Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Greetings, Scena riservata a ~Duel e «S t r a y»

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~Duel
view post Posted on 7/6/2010, 17:11




Un nuovo Arrivato nella grassa Puttana del Goryo.
I - Una fuga dalla routine più pericolosa di quanto sembri.

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Un giovane sanguinario,
Un tremendo illusionista,
Un incontro casuale.
La nascità di una lunga amicizia
O l'inizio di una grande rivalità?


L’aveva osservato, dalla sua cabina, con occhi svelti e giudicatori: lo scontro tra la nuova recluta e il nano Tavros si era appena concluso e lui, dall’alto della sua postazione, non se n’era perso nemmeno un pezzo. La battaglia non era stata gentile con il primo, che fu subito portato all’interno della nave per essere curato. Drakar, da bravo spettatore, aveva deciso di conoscere quel guerriero sanguinario, così forte e brutale. Voleva trovarlo, parlargli, scoprire tutto di lui. La ragione? Semplice curiosità.

Dal momento del suo arrivo sulla nave non era successo nulla d’interessante all’interno del clan. Niente di niente. Quella lotta era stato l’evento più particolare dell’intera settimana e, ora che si era conclusa, l’illusionista non voleva semplicemente lasciarla andare, per ricadere nello stato d’ozio ed evadere dalla routine che lo stava uccidendo. Prese la giacca, riposta su una sedia vicina, e uscì dalla stanza, avviandosi di buon passo verso l’infermeria. Alle mani, spogliate dei suoi soliti guanti di cuoio nero, i suoi due anelli. Non che gli potessero servire i loro poteri in quell’occasione, ma mai li avrebbe abbandonati nella sua stanza, rischiando di farseli fregare da uno dei compagni.

Camminando velocemente percorse i bui corridoi della nave, tutti simili tra loro. Naturalmente si perse poco dopo, cosa dovuta in parte alla struttura confusionaria di quella struttura e in parte alla foga con cui percorreva i vari passaggi della Fat Whore. Fortunatamente trovò qualcuno a cui chiedere informazioni e, seguendo la direzione indicatagli, giunse finalmente davanti all’infermeria. Bussò e, dopo aver ricevuto il permesso dall’interno, entrò. Si trovò subito davanti il Dr. Patchwork, medico della nave.


« Buongiorno, dottore. Come sta? »


Quell’uomo gli era subito andato a genio. Al contrario del nano ubriaco che l’aveva accolto, confusionario e irascibile, Patchwork era una persona pacata e riflessiva, molto simile all’illusionista stesso. I due andavano molto d’accordo e spesso erano visti chiacchierare allegramente bevendo qualcosa alla mensa del Goryo. Si raccontavano più che altro le loro esperienze, imparando nozioni e conoscenze varie l’uno dall’altro. Era una specie d amicizia d’interesse, con il fine di accrescere la loro cultura grazie appunto a questi discorsi. Il medico era forse l’unico compagno di clan incontrato fino a quel momento che riuscisse a sopportare.


« Ho visto che ti hanno portato qualcuno di nuovo… »


« Proprio così – disse con un cenno d’assenso l’altro individuo – è laggiù, sulla brandina. Il nano bastardo l’ha ridotto parecchio male… »


Drakar scambiò i soliti convenevoli, dopodiché si diresse verso il lettino presente nell’infermeria. Si ritrovò davanti la recluta, bendata in diversi punti. Subito sostituì il suo solito sguardo un po’ malizioso con una nuova espressione sorridente e bonaria. Voleva sapere di più riguardo a quel guerriero, al suo passato e a cosa l’aveva condotto fino a lì, in quella barella di un infermeria di dubbia igiene. Sarebbe stato proprio il paziente che ora si ritrovava davanti a rivelarglielo, a dirgli tutto ciò che non conosceva ma desiderava apprendere. E, per scoprirlo, avrebbe usato il suo grado, il suo ruolo nel clan. Finalmente quel titolo che gli era stato affidato da un individuo incontrato poco prima sarebbe stato utile per qualcosa.

Si avvicinò al bordo del letto, guardando dritto negli occhi il nuovo arrivato, e, con aria allegra, iniziò la farsa.


« Benvenuto al Clan Goryo. Io sono Drakar Roth, un sottoufficiale, e sono venuto a fare un’ispezione… Come si chiama lei? »



CITAZIONE
Beh, caro Stray, un post semplice per iniziare ^^
Ho cercato di mettere in risalto la parte più demenziale della genialità del mio pg… Sento che insieme a Rohan farà grandi cose XD
Per qualsiasi dubbio contattami tramite MP :v:

 
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21stCentury Strayer
view post Posted on 8/7/2010, 21:13




Home Sick Home [Parte 1°]



Con un ghigno sadico e giallastro il sedicente chirurgo bloccò l’ultima cinghia, assicurando al letto quel sacco di carne cucito e bendato in più punti che corrispondeva al nome di Rohan. Si era sentito sollevato, il dottore, quando aveva scoperto il nome del nuovo paziente direttamente inciso sulla schiena: non avrebbe avuto bisogno di cartelle cliniche, quelle antiche pratiche burocratiche dovevano essere spazzate via dinnanzi al cospetto di un tale luminare della scienza medica quale il sottoscritto – D’ora in poi i dati di riferimento verranno direttamente scritti sul corpo del paziente! proclamò mentalmente, ad un comizio invisibile di altri illustri dottori: sarebbero spariti un sacco di problemi, compresi quello dell’identificazione del corpo in caso di decesso, se le pratiche fossero andate perse. Così, fra le minacce e i tentativi di nuocere e liberarsi del soggetto, aveva tatuato sotto al nome anche numero data gruppo sanguigno caratteristiche fisiche e problemi riscontrati per i quali, prima o poi, avrebbe provato una cura.

« Ecco fatten! »

Esordì Patchwork sbattendo le mani dalla gioia, dopo aver evitato con uno scatto fulmineo della testa l’amputazione del naso: le fauci del ragazzo schioccarono a vuoto, grondanti d’odio. L’avrebbe ammazzato quel bastardo, l’avrebbe ammazzato sì! Non aveva bisogno di cure! Non voleva uno di quei pigiami vestaglia con lo spacco sul sedere! Non voleva andare in giro col culo fuori, no, non era dignitoso e tantomeno sicuro!
Dov’erano i suoi vestiti? Dov’erano le sue armi?

« Ora lei stare buono, ya, altrimenti rischia d’accellerare decezzo, zii... e io ho scommezzo con signora dell’obitorio che qvesto non avverrà prima di domani sera, okey? »

Con una sventagliata d’odore di thè e sangue fresco l’allegro chirurgo si allontanò dal letto, facendo risuonare i suoi tacchi sul pavimento marcio della Fat Whore, che cigolò beffardamente.
E fu allora che per la prima volta Rohan si guardò attorno, strattonando i lacci della camicia di forza che lo teneva legato al letto: era in una grande camerata d’ospedale, nella quale erano disposti una quarantina di letti separati da una serie di tendine consunte color vomito. Il ragazzo non stette ad indagare se fossero così per gusto estetico o perchè qualcuno ci aveva effettivamente vomitato sopra, preferì piuttosto schiacciare con un movimento del busto la zampettante blatta che era salita sul lettino, incurante di quelle macchie rossastre che si allargavano sotto le garzature ad ogni sua mossa, imbrattando lenzuola già poco igieniche di loro conto.

Sospirò, lasciandosi cadere sul cuscino e rilassando i muscoli ripetutamente strappati e sollecitati nello scontro di pochi minuti prima. Era a pezzi, e muoversi non avrebbe certo aiutato a cicatrizzare le ferite... ma, dannazione! Non poteva stare in quel postaccio. Doveva trovare quel maledetto nano, ricoverato probabilmente in un’altra infermieria più consona al suo ruolo gerarchico. Sputò in quello che poteva benissimo essere un pitale o un vaso da fiori posto di fianco al suo letto, e si mise a guardare il soffitto.

Che palle.
Sentiva il formicolio dell’anestetico cominciare a fare effetto, mentre il calore delle ferite si attenuava sempre di più e le zone lese diventavano più fredde, più fredde, come se qualcuno ci avesse passato sopra uno straccio imbevuto d’acqua fresca.
Tutto quel rimestolare caldo e gelido allo stesso tempo misto ai medicinali di dubbia autenticità che il dottore gli aveva somministrato poco prima gli provocò una dolorosa nausea, che lo fece alzare di scatto con la testa annebbiata e pulsante, pronto a fiondarsi sul poliforme vaso da fiori che sedeva invitante vicino a lui in attesa di adempiere al suo scopo.

« Benvenuto al Clan Goryo. Io sono Drakar Roth, un sottoufficiale, e sono venuto a fare un’ispezione… Come si chiama lei? »

Fece appena in tempo ad alzare gli occhi prima di rigettare tutti i pasti della giornata nella bacinella e sul pavimento, riconoscendo uno strano individuo dall’aspetto curato davanti a lui.
E al suo vomito.
» Beh, spero non sia sanitaria, altrimenti questo posto sarà nella merda... «

Si pulì il mento alzando una clavicola, senza smettere di guardare le pupille bitonali del sedicente sottoufficiale. Affascinanti. Perchè non ce le aveva anche lui?
Sprofondò con la testa nel cuscino, emettendo un gemito... un’altro gerarca, come quel nano bastardo.

» Il mio nome ufficiale è Rohan... se ti interessano maggiori informazioni, quel maledetto dottore me le ha tatuate sulla schiena. E ora, per cortesia, potresti svuotarmi la bacinella o chiamare qualcuno che lo faccia al posto tuo? Credo di rivomitare di nuov* «

E con un gesto repentino si portò la mano alla bocca per soffocare il conato, strappando due file di cinghie che schizzarono via ai bordi del letto strappate dal vigore del colpo e dal bisogno di non vomitarsi addosso.
Cosa gli aveva dato quel pazzo? Se continuava così non avrebbe vinto la sua scommessa!


CITAZIONE
Ho cancellato per errore il vecchio post



Edited by S t r a y ! - 6/9/2010, 19:19
 
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~Duel
view post Posted on 2/8/2010, 14:38




Un nuovo Arrivato nella grassa Puttana del Goryo.
II - Un incontro a dir poco pericoloso.

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Il destino è beffardo.
Gioca con le nostre vite,
Le manipola, le modella e,
Quando si stanca,
Le butta via.


Il giovane non riuscì a nascondere un certo disappunto davanti a uno spettacolo di tale oscenità: il promettente guerriero osservato dalle finestre della sua stanza era in realtà un individuo piuttosto semplice, un po’ idiota. Uno di quei combattenti che si credono i più potenti, in grado di sconfiggere chiunque ma che, peccando di superbia, finiscono per morire in situazioni stupide. In quel momento, per esempio, l’illusionista avrebbe potuto iniziare a giocare con la sua mente, riducendolo allo stato di un vegetale, ma non lo fece. Quella sua strana ignoranza gli suscitava compassione e una leggera simpatia. A modo suo quel ragazzo, fasciato, legato a un letto e malridotto, continuava a mantenere un certo orgoglio, risultando in verità quasi ridicolo agli occhi del suo superiore. Ma probabilmente non gli interessava nemmeno più di tanto.

Sospirando ignorò le parole di quel paziente problematico e lo fissò dritto negli occhi. Non si mosse da dove si trovava, vale a dire all’estremo limite del letto, per non correre il rischio di essere colpito dai rigurgiti di quello sconosciuto, che, fra l’altro, peggioravano le condizioni sanitarie già precarie di quel lurido buco che il clan usava come infermeria. Probabilmente non erano molti a uscire da quell’ambiente sudicio, vivi s’intende.


« Il mio nome ufficiale è Rohan... se ti interessano maggiori informazioni, quel maledetto dottore me le ha tatuate sulla schiena.
E ora, per cortesia, potresti svuotarmi la bacinella o chiamare qualcuno che lo faccia al posto tuo?
Credo di rivomitare di nuov*
»


Mancava completamente di tetto e buonsenso. Drakar lo osservava mentre si portava una mano la volto, cercando di non vomitare di nuovo. Probabilmente si trattava del dolore causato dai colpi subiti o, più probabilmente, era un effetto collaterale di uno degli intrugli di Patchwork. Il gerarca con un cenno richiamò l’attenzione di quest’ultimo che, dopo aver preso il recipiente ricolmo di sostanze venefiche e averlo svuotato in un lavandino vicino, naturalmente munito di guanti, si rivolse al malato mentre rimetteva a posto la bacinella.


« Tu devi resistere, capito? Ya, almeno fino a domani sera… »


Strano, si disse. Cosa intendeva il medico della nave con quest’ultima osservazione? Mentre il suo collega tornava al suo posto alla scrivania di quel tugurio, il giovane rivolse nuovamente le sue attenzioni al nuovo arrivato. Si chiamava Rohan, aveva un fisico muscoloso, tipico dei guerrieri, e i suoi effetti personali erano stati posati vicino alla barella su cui era stato adagiato. Una spada enorme svettava fra tutti e sembrava sporca di sangue. Non sapeva dire se risalisse al combattimento appena svolto nel cortile o a uno scontro precedente.


« Allora, signor Rohan, qual è stato il motivo che l’ha condotta fino a quest’umile nave? »


Vide che aveva lo sguardo del ferito puntato proprio su di sé. Lo ricambio per un lungo interminabile momento. Doveva agire in quel momento, se voleva scoprire nel modo più veloce possibile tutto quanto su quello sconosciuto. Il giovane si concentrò e, in un attimo, provò a infilarsi nella mente avversaria. Voleva sapere ogni cosa che potesse essergli utile per controllare, ricattare o ferire il guerriero che gli si parava davanti. Si trattava di un approccio un po’ brusco che riservava solo a quelli che destavano il suo interesse. Se tutto fosse andato bene avrebbe potuto indagare nella mente di quell’essere. In caso contrario, beh, sarebbe potuta scoppiare una battaglia all’interno dell’infermeria.


Una battaglia mentale della durata di un singolo attimo.



CITAZIONE
Ho deciso di utilizzare una tecnica all’interno della scena. Non è una tecnica offensiva, ma una semplice psionica. Ti lascio comunque la possibilità di difenderti, anche se Rohan non dovrebbe nemmeno accorgersene :v:
E scusa se ci ho messo quasi un mese a rispondere XD
CITAZIONE
Io Svelo I Ricordi
In Termini GDR, con un consumo energetico Basso e il contatto visivo, il caster potrà venire a conoscenza in un istante di tutto il passato dell'avversario, le sue sofferenze e i suoi dolori, o se non altro degli eventi più importanti e sconvolgenti. Gli sarà concesso sfruttare queste conoscenze come meglio desidera. Non sono necessari particolari tempi di concentrazione o imposizioni delle mani per attuare questa tecnica.

 
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21stCentury Strayer
view post Posted on 6/9/2010, 18:16




Home Sick Home [Parte 2°]


Il motivo per cui era venuto fino alla Fat Whore.
Già.

Il motivo per cui si era fatto una scazzottata col nano all’ingresso rischiando di rimanerci secco, il motivo per cui ora sopportava gli intrugli del dottore pazzo e vomitata ai piedi di quello sconosciuto così viscido e inquietante.
Quegli occhi bitonali, poi... sembrava che gli stessero trapanando il cervello.
Aveva uno sguardo così intenso, così colorato, così freddo e allo stesso tempo curioso.
Sboccò di nuovo, riuscendo ad afferrare all’ultimo istante un lembo del camice di Patchwork per pulirsi la bocca, mentre questo portava via la bacinella e tornava all’ufficio.

Questo posto era noioso, e puzzava come un cadavere. Anzi, forse c'erano davvero dei cadaveri.
Facendo appello alle forze che gli stavano tornando, nonostante le cure di dubbia qualità medica, buttò via le coperte, cinghie comprese, e si tirò giù dal letto.
Doveva prendere una boccata d’aria.
Assicurò la Masnada dietro la schiena, e riavvolse la Roya al petto, lasciando che scivolasse a terra.

» Cosa sono venuto a fare qui? «

Sintetizzò Rohan, armeggiando con le cinghie dello scudo, senza badare all’illusionista.

» Credo sia il posto migliore per quelli come me... per chi vuole scrivere un pezzo di storia.
E per chi vuole riscrivere la sua storia.
«

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» E tu, Drakar, come mai ti trovi in questo postaccio? «

Il Berserk non usò forme di cortesia rivolgendosi all’ufficiale.
Con quelli come lui, simili favori erano inutili.


CITAZIONE
Scusami, è un po' un periodaccio e la mia ispirazione è a zero, lo faccio per non rallentare troppo la cosa.
Vedremo al prossimo post :8):

 
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~Duel
view post Posted on 6/2/2011, 22:36




Un nuovo Arrivato nella grassa Puttana del Goryo.
III - Un arrivederci e un addio.

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Greetigns and Goodbye.


Le immagini si susseguirono veloci nella mente del ragazzo. Una dopo l’altra, come un’interminabile catena di eventi. Una sensazione fastidiosa, ma allo stesso tempo stranamente soddisfacente. Come un libro dal notevole spessore ma costituito da una singola pagina, una storia breve, intensa e, soprattutto, vera. Tutto ciò che vide era realmente accaduto. Finalmente il quadro era completo. Le immagini cessarono, così come i suoni, e i numerosi volti sparirono. Tutte quelle persone che mai aveva conosciuto ma che per Rohan erano state importanti, ognuna a modo suo, svanirono nel nulla. La vecchia vita del giovane era terminata quel giorno ma allo stesso tempo ne era iniziata una nuova.

La stanza riapparve attorno a lui. Quelli che erano sembrati minuti non erano stati che poche frazioni di secondo nella realtà. Osservò il guerriero mentre si alzava dal letto, strappando le cinghie che fino a un momento prima l’avevano tenuto fermo. La spada, un gigantesco pezzo di ferro incrostato di sangue, pendeva sulla sua schiena, ben legata.


« Credo sia il posto migliore per quelli come me... per chi vuole scrivere un pezzo di storia.
E per chi vuole riscrivere la sua storia.

E tu, Drakar, come mai ti trovi in questo postaccio?
»


Sorrise a quella domanda. I motivi erano tanti, ma uno in particolare l’aveva spinto a recarsi lì. Era giunto in quel luogo spinto da un desiderio preciso e non passava per lui giorno senza pensarci. Si rigirò l’anello nella mano destra, ne vide gli intagli e questi gli riportarono alla mente dolorosi ricordi. Lo strinse nel guanto di cuoio nero, dopodiché, sollevando lo sguardo, rispose.


« Sono venuto qui per trovare una cosa… e ormai penso di essere vicino al mio obbiettivo. »


Si voltò, avviandosi verso la porta della stanza da cui era giunto poco prima. Sulla soglia si bloccò come fermato da un muro invisibile, una forza incorporea. Si trattava di un presentimento. Mosse lo sguardò nuovamente verso il giovane, un’ultima volta.


« Le auguro di riuscire nel suo intento, signor Rohan… E spero di rivederla, prima o poi. »


E svanì, nei meandri della Grassa Puttana. Si lasciò inghiottire dai suoi stretti condotti metallici, un dedalo che non risparmiava i più sprovveduti ma di cui fortunatamente l’illusionista conosceva la struttura. Si diresse verso la sua stanza, nel blocco superiore della nave e, aperta la solida porta di ferro, se la richiuse alle spalle. Si sedette sul letto e, chiudendo gli occhi, lasciò che la mente lucida cadesse preda dei suoi pensieri.


SPOILER (click to view)
Mi sembrava giusto dare una conclusione alla scena. Scusa per la qualità un po' scadente e per l'immenso ritardo. Mi auguro di ruolare nuovamente con te prima o poi, e magari per allora vedrò di rispondere un po' più spesso XD
 
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4 replies since 7/6/2010, 17:11   195 views
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