E' una leggenda piuttosto conosciuta, quella di Niflheimr E' un villaggio che trova spazio nell'ampia circoscrizione del Re che non perde mai, popolato per lo più da gente sprovveduta e disadorna: contadini, pescatori, matrone linguacciute e consorti disamorati. Famiglie povere e disinvolte. Stirpi che, da generazioni, convivono con una terribile maledizione.
A quanto hanno sempre sostenuto, il loro borgo viene violato ad intervalli di tempo regolari dalla presenza di due uomini in armatura: un cavaliere nero come la pece, e un secondo paladino - candido come il latte. Il primo si indebita con zelo dell'idea di eliminare chiunque gli capiti sotto tiro, dunque passa il suo tempo a annichilire ogni popolano tanto sventurato da capitargli sotto il naso. Il secondo, d'altra parte, si fa carico dell'impegno non richiesto di salvare quest'ultimi, ingaggiando il cavaliere nero in duelli senza fine che hanno il risultato - più che altro - di disfare gran parte di Niflheimr.
Mi sarebbe di enorme aiuto se vi recaste lì e capiste che cosa sta succedendo: vi garantisco un sontuoso premio in denaro in caso di successo; potrete disporre dei cavalieri come ritenete opportuno. Un anonimo benefattore
CITAZIONE
Il vostro personaggio riceve questo biglietto, con allegata una famosa "biglia teletrasportatrice" e le istruzioni per utilizzarla: rompendola, si ritroverà direttamente a Niflheimr. Per questo turno, nessuno di voi due vede l'altro personaggio coinvolto nella giocata. Limitatevi a un semplice post di presentazione in cui venite contattati (a vostra descrizione il come, il quando, il perché), varie riflessioni di sorta e la decisione di partecipare alla "caccia". Quando arrivate nel villaggio, vi sembra tutto calmo e tranquillo: se desiderate interagire con i popolani, non trattateli autoconclusivamente e non descrivete le loro reazioni (lo farò io nel successivo post). Turni liberi. Per qualsiasi domanda, bando. Per la descrizione del villaggio, rifatevi all'immagine nel post. Sì: è innevato.
Gli uccellini cinguettavano, il rumore rilassante della cascata andava a coprire lo sguazzare dei pesci nel lago. Il leggero venticello andava a schiantarsi contro gli alberelli, lanciandone lontano le grosse foglie. I piccoli insetti saltavano nell' erba, parevan felici. A completare il tutto bastava una mandria di bisonti che girava pacificamente per la foresta.
Certo, come no.
Guizzi di lava si infrangevano sulle rocce simili a groviere (colme di buchi, provocati dall' incandescenza del fuoco). Le cascate non eran d' acqua, ma di pura lava, che schiantandosi contro il suolo faceva rimbalzare ovunque gocce assassine. Gli unici "animali" presenti in quel posto assomigliavano ad arpie, con la testa infuocata e gli artigli insanguinati. Una bella visione, certamente. Circondato da mura c' era infine un grosso mostro con cavità contenti altra lava, grossa testa pelata senza occhi. Era fatto anch' esso di pietra. Sbraitava, o meglio, faceva versi che sembravan urla.
Forse voi adesso vi starete chiedendo: Perchè un paesaggio così...? Sinceramente non saprei rispondervi, è solo un sogno. O almeno credo. E sapete invece perchè potrebbe essere la realtà? Semplice.
Improvvisamente tutto diventò bianco, in un attimo. Si avvicinò lentamente un' ombra scura, sfocata. Piano piano prendeva forma, sempre più. Aveva piccole cornette nere in testa, un volto deformato e grandi occhi bianchi. Braccia lunghe e magre, con tre dita appuntite per parte. Il busto, lungo, andava a finire prima dell' inizio della coscia, sfumando e fondendosi col bianco più assoluto: Una sorta di spettro. Allargò la bocca in modo disumano, mostrano la grande cavità del medesimo colore del terreno circostante, per emettere uno strano verso, molto simile ad una risata. Subito dopo, mantenendo l' apertura mascellare iniziò a fissarmi, come in un film, in primo piano. Gli vedevo esclusivamente lo spaventoso viso. Una voce fredda, acuta.
E' una leggenda piuttosto conosciuta, quella di Niflheimr [...]
Chiuse il discorso con una risata. Come in un buco nero tutto scomparve. In quel momento mi svegliai. Pensavo fosse solo un sogno. Quello che mi fece però cambiare idea fu una lettera sul comodino, vicino ad essa, una piccola biglia. Il discorso dello spettro era uguale allo scritto sulla pergamena. Che senso aveva? Cosa centravo io con quella città? E soprattutto, come avevano fatto a contattarmi in un sogno? Presi in mano la biglia, a quanto pare, dovevo romperla per andare da qualche parte. Una sorta di teletrasporto. Non aveva senso stare lì a pensare, a farmi domande, tanto non avrei trovato risposte. Mi avvicinai la biglia al volto, poi, sorridendo, la ruppi. Si frantumò.
Buio. Il tutto in un istante. Un istante che pareva non finire. Improvvisamente, una luce mi costrinse ad aprire gli occhi. Mi trovavo in un altro luogo, enorme. Neve. Esatto, ero circondato dalla neve. Sicuramente meglio del caldo torrido sopra la grassa puttana. Uno strano villaggio, c' era una grande strada e sulla sinistra centinaia di casette, una contro l' altra. Il sole si infrangeva sulle montagne che circondavano quasi interamente la cittadella. Le poche luci, i tetti coperti dalla neve, le casette tutte ammassate tra di loro, gli alberi candidi e due grandi cappelle donavano al posto un clima natalizio. Al centro della piazza vi si trovava un grande borgo, probabilmente quello maledetto, quello della leggenda. Presi nuovamente in mano la pergamena, un cavaliere nero -quello cattivo- e uno bianco -quello buono-, insomma, il primo distruggeva e il secondo cercava di sconfiggerlo, la solita storia.
Sbuffai. Sicuramente sarei dovuto recarmi al borgo, ma a fare cosa? Forse uccidere il cavaliere nero per liberare la città dalla maledizione. Prima iniziavo, prima finivo. Girai un po' per la città, cercando qualcuno a cui chiedere indicazioni, ma nulla. La città sembrava deserta. Dopo un po' riuscì a trovare un uomo, era di spalle, non molto alto e con pochi capelli. Gli poggiai una mano sulla spalla. Scusi. Dov' è il borgo?
I due uomini reagirono, inconcepibilmente, in maniera diametralmente opposta. Benché quello avvicinato da Bashmir si allontanò urlando maledizioni come un ossesso, terrorizzato in viso, quello interpellato da Joker gli si prostrò ai piedi, gemendo per la commozione. « Il cavaliere nero! » aveva urlato il primo, inusitato. « Mio buon paladino! » s'era invece inginocchiato singhiozzante il secondo. Ben presto, intorno al Joker iniziò a formarsi una calca di persone deboli e piagnucolose, tutte decise a chiedergli protezione: la voce che il cavaliere nero si era apprestato alle porte della città si era diffusa velocemente, e tutti stavano cercando di nascondersi alle spalle del loro eroe. Chi gemeva protezione, chi offriva ricompense, chi piangeva disperato. Restava solo, a Bashmir, di raggiungere la piazza.
CITAZIONE
Bashmir Vs. Joker
Gialla Vs. Gialla F Vs. E Primo post:Bashmir - Il Cavaliere Nero Durata: Quattro post di combattimento. Tempi di risposta: A quattro giorni dalla risposta dell'avversario, sconfitta a tavolino. Premi: 150G Per il perdente, 500G per il vincitore. Arena: La piazza di Niflheimr, gremita di persone. Regole: Il duello non deve interrompersi per alcun chiarimento - usate il bando, nel caso. Non si possono modificare i propri post dopo le risposte dell'avversario. Si seguono le normali regole di un duello ufficiale, più una piccola aggiunta: Il cavaliere nero (Bashmir) sentirà ad ogni turno il forte impulso di uccidere almeno un cittadino (tale impulso si manifesterà come un sussurro, sempre più insistente. A lui personalizzarlo al meglio). Per ogni turno in cui non ucciderà nessuno, subirà un danno Medio alla psiche, dovuto all'acuirsi del sussurro, che pian piano si trasformerà in numerose grida. Il cavaliere bianco (Joker) sentirà lo stesso sussurro, che lo spingerà tuttavia a proteggere i cittadini (combattendo contro il cavaliere nero nel caso in cui questo non attaccasse: egli è un nemico dichiarato). Per ogni turno in cui non riuscirà a difenderli dall'attacco del cavaliere nero/non attaccherà il cavaliere nero, subirà un danno Medio alla psiche, dovuto all'acuirsi del sussurro, che pian piano si trasformerà in numerose grida. Ognuno di voi due, trovatosi nella piazza, non vedrà l'altro per il suo reale aspetto, bensì con le fattezze del cavaliere che sta interpretando. Il campo della strategia sarà valutato anche - e soprattutto - in base a quanti cittadini siete riusciti ad uccidere/proteggere. Ovviamente la sfida sta nel non snaturare il proprio personaggio. Background: Vi succede ciò che ho descritto nel post - siete liberi di romanzare. Bashmir raggiunge poi casualmente la piazza, e lì inizia a sentire l'impulso omicida.
Danno medio alla psiche, confuso ma determinato a non ascoltare la voce
Abilità
Incantaspade - Dominio » Effetto passivo: Possibilità di caratterizzare una delle proprie armi da mischia con un particolare orpello (una runa, un simbolo, o una scritta). Quell'arma - e solo quella - potrà in qualsiasi momento innescare i poteri del dominio. Grazie all'incanto, inoltre, essa risulterà impossibile da distruggere nonostante gli attacchi che le potrebbero venir mossi. » Effetto attivo: L'arma incantata potrà, in qualsiasi momento e senza concentrazione, ricoprirsi di un alone elementale, aggiungendo al successivo colpo messo a segno dei danni elementali. L'elemento dovrà essere scelto con la scelta del dominio, e non potrà più essere cambiato. L'effetto dura fino a quando l'arma non colpirà un bersaglio qualsiasi, scaricando la magia che contiene e perdendo ogni proprietà elementale. Per attivare l'effetto si dovrà spendere un costo pari a Basso e passare le dita sull'area dell'arma su cui si è iscritto l'incantamento.
Armi
Spada impugnata Bomba Accecante usata Frusta riposta Pugnali x20 riposti
Note
L'abitante mi addita come cavaliere nero, fuggendo subito dopo, ma io credo che sia dovuto solo ad uno sbaglio; mi addentro nel villaggio, non scorgendo nessuno in strada, se non qualche persona che fuggiva. Ad un certo momento, comincio a sentire il rumore di molte voci, seguendo il quale giungo nella piazza, dove vedo tutti gli abitanti radunati dietro al cavaliere bianco, e hanno la stessa reazione del primo uomo. A questo punto, elaboro una mia spiegazione: il paladino altro non era che un impostore con l'intenzione di ingannare quella gente per ottenere potere su di essi, e con una grande illusione aveva fatto sì che lui apparisse come cavaliere bianco, io come nero. Nel frattempo, inizio a sentire il sussurro, che mi incita a uccidere gli abitanti. Tento di ignorarlo, ma si fa sempre più forte, e riconosco la voce del mio Maestro. Tuttavia, capisco che non si tratta veramente di lui, e pur subendo danni alla psiche (forti dolori alla testa, perdita di concentrazione) riesco per il momento a resistere al suo volere, e decido di attaccare l'impostore che credo si celi dietro al paladino. Mi avvicino fino a una decina di metri, poi estraggo la mia spada, Aramith, e attivo il Dominio Incantaspade, e tengo pronta la Bomba Accecante: inizio a correre, lanciando quasi subito la biglia e chiudendo gli occhi per non rimanerne accecato, pur continuando nella corsa; quando li riapro, sono a poca distanza dal mio avversario e sferro un affondo verso la spalla, dove vedo un varco nell'armatura (nel punto di attaccatura fra braccio e spalla di solito dovrebbe esserci uno spazio non protetto)
Ok, questo è tutto, mi è venuto un riassunto più lungo del post, ma vabbè... Legenda — Parlato Bashmir — — Parlato di altri — "Pensato Bashmir" Voce
Illusioni. Era sempre colpa loro, mi stavano sempre tra i piedi. Non che la cosa mi dispiacesse, ovviamente. Nulla è reale. Niente è come sembra. Invocavano il mio aiuto, la mia pietà. Si prostravano ai miei piedi, piagnucolando. Ma, cosa più importante, mi adoravano. Fu quello, probabilmente, l' unico motivo per cui li ascoltai. Non sapevo cosa fare in quel momento, intorno a me si stava creando una folla. Mi imploravano, tutti. Dal vecchietto ormai prossimo alla morte, al bambino appena nato ancora in braccio alla madre, che lo cullava, rassicurandolo. Alcuni urlavano, si inginocchiavano, altri si limitavano a piangere per la gioia. Mi veneravano, alla pari di un dio. C' era però una domanda che mi tormentava: Perchè? Non avevo fatto mai nulla per aiutare la gente, anzi, avevo fatto quello che volevo, uccidendo, se ne avevo voglia, senza scrupoli nè il minimo rimorso. E mi piaceva, mi piaceva terribilmente. Forse potevo seguire una strada diversa per la gloria, mi sarebbe bastato farmi adorare, accendendo in loro speranze con false promesse. Semplice, ma estremamente noioso. Non potevo starmene lì fermo a non fare nulla. Gli avrei spiegato la situazione, avrei ammazzato qualche passante per divertimento, fatto quello che richiedeva la missione e recuperato i soldi.
Nero. Una corazza nera come la pece lo ricopriva interamente. Probabilmente era lui il cavaliere nero. Ma perchè era venuto da solo, senza l' opposto? Dove stava il cavaliere bianco? Mi guardai lentamente in giro, nessun uomo indossava corazze bianche, girava con grosse spade o sembrava esperto nel combattimento. La folla continuava ad acclamarmi. In quel momento, capii. Ero io il cavaliere bianco. No, non era possibile. Mi portai una mano sul petto, non avevo una corazza bianca, ero vestito come al solito di rosso. Eppure qualcosa non tornava. L' uomo vestito in nero affermò di non credermi il cavaliere bianco. Potevo spiegargli che io non centravo nulla, però, quando il nero partì all' attacco, qualcosa mi fermò.
Salvaci. Ti prego. Sei la nostra unica salvezza. Uccidi il cavaliere nero. Uccidilo. Salvaci. Liberaci. Liberaci dalla Maledizione.
Mi portai l' indice alla tempia. Quelle voci... Sussurri. Mi isolavano da tutto. Non avevo intenzione di ascoltare quelle strane voci, ma sicuramente non mi sarei tirato indietro dal combattere. Il cavaliere nero voleva morire? Benissimo, l' avrei accontentato volentieri. Passò una mano sulla lama della spada, donandole un alone azzurro. Poi, prese qualcosa in mano ed infine, iniziò a correre verso di me. Dopo qualche secondo lanciò una sorta di biglia per terra, probabilmente per nascondersi. Codardo. Per un istante non vidi nulla. Riaprii gli occhi appena in tempo per vedere il cavaliere nero davanti a me con la lama piantata nel mio braccio. Mi ero spostato leggermente quando ero stato accecato, ora avevo taglio mediamente profondo nel bicipite sinistro. Non era quello a preoccuparmi, però. Infatti ora quella parte era completamente congelata, non potevo muoverla. Una smorfia di dolore si stampò sul mio volto. Mi aveva colpito, non doveva farlo. Lo fissai dritto negli occhi, eravamo ancora praticamente attaccati. Era l' unica parte del corpo che usciva da quell' enorme corazza. Bastò giusto un attimo. Un istante. Poi per l' avversario sarebbe stata la fine. Una sola immagine nella sua mente, si sarebbe sentito immobilizzato, totalmente incapace di muoversi. Semplicemente per immobilizzarlo, così da poter partire con la seconda parte del piano. Portai velocemente due dita tese verso il petto dell' altro, da esse ne uscirono due raggi del medesimo colore della difesa del nemico. Erano diretti all' addome, precisamente ove si trovano i polmoni. Era finita, finita per lui. Le voci avrebbero smesso di sussurrare, il presunto cavaliere nero sarebbe stato sconfitto ed io avrei visto tanto, tanto sangue.
E n e r g i a×087 C o n s u m i× Basso [001] ; Bassox2 [012] F i s i c o× Taglio abbastanza profondo sul bicipite sinistro con conseguente congelamento di esso.
Intelligenza × Anche se non ama darlo a vedere, Joker è estremamente intelligente. Oltre a questo, è particolarmente dotato per le illusioni. Il tutto gli permette di essere sicuramente più abile in esse rispetto a molti nemici, anche a parità di potenza. (+1lvl dominio) [ Passivo ] Le Illusioni × L'attitudine del possessore alle illusioni sarà decisamente superiore a quella di un essere normale. La sua perfetta comprensione delle stesse e la naturale predisposizione farà si che le tecniche illusorie vengano castate istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il solo volere del proprietario, per attivare all'istante qualsiasi delle sue tecniche illusorie. Naturalmente è necessario un contatto con l'avversario, se non fisico, almeno poterlo seguire con lo sguardo. Qualsiasi tempo di concentrazione necessario però ad attivare un'illusione sarà totalmente azzerato. A questo livello, il portatore avrà compreso talmente facilmente le sue abilità illusorie, da essere in grado di castarle con estrema facilità, limitando il suo consumo energetico. Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. [ Passivo ]
Nulla è Reale × Spendendo un consumo pari a Basso, l'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea. Potrà modificare quindi le sue percezioni grazie ad una semplice illusione che sarà facilmente bypassata con un minimo di concentrazione. L'immagine verrà vista all'interno del campo di battaglia, ma sarà visibile solo per colui che è affetto dall'illusione in se. [x2] Proiettili Neri × Il negromante, puntando un indice contro il proprio avversario, senza particolari tempi di concentrazione, genera un velocissimo proiettile di energia oscura che si dirige contro il proprio avversario. L'incanto viene generato praticamente istantaneamente, ed è veloce come un normalissimo proiettile da arma da fuoco. Se ne possono generare fino a cinque nello stesso slot, con relativo consumo di energia. Ognuno con una capacità offensiva bassa. Il proiettile ha una piccola portata, e lascerà una ustione di tipo leggero. Se il punto ustionato verrà sforzato, provocherà una grande fitta di dolore a tutto il corpo della vittima. Il proiettile, colpendo armi o armature, le renderà nere nel punto colpito, che diventerà estremamente fragile. Supererà facilmente vestiti e tessuti di qualsiasi tipo. Agli angeli provoca un danno superiore, di tipo medio. [ Basso ]
Danno medio alla psiche, danno basso alla mano destra e all'addome (ustione)
Abilità
Prigione di Radici - Pergamena Dopo almeno un secondo di ferma concentrazione, rendendo quindi l'attuazione della tecnica difficile in corpo a corpo, una fitta serie di rampicanti escono dal terreno scavandovi attraverso, comparendo esattamente sotto il proprio avversario. Questi, sottili e di colore bruno, simili alle radici una piccola pianta, si attorciglieranno attorno ai piedi dell'avversario, alle caviglie, risalendo fino ai polpacci, muovendosi velocemente come uno sciame d'insetti, ma non salendo più di così. Anche accorgendosi della tecnica, sarà difficile evitarla del tutto, considerata la velocità con la quale viene attuata. I rampicanti, nonostante siano sottili, rimangono comunque resistenti quanto delle normali corde, rendendo quindi difficile liberarsene se non grazie ad un grande sforzo fisico. I rampicanti svaniscono naturalmente a metà del seguente turno dell'avversario, e per liberarsene prima è necessaria una tecnica di livello alto o una tecnica di fuoco di livello medio. Consumo di energia: Alto
Radici Coltello - Abilità Personale Utilizzando questa tecnica, Bashmir combina ancora una volta la magia con le armi bianche: l'abilità consiste nell' integrare i pugnali con delle radici, secondo la seguente modalità. Per prima cosa, si estrare uno dei pugnali, quindi lo si incunea nel terreno dalla parte del manico; in seguito, dopo aver appoggiato a terra per qualche secondo entrambe le mani sulla zona circostante al coltello, una radice inizierà a emergere dal terreno, attorcigliandosi saldamente attorno al pugnale, ma lasciando libera gran parte della lama. Ancora qualche attimo di concentramento e il Druido sarà in grado di controllare la radice, e di conseguenza anche il pugnale alla sua estremità, con il movimento di una mano. La radice, lunga fino a sette-otto metri, seguirà precisamente i gesti di Bashmir: sferrare un pugno corrisponde a un affondo col coltello, un movimento laterale a un fendente da destra a sinistra o viceversa, e così via. La radice si autodissolverà entro due turni, compreso quello di attivazione, oppure a seguito di un particolare gesto della mano. Si impiegano circa quindici secondi per l'intero processo di creazione di un RadiceColtello, e di solito Bashmir ne usa due alla volta, uno per ogni mano. Consumo di energia: Basso [6% per ogni pugnale]
Armi
Spada riposta Bomba Accecante usata Frusta riposta Pugnali x20 2 in uso
Note
Ti colpisco, ferendoti il braccio e congelandotelo, pensando di essere già vicino alla vittoria. A quel punto però compare l'illusione del mio Maestro, che mette in secondo piano tutto il resto, ma poco dopo il dolore dei proiettile neri mi riporta alla realtà. Mentre combatto nella mia testa contro la voce, preparo il mio attacco: scavo due buchette nel terreno, ci "pianto" i pugnali e attivo le RadiciColtello; prima di lanciarle attivo anche la Prigione di Radici, tentando di immobilizzarti gli arti inferiori e renderti quindi più difficile schivare i pugnali. Al momento dell'attacco, quando sembrava ormai che fossi riuscito a resistere ancora alla voce, una radice si dirige verso di te, l'altra verso una donna fra la folla, seguendo i movimenti delle mie mani.
Nella descrizione di Nulla è Reale, non c'è scritto che l'illusione paralizza o quant'altro, quindi mi sono preso la libertà di compiere qualche movimento.
Ho scelto il Maestro come illusione, mi sembrava appropriata, dato che stavo già lottando contro la sua voce, e che il mio Pg non ha molte altre persone importanti (non ha memoria dei genitori).
L'illusione svanisce quando sono colpito dai proiettili, nella descrizione è detto che è necessaria una concentrazione minima, io ho interpretato come se il dolore mi facesse riconcentrare sulla realtà, riportandomi al combattimento.
Ero riuscito a colpire il mio avversario. Non potevo vedere attraverso la corazza nera, ma ero sicuro che i punti colpiti dalla mia tecnica ora stavano cambiando colore, diventando del medesimo dell' armatura. Gli bruciavano sicuramente, e io godevo per questo, oh se godevo. Portai lo sguardo poco più in basso, verso il mio braccio. Era ancora ghiacciato, non faceva male, solo era quasi paralizzato. Doveva pagarmela, come aveva potuto colpirmi? Non ne era degno. L' avrei ucciso, sicuramente, senza alcuna pietà. Non mi importava dei cittadini, tantomeno delle loro suppliche. Eppure loro continuavano a tormentarmi, chiedendo aiuto. Quella domanda tornò a ronzarmi in testa: Perchè? Mi avevano riconosciuto come il cavaliere bianco, ma non avevo fatto nulla per aiutarli, anzi. Forse, però sarei riuscito a sfruttare l' ammirazione che avevano per me. D' altronde, giocavo in casa. Ero pronto, quando il nemico si mosse. Prima indietreggiò, poi, con le scarpe, fece due piccoli buchi del terreno sottostante. Stava preparando una strategia? Beh, poco mi importava, sapevo di poter vincere. Dopo aver fatto i piccoli solchi nel terreno, il cavaliere nero ci piantò due pugnali, portò le mani a terra e ne fece uscire delle radici. Voleva attaccarmi, per lui era la fine. Con un rapido movimento delle mani mandò avanti le radici, inaspettatamente, però, altre felci mi bloccarono le gambe, c' era solo una cosa che potevo fare. Quando il pugnale mi sfiorò, mi smaterializzai, lasciando al mio posto una sorta di ombra, che andava svanendo, fino a trasformarsi in acqua. Nel frattempo, ero finito proprio dietro al mio avversario, a due metri da lui. Una cosa, però, mi bloccò completamente. Infatti, prima che teletrasportassi, con un coltello aveva colpito in petto una donna, uccidendola sul colpo. Normalmente me ne sarei fregato, in quel caso, invece, provai lo stesso dolore che provava lei. Un dolore lancinante al capo mi costrinse a chiudere gli occhi per un istante, portando le mani sulle tempie, come per placare quel dolore. Contemporaneamente un rigolo di sangue percorse i lineamenti del mio volto, fino a schiantarsi sul terreno. Forse quella gente mi acclamava e così, quando veniva ferita, subivo anche io qualche sorta di danno? Non sapevo come rispondere, come al solito, ma una cosa era certa: dovevo salvarli, per salvare anche me.
Perchè hai permesso al cavaliere nero di ucciderci? Tu sei il nostro salvatore, devi aiutarci! Eliminalo, fallo per noi. Fallo per te.
Le voci, prima solamente sussurri, erano diventate molto più acute, molto più fastidiose. Probabilmente da solo non ce l' avrei fatta, dovevo chiedere aiuto al mio alter ego, o meglio, trasformarmi. I miei occhi si illuminarono, un alone nero mi ricoprì interamente. Aprii la bocca iniziando ad urlare, gli occhi mi diventarono verdi, i capelli di un colore rosso acceso, iniziarono ad alzarsi, come avessero una vita propria. Un occhio era chiuso, senza pelle, pieno di ossa, lo stesso per la parte sinistra della mascella. Due piccole ali in sabbia solidificata e una specie di braccio ricoperto da terra che formava una spirale. Mi misi immediatamente la maschera, coprendomi il volto, assomigliavo ad un clown, di colore bianco, con un ampio sorriso. Il demone non perse tempo. Portai avanti un braccio, teso verso il cavaliere. Iniziò a crearsi un alone rosso. Ghignai, per lui era finita. Dalla mano destra la piccola pallina diventò in un attimo un' enorme palla di fuoco. Girava vorticosamente. Non ebbi bisogno di lanciarla, ero talmente vicino all' altro da riuscire a colpirlo con un solo passo.
E n e r g i a×076 C o n s u m i× Medio [011] ; Medio [Incastonata] F i s i c o× Taglio abbastanza profondo sul bicipite sinistro con conseguente congelamento di esso. Medio alla psiche
Intelligenza × Anche se non ama darlo a vedere, Joker è estremamente intelligente. Oltre a questo, è particolarmente dotato per le illusioni. Il tutto gli permette di essere sicuramente più abile in esse rispetto a molti nemici, anche a parità di potenza. [ Passivo ] Le Illusioni × L'attitudine del possessore alle illusioni sarà decisamente superiore a quella di un essere normale. La sua perfetta comprensione delle stesse e la naturale predisposizione farà si che le tecniche illusorie vengano castate istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il solo volere del proprietario, per attivare all'istante qualsiasi delle sue tecniche illusorie. Naturalmente è necessario un contatto con l'avversario, se non fisico, almeno poterlo seguire con lo sguardo. Qualsiasi tempo di concentrazione necessario però ad attivare un'illusione sarà totalmente azzerato. A questo livello, il portatore avrà compreso talmente facilmente le sue abilità illusorie, da essere in grado di castarle con estrema facilità, limitando il suo consumo energetico. Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. [ Passivo ]
Passo d' Ombra « Tecnica che può essere utilizzata solamente mentre si viene colpiti. Senza particolari tempi di concentrazione o imposizioni delle mani, il negromante, una volta colpito, verrà trapassato come se non fosse mai esistito. I contorni della sua figura si faranno in seguito sempre più indistinti, e dopo qualche secondo il corpo stesso si scioglierà come acqua. Nel momento in cui il negromante viene colpito infatti, lascia una sorta di ombra nella posizione in cui si trovava prima, mentre lui si è spostato cinque metri più lontano, senza subire alcun tipo di danno. Una tecnica non dissimile, quindi, dall'"immagine residua" del ninja e del ladro, ma utilizzabile solo nell'istante in cui si viene colpiti, e quindi solo a scopo difensivo e con un consumo energetico minore. [ Medio Difesa Assoluta ] » Maschera Del Fuoco Clown Uno dei suoi "poteri" è che appena appoggiata sul capo di Joker, essa prenderà aderenza con il suo volto, sarà difficile da togliere. Non pesa nulla, non diminuisce le percezioni nè la vista. Quando essa viene colpita diventa come "immateriale". Possiede un particolare potere, quello di creare palle di fuoco, Joker, concentrandosi e allungando entrambi i palmi in avanti, emette una grande palla di fuoco dal diametro di due metri che, velocissima, si dirige contro il proprio avversario. Questa può procedere solo in linea retta e viene generata istantaneamente. La tecnica provoca alte bruciature e anche dei danni da contusione, e l'ampiezza della sfera la rende anche difficilmente evitabile, considerata la velocità. Utilizzi °°°°
Danno medio alla psiche, danno basso alla mano destra, danno medio (ustioni) al lato destro del corpo
Abilità
Guarigione Naturale - Pergamena Il druido si guarisce grazie ai poteri della natura. Utilizzando l'energia delle piante e degli alberi circostanti, è in grado infatti di risanare qualsiasi ferita sul suo corpo, anche profonda, seppur lentamente. Non è però in grado di rigenerare parti del corpo mancanti o fori che trafiggono il corpo da parte a parte, in compenso graffi, tagli, contusioni e colpi di armi da lancio non saranno un problema, nonostante la loro gravità. [E' possibile comunque curare ferite solo di livello basso.] Il tempo di risanamento della ferita è piuttosto lento, e occupa diversi secondi di rigenerazione, per cicatrizzarsi, durante i quali il druido deve rimanere completamente immobile, se non lui, almeno la parte del corpo colpita che si cerca di guarire. Se questa entrerà in movimento, infatti, il processo si arresterà immediatamente. Non è possibile utilizzare questa tecnica in un luogo privo di piante, e per piante si intende alberi e ceppi. Arbusti o piante da sottobosco non saranno sufficienti a compierne l'attuazione. Se il druido entra in contatto diretto con tali piante, la guarigione diviene istantanea. Consumo di energia: Basso
Radici Coltello - Abilità Personale [Fino a 2 turni di durata]
Armi
Spada a terra da qualche parte Bomba Accecante usata Frusta riposta Pugnali x20 2 usati, 1 in uso
Note
La RadiceColtello, dopo che tu ti smaterializzi, continua la sua corsa, puntando a un vecchietto che era qualche metro dietro di te; provo a distruggerla con i gesti necessari, ma ormai il pugnale ha assunto forza e velocità tale da continuare, come se fosse stato lanciato dalla radice. Per paura di vedere il risultato, mi giro (più che altro per non essere autoconclusivo xD) e mi ritrovo di fronte te, che ti trasformi in un demone (o quel che è). Quando tendi la mano per formare la palla di fuoco, provo a sfuggire al tuo attacco con un balzo laterale, ma la palla mi colpisce alla parte destra del corpo, e l'urto mi manda in rotazione oraria. Sfruttando ciò, tendo il braccio sinistro e mentre giro provo a colpirti al fianco. In seguito finisco a terra rotolando, e alla fine sbatto contro un albero. Uso la Guarigione Naturale per curare il proiettile oscuro all'addome, ritrovo Gwin e mi rimetto in piedi, estraendo un pugnale (Aramith l'ho persa da qualche parte).
Può suonare irreale il fatto che non capisca se il mio colpo sia andato a segno o no, ma dovevo continuare il mio post, e ovviamente non potevo essere autoconclusivo, così ho trovato quella scusa più o meno valida.
Per questo turno non sento la voce, perchè avendo attaccato subito un cittadino (seppur involontariarmente) dovrei averla prevenuta.
La carcassa della donna era stesa lì, a terra, con intorno a sè una grande chiazza rossa scura. Non l' avevo salvata. Non che la cosa mi importasse più di tanto, solo che quando il pugnale l' aveva colpita avevo sentito un dolore lancinante alla testa. Non riuscivo ancora a capirne il motivo, ma certamente dovevo provare a salvare il popolo, per salvare me stesso. La palla aveva colpito il cavaliere nero, purtroppo però con un balzo era riuscito a farsi colpire solamente il fianco destro, iniziando una rotazione oraria. Era riuscito a sfruttare questa situazione, cercando di sferrarmi un affondo sul fianco. Stolto. Credeva davvero di riuscire a colpirmi? Stavo pensando ad una mossa evasiva quando notai il coltello che si dirigeva verso un vecchietto. Il danno mentale mi faceva ancora male, non potevo lasciarlo morire. Non sapevo cosa fare. A differenza del demone, che invece aveva le idee chiare. Il corpo non mi apparteneva più, venni costretto ad abbassare il braccio sinistro, teso, che con un leggere colpo di polso permise all' aggeggo collegato al mio arto di far foriuscire una lama non troppo lunga. Sfortunatamente la potenza del cavaliere nero era troppo elevata, il pugnaletto si ruppe e la spada nemica mi sfiorò la gamba. Il taglio era superficiale, lo sentivo a mala pena. Continuava a uscirmi sangue dal naso e facevo ancora fatica a muovere il braccio congelato. Il Nero doveva pagarmela. Doveva pagarcela. Il coltello era ormai a poca distanza dalla fronte del vecchietto. Dovevo fare in fretta. Alzai l' indice e il medio destro, direzionandone uno verso il coltello e l' altro verso il collo del cavaliere. Era a pochi centimetri di distanza da me, sarebbe stato difficile schivarlo per lui. L' arma, invece, avrebbe dovuto disintegrarsi al contatto con il proiettile nero. Feci un balzo indietro, allontanandomi dall' avversario. Mi guardai intorno, la folla esultava, avevo appena salvato un loro compagno.
Oh nostro cavaliere. Tu sei uno di noi. Salvaci. Sei il nostro salvatore.
Di nuovo quelle voci. Quelle insopportabili voci. C' era solo un modo per farle smettere, ormai avevo capito. Dovevo uccidere il Cavaliere Nero. Ma non l' avrei fatto da solo, no, l' avremmo ucciso in due. Ghignai. O meglio, fu il demone a farlo. Un attimo solo, un battito di ciglia e tutto cambiò. Il terreno diventò terroso, con qualche pietra qua e là. La neve scomparve completamente, anzi si andarono a creare numerosi alberi vicino alle case. C' erano poi dei massi che formavano come un grande recinto alto quasi 3metri che isolava completamente i due cavalieri, "proteggendo" il popolo. Non era un semplice cambio di territorio, quello. Era una potente illusione. Il Bianco aprì la bocca. L' elmo mi copriva interamente il capo, ma presi immediatamente a parlare. Tu. Non hai ancora capito che morirai? Dì le tue ultime parole, cavaliere. Quella strana voce, sembrava quasi doppia, una voce che copriva l' altra e viceversa. Le parole vennero subito seguite da una risata, sadica. Inquietante. Ormai per lui era la fine. Il demone era pronto ad attaccare, bramava il sangue, il suo sangue.
E n e r g i a×059 C o n s u m i× [012] Basso x2 ; [005] Ill.Medio F i s i c o× Taglio abbastanza profondo sul bicipite sinistro con conseguente congelamento di esso. Medio alla psiche. N o t e× Fatto. Scusa per il ritardo ^^
Intelligenza × Anche se non ama darlo a vedere, Joker è estremamente intelligente. Oltre a questo, è particolarmente dotato per le illusioni. Il tutto gli permette di essere sicuramente più abile in esse rispetto a molti nemici, anche a parità di potenza. [ Passivo ] Le Illusioni × L'attitudine del possessore alle illusioni sarà decisamente superiore a quella di un essere normale. La sua perfetta comprensione delle stesse e la naturale predisposizione farà si che le tecniche illusorie vengano castate istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il solo volere del proprietario, per attivare all'istante qualsiasi delle sue tecniche illusorie. Naturalmente è necessario un contatto con l'avversario, se non fisico, almeno poterlo seguire con lo sguardo. Qualsiasi tempo di concentrazione necessario però ad attivare un'illusione sarà totalmente azzerato. A questo livello, il portatore avrà compreso talmente facilmente le sue abilità illusorie, da essere in grado di castarle con estrema facilità, limitando il suo consumo energetico. Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. [ Passivo ]
Proiettili Neri « Il negromante, puntando un indice contro il proprio avversario, senza particolari tempi di concentrazione, genera un velocissimo proiettile di energia oscura che si dirige contro il proprio avversario. L'incanto viene generato praticamente istantaneamente, ed è veloce come un normalissimo proiettile da arma da fuoco. Se ne possono generare fino a cinque nello stesso slot, con relativo consumo di energia. Ognuno con una capacità offensiva bassa. Il proiettile ha una piccola portata, e lascerà una ustione di tipo leggero. Se il punto ustionato verrà sforzato, provocherà una grande fitta di dolore a tutto il corpo della vittima. Il proiettile, colpendo armi o armature, le renderà nere nel punto colpito, che diventerà estremamente fragile. Supererà facilmente vestiti e tessuti di qualsiasi tipo. Agli angeli provoca un danno superiore, di tipo medio. [ Basso ] Nulla è Reale « [Lv.2] Spendendo un consumo pari a Basso, l'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea. Potrà modificare quindi le sue percezioni grazie ad una semplice illusione che sarà facilmente bypassata con un minimo di concentrazione. L'immagine verrà vista all'interno del campo di battaglia, ma sarà visibile solo per colui che è affetto dall'illusione in se. A questo livello, il portatore, con un consumo pari ad Medio, sarà in grado di modificare a piacere l'ambiente circostante. Non sarà una vera mutazione, ma una sorta di illusione ambientale (un'immagine, quindi, e non una tecnica psionica - bensì magica). Solo lui sarà in grado di percepire le vere realtà dell'ambiente mutato, mentre l'avversario dovrà necessariamente possedere una tecnica apposta per poter sciogliere questo incanto. L'area di effetto sarà di 30 metri di raggio, avrà effetto fino alla durata del combattimento, e potrà essere usata una sola volta. L'illusione potrà variare in ogni ambito, ma dovrà essere necessariamente fissa e non potrà impedire la vista all'avversario con tenebre o fitte nebbie. Potrà nascondere un dirupo, oppure mostrare falsi ripari. L'illusione colpisce tutte le persone presenti sul campo di battaglia, in quanto agisce su di esso e non sulle loro menti. Questo tipo di illusione inganna il senso della vista, dell'olfatto e dell'udito, ma non quello del tatto. Venire a conoscenza di essere al centro di una illusione non la spezza. [ Attivo ]
Danno alto [medio + medio] alla psiche, danno basso alla mano destra e alla spalla destra, danno medio (ustioni) al lato destro del corpo
Abilità
//
Armi
Spada a terra da qualche parte Bomba Accecante usata Frusta riposta Pugnali x20 3 usati
Note
Mi alzo e ti vedo pronto a colpirmi, provo a scansarmi ma vengo colpito alla spalla. In seguito vedo la creazione dell'illusione, torno a sentire la voce ma decido di ignorarla, concentrandomi sul cavaliere bianco. Lancio un pugnale verso un punto alle sue spalle, facendogli credere che sia indirizzato a qualcuno nella folla con la speranza di distrarlo, e subito di attacco con un pugno diretto al volto, il più potente che riesca a usare (se ti prendo rischio di staccarti la testa, con una perf il quadruplo della tua xD).
Ok, questo era il mio ultimo post. Buona fortuna con i gudizi, e spero che tu ti sia divertito, come mi sono divertito io^^
Sangue. Lo desideravo, noi lo desideravamo. Come potevo ottenerlo? Semplice, uccidendo il Cavaliere Nero. Ormai mi aveva stufato. Quello scontro stava durando troppo e mi stava causando numerose ferite. Era inaccettabile. Non doveva farlo. Ora doveva pagarmela, non aveva più scampo. Eppure c' era la folla... Quegli stupidi cittadini che non facevano che intralciarmi. E purtroppo non potevo ucciderli, anzi, stranamente c' era una sorta di collegamento tra il mio corpo e il loro. Quindi, per preservare me, dovevo salvare loro. E le cose ancor più irritanti erano quelle stupide vocine nella mia mente. Portai lo sguardo verso il basso. Avevo qualche ferita, sì. Alzai nuovamente lo sguardo, lui era messo sicuramente peggio, e questo non poteva che rendermi felice. Era riuscito, come al solito, a deviare il bersaglio del mio attacco, ma se l' era preso lo stesso in pieno. Il congelamento del braccio era ormai finito, quel taglio e la laceratura nella gamba non erano ferite gravi. Quello che continuava comunque a darmi più fastidio era comunque il danno al capo.
Forse l' illusione aveva avuto effetto, non sembrava che il Nero stesse pensando di buttarsi dietro le finte rocce. Se ne stava lì, a contemplarsi con un pugnale in mano. Faceva fatica quasi a reggersi in piedi, qualcosa mi stava convincendo a finirla lì. Era una sensazione strana, alcuni la chiamavano ingenuità, altri stupidità, altri ancora dicevano fosse semplicemente pietà. Non mi era mai successo, mai avevo provato quella strana sensazione allo stomaco. Forse assomigliava più a compassione. In quel momento, però, era il demone a controllare il corpo. Lui non aveva pietà, non poteva compatire nessuno. Un demone non poteva avere sentimenti positivi! E, quando il cavaliere lanciò un coltello diretto verso di me, tra la spalla e il collo, senza toccarmi, forse, in quell' istante, assomigliavo anche io ad un demone. L' unica cosa che volevo era il suo sangue, avevo provato a risparmiarlo, ma lui mi aveva attaccato, riuscendo anche a mancarmi! Non meritava di vivere. Mossi velocemente il braccio sinistro, sentendo un leggere bruciore causato dalla ferita, scansando l' arma lanciata debolmente. Essa, cadendo a terra, provocò un piacevole rumore, sbattendo su una pietra. Bastò quel momento, un solo attimo di distrazione. Riaprii gli occhi poco dopo, ero seduto sull' erba, sotto di me si era formata una chiazza rossa. Stavo a pochi metri dall' altro, che aveva ancora la gamba sinistra in avanti e il braccio teso. Mi aveva tirato un pugno in pieno volto! Un brivido mi percorse la schiena, ne ero certo, mi sarei vendicato.
Portai le braccia leggermente indietro, alzandomi lentamente, non c' era fretta, avevo tutto il tempo che volevo per ammazzarlo. Più ci mettevo, più sarebbe stato divertente. La vendetta è un piatto che va servito freddo. Chiusi gli occhi, mi passai una mano sul volto, spalmando per bene il sangue da tutte le parti. Quando li riaprii avevano un colore diverso, guardandoli chiunque avrebbe avuto paura. Si intravedevano, neri, con piccole venature rosse. Aprendo la bocca, scoppiai in una sadica risata. Mi diedi lo slancio con la gamba sinistra, appena portata indietro. Iniziai a correre, lateralmente, sulla mia destra. A circa un metro di distanza dal cavaliere, in mente si vide chiuso da mura alte parecchi metri, che lo circondavano, bloccandolo. Intanto, facendo uscire la lama dallo strano congegno sul mio braccio destro, cercai di colpirlo nel petto, lanciandolo poi all' indietro con un colpo di palmo verso il cuore, per sbilanciarlo. Dalla stessa mano ne uscì un piccolo globo, rosso, si trasformò in pochissimo tempo in una palla dalle dimensioni enormi. Era di nuovo la palla di fuoco, ma da quella distanza era ancora più difficile da schivare. Era diretta verso la sua faccia, doveva soffrire. Piegai involontariamente le ginocchia, la testa mi girava, avevo meno equilibrio.
Oh, cavaliere. Il nostro salvatore. Sei buono. Grazie. Noi ti amiamo. Sei il nostro eroe.
Non potevo tollerarlo, no. Avevano detto che ero buono? Avevo combattuto contro il cavaliere nero, salvandoli. E loro come mi ripagavano? Continuando a ronzarmi in testa, senza darmi tregua, dandomi fastidio. Non potevo più permetterglielo, non sarei stato degno del demone in me. Li avremmo eliminati, tutti. Non mi importava del dolore, ero in grado di superarlo, ma un' offesa del genere, no, quella era inaccettabile. Basta! Mi avete stancato, dovete morire, tutti! Improvvisamente l' illusione ambientale scomparve, volevo vedere la paura nei loro occhi. Nutrirmi di essa. Estrassi le pistole. Sorrisi. Spalancai gli occhi, fissandoli, uno per uno. Era attoniti, sbalorditi. Non se l' aspettavano, sicuramente. Ma a me cosa importava? Avevo voglia di farlo, mi avevano "insultato". Meritavano di morire, e non sarei stato certo io a togliergli questo piacere, anzi, sarei stato il loro Boia. Feci roteare le fedeli armi sulle dita, poi, con entrambi, puntai alla testa di un vecchietto. Una goccia di sangue percorse il mio volto, nello stesso istante in cui si frantumò al suolo premetti il grilletto. Un rumore, uno solo. Seguito da uno più debole. La carcassa del vecchio cadde a terra, inanime. Il dolore mi costrinse a chiudere gli occhi, mi sembrava di avere una lama che, roteando, mi tagliuzzava le cervella. Prima dal naso, poi dalla bocca. Perdevo sangue, forse troppo. Avrei preferito il sangue dell' altro cavaliere, quello Nero, ma anche il mio non mi dispiaceva. Ci furono pochi secondi di silenzio, erano tutti immobili. Quando spalancai la bocca, ridendo e mostrando i denti sporchi di quella rossa sostanza, nella città scoppiò il panico. Correvano tutti, o almeno ci provavano. Riuscirono a fare pochi passi, i proiettili erano più veloci di loro. Finito il caricatore dell' arma da fuoco, lanciai qualche lama dall' aggeggio che avevo sul braccio, mirando più che altro al collo. Purtroppo c' era ancora la metà della popolazione ancora in vita, circa. Continuavo a sanguinare, ma poco mi importava. Ormai dovevo finirli, tutti, era troppo divertente per smetterla lì. Le loro urla di paura erano come incitamenti. Portai velocemente una mano sulla cintura, prendendo un fumogeno. Lo lanciai dove c' erano più persone, mandando metà città nel fumo. Presi il pugnale ed iniziai ad ucciderli, uno dopo l' altro, con un assassino della notte. Non ci misi molto per finirli. Ormai quel piccolo paesino era distrutto, non aveva più abitanti. Ignoravo completamente l' altro cavaliere, forse era morto, non mi importava più. Mi ero realizzato, lo scontro poteva dichiararsi concluso. Piegai le gambe, accasciandomi al suolo, ero stremato. Bravo, sono fiero di te. Un piccolo sussurro nella mente, probabilmente da parte del demone.
E n e r g i a×058 C o n s u m i× [000] Palla di fuoco ; [001] Ill.Basso F i s i c o× Taglio basso braccio sinistro. Alto alla psiche. Danno leggero sul volto. Danno superficiale gamba sinistra. R i a s s u n t o× Molto brevemente: scanso il pugnale, mi becco il pugno in faccia, cado a terra e mi rialzo leggermente incazzato XD. Ti corro incontro, con un' illusione ti faccio immagine bloccato da mura intorno a te, cerco di pugnalarti al petto, ti tiro un colpo nello stesso punto con il palmo, per sbilanciarti indietro, intanto con la stessa mano ti lancio una palla di fuoco in faccia. Poi, stufo delle voci, stermino tutti. XD
Intelligenza × Anche se non ama darlo a vedere, Joker è estremamente intelligente. Oltre a questo, è particolarmente dotato per le illusioni. Il tutto gli permette di essere sicuramente più abile in esse rispetto a molti nemici, anche a parità di potenza. [ Passivo ] Le Illusioni × L'attitudine del possessore alle illusioni sarà decisamente superiore a quella di un essere normale. La sua perfetta comprensione delle stesse e la naturale predisposizione farà si che le tecniche illusorie vengano castate istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il solo volere del proprietario, per attivare all'istante qualsiasi delle sue tecniche illusorie. Naturalmente è necessario un contatto con l'avversario, se non fisico, almeno poterlo seguire con lo sguardo. Qualsiasi tempo di concentrazione necessario però ad attivare un'illusione sarà totalmente azzerato. A questo livello, il portatore avrà compreso talmente facilmente le sue abilità illusorie, da essere in grado di castarle con estrema facilità, limitando il suo consumo energetico. Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. [ Passivo ]
» Maschera Del Fuoco Clown Uno dei suoi "poteri" è che appena appoggiata sul capo di Joker, essa prenderà aderenza con il suo volto, sarà difficile da togliere. Non pesa nulla, non diminuisce le percezioni nè la vista. Quando essa viene colpita diventa come "immateriale". Possiede un particolare potere, quello di creare palle di fuoco, Joker, concentrandosi e allungando entrambi i palmi in avanti, emette una grande palla di fuoco dal diametro di due metri che, velocissima, si dirige contro il proprio avversario. Questa può procedere solo in linea retta e viene generata istantaneamente. La tecnica provoca alte bruciature e anche dei danni da contusione, e l'ampiezza della sfera la rende anche difficilmente evitabile, considerata la velocità. Utilizzi °°°° Nulla è Reale « [Lv.1] Spendendo un consumo pari a Basso, l'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea. Potrà modificare quindi le sue percezioni grazie ad una semplice illusione che sarà facilmente bypassata con un minimo di concentrazione. L'immagine verrà vista all'interno del campo di battaglia, ma sarà visibile solo per colui che è affetto dall'illusione in se. [ Attivo ]
Successe tutto con incredibile rapidità. Poco dopo che l'attacco di Joker alla popolazione, le urla nella testa di entrambi - chi normali, chi quelle del proprio maestro - raggiunsero una magnitudo inusitata, costringendo entrambi prima alle ginocchia, poi al suolo. Poi, l'esplosione. Dai loro corpi vicini di dipanò un pollone di energia grigia, che ridusse in cenere la piazza del villaggio. E i corpi dei due cavalieri, scomparsi. Ancora una volta, i due paladini avevano portato la distruzione nel villaggio. Ancora una volta, i cittadini di Niflheimr si sarebbero riscossi e avrebbero ricominciato le loro consuete riparazioni, in attesa del prossimo duello.
Bashmir Ingenuotto
» Scrittura: Apprezzabile. Nonostante alcuni piccoli difetti che elencherò in seguito, devo ammettere che hai alcuni punti di forza, quali l'incredibile scorrevolezza dei testi e la correttezza grammaticale e sintattica presente in ogni post - piccolezze che aumentano sostanzialmente il tuo voto, poiché assolutamente fondamentali. Per quanto riguarda le discrepanze, invece, ne ho alcune da segnalare. Innanzitutto, apprezzo lo stampo semplice e naturale che dai ai tuoi testi, quasi disimpegnato, poiché coerente con il tuo personaggio; tuttavia eviterei alcune forme dialogali nel testo, che finiscono irrimediabilmente con l'ostacolare il lettore - sono espressioni che appartengono alla dialettica poiché la loro forza espressiva sta, appunto, più nelle espressioni del viso e nella gestualità dell'interlocutore piuttosto che nel testo; se scritte, non hanno la stessa efficacia. Tra queste annovererei tutti i vari: "Ma che voleva quel tizio?"; "Una clessidra? A che mi serviva una clessidra?" - non è un caso che abbia preso ad esempio frasi del primo post: proseguendo con il duello riesci ad affinarti e questo tuo problema sembra essere messo da parte con naturalezza. Parimenti, ti consiglio una scelta lessicale più accurata, poiché spesso scadi in scelte di vocaboli poco consoni alla situazione o al personaggio: devi fare in modo che sia il testo stesso ad accattivare, ad interessare e coinvolgere; non basta che sia leggero e scorrevole. Per quanto riguarda l'interpretazione, ho apprezzato l'ingenuità del tuo personaggio innanzi a certe situazioni, che tuttavia è andata perdendosi innanzi ad altre. Spesso la valorizzavi "Cavaliere nero? Non potevo essere io!" spesso invece compi un'altra strada "Era senza dubbio un'illusione. Tutto.". Insomma, penso che tu debba ancora lavorare su alcune incoerenze: la prima che mi viene in mente è il dolore che prova Bashmir alla prospettiva di uccidere qualcuno, a meno che questi non sia il cavaliere nero. In quel caso: "Gwin: troviamo il vero cavaliere nero e uccidiamolo.". » Voto: 6.5
» Strategia: Riflettuta. Nonostante il piccolo campionario di tecniche di cui disponi riesci a farti valere e a combattere quasi ad armi pari con il tuo avversario, benché lui abbia metaforicamente la meglio, su carta. Apprezzabilissimi alcuni virtuosismi strategici come la bomba accecante (sembra un'inezia, ma non lo è affatto; ti ha aiutato a mandare a segno il primo colpo di tutto il duello), la rotazione dopo la palla di fuoco, l'utilizzo delle radici-coltello per attaccare contemporaneamente sia il tuo avversario che i cittadini, mettendolo innanzi ad una scelta che, in termini scacchistici, sarebbe definita come "occhiali". Il pugno finale, poi, l'ho apprezzato particolarmente: pur senza armi, il tuo personaggio ha saputo rendersi notevolmente pericoloso. Riesci a giostrarti anche sapientemente i turni in cui attacchi i cittadini con quelli in cui non li attacchi; in generale, posso dire che hai compiuto una prestazione indubbiamente più che buona. » Voto: 7.5
» Sportività: Forzata. Nonostante tu segua le regole praticamente alla lettera, ti concedi troppo spesso dei comportamenti che sono delle vere e proprie forzature sull'interpretazione del pg - intelligenti sotto un punto di vista strategico, ma non particolarmente sportivi nel senso letterale del termine. La prima forzatura che mi viene in mente è stato l'attacco inconsapevole - almeno da parte del tuo personaggio, non certo da te - rivolto alla volta del vecchietto dalla radice coltello nel suo secondo turno di permanenza: il tuo personaggio non l'avrebbe certo compiuto ma tu, sfruttando una serie di coincidenze fortuite, hai fatto in modo che ci fosse un paesano proprio lì e che tu non riuscissi a fermare il coltello in tempo - strategicamente geniale, sportivamente un po' meno. Altra forzatura sono le parole del maestro, che ti rivelano che il tutto è un'illusione e che il paladino che hai davanti non è in realtà il cavaliere bianco: se interpretativamente tutto ciò poteva essere una scelta corretta, non lo è molto sportivamente, poiché hai forzato a combattere il tuo pg quando, naturalmente, non l'avrebbe fatto. Oltre a questi piccoli nei, però, ti sei comportato in maniera impeccabile e hai seguito il regolamento senza incappare in nessun errore. » Voto: 6.5
Joker Scemo del villaggio
» Scrittura: Scadente. Purtroppo, che sia dovuto alla mancanza di tempo, di voglia o di ispirazione, la stragrande maggioranza dei tuoi post (escluso il primo di presentazione e l'ultimo, anche se solo per metà) mancano di descrizioni, sono brevi e insipidi, utilizzano termini completamente inadatti alla situazione come "aggeggio" - che male si sposano al carattere male espresso del personaggio, ben più sagace e sanguinario. Il problema più grande, tuttavia, sono le descrizioni degli avvenimenti e delle sensazioni che, quasi, non sono nemmeno descritti. "Riaprii gli occhi poco dopo, ero seduto sull' erba, sotto di me si era formata una chiazza rossa." non è abbastanza per descrivere né il pugno ricevuto in faccia, né il dolore provocato da esso (che per altro viene completamente ignorato). "Mi guardai intorno, la folla esultava, avevo appena salvato un loro compagno." non trasmette certo le sensazioni di giubilo e festosità che ci si aspetterebbe da una folla realmente festante. L'interpretazione è inoltre abbastanza ridondante: il personaggio si limita a focalizzarsi sempre sugli stessi concetti, riproponendoli in termini esattamente identici nel corso dei post, senza la minima variazione (ho apprezzato, però, la scelta di uccidere tutti i cittadini alla fine; lo ammetto). La mancanza di grossolani errori grammaticali ti salva da un voto disastroso: ciò non toglie che c'è ancora molto, molto, molto da lavorare. » Voto: 5.0
» Strategia: Un difetto. Sia per te che per il tuo avversario il duello procede tranquillamente; tuttavia se lui si concede qualche particolare virtuosismo strategico, tu rispondi con un post privo di attacco alcuno (il secondo post di combattimento; errore grave) e, in generale, una normale struttura di offesa - difesa - offesa - difesa che non risulta particolarmente accattivante. Il difetto, tuttavia, è da riscontrarsi nell'utilizzo assolutamente sprecato della difesa assoluta: possibile che tu non avessi un altro modo per difenderti dalla radice coltello? Deviarla con una palla di fuoco? E in ogni caso, prendere il danno sarebbe stata una scelta molto più auspicabile che sprecare una risorsa così preziosa come il "passo nero" solo per far fronte ad una coltellata. » Voto: 6.5
» Sportività: Un neo. Sportività ovviamente sommariamente buona, a parte un neo che mi ha fatto storcere particolarmente il naso e che influenza negativamente la tua valutazione. Questa, la reazione che ha avuto il tuo personaggio in seguito ad aver incassato un pugno in pieno viso da un nemico possedente il quadruplo (lo sottolineo, il quadruplo) di PeRf: nessun dolore, nessuna reazione e - come tu stesso citi - solamente una ferita leggera. Tralasciando l'incredibile dolore che provoca un pugno in piena faccia e che tu hai praticamente ignorato del tutto (come la gran parte del dolore che avresti dovuto percepire, in generale, nel corso del combattimento), sono certo che tu capisca che la differenza tra la forza fisica dei due personaggi era tale da lasciarti almeno stordito, se peggio. In generale, comunque, il tuo personaggio reagisce innanzi al dolore in maniera assolutamente scorretta e poco consona: non basta un po' di confusione a manifestare un danno alto alla psiche (confusione che poi non va oltre le descrizioni), né un po' di sangue da naso per un pugno in faccia. » Voto: 6.0
Media ¬Alchimista del Drago: 6.83 Media Røš¢hør: 5.83
Vincitore: ¬Alchimista del Drago
CITAZIONE
¬Alchimista del Drago vince lo scontro in sede di giudizio: 500G a lui e 150G a Røš¢hør. 500G anche a me. Siete entrambi liberi di fare un post conclusivo: dopo l'esplosione, i vostri personaggi ricompaiono nello stesso punto e nello stesso istante di dove e quando hanno spezzato la biglia teletrasportatrice, come se tutto lo scontro non fosse stato che un lungo sogno ad occhi aperti. Tuttavia, poco dopo la formulazione di questo pensiero, risentono le urla dei paesani nelle loro testa, assordanti, che gridano aiuto (indipendentemente dal ruolo giocato nel corso del duello) e perdono i sensi.