Rovine di Basiledra

Basiledra era il centro nevralgico del mondo umano, la capita del regno, la città più prospera e grande dell'intero Dortan. Delle sue strade lastricate e dei suoi quartieri nobiliari non rimane più niente se non macerie e sparute strutture che ancora, stoicamente, resistono all'incedere dell'incuria e dell'abbandono. Dopo la guerra contro la Guardia Insonne Basiledra è stata abbandonata, lasciata a sé stessa, divenuta rifugio per reietti e briganti. Laddove un tempo c'erano fiorenti mercati domenicali ed eleganti palazzi, oggi sorgono solamente macerie cui la natura sta richiedendo poco elegantemente il suo tributo. Le strade, divelte in più punti, conducono a profondi crepacci che sprofondano in un abisso oscuro che ha inghiottito decine di anime durante i nefasti eventi della guerra, rendendo difficile anche al più esperto degli esploratori muoversi agilmente all'interno del territorio cittadino. Il Cuore di Marmo, un tempo sede del Re e bastione ultimo contro il nemico, ha perduto ogni sua funzione, crollato in larga parte, mentre la Cattedrale del Sovrano, quasi come a farsi fautrice dell'ultimo baluardo di speranza, è rimasta in piedi a testimoniare quello che Basiledra, un tempo, significava per gli uomini di tutto il Dortan. Con le sue vetrate colorate oramai distrutte, gli archi rampanti crollati e la copertura del tetto crollata, anche la cattedrale porta i segni del tempo e dell'abbandono. Le rotte mercantili evitano accuratamente la zona, preferendo aggirarla e dirigersi in luoghi civilizzati, come i nuovi centri di potere di Ladeca e dei proprietari terrieri, così come le ricche terre fertili attorno alla capitale oramai giacciono incolte, tornando a coprirsi di erba e fiori. È una terra selvaggia, oramai, l'antica città, dove nessuna legge e nessun Re portano più la corona. Un luogo pericoloso, lasciato in disparte mentre il mondo prosegue il suo corso, mentre l'umanità si evolve. Basiledra ora è silenziosa, immobile, retaggio di un passato per cui molti hanno dato la vita, ma non giace dimenticata: nel cuore di ogni abitante del Dortan c'è la profonda e radicata speranza che un giorno, quando l'umanità sarà di nuovo al sicuro, il Trono che non Trema venga ricostruito e un nuovo Re, illuminato dalla luce del Sovrano, sieda nuovamente a Basiledra.