Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

† Luxifer † VS Ma¡onese

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- Madhatter -
view post Posted on 10/3/2010, 16:24




The Warrior Day V
Semifinale


Anfiteatro dell’Avversa Sorte

Vi è stata fatta recapitare nelle vostre stanze la fotografia di questo luogo,
con tutte le poche e semplici istruzioni dell’Organizzazione del Torneo per come fare a raggiungerlo:
vi basterà strappare l’immagine per ritrovarvi sul posto.

Riprendendo contatto con la realtà vi ritrovate alla fine di uno sfarzoso corridoio di una qualche reggia o palazzo signorile, dalle pareti ornate da pregiati arazzi e da ricchi stucchi in stile ottocentesco; quando gli imponenti battenti doppi -squisitamente intarsiati- della porta davanti a voi si schiudono, ruotando silenziosamente sui cardini bene oliati,
la nuova arena che guarderà il vostro prossimo scontro si stende davanti a voi in tutta la sua decadente magnificenza.
L’ambiente ha pianta rettangolare, e si presenta come una di quelle lussuose Sale da Ballo da mille e una fiaba,
sgombro di ogni forma di mobilio perché non sia d’intralcio al movimento armonioso di due corpi danzanti
(una danza -stavolta- di sangue, dolore, distruzione e morte).

Sui lati minori della stanza, che pure misurano 25 metri, si aprono -l’una dirimpetto all’altra- le due porte (una per ciascun atleta) fatte per accogliere il contendente predestinato alla sua comparsa, per poi richiudersi immediatamente e nel più assoluto silenzio alle sue spalle una volta varcate, sigillandosi così fino alla fine della pugna.
I lati maggiori, invece, misurano 50 metri, e si differenziano diametralmente l’un l’altro:
da una parte vedrete la pesante tenda in velluto rosso sangue di un sipario chiuso, e sarà inutile per voi tentare di scorrerla per aprirla -non vi rivelerà mai i volti padroni del brusio e delle risatine di scherno che vi giungono dal di là- o di danneggiarla, dimostrandosi indistruttibile e invalicabile, naturalmente refrattaria alla magia, e solida all’impatto come un muro; sull’altro versante, troverete invece uno specchio parietale, il cui effetto ottico vi gioca lo scherzo di far sembrare la stanza grande il doppio... anche se il sipario nello specchio ha un colore diverso, e le due figure che vi vedrete riflesse non apparterranno né a voi ne al vostro sfidante...

Il pavimento, ricoperto di marmi pregiati -lavorati per creare disegni geometrici con le loro cromie-, dista dal soffitto una ventina di metri, e da questo penzolano a intervalli regolari tre grandi lampadari dalle sinuose braccia d’ottone, modellate a guisa di viticci arborei e impreziositi da dondolanti gocce di cristallo, che illuminano piacevolmente e perfettamente la pista... insieme ad un inquietante dettaglio.
Legati ai vostri arti -dipartendosi da braccia, spalle e gambe- i lampadari fanno risplendere in controluce dei fili sottili, che paiono ben tesi, la cui estremità si perde da qualche parte nella volta del salone: queste cordicelle sono del tutto inconsistenti -quindi sarà vano ogni tentativo di reciderle-, e non intralceranno in alcun modo i movimenti dei combattenti... soltanto, vi seguiranno ineluttabilmente e alla perfezione, trasmettendo l’angoscioso disagio che può mettere addosso la consapevolezza di essere solo dei burattini, che si muovono per sollazzare sogghignanti entità senza volto.





† Luxifer †
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Edward Cavendish
The Mad Hatter
- † Luxifer † VS Ma¡onese -

Campo di Battaglia: Arena Esterna, Anfiteatro dell’Avversa Sorte
Condizioni Ambientali: Temperatura mite, ambiente luminoso e ventilato
Limite di Tempo: 18 Aprile
Post Minimi: Presentazione + 3 Post Attivi
Limitazioni: 2 slot tecnica per ogni turno
Penalità: Dopo il giorno di mancata risposta
Primo Post: † Luxifer †
Ma¡onese
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Sennar Sighvat
Il Ramingo del Nord

Condizioni di Vittoria:
~ Morte Avversaria
~ Resa Avversaria
~ Perdita dei Sensi per esaurimento forze (10%)
~Abbandono



Criteri di Giudizio
Come da regolamento ci si baserà su Lealtà, Strategia, Scrittura e Puntualità con voti da zero a cinque.
Tutti e i parametri sono da considerarsi alla pari; nessuno vale più dell'altro.

NOTA:
I personaggi sono soggetti al criterio dei giudici sia per ogni tecnica/abilità singolarmente sgravata,
sia per schede complessivamente power-player.


Edited by - Madhatter - - 14/3/2010, 17:06
 
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view post Posted on 18/3/2010, 00:03

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Alexander Douglas
Like puppets


Narrato
*Pensato*
«Parlato di Edward Cavendish»
«Parlato di Charlton Lancaster»
«Parlato di Alexander Douglas»

The King of Hearts
Called for the tarts,
And beat the Knave full sore;
The Knave of Hearts
Brought back the tarts,
And vowed he’d steal no more. ♪

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Sonata for Piano and Violin in E minor, KV 304 - W.A. Mozart

Londra, villa dei Douglas

R

imasugli di torta e pudding ancora caldi, misti a bile, giacevano ai piedi di Edward, vomitati da pochi istanti. Lì, dove i tavolini erano sormontati da libri e carte, aleggiava un odore nauseabondo, che probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare nella casa del Primo Conte. Il ragazzo cercava di regolarizzare il respiro dopo aver dato di stomaco, mentre la Quarta Contessa era riuscita a trattenersi, portando al naso ed alle labbra un fazzoletto ricamato ed impregnato di sali. L’unico che sembrava non preoccuparsi di tutto ciò era Charlton Lancaster, solamente perché il suo vero corpo non si trovava lì e le proiezioni non percepivano né odori né sapori.

Di fronte a loro, Alexander Douglas in tutta la sua aria trasandata, dovuta ai capelli neri spettinati ed alle perenni occhiaie, in parte nascoste dal paio di occhiali che portava sul naso. Accanto a lui la fonte del disgusto: un cadavere in putrefazione vestito ed agghindato di tutto punto con un elegantissimo vestito in raso bianco.

«Io e Charlotte siamo molto lieti della presenza degli altri Conti nella nostra dimora. Fate come se foste nelle vostre magioni, mi raccomando.»

Il tono era calmo e suadente, quasi non si rendesse conto di chi aveva affianco e della reazione dei presenti. Tra i tre l’unico che si fece avanti fu il Terzo Conte, probabilmente con il benestare degli altri due, troppo intenti a reprimere il vomito per cercare un dialogo.

«E’ da tanto che non vengo a farvi visita, Conte della Conoscenza, ma ultimamente vi immergete ancora di più nella lettura rispetto agli anni passati. Siamo giunti qui per un motivo preciso…»


Senza prestare minimamente attenzione, Alexander aveva inspirato a pieni polmoni prima di voltarsi e poggiare le labbra su quelle di lei, baciandola con passione. Poteva sentire il forte sapore di decomposizione inebriargli i sensi, il suo feticismo, il suo modo di sentirsi vivo. La guardò intensamente, dopodichè spostò la lingua su di una zona in cancrena sotto il collo, strappandole i tessuti molli con i denti ed assaporando quel gusto così amaro dovuto alle sostanze tossiche. Alcune zone del corpo erano decomposte, ormai prossime alla putrefazione ed infestate da larve, mentre delle orbite oculari non rimaneva che un ricordo. I capelli erano radi e posizionati in modo scomposto, così come l’arcata dentale, distinguibile dalla leggera apertura della bocca. Lentamente appoggiò il corpo su quello di lei, struciando sul cadavere la propria erezione, che si faceva sempre più marcarta attraverso i pantaloni. La mano accarezzò la testa, passando i polpastrelli sulla pelle putrescente, ed inebriandosi al contatto con i vermi che lentamente cercavano di risalire le dita per puntare al braccio. Ancora estasiato, baciò le orbite oculari per poi tornare a passare la lingua tra gli interstizi dei denti.

«…Alice The First.»

Il Conte si bloccò e spalancò gli occhi, lasciando cadere a terra il cadavere.

«Wonderful! Wonderful! E’ sempre stato uno dei miei argomenti preferiti! Presto, presto, che siamo già in ritardo…»

Estrasse dal taschino una chiave dorata e finemente lavorata, legata al vestito da una sottile catenina.

«E' in casi come questo che realmente si rivela utile...la Key of Wonderland...»

Un solo gesto, quello di puntarla verso l’alto, e lo spazio si deformò.

Il viaggio era iniziato.

Asgradel, Anfiteatro dell’Avversa Sorte


C

ome in una danza che non accennava a terminare, Edward era costretto a continuare a ballare in uno scontro dopo l’altro. Vivere e morire erano concetti che perdevano ogni significato in quel ciclo ripetitivo, ed andare avanti era l’unica opzione plausibile. Così, ancora una volta, si era trovato a strappare quell’immagine per far contento il Cappellaio, per far sì che la sua sete di sangue si placasse temporaneamente. Spesso si era chiesto perché lo doveva fare, assecondando gli istinti omicidi del Madhatter e sopportando le innumerevoli ferite che subiva per colpa sua. Eppure Lui era parte del suo essere e sarebbe stato come abbandonare un fratello cattivo.

Il rumore dei suoi passi in quell’enorme stanza risuonava come un’eco, in grado di sottolineare il suo esser priva di mobilio. Vuota. Nessun banchetto, nessun tavolo ricolmo di torte e thè. Lo stomaco di Edward gorgogliò dalla fame ed una smorfia di disappunto si dipinse sul viso. Perché aveva sempre fame in momenti come quelli?

Avrebbe volentieri alzato i tacchi per tornare nella sua stanza ad abbuffarsi di dolci, ma la porta alle sue spalle non voleva aprirsi per nessun motivo, lasciandolo intrappolato in quella stanza dove ben presto si sarebbe consumato il duello, o forse la carneficina. Noiosa ed inquietante al tempo stesso, quella assomigliava ad una di quelle grosse sale da ballo dove veniva letteralmente portato di forza nelle occasioni mondane, ma allo stesso tempo pullulava di dettagli da film horror gotico.

Tenendo la testa all’insù poteva scorgere i lampadari muoversi con lui ovunque andasse, quasi vi fosse un omino sopra che li spostava di continuo. Ad uno dei lati lunghi vi era un lunghissimo drappo rosso, da cui sembravano provenire risate di scherno e che, dopo qualche tentativo, risultava impossibile da muovere. La sua attenzione si spostò quindi sull’altro oggetto di divertimento: un gigantesco specchio. Oltre a riflettere una tenda, questa volta nera, non vi era traccia della sua immagine riflessa. Anzi, era ben visibile una ragazza dai lunghi capelli bianchi e dal vestito dello stesso colore, che ricopiava alla perfezione i suoi movimenti.

Il tempo di perdersi in boccacce e buffi saltelli per osservarli imitati senza il minimo errore, ed ecco finalmente accorgersi dell’ultimo particolare. Fili trasparenti comparivano dal nulla per cingere articolazioni ed arti del Conte, rendendolo una vera e propria marionetta vivente. Tutto era così surreale, così strano che rise di gusto.

«One for sorrow»

Saltellando su di un piede solo balzò in avanti, roteò su se stesso e poi di nuovo in avanti, attento a non far cadere la tuba. Non voleva certo rovinare il vestito cucito per l'occasione e frutto di nottate di duro lavoro. Ben quattro tessuti diversi, dal giallo acceso al rosso fuoco, passando poi per un verde erba per terminare con un candido bianco, davano vita ad una versione elegante dell'Arlecchino.

«Two for joy»


Due salti all’indietro e tre in avanti.

«Three for girl»

Un balzo più lungo in avanti con il piede sinistro.

«Four for boy»


Infine quattro di fila a piè pari.

«Five for silver,
Six for gold,
Seven for secret
Never to be told.»


E così via, fino a che la noia non sarebbe sopraggiunta, o forse sarebbe arrivato prima il suo avversario? Al centro di quella stanza, a venticinque metri da ognuna delle due porte, le sue risate soprastavano quelle delle altre voci.

Intrappolato in uno di quei sogni un po’ matti, non gli restò altro che continuare a sognare.

Note

1. A costo di sembrare odioso per i giudici è doveroso chiarire bene le filastrocche che metto ad inizio post. Nei giudizi mi erano state denominate canzonette; si tratta invece di filastrocche prese pari pari dalla raccolta di Mamma Oca, risalenti al periodo inglese a cui fa riferimento il pg. Cerco, il più possibile, di abbinarle al tema del post, spiegando quando il nesso non appare così logico. In questo caso non solo ho continuato la filastrocca dell'inizio turno precedente (in quanto la storia è continuata), ma fa riferimento al Re di Cuori, rappresentato simbolicamente dal primo Conte (il secondo è l'Asso, il terzo il Fante e la quarta la Regina).

2. Altra doverosa spiegazione per il gioco che Edward sta facendo nella sala. Non si tratta nient'altro del gioco chiamato Hopscotch (da noi noto come Campana) nella sua variante senza sasso. La filastrocca era quella usata in quel periodo durante i salti del gioco.

3. Infine, visto che ho preferito non dilungarmi troppo nella descrizione fisica del pg, che ahimè mi tocca fare ogni turno, riporto qui le caratteristiche fisiche per rendere più facile il lavoro al mio avversario. Alto 1.82 metri, carnagione chiara, occhi verdi, capelli a caschetto color del sangue (tinti).

 
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view post Posted on 21/3/2010, 16:14
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III - I
ANFITEATRO DELL'AVVERSA SORTE,
-


In un tessersi di filamenti rosei, comparve dove prima regnava inerte il nulla. Si impossessò nuovamente di ogni sensazione che quella breve assenza dalla realtà gli aveva sottratto per un fatidico istante; avidamente assaporò con un intenso respiro l’aria rarefatta, e con sollievo percepì ancora una volta la terra sotto di sé. Dunque, impossessatosi dell’equilibrio, non perse tempo; mentre un’immagine strappata si cullava nell’aere alle sue spalle, Sennar si voltò. Una porta, che si stagliava intorno al corridoio d’un probabile palazzo aristocratico, ornato da mille arazzi, pareva attenderlo. E dunque si lanciò, tuffandosi nella più esibizionistica espressione di sfarzo che avesse mai potuto vedere; s’accorse con rammarico di trovarsi di nuovo in luoghi da cui, con il tempo, si era abituato a tenersi lontano più di qualsiasi campo di battaglia.
La porta si chiuse in un tonfo soave, serrata come le fauci di una bestia. Fu allora che la vide; un’enorme sala da ballo si delineava innanzi al suo sguardo, talmente grande che pareva volersi avidamente impadronire di ogni centimetro del suo sguardo. Dirimpetto alla porta dov’era entrato, un’altra gemella faceva da sfondo alla figura del suo avversario, che si sfumava in una lontana macchia multicolore. Splendidi disegni variopinti sul pavimento erano animati da tre magnific lampadari, le cui braccia sinuose serpeggiavano sull’elevato tetto della sala.
Era vuota d’ogni genere di mobilio, malgrado una tensione palpabile sembrasse disegnare immaginari arabeschi nell’aria. Eppure, la luce si posava anche su un drappo cremisi che oscurava una parte della stanza; fu lì che il suo sguardo piombò, e immaginò ivi seduti centinaia di spettatori. S’avvicinò al suo avversario lentamente, in un armonioso e ritmico ticchettio, lenta ma soave sinfonia che avrebbe accompagnato le danze.
Stava per raggiungere l’avversario, quando si levò un coro di risa di scherno, che trapelavano dal drappo rosso acceso: ma sul suo volto si dipinse, immediato, un accennato sorriso di scherno. E provò quasi pietà per loro, per il loro degrado e per la loro eterna indole infantile, rimembrando con ogni sentimento fuorché nostalgia un passato obliterato.
Ma fu quando sollevò lo sguardo che vide illuminarsi della luce dei lampadari, come disegnati nell’aria, dei fili legati alle sue membra. E capì in un istante quanto fosse soltanto una sporca marionetta, un giocattolo, nelle mani di quella gente; dunque, gioì come mai aveva potuto fare durante il proseguire del torneo.

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Le sue labbra si schiusero nella più orrenda imitazione di un sorriso, carico di sentimenti confusi e deviati frutto di una strana unione di gioia e follia. Non provò mai una sensazione di agio più intensa; d'altronde, quello era il suo ambiente: l’ambiente del sicario. Strana fu la sensazione che avvertì, quando ammise che il Fato lo aveva dunque graziato,
facendogli dono di una morte sì lenta,
ma mai più bella.

«Non sprechiamo fiato in inutili convenevoli»
suggerì impaziente all’avversario, mentre s’avvicinava alla sua figura. Fermatosi a diciannove piedi da lui, lasciò che il suo sguardo serpeggiasse sui disegni marmorei. Dal basso si levò poi sino al viso, incontrando dei morbidi occhi verdi ed una capigliatura rosso acceso che faceva da cornice ad una pelle diafana, bianca quasi come lo stesso marmo della sala.

«Apriamo subito le danze:
loro ci attendono

~

SPOILER (click to view)
Divertiamoci ragazzone :wow: Posso chiamarti così, vero? XD Che vinca il migliore. :riot:
Il fatto che Sennar si senta a suo agio è perché, essendo stato un sicario, veniva manovrato come una marionetta dagli aristocratici per uccidere i rivali politici.

 
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Il Corvo
La proprietà del mondo intero


Narrato
*Pensato*
«Parlato di Edward Cavendish»

Who’ll be the parson?
“I,” said the rook,
“With my little book,
I’ll be the parson.” ♪

Asgradel, Anfiteatro dell’Avversa Sorte

E

così, perso tra realtà e sogno arrivò anche il climax, nella forma del presunto avversario, divertito più che inquietato da quella raccapricciante arena. Agli occhi di Edward non era nient’altro che un sorridente corvo, come si poteva evincere dalla chioma e dai pantaloni, con due splendidi turchesi al posto delle iridi. No, quella non era giornata per giocare con gli uccelli, o almeno lui non ne avrebbe provato sollievo. Non erano i tipici animali socievoli e forse quelle strani voci sul portare sfortuna per via della vicinanza alla Morte stessa avevano un fondamento concreto. Perché rischiare? Ecco, erano piuttosto quel genere di divertimento che piaceva di più al Madhatter, la classica persona che trovava gioia nel bersagliare gli animali con i ciottoli delle strade. Si fermò, esibendo un candido sorriso, infantile e sincero.

«Cra-cra, ciao signor Corvo. Mi dispiace, ma non mi piace giocare con voi, dicono che portate sfortuna. Perciò se non vi dispiace…vi lascio a lui…»

Era difficile notare un vero e proprio cambiamento. Forse gli angoli della bocca più marcati, ma rimaneva più che altro una semplice sensazione sgradevole percepibile a pelle. In quel teatro, allestito per il volere di ignoti, aveva finalmente fatto il suo ingresso l’altro protagonista, per calcare il pavimento marmoreo della scena.

«Loro?»

Lo sguardo e l’espressione ora trasmettevano lo sdegno più totale.

«Pensi di star qui a muovere i fili per mano di quelli? Mi ricordavo che i Corvi fossero intelligenti. Queste risate…sono di folli!»

Sgranò gli occhi e portò il collo in avanti.

«Folli che credono di manipolare il mondo come più gli aggrada…ma il mondo è mio! Tutti danzano per me, tutti ridono per me, tutti muoiono per me!»

L’indice destro indicò lo specchio, dove la solita ragazza vestita di bianco ricambiava con movenze speculari.

«Anche lei morirà per me! Non siete nient’altro che semplici divertimenti messi lì per ammazzare il tempo e combattere la noia…te come tutti loro. Un gruppo di pagliacci e pennuti che compie piroette e balzi! Perciò, Corvo, vedi di intrattenermi e di non morire subito…e per quanto riguarda voi…»

Lo sguardo era ora verso quell’insormontabile tenda, impossibile da aprire.

«…ridete! E che le vostre risate siano la colonna sonora migliore per questa tragedia…»

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«AhAhaHahAHaHa!»


Sembrò piegarsi in due, quasi chinato per un grottesco inchino, poi diede iniziò alla sua danza macabra senza preavviso alcuno. In fondo, anche il corvo lo affermava: basta con gli inutili convenevoli.

Un paio di passi all’indietro, sfiorando il terreno solo con la punta, in modo da guadagnare un metro buono da aggiungere ai sette precedenti, sfoderando allo stesso tempo la Regina dalla sua prigione di legno. Il polso ed il braccio divennero un tutt’uno con la spada, dando vita a tre “frustate” ed altrettante lame di vento ricurve. Una alla gola, una all’addome ed una agli stinchi.

Tris d’Assi.

Ma non era abbastanza, oh no. Tutti, dal primo all’ultimo, si erano rivelati orrendamente coriacei, quasi se la spada non fosse nient’altro che un giocattolo per bambini. Allora era giusto tirare fuori il quarto asso dal cilindro…per un poker dall’amaro sapore. All’ultimo fendente orizzontale seguì un cambio di bilanciamento del peso, dal piede destro al sinistro, che si protese in avanti, quasi per un affondo. Ed in effetti quello che portava avanti era il fodero della sua amata, per quanto incapace di rendersi una vera e propria minaccia. E allora dov’era il colpo? Bastava guardare un po’ su per inquadrare quell’irrealistico uovo con tanto di braghe e scarpe intento ad accendere un…cannone!

No, non uno di quelli che sparavano la classica palla di piombo. Apparteneva piuttosto al genere di ordigni “magici” e l’avrebbe dimostrato dando vita ad uno spettacolare cono di pura energia che avrebbe spazzato ogni forma di vita, marmo ed ornamenti nel raggio di dieci metri. Zona che verosimilmente avrebbe incluso anche il nemico, con il chiaro intento di renderlo nient’altro che un pennuto bruciacchiato.

Note

1. Solita spiegazione dei versi ad inizio post. Questa volta sono tratti dalla filastrocca The Death And Burial Of Poor Cock Robin, in cui ovviamente il pettirosso è identificato come Edward, mentre il Corvo (l'avversario) è uno dei partecipanti al funerale. L'identificazione del pg nemico come Corvo deriva sia dall'acconciatura, pantaloni e scarpe (tutti neri) sia dalla necessità di doverlo identificare con un nomignolo visto che non si è presentato (e quindi visto il color nero dominante ho optato così).

2. Ho convertito la distanza in piedi in metri. Diciannove piedi sono circa 7 metri.

SPOILER (click to view)
» Madhatter Profile
~ Status

» Fisico: illeso

» Energetico: 100% - 10% - 10% = 80%

» Armi:

• Queen of Crystal {Nella mano destra, fodero nella sinistra}

• Puppet of Wonderland {Legato in vita}

» Riassunto

1) Faccio un paio di passi all'indietro e lancio tre lame di vento orizzontali (al collo, addome e stinchi).

2) Compio poi uno slancio in avanti, come per un affondo, e lancio una cannonata frontale di energia dal raggio di dieci metri.

» Madhatter Blood
~ Abilities

» Mad Mind: Immunità tecniche basse o medie che manipolano la mente (confondendo, cercando di istillare false immagini o accentuare/creare emozioni e via dicendo)

» Master of Fancing: Bonus agilità +25%, velocità 25%

» Madhatter Tools
~ Equip

» Queen of Crystal: Spada incrocio tra stocco e sciabola con una lama di 1,05 metri di materiale cristallino. Presentando il filo da entrambi i lati, una punta accentuata ed un forma sottile. La resistenza dell’arma non supera quelle delle altre prodotte dall’uomo, in quanto non dispone di una passiva per aumentarla.

» Puppet of Wonderland: Pupazzo d’altezza pari a 40 cm, è composto d’ovatta e lana, racchiuse da uno strato di stoffa. Esteriormente presenta due tipi di tessuto, bianco a pois rossi a sinistra e scozzese a destra, cuciti tra loro come se rappresentassero le due metà della figura. L’occhio sinistro risulta un bottone arancione, mentre il destro è sostituito da una croce marrone. Sul petto a sinistra vi è un cuore rosso, trapassato da un grosso ago che attraversa tutto il corpo.
    Endless Time: I colpi lo attraversano e non può essere danneggiato.
» Madhatter Tricks
~ Tecniques

Queen of Hearts - Off with their heads! {Consumo Variabile Medio}

La Regina di Cuori, l’irosa tiranna che controlla il mondo di Wonderland. Nota prevalentemente per la sua “passione” di punire tagliando la testa agli abitanti, le sue decisioni sono perentorie. Questo pupazzo dona ad Edward la possibilità di creare delle lame di vento, dall’aspetto di mezzalune di lunghezza pari a 40 cm, con le quali poter colpire il nemico. Tale pericolosa offesa ha origine da uno degli arti (o anche più di uno) che dovrà esser mosso in modo da dar origine alla forma del colpo (per l’appunto a mezzaluna). Nel caso egli abbia sfoderata la spada, potranno anche esser create dalla lama, secondo il precedente gesto. Resta da sé che non è solo l’aspetto tagliente a dover esser preso in considerazione, bensì la poca visibilità del colpo, in quanto composto da sola aria e verranno perciò percepite come distorsioni od increspature.

[Consumo Variabile: Basso 1 colpo, Medio 3 colpi , Alto 6 colpi , Critico 10 colpi]

Humpty Dumpty - And the Egg had a Great Fall! {Consumo Variabile Medio}

Humpty Dampty è un celebre personaggi delle filastrocche di mamma oca, spesso rappresentato come un uovo antropomorfo seduto su di un muretto, l’unico in grado di spiegare ad Alice il significato della poesia del Jabberwocky, in quanto maestro delle parole. Eppure ciò che deriva da questo pupazzo non è niente complesso, bensì rozzo e di pura potenza. Unione dell’idea che Humpty Dumpty sia un cannone dell’epoca della Guerra Civile Inglese e che l’uovo cada dal muro nella filastrocca, un potente cannone manovrato da un uovo comparirà sopra la testa di Edward. Cosa succederà? Molto semplice, nel tempo di un battito di ciglia, il marchingegno sparirà una bordata di energia dalla forma conica nella direzione verso cui punterà l’indice destro o la spada del ragazzo. Le dimensioni del colpo varieranno a seconda dell’energia spesa per attaccare, da un attacco semplice a qualcosa in grado di chiudere lo scontro.

[Consumo Variabile: Basso 5 metri, Medio 10 metri, Alto 20 metri, Critico 50 metri]
 
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view post Posted on 28/3/2010, 22:45
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IV - II
ANFITEATRO DELL'AVVERSA SORTE,
-


Ma il suo sguardo, innalzandosi sulla figura apparentemente pura ed ingenua dell’avversario, incrociò un brusco freno; fece appena in tempo a fermarsi sulle labbra del giovane avversario per mirare un sorriso quasi infantile sul nascere, quasi come una più tenue imitazione del proprio. Eppure, per quanto apparisse giocoso, gli trasmetteva tutt’altro che qualcosa di buono: era talmente incompatibile con la tensione di quel frangente da conferirgli sfumature di follia grottesca.

«Pensi di star qui a muovere i fili per mano di quelli? Mi ricordavo che i Corvi fossero intelligenti. Queste risate…sono di folli! Folli che credono di manipolare il mondo come più gli aggrada…ma il mondo è mio! Tutti danzano per me, tutti ridono per me, tutti muoiono per me!»

Le palpebre spalancate, levò l’indice destro verso uno specchio parietale, che rifletteva assurdamente una figura diversa: una donna dai lunghi capelli candidi, così come il lungo vestito che indossava. Il sorriso morì sul volto di Sennar, smorzando con veemenza l’eccitazione che fino ad ora lo aveva animato, e le labbra si abbassarono scoprendo solo solco pregno di disprezzo.

«Anche lei morirà per me! Non siete nient’altro che semplici divertimenti messi lì per ammazzare il tempo e combattere la noia…te come tutti loro. Un gruppo di pagliacci e pennuti che compie piroette e balzi! Perciò, Corvo, vedi di intrattenermi e di non morire subito…e per quanto riguarda voi… ridete! E che le vostre risate siano la colonna sonora migliore per questa tragedia…»

Allora la sua follia si palesò in maniera tale che gli sembrò di essere preso a schiaffoni.

«E’ davanti a persone come voi»
schernì, riappropriandosi di un sorriso ma a metà fra il divertito e lo schifato
«che devo ricordarmi di conservare il senso di disgusto, perché potrei rimanerne senza.»
Ma le sue parole vennero offuscate da una intensa risata, che si levò sino ai lampadari cavalcando nella vuota aere.

Fu allora che, mentre l'eco della sua voce già taceva, il giovane si lanciò indietro, scivolanto con la grazia d'uno spettro sul terreno; i fili si muovevano insieme a lui -o lui insieme ad essi- disegnando nell'aria riflessi di luce che accompagnavano la sua danza. Dunque, d'improvviso intravide una luce intensa; mirando da lontano, intravide una lama che, sfoderata, brillò come fosse stata di cristallo. Fu allora che, quasi oscurata dalla stessa luce di cui rifulgeva, la spada si mosse; fendendo l'aria in quattro magistrali fendenti, generò tre lame eteree, gemelle, che si muovevano come fenditure nell'aere, pronti ad abbattersi su Sennar.
Eppure, lui sorrideva; non gli fu necessario riflettere. Una calma serafica quasi osò pervadere le sue viscere, rilassandole, palesata da quel sorriso che pareva ormai scolpito nel suo viso per l'eternità. Levò la mancina lentamente, come se quel palmo aperto potesse d'un tratto respingere l'attacco; ed invece concentrava energia su di esso, lasciando che fluisse lesta pregnando saturando ogni cellula della sua essenza.
E dunque un fulmineo lampo di luce rischiarò il campo; i fendenti s'abbatterono tutti su un'improvviso muro energetico, levatosi improvvisamente, generando un tripudio di strepiti e baleni di luce.
«Non basta.»
Non si fece aspettare; mentre il bagliore, lento, scompariva, racimolò la medesima energia che prima animava il suo palmo, lasciando che fluisse attraverso le vene sino alle gambe. Fu in quell'istante che potè rendersi conto del suo grave errore; fece appena in tempo a levare lo sguardo per vedere un cono energetico, scagliato a tradimento, che era apparso all'improvviso di fronte a lui.
Imprecò.
E, inerme, venne trapassato dalla forza del colpo; il dolore, una pioggia indesiderata che s'abbatté violenta come mai su di lui, lo gettò in un vortice per un istante di cui non potè identificare la distorta lunghezza. I suoi occhi precipitarono al suolo, mentre gli organi sconquassati tentavano di ritornare al loro posto ma si contorcevano impotenti. Eppure, quello stesso dolore intenso dolore si temperò nella stessa celerità con cui era comparso, mentre la mente veniva attirata da una sola calamita, l'avversario, dalla forza del rancore.
Memore del piano che era in procinto di concretare, lasciò nuovamente fluire l'energia sino alle gambe; eppure, una strana follia lasciava che quell'energia traboccasse, trasportando in un brevissimo istante una forza colossale.
Fu allora che, d'improvviso, i fili delle marionette si contrassero, come se le mani invisibili che li reggevano volessero tirare su la marionetta; e così, Sennar venne scagliato su nell'aere dalla forza accumulata nelle gambe, volando privo d'ali. Ma quel volo fu breve; i disegni marmorei, rimpicciolitisi nella traversata verso il soffitto, ora s'ingrandirono pericolosamente, attirando il sicario come fossero un improbabile inferno.
Toccò terra in un tonfo sommesso che riecheggiò amplificato, ovattando le risate oltre il sipario. Si trovò alle spalle dell'avversario.
«Prendetela con filosofia. Almeno mi avete incontrato.»
Strinse la spada con la mano destra. E mirò alla spalla sinistra; un colpo rapido e preciso, dall'alto, che forse gli avrebbe tranciato persino l'arto.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE

~Riepilogo~
Sennar Sighvat, il Ramingo del Nord
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Status psicofisico Unico anno di livello medio in tutto il corpo, rabbioso.
Energia 75%
Consumi energetici Alto; Basso
Armi Graendel, nella mano destra
Abilità passive influenti

CITAZIONE
Forza Power up alla forza (approssimativamente 25%)

Resistenza Sennar ha vissuto così a lungo sul campo di battaglia che, senza che questi se ne accorgesse, è divenuto improvvisamente il suo vero e proprio habitat naturale. Se presente nel campo di battaglia, Sennar acquisiva molta più sicurezza di quanto già ne avesse e conosceva a fondo ogni mossa da fare in ogni frangente. Il suo ruolo progressivamente di maggiore influenza lo ha successivamente costretto ad affinare la sua tecnica, finché non è divenuto quasi necessario eliminare ogni possibile interferenza, come un'esitazione indesiderata o uno spasmo di dolore, che avrebbe potuto mutare un attimo potenzialmente fatale in un attimo sicuramente fatale.
Col tempo, questa necessità di evoluzione ha educato Sennar fino a renderlo abilissimo nell'ignorare totalmente del dolore fisico. Il suo livello di concentrazione in battaglia si è talmente incrementato da distrarlo dal dolore in modo anche oltre l'ordinario. Benché non ne sia insensibile, è incredibilmente abile nell'ignorarlo (anche se un grave danno agli organi interni, come logica suggerisce, non può essere ignorato tanto facilmente). Questo gli permette di compiere azioni che normalmente il dolore di ferite come un taglio gli impedirebbe di fare (ma, sempre come logica suggerisce, non è possibile muovere un braccio rotto).

Tecniche attive
CITAZIONE
Khan Una tecnica di difesa quasi impenetrabile, che genera uno scudo circolare che si avvolge intorno alla figura del ramingo. Lo scudo, protettore dalle impurità fisiche e spirituali, scompare solo se colpito da un attacco avversario, anche di minor potenza. Lo scudo genera un tenue bagliore quando evocato.
Un'altra versione di questa tecnica concentra tutto il potere della difesa sferica in una barriera frontale, che copre una superficie di due metri cubi, che prevede un egual consumo.
Consumo Alto (sono due tecniche difensive)

Balzo Concentrando una discreta quantità di energia negli arti inferiori, il ramingo fa sì che le sue gambe acquistino una forza inaudita, tale da consentirgli di compiere un unico, altissimo balzo (sette-nove metri). L'energia defluisce dalle gambe al termine del balzo, quando i piedi toccano terra. Un tale balzo è utile per effettuare attacchi fisici di particolare velocità, oppure attacchi magici di livello infimo (pari a basso). Inoltre se combinata con tecniche offensive può trasformarsi in un validissimo attacco aereo.
Consumo Basso

Riepilogo
Sennar si protegge dal primo colpo con la tecnica "Khan" (versione frontale) ma subisce il secondo in pieno stomaco. Dunque utilizza la tecnica "Balzo" per portarsi alle spalle dell'avversario e, con Graendel nella mano destra, tenta di colpire la rispettiva spalla e tranciarla. XD

Note
Scusa il ritardo. Pigrizia.
C'è una citazione :8D:
EDIT: Corretti alcuni orrori 8D





Edited by Ma¡onese - 29/3/2010, 10:23
 
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Nonsense
Il volo del pennuto ed il drago feroce


Narrato
*Pensato*
«Parlato di Edward Cavendish»

And as in uffish thought he stood,
The Jabberwock, with eyes of flame,
Came whiffling through the tulgey wood,
And burbled as it came! ♪

Asgradel, Anfiteatro dell’Avversa Sorte

U

Un, due. Con il primo passo di danza tre lame difficilmente visibili, con il secondo una cannonata di energia per spazzare il campo di battaglia dalla presenza del Corvo. E così, in quel duetto, l’avversario rispose in modo eccellente; contrapponendo uno scudo al primo colpo e la propria resistenza al secondo. Edward sorrise, a dire il vero sorrideva sempre, ma questa volta dietro a quello squarcio vi era soddisfazione. Sarebbe stato brutto se tutto fosse terminato all’istante, se l’uccello fosse scomparso al primo affondo.

«Non me li ricordavo così resistenti i Corvi…e neppure così lunatici per passare dal divertimento al disgusto, come un orologio che si crede una sedia intagliata nell’ottone marmoreo, non credi?»

Ormai il nonsense dilagava come un fiume in piena; le labbra del Madhatter pronunciavano frasi senza pensare al loro significato. Troppe voci, troppa confusione: quelle di scherno dal sipario, quella dell’avversario, quelle nella propria testa; tutte mischiate in una cacofonia folle e dissacrante. Questo, invece, non sembrava sconvolgere troppo il nemico, ancora ben lucido e desideroso di combattere, fino al punto da spiccare letteralmente il volo con quelle sue ali nere ed il becco appuntito.

Dove? Dove si era cacciato? Più simile ad un’aquila che scende in picchiata sulla sua preda inerme, si preparava alla fatale discesa. Bene, se doveva recitare la parte del leprotto, allora ne avrebbe guadagnato la velocità. I muscoli delle gambe si tesero, pronti a scattare in qualsiasi istante verso il lato opposto all’offensiva, lasciando alle braccia il compito di assumere una posizione di guardia con due spade, la seconda sostituita dal bastone. Perciò con la Regina obliqua di fronte al petto ed il suo fodero nella mancina, posto specularmene alle prima a proteggere la schiena, attese.

Non tardò troppo ad arrivare, questa volta con indosso le spoglie della Morte, che, si sa, giunge sempre alle spalle della vittima. Qualche frase di circostanza ed un poco galante Roverso Sgualembrato che gli avrebbe quasi di sicuro staccato il braccio sinistro dal resto del corpo. La spada impattò sul legno del fodero, tranciandolo di netto, per poi abbattersi senza pietà sulla spalla; eppure, quei brevi istanti erano stati abbastanza per far si che il cervello desse l’impulso nervoso alle gambe di scattare in avanti. Il Conte divorò cinque metri di quel marmo pregiato prima di cadere rovinosamente ed arginare il tutto con una capriola. Una striscia di sangue dimostrava come il colpo fosse andato parzialmente a segno, seppur non nel modo desiderato, avendo unicamente compiuto un taglio di pochi centimetri con una copiosa emorragia.

Scagliò con rabbia la parte rimanente del bastone di legno verso Sennar, per poi lasciar affondare la spada nel terreno che, di tutta risposta, sanguinò…inchiostro. Parole in inglese arcaico si mischiarono tra loro per dare vita ad un mostro di ben otto metri, più nero della notte e dagli intenti poco amichevoli. La forma sembrava partorita dalla mente di un pazzo: il corpo e la coda di un drago, le zampe palmate dai lunghi artigli, le ali da pipistrello, le antenne ed infine denti da roditore a sottolineare le enormi pupille. Ah, già, portava anche un gilè rosso acceso che spiccava sulle squame verde chiaro.

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Ruggì ed Edward rise, divertito dalla scena e da quello che sarebbe accaduto. Il mostro mosse il collo ed inquadrò il Corvo, sfruttando le ali per darsi uno slancio ancora più rapido. Il Conte ebbe appena il tempo di incastrare la Regina nella fascia che teneva al fianco il Puppet, per poi aggrapparsi alla coda dell’essere con il braccio destro. Artigli per squartare, denti per tranciare, la massa per travolgere senza pietà. Attacchi convulsi, con l’unico scopo di ridurre a brandelli il ramingo, sfruttando tutte le proprie armi e potenzialità.

Come avrebbe risposto il Corvo?

Note

1. Semplice da capire questa volta, la filastrocca proviene da Alice al di là dello specchio e fa parte del poemetto sul Jabberwock

SPOILER (click to view)
» Madhatter Profile
~ Status

» Fisico: taglio alla spalla sinistra con notevole perdita di sangue.

» Energetico: 80% - 5% - 20% = 55%

» Armi:

• Queen of Crystal {A fine turno al fianco sinistro}

• Puppet of Wonderland {Legato in vita}

» Riassunto

1) Uso la guardia con due spade (per proteggere anche la schiena) e sfrutto il mana per prepararmi ad uno scatto opposto alla tua posizione di caduta.

2) Mi prendo parte del colpo causa efeftto sorpresa, poi uso il consumo basso per scattare in avanti e minimizzare i danni, terminando con una dolorosa capriola.

3) Creo il Jabberwock ed infodero la spada al fianco, lasciando caricare frontalmente la bestia ed aggrappandomi alla sua coda (gli attacchi del Jabberwock sono puramente fisici, basati sulla mole, artigli e denti).

» Madhatter Blood
~ Abilities

» Mad Mind: Immunità tecniche basse o medie che manipolano la mente (confondendo, cercando di istillare false immagini o accentuare/creare emozioni e via dicendo)

» Master of Fancing: Bonus agilità +25%, velocità 25%

» Madhatter Tools
~ Equip

» Queen of Crystal: Spada incrocio tra stocco e sciabola con una lama di 1,05 metri di materiale cristallino. Presentando il filo da entrambi i lati, una punta accentuata ed un forma sottile. La resistenza dell’arma non supera quelle delle altre prodotte dall’uomo, in quanto non dispone di una passiva per aumentarla.

» Puppet of Wonderland: Pupazzo d’altezza pari a 40 cm, è composto d’ovatta e lana, racchiuse da uno strato di stoffa. Esteriormente presenta due tipi di tessuto, bianco a pois rossi a sinistra e scozzese a destra, cuciti tra loro come se rappresentassero le due metà della figura. L’occhio sinistro risulta un bottone arancione, mentre il destro è sostituito da una croce marrone. Sul petto a sinistra vi è un cuore rosso, trapassato da un grosso ago che attraversa tutto il corpo.
    Endless Time: I colpi lo attraversano e non può essere danneggiato.
» Madhatter Tricks
~ Tecniques

White Rabbit - I'm in a Hurry! {Consumo Variabile Basso}

Il Bianco Coniglio, araldo della Regina di Cuori, è un tipo bizzarro. Immerso nei suoi pensieri, non si cura degli altri, trascinato dai suoi pensieri e dalla mancanza di tempo che sembra perseguitarlo. Cosa fare quando le lancette scorrono troppo veloci? Si corre! Questo pupazzo dona perciò un incremento della rapidità al suo utilizzatore, bonus che può variare a seconda del consumo di energia che viene scelto. Inutile ricordare come al tecnica risulti polivalente, in quanto sarà nient’altro che la base per una futura azione del ragazzo, totalmente decisa dalla sua mente. E’ altresì evidente come questo bonus duri un unico turno e lo stesso Puppet debba ritornare alla sua forma originaria, terminato il tempo.

[Consumo Variabile: Basso +25% velocità, Medio +50%, Alto +75%, Critico +100%]

Jabberwock - Came whiffling through the tulgey wood! {Consumo Alto}

Il Jabberwock, è il protagonista di un poemetto non-sense, considerata una delle opere letterarie non-sense più importanti, spiegato ad Alice da Humpty Dumpty. Il pupazzo questa volta incarna perfettamente l’essenza del mostro e permette ad Edward di richiamarlo, risvegliandolo dal suo torpore. Trapassando il terreno con la spada, da essa si genererà una sostanza nera e densa, simile all’inchiostro, che darà vita alle parole presenti nel poemetto che, a loro volta, comporranno il corpo del mostro. Alto 8 metri, il corpo assomiglia a quello di un drago con un collo lungo, alla cui estremità si trova una testa deforme da cui spuntano baffi ed antenne di carne, mentre i grandi occhi gialli si muovono freneticamente alla ricerca di una preda. La bocca è allungata e mostra due grossi denti sull’arcata superiore a cui corrispondono altrettanti su quella inferiore, formando una sorta di tenaglia. Le braccia sono corte ed ossute, terminando con tre grossi artigli per mano, la cui lunghezza è pari ad un metro, in grado di straziare e lacerare le carni. Sulla schiena si trovano due ali da pipistrello, che gli permettono unicamente di levitare a pochi centimetri da terra (per via della sua mole), mentre più in basso troviamo una coda dai molteplici usi. Il mostro sembra composto da quella strana sostanza e trasuderà parole ed inchiostro ad ogni ferita subita, rendendo il tutto un misto tra fantasia e realtà. E’ ovvio che la creatura si dimostrerà particolarmente resistente e forte, in proporzione al consumo energetico alto usato per evocarla. A dispetto delle apparenze la creatura si dimostrerà intelligente, o almeno seguirà con precisione gli ordini di Edward nella loro interezza. Il mostro potrà essere mantenuto per un altro turno dopo il primo con un costo di mantenimento pari ad un consumo medio.
 
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view post Posted on 5/4/2010, 14:16
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Esempio
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IV - III
ANFITEATRO DELL'AVVERSA SORTE,
-


Continuava a precipitare, o così gli parve. Perse la cognizione del tempo e, per un attimo protrattosi oltre il dovuto, non riuscì a sentire i suoi piedi toccare il marmo; l’adrenalina gli diede l’impressione che mancasse il suolo dove poggiarsi, come se stesse piombando in un abisso senza fondo della cui caduta l’attacco stesso faceva parte. Ma, ironia della sorte, riprese l’equilibrio proprio per perderlo nuovamente; la spada cozzò contro il fodero di legno della spada avversaria e, sottraendogli tempo, permise all’avversario di sfuggirgli come una lesta lepre in fuga scattando in avanti. Senza l’appoggio, piombò in avanti ma, con tenue soddisfazione, dipinse solo una breve linea di sangue cremisi che serpeggiò sulla pelle diafana: il sangue scuro contrastò sul bianco quasi come se la pelle stessa brillasse di luce propria.
Si resse alla spada, evitando fortuitamente una rovinosa caduta e in breve si erse nuovamente in tutta la sua altezza, fiero di aver reso debito omaggio al pubblico -senza rendersi conto di quanto avrebbe potuto disprezzare, in futuro, questo suo ritorno al passato in un orrendo dejà-vu. Già nello stesso istante scosse la testa, disgustato dalla sua stessa mente sprofondata nel caos più profondo.
Ma il suo avversario non si fece attendere troppo. La sua arma, d’un tratto, si piantò al terreno: dal punto in cui il marmo era stato ferito, iniziò a sgorgare copioso del sangue; sangue nero, come se la spada avesse davvero ferito qualcosa di vivo. Ma capì fin da subito che quella macchia era qualcosa di speciale: l’avversario s’abbandonò in convulse parole apparentemente prive di significato, come se volesse decantare la favola di un mostro… E fu così che, improvvisamente,
la macchia di inchiostro prese vita.

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«Cosa diav--!»

Ma non poté concludere la frase, mentre uno stupore inaudito gli serrava le labbra.
Un gigantesco mostro alato si stagliò innanzi a lui, oscurando la sala come se d’un tratto la luce non illuminasse più una parte d’essa. Solo degli occhi vispi erano la fonte di luce di quell’enorme dragone, sollevato appena da terra solo per merito di bizzarre ali da pipistrello. La sua testa aveva un qualcosa di ridicolo: in cima ad un lungo collo, pareva l’estremità superiore di una gigantesca antenna di carne che partiva dal suo busto, fornita di denti aguzzi e baffi che si muovevano spasmodicamente. Le piccole zampe superiori si muovevano convulsamente fendendo l’aria con i lunghi artigli; per quanto fosse un mostro ridicolo, nato con l’impronta folle che distingueva il suo creatore, era decisamente -davvero- temibile. In modo particolare quando, in preda ad uno scatto istintivo di rabbia, si lanciò verso Sennar minacciando di travolgerlo a morte.
Non poteva distruggerlo, né fermarlo; l’unica cosa che poté fare fu… fuggire. Ipotizzò che la bestia fosse stupida e lenta tanto quanto era grande e, mentre s’avvicinava a velocità inaudita, concentrò nuovamente energia sulle gambe; coadiuvato dall’adrenalina che cresceva quanto più s’avvicinava il mostro, in breve si ritrovò ogni fibra delle gambe irradiata d’energia spirituale, a tal punto che non si poté più trattenerla: esplose tutto d’un tratto.

Si concesse in un sospiro di sollievo.
Una morte di quel tipo non sarebbe stata di certo onorevole.
Venne improvvisamente scagliato ad un’altezza inaudita, fendendo l’aria come il più veloce dei volatili, lasciando che il mostro e il suo padrone impattassero contro l’aria fallendo l’attacco, mentre lui solcava l’aria appena sopra la sua testa gigante; e fu allora che vide una macchia di colori accesi che si stagliava sulla coda del mostro. Era lì, sotto di lui.
Sorrise, compiacendosi di come andavano le cose.
E non si attardò a colpire.
Mentre ancora solcava il tetto della sala, la terra reclamò il suo creato; precipitò con la medesima velocità con cui era salito, ma alle spalle del mostro e del suo creatore. Mentre piombava al terreno, che si faceva sempre più vicino, lasciò che l’energia sacra fluisse sul suo braccio sinistro, sulla mano, sulle sue dita.
D’un tratto dunque, due dita calde si protesero verso l’avversario, mentre la pelle era talmente rilassata che pareva riflettere la luce della sala. E l’energia si manifestò; comparve un raggio, e poi un altro. Due raggi di luce gemelli che, paralleli, si diressero verso l’avversario.
Nello stesso istante in cui i piedi incontrarono con veemenza il pavimento, i raggi solcarono i cinque metri d’aria che separavano le figure dei due avversari, minacciando di colpire la vittima nella cavità alle spalle del ginocchio e sottrargli l'uso della gamba sinistra.
Pronti a distruggere il padrone,
così da far sparire
anche l’animale.
~

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
~Riepilogo~
Sennar Sighvat,
Il Ramingo del Nord
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Status fisico: Unico danno di livello Medio in tutta la parte frontale del corpo.
Status psicologico: Euforico, compiaciuto.
Consumi energetici: Basso; Alto
Energia: 75% - (5%+20%) = 50%
Armi: Graendel, nella mano destra
Passive influenti:

CITAZIONE
Resistenza Possibilità di ignorare il dolore e di compiere azioni che normalmente il dolore gli impedirebbe di compiere -diverse dalle azioni che sono fisicamente impossibili da compiere.

Forza Power up alla forza fisica del personaggio.

Tecniche attive:

CITAZIONE
Balzo Concentrando una discreta quantità di energia negli arti inferiori, il ramingo fa sì che le sue gambe acquistino una forza inaudita, tale da consentirgli di compiere un unico, altissimo balzo (sette-nove metri). L'energia defluisce dalle gambe al termine del balzo, quando i piedi toccano terra. Un tale balzo è utile per effettuare attacchi fisici di particolare velocità, oppure attacchi magici di livello infimo (pari a basso). Inoltre se combinata con tecniche offensive può trasformarsi in un validissimo attacco aereo.
Consumo Basso.

Dita auree Protendendo le dita indice e medio allineate verso l'avversario, il ramingo scaglia due potenti raggi energetici, paralleli e velocissimi, contro l’avversario. La forza stupefacente del colpo è in grado di scagliare lontano anche avversari di grande stazza per qualche metro, nonché di infliggergli una grave ustione.
Consumo Alto

Riepilogo: Sennar pensa che il mostro sia troppo grande per essere fermato e/o distrutto, dunque evita l'attacco fisico con la tecnica "Balzo", riuscendo a superare il Jabberwock con il salto. Dunque in mezzo a tutto quel nero vede Edward e fa in modo di sorpassare il mostro, precipitando alle spalle del Madhatter ad una distanza di circa cinque metri. Mentre precipita inizia a caricare la tecnica "Dita auree", che s'attiva appena tocca terra. I due raggi, lanciati con la mano sinistra, tentano di colpire la cavità che c'è dietro il ginocchio sinistro (scientificamente, la cavità poplitea) per sottrare al Madhatter l'uso della gamba colpendo uno dei tanti nervi che ci sono. :sisi:

Note: A te la penna.
Sorry se non ho potuto rispondere ieri, ma gli impegni di Pasqua mi hanno sottratto al gdr. Spero di recuperare il ritardo al prossimo turno :sisi:
A proposito, spero che tu abbia passato una buona Pasqua e che passerai una buona Pasquetta :zxc: XD


 
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view post Posted on 8/4/2010, 22:18

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Lei
La verità al di là dello specchio e la disperazione del folle


Narrato
*Pensato*
«Parlato di Edward Cavendish»

Long has paled that sunny sky:
Echoes fade and memories die.
Autumn frosts have slain July.

Still she haunts me, phantomwise,
Alice moving under skies
Never seen by waking eyes. ♪

Asgradel, Anfiteatro dell’Avversa Sorte

E

ra lui il marionettista, quello che avrebbe dovuto gioire dello scontro. Aveva persino messo sul campo un pupazzo pregiato, quale il Jabberwock! Eppure…perché pian piano stava soccombendo alla noia? Il Corvo non lo compiaceva, si sottraeva alla lotta fronte contro fronte e preferiva zampettare qua e là per debilitarlo… in uno spettacolo a dir poco patetico. Quasi come in una storia già scritta, Sennar evitò i colpi del mostro, mostrando una bravura forse sovraumana oppure sfruttando un colpo di sonno dell’attaccante. Fatto stava che con un agile balzo scavalcò burattino e burattinaio, svettando in cima alla sala per poi ridiscendere.

Salto ed offensiva alle spalle. Noia, noia e ancora noia. Svogliatamente, il ragazzo seguì la parabola e lasciò la presa sulla coda con un certo disgusto per l’insuccesso appena avvenuto. Per tutta risposta, “Jabby” pensò bene di ritornare quello che era in origine: inchiostro e parole in una leggera nebbiolina alle spalle del Conte, che in quel momento aveva un raggio magico di cui preoccuparsi. Come al solito, era il tempismo e non la forza a rendere il tutto particolarmente fastidioso. Per quanto la strategia fosse stata ripetuta ed il movimento nemico fosse facilmente seguibile dagli occhi di Edward, di tutt’altra levatura era girarsi e contrapporre una solida difesa. Così ciò che ne uscì fu qualcosa a metà, un’opera incompiuta. Il corpo si spostò, ma terminò il suo movimento rimanendo trasversale all’offensiva, così come il muro magico a forma di tartaruga, lo stesso che l’aveva protetto contro Hatta, non assunse una resistenza sufficiente a lasciarlo incolume.

Spinto verso uno dei lati della stanza, gridò quando il colpo, seppur indebolito e deviato, gli trafisse la spalla sinistra… e poi gridò di nuovo all’impatto con lo specchio. Si accasciò a terra, con il respiro pesante, lasciando che una scia di sangue scendesse dal punto di collisione fino alla sua posizione attuale. Perchè andava sempre tutto così? Perché, per quanto si impegnasse, risultava sempre insignificante per i suoi nemici? Con il volto contratto tra dolore e rabbia non poté esimersi dal chiedersi perché si trovasse lì e perché avesse iniziato quel viaggio. Non certo per finire in quel modo…

Dalle parti crepate dello specchio emersero le due braccia di lei, eteree, quasi impalpabili… lei che lo aveva osservato fin dall’inizio con quel suo sorriso di scherno.

If you are near to the dark
I will tell you 'bout the sun
you are here, no escape
from my visions of the world
you will cry all alone
but it does not mean a thing to me


Anche il suo volto uscì per un attimo, con quei capelli bianchi e gli occhi che assumevano un riflesso dorato. Le labbra arricciate si mossero e sussurrano qualcosa all’orecchio di lui.

Knowing the song I will sing
till the darkness comes to sleep
come to me, I will tell
'bout the secret of the sun
it's in you, not in me
but it does not mean a thing to you


Urlò. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Non per il dolore, ma per quello che aveva sentito! No… era tutto sbagliato! Tutto profondamente sbagliato! Si piegò in avanti, tenendosi la testa con la mano destra, lasciando cadere la Regina e cercando di zittire la cacofonia delle voci che parevano ancora più fastidiose di prima. Per lui ora non c’era tempo: vi erano ben altre priorità, perciò alzò il capo e lo osservo con occhi sgranati e pupille dilatate, facendo leva sulle gambe per guadagnare nuovamente la posizione eretta e la sua dignità, fatta eccezione per quel braccio sinistro martoriato, che proprio non ne voleva sapere di muoversi secondo i suoi comandi.

«Maledetto Corvo…ora…non ho tempo per te…CREPA!»

Niente fini strategie, unicamente l’accortezza di stare con le spalle allo specchio per evitare attacchi fastidiosi e poi il fattore sorpresa. Perché sorpresa? Perché le lettere e l’inchiostro, che dapprima erano divenuti i resti del Jabberwock, si sarebbero ricomposti in un battibaleno, ricreando la bestia in tutta la sua potenza e ferocia. Come al solito, non disponeva di un grande arsenale, perciò avrebbe sfruttato di nuovo la propria massa ed i mezzi naturali a disposizione, quali artigli e denti per sferzare e mutilare, questa volta anche il collo. La sua lunghezza sarebbe stata utile nel caso in cui il nemico avesse tentato un altro salto od uno scarto laterale, potendo così mordere o colpirlo a mo di frusta, a seconda del maggior danno che avrebbe potuto creare.

Presto! Bisognava fare presto!

Note

1. Parte della poesia che conclude Alice al di là dello Specchio, azzeccata per molteplici motivi, alcuni dei quali già si capiscono, altri (se non si sono già capiti) presumo di spiegarli nel prossimo post.

2. Il Jabberwock che si trasforma in parole ed inchiostro è un semplice effetto scenico, visto che ho pagato il consumo medio per farlo rimanere in campo (e quindi non è una lamerata). Semplicemente è dovuto al fatto che Edward non riesce a concentrarsi sulla sua forma mentre si difende (handicap a gratis diciamo XD).

SPOILER (click to view)
» Madhatter Profile
~ Status

» Fisico: taglio alla spalla sinistra con notevole perdita di sangue, ferita da perforazione alla spalla sinistra.

» Energetico: 55% - 10% - 10% = 35%

» Armi:

• Queen of Crystal {Per terra di fronte a se}

• Puppet of Wonderland {Legato in vita}

» Riassunto

1) Seguo il tuo movimento con lo sguardo, lascio la coda del mostro e cerco di voltarmi per fronteggiare il colpo. Il Jabby svanisce in una nube di inchiostro e parole.

2) Non faccio in tempo a creare un buono scudo e devio il colpo che mi perfora la spalla e mi spedisce contro lo specchio.

3) Ho un trip mentale ed urlo. Mi alzo e ricreo il Jabby dai "resti" cercando dis fruttare l'effetto sorpresa e di maciullarti come descritto nel post.

» Madhatter Blood
~ Abilities

» Mad Mind: Immunità tecniche basse o medie che manipolano la mente (confondendo, cercando di istillare false immagini o accentuare/creare emozioni e via dicendo)

» Master of Fancing: Bonus agilità +25%, velocità 25%

» Madhatter Tools
~ Equip

» Queen of Crystal: Spada incrocio tra stocco e sciabola con una lama di 1,05 metri di materiale cristallino. Presentando il filo da entrambi i lati, una punta accentuata ed un forma sottile. La resistenza dell’arma non supera quelle delle altre prodotte dall’uomo, in quanto non dispone di una passiva per aumentarla.

» Puppet of Wonderland: Pupazzo d’altezza pari a 40 cm, è composto d’ovatta e lana, racchiuse da uno strato di stoffa. Esteriormente presenta due tipi di tessuto, bianco a pois rossi a sinistra e scozzese a destra, cuciti tra loro come se rappresentassero le due metà della figura. L’occhio sinistro risulta un bottone arancione, mentre il destro è sostituito da una croce marrone. Sul petto a sinistra vi è un cuore rosso, trapassato da un grosso ago che attraversa tutto il corpo.
    Endless Time: I colpi lo attraversano e non può essere danneggiato.
» Madhatter Tricks
~ Tecniques

Mock Turtle - The Shield of Knowledge! {Consumo Variabile Medio}

La Falsa Tartaruga appare come una creatura malinconica, triste persino a raccontare la sua storia, ricordo di un lontano passato in cui era diversa dalla forma attuale. Il rimarcare della saggezza, attributo associato alle tartarughe, prende vita attraverso il pupazzo diventando un vero e proprio scudo. Nella direzione desiderata da Edward, apparirà un grosso guscio di testuggine, semitrasparente e di color smeraldo, le cui solide squame che compongono il carapace (e che sono disposte verso la fonte dell’attacco), permetteranno di frenare l’offensiva nemica. Se a ciò aggiungiamo che il guscio ruota su se stesso, avendo come asse una retta passante per il centro della difesa, possiamo ben comprendere la possibilità di smorzare gli impatti, cosa che rende la tecnica molto più utile delle apparenze.

Jabberwock - Came whiffling through the tulgey wood! {Consumo Alto}

Il Jabberwock, è il protagonista di un poemetto non-sense, considerata una delle opere letterarie non-sense più importanti, spiegato ad Alice da Humpty Dumpty. Il pupazzo questa volta incarna perfettamente l’essenza del mostro e permette ad Edward di richiamarlo, risvegliandolo dal suo torpore. Trapassando il terreno con la spada, da essa si genererà una sostanza nera e densa, simile all’inchiostro, che darà vita alle parole presenti nel poemetto che, a loro volta, comporranno il corpo del mostro. Alto 8 metri, il corpo assomiglia a quello di un drago con un collo lungo, alla cui estremità si trova una testa deforme da cui spuntano baffi ed antenne di carne, mentre i grandi occhi gialli si muovono freneticamente alla ricerca di una preda. La bocca è allungata e mostra due grossi denti sull’arcata superiore a cui corrispondono altrettanti su quella inferiore, formando una sorta di tenaglia. Le braccia sono corte ed ossute, terminando con tre grossi artigli per mano, la cui lunghezza è pari ad un metro, in grado di straziare e lacerare le carni. Sulla schiena si trovano due ali da pipistrello, che gli permettono unicamente di levitare a pochi centimetri da terra (per via della sua mole), mentre più in basso troviamo una coda dai molteplici usi. Il mostro sembra composto da quella strana sostanza e trasuderà parole ed inchiostro ad ogni ferita subita, rendendo il tutto un misto tra fantasia e realtà. E’ ovvio che la creatura si dimostrerà particolarmente resistente e forte, in proporzione al consumo energetico alto usato per evocarla. A dispetto delle apparenze la creatura si dimostrerà intelligente, o almeno seguirà con precisione gli ordini di Edward nella loro interezza. Il mostro potrà essere mantenuto per un altro turno dopo il primo con un costo di mantenimento pari ad un consumo medio.
 
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view post Posted on 12/4/2010, 22:21
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Esempio
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IV - IV
ANFITEATRO DELL'AVVERSA SORTE,
-


Vide soltanto il raggio che perforava la spalla, e la luce che veniva coperta da una pennellata di sangue, prima che una pioggia nera invadesse il suo sguardo. Fu quasi costretto a sollevare gli occhi, mentre la creatura gigante si scioglieva d’un tratto; come privata del soffio della vita dal colpo inferto al suo padrone, l’inchiostro scivolò nell’aria, disegnando macchie oscure che privavano di colore il marmo bianco. E non erano le sole; l’inchiostro, cadendo, parve assumere la forma di lettere accostate l’una all’altra, di parole. Come se una mano invisibile decantasse nell’aria lo scontro.
Scioccato, in parte affascinato da quel folle prodigio, scosse il capo; ma le parole continuavano ad essere scritte, e cadevano dal cielo come meste frasi senza carta su cui avere significato. Dimenticò d’un tratto cosa stesse accadendo, mentre si dedicava soltanto ad osservare, confuso, quelle parole che risaltavano scure nel chiaro nulla. S’udì un urlo, e poi un altro; e le risate di sottofondo, come di consueto, al di là del sipario cremisi. Ma Sennar si sentì come intrappolato nei meandri di un incubo
sinché tutte le parole scomparvero, inghiottite dalla terra.
Il suo sguardo piombò a terra; serpeggiando sul marmo, seguì le tracce di sangue fin sopra lo specchio, dove una scia cremisi tinta su una crepa sul riflesso pareva indicare il suo corpo ansimante che giaceva sul freddo marmo. Fu solo un breve balzo sui suoi occhi a palesare una soddisfazione incontrollata, che traboccò da un sorriso distesosi sulle sue labbra. La vittoria si avvicinava, e, cosa fondamentale, si avvicinava il suo obiettivo: l’avrebbe incontrato, in finale? si chiese, per poi scuotere pateticamente la testa.
Poi, d’un tratto, s’udì un urlo. Un urlo più forte degli altri, che sembrò avvolgerlo nella stretta di una gigantesca serpe. Un urlo che parve scagliarlo via, per un istante, dalla realtà. Il suo sguardo parve fratturarsi in due parti, come due frammenti d’uno specchio solcati da un taglio che ne separava il riflesso.
Lo sguardo si ricostruì d’un tratto, per vedere una gigantesca ombra nera distendersi nell’aria innanzi a sé: e ancora una volta il Fato si prendeva gioco di lui mentre, giostrando con il suo telaio, mischiava presente, passato e futuro come colori in un’unica, imprevedibile striscia di tessuto.
Ma quando c’era di mezzo il destino, non era mai una sorpresa.

image

Non vi pensò neanche, non osò farlo; doveva solo allontanarsi dal titano di parole e inchiostro, prima che lo travolgesse nella sua seconda carica. Combatté il suo nemico gigante con la sua stessa arma: lasciarsi prendere dall’adrenalina, dalla furia, perdere ogni barlume di lucidità o raziocinio. Inquadrò una direzione che dovesse raggiungere, e l’istinto gli suggerì il modo più celere nel farlo. Concentrò, in preda all’adrenalina, ogni energia rimastagli nelle gambe; forse non era più forza, quella rimastagli sulle gambe, ma solo follia che lo illudeva. Eppure, scattò a destra; fu un lampo. I nervi s’offuscarono, mentre le gambe si muovevano senza più controllo; infine, mosse i piedi e si frenò. E la bestia proseguì alle sue spalle, fallendo nuovamente la sua carica.
Eppure, l’adrenalina non era andata del tutto dispersa. Si lanciò all’istante verso l’avversario, divorando con pochi passi la distanza che li separava, sinché non raggiunse sette metri. Allora, fu un movimento automatico; sollevò la spada e, per un istante, si fermò. Inspirò, ed espirò, concentrando le ultime energie nell’attacco finale: l’avrebbe finito.
Abbassò la spada, con una veemenza tale che nella sala si diffuse un boato. Un ruggito.
E in quello stesso istante, un’onda d’urto si diresse, pericolosamente, verso l’avversario.
«Muori.»
~

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
~Riepilogo~
Sennar Sighvat,
Il Ramingo del Nord
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Status fisico: Unico danno di livello Medio in tutta la parte frontale del corpo.
Status psicologico: Euforico, compiaciuto.
Consumi energetici: Basso; Alto
Energia: 50% - (5%+20%) = 25%
Armi: Graendel, nella mano destra
Passive influenti:

CITAZIONE
Resistenza Possibilità di ignorare il dolore e di compiere azioni che normalmente il dolore gli impedirebbe di compiere -diverse dalle azioni che sono fisicamente impossibili da compiere.

Forza Power up alla forza fisica del personaggio.

Tecniche attive:

CITAZIONE
Liberazione Liberazione Irrorando d'energia la propria spada, il ramingo ha la possibilità di creare una forza opposta alla gravità, che annulla gli effetti di quest'ultima forza. Quest'azione ha l'effetto di annullare temporaneamente il peso della spada, aumentando consistentemente la velocità del paladino. Grazie a questa abilità il paladino può usufruire di un incremento della velocità che può essere leggero o ingente a seconda del consumo energetico utilizzato per attivare la tecnica.
Consumo Variabile -> Basso.

Ruggito Menando un fendente a vuoto, il ramingo genera con un ausilio magico un'onda d'urto dalla forza inaudita. Quest'onda d'urto larga due metri procede in linea retta fino ad incontrare il nemico. Benché non possa cambiare direzione, è molto veloce e immensamente forte.
Consumo Alto

Riepilogo: Sennar viene completamente distratto dalla sparizione del Jabberwock, e inquadra il Madhatter proprio quando egli grida. S'accorge che il Jabberwock è tornato, e utilizza il power up alla velocità "Liberazione" per evitare nuovamente la sua carica. Dunque si avvicina al Madhatter fino a sette metri, e lancia "Ruggito", un'onda d'urto grande due metri.

Note: A te. Sorry per il ritardo.


 
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view post Posted on 13/4/2010, 20:52

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Compito
Come un burattino a cui hanno tagliato i fili


Narrato
*Pensato*
«Parlato di Edward Cavendish»

All the birds of the air
Fell sighing and sobbing,
When they heard the bell toll
For poor Cock Robin. ♪

Asgradel, Anfiteatro dell’Avversa Sorte

A


ssurdo. Quella situazione aveva un non so che di assurdo. Tutto era iniziato male, tutto stava finendo nel peggiore dei modi. Un Madhatter poco matto e molto sconsolato, una creatura evocata che continuava a fare pessime figure nei confronti di un avversario che schivava tutto con facilità e non sembrava più affaticato del Conte. Qual’era il trucco? Nella realtà non vi sono trucchi, solo ciniche affermazioni. Sopraffatto dalla frustrazione, si lasciò nuovamente cadere in ginocchio, colpendo veementemente il pavimento marmoreo con i propri pugni e rischiando di aggravare le condizioni delle spalla.

«Aaaaaaaaaaaaaaargh! NO! No! No! Non va per niente bene! Un tavolo a Marzo che balla non è un coniglio che beve the al tramonto! Maledetto Corvo! Dannato Corvo! Presto…io devo…presto…»

Tardi. Sennar, dopo aver evitato con maestria il Jabberwock, non si fece ovviamente scrupoli a proseguire la sua corsa e a scagliare la propria offensiva verso Edward, sotto forma di un’onda d’urto poco rassicurante.

Povero piccolo Cappellaio
Così fragile e debole
Così sciocco da cercare di dare un senso alla propria esistenza.


«Zitta!»

D’istinto mosse il braccio destro avanti e, nuovamente, diede vita ad un abbozzo di scudo, colto controtempo ed immerso nella più profonda disperazione. Le ossa si spezzarono in un sonoro crack, sormontato da un grido secco, per poi scaraventare il corpo nuovamente contro lo specchio in un tripudio di schegge appuntite che assomigliavano a coriandoli luccicanti…coriandoli in grado di decretare fin da subito il vincitore di quello scontro.

Non ti piaceva quello che già avevi?
Non eri soddisfatto dal compito per cui eri nato?
Stupido al punto da vedere nel sangue una scappatoia, come un personaggio teatrale stereotipato.


«…zitta…»

Questa volta uscì solo un mormorio sommesso da quella gola inondata di sangue. Gli arti impossibili da usare, i frammenti conficcati nella schiena che gli impedivano di assumere una posizione eretta, la vista che pian piano stava scemando verso il buio più totale.

A tal punto non sopporti il motivo della tua esistenza?
Per una persona che segue solo i propri istinti come te, immagino sia stata una sofferenza
Perché il tuo compito è…


«…presto…presto sarà tutto finito…allora smetterai…di parlare…silenzio…si, silenzio…»

Lentamente si alzò sulle proprie gambe tremanti, come un burattino che prova a tenersi in equilibrio una volta recisi i propri fili. Il dolore permeava ogni fibra del corpo e probabilmente era l’unico motivo per cui non si era abbandonato ad un lungo sonno. Un passo, poi due; un cammino segnato da una scia di sangue, lo stesso che ribolliva negli occhi alla vista del Corvo. Si! Proprio lui aveva dato origine a tutto…forse era vero che portavano davvero sfortuna. Strinse i denti e morse le labbra nel tentativo di alzare il braccio sinistro e puntare l’indice verso l’autore della propria disfatta.

«…silenzio…SILENZIO!»

Una cannonata energetica in piena regola, di quelle in grado di disintegrare tutto ciò che avesse incontrato, pavimento e nemici compresi. Un colpo per fare filotto, potendo colpire il Corvo e proseguire in linea retta verso l’odioso sipario. Ed allora, martoriato il proprio corpo, prosciugato totalmente, non gli restò altro che chiudere gli occhi e cadere in avanti. Silenzio, voleva solo silenzio…per dimenticare.

Perché il tuo compito è…proteggere Alice The Second.

Note

1. Con la poesia ho voluto concludere il combat. E' infatti la parte finale di quella che ho riportato ad inizio combattimento riguardo il corvo e spero serva a dare un senso a tutto. Il Corvo lì parlava di funerale al Pettirosso morto, che in questa parte finale è identificato come Edward che a fine colpo cade in coma. Allo stesso tempo si intende una morte delle proprie convinzioni, in quanto il Madhatter scopre il motivo della propria esistenza, che è diverso da quello in cui credeva (e che si era creato).

2. Lo specchio non mi sembra fosse indistruttibile, in caso mi scuso per la sua rottura, anche se ciò non è stata sfruttata a mio vantaggio ma solo per fare scena (e danni extra a me) nel momento in cui il Madhatter scopre il suo compito (e quindi si frantumano le sue convinzioni).

3. In genere si considera il 10% lo svenimento, ho preferito invece succhiarmi mana fino ad arrivare al 5% (con conseguente coma) sperando di non aver fatto casino. Ovviamente l'azione è giustificata dalla voglia di distruggere tutto senza neanche rendersi conto di cosa porterà il colpo al proprio corpo.

SPOILER (click to view)
» Madhatter Profile
~ Status

» Fisico: taglio alla spalla sinistra con notevole perdita di sangue, ferita da perforazione alla spalla sinistra, danni medi su tutto il corpo e frammenti dello specchio nella schiena. Braccio destro fratturato. Coma.

» Energetico: 35% - 10% - 20% = 5%

» Armi:

• Queen of Crystal {Per terra di fronte a se}

• Puppet of Wonderland {Legato in vita}

» Riassunto

1) Mi incazzo a vederti illeso ancora una volta e finisco col notare il tuo colpo con ritardo. Uso uno scudo medio che finisce per fratturarmi il braccio destro, scagliarmi contro lo specchio (frantumandolo) e farmi parecchio male.

2) Provo a rialzarmi con incredibile fatica, cercando di cancellare dalla mente le parole della ragazza vestita di bianco. Ancora più incazzato sparo un raggione magico a consumo alto dritto per dritto e poi cado in coma.

» Madhatter Blood
~ Abilities

» Mad Mind: Immunità tecniche basse o medie che manipolano la mente (confondendo, cercando di istillare false immagini o accentuare/creare emozioni e via dicendo)

» Master of Fancing: Bonus agilità +25%, velocità 25%

» Madhatter Tools
~ Equip

» Queen of Crystal: Spada incrocio tra stocco e sciabola con una lama di 1,05 metri di materiale cristallino. Presentando il filo da entrambi i lati, una punta accentuata ed un forma sottile. La resistenza dell’arma non supera quelle delle altre prodotte dall’uomo, in quanto non dispone di una passiva per aumentarla.

» Puppet of Wonderland: Pupazzo d’altezza pari a 40 cm, è composto d’ovatta e lana, racchiuse da uno strato di stoffa. Esteriormente presenta due tipi di tessuto, bianco a pois rossi a sinistra e scozzese a destra, cuciti tra loro come se rappresentassero le due metà della figura. L’occhio sinistro risulta un bottone arancione, mentre il destro è sostituito da una croce marrone. Sul petto a sinistra vi è un cuore rosso, trapassato da un grosso ago che attraversa tutto il corpo.
    Endless Time: I colpi lo attraversano e non può essere danneggiato.
» Madhatter Tricks
~ Tecniques

Mock Turtle - The Shield of Knowledge! {Consumo Variabile Medio}

La Falsa Tartaruga appare come una creatura malinconica, triste persino a raccontare la sua storia, ricordo di un lontano passato in cui era diversa dalla forma attuale. Il rimarcare della saggezza, attributo associato alle tartarughe, prende vita attraverso il pupazzo diventando un vero e proprio scudo. Nella direzione desiderata da Edward, apparirà un grosso guscio di testuggine, semitrasparente e di color smeraldo, le cui solide squame che compongono il carapace (e che sono disposte verso la fonte dell’attacco), permetteranno di frenare l’offensiva nemica. Se a ciò aggiungiamo che il guscio ruota su se stesso, avendo come asse una retta passante per il centro della difesa, possiamo ben comprendere la possibilità di smorzare gli impatti, cosa che rende la tecnica molto più utile delle apparenze.

Humpty Dumpty - And the Egg had a Great Fall! {Consumo Variabile Alto}

Humpty Dampty è un celebre personaggi delle filastrocche di mamma oca, spesso rappresentato come un uovo antropomorfo seduto su di un muretto, l’unico in grado di spiegare ad Alice il significato della poesia del Jabberwocky, in quanto maestro delle parole. Eppure ciò che deriva da questo pupazzo non è niente complesso, bensì rozzo e di pura potenza. Unione dell’idea che Humpty Dumpty sia un cannone dell’epoca della Guerra Civile Inglese e che l’uovo cada dal muro nella filastrocca, un potente cannone manovrato da un uovo comparirà sopra la testa di Edward. Cosa succederà? Molto semplice, nel tempo di un battito di ciglia, il marchingegno sparirà una bordata di energia dalla forma conica nella direzione verso cui punterà l’indice destro o la spada del ragazzo. Le dimensioni del colpo varieranno a seconda dell’energia spesa per attaccare, da un attacco semplice a qualcosa in grado di chiudere lo scontro.

[Consumo Variabile: Basso 5 metri, Medio 10 metri, Alto 20 metri, Critico 50 metri]
 
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- Madhatter -
view post Posted on 28/4/2010, 17:00




Luxifer

Narrazione: 4 + 3 + 2.75 = 9.75 : 3 = 3.25
Commenti

Il raffinato stile narrativo di cui ha già fatto mostra nei turni precedenti si riconferma anche in questo duello, sebbene non manchi di qualche piccola sbavatura di poco conto qui e là e di una più sensibile trascuratezza di fondo; sulla preparazione tecnica del giocatore, non c’è molto da dire: possiede un lessico variegato, ha buona padronanza linguistica, sa dosare la punteggiatura, e riesce a ritrarre atmosfere suggestive e particolareggiate dilungandosi un po’ troppo in alcuni punti, ma senza risultare dispersivo.
L’interpretazione -di Edward e delle altre comparse che punteggiano la sua storia- è sempre resa in maniera convincente, coinvolgente e brillante, e il costante rimando citazionistico ad Alice e alle Filastrocche di Mamma Oca impreziosisce l’elaborato di un tocco sibillino e poetico decisamente gradevole: apprezzabile.



Si denota immediatamente un certo legame al personaggio e alla sua storia, soprattutto per la 'precisione' con cui inquadri culturalmente e temporalmente il concetto stesso di Edward. Apprezzabili i riferimenti alle filastrocche, che ricordo essere comunque 'cultura' (e non solo canzonette [cit.]).
A tratti prolisso, le descrizioni appaiono ridondanti in più punti.
All'ingresso dell'altro "te", l'interpretazione si sposta su un classico teatrale, apprezzabile e direi più entusiasmante dell'aria bambinesca che abbandoni.



Un caldo consiglio è quello di fare attenzione alla collocazione delle note, che fuse con il resto del narrato e non separate -come preferibile- da uno spoiler o al limite da un riquadro tende a dar fastidio. Più volte durante la lettura ci sono incappato mentre leggevo il narrato, uscendone con una sensazione di fastidio che si sarebbe potuta evitare delimitando il narrato dall'off-GDR. Per rendere l'idea, è come leggere un romanzo e trovare le note dell'autore direttamente di seguito con il narrato e non ben delimitate da un grosso stacco oppure poste in fondo al libro. Il peso specifico di questo appunto a livello di punteggio è relativamente basso e deriva non dalla mia voglia di penalizzare quanto dall'effettivo effetto poco gradevole che ha dato durante la lettura dei post. Altro appunto privo di peso sul punteggio in questa voce ma che consiglio caldamente di seguire: lo spoiler. E' tremendamente confuso e poco efficace, impiego diverso tempo in più del dovuto per trovare ciò che cerco e una sua miglioria se non altro stancherebbe meno l'occhio.
Per il resto una scrittura abbastanza poco ispirata, che sicuramente denota un certo stile consolidato, ma che è anche a tratti un po' piatta, che per piacere al lettore si affida più agli espedienti che ad una vera e propria caratura. Al mio giudizio personale il personaggio presentato non mi esce affatto straordinario, sicuramente ha una struttura buona, ma pare un po' ripetitivo e privo di idee alla lunga, forse complice lo stesso narrato.
Il duello, comunque, risulta molto poco entusiasmante al lettore, e i voti in questa voce ne risentono abbastanza.



Strategia: 2.5 + 3.5 + 3.5 = 9.5 : 3 = 3.16
Commenti
Al primo turno combo sterile di attacchi. Lame di energia medie più raggio di energia medio, entrambi frontali, entrambi dalla stessa posizione e in successione tale da poter essere bloccati da una singola tecnica di consumo Alto.
Secondo turno anch'esso ricco di frontali, incomprensibile l'evocazione Alta che -come specificato- sferra semplici attacchi fisici, mentre -poiché dura un turno avrebbe- dovuto sferrare attacchi la cui somma dovrebbe essere Alto (cioè il suo consumo). Qui immagino ci sia stato una specie di incomprensione: quasi certamente l'evocazione doveva sferrare come di consueto attacchi pari a livello Alto, tuttavia il giocatore scrive in spoiler la seguente frase che confonde l'avversario: "gli attacchi del Jabberwock sono puramente fisici, basati sulla mole, artigli e denti", in quanto tale le circostanze sono dubbie, di quelle che avrebbero richiesto preferibilmente uno scambio di chiarimenti fra i due giocatori. Io personalmente, date le circostanze, valuto valida la difesa di Maionese, che risponde con una tecnica difensiva di livello Basso ad un attacco fisico dell'evocazione, e riconosco una certa attenuante a Luxifer, che però a questo punto faceva meglio a cambiare tattica e non insistere di nuovo con la stessa evocazione.



A lui è toccato il primo turno e quindi l’onere di aprire le danze; coerentemente a questo ha saputo condurre i giochi con oculatezza, implementando un piano d’attacco lineare e pulito: la combo di due attacchi medi è un buon esordio, seppure poco incisiva, e anche l’evocazione del Jabberwock nei due turni successivi si rivela una buona scelta -anche se non risolutiva-, alternata a difese a norma e adatte, e ad offensive semplici come il raggio di Humpty Dumpty. Discreto.



Al primo turno, sfrutti immediatamente il vantaggio concesso portandoti in avanti con due tecniche offensive. Piuttosto frontali e direi prevedibili: muovere la spada a vuoto, con l'esperienza che può aver acquisito un personaggio in un torneo, fa intendere che "qualcosa" arriverà presto a farlo a fette.
Gustoso lo stampo delle tecniche (l'uovo che manovra il cannone è geniale XD)...peccato il 'gusto' non le renda più efficaci.



Sportività: 3 + 3 + 4 = 10 : 3 = 3.3
Commenti
Al primo turno, nulla da segnalare. Sei in fase offensiva e non trai nessuna conclusione avventata riguardo le dinamiche, a parte il giusto appropriamento delle distanze (sei il primo, spetta a te decidere in mancanza di specifiche dell'avversario).
Nel secondo turno, una frase tanto lunga non ce la vedo bene considerando la dinamica del balzo...nulla di grave, figurati, è un'impressione mia.
Non capisco come un colpo dritto per dritto abbia potuto sbatterti di lato, facendoti finire contro lo specchio: in teoria, saresti dovuto finire contro la parete con la porta.



Niente da dire, buona prova priva di sbavature, risponde bene agli attacchi subendo anche il dovuto, fa valere bene le passive. Bisogna dire che non viene impegnato più di tanto in questo scambio di tecniche con livello.



Sempre signorile nell’approccio col gioco, il player si è saputo regolare nelle situazioni presentatesi conducendo uno scontro pulito e senza infrazioni, subendo danni quando necessario, e non agendo mai in maniera che non fosse conforme alle regole o alla sua possibilità; unico dettaglio che non ho apprezzato è stato il tono vagamente piccato con cui -nel 3° post attivo- si fa riferimento alle azioni avversario: sembra che in quel passaggio il narrato sia stato “contaminato”, quasi non fosse solo il personaggio ad esprimere il suo disappunto.



Puntualità: 5



Ma¡onese

Narrazione: 3.5 + 3 + 3 = 9.5 : 3 = 3.16
Commenti
Buona impaginazione, traspare una certa 'aulicità' nella fase narrativa. Il personaggio non è subito delineabile (e questo non è ne pregio ne difetto) ed il lettore impiega un paio di capoversi per intuire lo stile di scrittura. Sporadici errori di battitura e ripetizioni, nonché punteggiatura disallineata dalla prosodia del testo.
Nell'iniziare la fase attiva del duello, ho notato un miglioramento nei brevi passi di narrato: forse l'idea di dover essere preciso nelle descrizioni ti ha aiutato nel distendere il resto del post. Rimangono comunque errori di refuso dovuti ad un'assente rilettura pre-posting. Trovo congeniale la reazione del personaggio all'evocazione del secondo turno: lo rende più concreto e vero rispetto alla maggioranza.



Carico ed ispirato, il giocatore riesce a trasmettere tutto l’impegno profuso attraverso i suoi interventi: lo stile si presenta un po’ più ricercato e altisonante di quello solitamente occorso nei turni precedenti, con risultati molto apprezzabili nei contenuti, ma -purtroppo- resi meno netti da una fitta serie di imperfezioni che sporca il narrato nella sua forma: si fa riferimento ad alcune sviste, errori di battitura e frequenti ripetizioni della stessa parola a volte anche nell’ambito della stessa frase. Tutte cose che una rilettura attenta avrebbero fuor di dubbio evitato.
Infine -per quanto riguarda l’aspetto interpretativo- la caratterizzazione di Sennar è presentata come un elemento di sfondo, e non approfondita col giusto rilievo; si prospettava interessante, ma poteva essere interiorizzata meglio.



Non è un gran duello, da entrambe le parti. Maionese oppone un narrato ed un'interpretazione nettamente più solida rispetto a quella di Luxifer, e qui abbiamo uno scontro fra uno stile che lascia più campo all'estro ed uno stile più pragmatico e semplice. Qui ne esce meglio Maionese, se non altro grazie alla maggior precisione sicuramente apprezzabile. L'interpretazione è, in generale, al di sotto delle aspettative e priva di grossi spunti che possano prendere e appassionare, ma tutto sommato non sfigura affatto dunque merita un punteggio adeguato.



Strategia: 2.5 + 2.5 + 2.5 = 7.5 : 3 = 2.5
Commenti
Probabilmente a causa di un problema logistico nella costruzione della scheda, la performance del giocatore in questo campo si dimostra appena sufficiente: innanzitutto, nel primo turno attivo si trova a difendersi da un attacco Medio con uno scudo Alto, e -sebbene il timing non lo avrebbe reso scorretto- sceglie di subire un attacco medio che avrebbe dovuto e potuto ragionevolmente incontrare la barriera.
Gli interventi successivi non sono che un meccanico “botta e risposta”,schivare per attaccare, senza cimentarsi in particolari tentativi di mettere seriamente in difficoltà l’avversario.



Non ci sono grossi scambi o virtuosismi, il gioco scorre rapidamente su binari molto basilari fra attacchi abbastanza frontali da ambo le parti. Non posso lodare più di tanto i tentativi non proprio irresistibili del giocatore di provare azioni un po' più estrose usando in particolare la tecnica balzo per sorprendere il pg dell'avversario, qualche tentativo però c'è. Per il resto, il duello è anche pesantemente viziato da un'incomprensione che porta Luxifer a sprecare consumi Alti.



Per non dover sprecare due slot in difesa, ti becchi un medio in pieno petto. Coraggioso, e direi che ti permette di riequilibrare il vantaggio dovuto al primo turno dell'avversario.
Nel secondo turno, ti contraddici: "Ipotizzò che la bestia fosse stupida e lenta tanto quanto era grande e, mentre s’avvicinava a velocità inaudita,". La strategia di fuga è ottima se ciò comporta uno spreco di energie avversarie superiore alle tue impiegate nell'evitare...cosa che non accade. Oltretutto, avrei preferito avessi sfruttato di più il corpo a corpo, visto che ti ha concesso di ferire l'avversario.
Usare l'onda d'urto con un avversario che ha le spalle al muro è saggio...peccato sia arrivata alla fine questa intuizione.



Sportività: 3 + 2.5 + 2.5 = 8 : 3 = 2.6
Commenti
C'è una situazione pesantemente dubbia che potrebbe essere risolta in un senso e nell'altro, accade al secondo turno attivo di Luxifer quando questi lancia un'evocazione Alta monoturno, che stando a logica e a regolamenti di tutti e tre i forum principali del circuito fantasy andrebbe valutata come un attacco di livello pari al consumo. Nonostante ciò, Maionese viene verosimilmente confuso dall'affermazione di Luxifer posta direttamente nel suo spoiler in cui dichiara che la sua evocazione sferra "attacchi fisici" (ovvero: attacchi privi di livello), dunque Maionese un po' ingenuamente reagisce semplicemente con un movimento di livello basso che vale come una schivata, di fatto evitando tranquillamente quello che crede un attacco privo di livello.
Qui intercorre un dubbio piuttosto amletico, è vero che Maionese dovrebbe avere conoscenze e buon senso per riconoscere l'evocazione in questione come attacco di livello Alto, è però altrettanto vero che Luxifer sbaglia decisamente terminologia andando a confondere l'avversario, dunque giudico corretta l'azione di Maionese e non assegno penalità. Il punteggio risultante è derivato da un duello condotto quindi lealmente e privo di sbavature importanti, un punteggio quindi decisamente sufficiente.



Piccolo appunto, lo metto qui perchè non so dove, ma una superficie non può essere di 2 metri cubi...al massimo quadri. Giocare coi balzi ignorando i lampadari e parlando di 'altezze inaudite' è quantomeno azzardato. Apprezzo poco il ricorso continuo alle schivate: una volta ok, ma ricorrere sempre a quelle rende monotono il comportamento del personaggio.



Sebbene non sembra una cosa commessa in coscienza, come dimostra anche il fatto che vi sia ricorso più volte, l’errore del giocatore resta tale: sia nel secondo che nel terzo post attivo, ha opposto all’attacco dell’evocazione Jabberwock una manovra evasiva; la cosa concettualmente non è certamente errata, ma il fatto che abbia opposto ad una tecnica di livello Alto dei consumi di entità Bassa costituisce una scorrettezza.



Puntualità: 5





† Luxifer †
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Edward Cavendish
The Mad Hatter
Verdetto

Con una media-punteggio globale del 3.6775 contro 3.315
dichiaro Luxifer vincitore dello scontro;
a lui la possibilità di concludere in-GDR il duello.

Conformemente alla delibera sottoscritta ad inizio torneo
sono proibite le scene di omicidio, mutilazione e furto.
Ma¡onese
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Sennar Sighvat
Il Ramingo del Nord
 
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view post Posted on 4/5/2010, 14:03

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Fino alla Fine
Il Pazzo ed Alice


Narrato
*Pensato*
«Parlato di Edward Cavendish»
«Parlato di Alice the First»

In a Wonderland they lie,
Dreaming as the days go by,
Dreaming as the summers die ♪

Asgradel, Anfiteatro dell’Avversa Sorte

N


el silenzio, una risata. Quella di Lei, armoniosa e pungente al tempo stesso, proveniente dai mille frammenti dello specchio.

«Non ora, non qui vi è il destino che ti aspetta ♥ »

Una morsa invisibile si serrò intorno al corpo di Sennar, impedendogli di difendersi dalla cannonata di energia in dirittura di arrivo. Ma non era quella la cosa sorprendente, bensì che il corpo del combattente, diradatasi la polvere dell’impatto, era letteralmente scomparso. Chissà dove, chissà perché. Era il suo zampino oppure quello degli organizzatori? Il vetro si increspò come la superficie di un lago cristallino e, lentamente, emerse Lei con i suoi capelli biondi tendenti al bianco e quel vestitino di candida neve ed azzurro cielo che la faceva assomigliare ad una bambola. Bastò che le iridi dorate incrociassero il corpo del ragazzo ed fili si tesero, facendolo tornare in piedi forzatamente.

Lentamente riprese i sensi, accompagnati da un misto di nausea e dolore. Fu in quel momento che le mani di Alice the First passarono sugli innumerevoli tagli, risanandoli e donando nuove forze.

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«Non ti dovresti sforzare così tanto, Eddy-chan ♥ »


«Tu…dannata…»

Lo sguardo torvo della ragazza venne ricambiato appieno da quello del Conte.

«Non sei gradito…è lui che…»

Non riuscì a terminare la frase che le due mani del nobile si mossero di scatto in avanti, afferrandole la gola e stringendo fino a che anche lei svanì.

«No, no…no! Edward non è qui…è andato via per un luuuungo viaggio! Ora ci sono io, soltanto io! Sempre io!»

Lunghe falcate lo portarono al sipario aperto, ognuna delle quali modificava i vestiti di Edward fino a farli cambiare completamente.

«Fino…alla Fine

 
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