| × R o r s c h a c h |
| | « C a c c i a A l l ' U o m o ~ » Fuggiaschi Mortali Chapter III
La solitudine che brutta bestia. Ma io ero abituato a stare solo. Senza alcuno vicino abbandonato a me stesso. E quella volta come tutte le altre non sarebbe stata differente.E non l'avessi mai fatto, mi avventurai da solo in quel maledetto labirinto, una trappola mortale costruita dalla natura che racchiudeva chissà quali misteri e quali pericoli. Ma ne sarei uscito vivo. Una serie di cunicoli mi portarono in un angolo oscuro dove poco o niente era illuminato, ma riuscivo comunque a vedervi attraverso. Continuai per quel corridoio stretto, pieno di rocce acuminate che per poco non mi ferivano ovunque fino ad una specie di porta dalla quale, uscendo, notai che il paesaggio cambiò completamente, dando vita ad un piazzale abbastanza largo fatto completamente di roccia vulcanica perfettamente levigata dai millenni. Ed eccolo qui, il vicolo cieco dove ogni uomo sarebbe impazzito, per la solitudine e per il desiderio di poter respirare di nuovo all'aria aperta senza quella sensazione claustrofobica che li soffocava. Decisi che, se non volevo impazzire, sarei dovuto tornare indietro, o almeno provarci. Quello era un fottuto vicolo cieco.
Ma forse non ero solo, oppure si trattò solo di una banale coincidenza ma in quel canyon non mi ritrovai solo. Fortuna o sfortuna? L'avrei sicuramente scoperto a breve. Sopra di me c'era solo un soffitto di roccia che speravo avrebbe retto ancora senza intrappolarmi mortalmente al suo interno. Non volevo rimanere lì per il resto dei miei giorni. Mi guardavo attorno, leggermente spaventato mentre pensavo a come muovermi e ai passi che avevo percorso per trovarmi lì, sfortunatamente, preso dalla foga mi dimenticai di lasciare tracce del mio passaggio in modo da poter ritrovare facilmente la strada del ritorno, per altro, i gas mi facevano respirare terribilmente male, sentivo la testa pesante e i polmoni otturati, come respirare catrame in continuazione. Tossivo e sentivo caldo, caddi sulle ginocchia, mi mancava l'aria. Mi sfilai tutto tranne i pantaloni e la maschera, gettai tutti gli indumenti di fianco a me facendone un mucchietto. Ai lati della piccola arena scorrevano i fiumiciattoli tossici che mi toglievano il respiro. E come volevasi dimostrare, si incontra qualcuno sempre nel momento in cui non vorresti vedere nessuno e non si trattò neanche di un ospite gradito. Mi vide a terra, in ginocchio, provato da quella malsana situazione e non perse l'occasione per cogliermi alle spalle, bastardo. Mi lego le mani con qualcosa e puntandomi una tagliente lama alla gola per impedire che mi girassi ed essendo lui dietro di me, non riuscii subito a guardarlo in faccia, mi disse qualcosa: « Avanti, consegnami la tua spada.. » Merda! Ero inchiodato, con una lama alla gola e le mani immobilizzate era difficile poter fare qualcosa. Non aspettò nemmeno una mia risposta e decise di servirsi da solo e sfilarmi la spada, continuai a tacere. « Ma guarda che bell'arnese.. » Disse sfilandolo dalla sua custodia « Una volta uscito di qua mi tornerà molto utile! » Oh no caro mio, tu non ci saresti uscito di qua, gli avrei staccato quella lingua biforcuta non appena mi sarei liberato. Mi colpì con un forte calcio nella schiena, ridendo come se avesse raggiunto un obbiettivo, ma ovviamente non sapeva chi ero, povero illuso. Anche lui risentiva degli effetti dei gas, continuando a tossire molto forte, sputando addirittura un po di sangue. Faticavo a muovermi, ma mi venne un idea, riuscii a girarmi e lo vidi. Era alto e fisicamente ben messo, muscoli e tatuaggi su ogni parte del corpo, dall'enorme collo in giù. Era pelato con un enorme tatuaggio anche sulla parte posteriore della testa che non capii cosa raffigurasse, aveva un paio di pantaloni lunghi, di color mimetica silvestre e un paio di anfibi molto grossi, ma invece di una pistola, impugnava una grossa scimitarra molto bella e con chissà quale storia. L'espressione cruda sul volto faceva capire che era un veterano, ma come era finito qui? Mi venne spontaneo chiederglielo. « E tu come sei finito in questo buco? » « Ho ucciso la persona sbagliata.. Ma ora tu mi porterai fuori di qui, o ti ammazzo! » Disse con la voce grossa e violenta, come se fosse la sua ultima possibilità, sembrò quasi disperato, poveretto. Ma io ero legato, cazzo, come avrei potuto liberarmi? Tentai di prendere tempo. « Ma che cazzo ne so di come si esce di qua.. Intanto liberami, non te lo ripeterò una seconda volta.. » Dissi mentre ero ancora seduto a terra, lui scoppiò in un'altra fragorosa risata che non durò molto, convertendo in pochi attimi la sua espressione a seria e cupa. Mi prese per il collo e mi lanciò ad almeno una decina di metri di distanza da dove mi trovavo, l'impatto fu forte, mi scagliò con una violenza ed una ferocia inaudita, fortunatamente non battei la testa. E lui si rimise a ridere, come se i gas avessero un effetto esilarante su di lui, o forse era solo allegro, boh. Faticavo a muovermi e a fatica mi rigirai a faccia in su, mentre lui si avvicinava a passo lento verso di me, brandendo la scimitarra. Lo guardai negli occhi, senza staccare lo sguardo e la mia maschera quasi fece il resto. Lui sgranò le pupille, aprendo i bulbi oculari completamente e cominciando ad indietreggiare, " Che ti succede? Hai paura di me? Già, fai bene, tutti devono avere paura di me. " Lasciò cadere la lama al suolo che produsse un forte eco metallico che rimbombò per qualche secondo. Nel frattempo muovevo i polsi e sfruttando le mie abilità di ladruncolo e fuggitivo mi liberai dalla stretta di quella cinghia che mi teneva legate entrambe le mani. Ero libero, ora erano tutti cazzi suoi. Lo guardai in faccia, scatenandogli contro tutta la mia ira, una bestia evocai, una creatura terribilmente affascinante quanto indemoniata, il mio spirito guida, l'unica vera compagna che io abbia mai avuto. Si scagliò sull'uomo con violenza inaudita e con graffi e pugni gli inflisse pensanti danni, staccandogli addirittura un braccio, facendogli perdere molto sangue, urlava di dolore il poveretto, ormai ce l'avevo in pugno, o forse no? Strano, non tutti avevano un asso nella manica, ma lui sì e fu abbastanza per mettermi nuovamente in difficoltà. Il braccio, gli ricrescette, robusto e forte come prima, bloccando totalmente l'emorragia. Sgranai gli occhi, non mi sarei mai aspettato una cosa simile. « Cristo, ma che cazzo sei? » Non mi rispose, si limitò a ghignare mentre raccolse la sua spada e cominciò a correre verso di me mirando al trafiggermi, quei maledetti gas mi indebolivano in continuazione, facendomi concentrare poco, ma fortunatamente questa cosa non valeva solo per me, anche lui non riuscì a prendere perfettamente la mira, colpendomi solamente in una spalla. Gridai con tutta la forza che avevo in corpo, lasciai uscire tutto ciò che avevo dentro, senza che nessuno, a parte lui, potesse sentirmi. Cazzo, che dolore, per un attimo pensai di non farcela, almeno finché l'uomo non tirò fuori, con forza, la lama dalle mie carni ed entrambi, sfiniti dai gas, balzammo all'indietro, cadendo. Il mio braccio sinistro sarebbe rimasto inutilizzabile per un bel pezzo. Entrambi ci rialzammo più o meno contemporaneamente, barcollanti e stremati, riuscii a muovermi leggermente prima di lui, almeno in tempo per raccogliere la mia spada e sfoderarla, tentò un flebile colpo di sciabola verticale, che parai senza difficoltà ponendo la mia lama in mezzo, ma questa volta il bastardo aveva fatto i conti senza l'oste, il mio virus, con un tocco nel petto, che in sé non era molto potente, gli scaricai una leggera dose di batteri che si mischiarono in fretta con il suo sangue stordendolo e provocandogli un leggero emicrania, dopo pochi secondi lo trafissi di netto, nel cuore e l'uomo si sentì come esplodere dall'interno e le iridi diventarono completamente bianche, si inginocchiò al suolo, cadendo a faccia in avanti mentre estraevo la mia spada sporca di sangue. Respirai affannosamente, girandomi, credendo che tutto fosse finalmente finito ed invece no, quel bastardo provò ad afferrarmi una caviglia rialzando leggermente la faccia. « NON HAI CAPITO NIENTE ALLORA! » Esclamai impugnando ancora saldamente la mia katana, infilandogliela nel petto e, con tanta forza quanta disperazione, sollevai lui e la spada, catapultandolo verso il soffitto dell'arena sotterranea, facendo franare il soffitto e aprendo un vasto cratere. Sospirai, sentii quasi l'aria entrarmi nei polmoni, ma era solo una sensazione, sapevo benissimo che fuori mi attendevano ancora vulcani ed omicidi. Scalai le rocce e finalmente vidi la luce.
Energia Residua: 40% Stato Fisico: Perforazione profonda sulla spalla sinistra, respiro affannoso e polmoni quasi collassati a causa dei gas, lividi e abrasioni dovute agli urti (critica entità)Stato Mentale: Sfinito, rassegnato a non poter ancora tornare a casa. Passive Sell me to infection ~ L'infezione, presa dalla nascita, non ha fatto altro che peggiorare, arrivando in pochissimo tempo al primo stadio di questa malattia. Il periodo primario della sifilide è caratterizzato dalla comparsa del sifiloma e di una linfoadenite satellite. Il sifiloma si presenta come un nodulo indolente di colore rosso-scuro il quale presenta una superficie rosa con un fondo rosso vivo dal quale fuoriesce un essudato sieroso contenente i treponemi. Questo, si manifesta come una crescita delle articolazioni delle mani e un indurimento della dentatura, che diventano entrambi più resistenti del normale, divenendo in grado di recidere carni e superfici non troppo dure anche a mani nude, ma non solo, le prestanze fisiche sono aumentate notevolmente rispetto ad un comune mortale di pari energia, infatti avrà +50 nella PeRf e nella AeV, ma un malus di 25 punti nella PeRm, nonostante gli organi interni si deteriorino e lascino lo spazio ad ampie emorragie. Nessuno dei medici che l'ha analizzato ha capito il motivo di questo effetto quasi contrario rispetto alla normale Sifilide. Invece della paralisi, i muscoli delle gambe sono cresciuti, ma nonostante questo gli organi interni primari, come cuore, cervello e polmoni, lavorano male e molto più lentamente, la pelle a questo livello inizia a presentare numerose escoriazioni e tagli cicatrizzati e non, si inizierà a scolorire e a tingere di un tenue color grigiolino. Take this life ~ A questo livello dell'infezione si cominciano a verificare i sintomi già più gravi. Il periodo secondario inizia circa sei settimane dopo la scomparsa della lesione primaria. È caratterizzato da un’ "eruzione cutanea", dove per eruzione si intende la comparsa di piccole macchie chiamate sifilodermi, che si estendono su diverse parti del corpo. Possono essere color fior di pesco (roseola) o rosso rameico con collaretto desquamativo (sifiloderma papuloso). Le mani e i denti, però, si irrobustiscono e la prestanza fisica aumenta di 25 punti ad AeV e PeRf, anche se l'epidermide diventerà nettamente più sensibile, infatti, se rimarrà scoperta sotto il sole oppure se investita da una fiammata, riceverà un ulteriore danno di tipo basso per ogni turno in cui verrà sottoposta a questo strazio, ciò rende necessari l'utilizzo della maschera, del cappello e dell'impermeabile. Nessun essere è mai sopravvissuto così tanto tempo al virus della sifilide, portandolo a questo tipo di simbiosi così particolare senza che il virus uccidesse o mangiasse dall'interno la mente dell'individuo, spesso portandola al suicidio, è un Virus davvero particolare, unico al mondo. L'acne sifilitica è una manifestazione di tale periodo, caratterizzata da una localizzazione del processo luetico ai tessuti peri- e sotto-follicolari, pertanto, il supporto del laboratorio diventa fondamentale per la diagnosi d'infezione luetica nella maggior parte delle evenienze, soprattutto nei lunghi periodi in cui la malattia attraversa fasi silenti, dal punto di vista clinico. ~ One woe: Un dolore dopo l’altro, essi si susseguono silenziosi e senza meta, troppo rapidi perché possano essere contrastati. Così per il portatore della maschera, che la usa per farsi con essa schermo verso le intemperie della vita. Se essa gli venisse in qualche modo sottratta e venisse indossata da altri, riverserebbe su questi tutto il dolore che su di essa si è posato. Lo sfortunato verrebbe colpito da un’influenza psionica tale da annebbiare i suoi pensieri e portarlo sull’orlo del suicidio a causa della disperazione. Attive Utilizzate: And I would be lying ~ Oltre ad ammaliare le persone, a questo livello del suo controllo mentale, August è anche in grado di incutere timore nelle persone, grazie alla poco gradevole forma della maschera ed un consumo basso di energie, potrà piegare le menti alla propria volontà, segnandole terribilmente e straziandole, fino a costringerle ad eseguire qualsiasi tipo di ordine che gli viene impartito per paura di poter finire tra le sue grinfie. Therewith fantastic garlands did she make ~ Perché l’uomo cerca la bellezza? A chi desidera piacere? Vanesio, cerca di attirare l’attenzione dei propri simili, e in particolare delle donne. Di cui vorrebbe possedere il corpo e ingoiare l’anima, farla propria per l’eternità e poi gettarla via quando gli fosse venuta a noia. Amleto amò Ofelia solo per gioco, per poi abbandonarla al proprio destino, eppure la sua maschera non perse mai l’essenza di lei, il soffio pacato del suo respiro che l’aveva una volta, per errore, sfiorata. Con un consumo pari ad Alto, il possessore della maschera potrà evocare per un turno sul terreno di gioco lo spirito di Ofelia stessa, intenta ad intrecciare raffinate ghirlande di fiori. Essa si sposterà evanescente sul campo di battaglia, con la propria eterea ed ormai immutabile bellezza. Ma appena scorgerà il nemico, chiunque egli sia, appena vedrà la minaccia che rischia di separarla ancora dal suo Amleto, si scaglierà su di lui furiosa, decisa a strappargli la pelle dal viso e ucciderlo brutalmente infliggendogli un danno pari al costo speso. Your ice-cold touch ~ August, è l'unico essere vivente a riuscire a contagiare altri esseri viventi, con questa malattia, semplicemente al contatto con il corpo dell'obbiettivo. Infatti, illuminando di un alone rosso scuro entrambe le sue mani, sarà in grado, anche e soprattutto in un fitto corpo a corpo, di poter far letteralmente passare il virus dal suo corpo a quello con cui entrerà in contatto. Con un singolo tocco, le tossine entreranno, in minuscole quantità, nel corpo dell'avversario, che si troverà stordito e nauseato per alcuni secondi, sufficienti per dare il tempo al Lue di attaccare con una seconda mossa o fuggire abbastanza lontano per uscire dal corpo a corpo. Il virus, anche se non nella forma così estesa in cui la possiede August, conosce diversi tipi di antidoti, sarà infatti curabile come un qualsiasi altro veleno. L'abilità ha un costo medio di energie. Mostro Scelto I banditi ~ Astuti e molto esperti nel commettere atti criminosi, i banditi rappresentano una piaga ampiamente diffusa in tutti i luoghi di Asgradel. Il banditismo è difatti la minaccia più grande cui i viaggiatori debbono far fronte, ovunque essi siano diretti e da qualunque punto siano partiti; che si tratti di imboscate tese al latrocinio o di veri e propri massacri di carovane, questo malcostume regna indiscusso dal nord al sud. Elfi, demoni, umani, orchi, nani...non esistono limiti di razza (né sesso) tra i banditi e, sebbene spesso agiscano in gruppi -vere e proprie bande criminali- costoro hanno l'abitudine di recarsi in città o nei luoghi più densamente abitati per spendere il frutto delle loro rapine. Si tratta del momento migliore per catturarne uno, vista l'indubbia pericolosità di questi individui nell'agire coordinatamente col resto dei loro compari. Tuttavia è bene non sottovalutarli, poiché ogni bandito che si rispetti impara presto ad affrontare situazioni di ogni genere: abili maestri d'armi sia che impugnino una spada o brandiscano una balestra, sono oltremodo intelligenti (o perlomeno molto esperti), quindi è difficile coglierli di sorpresa ed anzi più semplice che siano essi ad ingannare l'avversario grazie alla loro astuzia. Prediligono l'uso di armi bianche come spade o scimitarre, con cui sono maestri impareggiabili in corpo a corpo, a prescindere dalla forza bruta non sempre eccelsa, e non disdegnano le armi da fuoco di piccola taglia. Essendo capaci di sfuggire facilmente a qualsiasi garbuglio, la sorveglianza su di loro è assai stretta, sulla Fat Whore. Sono stipati nel Settore 4, che è ancora tra quelli predisposti al rilascio in casi critici, ma essendo il prezzo per la loro detenzione più elevato della media è difficile che i Gerarchi decidano di privarsi di queste fonti di guadagno così, a cuor leggero. La sparizione di uno o due banditi non desta comunque sospetti, né solleva polveroni, perciò il livello di tolleranza sugli abusi dei carcerieri è ancora molto elevato. Note ~ Mi scuso per aver utilizzato così poche abilità attive durante lo scontro, ma non sapendo quanto manca alla fine della quest ho sfruttato il minimo indispensabile dei miei fondi energetici, essendo già ridotti del 25%. Inoltre, il mostro è comunque di un grado energetico inferiore al mio e di uno in pericolosità, inoltre, i gas nocivi hanno effetto anche su di lui e ciò mi ha dato una mano. Edited by × R o r s c h a c h - 18/9/2010, 12:25
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