Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

L'incubo e l'inferno, L'abiezione

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Kishin
view post Posted on 6/7/2010, 15:01




CITAZIONE
continua da qui e qui

AAAAAHHH!

image

Cristo!
Li sentiva, muoversi, dentro di lui, ancora, erompere, fuoriuscire, prorompere, sbottare, scoppiare, zampillare, esplodere
dalle sue braccia, dalla sua bocca, dai suoi occhi, dai suoi capelli
loro, loro, loro,
leur, leur, leur
e non riusciva a fermarli. Quei petits bâtards insectes che gli scavavano nelle carni, penetrandole e sprofondandovi all'interno come quando si prende una parte di un dolce con un cucchiaino. E piangeva, sentendo le proprie membra divelte rovinargli intorno, staccarglisi di dosso e strappargli la pelle - strappargli il dolore, arracher la douleur - urlando come mai aveva gridato. La gola gli si contorse su sé stessa, i denti gli affondarono nelle gengive. Tutto moriva. Tutto moriva. Tutto moriva. Tous morts.
E non riusciva neppure a
a
a
AAAAAHHH!
pensare, almanaccare, fantasticare, parere, presumere, ragionare, sembrare, mirare, tendere, desiderare, badare, dedicarsi, attendere, ricordare, considerare, aspirare, parlare, ipotizzare, rievocare, andare col pensiero, rivolgere la mente, ripensare, meditare, riflettere, ponderare, valutare, occuparsi, provvedere, interessarsi, figurarsi, immaginare, prefigurarsi, prevedere
che/a/al caso in cui i propri bambini erano al sicuro, erano al sicuro, erano al sicuro. étaient sains et saufs?
Ma li vedeva - Les a vus? - vivere, abitare, prendere, sperimentare, sentire, provare, trascorrere, attraversare, condurre
quella lubrica e sporca esistenza che aveva avuto l'ardore di nominare con l'appellativo di vita.
eppure
AAAAAHHH!
continuavano
AAAAAHHH!
a
a
AAAAAHHH!
uscire, uscire, uscirgli, sortie.
Cristo! CRISTO! CRISTO!

era l'incubo e l'inferno, tutti insieme.
e vomitò, rigettò, rimise, dette di stomaco, emise, erutto, mandò fuori, ributtò, restituì, gettò fuori, vomì, raccò, sputò,
alla terra, quei piccoli bastardi che lo attanagliavano allo stomaco, ces trois trous de cul
in un pollone di luridi feci neri e rubizzi schizzi di sangue rappreso.

Liam, Rohan e Joey
AAAAAHHH!
furono lasciati riversi in terra
AAAAAHHH!
quei pochi che erano passati dal Kishin, dentro il Kishin, in quel fiume di anime
ed erano sopravvissuti per raccontarlo.
Forse non tutti d'un pezzo - Rohan era privo di sensi e gli mancava un braccio - ma erano vivi.
pour combien de temps?

Come a rispondere alla sua chiamata, Claymore gli si avvicinò, dopo aver subito tutti gli attacchi rivolti alla sua persona.
La corruzione stava iniziando ad assestarsi su di lui come un vestito della propria taglia
stava iniziando a formarglisi, a prendere la sua forma.
Lui, che era suo, l'avrebbe vendicato.
Lui, che era suo, avrebbe ucciso quei tre stronzi.
E magari, avrebbe così terminato i suoi dolori.


CITAZIONE
Siete stati vomitati dal Kishin. Siete full life e full mana, con tutte le vostre tecniche, finalmente - poiché erano le vostre anime a battersi per la sopravvivenza nel corpo del Kishin, non i vostri corpi. Lo stesso vale per Claymore, tuttavia - guarito dalla corruzione che gli si è finalmente assestata addosso definitivamente, nonostante abbia subito tutti gli attacchi scagliatigli contro nella scena free. Rohan è svenuto e senza un braccio, lo potete vedere accanto a voi.
Inizia dunque il vero combattimento. Siete voi due (Joey e Liam) contro Claymore che, trasformato dalla corruzione, ha ottenuto numerosi potenziamenti che ho riferito a lui stesso in privato. E' un due contro uno strutturato come un normale combattimento, dunque; eccovi le regole:

Turnazione: Claymore; poi Liam e Joey in qualsiasi ordine.
Primo post: Claymore
Tempi di risposta: Per Claymore 4 giorni (dispone di una proroga della durata di un giorno). Per Liam e Joey 5 giorni totali, come nella quest.
Durata: Due post di combattimento



Edited by Ray~ - 6/7/2010, 16:20
 
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view post Posted on 8/7/2010, 16:42

Esperto
······

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Nel profondo.
Il re dei Toryu ha dato il via a un domino di eventi
e liberato un terrore senza nome.


Mi sento bruciare ed essere trafitto da milioni di dardi, ma sono felice. Sono immerso nel buio, ma lui mi curerà. Sono nella notte, ma lui aggiusterà le mie ossa rotte, guarirà la mia pelle ustionata, rimetterà al loro posto i miei occhi bevuti dall'arsura.

Non sono più solo in questo abisso.


La creatura bruciava nella colonna di luce come se non stesse facendo altro che godersi un piacevole tepore, col sorriso sulla faccia, mentre la carne intorno ai denti gli si bruciava e si rigenerava a ondate alterne. Alla fine, ne uscì fresco come una rosa, sempre se un'espressione del genere può essere applicata a un mostro simile. La pelle era tesa, come se non bastasse più a contenere i muscoli estremamente gonfiati, e intorno al viso si spaccava in continuazione come una statua di marmo presa a martellate. I denti e gli artigli avevano preso ormai dimensioni improponibili e dietro i gomiti iniziavano a intravedere spuntoni ossei che fuoriuscivano dalla carne, lasciando ferite aperte e grondanti dietro di sé.

Gli attacchi cessarono. La creatura si raddrizzò, con uno schiocco della sua spina dorsale che sembrava quello di ossa spezzate. Con la bocca che ormai gli era impossibile chiudere per via delle zanne, sorrideva, e si guardò intorno. Le pupille si erano girate e ora stavano fissando qualche punto dietro il suo cranio, eppure, anche se negli occhi rimaneva solo la sclera bianca, sembrava che fosse comunque capace di vedere.
Istintivamente ignorò i suoi precedenti assalitori e si mosse invece verso il suo progenitore. Il Kishin era un mero avanzo, vagamente simile alla forma umana che aveva mantenuto nella campana di vetro. Esso vomitò - eppure fu più simile a un parto - una massa scura, feci, tre uomini.
In quel momento un barlume di coscienza predatrice si risvegliò nella progenie demoniaca, e venne riscoperto l'uso delle corde vocali.

«Ho Fa-Me...»


La voce gli usciva a spezzoni e cambiava di tono facilmente, come se avesse disimparato a parlare. L'abominio si schiarì la gola con quello che doveva essere un colpo di tosse, ma sembrò piuttosto un ruggito, un verso gutturale. Quando riprese a parlare, le parole vennero finalmente tutte unite, uniformi, in un'unica cadenza terrificante.

«Ho Fame... dI Interiora.»

Ma il Kishin lo sapeva già, ci aveva già pensato. Perché per quale altro motivo, altrimenti, avrebbe rigettato quei tre corpi?

Per nutrire il suo piccolo, era ovvio.


La spada l'aveva ancora in mano, come se gli costasse fatica separarsene. Era l'unico elemento che univa la bestia al mondo degli uomini e dei loro strumenti d'acciaio. Con le mani artigliate, brandì con tutta la sua forza l'elsa tanto da lasciare delle tacche nel metallo.
Un passo, due passi. Un sorriso. Il terzo passo.
Poi l'essere svanì.
Ricomparve per un nanosecondo alla destra delle tre prede, molto più vicino, e sparì di nuovo.
Subito dopo, apparve stavolta alla loro sinistra. Mancavano solo pochi metri prima che giungesse ai due combattenti e al loro compagno svenuto. Il tempo di un sorriso, e la bestia scomparve di nuovo.

Ovviamente, la corruzzione dilagata nel suo corpo non gli permetteva certo di scomparire a mezz'aria come uno sbuffo di vento, ma così sarebbe sembrato a tutti, a meno che non ci fosse stato qualcuno dai riflessi e dalla vista di un livello decisamente divino tra i presenti. Un tale essere avrebbe capito subito, a prima vista, che cosa diabolica stava succedendo. Quello che l'essere immondo stava usando era una delle tecniche di movimento veloce preferite del vampiro di nome Claymore.
Perché lui non era un semplice orrore come gli altri. Non c'era solo il potere grezzo e senza forma del Kodoku, né il suo solo desiderio di uccidere, a guidarlo.

La creatura si stava ricordando ... stava acquisendo la tattica, il sadismo, l'intelligenza, il sangue freddo omicida del corpo che ospitava l'aberrazione.

Non umano, né mostro, avrebbero dovuto confrontarsi con un ibrido con tutta la forza di un abominio
e, contemporaneamente,
la techne di un guerriero.



Nightmare Claymore
sarebbe riapparso un'ultima volta di fronte a loro due, a cortissima distanza, fermando così la sua corsa ... ma subito dopo la sua spada sarebbe stata lanciata in una serie di attacchi micidiali.
I due, appena vomitati, sarebbero stati disorientati dalla velocità con cui si muoveva, e nel momento in cui gli sarebbe arrivato davanti, probabilmente non avrebbero avuto il tempo nemmeno di separarsi, rendendosi un bersaglio facile, l'uno accanto all'altro.
Perché quello che la creatura voleva fare era esattamente prenderli entrambi, insieme.
Come schiacciare due mosche contemporaneamente.

Otto fendenti partirono a una velocità stratosferica.

    Da destra verso sinistra, orizzontalmente.
    Da sinistra, in ritorno al centro.
    Dal centro, lieve movimento della spada in basso e poi diagonalmente verso l'alto, a destra.
    Dall'alto, un colpo diagonale (inclinazione di circa 30°) mirato a decapitare l'individuo a sinistra.
    Da sinistra verso destra, orizzontalmente.
    Improvviso abbassamento con tutto il corpo e successiva spazzata, con la spada, da destra verso sinistra, mirata a tagliare le gambe dell'individuo a destra.
    Dal centro, diagonalmente verso l'alto, per colpire stavolta l'individuo a sinistra.
    Dall'alto, un'altro - ultimo - colpo diagonale verso il basso, mirato a decapitare il nemico a destra.



Tutti gli attacchi erano stati effettuati con la Claymore, ma ad una distanza tale che solo gli ultimi tratti della spada avrebbero colpito. In questo modo, se uno degli attacchi, andando a segno, a "tagliare a metà" il nemico, la bestia avrebbe potuto facilmente liberare la spada piegandola dalla parte dell'elsa per liberarla dalle carni e riprendere la corsa, senza essere completamente bloccata, e subendo solo in parte un rallentamento.



CITAZIONE
Le spiegazioni necessarie.

Allora, faccio essenzialmente due cose:
Per avvicinarmi a voi, utilizzo la mia tecnica di spostamento rapido, a un consumo Basso; spezzo il tragitto in tre parti, per disorientarvi, il che significa che se non avete riflessi superiori alla metà della mia Aev (che sale a 745 mentre mi sposto, mentre la mia ReC scende a 25 sempre mentre mi sposto) mi vedrete apparire e scomparire come descritto nel post.

Una volta arrivato davanti a voi, attacco con "Furia" nella maniera descritta. Ora, tutte quelle indicazioni "da sinistra verso destra" eccetera non sono una descrizione da power player, essenzialmente è per voi. A seconda di come vi disponete (al centro e al suolo, in teoria, dovrebbe esserci stray svenuto) potete capire quali attacchi vi minacciano o no. Sono esattamente 4 per ognuno, basta che decidete chi sta alla destra e chi a sinistra. Sempre per la vostra comodità "destra" e "sinistra" non sono dal punto di vista di claymore, ma dal vostro.

Appunto come ho scritto nel post non mi aspetto di tagliarvi in due alla berserk, quindi un'attacco minaccia solo uno di voi per volta. Parimenti, cerco di tenere la spada in modo che anche se vi colpisco, io sia in grado di disincastrarla in fretta e continuare la sequenza; lo stesso vale se si intromette qualsiasi altro ostacolo fisico vicino alla punta della spada. Ovviamente però questo rientra sempre nei limiti del possibile.

Un'altra cosa che ci tengo a specificare è che mentre eseguo Furia, sia la mia AeV che la mia ReC tornano a livelli normali (385 ognuna) perché la tecnica Sonido mi serve solo per spostarmi.

Tutto il post è basato sul presupposto - magari anche errato - che voi vi siate appena alzati, siate l'uno a poca distanza dall'altro, e rimaniate così fino all'utilizzo della tecnica "furia", magari perché non riuscite a spostarvi in tempo, magari perché sorpresi, che ne so. Se poi uno di voi si teletrasporta in Alaska gli attacchi li evita, ovviamente.

Ah, le mie caratteristiche sono così aumentate (+160 ognuna) per via dei poteri datemi dal Kishin. Se ce ne sarà bisogno quoterò anche gli altri nel corso del combattimento.

Ci sentiamo nel bando semmai.


Nightmare Claymore

[ReC: 385 ┐ AeV: 385 ┐ PeRf: 435 ┐ PeRm: 410 ┐ CaeM: 410]
Energia Verde



Energia : 85%

St Fisico : Corrotto - Illeso
St Mentale :Corrotto - Assetato di sangue.

Armi usate:
Claymore


Spadone a due mani, elsa di quaranta centimetri, lama di un metro e settanta centimetri, larghezza trenta alla base. Doppio filo. Acciaio e lega di titanio. Pesante la spada, pesanti i danni, ottima per gravi attacchi e anche per la difesa, ma non consigliabile senza un'ottima velocità.


Passive
~The bird of Hermes ... [Dominio] [...]In termini di Gdr, Claymore potrà provocare danni con l'uso dei denti e delle mani, avere una visione perfetta anche al buio, e soffrirà di ferite lievi da ustione per ogni turno trascorso alla luce solare.[...]
~Non è finita finché non è finita.
Che senso avrebbe aver ingannato la morte per poi sentirsi stanco al primo sforzo? Al contrario di un comune mortale, difficilmente Claymore crollerà svenuto a terra, anzi, anche consumando l'utlima goccia delle sue energie, continuerà a combattere. Certo, sotto al 20%, avvertirà una certa stanchezza. Ma questo non gli impedirà di stare in piedi fino alla fine delle energie. Allo 0%, cadrà in terra morto (?) come tutti gli altri guerrieri.

Tecniche

~Sonido. x1 Basso
La tecnica di spostamento definitiva, talmente veloce da sembrare a occhi inesperti simile a un teletrasporto. Senza bisogno di preparazione alcuna, Claymore "scomparirà" per poi ricomparire in un altro punto, al massimo a quattro metri di distanza. Questo movimento potrà essere ripetuto per tre volte all'interno dello stesso turno, creando un effetto confondente. Apparendo e sparendo a intervalli regolari, sarà possibile così ingannare l'avversario e tenerlo all'oscuro della propria posizione, per poi colpirlo subito dopo lo spostamento finale.
Può essere utilizzata anche come difesa assoluta, per schivare all'ultimo momento un attacco che non sia a 360°. Sfortunatamente, visto l'incremento spropositato di velocità, sarà molto difficile, se non impossibile, concentrarsi durante l'esecuzione della tecnica. La natura stessa del Sonido prevede tre spostamenti veloci e un colpo al termine di essi: è impensabile castare magie mentre ci si sta spostando. Per questo motivo la concentrazione verrà abbassata fino al suo valore minimo.
La buona riuscita della tecnica varia dal rapporto tra l'AeV di Claymore e i ReC avversari, ovviamente: alcuni nemici potrebbero comunque riuscire a prevedere i suoi spostamenti.
In termini di Gdr, Claymore vedrà un aumento della propria "AeV" valido solamente nei tratti in cui si sta muovendo che dipende dal consumo della tecnica + il malus apportato alla "ReC", che rimarrà a 25.

[Personale Variabile]

~Furia
Uno degli attacchi appresi durante la Caccia a Grahmar, derivato dalla necessità di combattere contro nemici quali draghi. Claymore potrà, senza bisogno di concentrarsi, scagliare fino a otto fendenti di spada nel giro di un secondo, rendendo quindi il suo attacco otto volte più pericoloso del normale.
La posizione dei fendenti verrà dettata al momento dell'attacco stesso.
La tecnica non aumenta la velocità del guerriero nel percorrere alcune distanze, ma solo quella con cui scaglia i fendenti.
La tecnica può essere utilizzata anche sulle armi da lancio.
Ottima pergamena d'attacco.
La tecnica provoca un danno totale pari a medio.
Questa tecnica basa la propria potenza sulla AeV del possessore, e non sulla sua PeRm.

["Furia" del guerriero, consumo Medio]

 
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view post Posted on 13/7/2010, 10:52
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Esempio
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Bruciava, mentre tutto il suo corpo continuava ad essere trasportato da quella fiumana nera. Il liquido gli aveva riempito ogni orifizio; il naso, la bocca, gli occhi, le orecchie, persino i polmoni erano saturi di quella schifezza che, come un parassita, cercava di insinuarsi sempre più profondamente. Joey urlava soffocato, completamente vittima del terrore a cui era stato sottoposto, così preso dalla situazione da non rendersi nemmeno conto di non sentire più dolore. Strillava dando fuoco alle sue corde vocali, mentre la gola si rinsecchiva e bruciava e le gote gli si infiammavano. Sudava e piangeva allo stesso tempo, mentre la testa sembrava come essersi spaccata in due all'altezza della fronte. Mulinava le braccia - che credeva di non possedere - cercando un appiglio verso le sponde levigate della spelonca, un qualcosa a cui aggrapparsi per sfuggire a quell'orrendo fato. Cadde e precipitò, percependo il morso del vuoto allo stomaco quando si ritrovò sbalzato nell'oscurità totale.
Era davvero finita.
Piombò in picchiata per un tempo che gli parve assurdamente esagerato, attendendo l'impatto con orrore. Cercò di aprire l'occhio sinistro, quello meno impastato da quel viscidume, scorgendo solo sbadatamente una luce. Strinse gli occhi con tutta la forza che aveva, piazzando le braccia davanti alla testa in un istintivo e stupido tentativo di protezione, ed attese.
Si aspettava di sentire il rumore delle ossa infrangersi su una qualunque superficie solida, il gorgoglio liquido del sangue che schizzava dalla sua bocca a causa della pressione; il tonfo molle che lo avrebbe accompagnato alla morte. L'unica cosa che percepì invece fu lo sbuffo generato dall'aria che abbandonò i suoi polmoni. Sentiva un dolore latente alle costole, laddove erano sbattute contro il pavimento, ma l'apnea forzata richiamava tutta la sua attenzione.
Arrancò in avanti, grattando il suolo con la mano a mò di artiglio, cercando di trovare una posizione più consona alla respirazione. Rotolò su se stesso, supino, inghiottendo l'aria ad ampie boccate, quasi come se fosse acqua ghiacciata di fonte.
Dopo qualche istante la sua vista fu sgombra, e la luce di un lampadario finemente decorato piovve sui suoi occhi sorpresi. Mosse il capo prima verso sinistra, dove lo spettacolo fu tutt'altro che piacevole.
Non capì chi fosse quella persona, ne guardò il suo viso coperto da una maschera stranamente familiare.
No.
Joey non aveva occhi che non per la profonda lacerazione all'altezza dell'articolazione della spalla. L'intero braccio era stato strappato via con forza, recidendo muscoli e ossa in equal misura, tant'è che nella poltiglia di carne sanguinante era ben visibile il luccichio perlaceo della cartilagine spezzata.
Fu come se lo stomaco gli bollisse dall'interno, costringendo il suo corpo ad uno spasmo che lo portò a dare di stomaco. Una densa schiuma nera, mista a sangue e succhi gastrici, fu rigettata sul corpo di quel poveraccio già privo di sensi. Si pulì la bocca col dorso della mano, sentendosi un pò meglio dopo essersi liberato di tutta quella schifezza che aveva inghiottito precedentemente.
Sentendosi pronto si issò sulle gambe, cercando una spiegazione plausibile a ciò che era accaduto. Si trovava in una sala, ampia, allestita per quella che sembrava essere una festa terminata in tragedia. Tavoli erano stati rovesciati, l'intonaco scheggiato, e l'intera pavimentazione era ricoperta da quel liquido nero che aveva accompagnato il loro peregrinare.
«Ho Fa-Me...»
Quella voce, così gutturale e fredda, lo costrinse a voltarsi per incrociare lo sguardo con l'abominio che aveva di fronte.
Un essere fatto di ossa, lacrime e oscurità. Un incubò che lì caricò.
Sembrava possedere il dono dell'Ubiquità, sparì e ricomparì tre volte, riapparendo a poca distanza dal suo volto, con la spada levata e pronta a colpire.
La claymore disegnò una mezzaluna orizzontale, mirando a tagliarlo in due con un singolo colpo, ma Joey era pronto. Vide tutto il suo spostamento alla perfezione, riuscendo a portare indietro il suo baricentro di qualche passo, lasciando che la spada gli provocasse solo un taglio sanguinante sull'addome. Si strinse con la mancina la ferita, mentre con la mano destra evocò la catena dal suo braccio, pronto a danzare per l'ennesima volta. Cercò di parare il secondo affondo, sfruttando la Fauce per destabilizzare la traiettoria del colpo; non fu molto fortunato. Nuove ferite si aprirono sul suo corpo, direttamente proporzionali alla sua rabbia. Ansimava, già sfinito, ed il petto gli si riempì di orrore quando vide il luccichio dell'arma dirigersi verso il suo collo scoperto; sollevò la catena in un gesto disperato, impugnandola con entrambe le mani di taglio, imprigionando così la lama, scostandola in malo modo verso l'esterno. Ebbe salva la vita, certo, ma la sua guardia si aprì facilitando l'ultimo attacco del nemico. Uno spruzzò di sangue si levò in aria dal suo petto, su cui era apparso un profondo taglio diagonale.
Bruciava, tutto il suo busto bruciava di nuovo, e lui non poteva permetterlo.
Arretrò di qualche passo, incespicando nei suoi piedi per la goffaggine dovuta alle ferite, notando con la coda dell'occhio un muro di fuoco che danzava verso quel mostro. Joey non si lasciò scappare l'occasione, ed alzate due dita verso l'alto, richiamò un arcano cerchio di luce mistica sotto i piedi dell'abominio, atto ad immobilizzarlo e fargli subire completamente il colpo.
Sentiva una voce farsi strada nella sua testa, ma era frammentata, spezzata, come se fuoriuscisse da una radio mal sintonizzata.
Amami, stuprami, scopami, uccidimi, mangiami, nutrimi, colpiscimi, saziami, vendicami, usami, soffocami, baciami, mordimi.
Un vociare confuso che lo terrorizzava e confondeva più di quello che stava accadendo, come se qualcuno stesse muovendo i suoi piedi verso un baratro.
La soluzione più logica era lasciarsi andare.



SPOILER (click to view)

{ ReC 250 } . { AeV 250 } . { PeRf 150 } . { PeRm 200 } . { CaeM 425 }


Energia : 85%
Danni : Tagli Medio-Bassi al busto.
Equip : La Fauce (In Scena) La maschera (somewhere) Il Medaglione (indossato)
Passive :

Dalla Calma...la Capacità : Questo non è altro che il primo dei privilegi concessi a Joey dall'esperimento a cui egli è stato sottoposto. Essendo un rinnegato, un anima peccatrice, un vagabondo, egli ha dovuto temprare il suo spirito oltre che al suo corpo. Un pesante alone di indifferenza e calma è piombato sulla sua coscienza, risvegliando poteri sopiti nel tempo. Difatti rimanendo in questo stato Joey è in grado di maneggiare le sue armi con una perizia incredibile, muovendole come burattini nelle sue mani, e riuscendo a farle compiere le azioni più strabilianti. Questa sua capacità però riesce a manifestarsi solamente nelle occasioni in cui riesce a mantenere il sangue freddo; se colto da una forte emozione invece la sua bravura scivolerà via dal suo corpo, precisamente dalle sue dita, in maniera così repentina e improvvisa, da disarmare persino colui che noterà tale cambiamento. Inoltre colui che fa della velocità la sua arma vincente la velocità e la calma, non può minimamente pensare di fare suo un attributo come la forza. Sarebbe come cercare di conciliare il bianco ed il nero, il giorno e la notte. Joey, che vive quotidianamente questa sorta di dualismo, conosce perfettamente i suoi limiti, e anche se talvolta cerca di superarli, mai si sognerebbe di impugnare armi titaniche, o avere la presunzione di sfruttare la sua forza fisica per fare seri danni; tutt'altro. Alla brutalità preferisce la grazia, sebbene non disdegni qualche particolare raccapricciante durante le sue schermaglie, ma in generale lui può essere definito un artista della pugna, un maestro dell'offesa. Queste sue doti peculiari sono state esponenzialmente aumentate nell'incontro con la divinità, facendo del profano un essere davvero fuori dal comune. Ogni suo colpo infatti sarà superiore rispetto a quello di un normale essere umano, sebbene la forza fisica immessa sarà addirittura inferiore alla media. Com'è possibile una cosa del genere vi starete chiedendo. Ebbene, la sua umana divina trascendenza gli ha donato la capacità di saper colpire con precisione chirurgica il bersaglio. Un potere di tutto rispetto, dato che alla lunga spesso fa la differenza poichè, laddove gli altri lasciano ferite superficiali, lui apre squarci nella carne, immergendosi nel dolore altrui e innalzandolo a sacrificio per il Divino. Eppure, anche se tanto abbiamo disquisito sulle sue capacità offensive, è necessario soffermarci anche su quelle difensive. Lui non indossa protezioni di alcun genere, scudi o armature che dir si voglia. La sua carne è sempre esposta alla lama avversaria, ma non per questo risulta essere una facile preda. Joey infatti, possiede dei riflessivi al limite della preveggenza che gli consentono di fronteggiare con rapidità e accortezza qualsiasi tipo di attacco. Che siano visibili o meno non fa differenza. Il dannato conoscerà sempre la loro posizione, riuscendo a fronteggiare le loro offensive e a spiazzarli, prima che questi abbiano portato a segno il loro colpo. Per compiere tali operazioni, però, è necessaria una resistenza ed una caparbietà fuori dal comune, armi che sono state fornite al reietto per combattere la sua personalissima crociata.
[Effetto Passivo del Dominio al I, II e III livello.]

« Dall' Unione...la Forza » Il legame che Joey ha nei confronti della sua Fauce è qualcosa che nemmeno le più brillanti menti di Asgardel riuscirebbero a spiegare. Può un essere umano avere così tanta intimità con la sua arma? Eppure il connubio tra carne e acciaio sembra essere perfetto tra i due, tant'è che sono vincolati da un rapporto simil simbiontico. La catena, o Fauce come preferisce chiamarla il giovane, sembra quasi rispondere alla mente del suo padrone piuttosto che alle sue mani, mostrandosi nel momento stesso in cui egli lo desidera. Solitamente infatti, ella se ne sta al suo posto, in attesa di essere chiamata e di uscire, sinuosa, dalla sua dimora per compiacere il figlio di Ahasuerus. Ma le sue capacità non si limitano solo a questo. Il legame prima accennato, consente al duo di fondersi come in una cosa sola, ovviamente a livello teorico, dato che nella pratica lei si muoverà alla stessa velocità del suo possessore, riuscendo a cogliere di sorpresa anche i più preparati, riuscendo ad affondare i suoi denti in profondità enlla carne.
[Abilità Personale (2/5) La Fauce sfrutta l'AeV di Joey. Passiva.]

Attive :

« Dalla Concentrazione...la Precisione » Un risvolto particolare delle abilità del reietto sono le sue capacità offensive. Essi infatti si baseranno principalmente su velocità e concentrazione, che diveranno la chiave di volta per ogni duello. Ma come combatte realmente Joey? Beh dare una spiegazione a tale quesito non è troppo difficile per chiunque l'abbia visto all'opera almeno una volta. Il mezzo attraverso cui si propagano le sue offese, è la sua amata Fauce, che agisce da Boia e Compagna al tempo stesso, silenziosa e letale. Attingendo ad un quantitativo di energie pari a Basso infatti, il giovane sarà in grado di riversare tutta la sua concentrazione nella sua Dama, donandole un potere distruttivo senza eguali. Un effetto simile può essere ottenuto utilizzando un costo Medio di energie. In questo caso, il guardiano, ricoprirà la sua arma di un pesante alone di distruzione, trasformando ogni colpo fisico in una tecnica pari al consumo utilizzato. In questi frangenti, l'arma acquista una forza ed una velocità spaventose, riuscendo a superare innumerevoli difese, cogliendo di sorpresa l'avversario, che avrà l'impressione di fronteggiare un normale pezzo di ferro, e non una Belva. Molti sono coloro che caddero sotto i suoi colpi, e molti altri lo saranno per via della natura infida del colpo. Bloccare fisicamente un'offesa del genere infatti, risulta quasi impossibile per chiunque, rendendolo un facile bersaglio. Di sicuro si tratta di una delle tecniche maggiormente utilizzate dal peccatore, che però talvolta è costretto a dover utilizzare le maniere forti, dando sfoggio di capacità ancor più temibili. In questi allora, egli brucerà dalle proprie riserve, un ammontare di energie pari ad Alto da riversare direttamente nella sua Fauce, che acquisterà una potenza straordinaria, capace di spezzare ossa come fossero fragili fuscelli, o nel caso in cui impatti con la lama avversaria, di frantumarla in due, rendendo il portatore totalmente inoffensivo e alla sua totale mercè.
[Effetto Attivo del Dominio al I livello.]

« Dal Peccato...la Pesantezza » Quante volte si è sentito parlare di peccato come una sorta di colpa, una macchia ne insozza il candido abito che ci viene consegnato non appena veniamo messi alla vita. Ma varie sono le metafore adottate per esplicare questa condizione di sofferenza. Un'altra di queste, è rappresentata dalla pesantezza dello spirito e del corpo. Joey è un peccatore, un pagano, un eretico così pieno di peccato, al tal punto da riuscire ad esternarlo dal suo corpo, e fargli assumere consistenza fisica. Nello specifico, mediante un consumo Medio, il peccatore riuscirà a dar vita ad un cerchio di tenue luce, dal diamtero di tre metri, direttamente sul terreno. Tale cerchio impiegherà qualche secondo per completarsi, sprigionando così tutta la sua forza. Infatti, tutti gli esseri che risiederanno nella zona circoscritta, proveranno la medesima sensazione del peccatore; quella pesantezza di spirito che si riverserà sulle loro carni, rendendoli impossibilitati a muoversi con naturalezza, bensì quasi al rallentatore. Joey potrà sfruttare tale condizione a suo vantaggio, avendo gli avversari alla sua totale mercè.
[Pergamena Bianca "Trappola". Consumo Medio.]


Note : Sono vivo *__* chissà per quanto :look:
Whatever, uso l'attiva del dominio per difendermi dalla decapitazione, per gli altri fendenti la Fauce come arma, ed i riflessi sovrumani dati dalla passiva. Ovviamente il primo colpo lo busco tutto perchè completamente sorpreso. In bocca al lupo a tutti per l'ultimo giro di post!!!
 
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:.Sehnsucht.:
view post Posted on 13/7/2010, 10:53




Give me Petrol
Fire at will!



Non era morto.
Non poteva esserne certo, naturalmente: d’altronde, le ultime due volte in cui era morto aveva sempre creduto di essere vivo e vegeto, almeno finché qualcuno non gli aveva dato la lieta novella.
Quella volta, però, sentiva nel profondo del suo animo di essere vivo: sentiva che l’aria sul suo volto era vera e che il suo cuore non stava pompando sangue solo per un’abitudine che era difficile interrompere.
Sentiva tutto il peso del suo corpo mentre si rimetteva in piedi, tanto che aveva rischiato di cadere più di una volta: sentiva i suoi muscoli dolere e la sua testa girare per la febbre e quasi sembrava che ogni singolo movimento richiedesse più forza di quanta non ne avesse.
Non era morto, almeno non nel senso più stretto del termine: la sua carne bruciava e l’aria che arrivava nei suoi polmoni era gelida, tanto che ogni respiro lo faceva rabbrividire.
Non era morto, come non era morto il Mostro e come non era morto il tizio che aveva visto all’inizio di tutta quella splendida parentesi- dove era finito fino a quel momento? Ricordava di averlo visto nell’ufficio del guardiano e poi, poi, poi era sicuro di ricordarlo con due braccia.

(Ad attirare la sua attenzione, per pochi istanti rapita da quelli che, anche se per breve tempo, erano stati i suoi compagni di viaggio, fu qualsiasi cosa fosse quella cosa che si stava avvicinando a loro: per l’ennesima volta Liam si trovò combattuto fra due metà del suo essere, una che stava strillando per la gioia, chiedendosi se fosse possibile studiare quel coso umanoide che sembrava scomparire e ricomparire sempre più vicino, sempre più vicino, e l’altra metà, quella che stava strillando perché, dannazione, quel coso umanoide stava scomparendo e ricomparendo sempre più vicino a loro e quella non poteva essere una buona notizia.)

    Da destra verso sinistra, orizzontalmente.



Arretrò qualche passo senza capire perché lo stesse facendo, senza capire perché non stesse direttamente correndo e fuggendo lontano da quel luogo, lontano dal coso e dalla sua spada con cui aveva cominciato ad attaccare il Mostro e con cui presto avrebbe attaccato lui: e lo avrebbe ucciso, perché negli ultimi tempi sembrava quasi che non potesse starnutire senza che ciò succedesse, e lui avrebbe dovuto fare un altro viaggio nell’Aldilà e forse sarebbe rimasto per sempre senza i suoi poteri.

    Da sinistra, in ritorno al centro.



E non poteva rimanere senza i suoi poteri, i suoi poteri erano ciò che lo rendevano davvero vivo, e poteva morire, potevano strappare le sue carni e tenere il suo cuore legato in una scatola, ma non poteva perdere i suoi poteri.

    Dal centro, lieve movimento della spada in basso e poi diagonalmente verso l'alto, a destra.



La punta della spada del mostro si conficcò nel suo fianco sinistro e lacerò la sua carne fino a raggiungere la spalla destra ed era insopportabile, era come se una calda scintilla stesse facendo sciogliere il suo corpo ed avrebbe voluto gridare ma non poteva, perché non riusciva più nemmeno a sentire i propri pensieri sotto quel vespaio di strilla che era divenuta la sua mente.

(Fece un nuovo passo indietro, tamponando disperatamente la ferita con le mani, senza quasi rendersi conto che di fronte a lui stava nascendo un muro di ossa che avrebbe dovuto difenderlo dagli altri attacchi: si sentiva bruciare, si sentiva così caldo che non aveva potuto distinguere il calore del mana nelle sue vene, e quando questo poi era evaporato per dare forma alla sua barriera grigia lui aveva scambiato il gelo improvviso per un semplice brivido.)

Aveva bisogno di tempo.
Non di un aiuto né di un medico, neppure di un amico o di un custode: aveva bisogno di un’ombra in cui nascondersi per aspettare che il dolore smettesse di martellargli le tempie.
Non aveva bisogno di grida o di lacrime, ma aveva bisogno del silenzio e di un po’ di pace. Aveva bisogno di tapparsi le orecchie e di non sentire più nulla, niente grida né sussurri, nessuna promessa di vendetta o richiesta di tregua: ma le sue mani stringevano le carni dilaniate dall’arma del nemico e le voci continuavano a gridare, a cantare, ad abbaiare ordini che non riusciva a capire.
E quando ormai era arrivato al limite della sopportazione, quando il dolore si era fatto insopportabile ed il suo cervello stava per esplodere, allora si rese conto che le voci altro non erano che note di una canzone più grande, più terribile e potente: e, compreso questo, non poté più fare nulla per poter dimenticare il codice per decifrare quelle parole.


E tutti sapevano che il dolore veniva dal fuoco che bruciava l’anima
e con un movimento
ed una sola parola
nelle sue vene
FUOCO



Ed il sangue che macchiava le sue mani bruciava, e la sua carne era preda delle fiamme della sua mente, e nelle sue vene scorrevano calde scintille che zampillavano dalle sue ferite: e non aveva bisogno di aiuto né di un medico, neppure delle ombre o del silenzio, ma aveva bisogno di olio ed esplosivo, di dinamite e trementina, di roghi e di bracieri- aveva bisogno di fuoco.


E lo sentiva scorrere nelle sue vene
E nelle sue lacrime
Colava dalle sue ferite
E cuore e reni lo ravvivavano



Ed il sangue sulle sue mani prendeva il voluttuoso volteggiare del fuoco, e li dove prima c’era una fredda parete grigia ora le fiamme facevano da padrone, ridendo, ballando, correndo contro la preda che volevano divorare, creando un muro di due metri di altezza e largo tre.
Perché, rideva la voce che manovrava il suo corpo, se vuoi separarti da qualcosa devi prima incenerirla, ma se non vuoi vederla mai più devi lasciarla nuotare nel fuoco.




SPOILER (click to view)
[ReC : 260] [AeV : 220] [PeRF : 120] [PeRM : 365] [CaeM : 210]

[C:37%][A:17%][M:7%][B:2%]


Mana: 150% -7% -37% = 106%
Armi: Pistola - Riposta Pugnale - Riposto
Danni subiti: Lacerazione che va dal fianco sinistro alla spalla destra
Tecniche utilizzate:

-Posso manipolare le ossa. Cioè, che altro devo fare? (Medio)
A b i l i t à A t t i v a | C o n s u m o V a r i a b i l e | P e r g a m e n a D o m i n i o D e l l e O s s a
Il negromante riesce a dominare completamente le ossa. Potrà generare muri di ossa, barriere, lance et simili. Nel momento in cui attiverà la tecnica verrà come circondato da una strana aura grigia che servirà solo a detenerne l'attivazione. Da questo momento sarà in grado di far crescere da qualsiasi punto del terreno nelle sue immediate vicinanze (o addirittura da se stesso), delle ossa, che potranno avere forma di muri o ossa normali.
Le ossa andranno formate necessariamente nelle immediate vicinanze del personaggio, come succitato.
Per creare le ossa non sono necessarie particolari imposizioni delle mani.
Le ossa saranno dure quanto il ferro, se non di più, impiegheranno però qualche secondo a formarsi. E' possibile creare ossa anche da creature evocate in precedenza e composte da questo elemento, tuttavia anch'esse dovranno essere esattamente accanto al personaggio perché ciò avvenga.

-Oh, le fiamme dei ricordi! Puoi sentirlo, hm, il calore di casa mia? (Critico)
A b i l i t à A t t i v a | C o n s u m o V a r i a b i l e | P e r g a m e n a P a d r o n a n z a d e l F u o c o
Il mago riesce a dominare completamente l'elemento fuoco. Potrà generare fiammate, colonne di fuoco, muri, palle di fuoco, raggi et simili. Nel momento in cui attiverà la tecnica verrà come circondato da una strana aura vermiglia che servirà solo a detenerne l'attivazione. Da questo momento, dal suo corpo, potrà emettere delle fiamme che potrà manipolare grazie a precisi movimenti delle mani e delle dita, una volta emesse.
Le fiamme che fuoriusciranno dal corpo potranno essere ancora gestite, una volta abbandonata la sua figura.
Le fiamme potranno essere emesse anche in un'area di un metro intorno a se.
Per manovrarle, comunque, sono necessari espliciti movimenti delle mani, in modo da dare degli ordini ben precisi al fuoco, come un direttore d'orchestra.
Mantenere attivo questo controllo comporta un grande consumo di energia, e per attivarlo e necessario almeno un secondo di ferma concentrazione.
Il fuoco provocherà ustioni di bassa, media, alta o critica intensità sul corpo dell'avversario, a seconda del costo pagato, e potrà muoversi piuttosto velocemente.

Abilità attive:

-Certo, hm, tu corri, io... arrivo subito.
A b i l i t à P a s s i v a
Liam è un negromante. Un buon negromante, a dire il vero.
Ma per qualsiasi mago, anche per un negromante, a volte non bastano due incantesimi: a volte, un mago, anzi, un negromante, ha bisogno di lanciare tre incantesimi.
Rinunciando a qualsiasi movimento, Liam può disporre di uno slot in più a turno, potendo quindi vantare una somma di tre tecniche per post.

-Non so te, ma credo di poter continuare all'infinito
A b i l i t à P a s s i v a | P e r g a m e n a R i s p a r m i o E n e r g e t i c o
Questa tecnica conta come un'abilità passiva. Una tecnica utilissima per tutti i maghi e stregoni che fanno uso di magie complesse e dispendiose. Grazie a questa pergamena, infatti, i costi di tutte le tecniche e abilità attive saranno ridotti del 3%, e se una tecnica andasse, in questo modo, sotto lo 0% o allo 0% stesso, verrebbe riportata all'1%.
La tecnica non ha consumi energetici, ed è sempre attiva.
Una tecnica estremamente utile per qualsiasi combattente magico.

Azioni: Si rialza, arretra di qualche passo, subisce il primo attacco che gli procura una lacerazione che va dal fianco sinistro alla spalla destra, si difende dalle altre con un muro di ossa di livello medio e lancia un muro di fiamme di livello critico contro il nemico.

Note: Forse devo rileggere. Ma non ci riesco con qualcuno che mi grida alle spalle che sono inutile. DIO QUANTO TI ODIO.

FEUER FREI! :8D:


Edited by :.Sehnsucht.: - 13/7/2010, 13:42
 
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view post Posted on 15/7/2010, 16:40

Esperto
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L'oscurità è tutta intorno a me e mi avvolge come se fosse mia madre. In effetti non ricordo nulla di mia madre, per cui, questa nebbia buia in cui affogo potrebbe essere la stessa identica cosa. Le cose non mi raggiungono più.
Sento ancora lontanamente l'odore del sangue, ma è il sangue di qualcun'altro. Come se avessi una pesante coperta sopra di me. Come un bambino che si rifiuta di uscire dal letto, niente può scalfirmi.
Là fuori è inverno, dannazione! Io sto bene qui.
Mentre mi crogiolo nel tepore e nell'oblio, l'altra metà di me incomincia ad assuefarsi a quello che sembra un orgasmo perpetuo. La battaglia incomincia a farsi violenta, ma tutto questo mi piace; il mio corpo è in pura estasi, una macchina fatta per uccidere e che non solo svolge il suo lavoro, ma lo svolge con piacere! Una voce remota mi dice che dovrei ribellarmi, che dovrei scacciare via l'aberrazione dal mio corpo in un modo o nell'altro.
Come se volesse farmi uscire dal letto.
Non sono sicuro di volerlo fare.
Ma perché dovrei?
Non capita tutti i giorni di esaudire i desideri.

La mia parte umana ha tutto ciò che desidera: l'oblio.
La mia parte vampira ha tutto ciò che desidera: il sangue.

Posso anche lasciare che il mondo bruci, posso distruggerlo con le mie mani.

♦♦♦



I fiotti di sangue coloravano l'aria incalzati dai movimenti della Claymore, diffondendo gocce che si sarebbero ben presto spiaccicate ovunque formando macchie, come tantissime rose scarlatte.
L'essere era felice mentre sventolava la spada, come un forsennato. Si fermò un attimo: le prede stavano mettendo in piedi una sorta di resistenza. Aver notato quel fatto non cambiò minimamente il suo atteggiamento. Non si mosse di una virgola. Era stano. Era portatore di sgomento. Anzi, no: era semplicemente t-e-r-r-i-f-i-c-a-n-t-e il fatto che, nonostante uno strano cerchio di luce si fosse formato sotto i suoi piedi, nonostante il fuoco che incominciava a scaturire da uno dei suoi nemici, nonostante le prospettive di un imminente danno fisicio, la creatura rimanesse lì immobile con lo stesso identico sorriso.

Oh, certo. Un essere normale si sarebbe preoccupato constatando che il suo corpo si era improvvisamente appesantito, rallentato. Un essere normale avrebbe istintivamente fuggito le fiamme.
Ma al contrario degli esseri normali, il pargolo del Kishin non aveva queste inibizioni.

Ecco perché avrebbe vinto.



Le fiamme gli lambivano già la carne, ma non poteva sentire il bruciore straziante o il grido di dolore di strati e strati di cellule distrutte. Ben sistemato su quel rogo, avrebbe continuato la sua opera di distruzione senza problemi.
Limitando al minimo i movimenti, dato che si trovava invischiato in quello strano incantamento, intercettò con la mano artigliata - la mancina, dato che l'altra manteneva la presa sulla spada - la catena del guerriero. Per un nanosecondo, la scena si congelò: mano e arma si incontrarono, ma entrambi rimasero immobilizzati. Il colpo non ci fu. Subito dopo, i muscoli dell'avambraccio dell'orrore si gonfiarono spaccando la pelle e fiottando sangue nero, e le dita si richiusero sopra l'arma nemica. Con un unico scatto furioso, avrebbe tirato a sé quel misero essere che aveva provato a confrontarsi con lui, utilizzando proprio la catena; d'altronde non era lontano, e di sicuro non si aspettava una follia del genere.
Ormai non era possibile vedere di lui altro che una sagoma scura, i cui contorni tremavano e ondeggiavano assieme con le fiamme del muro di fuoco. Il primo dei suoi avversari sarebbe stato attirato improvvisamente in quel muro, a patire le stesse pene del corpo immortale dell'essere.

Ma nel frattempo, non voleva mica lasciare l'opportunità di scappare all'altro avversario. Lo stregone che si era allontanato sarebbe comunque rimasto coinvolto, in un modo o nell'altro.
Il sangue appena sgorgato dalle ferite di tutti si sarebbe raccolto e moltiplicato sul pavimento, fino a raggiungere di nuovo - come quando aveva attaccato la totalità dei convitati - quantità immense, tanto da allagare la sala.
A partire dalla posizione di Nightmare Claymore, il sangue sul terreno avrebbe ricevuto delle scosse, fino a muoversi e formare degli spuntoni solidi e affilati.
File e file di denti sanguigni affiorarono dal terreno, vere e proprie zanne, lance, sciabole, stalagmiti che dir si voglia.
Immaginate che dal terreno sotto di voi, improvvisamente, si formi un cono di medie dimensioni fatto di sangue, solido, e tremendamente appuntito. Il cono è inclinato di circa quarantacinque gradi nella vostra direzione, e raggiunge si e no un'altezza di un metro con la sua punta. Già così, singolarmente, la minaccia sarebbe notevole; immaginate ora questo stesso attacco ripetuto decine e decine di volte ...

Quell'attacco in grado di sterminare un esercito si sarebbe mosso dal terreno verso i suoi due nemici, partendo dai suoi piedi e continuando verso il resto della sala.
Sangue chiama sangue - le file di denti avrebbero perforato qualsiasi cosa, e questa volta, niente avrebbe potuto salvare lo stregone.

♦♦♦




CITAZIONE
Scusate il post penoso, ma non ho molta voglia di sforzarmi con questo caldo.

Allora. Secondo la mia interpretazione i vostri due attacchi arrivano simultanei; un pò prima la "trappola" di mad, poi la fauce e il muro di fuoco. Uso la tecnica "Martirio" per bloccare il colpo con il mio stesso corpo, autoprovocandomi ferite basse, poi uso il potere rimasto - per così dire - nel mio braccio per tirare la catena verso di me e di conseguenza anche Joey, che finirebbe nel bel mezzo del fuoco insieme a me xD.

Dopo con la variabile a livello Critico lancio un attacco su larga scala, frontale, direzionato sopratutto verso Sciùsciù. Non so se è comprensibile come l'ho descritto, comunque si tratta di file di "coni" appuntiti di sangue che sbucano dal terreno nella vostra direzione.

Non faccio niente per difendermi dalle fiamme. Il Kishin mi ha dato tra le altre cose una passiva di insensibilità al dolore, e inoltre, visto lo stato mentale del mio pg, non vedo che senso avrebbe difendersi da qualcosa che non si sente; sopratutto trattandosi di fiamme, che non sono realmente d'impiccio al mio attacco come potrebbe esserlo una spada o altro.

L'unico mio dubbio è di aver interpretato bene le azioni di Mad. Sopratutto, non so se ho reagito in maniera sportiva di fronte alla trappola, anche se tutto sommato non mi sono spostato per nulla.





Nightmare Claymore

[ReC: 385 ┐ AeV: 385 ┐ PeRf: 435 ┐ PeRm: 410 ┐ CaeM: 410]
Energia Verde



Energia : 40%

St Fisico : Corrotto - Danni bassi alla muscolatura del braccio sx, Ustione critica su tutto il corpo.
St Mentale :Corrotto - ///.

Armi usate:
Claymore


Spadone a due mani, elsa di quaranta centimetri, lama di un metro e settanta centimetri, larghezza trenta alla base. Doppio filo. Acciaio e lega di titanio. Pesante la spada, pesanti i danni, ottima per gravi attacchi e anche per la difesa, ma non consigliabile senza un'ottima velocità.


Passive
~The bird of Hermes ... [Dominio] [...]In termini di Gdr, Claymore potrà provocare danni con l'uso dei denti e delle mani, avere una visione perfetta anche al buio, e soffrirà di ferite lievi da ustione per ogni turno trascorso alla luce solare.[...]
~Non è finita finché non è finita.
Che senso avrebbe aver ingannato la morte per poi sentirsi stanco al primo sforzo? Al contrario di un comune mortale, difficilmente Claymore crollerà svenuto a terra, anzi, anche consumando l'utlima goccia delle sue energie, continuerà a combattere. Certo, sotto al 20%, avvertirà una certa stanchezza. Ma questo non gli impedirà di stare in piedi fino alla fine delle energie. Allo 0%, cadrà in terra morto (?) come tutti gli altri guerrieri.

Tecniche
~Atroh.
Soltanto un folle si farebbe del male pur di schiacciare l'avversario. Un folle o qualcuno dannatamente determinato a vincere. Essendo entrambe le cose, converrete che questa tecnica si adatta perfettamente a Claymore. Nessun atto di fede, se non una fede arcana e degli ideali contortamente rivolti verso la "giustizia" guidano questa mossa.
Causando dei danni al proprio organismo, "semplicemente" tramite degli sforzi superiori alle proprie capacità. Ognuno sa che oltreppassando i limiti dei propri muscoli, per esempio, si possono causare dei danni, degli stiramenti, delle contusioni. Questa tecnica ha qualcosa di più. Claymore, usando volontariamente la sua energia per fare del male al proprio corpo, e approfitterà del "riflusso" garantito dall'effetto "adrenalinico" della tecnica. Un sacrificio di sangue, un patto col diavolo, che in cambio di un danno basso garantiranno al prossimo colpo un potere pari ad una tecnica media.

["Martirio", consumo Basso]

~Spadaccino del sangue fresco.x1 Immenso
Qual'é la caratteristica più peculiare di un vampiro se non quella di nutrirsi esclusivamente di sangue? E cos'é, se non il sangue, l'unica cosa che accomuna questo genere di non-morto con gli esseri viventi?
Comprendere questa caratteristica è di vitale importanza quando si combatte contro di lui. Infatti Claymore ha sviluppato un certo controllo - magico, se così volete chiamarlo - sul liquido scarlatto che scorre all'interno dei corpi viventi. A patto quindi che ci sia una ferita a cui attingere, potrà manipolare il sangue, trasformandolo nelle forme che più gli aggradano fino a farne una vera arma di combattimento.
In termini di Gdr, Claymore possiede il controllo del sangue, che segue tutte le regole di un controllo non-elementale. Potrà quindi essere usato per creare armi di qualsiasi genere, solide o liquide. I consumi variano in modo direttamente proporzionale alla complessità delle operazioni eseguite con il sangue.

[Personale Variabile]

 
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:.Sehnsucht.:
view post Posted on 17/7/2010, 15:38




SPOILER (click to view)
Purtroppo non posso fare a meno di consigliare per l'ascolto Los, dei Rammstein. Perché? Diciamo soltanto che senza è molto blah...



We were Less
My Heart Burns




Era senza parole, completamente scioccato, e si sentiva senza energie, cos’era successo? Senza capire, non voleva farlo, senza reagire, perché voleva solo guardare.
Così tanto sangue, forse ne era rimasto senza, e così tanti pericoli, era senza difese, ed il Mostro dov’era? Non importava, era senza importanza.
Ed il sangue prendeva la forma di mille enormi spine che avanzavano verso di lui ma che cosa poteva fare?
Era senza senso, senza speranza, senza forza.
Era senza tempo.

Senza parole, e le parole arrivarono,
senza energia, e l’energia tornò,
senza capire, non importava farlo,
ma reagire, quello lo doveva fare.


E così tanto sangue, lo doveva evitare, e poteva farlo, doveva solo danzare e la canzone diveniva più forte, anche se forse era un po’ senza senso, ma non senza ritmo, quello continuava ad esserci, e continuava senza lasciarlo stare fino a che, anche senza volerlo, non poteva fare altro che ballare.
E con le braccia alzate ed il mana che gli solleticava le dita aspettava, ciondolando la testa a destra ed a sinistra, mentre le spine si avvicinavano ed il sangue continuava a colare dalla ferita che gli apriva il torace.
Ed era senza senso, almeno fino a che non ci pensava, e senza speranza, perché non si poteva più fermare, ma non era senza forza, quella poteva solo abbondare, e neanche senza tempo, perché il tempo avrebbe continuato ad avanzare, sempre, anche dopo la sua morte.
E lui? Lui si sarebbe limitato a ritornare.

Era tempo di andare.


(Le braccia caddero lungo i fianchi, quasi i fili che le tenevano alte fossero stati recisi, e dal terreno di fronte a lui spuntò un muro grigio: ossa, lo sapeva, anche se non aveva mai realmente capito di chi. Non importava, così si diceva, e la canzone continuava, la voce bassa e grottesca, ed il muro funzionava, od almeno così sembrava, e non importava, non pensava, non si muoveva, semplicemente ballava.)

E ciondolava la testa a destra e a sinistra, ritmicamente, mentre il mana tornava a scorrere nelle sue vene: e non sapeva davvero che cosa stesse facendo, non sapeva davvero perché lo stesse facendo, sapeva solo che faceva tutto parte della coreografia per quella canzone.
C’era la musica, quella non poteva mancare, e c’erano le parole, loro non smettevano mai di cantare, e si muoveva, perché solo quello doveva fare, ed il suo cuore batteva e non poteva non importare.

Ed ora, mio caro, presta attenzione,
C’era qualcosa sotterrato nel suo petto
Con quel cuore aveva il potere
Il suo cuore bruciava


E con ogni battito il fuoco nel suo corpo si ravvivava, divorando il suo petto, lambendo il suo cervello, raggiungendo le sue mani: e non erano fredde, no, non c’erano brividi che scorrevano lungo la sua schiena, c’era solo la musica e le fiamme che non sembravano quietarsi mai.

Due Soli sarebbero sorti dalle sue mani
Potevano bruciare, potevano accecare,
Avrebbero scacciato i mostri che popolavano quella notte
E non sarebbero mai tramontati


E come promesso ecco due sfere nascere dalle sue mani, piccole, solo di venti centimetri di diametro, ma così incredibilmente calde e lucenti: senza dubbio, le due stelle più belle della notte.
E mentre le due stelle si libravano nell’aria, Liam chiudeva gli occhi: e forse non era parte della coreografia, forse quello era un gesto inutile per la danza, ma non aveva potuto controllarsi di fronte alla paura.
Aveva paura anche se non avrebbe dovuto averne, voleva il silenzio anche se non era ciò di cui aveva bisogno: ma la canzone continuava, sotterrando tutti i suoi pensieri sotto un cumulo di note, e le stelle si allontanavano da lui, avvicinandosi al nemico una per colpire il fianco destro e l’altra per colpire la gamba sinistra, e lui non poteva fare altro che contare, sperando che, arrivato al dieci, il Sole dei suoi ricordi sorgesse nella stanza per riportarlo a casa.




SPOILER (click to view)
[ReC : 260] [AeV : 220] [PeRF : 120] [PeRM : 365] [CaeM : 210]

[C:37%][A:17%][M:7%][B:2%]


Mana: 106% -37% -17% -17% = 35%
Armi: Pistola - Riposta Pugnale - Riposto
Danni subiti: Lacerazione che va dal fianco sinistro alla spalla destra
Tecniche utilizzate:

-Posso manipolare le ossa. Cioè, che altro devo fare? (Critico)
A b i l i t à A t t i v a | C o n s u m o V a r i a b i l e | P e r g a m e n a D o m i n i o D e l l e O s s a
Il negromante riesce a dominare completamente le ossa. Potrà generare muri di ossa, barriere, lance et simili. Nel momento in cui attiverà la tecnica verrà come circondato da una strana aura grigia che servirà solo a detenerne l'attivazione. Da questo momento sarà in grado di far crescere da qualsiasi punto del terreno nelle sue immediate vicinanze (o addirittura da se stesso), delle ossa, che potranno avere forma di muri o ossa normali.
Le ossa andranno formate necessariamente nelle immediate vicinanze del personaggio, come succitato.
Per creare le ossa non sono necessarie particolari imposizioni delle mani.
Le ossa saranno dure quanto il ferro, se non di più, impiegheranno però qualche secondo a formarsi. E' possibile creare ossa anche da creature evocate in precedenza e composte da questo elemento, tuttavia anch'esse dovranno essere esattamente accanto al personaggio perché ciò avvenga.

-Oh, le fiamme dei ricordi! Puoi sentirlo, hm, il calore di casa mia? (X2 Alto)
A b i l i t à A t t i v a | C o n s u m o V a r i a b i l e | P e r g a m e n a P a d r o n a n z a d e l F u o c o
Il mago riesce a dominare completamente l'elemento fuoco. Potrà generare fiammate, colonne di fuoco, muri, palle di fuoco, raggi et simili. Nel momento in cui attiverà la tecnica verrà come circondato da una strana aura vermiglia che servirà solo a detenerne l'attivazione. Da questo momento, dal suo corpo, potrà emettere delle fiamme che potrà manipolare grazie a precisi movimenti delle mani e delle dita, una volta emesse.
Le fiamme che fuoriusciranno dal corpo potranno essere ancora gestite, una volta abbandonata la sua figura.
Le fiamme potranno essere emesse anche in un'area di un metro intorno a se.
Per manovrarle, comunque, sono necessari espliciti movimenti delle mani, in modo da dare degli ordini ben precisi al fuoco, come un direttore d'orchestra.
Mantenere attivo questo controllo comporta un grande consumo di energia, e per attivarlo e necessario almeno un secondo di ferma concentrazione.
Il fuoco provocherà ustioni di bassa, media, alta o critica intensità sul corpo dell'avversario, a seconda del costo pagato, e potrà muoversi piuttosto velocemente.

Abilità attive:

-Certo, hm, tu corri, io... arrivo subito.
A b i l i t à P a s s i v a
Liam è un negromante. Un buon negromante, a dire il vero.
Ma per qualsiasi mago, anche per un negromante, a volte non bastano due incantesimi: a volte, un mago, anzi, un negromante, ha bisogno di lanciare tre incantesimi.
Rinunciando a qualsiasi movimento, Liam può disporre di uno slot in più a turno, potendo quindi vantare una somma di tre tecniche per post.

-Non so te, ma credo di poter continuare all'infinito
A b i l i t à P a s s i v a | P e r g a m e n a R i s p a r m i o E n e r g e t i c o
Questa tecnica conta come un'abilità passiva. Una tecnica utilissima per tutti i maghi e stregoni che fanno uso di magie complesse e dispendiose. Grazie a questa pergamena, infatti, i costi di tutte le tecniche e abilità attive saranno ridotti del 3%, e se una tecnica andasse, in questo modo, sotto lo 0% o allo 0% stesso, verrebbe riportata all'1%.
La tecnica non ha consumi energetici, ed è sempre attiva.
Una tecnica estremamente utile per qualsiasi combattente magico.

Azioni: Si difende dai coni di sangue con un muro di ossa critico, attacca il nemico con due sfere di fuoco alte di venti centimetri di diametro, una diretta verso il fianco destro, l'altro verso la coscia sinistra.

Note: Non sono sicurissimo di potermi difendere dai coni così come ho fatto, però mi sembra di aver letto che era un attacco frontale e... bhè, spero vada bene T_T
Oh, la canzone. Bhè, non avevo la minima ispirazione, così ho ascoltato Los, facendomi trasportare dal ritmo... facendo venir qualcosa che, senza la canzone in sottofondo, perde il novanta per cento del valore.

Wir waren namenlos, wir haben einen Namen, waren wortlos, die Worte kamen :8D:


Edited by :.Sehnsucht.: - 17/7/2010, 16:56
 
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view post Posted on 17/7/2010, 20:08
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La voce nella sua testa rimbombava, strepitava ed echeggiava fra le fredde pareti del suo cervello, infilzandolo come con degli spuntoni arroventati che gli facevano lacrimare gli occhi. Era riuscito a comprendere solo poche parole, stralci di un discorso frammentato proveniente dalle labbra di chissà chi. Non ricordava più le parole, nè ricordava il perchè si trovasse lì, nè il come ci fosse arrivato. L'unica cosa che riusciva a percepire era una sorta di ronzio basso e cupo
Era sordo a qualsiasi altro suono, compreso quello emesso dalla sua Fauce che adesso lo teneva per mano. Le loro posizioni si erano scambiate, gli equilibri sovvertiti. Ne dami e cavalieri, ne tantomeno padroni e schiavi; ne amanti, ne sposi.
Ogni cosa acquisiva un'importanza marginale ora, persino il suo stesso corpo che si trovava a volare da un capo all'altro della stanza, senza un'apparente spiegazione. I suoi occhi vedevano, ma oramai non riusciva più a capire. Vide le dita del mostro stringersi attorno agli anelli della catena - immediatamente il ronzio si fece molto più forte - tirandolo a se con quanta forza aveva in corpo. Come in un sogno vide il pavimento farsi sempre più vicino, fino a quando il suo volto non cozzò contro di esso, facendo schizzare sangue dalle sue narici. Sentiva il naso pulsare dolorosamente, le lacrime di dolore agli angoli degli occhi, ma ancora tutto ciò non importava.
Non ricordava di aver lanciato la Fauce per attaccare direttamente, ma su quello ormai non c'erano più dubbi. Era stato piegato, plagiato da una volontà non più sua; succube di un istinto capace di prevaricare persino sulla ragione.
Fame.
Lei era sempre affamata, bramava continuamente carne, labbra e un corpo a cui stringersi. L'aveva trascurata, mettendo le sue priorità al di sopra di quelle di Lei. Era una donna dopotutto, ed era comprensibile che ora lui dovesse pagar caro questo suo egoismo; con il sangue.
Sentì solamente le spalle andare a fuoco, entrambe, mentre si ritrovò sbalzato in aria più e più volte, con degli spuntoni cremisi che gli squarciavano la pelle e le ossa, in un moto senza sosta. Il sangue gli imbrattò le mani, scendendo in rivoli copiosi che si addensavano sotto il suo corpo, mentre la gola sembrava esplodergli. Urlava gorgogliando, gemendo, sputando saliva rossastra addensata negli angoli della bocca.
Giaceva immobile, con la faccia adagiata su un lato, nascosta dai quei capelli dai riflessi ramati oramai così brillanti. Fu quella sfumatura che probabilmente la richiamò, portandola ad identificare Joey come cibo; una carcassa da spolpare.
Lentamente, lei sferragliò via dal suo polso, strisciando come una serpe sulle sue ferite, lasciando una scia sudicia dietro di se. Si addentrò nelle sue carni, saziandosi di esse come uno sciacallo con la sua preda, scavando sempre più in profondità.

Non aveva più fiato per urlare il suo dolore, tutto ciò che poteva fare era gemere sofferente, mentre Lei parlava chiaramente nella sua testa.


Ed io incido il mio nome sul tuo viso, in profondità,
perché il sangue ci unisce, non lo senti?

Non riusciva a sentire più niente, solo quella voce che continuava a parlare nella sua testa, adesso perfettamente udibile.

Ed io incido il mio nome,
ancora più profondamente sul tuo viso,
brucia per me mio più bel bambino, immerso nella luce accecante


Nuovo fuoco iniziò a scorrere nelle sue vene, mentre l'acciaio permeava ogni suo osso, foderandolo alla stessa maniera di quel guanto che portava sulla mano destra. Sentì ogni pensiero spazzato via come da un forte vento, mentre il suo corpo veniva lentamente modificato. Varie escrescenze nacquero sotto la sua epidermide, deformando in malo modo tutti suoi tratti. Una nuova maschera nacque sul volto della creatura, non di vergogna, ma di rabbia e odio.

E SfAmErEmO qUeStA cReAtUrA cOn La ViOlEnZa.
Ed Il SoLe AvRà TeRrOrE dI nOi.

Le sue labbra, lucide come l'argento, si muovevano articolando parole a cui lui non dava fiato, mentre le sue gambe lo sollevavano da terra senza l'ausilio delle mani.
Scattò verso il suo avversario da mostro a mostro, senza preoccuparsi minimamente di ciò che sarebbe poi successo; solo il presente contava. Lo caricò ferocemente, di lato, allargando le possenti braccia in una sorta di tenaglia che si sarebbe richiusa violentemente sul cranio del nemico.
Voleva farlo a pezzi, maciullarlo, sviscerarlo, macellarlo, scuoiarlo.
Non c'era più traccia di Joey oramai.
Lei lo aveva consumato.
Lei lo aveva posseduto.
Lei, lo aveva Amato.



SPOILER (click to view)

{ ReC 250 } . { AeV 450 } . { PeRf 350 } . { PeRm 200 } . { CaeM 425 }


Energia : 45%
Danni : Tagli Medio-Bassi al busto. Fori Critici appena sotto le spalle.
Equip : La Fauce (In Scena) La maschera (somewhere) Il Medaglione (indossato)
Passive :

Dalla Calma...la Capacità : Questo non è altro che il primo dei privilegi concessi a Joey dall'esperimento a cui egli è stato sottoposto. Essendo un rinnegato, un anima peccatrice, un vagabondo, egli ha dovuto temprare il suo spirito oltre che al suo corpo. Un pesante alone di indifferenza e calma è piombato sulla sua coscienza, risvegliando poteri sopiti nel tempo. Difatti rimanendo in questo stato Joey è in grado di maneggiare le sue armi con una perizia incredibile, muovendole come burattini nelle sue mani, e riuscendo a farle compiere le azioni più strabilianti. Questa sua capacità però riesce a manifestarsi solamente nelle occasioni in cui riesce a mantenere il sangue freddo; se colto da una forte emozione invece la sua bravura scivolerà via dal suo corpo, precisamente dalle sue dita, in maniera così repentina e improvvisa, da disarmare persino colui che noterà tale cambiamento. Inoltre colui che fa della velocità la sua arma vincente la velocità e la calma, non può minimamente pensare di fare suo un attributo come la forza. Sarebbe come cercare di conciliare il bianco ed il nero, il giorno e la notte. Joey, che vive quotidianamente questa sorta di dualismo, conosce perfettamente i suoi limiti, e anche se talvolta cerca di superarli, mai si sognerebbe di impugnare armi titaniche, o avere la presunzione di sfruttare la sua forza fisica per fare seri danni; tutt'altro. Alla brutalità preferisce la grazia, sebbene non disdegni qualche particolare raccapricciante durante le sue schermaglie, ma in generale lui può essere definito un artista della pugna, un maestro dell'offesa. Queste sue doti peculiari sono state esponenzialmente aumentate nell'incontro con la divinità, facendo del profano un essere davvero fuori dal comune. Ogni suo colpo infatti sarà superiore rispetto a quello di un normale essere umano, sebbene la forza fisica immessa sarà addirittura inferiore alla media. Com'è possibile una cosa del genere vi starete chiedendo. Ebbene, la sua umana divina trascendenza gli ha donato la capacità di saper colpire con precisione chirurgica il bersaglio. Un potere di tutto rispetto, dato che alla lunga spesso fa la differenza poichè, laddove gli altri lasciano ferite superficiali, lui apre squarci nella carne, immergendosi nel dolore altrui e innalzandolo a sacrificio per il Divino. Eppure, anche se tanto abbiamo disquisito sulle sue capacità offensive, è necessario soffermarci anche su quelle difensive. Lui non indossa protezioni di alcun genere, scudi o armature che dir si voglia. La sua carne è sempre esposta alla lama avversaria, ma non per questo risulta essere una facile preda. Joey infatti, possiede dei riflessivi al limite della preveggenza che gli consentono di fronteggiare con rapidità e accortezza qualsiasi tipo di attacco. Che siano visibili o meno non fa differenza. Il dannato conoscerà sempre la loro posizione, riuscendo a fronteggiare le loro offensive e a spiazzarli, prima che questi abbiano portato a segno il loro colpo. Per compiere tali operazioni, però, è necessaria una resistenza ed una caparbietà fuori dal comune, armi che sono state fornite al reietto per combattere la sua personalissima crociata.
[Effetto Passivo del Dominio al I, II e III livello.]

« Dall' Unione...la Forza » Il legame che Joey ha nei confronti della sua Fauce è qualcosa che nemmeno le più brillanti menti di Asgardel riuscirebbero a spiegare. Può un essere umano avere così tanta intimità con la sua arma? Eppure il connubio tra carne e acciaio sembra essere perfetto tra i due, tant'è che sono vincolati da un rapporto simil simbiontico. La catena, o Fauce come preferisce chiamarla il giovane, sembra quasi rispondere alla mente del suo padrone piuttosto che alle sue mani, mostrandosi nel momento stesso in cui egli lo desidera. Solitamente infatti, ella se ne sta al suo posto, in attesa di essere chiamata e di uscire, sinuosa, dalla sua dimora per compiacere il figlio di Ahasuerus. Ma le sue capacità non si limitano solo a questo. Il legame prima accennato, consente al duo di fondersi come in una cosa sola, ovviamente a livello teorico, dato che nella pratica lei si muoverà alla stessa velocità del suo possessore, riuscendo a cogliere di sorpresa anche i più preparati, riuscendo ad affondare i suoi denti in profondità enlla carne.
[Abilità Personale (2/5) La Fauce sfrutta l'AeV di Joey. Passiva.]

Attive :

L’Identità della Fauce
Io sono la Fauce.
Sono l’anima del mio uomo.
Perché sono la sua donna.
Il nostro è amore.
Non trovate sia meraviglioso?

L’anima di una donna è racchiusa nella Fauce. Una donna che potrebbe minare il già delicato equilibrio del proprio portatore. Egli potrà però unire le loro menti, come solo l’amore può fare, con un consumo pari a Immenso.
Con tale spesa di energia l’anima della donna verrà a permeare totalmente l’uomo. La fauce entrerà nel suo corpo, rendendo tutte le sue ossa di acciaio purissimo, in modo che ogni colpo da lui inflitto con le mani o con qualsivoglia parte del corpo risulti simile a quello inflitto da una mano guantata di ferro. In modo che le sue unghie divengano come artigli, la sua velocità e la sua forza sarebbero come moltiplicate [AeV e PeRf aumentano di 200].
Ma alto è il prezzo di questa fusione di identità. Infatti l’uomo non potrà castare per i due turni di durata dell’incanto alcun’altra magia. Inoltre a parlare per sua bocca sarà la Fauce stessa, la Fauce con la propria fame insaziabile, che lo porterà all’atteggiamento folle molto simile a quello di una caduta in bersek.

L’Onnipresenza della Fauce
Possono nascondermi, possono allontanarmi, possono colpirmi.
Ma io non ti lascerò mai, amore mio.
Sono qui al tuo fianco, mi senti?

C’è un prezzo da pagare, per colui che possiede la Fauce.
Qualora infatti iniziasse ad utilizzarla, egli dovrà convivere con la voce di lei, una voce affamata, una voce di passione e di gelosia, una voce in grado di disturbare i suoi pensieri e, chissà, di portarlo alla follia.
Quale donna non vorrebbe far impazzire di sé il proprio uomo?
Già, anche la Fauce, come ogni donna, ha questo segreto sogno. Solo che sa concretizzarlo nel suo modo peculiare, nutrendosi lentamente dell’anima del portatore. Ella è la Fauce, e lui dovrà ascoltarla, amarla, nutrirla, curarla.
Nella salute e nella malattia.
Finchè morte non li separi. [Malus]


Note : Ed eccoci quì. Sarò poco modesto, ma non mi sono mai sentito così figo col mio pg scrivendo un post, è dannatamento epico! Comunque, penso che si capisca da se cosa è successo :sisi: anche se non avev attaccato Blame, per continuità, mi sono fatto afferrare e trasportare vicino a lui. Trappola e fiamme non le ho considerate poichè durano un turno, e quindi avrebbero duvuto già sparire. Fatto ciò mi becco il danno critico, sfruttando le ferite per introdurvi la Fauce ed utilizzare il potere immenso del mio artefatto. Non ho usato altri poteri perchè volevo dare una motivazione di Bg all'incanto, e questo mi è sembrato il modo più consono per farlo, cercando di sfruttare al massimo la psicologia e l'introspezione di Joey.

P.S. il ronzio è dovuto alla voce proveniente dal malus, l'ho interpretato in questo modo per spingermi alla pazzia ^^
P.P.S. grazie della giocata ragazzi!!!!!
 
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view post Posted on 19/7/2010, 22:12

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... Mitternacht.

♦♦♦



Più. Sangue. Più. Sangue.
Ne voleva ancora, ne avrebbe voluto sempre.

Sangue dello stregone, che era in un'estasi piromane.
Sangue del combattente, che veniva penetrato dalla sua catena.

Fin quando avrebbe fatto male. Fin quando ce ne sarebbe stato, di liquido, di scorrevole, di venoso, di vivo. Niente l'avrebbe fermato; nessuna ferita, nessuna ustione, nessun'osso rotto, nessuna magia, nessuna signora dal mantello nero con la falce.
La bestia alzò di nuovo due muri di sangue ai suoi lati, solo come mera dimostrazione di potere, intenzionato a utilizzarli poi per massacrare definitivamente i suoi nemici, quando qualcosa di inaspettato accadde. Un interruttore fu come premuto, un meccanismo si bloccò.

Il sangue coprì interamente l'attacco che veniva da destra, ma a sinsitra, il sangue coagulò e si sciolse, lasciando che le fiamme mangiassero stavolta la già martoriata carne della gamba. E dopo, il liquido rosso cadde finalmente a terra, ammasso di acqua, grassi, proteine, globuli, cellule, ma nessuna volontà omicida a guidarlo.

♦♦♦
«Che cosa stai facendo ...?»

Nessuna risposta a quella voce. So già cosa dirà. Come se fosse successo altre volte.

«Se volevi l'oblio, dovevi morire quand'era il tuo tempo. Tu volevi vivere per il potere, potere senza compromessi.»

Improvvisamente mi rendo conto di che idiota che sono stato. Perché non ho preso subito il controllo del Kishin? Però, ho ancora i miei dubbi. Sono legato da un milione di lacci che si aggrappano a me con le loro boccucce dentate, e ogni volta che cerco di fare un movimento imprevisto, mi accorgo che mi strappano via lembi di pelle.
Forse dovrei tornare.
L'oscurità si illumina di ricordi, un fiume di orrendi spezzoni, interiora di memoria mie e dell'aberrazione. Non distinguo più gli uni dagli altri; io non mi distinguo più da lui.

In media nox, obscura nox
Crudelitas animarum
campana sonat:
duo decies.


Qual'era il mio nome? Ero umano una volta. Ma è successo tanto tempo fa. Non so. Per quale motivo dovrei tornare?
Il calore si fa più forte su tutto il mio corpo, e la gamba sinistra mi scotta particolarmente. Il dolore è come una medicina amara. Come il sole, mi fa male, ma in sua presenza agisco subito, subito corro all'ombra più vicina, quella che sento più vicina.
Questo dolore ...
Capisco. Non appartiene a qualcun'altro, appartiene a me. Questo dolore è mio, non è del Kishin. Ma qual'era il mio nome?
Il braccio sinistro mi fa male, invece l'altra mano si apre e si chiude freneticamente. Mi ricordo che ero solito impugnare qualcosa.

Ma qual'era il mio nome?

Un suono di campana un urlo nella notte lo strapparsi delle carni il grido di una bambina un lupo che ulula il clangore del ferro lo sbatacchiare delle interiora il frusciare del vento la mia risata.

Tutto, tutto insieme, ritorna da me.
Il mio corpo brucia, non c'é un centimetro del mio corpo salvo da quell'incendio che ancora divampa sulla mia gamba sinistra, ma in quel momento so per certo che la spada in cui ho lasciato le mie tacche con le mie unghie aveva un nome, quel nome.

«CLAYMORE!»


I due mostri - il guerriero posseduto e il vampiro aberrato - erano l'uno di fronte all'altro. Il frammento di kishin, nonostante fosse più lento di quella specie di pupazzo meccanico, aveva intecettato l'attacco rispondendo con i suoi artigli alle lame metalliche e stava tattenendo, se non cacciando indietro, l'uomo-catena.
Ma d'un tratto, in un solo istante, l'espressione senza espressione dell'orrore vacillo. Una crepa si aprì sulla sua pelle nerastra e bruciata, moltiplicandosi a non finire come su una parete durante un crollo. Gli occhi tornarono improvvisamente nelle orbite, mentre una scia di sangue abbandonava il corpo passando per la bocca.

La forza del mostro venne meno all'improvviso, e fu sbalzato via dall'impeto del guerriero della fauce, andando a sbattere contro una colonna poco lontano.

Claymore si svegliò. La sensazione di stare bruciando era reale, ogni soffio di vento era sufficente per infliggergli nuove torture - figurarsi quei colpi. Aveva davanti due avversari che non era riuscito a battere, ma il suo sguardo, la sua testa, reclinata su un lato, erano entrambi fissati in un unica direzione.

La spada era ancora in mano. La spada l'aveva riportato indietro.

Indietro dalla mezzanotte.





CITAZIONE

Anche qui, niente di che. Uso un Alto e un Medio per difendermi in parte dal fuoco, beccandomi un'altro medio di danni, e rispondo a Joey con il solo fisico, l'ho buttata sul confronto di forza e sul fatto che anch'io sono provvisto di armi naturali come gli artigli. Nel frattempo, l'effetto della corruzione però svanisce, e quindi ho interpretato il tutto come un calo nelle mie capacità/caratteristiche e lo svenimento.

Devo dire però che claymore è più divertente da giocare quando è in sè: è già abbastanza fuori di testa, non ha bisogno di essere posseduto, il troppo stroppia :wow:


Nightmare Claymore

[ReC: 385 ┐ AeV: 385 ┐ PeRf: 435 ┐ PeRm: 410 ┐ CaeM: 410]
Energia Verde



Energia : 10%

St Fisico : Corrotto - Danni bassi alla muscolatura del braccio sx, Ustione critica su tutto il corpo, ulteriore ustione media alla gamba sinistra, danni bassi per l'attacco di Joey (alla fine, quando mi sbalza via).
St Mentale :Corrotto - svenuto.

Armi usate:
Claymore


.


Passive
~The bird of Hermes ... [Dominio] [...]In termini di Gdr, Claymore potrà provocare danni con l'uso dei denti e delle mani, avere una visione perfetta anche al buio, e soffrirà di ferite lievi da ustione per ogni turno trascorso alla luce solare.[...]
~Non è finita finché non è finita.
Che senso avrebbe aver ingannato la morte per poi sentirsi stanco al primo sforzo? Al contrario di un comune mortale, difficilmente Claymore crollerà svenuto a terra, anzi, anche consumando l'utlima goccia delle sue energie, continuerà a combattere. Certo, sotto al 20%, avvertirà una certa stanchezza. Ma questo non gli impedirà di stare in piedi fino alla fine delle energie. Allo 0%, cadrà in terra morto (?) come tutti gli altri guerrieri.

Tecniche

~Spadaccino del sangue fresco.x2 Alto + Medio
Qual'é la caratteristica più peculiare di un vampiro se non quella di nutrirsi esclusivamente di sangue? E cos'é, se non il sangue, l'unica cosa che accomuna questo genere di non-morto con gli esseri viventi?
Comprendere questa caratteristica è di vitale importanza quando si combatte contro di lui. Infatti Claymore ha sviluppato un certo controllo - magico, se così volete chiamarlo - sul liquido scarlatto che scorre all'interno dei corpi viventi. A patto quindi che ci sia una ferita a cui attingere, potrà manipolare il sangue, trasformandolo nelle forme che più gli aggradano fino a farne una vera arma di combattimento.
In termini di Gdr, Claymore possiede il controllo del sangue, che segue tutte le regole di un controllo non-elementale. Potrà quindi essere usato per creare armi di qualsiasi genere, solide o liquide. I consumi variano in modo direttamente proporzionale alla complessità delle operazioni eseguite con il sangue.

[Personale Variabile]

 
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view post Posted on 20/7/2010, 15:23
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CITAZIONE
Spero che tutti i partecipanti a questo interminabile turno dell'abiezione si siano divertiti tanto quanto mi sono divertito io nel gestirlo: passo alle valutazioni, ringraziando ognuno - anche coloro che sono intervenuti nella scena free - per un'ultima volta.
Come preannunciato nel bando, poi, per quanto riguarda MadMike e Sehnsucht, il primo post della quest (l'allucinazione) sarà valutato prettamente in merito al campo "Scrittura", il secondo (l'attacco dei ragni) per la strategia e il terzo (l'onda) per la sportività. Questi post verranno anche valutati normalmente, ma potrebbero valervi mezzo punto in più o in meno a seconda del vostro comportamento.

Joey Burzum

» Scrittura: Ancora meglio. Devo ammettere che in questo turno hai dato realmente il meglio di te in questo campo, dimostrandoti per il narratore valente che sei. Vedo che hai seguito tutti i consigli che ti sono stati dati - ottima la divisione tra lessico raffinato nelle descrizioni e volgarità nelle parole dirette di Joey; fantastica l'introspezione, comprensibile il personaggio. Devo poi ammettere che tutta questa introduzione del risveglio della fauce e della donna che vi dimora sta iniziando a dare i suoi frutti: Joey ha acquisito uno spessore che prima non possedeva, nuove sfumature introspettive che ti valgono quel mezzo punto in più per il quale hai sudato freddo. Ottimi i post nel corso del combattimento - sui quali non ho molto da recriminare: è la terza volta che ti valuto a breve distanza, ormai, e sai già la mia opinione riguardo a dove, cosa e quanto - dunque mi soffermo direttamente sul primo post della quest, quello valutato solamente per il campo scrittura. Ecco, quello non mi ha particolarmente colpito: sono convinto che l'immagine descritta potesse essere resa molto più disturbante di quanto non fosse, in parte perché non hai assolutamente sfruttato il Layout - mantenendolo uguale al resto del post e non sfruttando in maniera alcuna il fatto che avresti potuto far risaltare maggiormente l'illusione (anche se questo non ti penalizza, semplicemente ti indirizza verso ciò in cui potresti migliorarti) - e in parte perché lo spazio del post dedicato all'allucinazione è stato veramente misero: giusto un paio di righe e nulla più, quando ci sarebbe stato molto, molto, molto più da dire. Tuttavia quelle poche righe erano scritte bene (ho apprezzato in particolare il paragone con la mela mentre divoravi le carni della tua amata), dunque il post non ti vale alcun punto in più, ma nemmeno te ne toglie. Nella media; avresti potuto fare di meglio, considerata l'occasione fornitati.
» Voto: 8.0

» Strategia: Un paio di sgarri. Iniziamo subito dal secondo post della quest, quello che sarebbe stato valutato in maniera prettamente strategica. Ho apprezzato la scelta delle tecniche da riattivare (l'attiva del dominio, pericolosa grazie alla CaeM molto alta del personaggio e la difesa - anche se avresti potuto fare decisamente di peggio) che ti hanno permesso, difatti, di uscire illeso dall'attacco dei ragni - com'era consueto: non era affatto un attacco pericoloso. Ho apprezzato anche la scelta delle caratteristiche fisiche da riattivare: benché la ReC sarebbe stata un parametro fondamentale per vedere i movimenti dei ragni, tu hai potuto sopperirle mediante un'abilità passiva e dedicarti ad altre caratteristiche quali la PeRm, che ha rafforzato ulteriormente la tua difesa. Questo post dunque ti vale un mezzo punto in più, indubbiamente. Durante il combattimento, tuttavia, trovo che tu abbia fatto un errore incredibile: non ti sei mai allontanato da Liam. Lui non avrebbe potuto farlo - muoversi avrebbe significato rinunciare al terzo slot del turno concessogli dall'abilità passiva - ma tu avresti dovuto quantomeno pensare di spostarti, così da non rendere a Blame due bersagli come se fossero uno solo, com'è inevitabilmente stato per il primo post. Per me questo è un errore abbastanza grave, strategicamente parlando: dando a Claymore due bersagli in posizioni diametralmente opposte, infatti, avreste potuto diminuire considerevolmente la magnitudo dei suoi attacchi. Per il resto del combattimento ti difendi bene e attacchi con costanza, esplodendo nel finale. Buona l'idea della trappola accompagnata al muro di fuoco (ne riparleremo nel campo della sportività), che è stato un virtuosismo apprezzabile, ma che avresti potuto castare anche una volta allontanatoti da Liam.
» Voto: 6.5

» Sportività: Metagame. Partendo dall'errore più grande, che ti è stato anche fatto notare da Blame nel bando, non posso esimermi dal menzionare il tuo descrivere le azioni di Liam nel primo post di combattimento. Per quanto effettivamente vi foste messi d'accordo in precedenza, questa è un'autoconclusione: nel caso in cui Sehnsucht avesse voluto, infatti, cambiare strategia all'ultimo momento non avrebbe più potuto farlo, poiché tu avevi già descritto cosa il suo personaggio avrebbe fatto. Le circostanze sono ovviamente attenuanti - sono certo che ne avevate parlato e avevate deciso la cosa insieme - ma questo è stato pur sempre un errore: avresti potuto ovviarlo facendo urlare a Joey "Ora, Liam!" subito dopo aver castato la trappola, ad esempio. Tuttavia, ti riprendi subito: nonostante l'errore di Blame che ha visto un attacco che non c'era, tu decidi di piegarti alle regole del gioco e ti fai trascinare verso di lui, accondiscendendo alla mancanza. Come ho sempre detto, questo è essere sportivi nel senso letterale del termine: reagire con signorilità agli errori dell'avversario senza farglieli pesare, e continuare il duello senza spezzarne la continuità, a costo di subire qualche danno che si sarebbe potuto evitare. Allo stesso modo, ho apprezzato molto il tuo comportamento nel post totalmente dedicato alla sportività in cui Joey non solo muore ma, nonostante sia sconvolto da ciò che sta accadendo, tenta di difendersi sino all'ultimo, castando una misera difesa inutile contro l'ondata di acido - realistico: hai reagito proprio come se fosse stato un combattimento normale, e questo ti vale un altro mezzo punto. Peccato per l'errore di metagame prima descritto, senza il quale il tuo voto in questo campo sarebbe stato decisamente più alto.
» Voto: 7.5


Claymore Rigurgito

» Scrittura: Curata. Devo ammettere che ho apprezzato molto sia i contenuti dei tuoi testi, sia la forma con il quale sono presentati. Nessun errore grammaticale, come ci si aspetterebbe, stile adatto all'interpretazione del personaggio e alla descrizione di ciò che succede - momenti lasciati in suspance con frasi brevi, lessico comprensibile e ricercato al contempo, interpretazione affascinante - e, soprattutto, buon "senso del ritmo": sai naturalmente quando fermarti, quando una descrizione va accorciata, quando vai troppo oltre e quando invece fai troppo poco; e ovviamente se ti elogio è perché ho notato che, quando noti di aver perso il "ritmo", sai anche correggerti. Ti do mezzo punto in più in questo campo, inoltre, poiché hai saputo dimostrare una grande capacità di adattamento: descrivere la mentalità di un mostro in senso stretto non è affatto semplice come si potrebbe pensare, tuttavia tu te la sei cavata egregiamente (i dialoghi e i monologhi interni, poi, li ho apprezzati particolarmente nella loro arguzia virtuosistica, come anche alcune scelte strategico/interpretative, come il subire le fiamme in pieno). Sei riuscito a sfruttare la situazione per concederti alcuni vezzi narrativi particolarmente pregevoli, quali frasi ad effetto come la stessa frase con cui hai concluso il duello "La spada l'aveva riportato indietro. Indietro dalla mezzanotte": piccoli gioielli poggiati su un cumulo di monete d'oro. Se dovessi recriminare realmente qualcosa, probabilmente mi indirizzerei nei confronti nella macchinosità con la quale descrivi gli attacchi del personaggio - per esempio, prenderò l'attacco furia: capisco che tu abbia voluto essere il più preciso possibile, ma sarebbe bastata una frase come "Degli otto attacchi, quattro sarebbero stati diretti all'individuo a sinistra e quattro a quello di destra. Li avrebbe colpiti alle gambe, al torace e, infine, avrebbe tentato di decapitarli". Per come l'avevi impostato tu, invece, il testo era impregnato di una macchinosità tale che mi sono dovuto ritrovare a menare immaginari colpi di spada innanzi allo schermo del PC per visualizzare le modalità dell'attacco. Stacci attento.
» Voto: 8.5

» Strategia: Buona. Ho apprezzato molto l'idea di colpire i due avversari mentre si trovavano a poca distanza l'uno dall'altro, e ancor di più quella di subire completamente il danno Critico dovuto dalle fiamme per poter rispondere sia all'attacco di Joey (del quale purtroppo ti eri immaginato solamente l'offensiva) che ad entrambi, in seguito. Non ho apprezzato, d'altra parte, l'utilizzo della pergamena Martirio in difesa (lasciando stare che l'attacco era inesistente, non ha molto senso difendersi subendo comunque la metà dei danni: a quel punto avresti potuto subire l'attacco per intero e avere ancora due slot a tua disposizione, piuttosto che impiegarne uno in questo modo); né quello di utilizzare il Sonido inizialmente ricomparendo innanzi ai tuoi avversari invece che alle spalle o in un punto più sorprendente, ad esempio. Purtroppo, poi, nel tuo caso non ho molto da poter valutare - tuttavia ciò che hai fatto non mi è dispiaciuto affatto e posso affermare con certezza che in questo campo ti meriti indubbiamente una valutazione innegabilmente buona. Chiaramente il fatto di aver reagito ad un attacco inesistente pesa un po' su questo campo, come peserà anche sulla sportività, come pesa anche il fatto di aver terminato il duello con ferite più che critiche.
» Voto: 7.0

» Sportività: Difesa inesistente. A parte questo errore ripetuto più di una volta nel corso del giudizio, non ho molto da recriminare: ti comporti in maniera sportiva e rispondi (o non rispondi) agli attacchi con coscienza, giustificando sempre realisticamente le motivazioni. Purtroppo, ciò che hai compiuto è stato abbastanza grave, non soltanto per aver descritto un'azione che Joey non aveva mai compiuto (e dunque compiendo un grave errore di autoconclusione) ma persino facendo di questa azione il perno del tuo successivo attacco che, per altro, contiene un'altra autoconclusione: "Subito dopo, i muscoli dell'avambraccio dell'orrore si gonfiarono spaccando la pelle e fiottando sangue nero, e le dita si richiusero sopra l'arma nemica." (avresti dovuto tentare di afferrare l'arma avversaria, non afferrarla direttamente). Un insieme di erroracci, insomma, che ti costano parecchio sulla valutazione numerica, diminuendola pesantemente - ed è un peccato perché, dimenticandosi di questo sbaglio, la tua condotta è stata impeccabile e all'insegna del regolamento e il tuo voto sarebbe stato indubbiamente buono.
» Voto: 6.0


Liam Merihim Dr. Frankensteen

» Scrittura: Scostante, ancora, anche se tuttavia questa volta non dipende da un singolo post quanto più dalla tua prestazione generale: alcuni tuoi post sono pregni di significato ed ispirazione (come quello dell'allucinazione, di cui parlerò più avanti), mentre altri paiono completamente privi di quella scintilla che ho sempre elogiato nei confronti dei tuoi testi, come se tu non avessi avuto "voglia" di scrivere. Come per Joey, ho già parlato tanto e troppo di Liam, del tuo stile, dei suoi difetti e dei suoi pregi, dunque mi limiterò semplicemente a valutare il post dell'illusione nella quest. Qui devo ammettere che dai il meglio di te: dedichi ai ragni e all'allucinazione tutto lo spazio che meritano, la rendi realistica e la descrivi con cura maniacale, senza mai sfociare nel "troppo"; usi poi il layout magnificamente e gradualmente, in modo che nell'ultima parte dipinga un ritratto della mente deviata di Liam in maniera ineccepibile. Se dovessi farti un esempio della direzione nella quale dovresti portare il tuo personaggio, d'ora in avanti ti direi senza dubbio "Segui ciò che hai compiuto in quel post" che dunque, indubbiamente, ti vale quel mezzo punto in più di cui ho parlato nell'introduzione.
» Voto: 8.0

» Strategia: Altalenante. Ottima nel combattimento, durante il quale - sebbene scaricare ondate di potenza inusitata senza alcuna ragione non sia esattamente un "virtuosismo strategico" - ti rendi innegabilmente il personaggio più pericoloso sul campo di battaglia, e quello che andrebbe eliminato al più presto. Sfrutti magistralmente i tre slot a tua disposizione e fai vivere a Claymore un vero incubo di fuoco e fiamme, che nemmeno riesce a ferirti come avrebbe voluto (esci dal duello praticamente illeso, in fondo). Se da una parte troviamo la prestazione eccellente del combattimento, dall'altro lato della medaglia, purtroppo, incontriamo la deludente prova del post strategico nella quest. Lì sblocchi il risparmio energetico e la padronanza del fuoco - ottima scelta, peccato che io abbia parlato di tre abilità e non solamente due XD (e difatti in seguito ti troverai in difficoltà non avendo una terza tecnica di cui disporre) - e alzi i parametri della PeRm e della PeRf. PeRf? Perché mai Liam dovrebbe avere bisogno della PeRf? Per resistere meglio all'attacco del ragno - che lo ferisce, pure? Ma allora perché non alzare la ReC, rendersi conto dell'attacco del ragno e rispondere con una tecnica appropriata? Tutti questi errori ti tolgono mezzo punto nella valutazione che, per una buona volta, sarebbe stata indubbiamente più che buona.
» Voto: 7.0

» Sportività: Standard. Nessun errore, nessun virtuosismo, nessuno sgarro: ti limiti a seguire il regolamento alla lettera in ogni sua parte e non fai nulla che non vada, dunque non ho nulla da recriminare né nulla da elogiare. Persino nel post dell'onda - il post dedicato interamente alla sportività - decidi di morire, ma anche di non difenderti del tutto: una scelta indubbiamente interpretativa, ma che sportivamente mi ha lasciato un dubbio: l'hai fatto per risparmiare energie, forse? Perché avevi intuito che non saresti morto e volevi attirare l'attenzione? In breve, anche quel post non ti vale né premi né demeriti, dunque il tuo voto si attesta su un modesto 7.5, che è quello che do a coloro che si comportano bene ma non riescono a brillare.
» Voto: 7.5


Media Mad Mike 90: 7.33
Media †Blame!: 7.16
Media :.Sehnsucht.:: 7.5

Vincitore: :.Sehnsucht.:
Tutti e tre i partecipanti vengono promossi a energia Rossa


CITAZIONE
Claymore è privo di sensi e umano. Liam vince lo scontro in sede di giudizio: 500G a lui, 300 a Joey e 150G a Claymore. 1500G a me per la mole di lavoro che questo turno ha comportato.
Joey e Liam sono liberi di fare un post conclusivo in cui si allontanano dalla sede della festa, o ambientato ore dopo: tornando nei loro alloggi troveranno il loro vecchio corpo privo di vita, quello che aveva rotto la biglia. I corpi che hanno ora sono la concretizzazione dei loro pensieri e del loro "voler uscire dall'inferno" (Joey può usare questa motivazione per spiegare il risveglio della fauce). I loro vecchi corpi, tuttavia, si dissolveranno in polvere poco dopo; giusto il tempo di essere esaminati.

 
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S t r a y !
view post Posted on 8/9/2010, 20:44




SPOILER (click to view)
Sono passati più di due mesi.
Visto che nessuno faceva un post conclusivo, l'ho fatto io

Spero vi piaccia com'è piaciuto a me scriverlo :8):


image

Lo sentiva. Li sentiva.
Sentiva ogni cosa.
BASTARDI

Ed era tutto una cacofonia d’odori e suoni, un ronzare continuo nelle sue orecchie incerate.
Avevano svuotato il suo corpo come un sacco di granaglie sbattuto al vento, avevano succhiato tutti i suoi liquidi interni e l’avevano lasciato là, steso a terra, come una bambola sgualcita.
Dentro la membrana di pelle non c’era altro che polvere, perfino le ossa erano state corrose e i muscoli si erano rapidamente avvizziti, fino a sbriciolarsi.

Aveva mal di testa, ed era come un panno di melassa rovente posato sopra alla sua fronte.
Era l’unica cosa che provava, in quella posizione. Gli pareva che tutta la sua essenza si fosse barricata nella scatola cranica, lasciando in balia degli eventi tutto il resto.

Le articolazioni.
Le braccia.
Le gambe.
Il torso.

Tutto era vuoto.
Sentiva qualcosa di umido, però, colare giù dal petto, lungo la riga delle ossa del torace, portandosi dietro piccoli pezzi di amalgamo più solido.
Millecinquecento ricettori ebbero un impulso, un fremito, provando ad annusare quell’aria così densa e opprimente, simile ad una coltre di nebbia.
Puzza di vomito.

OH, MERDA

Non era stato lui, ne era sicuro.
Non aveva nemmeno la bocca per farlo, a quanto pareva, figurarsi le forze per alzarsi e vomitarsi addosso. Il cielo sopra era nero, irrorato da vene violastre, e lanciava misteriosi fulmini rossi e lillà ogni volta che spostava gli occhi da un’angolo all’altro.
Non era più nella caverna. Forse non era nemmeno vivo.

Riflettè per qualche secondo:
Impossibile.

Sentiva la pellicola delle palpebre serrata poco più sopra lo zigomo.
Aveva gli occhi chiusi. Ma tanto non avrebbe potuto vedere niente, quegli stronzi gli avevano preso anche i bulbi. Dentro non ci sarebbero stati che due pozzi neri, incrostati di sangue, e ancora più in fondo niente. Solo vento, polvere e buio.

Chi l’aveva ridotto così?
Il vecchio dietro la scrivania.
O i due idioti piagnucolosi.
O l’inondazione di ragni.
O tutte quelle zampe e quelle chele fuori dal bozzolo.
O la corrente di liquido verde.

Qualunque cosa fosse, la odiava con tutto il cuore.
E l’avrebbe travolta, maciullata e colpita fino a che le sue braccia non sarebbero andate avanti da sole a sfondare e sfondare e sfondare quel corpo di carne, sangue, cartilagine, cheliceri, melma, acido o qualsiasi altra cosa.
L’aveva portato ad un punto dalla morte.
Lui l’avrebbe spinto ben oltre.

Si tirò su, in mezzo ai combattenti.
O almeno, provò a farlo.
Ma tutti i tiranti, le corde e le fibre rimaste si sfilacciarono, strappandosi, lasciandolo cadere a terra alla prima tensione come se non si fosse mai mosso.
Imprecò, maledicendo se stesso e tutti quelli che stavano combattendo attorno a lui.

Sì, combattevano.
Sentiva il ferro cozzare impetuoso, le fiamme esplodere in vampe di calore e le urla di tutti i guerrieri risuonare nel vuoto di fianco a lui, dietro quel cielo di pece e tenebre.
Perchè non poteva muoversi ancora? Perchè non poteva combattere?
Era immobilizzato, troppo pesante per alzarsi, destinato a stare a terra fino alla fine dello scontro.

Come quella volta.
No.
No... No...
NO! NO! NO!
CAZZO!

_ __ ___ __ ___ __ _

Rohan urlò, un cadavere di fianco all’inferno di lame e viscidume putrido, di sangue e fuoco.
Disteso in quella sala, senza che nessuno lo sentisse, riverso tuttò il suo rancore per quelle interiora aride e vuote, gonfiandole di rabbia.
Doveva mettersi in piedi, impugnare la spada e gettarsi nella mischia.
Per la vendetta. Per il potere.
Doveva trovare chi lo aveva ridotto così, doveva fargliela pagare.

Mai più, sarebbe stato debole, o impotente.
Mai più. Mai più avrebbe sostato immobile di fianco a una lotta.
Piuttosto la morte.

E il suo corpo venne trascinato via dal vento, sbriciolandosi in quella sala bardata a festa
.

 
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9 replies since 6/7/2010, 15:01   845 views
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