo “splendore”, la stazione dei treni di Bassano, situata lungo Via Chilesotti; ogni volta che intravedeva la sagoma di quel luogo, a Sander Phoenix tornava in mente la figlia del capostazione, con quelle sue gonne dallo spacco vertiginoso e quei tacchi alti dieci centimetri…peccato che, al suo ultimo approccio, il padre di lei lo avesse inseguito per tutta la lunghezza del quinto binario, brandendo un tubo di ferro.
Certo, magari “bella sgnacchera” non era esattamente il modo migliore per attaccare bottone, e certamente chiedere se “voleva fare un giro sul suo cavallo” poteva risultare equivoco ma….a sua difesa poteva dire di aver avuto più alcool che sangue in corpo quella mattina.
...e questo riportò alla mente di Sander che avrebbe fatto meglio a non farsi beccare dal capostazione.
Era uno di quelli che si legava le cose al dito. Che permaloso...

Potresti smetterla di fare la radiocronaca della mia vita a quest’ora?
E giusto a titolo informativo… che ora è?


Salve Mr. Simpatia. Sono le dieci e venti. Siamo ritardatari stamattina?

Cazzo.

Un commento a dir poco universale: dovrebbero brevettarlo.
Vabbè, vedi di muoverti piuttosto, che le portiere altrimenti si richiudono.
Dicevamo… il nostro impiegato catastale, con tutta l’agilità fornita dall’essere ancora mezzo in botta,
si sollevò dal sedile N° 13 su cui era giaciuto sverso -quasi in coma- fino a quell’istante, troppo rincoglionito per chiedersi come ci fosse finito e troppo in ritardo sull’orario d’ufficio per permettersi pause riflessive.
E poi in mensa oggi, c’erano cannelloni al pesto.

Scattò oltre le porte metalliche, ritrovandosi così in piedi su una banchina sotterranea, apparentemente deserta.
Dopo pochi istanti, il nostro realizzò una serie di verità che fino a quel momento
si erano fatte una sana dose di fatti loro:
La stazione di Bassano del Grappa non dispone di una fermata sotterranea.
Oggi è domenica.
I cannelloni non c’erano.
Il treno era svanito.
Il suo ufficio era saltato in aria.
Yawn!!! Buongiorno… che c’è per colazione?
...ed il Minichetti fumava sempre roba di pessima qualità.
Groan.

Improvvisamente, qualcosa catturò l’attenzione del nostro:
al di là della banchina adiacente, riuscì a scorgere una figura algida e chiara,un uomo dal capello grigio,
abiti anonimi e viso particolarmente soddisfatto; chiaramente si trattava del capostazione.
Si sistemò accuratamente gli occhialini con la mancina dopodichè, con la dovuta cautela,
prese a camminare verso l’impiegato di trenitalia, come solo un pendolare scazzato era in grado di fare.
Forse lui aveva informazioni sul come tornare indietro.
Forse sapeva a che ora sarebbe passato il prossimo treno.
E forse…
…forse saprà se in questa edicola vendono “Casalinghe Vicentine!”
Oggi dovrebbe essere uscito il nuovo numero! Ed approposito Sandro…

Che vuoi?
Me li presti gli ultimi dieci euro?
Certe cose non cambiano mai.



SPOILER (click to view)
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Fisico:
Sander Phoenix: da impiegato catastale la domenica mattina.
Cugino D(o)om: pronto a rompere le palle.
Aura d'improbabilità: le auree sono un estemporaneità dell'universo (significa che non sono corporee ragazzi :fire: )
Psicologico:
Sander Phoenix: Pronto a riversare tutto il suo odio per trenitalia sul povero capostazione.
Cugino D(o)om: Pronto a riversare tutto il suo..... sull'ultimo numero di casalinghe vicentine.
Aura d'improbabilità: Pronta a cambiare lavoro.

Riserva comunale: 100%
Consumi impiegati: //


Abilità impiegate »
    Il Parassita Sociale
    cugino Do(o)m

    /


    Nella vita piatta di Sander, c'era un piatto lavoro e certamente un piatto compagno d'ufficio.
    Il suo nome era Domenico Francesco Minichetti -"Cugino Dom" per i fedelissimi- di professione accattone. Uno di quei rifiuti umani capace di attaccarsi al bordo della tua scrivania -mettendo peraltro a rischio l'equilibrio del tuo nuovissimo MacBook da 1300 cucuzze- per scucirti di tasca il secondo caffè della giornata. Non so se avete inquadrato il tipo.
    Di solito arrivava in ritardo al lavoro, esordendo col classico "No, cioè, praticamente mi servono gli ultimi dieci, poi arriva la busta paga e ti ridò tutto. Promesso! Croce sul cuore!" e si informava delle nuove "squinzie" appena assunte in reparto atteggiandosi a trombeur des femmes numero uno del piano.
    Peccato che ebbe la pessima idea di essere puntuale il giorno dell'incidente.
    Così, quando il toner della stampante detonò provocando un corto circuito generale con conseguente incendio ad espansione fulminea e crollo delle pareti dell'ufficio - senza però intaccare il resto del palazzo - lui, insieme a Sander ed ogni altro oggetto di quella stanza, si trovò al centro di un enorme vortice d'improbabilità, coadivuato dall'incredulità accumulata dall'impiegato catastale vita natural durante
    Risultato?
    L'Aura d'Improbabilità, non sapendo gestire insieme una simile mole di eventi illogici, ha risolto il tutto fondendo ogni cosa - 'cugino' compreso - nel braccio destro di Phoenix.
    Ora quel braccio è in grado di richiamare e plasmare in forme improbabili gli oggetti così assorbiti, tutti - purtroppo - contaminati dalla volontà parassitica di Dom e dalle sue pedanti richieste.
    Una volta richiamato - o apparso per i fatti suoi - il cugino Dom si presenta come un agglomerato eterogeneo di metallo e carne -"come quel film che vedemmo sabato al cineforum aziendale!" commentò il tapino a fattaccio avvenuto.
    Nemmeno si ricordava del titolo di Terminator.
    Come un ex-impiegato del catasto possa supportare tale massa non è dato saperlo, ma in fondo, diciamocelo: a nessuno importa.
    Resta di fatto che il Cugino Do(o)m possa tramutarsi a piacere in un'arma da corpo a corpo - o una lama senza consumo(1 pt) -, interamente ricoperta di rostri e speroni che non passerebbero il bollo dell'ufficio d'igiene manco a pagare tangenti per un anno e mezzo.
    Certo, nessuna di queste è particolarmente bella a vedersi, ma di sicuro ha la sua lata, sporca utilità.
    [Arma personale | Tecnica variabile_]

Note »
    Legenda
    Testo - Aura d'improbabilità
    Testo - Cugino D(o)om
    Testo - Sander Phoenix
    Buon divertimento e buona fortuna. Che vinca il migliore - o il meno fatto, vedi tu. :scl:
 
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view post Posted on 20/12/2009, 16:03
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Darth Side
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Mortali.
Non riusciva a capirli.
Esseri ambigui che popolavano quasi tutti i mondi sconosciuti, proclamanadosi razza superiore e infestando le dimensioni come fossero inestinguibili gramigne. Che lui avrebbe volentieri estirpato.
Dotati di una natura non predeterminata alla nascita, si vantavano di poter scegliere a quale delle forza supreme appartenere, ostentando il libero arbitrio. Keros ne aveva conosciuti molti e ammirati pochi. Tanti dicevano di combattere per il loro Signore, diavolo o divinità che fosse, ma in realtà lo facevano solo per tornaconto personale, e lui, un angelo devoto servo di divinità ancestrali, non poteva che storcere il naso socchiudendo gli occhi stanchi presenziando all' apparizione dell'ennesimo germe di quella pestilenza.
Si staccò dalla colonna con calcolata lentezza, interrogandosi su come agire e provando a capire quali pensieri albergassero la mente del mortale con il solo ausilio della vista.
Fosse stato un orco, un bicefalo del Treygu o un demone harshuk intendere il carattere del nemico sarebbe stato sicuramente più facile e immediato, erano creature dalla natura marcata, e le eccezioni che li volevano lontani dalla loro indole erano ben poche. Ma questo non si poteva certo dire degli umani.
Sconsolato e abbattuto, strinse il giaccone nei pugni, aspettando che l'essere inferiore gli rivolgesse la parola. Sarebbe stato degradante per lui cominciare una conversazione con un umano. Così, attese; immobile.

CITAZIONE

...forse saprà se in questa edicola vendono “Casalinghe Vicentine!”
Oggi dovrebbe essere uscito il nuovo numero! Ed approposito Sandro…

Che vuoi?
Me li presti gli ultimi dieci euro?


Laconico, rimase ad ascoltare, rimpiangendo di non aver attaccato l'umano mentre questi dava sfogo a un frasario tutt'altro che comprensibile.
Era incredibile come essi fossero sempre capaci di abbassare -le già infime- aspettative che nutriva nei loro confronti. A un primo sguardo gli era parsa una persona trasandata, comune, senza il fisico di un guerriero o la saggezza che traspariva da un mago. E, ora, sentendolo parlare, anche la segreta speranza di poter intrattenere una conversarzione era svanita, sfumata nel rammarico della noia e del disappunto.
Decise di liquidare in fretta le formalità di rito con tono neutro e sbrigativo.
«Il mio nome è Keros VanRubren. Lieto di fare la vostra conoscenza.»
Per non sfigurare utilizzò un tono formale, dove il voi poteva riferirsi al -fasullo- rispetto per la persona davanti o alle molteplici presenza da cui provenivano le voci.
Malgrado avesse da tempo scelto di lasciarsi alle spalle le noiose etichette della nobiltà di Kreuvall, ancora non gli riusciva di liberarsene completamente a causa della superiore natura del suo essere.
Le braccia conserte scivolarono parallele ai fianchi in un segnale ben preciso che il preludio era giunto al termine.
Decise di premiarsi per non aver colpito l'avversario nello stesso istante in cui aveva messo piedi nell'arena.
Decise da se di attaccare per primo.
Per terminare il prima possibile.
L'interesse che aveva nel duello era già scemato.

Taou huogan maqachte milegaing!
Tauo freim!

Il sigillo sul guanto si attivò.
«Non sono certo d'aver compreso cosa m'abbiate chiesto...»
Obfuscate!

Schioccò le dita della mancina.
La potenza del guanto straripò nell'aria cricostante, rendendola greve e pesante, s p a v e n t a n d o chiunque si trovasse in presenza dell'angelo suo padrone. Il terrore era uno dei poteri di Myhengon che più lo soddisfava, perchè oltre a palesare la superiorità dell'angelo, lasciava strani solchi sui volti delle persone che lo circondavano.
Per un istante pensò a quanto dovesse essere bello usarlo in un'arena ricolam di persone. Poi si accorse che vi era solamente un'altra persona -seppur con più personalità- innanzi a lui.
E un singolo non poteva certo soddisfarlo al pari di migliaia di persone. Distolse lo sguardo da lui, sfregando i polpastrelli della destra, dai quali si liberarono tenui fiocchi di cenere che ricaddero lievi al suolo. Poi, fluida, la mosse all'avversario come a lanciargli qualcosa:
la sua magia, il suo potere.

Soffia la Dea sul mio palmo
Libera la Dea il mio potere
Tra la vita e la morte
Tra la morte e la vita
Io ti invoco Thespia

Una nube di cenere volò dal palmo teso all'avversario.
.Despair.

Il potere di Thespia, caratteristico dell'Oracolo di Cenere, si librò nell'aria aleggiando rapido verso il braccio avversario dal quale gli parsa provenire una voce. Non amava avere a che fare con più di un essere inferiore alla volta,
uno era già più che sufficiente.
Socchiuse appena le labbra, mentre gli occhi ansiosi di vedere la cenere che feriva erano assottigliati in gelide lame.
«...ma, del resto, nemmeno mi interessa.»
Paura e cenere.
Cosa c'era di più perfetto?
Un miscuglio di emozioni e magie che davano l'esatta rappresentazione e sintesi della natura di un angelo e della magia di un Oracolo.
Le braccia tornarono a stringersi intorno al petto, con la bocca dischiusa in una smorfia annoiata e gli occhi gelidi che aspettavano solo la reazione del nemico.
Anche il secondo turno era cominciato. E lui, ancora, doveva affrontare un umano sudicio e grezzo, distante anni luce dalla figura femminile incontrata in precedenza, ma pur sempre mortale.
Si ricordò di volerli estirpare tutti.
L'accenno un sorriso divertito.



SPOILER (click to view)
CITAZIONE

Energia 85%
Consumi Basso x1 - Medio x1
Equip
- Bahamut inforderata sul lato sinistro
- Guanto di Myhnegon indossato
Status Fisico: Illeso
Status psicologico: Rammaricato
Abilità:
CITAZIONE
Rapido il Giudizio Divino ~ Sonido
[Abilità Passiva Power Up del 50% alla velocità]

CITAZIONE
Pronta la mia coscienza magica ~ Zero
[Abilità Passiva - Azzeramento tempi di concentrazione]

CITAZIONE
Il Lampo Inganna l'Ingenuo
L'abilità dove l'animo e il sangue blu dell'angelo si uniscono con la meschinità di Mynhegon.
Un angelo, un mago, un nobile. Keros rientra in ognuna di queste tre categorie e le rispecchia alla perfezione. Da quando è nato le persone lo guardavano con rispetto e una nota di terrore dovuta alla posizione sociale della sua famiglia.
Al di fuori del Regno Angelico solo poche persone però gli hanno manifestato il riguardo che sentiva di meritare e, per ovviare a questo, egli ricorre al guanto una volta appartenuto al subdolo mago.
Concentrando in esso la propria energia e schioccando le dita, Keros diviene in grado di scatenare in coloro che lo guardano o percepiscono la sua aura, pressanti sensazioni di paura e terrore, in proporzione all'energia consumata per attivare la tecnica.
Il timore sarà paragonabile a un'immediata sensazione di pericolo, e durerà per tre turni, compreso quello in cui colpirà il giocatore. Conta come una vera e propria influenza psionica, contrastabile con una normalissima difesa adeguata.
[Abilità Attiva - consumo Variabile][Usato: Medio]

CITAZIONE
Ferisci Mia Serva ~ Despair
Allungando semplicemente un palmo verso l'avversario, l'angelo lancerà della cenere verso di lui, e questa prontamente vi si attaccherà fasciando l'arto colpito e danneggiandolo con tagli e ferite. Il livello totale del danno è Basso.
La cenere che andrà a posizionarsi sul nemico avrà la forma di una lieve nube grigia senza peso che comincerà ad attaccare una volta avvinghiatasi completamente.
[Abilità Attiva - Consumo Basso]

CITAZIONE
Azioni: Non mi sono praticamente mosso xD Ho usato solamente una tech psionica di potenza media spalmata su tre turni, e lanciato un attacco basso al braccio parlante :look:
Note:

 
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Sander Phoenix
view post Posted on 10/1/2010, 21:50




Keros Van Rubren..? Oddio, un altro di quegli stranieri…!

CITAZIONE
«Non sono certo d'aver compreso cosa m'abbiate chiesto...»

Che ti dicevo? Tipico degli stranieri.
TU CAPIRE ME? DA TUE PARTI DONNA BONA?SI?
Cristo, ti prego…
Che c’è? M’informo. Metti che mi vien voglia di prendermi un poco di ferie…
Perché, hai mai lavorato in vita tua?
Concordo.
‘Fanculo.
A volte mi chiedo se è così di suo o ce lo disegnano.
Bella domanda.
E mentre quella scena da teatrino dell’assurdo si consumava nella sua routine di ordinaria tragedia,
un improvviso istante di consapevolezza pervase la mente del nostro impiegato dell’anno;
in un attimo, aveva compreso chi fosse l’individuo che aveva innanzi, e seppe anche cosa voleva da lui:
doveva essere il genero del Capostazione, ed era lì per multarlo delle sue malefatte del passato!
Un senso di incombente inquietudine s’impossessò del nostro Eroe,
mentre nella sua mente riudiva l’eco delle ultime parole di Caldo Alfredo, il capostazione di cui sopra:
“piuttosto che lasciarla con te, la do al primo extracomunitario che passa”.
Che dire, era stato di parola.
Senta, io capisco che suo suocero…
CITAZIONE
«...ma, del resto, nemmeno mi interessa.»

Stesso carattere di merda di Alfredo.
Di colpo, l’aspirante capostazione -figurati se danno ad un Van Rubren qualsiasi un posto statale-
lanciò una manciata di polvere(?) verso il cugino Do(o)m, forse nel tentativo di farlo sentire
a suo agio tra gli acari suoi simili.
Ti aspetto all’uscita dalla stazione, cara la mia pseudoaura fallita.
Contaci latin lover di sto cazzo, prima però occupiamoci del capostazione.
Bella li, ci sto.
Anche perché ragazzi, non trovo i biglietti.
Beh… in questo caso non resta che una cosa da fare compare.
Un improvviso quanto improbabile Tag Team catastale aveva appena avuto origine:
fu così che, mentre il giovane Sander correva a testa bassa verso il genero di Alfredo,
nel tentativo di caricarlo con una ginocchiata nei gioielli di famiglia e sbilanciarlo all’indietro.
il cugino Do(o)m si era premurato di divenire un’inquietante quanto estremamente poco igienica Lama,
dalla volontà e dai movimenti completamente slegati da quelli del collega, pronta a fare qualche ricamino qui e lì sull’impiegato ferroviario con il suo metro circa di lunghezza.
...in amicizia, naturalmente: giusto per ripagarlo dei ritardi ferroviari degli ultimi vent’anni.
Il primo colpo partì in direzione del braccio del controllore, ancora teso dopo il lancio della polvere-sabbia-cenere-quel-che-era; un ciocco secco all’intersezione del gomito, per “accorciare le distanze” - E le braccia perché no.
Il secondo ed il terzo fendente, mirarono rispettivamente al fianco destro ed alla coppa della gamba dello stesso lato; l’ultimo fu una sorta di uppercut –shouryuken!-, che andava dalla gamba appena colpita al mento, giusto per gradire e portare un ulteriore spinta al controllore per fargli perdere l’equilibrio e superarlo di gran carriera.
Infierisci finché è a terra, con quattro colpi in rapida sequenza; infierisci ed attacca. Un bell’uno-due.



SPOILER (click to view)
Status »

Fisico:
Sander Phoenix: troppa ginastica cazzo. Nessuno gli aveva detto che avrebbe dovuto muoversi. In ogni caso, sano.
Cugino D(o)om: con le palle storte, ma bene.
Aura d'improbabilità: eternalmente distaccata dalla realtà (indovinate? Non è corporea!)
Psicologico:
Sander Phoenix: Figlio di putt.. te ed Alfredo!
Cugino D(o)om:Maledetto Capostazione straniero che ruba il lavoro agli “onesti” “lavoratori” “italian…! Ok .la smettiamo con le stronzate. Gli italiani non lavorano.
Aura d'improbabilità: pronta a fare a botte con Do(o)m all’uscita.

Riserva comunale: 85%
Consumi impiegati:(un medio ed un basso) //


Abilità impiegate »
    Il Parassita Sociale
    cugino Do(o)m

    [Arma personale | Tecnica variabile_][/size]

[size]
    La varietà è il sale della morte


    «Per favore. Ho visto di molto meglio alla fiera autunnale del Palazzo Agostinelli.»
    - Sander Phoenix, al Leviatano.

    Sander è del parere che credere sia una questione di punti vista.
    Lui ne possiede diversi. Tutti particolarmente ristretti.
    Proprio per tale ragione è particolarmente scettico verso tutto ciò che vede, affrontando la vita con una qual certa dose di cinismo che -in particolare per un impiegato castale - è uno dei pochi metodi per sopravvivere.
    Ora, figuratevi attorno ad un individuo così disilluso un'aura d'improbabilità fuori da ogni schema, senziente, narrante e pure un poco stronza. Come dite? impossibile? Beh, non avete proprio torto ma... ...diciamo che è successo. E che la realtà non l'ha presa proprio bene.
    Ciò che ne risulta è un impiegato catastale in grado di alterare ciò che gli viene scagliato direttamente contro -che sia magico (2 pt) o fisico (2 pt)- in maniera del tutto illogica ed umiliante tramite il semplice impiego del suo "Ateismo" globale, rendendo così l'attacco scagliato qualcosa di talmente vergognoso da farlo fuggire via.
    Lontano.
    In un posto molto nascosto, possibilmente oltralpe.
    Un altro curioso effetto che ne deriva è che quest'aura bizzarra ha donato all'impiegato
    la possibilità di vedere gli agglomerati energetici- (5 pt)
    Peccato che lui non creda in una roba così assurda. "Da filmetto Sci-Fi" -mi sembra già di sentirlo.
    [Auspex passivo | Tecnica variabile_]
(usato per ridurre l'influenza dell'attacco psionico. Consumo basso)
    Tale Padrone, tale arma

    «Va bene, va bene. Sono gli ultimi dieci.»
    - Sander Phoenix, prima di sganciarne altri venti per una copia sottobanco de 'casalinghe vicentine'

    A convivere con il cugino Dom si possono imparare molte cose, come riuscire a non far nulla campando sul groppone altrui, o come riuscire a farsi passare per un adone latino in cerca della prima squinzia vacanziera fresca di divorzio - e trovarla.
    Sander, però, ha imparato ben altro.
    Condividendo simbioticamente parte del medesimo corpo, il nostro impiegato catastale ha appreso come “vivere alle spalle” del parassita, come in vita lui aveva fatto a sue spese: la resistenza fisica dei due è particolarmente migliorata (5 pt), donando al loro corpo comune la possibilità di combattere alla pari coi super-figaccioni impomatati pieni di steroidi fino ai peli del culo che gli si parano sempre davanti, pur mantenendo completamente estraneo il dolore per l’impiegato dell'anno (5 pt) a spese del suo invasivo coinquilino -e con sua somma soddisfazione.

    [Resistenza + 50% | Immunità al dolore_]

Poteri impiegati »

«Homo homini lupus.»
- Sander Phoenix, cercando di impressionare un marito troppo in anticipo armato
di tubo idraulico con la propria erudizione.


Cane mangia cane. Se c'è una lezione di vita da apprendere districandosi nella giungla di cubicoli, scartoffie, dispacci e veline, quella è "dimentica la pietà". Nella vita d'ufficio, averne anche solo i contorni del concetto equivale ad apparecchiare il proprio didietro per la prossima pratica scaricabarile con corredo di "perché sai, avevo promesso a mia moglie di portarla all'opera e no, ho esaurito i 'no' di questo mese. E daaaaaiiiii!".
E non è divertente. Ancora meno pensando che no, Dom non è mai stato sposato. Ancora meno pensando che Dom crede che 'Figaro' sia una marca di preservativi più durabile dei classici 'Settebello'. Ancora meno pensando che quella fottuta sera aveva finalmente incastrato la centralinista del palazzo. Se non altro, un po' di tempo -e molte pratiche- dopo, anche Sander è riuscito a fare proprio quel cinismo arrivista geneticamente connaturato nell'impiegato medio.
Profittando del suo impatto da smidollato uomo invisibile, il nostro compie un azzardo inatteso: lasciando che Dom governi il braccio da sé, direziona ciascun colpo verso le zone già ferite dell'avversario, infierendo con il preciso intento di finirlo a terra. La gazzella che, contaminata dall'arrampicamento sociale,
manda a quel paese madre natura e si fa leone per un istante.
[Tecnica semplice | Consumo variabile (2 colpi per consumo)_]

(Medio 4 colpi).

Note »
    Legenda
    Testo - Aura d'improbabilità
    Testo - Cugino D(o)om
    Testo - Sander Phoenix
    Dato il costo di medio ripartito su 3 turni della tecnica psionica usata dall'avversario, l’ho contato come un medio diviso tre. Mi son difeso pagando basso, per lasciare l’inquietudine da fraintendimento che lo fa credere un tremendo controllore pronto ad ucciderlo – o multarlo, anche se nella sua mente le cose coincidono.
    La cenere di livello basso è stata vinta dalla passiva di resistenza del 50% di tale padrone tale arma. ^_-
    P.s. NOTA BENE: il mio post non vuole essere offensivo verso nessuno. Non considero coloro che arrivano da altre nazioni un problema, ne tantomeno son fascista, razzista o che altro. Le parole dette, vanno viste nel contesto specificato. E' un gioco.
 
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view post Posted on 13/1/2010, 17:37
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Darth Side
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L'attacco -il suo- non lo soddisfò per nulla.
L'irritazione di trovarsi nel bel mezzo di una situazione così nuova da apparire improbabile fino a qualche istante prima, aprì le labbra in un espressione di disgusto, attenuata solamente dal contegno che l'angelo era solito imporsi.
Ma questo non cambiava le cose:
La cenere aveva fallito.
Come fosse una banale tecnica da quattro soldi o, peggio, fosse stata solamente della sporca fuliggine, si era infranta contro il braccio parlante del nemico con problemi alla personalità
Senza lasciare traccia del proprio passaggio.
Non riusciva a spiegarsi il motivo di questa sua immunità; nel corso degli anni aveva certo conosciuto avversari potenti e dotati di capacità straordinarie ma, forse complice l'aspetto del nemico forse le sue chiacchiere prive di spessore, non riusciva proprio a inquadrarlo come un essere superiore alla media mortale.
Sgranò gli occhi su di lui, vedendolo confabulare con la sua personalità multipla e variegata per poi terminare quello squallido siparietto e decidersi ad attaccarlo una volta per tutte. Aspettava solo di essere messo in scacco, non chiedeva poi molto. Trovava alquanto snervante l'attesa alla quale il nemico lo stava sottoponendo.
Immune alla paura di Myhnegon, illeso dopo l'attacco di cenere, la figura umana non si fece poi attendere troppo, aiutando un angolo delle sue labbra ad inarcarsi in leggero divertimento.
Aveva preso a corrergli incontro.
Seppellendo le parole prive di significato rivoltegli dall'umano dietro una coltre di apatica indifferenza, si rivolse nuovamente a lui, muovendo la destra all'altezza del fianco, brandendo la candida elsa che sporgeva accanto alla vita a liberare un rumore di metallo e il cuoio che stridevano l'uno sull'altro, rendendo finalmente visibile la candida lama rimasta infoderata fino a quel momento.
Contrariamente a quanto il nemico potesse pensare vedendo l'Oracolo estrarre la sua Bahamut, l'angelo non la mulinò contro di lui, anzi, aprì la mancina lanciando sopra gli argentei capelli una magica pallina grigia.
Il nemico gli era ormai addosso, lanciato a testa bassa contro di lui, si era prodigato in un attacco in linea retta che difficilmente non avrebbe evitato. Facendo perno sulla punta del piede sinistro, alzò la gamba opposta, girandosi di lato per evitare il colpo portato contro l'inguine. Ancor prima che potesse deliziarsi della schivata, vide il braccio dell'essere umano muoversi verso di lui come un solista che si presta a un assolo.
Non seguiva l'armonicità dei gesti del resto del corpo.
Andava completamente fuori tempo.
No, quello non era decisamente un comune essere umano.
Senza che il pensiero venisse formulato del tutto, un graffiò gli aprì il tricipite del braccio sinistro lasciato a riposo durante lo spostamento laterale, arricciandogli anche le labbra. Pronto, reagì immediatamente, roteando Bahamut a difesa dell'addome. Il colpo fu più forte di quanto si aspettasse e ne conseguì una linea tra le vesti lacerate dell'Oracolo che prese a colorarsi di rosso.
I nervi della mancina scattarono stringendo le dita a pugno -quasi- involontariamente, a causa del fastidio di quel taglio.

Sensus
confundomtor
era, ah
pleator
obscurator.


La pallina lanciata in aria poco prima -che non aveva ancora terminato la traiettoria ascendente a causa del rapido scambio di colpi dei due- esplose in fitte spirali di fumo grigio e scuro, che andarono celeri a offuscare la vista del nemico. La nebbia scese presto sul campo, regalando all'angelo la capacità di scorgere il nemico senza che questi ne fosse in grado.
Era a qualche metro da lui ormai.
Si era allontanato con un balzo all'indietro dopo aver respinto i restanti due fendenti con un colpo di spada.
Gli era sempre parso strano quell'incanto, oltre che utile, ovviamente.
Dava una visuale strana da descrivere. Riusciva a vedere limpidamente la sagoma del trasandato umano ma allo stesso tempo aveva davanti a se quell'aria pregna di cenere.
Digrignò i denti, reprimendo dietro quella smorfia il fastidio provocato dalla calda lingua cremisi che nasceva dal tricipite e solcava il braccio fino al gomito, da dove poi colava sulla stoffa, incapace di proseguire a causa dell'arto nuovamente teso.

Tropo, strato, meso,
aero, iono, exo.
Elementi io v’invoco.
Aria, terra, fuoco e acqua.
Datemi la forza, elettrizzate l'atmosfera.


La magia bluastra sfrigolò tra le sue dita, potente e folgorante come solo quella di Myhnegon poteva essere. Il primo colpo del guanto si era probabilmente perso nei meandri della contorta mente pluri-caratteriale del sudicio mortale, risultando inefficace; ma, se c'era una cosa che aveva imparato sul guanto cobalto che vestiva la mancina, era che questi di rado non soddisfava il suo portatore per due volte di fila.

«Speriamo bene.»

Laconico, scagliò l'incanto in direzione del petto nemico, pronto a dilaniarlo.
Non avrebbe fallito.



SPOILER (click to view)
CITAZIONE

Energia 60%
Consumi Basso x1 - Alto x1 = tot 25%
Equip
- Bahamut impugnata nella mano destra.
- Guanto di Myhnegon indossato
Status Fisico: Danno basso al tricipite, ferita normale all'addome
Status psicologico: speranzoso
Abilità:
CITAZIONE
Rapido il Giudizio Divino ~ Sonido
[Abilità Passiva Power Up del 50% alla velocità]

CITAZIONE
Pronta la mia coscienza magica ~ Zero
[Abilità Passiva - Azzeramento tempi di concentrazione]

CITAZIONE
Il Lampo Inganna l'Ingenuo Già citata
[Abilità Attiva - consumo Variabile][Usato: Medio]

CITAZIONE
Ferisci Mia Serva ~ Despair
Allungando semplicemente un palmo verso l'avversario, l'angelo lancerà della cenere verso di lui, e questa prontamente vi si attaccherà fasciando l'arto colpito e danneggiandolo con tagli e ferite. Il livello totale del danno è Basso.
La cenere che andrà a posizionarsi sul nemico avrà la forma di una lieve nube grigia senza peso che comincerà ad attaccare una volta avvinghiatasi completamente.
[Abilità Attiva - Consumo Basso]

CITAZIONE
Offusca la Vista con Candidi Fiocchi ~ Hide
Keros è un assassino, ma viste le scarse abilità da ladro o comunque nel nascondersi, ha preferito ovviare a questo dettaglio ricorrendo alla propria magia. Spendendo un consumo Basso di energie, Keros lancia con il palmo aperto una sfera composta unicamente di cenere e la fa esplodere chiudendo il proprio pugno. Una volta fatto questo, essa si disperderà nell'aria come una fitta coltre di nebbia che impedirà all'obiettivo di vedere oltre il palmo del proprio naso.
Essa non sporcherà gli abiti e non causerà alcun danno respiratorio ma sarà impossibile vedervi attraverso per chiunque vi sia dentro che non sia il caster.
Gli auspex passivi non avranno effetto all'interno della nube di fumo.
[Abilità Attiva - Consumo Basso]

CITAZIONE
Il Lampo Giudica il Peccatore
Il simbolo della giustizia. La folgore divina che colpisce chi ne è meritevole.
Allungando un dito, un palmo, o entrambe le mani verso il proprio avversario, Keros può sfruttare il amgnetismo del guanto a proprio piacimento, creando una scarica elettrica di alta potenza e alto voltaggio, che fulminerà il proprio avversario.
Questa non risulterà essere veloce quanto la luce e il suono, in quanto creata magicamente, ma sarà comunque poco meno veloce.
La tecnica provocherà diverse ustioni di media intensità sul corpo dell'avversario e un generale senso di stordimento, nonché diversi danni magici.
Per attuarla è comunque necessario almeno un secondo di ferma concentrazione.
La scarica provoca un danno totale pari ad Alto.
[Abilità Attiva - Consumo Alto]

CITAZIONE
Azioni: Ho sfruttato la passiva che aumenta la mia velocità per schivare la ginocchiata poi, dopo aver subito due fendenti, riesco a schivare gli altri arretrando grazie al diversivo dato dalla nube magica, respingendoli con la spada.
Dopo essermi spostato lancio la saetta.

Note: Nella tech non è specificato, quindi la nebbia dura solo il tempo del mio attacco, svanendo poco dopo come fosse normale nebbia.

 
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Sander Phoenix
view post Posted on 16/1/2010, 16:17




CITAZIONE

Sensus
confundomtor
era, ah
pleator
obscurator.


Però! Hai visto Sandro? Ha salmodiato qualcosa e qui è tutto diventato buio. Non è che sarà un mago?
Non dire cazzate, la magia non esiste. E’ chiaramente un trucco. Come i tuoi.
Certo, come ho potuto dimenticarmene… sigh.
Con tutto quello che ho tentato io, figurati se bastava un poco di bidibibodibibu a convincere sto qui…
Ad ogni modo, riprendiamo da dove eravamo rimasti, va:
il tag team del catasto di Bassano del Grappa si era rivelato inaspettatamente efficiente;
difatti, senza riuscire a capire come fosse stato possibile, due colpi erano miracolosamente andati a segno,
stupendo il genero d’Alfredo quel tanto che bastava a farlo retrocedere di qualche passo.
Con il cazzo che ci facciamo multare!
Si, ecco. Grazie della precisazione.
Dovere, dovere. Viva la gnocca, ora e sempre.
Sssi... come dici tu.
…Non potevo essere l’aura di un onesto satanista medievale....?


CITAZIONE

Tropo, strato, meso,
aero, iono, exo.
Elementi io v’invoco.
Aria, terra, fuoco e acqua


Ed ora che succede?
Sarà un altro trucco.


CITAZIONE

Datemi la forza, elettrizzate l'atmosfera.


Di colpo l’elettricità statica nell’aria aumentò, arruffando leggermente la capigliatura dell’impiegato dell’anno,
già sconvolta per l’improvvisa sveglia mattutina.
Poi, una saetta bluastra prese a farsi strada verso il petto del nostro giovane Eroe, con il preciso intento di…
Ehi aspetta un attimo!! Vuole ammazzarti?! Che stronzo.
Ma dai, calmati… non lo vedi? È una saetta di polistirolo, di quelle che usano alle recite scolastiche.
L’aura bluastra parve contrarsi alle parole dell’impiegato catastale, alterando la sua naturale composizione elettrica,
in una più innocua e meno sfrigolante essenza di poliestere verniciato, che si scontrò con i “possenti pettorali” del nostro eroe, limitando i danni ad una presunta profonda vergogna per esser stata tramutata in qualcosa di così ridicolo.
Suvvia, era ovvio… una saetta, sparata da un controllore, in una stazione sotterranea? Nessuno c’avrebbe creduto!
Io nel dubbio avevo chiuso gli occhi, non si sa mai.
Quel mago comincia a farmi una profonda pena sapete?
Per uno come lui deve essere una cosa orrenda scontrarsi contro un ateo naturale e globale e…
Che stai facendo, Dom?
Il braccio-latin lover aveva alterato la sua forma, tramutandosi in un enorme bocca da fuoco,
sulla quale era quasi possibile intravedere una sottospecie di sorriso sghembo.
Ci apro la via, che domande.
Un coacervo - va che termine figo- d’energia crepitante s’ammassò nel novello cannone catastale,
dando vita ad un fascio formato da sei raggi ad alto valore d’improbabilità,
il cui unico obiettivo era abbattere il controllore per poi salire al piano di sopra, all’edicola della stazione,
a prendere l’ultimo numero di casalinghe vicentine, e…perché no, anche lo speciale “stantuffami”.
I sei laser divorarono rapidamente la distanza tra i due, dirigendosi rispettivamente verso le zone già in precedenza ferite, la spalla del braccio con cui impugnava il suo “coltellaccio”, la giugulare e…
massì, anche un paio nei coglioni.
Per il Sacro DOM!
E quello che cosa doveva significare?
Niente avevo visto in tv dei tizi che facevano:
“Bella Zio, per il sacro Leo e… insomma, se l’inquilino del terzo piano può averlo…
allora lo voglio anche io!

Ma perché te l’ho chiesto?
Bella domanda.



SPOILER (click to view)
Status »

Fisico:
Sander Phoenix: capelli scompigliati. e leggermente stanco. ha voglia di farsi un bel grappino.
Cugino D(o)om: bella zio!
Aura d'improbabilità: è... o ma che ve lo sto a dire a fare? lo sapete no?
Psicologico:
Sander Phoenix: Figlio di putt.. te ed Alfredo! (parte 2 )
Cugino D(o)om: Per il Sacro Dom!!!
Aura d'improbabilità: demoralizzata.

Riserva comunale: 55%
Consumi impiegati:(un medio ed un alto) //


Abilità impiegate »
    Il Parassita Sociale
    cugino Do(o)m
    [Arma personale | Tecnica variabile_]
    La varietà è il sale della morte


    «Per favore. Ho visto di molto meglio alla fiera autunnale del Palazzo Agostinelli.»
    - Sander Phoenix, al Leviatano.
    [Auspex passivo | Tecnica variabile_]
(usata versione attiva per tramutare la saetta in polistirolo. già citata.)
    Tale Padrone, tale arma

    «Va bene, va bene. Sono gli ultimi dieci.»
    - Sander Phoenix, prima di sganciarne altri venti per una copia sottobanco de 'casalinghe vicentine'

    [Resistenza + 50% | Immunità al dolore_]
(già citata)

Poteri impiegati »
    I Segreti dell'Accattone
    abilità dell'arma


    (fucile laser a consumo Medio)

Note »
    Legenda
    Testo - Aura d'improbabilità
    Testo - Cugino D(o)om
    Testo - Sander Phoenix
 
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view post Posted on 19/1/2010, 10:48
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Darth Side
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Non.ci.poteva.credere.
Dopo aver accompagnato il tragitto della saetta con un ghigno compiaciuto, mirato a preparare la vista al corpo dilaniato dell'umano, quest'espressione andò via via modificandosi, divenendo lentamente contrita ed esausta.
Sentì una fredda cappa di delusione poggiarglisi sopra le spalle, come a tarpare un ottimismo ormai sfiorito a causa dei ripetuti attacchi andati a vuoto o falliti. Eppure doveva pur esserci qualcosa con cui scalfire le -in apparenza- deboli carni del mortale davanti a lui.
Inoltre, il suo comportamento lo infastidiva non poco.
Incurante delle offensive dell'angelo e della magia da lui padroneggiata, questi si limitava a parlare con esseri non meglio definiti in quello stupido dialetto. Molte parole gli risultavano quindi sconosciute, incomprensibili e dal suono cacofonico.
Non era mai stato un degno apprezzatore della vita e della cultura umana.
E, una volta di più, non ne fu affatto dispiaciuto.
Mosse la mancina sopra gli occhi sottili ed esausti, massaggiando le tempia con piccoli gesti circolari dei polpastrelli nel tentativo di recuperare almeno l'ultimo barlume di lucidità. Quella necessaria a lanciare un ultimo attacco.
A spazzarlo via.
Alzando il braccio sentì una leggera intorpidimento all'altezza dei muscoli graffiati dalla spadata mossagli contro pochi istanti prima, imprecando tra se per il solo fatto di essersi fatto ferire prima lui del suo avversario. Per essere, tra i due,
l'unico ad aver riportato ferite.
Ripensando ai desideri espressi prima della battaglia, per poco non esibì un debole sorriso laconico. Nemmeno quell'avversario si era rivelato degno delle sue aspettative, no. Limitandosi semplicemente a vanificarle per poi controbattere, non aveva sentito in lui la scintilla, il brivido che seppe istintivamente di dover provare davanti al nemico che aspettava da una vita.
Si convinse di non aver più motivi per allungare ulteriormente lo scontro.
Dopo che la mano davanti al volto ebbe terminato di rilassare i lati di una fronte sempre più corrugata e tesa, si accorse di come l'avversario si stesse nuovamente preparando all'attacco, con il probabile intento di aprirlo a metà come poco prima aveva cercato di fare.
Lo strano braccio -al quale ormai si era abituato- cambiò forma per l'ennesima volta, assumendo le fattezze di una sorta di strano bocca da fuoco. Da "normale" arto parlante, era poi diventato una spada;
e adesso un fucile? Cannone? Cosa sparava?
«Oh...»
pacato, lo stupore lo lasciò interdetto.
Tentando di balzare all'indietro, aveva liberato alla velocità del pensiero una barriera magica di forma circolare abbastanza grande da assorbire gli impatti, che erano andati comunque a segno.
Riatterrò a terra, quasi perdendo l'equilibrio a causa dei colpi portati contro di lui dall'umano. In un istante la protezione di cenere aveva preso vita davanti a lui, proteggendolo però da solo alcuni dei raggi. Visto il concitamento e la fretta -istantanea- nell'erigerla, i fiocchi di cenere non erano stati capaci di assumare la dovuta consistenza e solidità finendo, inevitabilmente, per frantmarsi sotto l'offensiva nemica.
Digrignò i denti, trattenendo un fiato di dolore, sentendo la fitta proveniente dal braccio mancino aumentare d'intensità, divenendo terribilmente fastidiosa e calda. Il sangue sgorgava dai muscoli e dalla pelle divelta con più intensità, prendendo a tingere la bianca manica del giaccone di un rosso sbiadito. Un altro raggio invece era stato solamente deviato dallo scudo di cenere, finendo per colpirgli di striscio una guancia, sulla quale nasceva ora un graffia non più spesso di un tratto di penna.
Sospirò, allargando il braccio con Bahamut a lato.
Anche la pazienza, seppur angelica, aveva un limite.
E quel dannato mortale l'aveva ampiamente superato.
Contrariamente a quanto aveva pensato in precedenza, lo scontro si era rivelato una prova più per il suo autocontrollo che di effettivo potere. Per questo volle terminarlo in fretta. «Trovo sia molto snervante l'indolenza che provi verso il trappasso» schietto non si fece problemi a esprimere il suo parere. Ci teneva a farlo, prima di schiantarlo.
«E verso i miei colpi.»
Se c'era qualcosa che superava la voglia di incontrare un'esistenza in grado di metterlo in difficoltà o addirittura ucciderlo, questa era il mantenimento della sanità mentale, messa a dura prova dal'umano.

Abrenuntias satanae?
Et omnibus operibus eus?
Omnibus pompis eus?
Exorcie te.
Omnis spiritus immunde.
Adaperiae!


La spada si esibì in una spazzata orizzontale veloce e leggera,
mirata a fendere l'aria davanti all'angelo.
«Quasar.»
Sarebbe parso un colpo a vuoto, mulinato solamente per far sibilare l'aria,
se solo la spada non avesse liberato un raggio magico dalla potenza devastante.
La vera forza di quell'arma, il colpo definitvo del Drago Bianco, la massima espressione dell'ancestrale magia di cui l'anima di luce e candido metallo era capace.
Potente e brillante, il raggio circolare prese vita dal sibilo dell'arma, tuonando imperioso verso le spoglie mortali che questa volta non avrebbero potuto resistere a una tale potenza di fuoco. Nella migliore delle ipotesi sarebbe finito a brandelli, con schizzi di sangue a irrorare il polveroso terreno di scontro e arti sparsi un pò ovunque tutt'intorno. Nella peggiore, invece, l'avrebbe rosolato per bene, zittendo così le fastidose voci -tutte- quelle che provenivano da lui.
Serio, l'angelo non sorrise portando questo colpo.
Era il suo asso nella manica, e avrebbe preferito utilizzarlo con il fantomatico avversario di cui agognava l'esistenza. Spogliato anche della felicità di un nemico che -al momento- non sapeva esistere, rimase in attesa della dispersione di quel bagliore dorato appena sferrato.
Truce, rimase a osservare la scena, convinto che il sipario,
di lì a poco, sarebbe calato.




SPOILER (click to view)
CITAZIONE

Energia 15%
Consumi Basso x1 - Critico x1 = tot 45%
Equip
- Bahamut impugnata nella mano destra.
- Guanto di Myhnegon indossato
Status Fisico: Danno totale medio al braccio sinistro, ferita normale all'addome, graffio al volto.
Status psicologico: stanco.
Abilità:
CITAZIONE
Rapido il Giudizio Divino ~ Sonido
[Abilità Passiva Power Up del 50% alla velocità]

CITAZIONE
Pronta la mia coscienza magica ~ Zero
[Abilità Passiva - Azzeramento tempi di concentrazione]

CITAZIONE
Il Lampo Inganna l'Ingenuo Già citata
[Abilità Attiva - consumo Variabile][Usato: Medio]

CITAZIONE
Cospargi il Mondo ~ Thespia
La tecnica che caratterizza Keros come Sacerdote di Thespia è la completa padronanza elementale della Cenere. Un'abilità molto invidiata anche dai propri colleghi Oracoli.
Dai suoi palmi può quindi creare e manipolare quest'elemento come meglio crede, dando vita a raggi, sfere, tentacoli o barriere. L'unica restrizione a quest'incanto sta nel fatto che i fiocchi devono partire dalle sue mani e una volta in campo le forme date alla cenere non possono essere modificate.
Questa abilità gli ha permesso di raggiungere il massimo grado nell'Ordine di Thespia, la Dea che simboleggia il circolo della vita e della morte.
[Abilità Variabile di controllo elementale][Usato Basso]

CITAZIONE
RyuSenkou - Quasar
Gli Antichi credevano che la potenza del Drago fosse praticamente illimitata, tanto che egli fosse in grado persino di battere persino le stelle in quanto a energia e luminosità, e distruggere l'intero pianeta nel caso avesse sprigionato la sau vera potenza, e malgrado sia impossibile dimostrare il suo effettivo potenziale, ci si può fare un'idea della sua grandezza guardando la tecnica definitva di Quasar.
Fendendo l'aria davanti a sè dopo aver pronunciato l'incanto di attivazione, dalla lama prenderà vita un lampo cilindrico dal diametro di un metro che si scaglierà contro il nemico. La potenza della tecnica è pari a Critico e il nome deriva dall'incredibile luminosità della sua luce argentea che si dice superi addirittura quella di una stella.
Si dice che una volta castata questa tecnica si possa vedere per un istante soltanto la vera e antica forma di Bahamut alle spalle dell'Oracolo.
La tecnica provoca dei danni per un livello totale pari a Critico.
[Abilità Attiva - Consumo Critico]

CITAZIONE
Azioni: Appena vedo che il cannone ha intenzione di sparare mi lancio all'indietro, creando la barriera che ha valenza Bassa a causa della rapidità con cui è stata castata. Una volta fermatomi lancio il mio ultimo attacco.

Note: Con ogni probabilità questo sarò il mio ultimo post, perciò ci tenevo a ringraziare il mio collega Sandro che mi ha sopportato durante questa battaglia xD Complimenti, i tuoi post mi sono piaciuti molto ( per quanto questo possa contare xD)

 
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Sander Phoenix
view post Posted on 20/1/2010, 13:30




CITAZIONE

«Trovo sia molto snervante l'indolenza che provi verso il trappasso»


Si, non sei il primo che me lo dice. Anche un tizio buffo vestito con un saio ed una falce continuava a ripeterlo:
LA, MIA, FALCE, NON, LO, TAGLIA. O qualche scimmiottata del genere(*).
Come se io potessi cascarci in una simile buffonata, ti pare?

Sai, mi fa quasi pena… quasi.
Però tra me e lo speciale stantuffami rimane soltanto lui!
Tutto questo è immensamente triste, possiamo finirla qui, si?

Mi sa che non sei l’unico a pensarla così, guarda.

Il capotreno, complice il suo coltellaccio king size, eseguì una spazzata a cui seguì un immenso raggio dalla potenza inusitata - amo i termini fighi - mirante a cancellare il nostro eroe da questa storia.
Ma non posso permetterlo, mi spiace.
Sai, è il mio lavoro, nulla di personale amico.
Cosa intendi fare?
Sta a vedere.

D’improvviso, l’aura di Sander parve animarsi di vita propria,
plasmandosi di sua iniziativa e distaccandosi dal giovane, per poi scindersi in cinque agglomerati antropomorfi,
tutti dediti a mutare il proprio aspetto, assumendo connotati nuovi ed inaspettati,
tali da ghiacciare persino il giovane impiegato dell’anno: cinque (5!!!) uomini sul metro e ottanta,
dalla capigliatura liscia ed impomatata,
vestiti di una camicia leggermente aperta in pieno stile american california-dream-men,
al di sotto di un presunto completo giacca&cravatta, da impiegato...
Certo un impiegato piuttosto sciatto, visto che la cravatta stava annodata attorno alla fronte
-e non attorno al collo-e sopra vi era leggibile la scritta: Stantuffami Fan n°1.
Due occhi castani ed un labbro leporino facevano bella mostra di loro su ciascuno di quei volti identici,
insieme ad un naso leggermente squadrato e ai denti bianco perla smagliante
-perché vivident xlit aiuta sempre se vuoi tacchinare una bella squinzia!-
Una visione agghiacciante…non mi stancherò mai di ripeterlo ogni volta che assisto a tale mostruosità.
Smettetela di invidiarmi per la mia bellezza paralizzante!
Sssi, certo, ora però scusa ma ho un lavoro da terminare…CLONI SETTTT HAUT!

Per tutta risposta a quel comando,
il piccolo gruppo di cloni si dispose -in tutto il suo dubbio splendore- in una simil linea di sfondamento,
in pieno stile “football americano”, scagliandosi rapidi - e suicidi- verso il fendente energetico del controllore(?).
Il risultato fu scontato:
la lama luminosa ed evanescente impattò violenta sulla linea difensiva della squadra catastale,
trovando in essa un -disgustoso- muro insormontabile, dissolvendosi insieme agli abomini
e producendo un fragore tale, da far vibrare tutta la stazione sotterranea. Ormai, erano giunti al termine.
Grazie a Dio.
S’accorse della sua esclamazione, con un paio di secondi di ritardo,
sistemandosi con fare imbarazzato gli occhialini.
Non che ci creda eh. Puri formalismi.
Mi sembrava strano.




SPOILER (click to view)
Status »

Fisico:
Sander Phoenix: prossimo alla pensione.
Cugino D(o)om + Clone: agghiacciantemente bene.
Aura d'improbabilità: asceticamente astratto. (si. è un aura. bravi)
Psicologico:
Sander Phoenix: imbarazzato dalla sua affermazione pseudo religiosa.
Cugino D(o)om: determinato a raggiungere l'edicola e lo speciale stantuffami.
Aura d'improbabilità: sarcasticamente operativa.
Riserva comunale: 15% (prossima alla bancarotta)
Consumi impiegati: Critico ( 40%)


Abilità impiegate »
    Il Parassita Sociale
    cugino Do(o)m[Arma personale | Tecnica variabile_]
(già citata)
    La varietà è il sale della morte


    «Per favore. Ho visto di molto meglio alla fiera autunnale del Palazzo Agostinelli.»
    - Sander Phoenix, al Leviatano.
    [Auspex passivo | Tecnica variabile_]
    Tale Padrone, tale arma

    [size=1]«Va bene, va bene. Sono gli ultimi dieci.»

    - Sander Phoenix, prima di sganciarne altri venti per una copia sottobanco de 'casalinghe vicentine'
    [Resistenza + 50% | Immunità al dolore_]
    Tu va avanti, io starò bene.

    «Vai tranquillo, Dom. La strada è deserta.»
    - Sander Phoenix, su suicidio assistito.

    L'improbabile -ed ormai Sander comincia a farsene un'idea dai contorni ben definiti- non possiede un senso dell'umorismo raffinato in un british fashion. No. Al contrario, i suoi tiri mancini giocano su di un profilo incredibilmente più basso. Pur di assistere -e deridere- il proprio incredulo protetto, l'aura ritaglia lembi di sé per dar vita ad alcuni pupazzi semi-senzienti dalle stesse, plastiche caratteristiche del fu Minichetti, in tutto il suo -dubbio, dubbio e dubbio- passato splendore.
    Sì: non ha mancato nemmeno il labbro leporino.
    Repellenti ed attaccabrighe quasi quanto l'originale, i fantocci d'aura possono essere -con sua estrema riluttanza- comandati da Sander in maniera remota, che può ordinare loro di radunarsi per fargli da scudo o spedirli all'assalto del poveretto di turno. Certo è che, la sola idea di un universo popolato da una torma di quel parassita non sorprende -ma spaventa. E spaventa tanto.
    [Tecnica semplice | Consumo variabile (cloni 1 per consumo) | Turni da 1 a 2_]
(linea di difesa della formazione di football aziendale. 5 minichetti in prima linea al suicidio. Ovviamente mono turno ed a consumo critico).

Note »
    Ringrazio il mio avversario per il duello, sperando che si sia divertito a giocarlo come ho fatto io. Saluti anche dall'aura e da minichetti, che stanno andando sul retro della stazione a risolvere le loro beghe. Io, non voglio entrarci. :fire: (*) per il discorso della falce, vedere bg in scheda X°D. si quelle quattro righe sotto il simbolo di bassano :8):
 
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- Madhatter -
view post Posted on 27/1/2010, 15:04




Sander Phoenix

Narrazione: 4.5 + 3.75 + 4 = 12.25: 3 = 4.083
Commenti
Divertentissima la performance di Sander, ancora migliore rispetto a quella del primo incontro. Un'esposizione chiara, divertente, non banale né pesante nelle battute. Soprattutto, non tediosamente lunga.



Giuro. Se gli impiegati catastali fossero tutti come Sander, smetterei di lavorare da subito. =)
Per quanto assurda sia la squadra, la carica comica del personaggi strappa volentieri dei sorrisi durante la lettura, che grazie ai siparietti dei tre viaggia in tranquillità pur perdendo qualcosina nelle descrizioni delle azioni.



Wow. Scorrevole, spigliata, divertente e infarcita di citazioni provenienti dai più disparati angoli della galassia (Rat-man, la vita secondo Jim, Chi ha incastrato Roger Rabbit) e tuttavia combinate insieme in un mix esplosivo e convincente, mai noioso, e sempre tenuto vivo dagli esilaranti dibattiti tra Sander, Do(o)m e l'aura di improbabilità (Per altro anche narratrice). Non ho veramente nulla da recriminare, se non qualche saltuaria caduta di stile dettata più che altro da alcune citazioni/scelte sintattiche e lessicali personalmente infelici. D'altronde quando si pesca a piene mani da un campionario così vasto di luoghi comuni, pregiudizi, simpatiche invenzioni e quant'altro, non tutto può essere piacevole agli occhi di ogni lettore.



Strategia: 3 + 3 + 3.75 = 9.75: 3 = 3.25
Commenti
Il minimo sindacabile - come sosterrebbe Sander stesso. Il personaggio si limita ad utilizzare sempre la stessa tecnica difensiva in ogni turno (Meno che nell'ultimo) e ad offendere in maniera diretta e frontale, senza appellarsi ad alcun virtuosismo. Fortunatamente per lui questo è abbastanza da riuscire a incidere sul proprio avversario quanto basta perché Sander non debba impegnarsi più del dovuto. Sufficiente, ma non di più: ci si aspetterebbe qualcosa di meglio da un personaggio possedente una tecnica il cui titolo è "La varietà è il sale della morte".



Prova nella media per Sander, che si limita a un "difendo e attacco" senza niente di complesso a parte la combinazione di colpi fisici nel primo turno attivo.



Sinceramente mi sono chiesto chi è che comanda tra i tre, in Sander. La strategia subisce volentieri l'alternarsi del comando, variando di molto l'offesa e la difesa. Apprezzabile, come detto per Keros, la capacità di non esagerare con i consumi, riuscendo alla fine a contrastare un attacco terminale.



Sportività: 4.5 + 2 + 4.5 = 11: 3 = 3.6
Commenti
Una buona interpretazione del gioco, nel complessivo. Sia in difesa che in offesa, Sander si mantiene su un livello ottimale di correttezza, incassando e subendo i danni senza errori di valutazione.



Insufficiente. L'utente compie diversi errori/dimenticanze che corrompono irrimediabilmente la sua sportività all'interno del duello. Ignora completamente una tecnica attiva di livello basso mediante una passiva (Che mai e poi mai dovrebbe poter azzerare completamente un'offensiva che comporta un consumo!); si difende da una tecnica psionica durante tre turni mediante una tecnica che, come specificato nella scheda, difende solo da attacchi fisici e magici - non psionici (Per altro la suddetta tecnica d'ammaliamento dovrebbe durare tre turni e, benché Sander se ne difenda unicamente nel primo, la ignora completamente nei successivi); ignora anche la nebbia creata dal proprio avversario per nascondere i propri attacchi. Molte tecniche, inoltre, suonano come notevolmente esagerate in quanto a molteplicità di effetti/durata turni etc. Non scorrette, ma opinabili.



Nulla da dire a Sander, che giustifica tutte le scelte e si muove con molta efficacia fra colpi di diverso tipo. Un appunto solo: la passiva di immunità al dolore non vince un attacco di livello basso. In fin dei conti, te lo prendi in pieno, anche se i danni sono praticamente nulli. C'è una piccola sfumatura di differenza.



Puntualità: 5



§_Gemini_§

Narrazione: 3 + 4 + 3.25 = 10.25: 3 = 3.416
Commenti
Bella l'introduzione nel post di presentazione di Gemini. Il personaggio è abbastanbza vivo, le azioni abbastanza chiare, tranne in qualche punto. Tuttavia, si poteva lavorare di più sul comportamento dell'Angelo, visto il suo bg ricco di spunto interpretativi.



È interessante vedere un angelo che dà libero sfogo ai propri pensieri come gli umani che tanto denigra, una macchia di colore che ben si accosta all'assurdità dell'impiegato. Pensieri e azioni si susseguono senza interruzioni, permettendo di leggere con relativa tranquillità un incontro movimentato.



Buona ma non troppo. L'utente oscilla tra l'anonimato e alcuni piacevoli virtuosismi (Come la tendenza dell'angelo a criticare la banalità umana nell'assegnare i nomi, o le lente litanie che precedono ogni tecnica) fornendo diversi post che mancano soltanto di una buona dose d'esperienza per poter essere considerati veramente "Belli". Non scade né nella noia né nella ridondanza (Nonostante i concetti che propone siano più o meno sempre gli stessi) e si fa leggere con pacata piacevolezza. Senza dubbio sufficiente.



Strategia: 3.25 + 2.5 + 3.95 = 9.7: 3 = 3.23
Commenti
Apprezzabile. Nonostante non riesca a colpire l'avversario con nessuna delle sue tecniche non si esime dall'abbandonarsi ad alcune scelte tattiche decisamente apprezzabili: Si lascia colpire per poter castare sia una nebbia elusiva che un'offensiva di livello alto, lancia un critico quando capisce di essere alle strette e inizia il duello tentando di distrarre l'avversario con un'influenza psicologica che l'avrebbe aiutato anche in seguito per poi colpirlo con un attacco che, forse, avrebbe potuto essere un poco più ardito. Unica pecca, la scelta di difendersi con una tecnica bassa contro i raggi dell'avversario (di livello medio) quando il personaggio dispone di una passiva che gli permette di azzerare i tempi di concentrazione - e che sembra fatta apposta per questo tipo di situazioni.



Interessante l'uso delle varie tecniche che manipolano la Cenere in Gemini. Tuttavia, lo stile di combattimento che prevede attacchi dalla distanza è facilmente eludibile se questi non sono combinati alla perfezione. Inoltre, l'uso di una "violenza" psicologia si accompagna - o dovrebbe - a un attacco più sofisticato che un mero raggio: perché, anche se impaurito, dovrei avere difficoltà a difendermi da una bordata dalla distanza? Infine, ripenserei al consumo di molte tecniche: alcune sono troppo poco efficaci, altre hanno costi eccessivi. Da notare, poi, che l'uso di una critica finale ripaga sempre troppo poco: meglio pensare ad un uso del mana più efficace, soprattutto dove, come in questo caso, la vita del personaggio non è minimamente in pericolo.



L'angelo dimostra una buona capacità di adeguare la propria strategia in base agli eventi, complice un buon assortimento di tecniche. Apprezzabile il mantenere un consumo contenuto per tutto l'incontro, concludendolo con un'azione atta a mettere spalle al muro l'avversario.



Sportività: 4.5 + 3.5 + 2.5 = 10.5: 3 = 3.5
Commenti
Una buona interpretazione del gioco, nel complessivo. Sia in difesa che in offesa, Keros si mantiene su un livello ottimale di correttezza, incassando e subendo i danni senza errori di valutazione.



Buona. L'angelo prende i danni che deve prendere e risponde coerentemente e con tecniche anche fin troppo standardizzate. Non ho veramente nulla da far notare sotto questo campo: L'utente s'è comportato veramente da signore.



Alcune cose della performance di Gemini meritano due parole. Innanzitutto, la tecnica "Il lampo inganna l'ingenuo", così com'è strutturata, pretende troppo dall'avversario con un consumo minuscolo: un medio spalmato su tre turni non fa assolutamente nulla. Oltretutto, questo è proprio il genere di tecnica che richiede o un consumo fisso o, e soprattutto, una passiva, ma non una tecnica variabile perché il carisma di una persona è fisso, non è mutevole.
Poi, la seconda difesa è scorretta: ad una tecnica fisica non è concesso difendersi in due tempi - evocazione della nube e spostamento semplice. I colpi di una tecnica fisica sono più veloci e più potenti di un normale movimento. In ogni caso, l'evocazione della nebbia preverrebbe una qualche reazione nell'avversario perché è ovvio che, se non vedo il nemico, non lo colpisco o cambio strategia rispetto un attacco frontale.


Puntualità: 5





Sander Phoenix
image

Sander Phoenix
L’Impiegato dell’Anno
Verdetto

Con una media-punteggio globale del 3,98325/5 contro 3,7865/5
dichiaro Sander Phoenix vincitore dello scontro;
a lui la possibilità di concludere in-GDR il duello.

Come da regolamento è possibile uccidere,
derubare, mutilare, sfigurare o graziare l'avversario.
§_Gemini_§
image

Keros Luxen
L’Oracolo di Cenere
 
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9 replies since 11/12/2009, 22:23   408 views
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