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Con i piedi per terra, La grande caccia - Preludio

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Andre_03
view post Posted on 11/3/2010, 15:30




La bettola era vuota.
Uno dopo l'altro, i suoi compagni di stanza se n'erano andati. Eliminati dal torneo, uccisi, spariti chissà dove. Lui non poteva saperlo.
Per ultimo era stato quel tizio strano, Sandro, a salutarlo senza nemmeno un incontro d'addio. E dire che dopo la maratona videoludica infarcita di bestemmie e droghe leggere, glielo avrebbe dovuto.
Ma niente, ormai Iena era come tornato in prigione.
Solo, con niente intorno da distruggere, da odiare. Da amare. Paradossale, quel cambio di rotta che l'aveva spinto ad apprezzare la compagnia altrui. Dopo anni e anni di reclusione, in effetti, si sarebbe dovuto aspettare una reazione del genere da se stesso. Decise di archiviare tutto, voltare pagina.
Quasi gli avesse letto nel pensiero, il Terzo apparve lì di fronte, dal nulla. La cronovela ne proiettò il mezzobusto sopra al comodino, mentre Dodici si voltava stancamente per capire che cazzo fosse quella luce improvvisa. Lo disturbava nella lettura. Lo aveva interrotto.
Optò per non farlo notare.
«Dodici.» era il suo modo di salutare, quello: ricordargli la sua condizione di infimo clone numerato «Come procede l'operazione?»
Attese qualche istante, prima di rispondergli. Giusto il tempo di infilare un foglietto strappato a metà del libro, così da non perdere il segno. Lo ripose con calma sul letto scalcagnato. E si volse infine a fronteggiare il suo padrone.
«Potrebbe andare meglio.»
Era vero: il torneo gli era servito per verificare i suoi limiti, per rimettersi in gioco dopo una lunga inattività. Però non era la sua tipica missione pulita, precisa, senza sbavature. Faceva acqua -sangue, nel caso di Iena- da tutte le parti.
«Perfetto!» un sorriso bieco, oltre le dimensioni «Il riscaldamento è finito, ora si fa sul serio.»
«Lo so.» il pensiero volò a quel misterioso Edward Cavendish che si sarebbe trovato davanti di lì a poco, in semifinale «Lo so.»
Ripeté, quasi per convincere se stesso.
«Ho localizzato il tuo prossimo obiettivo.»
Non capì.
«Troverai tutto sulla cronovela.»
Ci fu una pausa, durante la quale l'assassino si chiese cosa avesse generato quella comunicazione frettolosa da parte del Generale Tre.
«Avrai una sola occasione, Iena.» toni di sufficienza, ma severi «Non sprecarla. Non fallire.»
La minaccia dietro quelle parole era chiara, limpida.
Rispose con uno sguardo di ghiaccio, nonostante il vivido rosso delle sue iridi; rispose che sì, aveva colto il messaggio e no, non si sarebbe tirato indietro.
Non stavolta.

«Non fallirò.»



La bettola era vuota.
Stavolta per davvero: non restava più nessuno, dentro a quella stamberga nel seminterrato dell'hotel. Dodici si era chiuso alle spalle la porta per l'ultima volta. Aveva preso tutto: spada, trofei, i pochi vestiti di cui disponeva. Non gli sarebbe servito altro, là dove stava andando.
Era pronto a volare ancora, con la fantasia e con la consapevolezza di poter restare sempre
con i piedi per terra

Era già fuori, lontano dal complesso del torneo, quando la estrasse.
Una fotografia; come per gli altri turni, lo switch di un teletrasporto rudimentale che l'avrebbe condotto alla prossima battaglia, al prossimo nemico. In una lotta senza senso volta a stabilire chi fosse il più forte.
Sorrise.
Lui sapeva di non avere bisogno di conferme, per quel genere di cose. Non sarebbe stata una fottuta competizione a gratificarlo, o a stabilire quale fosse il suo potenziale.
Era un assassino, il migliore.
Il più forte.

image

«Adiós, pendejos»

Lasciò che la polaroid gli scivolasse via dalla mano, portata in alto dal vento. A lei sì, fu permesso di volare. E presto, molto presto, Iena l'avrebbe raggiunta.
Impostò manualmente le nuove coordinate della cronovela. Aveva un lavoro da svolgere, un obiettivo da raggiungere.
Lontano, l o n t a n o.



SPOILER (click to view)
E con questa, annuncio il mio ritiro dal torneo.
Ci ho pensato a lungo, in questi ultimi giorni e -non me ne vogliano organizzatori, avversario e altri partecipanti- mi sono reso conto di non avere più stimoli. Non mi sto divertendo come avrei voluto e allora mollo, lascio, mi faccio da parte. Perché per me il divertimento, nei giochi -ma non solo- come questo, è fondamentale. Se manca quello, non ha senso insistere e continuare a testa bassa, senza scopo.
Ho tanti altri progetti in ballo e non ho più intenzione di rimandarli o cancellarli perché "devo" postare al WD o "devo" andare avanti al WD. Adesso basta, è da quasi un anno e mezzo che gioco al Warrior Day a oltranza. Sono stanco, spero capirete.
Senza contare che uno l'ho anche già vinto. Insieme al camerata, l'anno scorso. Perciò ora non vedo motivo di continuare.
Mi dispiace per Luxifer, Boss e Sid, ma soprattutto per Ace che avrebbe meritato più di me questa semifinale. Almeno avrebbe onorato l'impegno, mentre io non sono riuscito a trovare un motivo per farlo. Se non fosse chiedere troppo, proporrei di considerare la mia defezione come avvenuta nel duello con lui. Così avreste spettacolo e gioco, senza intoppi.

Alla prossima -giocata, non torneo image-, tutti quanti.
@Luxifer: ora ti devo un duello. XD E non mancherò di farmi perdonare in qualche modo, stanne certo. Scusa ancora.
 
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