Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

A Dream Of An Evil Sorrows

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view post Posted on 23/7/2010, 15:46




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Un dispiacere, un lutto, è così che comincia la vita di un pazzo omicida o di un eroe, certo, perchè pensandoci bene, forse possiamo definirli entrambi la stessa cosa, la stessa persona, lo stesso io. Un pazzo omicida non da la caccia alle sue vittime? E l'eroe non da la caccia al criminale? Loro stessi possono essere definiti folli, sconsiderati, che causano enormi danni esattamente come un qualsiasi farabutto.

~~~

Ed è qui che nasce il nostro eroe, da una brutale follia quasi surreale, ma indispensabile per ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà.
Ora cerca solo redenzione e potere, sottostando al volere di un capo sicuramente più pazzo di lui ma che presto, almeno sparava, avrebbe screditato.
Aveva bisogno di conoscere il suo ego ed avere la consapevolezza delle sue potenzialità, cercando inutilmente l'utopia dell'invincibilità ma il tempo, signori miei, è l'unico vero vincitore, che non può essere sconfitto e ci fa vivere la vita come un rinnego per la morte, sua sorella e brutale falciatrice.
Quindi come riconoscere un vero eroe?
Semplice, non possiamo, un vero eroe avrebbe sconfitto anche colui che non si può sconfiggere, il volgare orologio e sorge una domanda, perchè vivere una vita di compassione e generosità, quando nessuno per te le ricambia, se come folle criminale, le cose non cambierebbero?
Io ho scelto, il tempo non può essere sconfitto, ma vorrò essere esattamente come lui, fatale per chi mi incontra, disponibile per chi mi merita, brutale per chi disprezza.

Il deserto, un'infinita distesa di rocce, aridità e morte, patria di grandi battaglie e di storiche imprese.
Solo nuvole coprivano la volta celeste, che sembravano dovessero portar pioggia, ma presentarono solo aridità e l'oscuramento del sole, senza il quale quel terreno restò perennemente immerso nell'oscurità di un'ombra sinistra.
Come ero arrivato lì? Non ricordo, forse in preda ad un incubo, o semplice sonnambulismo, sta di fatto, che quella notte non l'avevo passata in cabina e al calar del mezzogiorno successivo mi ritrovavo senz'acqua e senza cibo in una sconfinata distesa di nulla scintillante.
La maschera mi accaldava il viso, nascondendo le gocce di sudore che scendevano senza darmi tregua e dovetti in fretta sfilarmi cappello ed impermeabile, buttandoli per terra, abbandonandoli al loro destino.
Sbottonai del tutto la camicia bianca, lasciando alla vista la mia pelle tagliuzzata, malata e screpolata, mentre una mezza dozzina di sciacalli sembrava festeggiare la mia presunta dipartita, che se non avessi trovato fonti idriche, sarebbe giunta al più presto, senza lasciarmi scampo.
L'ora più calda della giornata, quale momento migliore per attaccare un povero disperso nella distesa più brulla che l'universo potesse conoscere, creatura infima, il basilisco, che si nasconde sotto terra e aspetta che sia la preda ad arrivare da lui, il deserto roccioso doveva esserne pieno, un corpicino non molto robusto, squamato, molto approssimativamente sui due metri, non badai molto alla sua altezza, vidi solo che era più grosso di me, aveva due occhi luminosi e candidi, possiamo dire ipnotici, ma non per la loro bellezza, ipnotici per davvero, non ebbi il tempo neanche di sfoderare la mia arma dalla tracolla che un potente morso mi sagomò il disegno di non so quanti denti sulla spalla sinistra, facendomi sanguinare molto e togliendomi da subito molte energie.
Non si fermò e accentuò la presa alla mia spalla, non riuscivo a reagire, bastardo, mi aveva preso di sorpresa, ipnotizzandomi con quello sguardo fatato.
Urlai straziato dal dolore, sgranando gli occhi e stringendo i pugni, ma se credeva di averla vinta così facilmente sbagliava di grosso, prima che riuscisse a slogarmi completamente la spalla, un alone grigio coprì la mia mano ancora funzionante che colpì più volte al petto il vicino basilisco. Emise un verso di stanchezza come se si fosse debilitato in pochi attimi, il veleno aveva fatto effetto, per fortuna.
Mi lasciò il braccio e non persi tempo ad allontanarmi di una decina di passi dal mostro, che barcollava come un ubriacone durante una sbornia.
Non sapevo come comportarmi, non avevo mai visto una creatura simile in vita mia, otto zampe, un maestoso corno sulla faccia e due occhi follemente affascinanti, ma doveva sudare per potermi uccidere.
Crollai a terra dopo l'ultimo passo, la perdita di sangue risultò veramente grave, ma feci in tempo a girarmi prima che il rettile si riprendesse dagli effetti velenosi del virus che gli avevo iniettato.
Sfoderai la spada e la tenni impugnata con l'unico braccio ancora utile, il mio sangue macchiò il terreno gocciolando e scorrendo in continuazione, senza sosta, senza tregua.
Il basilisco non ci mise molto a riprendersi, come se il veleno si fosse assorbito quasi all'istante all'interno di quella pelle così particolare, non ci pensò prima di riattaccarmi una seconda volta ma questa volta passo attraverso il mio corpo, come se si fosse smaterializzato, la sua vista sembrò annebbiarsi e l'illusione di avermi colpito lo fece proseguire ancora qualche metro prima che si accorgesse del fallimento.
Quando si girò, io ero ancora a terra e non sapevo come fare per riuscire a muovermi, per attaccarlo e finirlo una volta per tutte, gli leggevo la furia in quello sguardo privo di compassione, privo di sentimenti, volto a procurarsi solo il prossimo pasto, ancora, il terzo assalto frontale, ma questa volta non rimasi fermo. Un milione di piccoli microbi, germi e batteri che occupavano il mio corpo uscirono e io mi smaterializzai con loro, polverizzandomi e sparendo agli occhi del basilisco, per ricomparire poi qualche metro più in là, creando l'immagine di milioni di piccolissimi essere bluastri che si accalcavano freneticamente uno addosso all'altro ricreando il contorno, la carne e le interiora della mia figura, in piedi, ancora con il braccio sanguinante, ancora con gli stessi dolori.
Ero affannato, respiravo a fatica e la perdita di sangue non giovava alla mia situazione.
Raccolsi le mie forze, ma anche il basilisco non demorse, carico l'ennesimo attacco, l'ennesimo tentativo di incornata, correndo ferocemente verso di me.
Non mi mossi, mi limitai a sfilarmi quel particolare volto finto che mi copriva il viso, illuminando i miei occhi di un verdognolo molto chiaro, lui mi guardò negli occhi e si bloccò, quasi come per magia, cadendo in avanti ed emettendo un verso di dolore e stanchezza allo stesso tempo.
Dovevo attaccarlo ora, mentre era a terra, indifeso come un fanciullo appena uscito da grembo materno, mi concentrai e generai un vortice di energia grigia intorno a me, che girava ininterrottamente facendo tremare il terreno, dalla mia maschera uscì una figura di donna, bellissima, fantastica, semplicemente perfetta, l'ideale di bellezza del Lue e unica compagna che avrebbe mai potuto dividere qualcosa con un reietto del genere. I capelli castani coprivano il suo collo perfetto e scendevano fino ad incanalarsi tra i seni perfetti. Aveva due occhi blu, come il mare, perfetti, due labbra da baciare e due guance colorite, tutto perfetto. Era la creatura più meravigliosa che io avessi mai potuto vedere e che probabilmente avrei mai visto.
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Infuriata per ciò che era accaduto al suo compagno, si scagliò violentemente contro la creatura, investendola infliggendogli pesanti ferite con graffi, pugni e il pugnale con cui è morta.
La creatura urlò di dolore e faticò a rialzarsi, ma anche le mie energie iniziavano a risentirne, dovevo averla sconfitta, nessuno aveva mai potuto raccontare di aver incontrato lo spirito di Ofelia, ma quel maledetto essere non si diede per vinto, si rialzò imperterrito, pronto a scagliare l'ennesima offensiva, ma questa volta cambiò strategia, come se anche lui potesse pensare.
Si buttò sotto terra, sparendo ai miei occhi. Ero spaventato, non sapevo dove guardare per scorgerlo, ruotai la testa in diverse direzioni ma niente, sembrava sparito nel nulla, quando saltò fuori dalla terra, mordendomi il piede sinistro.
Urlai. Urlai con tutto me stesso mentre sentivo la morsa della stretta del basilisco che cercava di tirarmi a fondo con lui senza lasciarmi scampo.
Nella follia e senza pensare, lo colpii con un calcio alla testa ma non sembrò avvertire nulla, senza nemmeno allentare la presa, tenni la Violenza stretta tra le mie mani e poco prima che il basilisco mi lasciasse vi iniettai una piccola dose del mio terribile virus, la Sifilide, e calando la scure lo colpii senza pensare a dove, ma facendogli mollare il mio fottutissimo.
Purtroppo, ciò non bastò a fermare la sua nuova offensiva e tornò subito sotto terra.
Ancora silenzio, come se tutto fosse tranquillo, mentre io sanguinavo, in ginocchio.
Forse trovai una scappatoia, lasciando libero il virus da me, creai una copia del mio corpo, ma questa volta più bella, perfetta, senza quella terribile maschera, composta esattamente delle sostanze che intaccavano il mio corpo gracile e quasi privo di forze.
Si materializzò a pochi passi da me, armata del pesante spadone con cui avrei ucciso quel bastardo.
Aspettai che riemerse e non si fece attendere, ma cascò nel tranello, cercò ancora di colpire me, senza accorgersi del nuovo arrivato, mi morse la stessa gamba, gridai ancora di dolore, ma questa volta il mio angelo custode lo colpì brutalmente dietro la schiena, costringendolo a fuoriuscire dal terreno, ancora con la spada infetta e stracolma di piccoli microorganismi che intaccarono il suo corpo, facendolo prima barcollare e poi cadere a terra, ma ancora non tardò a rialzarsi, aveva la pellaccia terribilmente dura quel maledetto mostro, avrei appeso la sua testa in camera come trofeo, me lo promisi solennemente.
Era sporco ovunque di un liquido verde, presumibilmente il suo sangue o qualunque cosa fosse, creava uno spettacolo disgustoso agli occhi dei deboli di stomaco.
Questa volta provò ad attaccare la copia, che invece di rispondere all'assalto, si girò per darsela brutalmente a gambe levate, ma il basilisco la inseguì, come giocando a guardia e ladri.
Iniziarono a correre quasi in circolo, percorrendo più o meno sempre lo stesso percorso per darmi il tempo di caricare, speravo, l'ultima offensiva.
Chiamai ancora lei, che mi aveva salvato prima, avrebbe dovuto farlo ancora.
Non esitò ad arrivare, bellissima come sempre, infuriata come non mai, imbracciò il pugnale e con un terribile grido, stridulo e potente, si lanciò contro il basilisco, mentre la copia svanì nel nulla.
Lo colpì terribilmente forte, gli spezzo diversi degli otto arti che aveva e gli cavò addirittura un occhio, lasciandolo cadere a terra.
Quel fottuto essere non morì, no, riuscì a "sopravvivere", se così si può dire.
Molto più lentamente di quando non feci io per rialzarmi, provò a scappare via rigettandosi sotto terra.
Ma questa volta non riemerse.
Non lo vidi mai più, non seppi mai se era morto scappando o se aveva ricominciato ad avere una "vita" nonostante le pesanti ferite infertegli.

« Ora riportami a casa, grazie, Ofelia. »

Dissi con un tono stanco e affannato, mentre ancora perdevo sangue, prima di svenire.
Lo spirito mi prese in braccio sorridente e volò leggiadra nell'aria riportandomi a casa.
Sì, proprio lei, la mia nuova casa.
Il Clan Goryo.



SPOILER (click to view)
Energia 5%
Stato Fisico Morsi su tutto il corpo, i più gravi su spalla e piede sinistro (entità superiore a critico).
Stato Mentale Sconvolto dallo scontro.
Passive

See you in the graveyard at midnight ~ L'infezione, presa dalla nascita, non ha fatto altro che peggiorare, arrivando in pochissimo tempo al primo stadio di questa malattia. Il periodo primario della sifilide è caratterizzato dalla comparsa del sifiloma e di una linfoadenite satellite. Il sifiloma si presenta come un nodulo indolente di colore rosso-scuro il quale presenta una superficie rosa con un fondo rosso vivo dal quale fuoriesce un essudato sieroso contenente i treponemi. Questo, si manifesta come una crescita delle articolazioni delle mani e un indurimento della dentatura, che diventano entrambi più resistenti del normale, divenendo in grado di recidere carni e superfici non troppo dure anche a mani nude, ma non solo, le prestanze fisiche sono aumentate notevolmente rispetto ad un comune mortale di pari energia, infatti avrà +50 nella PeRf e nella AeV, ma un malus di 25 punti nella PeRm, nonostante gli organi interni si deteriorino e lascino lo spazio ad ampie emorragie. Nessuno dei medici che l'ha analizzato ha capito il motivo di questo effetto quasi contrario rispetto alla normale Sifilide. Invece della paralisi, i muscoli delle gambe sono cresciuti, ma nonostante questo gli organi interni primari, come cuore, cervello e polmoni, lavorano male e molto più lentamente, la pelle a questo livello inizia a presentare numerose escoriazioni e tagli cicatrizzati e non, si inizierà a scolorire e a tingere di un tenue color grigiolino.

And I would be lying ~ A questo livello dell'infezione si cominciano a verificare i sintomi già più gravi. Il periodo secondario inizia circa sei settimane dopo la scomparsa della lesione primaria. È caratterizzato da un’ "eruzione cutanea", dove per eruzione si intende la comparsa di piccole macchie chiamate sifilodermi, che si estendono su diverse parti del corpo. Possono essere color fior di pesco (roseola) o rosso rameico con collaretto desquamativo (sifiloderma papuloso).
Le mani e i denti, però, si irrobustiscono e la prestanza fisica aumenta di 25 punti ad AeV e PeRf, anche se l'epidermide diventerà nettamente più sensibile, infatti, se rimarrà scoperta sotto il sole oppure se investita da una fiammata, riceverà un ulteriore danno di tipo basso per ogni turno in cui verrà sottoposta a questo strazio, ciò rende necessari l'utilizzo della maschera, del cappello e dell'impermeabile.
Nessun essere è mai sopravvissuto così tanto tempo al virus della sifilide, portandolo a questo tipo di simbiosi così particolare senza che il virus uccidesse o mangiasse dall'interno la mente dell'individuo, spesso portandola al suicidio, è un Virus davvero particolare, unico al mondo.
L'acne sifilitica è una manifestazione di tale periodo, caratterizzata da una localizzazione del processo luetico ai tessuti peri- e sotto-follicolari, pertanto, il supporto del laboratorio diventa fondamentale per la diagnosi d'infezione luetica nella maggior parte delle evenienze, soprattutto nei lunghi periodi in cui la malattia attraversa fasi silenti, dal punto di vista clinico.

Take This Life ~ Escluso e denigrato, August ha dovuto arrangiarsi per vivere, pur non possedendo un corpo forte in grado di affrontare qualsiasi tipo di situazione. Questa vita di stenti l'ha costretto, per la maggior parte, a rubare per vivere.
Evolvendosi in questa direzione, quindi, il Lue ha sviluppato un'utilissima abilità per portare a termine questi "Lavori sporchi".
La loro vista si è sviluppata infatti come quella dei felini, ed è diventato in grado di vedere nella notte come se fosse giorno, non importa quanto sia fitta l'oscurità che gli sta di fronte, purché la suddetta non sia illusoria.

One woe ~ Un dolore dopo l’altro, essi si susseguono silenziosi e senza meta, troppo rapidi perché possano essere contrastati. Così per il portatore della maschera, che la usa per farsi con essa schermo verso le intemperie della vita.
Se essa gli venisse in qualche modo sottratta e venisse indossata da altri, riverserebbe su questi tutto il dolore che su di essa si è posato. Lo sfortunato verrebbe colpito da un’influenza psionica tale da annebbiare i suoi pensieri e portarlo sul orlo del suicidio a causa della disperazione.


Attive

Sell me to infection ~ August, è l'unico essere vivente a riuscire a contagiare altri esseri viventi, con questa malattia, semplicemente al contatto con il corpo dell'obbiettivo. Infatti, illuminando di un alone rosso scuro entrambe le sue mani, sarà in grado, anche e soprattutto in un fitto corpo a corpo, di poter far letteralmente passare il virus dal suo corpo a quello con cui entrerà in contatto.
Con un singolo tocco, le tossine entreranno, in minuscole quantità, nel corpo dell'avversario, che si troverà stordito e nauseato per alcuni secondi, sufficienti per dare il tempo al Lue di attaccare con una seconda mossa o fuggire abbastanza lontano per uscire dal corpo a corpo.
Il virus, anche se non nella forma così estesa in cui la possiede August, conosce diversi tipi di antidoti, sarà infatti curabile come un qualsiasi altro veleno. L'abilità ha un costo medio di energie.

Perchance to dream ~ Sognare, forse sognare. Immaginarsi un’altra vita ancora, un altro volto ancora. E, quando qualche incubo ci colpisce, vedere il nostro, riflesso nell’intercapedine, riflesso negli occhi che angosciati guardano attraversi i buchi luminosi, l’unica parte di noi che non possiamo mai veramente nascondere.
Sognare, sperare di sognare. Con un consumo pari a Basso, il portatore della maschera potrà rendere per un turno evanescente la propria figura, come se provenisse da un sogno o, forse, da un incubo notturno. Essa manterrà la propria consistenza, ma di fatto sarà più difficile distinguerne l’aspetto e i contorni, che appariranno vaghi e sfuocati. L’illusione può essere contrastata come semplice illusione psionica. Può essere usata come difesa anche contro normali colpi fisici.

She seemed dressed in all of me ~ Il ladro, senza particolari tempi di concentrazione o imposizione delle mani, potrà dividere il proprio corpo in un milione di piccoli microbi. Questi non potranno arrecare danno al proprio avversario, ma solo muoversi nell'area, e ricomporsi in un punto non troppo distante, sempre nella stessa area, riformando il corpo del ladro. Ai microbi, batteri e virus non potrà essere arrecato alcun tipo di danno, di conseguenza la tecnica diviene utilissima per ripararsi da un attacco, ma non risulta molto utile come offesa o spostamento in quanto l'altro, seguendo il movimento dei batteri, potrà sempre capire dove è diretto il suo avversario.
I batteri sono costretti a muoversi in gruppo.
Il ladro deve scomporsi e ricomporsi nello stesso post.
I batteri non possono arrecare danno di alcun tipo al proprio avversario.
La tecnica va considerata una difesa assoluta se utilizzata per difendersi.
Consumo di energia: Medio

Speak the speech ~ Recitare la parte. Questo è la vita di ogni uomo, questo è la vita del mascherato. Recitare una parte più o meno complessa, con una traccia più o meno dettagliata. Tentare di conferire reale emozione a ciò che non proviamo, reale dolore in ciò che non sentiamo, reale verità in ciò a cui non crediamo. Sembrare un altro per essere noi stessi, per concederci un solo secondo, alla fine dell’atto, in cui sfilare la maschera e ritrovarci, quasi con timore, a fissarci nello specchio. Rimanerne immobilizzati, poiché solo la realtà può paralizzare l’opera.
Con un consumo pari a Medio, il portatore della maschera potrà sfilarsela per qualche secondo. In quel momento chiunque lo guardasse negli occhi rimarrebbe paralizzato per un turno, con la sola possibilità di muovere gli occhi, ascoltare, vedere, ma senza alcuna possibilità di agire. Questa è una normale tecnica psionica contrastabile come tale.

Therewith fantastic garlands did she make ~ Perché l’uomo cerca la bellezza? A chi desidera piacere? Vanesio, cerca di attirare l’attenzione dei propri simili, e in particolare delle donne. Di cui vorrebbe possedere il corpo e ingoiare l’anima, farla propria per l’eternità e poi gettarla via quando gli fosse venuta a noia. Amleto amò Ofelia solo per gioco, per poi abbandonarla al proprio destino, eppure la sua maschera non perse mai l’essenza di lei, il soffio pacato del suo respiro che l’aveva una volta, per errore, sfiorata.
Con un consumo pari ad Alto, il possessore della maschera potrà evocare per un turno sul terreno di gioco lo spirito di Ofelia stessa, intenta ad intrecciare raffinate ghirlande di fiori. Essa si sposterà evanescente sul campo di battaglia, con la propria eterea ed ormai immutabile bellezza. Ma appena scorgerà il nemico, chiunque egli sia, appena vedrà la minaccia che rischia di separarla ancora dal suo Amleto, si scaglierà su di lui furiosa, decisa a strappargli la pelle dal viso e ucciderlo brutalmente infliggendogli un danno pari al costo speso.

If I ever, If I never ~ Il gene. Non c'è scienza medica che tenga, lui doveva nascere Sifilitico e non ci sarebbe stata alcuna chance per poterlo salvare da questo terribile morbo. Il gene, però, si è bloccato, sviluppandosi come se fosse la madre del suo organismo interno, dando terribili svantaggi, dall'emarginazione alle escoriazioni sulla pelle, ma anche numerosi benefici. Il più particolare di questi è la capacità innata di August di poter controllare il virus e poterlo infondere in una quantità a piacere in qualsiasi cosa lui voglia, che sia però "non-viva", ma spesso e volentieri, lo imprimerà nella sua stessa spada.
Questo virus, a contatto con una forma animata di vita e recidendone la copertura esterna, entrando a contatto con la pelle, penetrerà nel corpo della vittima e raggiungendo in pochissimi istanti il cuore ed i polmoni, esplodendo e moltiplicandosi ad una velocità fuori dal normale, terribilmente elevata. Il virus si moltiplicherà così velocemente da "esplodere" letteralmente nell'organismo interno. Il consumo speso da August per trasportare il virus nella spada sarà direttamente proporzionale alla potenza dell'esplosione del gene nell'organismo della vittima. (Utilizzata a costo Basso).

Sitting in the dark ~ Cambierebbe volentieri tutte le sue capacità inumane per poter avere una vita comune senza doversi preoccupare di indossare una stupida maschera per nascondersi agli occhi inquisitori della gente, il Virus questo lo percepisce ed è capace di manifestarsi, con un consumo medio di energie, anche sotto forma del suo vero aspetto fisico, lasciando in parte il suo corpo, si dirigerà a pochi passi da lui, fuoriuscendo dal corpo di August come un liquido verde scuro, e strisciando per terra, prenderà forma plasmandosi da solo e creerà una copia perfetta di se stesso, che conterà come una vera e propria evocazione. L'unica differenza? L'aspetto fisico, essa non indosserà la maschera e sarà bello come il sole, una pelle chiara e il capello nero lungo gli scenderà fin sotto le spalle. Gli occhi saranno del medesimo colore. Questa, potrà utilizzare tutte le armi e le tecniche di August, infliggerà danni agli avversari e attingerà dall'energia originale del Lue e apprenderà ciò che vedrà e sentirà come se lo facesse direttamente l'originale.
Questa tecnica ha alcuni limiti, non si potrà allontanare più di una trentina di metri dal proprietario e non durerà oltre due turni, inoltre, al primo impatto subito sparirà in una lieve nube di fumo bianco, sciogliendosi e creando una pozzanghera dello stesso liquido simile ad acido che si dirigerà in pochi secondi verso il corpo di August, ritornando al suo interno tramite pori della pelle. La peculiarità di questa copia è che sarà sempre equipaggiata.

If I ever, If I never ~ Già citata, utilizzata a consumo basso.

Therewith fantastic garlands did she make ~ Già Citata.

Note : Purtroppo non sono riuscito ad uccidere il basilisco nonostante io gli abbia inferto pesanti ferite. Il combattimento l'ho scritto soprattutto per provare il mio nuovo artefatto. Grazie a chiunque lo leggerà.

 
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view post Posted on 28/7/2010, 16:37
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CITAZIONE

Correzione del combattimento. «



» Introspezione e Ragionamento. 3.75
I pensieri non si fanno molto vedere in questo scritto. All'inizio e verso la fine, solamente. Ma nel duello, vi è un unico botta e risposta tra il tuo personaggio e il mostro, il solito bruto senza un motivo valido per attaccarti, a cui rispondi nello stesosmodo, come capita. Non c'è un ragionamento, il tuo personaggio vi combatte contro e basta, utilizzando le tecniche che possiedi. Peccato, vi sarebbero numerosi spunti che potrasti utilizzare e sviluppare in netta più ampia parte, ma non sono utilizzati.
Non posso darti la sufficienza. Oltretutto, la lunghezza e la qualità dello scritto, senza un vero e proprio background dello scontro (come si vede già dall'inizio, quando ti ritrovi in quel posto senza sapere perché) fan supporre che tu abbia scritto il combattimento per fare soldi.
Anche perché non penso che questo abbia conseguenze: l'hai usato semplicemente per provare l'artefatto. E ok. Ma fatto sta che, Introspezione e ragionamento, ve n'è troppo poca.


» Movenze e Descrizioni. 4
Contribuendo a questo voto il fatto che le frasi sono dannatamente lunghe e il periodo pesante da seguire, le descrizioni sono solo accennate, le movenze buttate lì. Non posso accettarlo da una Verde. Anche la scelta del luogo ha contribuito, devo ammetterlo: un deserto e cielo limpido e afoso, non si presta molto ad elaborate descrizioni.
Inoltre, anche tre errori ortografici sono troppi per un combattimento di queste dimensioni, ed almeno la forma avrebbe dovuto essere perfetta. Nulla da aggiungere, devi solo impegnarti molto di più.


» Abilità e Lealtà. 4
Va bene, il basilisco non l'hai ucciso e hai subito quanto dovuto, ma è stato troppo facile. Nel senso: non ho visto dove sta la tua abilità in duello. Almeno, in un combattimento autoconclusivo questo dovrebbe venir fuori. Leggendo la tua interessante scheda e abilità, mi sarei aspettato di più. Non hai praticamente più energie, ma hai semplicemente usato abilità per provare il tuo artefatto, o così è quanto sembra: non posso darti un voto alto nemmeno in questo campo.
Il fatto che tu abbia utilizzato un mostro energia Verde a pericolosità D per questo scontro ha abbassatto ulteriormente questo punto. Mi è parso troppo strano che il basilisco fosse energia Verde, sul serio.

» Voto finale (Non media aritmetica). 4

» Commento finale.
Senza un background, la scena risulta essere banale e noiosa. E' breve, certo, ma la lunghezza eccessiva delle frasi la fa sembrare molto più lunga di quanto è in realtà.
Mi dispiace, ma con il presupposto che il combattimento sia stato scritto per guadagnare Gold mi vedo costretto a darti un voto basso. Non vi sono contenuti, solo spunti non elaborati. Devi migliorare. E il primo passo è approfondire l'abbozzato personaggio. Costruendogli un background efficace, ad esempio, ed utilizzando questi combattimenti in vista di quest'obiettivo. I risultati arriveranno.

Comunque, per ogni dubbio/richiesta/insulto o altro contattami pure. ^^

» Gold guadagnati. 175G

Aggiorno.

 
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