Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

A little Joke.

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~Duel
view post Posted on 6/5/2010, 15:27




Una giovane Mente può sembrare Manipolabile
Ma la verità è che può celare molti più pericoli di quanto si creda...

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Nella piccola cittadina di Corium ogni adulto si ricorda di un particolare incidente, che non ebbe precedenti o simili casi in seguito. Dieci anni sono ormai passati, ma tutti si ricordano di quel ragazzino dall’aspetto inquietante: camminava tranquillamente per la strada, con un’aria misteriosa. Nessuno ha dimenticato il suo aspetto: leggermente trasandato, con capelli poco curati e vestiti rovinati, non lasciava presagire ciò che stava per accadere. La gente non lo notò inizialmente, dopotutto sono molti i bambini che possono girare per le vie di un borgo. Solo dopo qualche tempo qualcuno se ne accorse: il fanciullo, che sino a quel momento aveva continuato ad avanzare solitario, era stato raggiunto da un suo coetaneo completamente identico a lui. Forse si trattava di gemelli, pensò qualcuno, altri continuarono a ignorarlo. La situazione si fece più starna quando i ragazzini identici divennero tre.

Improvvisamente le persone iniziarono a scostarsi al suo passaggio, spaventate. Com’era possibile tutto ciò? Sotto gli occhi attenti dei passanti un altro di quegli strani esseri apparve dal nulla, arrivando a quota quattro. La stessa cosa accadde per il quinto, per il sesto e per il settimo, e così via. La folla terrorizzata correva via in ogni direzione, temendo l’arrivo di uno starno e pericoloso demone. Subito fu allertata la milizia cittadina, che si schierò davanti al piccolo esercito di mostri. Ormai avevano raggiunto la decina. Ciò che accadde in quel momento fu ancora più strano e venne in seguito narrato dai soldati e dai pochi testimoni rimasti: lentamente, uno a uno, quelle strane e inquietanti figure iniziarono a svanire in una nuvola di fumo. Non ne rimase nessuno.

In seguito, oltre alla teoria del demone, molte furono le voci che si sparsero nella città: chi parlava del fantasma di un bambino ucciso, chi di un’allucinazione di massa causata da un qualche stregone che mirava alla distruzione del luogo. Nessuno è tuttavia al corrente di ciò che accadde realmente quel giorno.


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« Sai, ho visto cos’hai fatto, e devo dire che sei stato impressionante… »

Il giovane trasalì: seduto su un tronco nel bosco non si era accorto dell’arrivo di un altro figuro. Si trattava di un giovane uomo, sulla trentina, vestito con abiti eleganti. Aveva le mani in tasca e fissava il piccolo Drakar con uno sguardo intenso. Non sembrava minimamente spaventato dalle capacità del bambino, anzi, mostrava uno strano interesse.

« Per quale ragione l’hai fatto? Che motivo c’era di esporti pubblicamente in questo modo? »

L’illusionista si alzò, voltandosi. Adesso era lui a fissare lo sconosciuto con il suo occhio rosso cremisi: nemmeno lui era spaventato, anzi, era incuriosito. Si chiedeva tante cose riguardo allo strano individuo: perché non si era lasciato spaventare dalla sua tecnica? Perché l’aveva seguito e perché ora gli parlava? Non sapendo rispondersi, decise di continuare la conversazione.

« Era solo un esperimento… Per testare le mie qualità »

« Beh, è stato indubbiamente un successo. Sono qui per farti una proposta molto interessante: ascolta con attenzione e non decidere in modo impulsivo. »

Dopo un sospiro, l’adulto riprese a parlare. I due si fissavano negli occhi, mostrandosi rispetto. Drakar pensò che sino a quel momento erano stati in pochi a trattarlo in quel modo: i più non lo consideravano neanche, ritenendolo un bambino, finché non mostrava le sue abilità. Allora l’insufficienza era sostituita dal terrore e dal ragazzino che era diventava un vero e proprio mostro.

« Le tue capacità sono a dir poco uniche. Mai ho visto un simile talento in tutta la mia vita. Io e il mio capo abbiamo un grande interesse nei tuoi confronti e desideriamo che tu ti unisca al nostro gruppo: se verrai con noi, io ti allenerò, sviluppando appieno il tuo potenziale. Sappi che accettando ti porrai sotto il controllo dei miei superiori e che rifiutando non avrai mai ciò che potrai ottenere venendo con me. A te la scelta. »

Ciò che l’individuo disse lasciò il giovane a bocca aperta: ciò che aveva davanti era una grande opportunità, che comportava tuttavia diversi rischi. Chi era in realtà costui? Lo ignorava, ma doveva decidersi. Nella sua vita tutto ciò che aveva realmente posseduto erano stati i suoi poter: aveva perso la sua famiglia e, con la presa di coscienza di ciò che poteva fare, aveva smarrito gran parte della sua umanità. Rifiutando sarebbe probabilmente morto solo come un cane, in qualche angolo sperduto di una grande città, ucciso per la sua diversità. Accettando invece avrebbe ottenuto un vero e proprio futuro, con la possibilità di ottenere qualcosa di incredibile, un potere impressionante e disumano. Dopo questa breve riflessione, la scelta appariva quasi ovvia.

« Accetto la sua proposta… »

L’uomo sorrise e fece cenno al bambino di seguirlo. Insieme i due si incamminarono seguendo un percorso invisibile ma lampante nella mente dell’adulto. Giunti in una piccola radura, l’individuo che accompagnava l’illusionista alzò la mano e, aprendola, fece comparire uno strano portale davanti a sé. Sembrava un buco nella materia e attorno a esso si avviluppavano strisce di materiale oscuro e ignoto. Avanzò, fino a sfiorarlo, poi si voltò, guardando il bambino paralizzato da quell’improvviso incanto, e gli parlo, per rassicurarlo.

« Vieni qua: questo passaggio ti condurrà nella tua nuova casa. Ah, quasi dimenticavo: il mio nome è Faust Ennòn Berger, ma tu puoi chiamarmi semplicemente “maestro” o Faust. »

Dopodiché lo sconosciuto sparì, entrando nello strano vortice di energia nera. Dopo un respiro profondo Drakar lo seguì.


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Quando riaprì gli occhi il bambino vide davanti a se una lussuosa villa, molto grande e dall’aspetto nobile. L’uomo davanti a lui lo invitava a procedere. Sorrise, non un sorriso gioioso, uno di quelli a trentadue denti tipici dei ragazzini di quell’età, ma un ghigno, un sorriso malizioso, poco più di una fessura che lasciava trasparire le intenzioni malefiche di chi lo mostrava. Questo gesto non sfuggì al maestro che, per il momento, si limitò a ignorarlo. I due avanzarono, entrando in quell’edificio sfarzoso dove l’illusionista avrebbe speso i sette anni successivi della sua vita.

Fu in quel momento, all’età di dieci anni, che Drakar Roth entrò ufficialmente nella famiglia criminale Ennòn. Uno dei migliori errori della sua vita.



CITAZIONE
Ecco una scena del BG del mio personaggio. Qui si scopre come Drakar sia venuto in contatto con l’uomo che chiama maestro. So che non sto raccontando la storia in ordine cronologico, quindi potrebbe apparire un filino incasinata, ma in futuro tutto sarà chiaro XD

 
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