Bekâr-şehir

La regione comunemente denominata come le Terre dei Primi (“Bekâr-şehir” nel dialetto locale) è totalmente priva di confini con le terre circostanti. Caratterizzata prevalentemente da un territorio brullo e desolato, attraversato da lunghe strisce desertiche e distese saline, presenta, negli appezzamenti di confine, anche elementi tratti dalle lussureggianti pianure del Plaakar o aree paludose che erano state ignorate durante le opere di bonifica prima dei Maegon e successivamente del popolo nanico.
Il Bekâr-şehir accoglie però numerose città e villaggi chiamate semplicemente città libere. Ciascuna di queste realtà urbane ha in comune con le altre il desiderio di mantenere la propria indipendenza rispetto alle potenze esterne, a prescindere dalla potenza dell'insediamento. Queste città autosufficienti non hanno una capitale, ma vedono in Umut Alev un nodo centrale per il commercio, lo scambio di risorse e la difesa del territorio. I signori a comando dei singoli centri urbani sono, di norma, potenti schiavisti che si fanno difendere da veri e propri eserciti privati e compagnie mercenarie, tra le quali quella rinomata dei Leoni Rossi, guidata da Lamrael Redskin.
Aldilà dell'autonomia e dell'indipendenza, ciò che accomuna le città libere è, ironicamente, la pratica dello schiavismo:
gli schiavi vengono utilizzati come servitori dai numerosi signori e mercanti, che sono sempre alla ricerca dell'esemplare più raro. Il largo traffico di umani che si è sviluppato tra le città libere è divenuto talmente ampio da coinvolgere creature di ogni razza e provenienza, suscitando una febbre da collezionismo negli schiavisti, che hanno iniziato ad attorniarsi di servi sempre più belli, unici o insoliti, neanche fossero gioielli da indossare. Essi si liberano di loro con questa stessa noncuranza, uccidendoli quando ritengono che siano diventati inutili o semplicemente perché annoiatisi della loro presenza.