Alcrisia

Il confine meridionale dei Quattro Regni è costituito dall'Alcrisia, una terra calda e ricca che costituisce l'ultimo confine civilizzato prima del Deserto dei See. Il suo nome sta per "mare d'oro" ed è dovuto alla sconfinata distesa di erba secca e gialla che ricopre ogni angolo di questa regione rocciosa, simile a paglia.
L'Alcrisia è un territorio civilizzato e turbolento: essa è considerata dall'impero come una sorta di appendice di scarsa rilevanza dei Quattro Regni, al punto tale che vi sono relegati i nobili di minore importanza. La misera attenzione di Basiledra nei riguardi di questa terra ha determinato lo sfociare di incontrollate violenze che in qualsiasi altra parte dell'impero sarebbero state sedate con semplicità. I nobili dell'Alcrisia sono subdoli e ambiziosi, e non esitano un solo istante a ricorrere a mezzi anche illeciti pur di accaparrarsi la più infima briciola di potere. Ne risulta quindi che l'Alcrisia sia costantemente martoriata dalle guerre e dagli inganni che ciascun nobile compie ai danni del vicino, e da continui episodi di violenza imprevedibili.
Ciò nonostante, la vicinanza con l'Akeran rende l'Alcrisia il territorio più esotico di Dortan e, in certa parte, quello più ricco di merci rare. Qui è possibile trovare vini pregiati, sete preziose e simili chincaglierie con le quali gli abitanti del luogo amano adornare le loro abitazioni, che altrimenti non sarebbero altro che spogli cubi di pietra bianca ammassati in borghi sulla cima delle colline più alte.
La ricchezza e lo scarso controllo del territorio hanno inevitabilmente attirato all'interno di esso un numero sorprendente di criminali e fuorilegge. Nell'Alcrisia si nascondono malviventi di qualsiasi livello, dall'affamato taccheggiatore all'assassino prezzolato che lavora solamente su commissione. I continui dissidi nobiliari hanno creato terreno fertile perché vi si insediassero non solo biechi tagliagole, ma anche figure più complesse, come spietati negromanti che si fingono banali attendenti o appartenenti a culti eretici che sono costretti a professare le loro religioni oscure il più lontano possibile da Basiledra. Tutto ciò è tacitamente accettato dal popolo, che non osa mettersi contro la nobiltà per paura di essere messo a tacere nel più rapido dei modi, e che conduce una vita coraggiosa e omertosa, tenendo per sé le informazioni più scabrose e cercando di stare sempre dalla parte del più forte.