Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Si riparte, Per i villaggi dell'ovest

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view post Posted on 26/9/2006, 15:25
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CITAZIONE
Visto che ho poco tempo, vi farò fare una cosa particolare. La scena è quella dei villaggi dell'Est, come l'abbiamo lasciata: il clan distrutto, la visita di Squall, la notte passata a pormi domande e tutto il resto... ora voi dovrete descrivere il risveglio... vi ricorderete che Ray ha detto chiaramente che il giorno successivo ci saremmo diretti ad Ovest, quindi parlate minuziosamente delle vostre ambizioni, di quello che pensate di trovare, delle preparazioni prima del viaggio ecc ecc... il mio personaggio sta dormendo, è l'alba, e voi tutti vi svegliate. Do a Bankotsu l'incarico di svegliarmi, tutti gli altri mi lascino dormire.

NB: Tutti quelli che non posteranno qui in seguito, verranno considerati assenti nell'avventura... potranno riinserirsi più avanti, certamente, anche in questo stesso topic, ma non riceveranno la stessa ricompensa degli altri utenti.

Grazie dell'attenzione ^^

Ray~

 
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Corey
view post Posted on 26/9/2006, 16:31




Corey passò la notte sveglio, d'altraparte c'era bisogno di qualcuno che sorvegliasse il gruppo mentre tutti riposavano, quindi non chese nulla a nessuno e si limitò a fare ciò che riteneva giusto. Una tenue luce rosacea iniziava a dipingere le nuvole in un cielo che, ora, cominciava ad illuminarsi mentre assumeva il suo tradizionale colore diurno. Di lì a poco i suo compagni si sarebbero svegliati e avrebbero iniziato la marcia verso ovest.

L'ovest, che cosa avrebbe sevato al clan quella terra ancora inesplorata?
Forse un posto dove rimettere in sesto il clan?

Oppure, molto più probabilmente, avrebbero trovato un luogo colmo di pericoli e insidie che altro non arebbe procurato se non guai.
Corey si tenne sveglio tutta la notte ponendosi quei quesiti ed immaginando come sarebbe apparso il paesaggio dell'ovest o quante perdite avrebbe subito il clan durante l'ipotetico scontro tra esso e i Toryu, ma il mezzo demone non poteva avere la certezza che le sue fantasie fossero esatte, l'unica cosa che poteva fare era mettersi in cammino e aspettare.
Corey era in piedi ai margini della foresta e teneva le mani nll tasche dei pantaloni mentre scrutava la boscaglia che, poco a poco, iniziava a schiarirsi. Forse avrebbe dovuto svgliare alcuni suoi compagni ma alla fine si disse che, quando sarebbe giunto il momento, lo avrebbero fatto da soli, quindi attese.

Edited by Corey - 26/9/2006, 19:14
 
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Ruggi76
view post Posted on 26/9/2006, 18:39




Cloud stette fermo seduto sul tronco, intanto nella testa gli martellavano le mille domande che gli doveva ancora fare a Ray, come era sopravvissuto a quella carneficina subita da parte sua?
Che emozioni aveva provato...dopo la lenta trasformazione?
Come era riuscito a giungere fino a li, alclan Toryu?
Come aveva fatto ad acquisire un potere innato così forte e potente subito da neonato?
E infine...com'era prima della sua trasformazione?...Cattivo....Quanto???
Successivamente c'erano altre domande, molto piu' profonde ma in fondo non erano fatti suoi, che ne poteva sapere lui?
Stupido paladino considerato baro e debole da tutti...

Devo farmi valere...devo dimostrare chi sono veramente e chi diventerò in futuro.
Non poso continuare a perdere consecutivamente e soprattutto mostrarmi debole piangendo e mostrando buchi nella mia personalità...
Ho deciso da adesso subirò un cambiamento radicale...piu' ferreo e allo stesso tempo manterrò un comportamento da uomo di valore...da paladino.
Metteròda parte l'orgoglio e la gloria e questi faranno posto a umiltà e gentilezza...non dovrò mai scordarmelo...mai


Lo sguardo del mezz'elfo parve molto deciso e determinato al cento per cento, non si sarebbe piegato molto facilmente e stavolta avrebbe pensato prima di agire...si, sarebbe stato piu' saggio e meno impulsivo.
Ray andò a dormire, con il suo passo deciso e senza esitazioni, al mezzo uomo gli dava fastidio chiamarlo "HALF" suonava come una chiamata di scherno e poteva farrammentare i racconti del passato...no mai...Cloud non lo chiamerà mai in quel modo.
Adesso il punto era come ingannare il tempo, con il cambiamento la svolta che voleva intraprendere il guerriero non riusciva a prendere sonno...

Vado a rinfrescharmi un po' chissà se c'è qualcuno nei pressi del fiume vicino...forse gli potrei dare una mano...andiamo

L'uomo prese tutte le sue provviste ovvero cibo, acqua e qualche sasso che ritrovò dentro alla capanna.
Prese tutto tranne le sue spade, non aveva vogli di portare un fardello così pesante quindi per la prima volta lasciò riposare anche le lame bianche.
Infine si avviò al fiume, abbastanza lontano ma anche altrettanto vicino per sentire quando si doveva partire per andare nelle nuove terre...forse disabitate o piene di distruzione.
Cloud arrivato alla meta si sedette e si distese sulla rva del fiume pensando a chi e che cosa aveva conosciuto in quella giornata estenuante e piena di disgrazie e potremmo dire vitalità...

Se non era per la piccola Nanrin sarei già depresso...ahahaha mi viene da ridere come per poco non capitombolava giu' dalla collina...molto simpatica.
Invece Cress... uguale a me...stessa razza...non propio uguali ma sarà il quinto che conosco della mia stessa patria...emarginata da tutto e tutti


Il tempo trascorse e ben presto l'alba fu presente.
Era tempo di inccaminnarsi...era tempo di farsi coraggio e non mollare...era tempo di vivere
 
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TKO
view post Posted on 26/9/2006, 19:11




I raggi del sole filtravano attraverso la tela della tenda quando Ru aprì gli occhi.
Era arrivato al clan solo la sera prima, più vivo che morto, eppure la dormita e la cena lo avevano rimesso in sesto quasi del tutto. Sentiva ancora i muscoli leggermente affaticati, ma era un problema con il quale poteva tranquillamente convivere.
Il mezzo demone scostò le coperte e si diresse verso l’uscita della tenda. Uscì all’aria aperta senza preoccuparsi del fatto di essere solo in biancheria intima. Controllò, con un occhiata, la posizione del sole: era l’alba.
Ru girò su sé stesso e rientrò nella tenda, ci mise un attimo a localizzare i suoi vestiti, la sera prima era troppo stanco per far caso a dove li aveva gettati prima di mettersi a dormire. Il mezzo demone iniziò a vestirsi immediatamente, sentiva che qualcosa si stava movendo nell’accampamento e voleva capire cosa fosse.
Mentre si vestiva i pensieri gli si affollavano nella mente senza lasciargli tregua.

Non so nulla di questa gente.
Devo loro la vita, ero più morto che vivo ieri sera ma…
Devo sapere di più.


Una volta finito di vestirsi il mezzo demone prese il cinturone e se lo legò attorno alla vita, poi sistemò la sua spada al suo posto. Si chinò e controllò che il pugnale fosse ancora nascosto nello stivale, così era. Uscì dalla tenda e prese a camminare per l’accampamento, forse avrebbe trovato qualcuno a cui fare un paio di domande.
 
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Cress
view post Posted on 26/9/2006, 20:33




Cress quella notte aveva dormito malissimo, tormentato dalle mille e più domande che gli affollavano la testa, trasformate in incubi. Si destò di scatto dal suo sonno tormentato. Si guardo intorno. Rudy, il suo fedele lupo, dormiva beatamente dietro di lui. Cress lo aveva usato come cuscino e come coperta, e di certo non poteva lamentarsi della sua comodità. Il sole era sorto da poco, era l'alba. Il cielo era sereno e di un colore rosato, come quello delle pesche. L'accampamento del clan Toryu mostrava i privi segni di vita: gente che usciva dalle tende, nuove reclute arrivate durante la notte, gente che non aveva proprio dormito. Il mezz'elfo si alzò in piedi e andò dietro un albero ad indossare l'armatura (la sera prima aveva ritenuto opportuno dormire con i vestiti addosso). Quando ebbe finito, raccolse le sue due spade da terra. Mise la Dark Blade nel fodero al suo fianco sinistro e la Obscure Root nel fodero sulla schiena. Quest'ultima arma non era ancora stata usata dal ragazzo, che fremeva dalla voglia di provarla. Dopodichè Cress lasciò Rudy al suo profondo sonno e si avviò al centro del campo, dove riaccese il falò che durante la notte si era ridotto ad un mucchio di tizzoni. Fu in quel momento che nuovi pensieri nacquero nella testa del mezz'elfo. Quella mattina dovevano partire per i villaggi dell'ovest.

*Cosa ci aspetterà in quei villaggi? Riusciremo a trovare il maledetto che ha distrutto la sede del clan? Il Clan......riusciremo a ricostruirlo? E poi Half Ray....quante domande su di lui, su chi è veramente, sulle confessioni che aveva fatto ai Toryu......*

Sembrava che nella testa di Cress ci fossero soltanto domande, nient'altro. Nienti pensieri propri, niente sogni, niente speranze. Il mezz'elfo decise di smetterla di porsi tutte quelle domande, dato che le risposte sicuramente sarebbero arrivate con il tempo, e si concentrò sul falò......

Edited by Cress - 26/9/2006, 21:53
 
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^sunshine^
view post Posted on 26/9/2006, 21:23




Un cinguettio allegro, nacque inn qualche parte della sua mente. E iniziò a ingigantirsi, e divenne sempre più grande finchè esplose. Ed esplose dentro e fuori la sua testa perchè quello che è nella testa di un elfo è anche fuori dalla sua testa.
Sì svegliò di soprassalto, si guardò intorno, e non comprese dove si trovava. Cercò di ricordare cos'era successo la sera prima. Vuoto. Poi lentamente ricordò: un falò, Nanrin, il Clan, notizie terribili e, poi, il corpo di Ray. Ma stranamente non erano ricodi nitidi, come se qualcuno altro avesse vissuto quella scena.
Un po' stordita si guardò intorno: mancavano ancora un oretta all'alba, ma già il cielo era sfumato di rosa a Est. Si alzò in piedi e... tirò una craniato a uno dei pali che sorreggevano la tenda. Con la fronte insanguinata si vestì, poi uscì dalla tenda e andò a disinfettarsi la ferita.
Quella tenue luce le dava fastidio agli occhi così volse lo sguardo dalla parte opposta: Ovest! Ora che era ben sveglia ricordava tutto, e passando in rassegna gli ultimi giorni, un piccolo tarlo penetrò i suoi pensieri: come era quel luogo verso cui tra poco sarebbero partiti? quanti sarebbero arrivati a destinazione? e lei, lei sarebbe arrivata? e Nanrin? e Dexitea? e Ray( ormai non avrebbe più potuto chiamarlo Half)? e quante battaglie avrebbero affrontato? e poi? poi? ci sarebbe stato un poi? o sarebbero morti tutti?
Mentre, seduta davanti a quello che restava del fuoco, si poneva questi quesiti, sentì intorno il campo che si svegliava. Quando Cress si avvicinò al fuoco per riattizzarlo lo guardò e pensò a tutti quei compagni che conosceva a malapena nei confronti dei quali nutriva però un profondo affetto. Poi chinò la testa e tornò a immergersi nei ricordi.
 
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Lord Sessho
view post Posted on 26/9/2006, 22:44




...Aprii gli occhi. Quella posizione non era molto comoda, ma dopo averci passato la notte, oramai, mi ero abituatovici. Ero seduto di schiena ad un albero ai margini del bosco; il sole stava sorgendo e le poche nuvole in cielo erano diventate rosse. La rugiada brillava in tutto il bosco e nella radura, prendeva i colori dell'arcobaleno. Ero ancora distrutto, ma potevo comunque incamminarmi con i miei compagi, come aveva detto il giorno prima Half.
Non sapevo cosa mi aspettasse verso ovest.

"-Avremmo trovato altri pericoli? Altre lotte ci stavano aspettando? Sicuramente, qualsiasi cosa fosse successa io sarei stato pronto a qualsiasi cosa per il nostro clan, per stringere amicizia con gli altri."

Pensai mentre mi stavo alzando da quella posizione. Mi voltai verso le ragici dell'albero, raccolsi per prima la mia katana KamieShitoshin, la sfoderai e passandola con un panno bianco la pulii da alcune macchie di sangue rimaste sull'affilatissima lama; dopo averla accuratamente esaminata, nei minimi particolari, la rinfoderai sotto la cintura. Feci lo stesso con la mia Kyshida, pulendola prima di rinfoderarla.
Ero pronto oramai. Mamcavano solo gli altri; una tentazione di andarli a svegliare mi assalii istantaneamente, ma subito pensai alla brutta figura che avessi fatto se come uno sconosciuto, sarei entrato nelle loro tende, esortandoli a sbrigarsi. Allora decissi di aspettare all'ombra del grande abete.
 
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Melkon
view post Posted on 27/9/2006, 13:17




Mors Et Vita Duello Conflixere Mirando
La serata è finita...
Il mezzo ci ha congedati, domani mattina si riparte...


Mentre gli altri si preparano - chi nelle tende, altri all'addiaccio - per la notte, il demone non ha sonno. La notte è il suo regno, e ha voglia di visitarlo ancora. Lascia tutte le sue cose in un angolo, sicuro che nessuno le importunerà. Prende la forma demoniaca con soddisfazione, mentre un brivido di piacere gli percorre la spina dorsale.
Si allontana dalla luce delle torce e dei falò immergendosi nel nero, facendo aleggiare la mente dimenticando temporaneamente il contingente. Vaga nella rassegna senza fretta, dai secoli antichi fino alle profondità delle possibilità del futuro, in svolte anacronistiche senza alcuna connessione logica apparente, in balzi che nulla conoscono del rapporto causa-effetto, in una volontaria omissione di schemi di ragionamento.
Perché?
Beh, è chiaro... troppi dati sono stati inseriti in una volta sola, in troppo poche ore. E il rischio è di tralasciare dettagli importanti, presi dal momento. Il demone frena la fretta, tira le briglie della bestia per farla rallentare, per essere poi in grado di analizzare tutto in maniera ancora più razionale e precisa.
Il tempo che intercorre, non viene nemmeno calcolato. Non interessa. Secondi? Minuti? Ore? Solo alcuni animali del bosco potrebbero esserne testimoni. Ma non lo saranno. Infine la calma torna a regnare placando ogni istinto disordinato. Incontaminata, ora la mente inizia a lavorare seriamente, mentre il corpo ancora vaga per il sottobosco.

Il castello raso al suolo... Squall Leonhart...
Le due cose non sono direttamente collegate, ma il tipo pare aver visto il responsabile.
Ma possiamo fidarci di questo tale?


Il quesito resta irrisolto ancora qualche minuto, ma poi il demone conclude

Io non posso dire nulla dell'affidabilità di quell'uomo... Ma se si fida Ray, non posso che affidarmi al suo giudizio...
Poi, Bank che cerca il suicidio a tutti i costi... e non ci riesce. Paradossale...


Ma d'altra parte, forse il mezzodemone aveva bisogno di tentare, aveva necessità di combattere, a prescindere dal risultato. Non sarebbe importato l'esito della sfida, ciò che contava era il tentativo, e la volontà di vincere, ad ogni costo. Alla fin fine, un modello da imitare, nonostante i modi non sempre molto ortodossi...

Poi la discussione... Le domande su Asgradel, su Ray, sui Mercenari... e la parte demoniaca del Mezzo che si rivela, un mezzo-fratello

Mezzo-fratello... soffermandosi a riflettere sul suo capo, al demone non possono non tornare immediatamente in mente i gesti del primo incontro, e la memorabile serata in cui è entrato a far parte del clan.

Ed ora, ci muoviamo verso ovest...
Andiamo verso un personaggio potentissimo e ignoto, totalmente allo sbaraglio...
Mi piace!


Con questi pensieri in mente continua a camminare pacato. Poche ore precedono l'alba, e si rende conto che avrà bisogno di qualche ora di sonno per poter reggere un viaggio diurno. Senza curarsi troppo di ciò che lo circonda, sicuro che in questa notte nessuna creatura oserà disturbare il suo breve sonno, si siede con la schiena appoggiata ad un albero storto, nato deforme, che gli consente una posizione comoda. Chiude gli occhi incrociando le braccia sul petto, lasciando che i rumori attorno a lui lo cullino in un riposo senza sogni.

...

E' la luce, a risvegliarlo. Poche ore sono trascorse e il sole sta per sorgere. Il demone apre repente le palpebre per poi tornare a socchiuderle proteggendosi dalla luce. Riprende forma umana con un sospiro di noia rassegnata per poi alzarsi facendo scrocchiare una buona quantità di ossa.

Sarà meglio che torni all'accampamento... fra poco si parte

Torna a muoversi dunque verso nord, mentre alla sua destra il sole fa capolino a salutare un nuovo mattino. Quando giunge infine a scorgere le tende, nota che alcuni già sono in piedi, sembrano fuori posto, senza uno scopo o una meta se non l'attesa del risveglio del capo. Il Mezzo infatti dorme ancora, almeno a quanto pare.
Con lo stomaco che già si lamenta e borbotta, il demone si dirige immediatamente vicino al fuoco, di cui rimangono solo alcune braci spente, per cercare qualcosa da mettere sotto i denti, fosser'anche solo gli avanzi freddi della cena.

Indi torna a prendere le sue cose, che aveva depositate la sera precendente, ritrovando ovviamente tutto al suo posto. Si prepara con tutta calma, prendendosi tutto il tempo necessario. Poi con un sospiro torna ad osservare gli altri, sapendo che alla loro partenza non manca più molto.

 
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^robyrun^
view post Posted on 27/9/2006, 14:06




Alagia non riusciva a dormire.Chissa cosa gli aspettava il domani.
Si alzo e andò nella foresta per stare un po' da solo.
Arrivato al fiume si sedette è guardò l'acqua cristallina e limpida che scrusciava.
Pensò se la sorella stesse bene, e tirando fuori la sua foto la guardò e gli venne un po' di nostalgia.
Si alzò e si esercitò con la sua tecnica.
Dopo un po' di allenamento gli ritornò il sonno e si adagio per terra vicino al fiume dove cercò di dormire.
Ma fu disturbato qualcosa era Wolf, non voleva stare da solo allora era venuto a fare compagnia ad Alagia.
A quel punto si che si addormentò.
Pensando a quel bambino che aveva rapito Eisen Heart.
Si addormentò profondamente sapendo che domani non sarebbe stato un giorno alla leggiera e che ci sarebbe stato da faticare.
E voleva conoscere meglio i nuovi arrivati al clan Toryu, aveva sentito parlare di un certo Cress.
-Lo conoscerò meglio domani-pensò Alagia e cadde in un sonno profondo.
OT/scusate se non ho scritto nè tanto nè bene/OT
 
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Nanrin
view post Posted on 27/9/2006, 20:51




Nanrin alzò il capo da terra sorridendo con tristezza mista a gioia: era la prima volta che sognava di rincontrarei suoi genitori da quando era bambina. Allora passava ore a fantasticare su come potessero essere: magari sua madre aveva capelli rosa come i suoi, solo più lunghi, e forse aveva preso da lei pure la corporatura minuta e il colore degli occhi, invece l'aspetto umano sarebbe potuto essere simile a quello del padre. La nonna non le aveva mai detto nulla su di loro, probabilmente perchè le causava troppo dolore pensare alla figlia lontana; solo una volta s'era lasciata sfuggire qualcosa riguardo alla metamorfosi, ma le aveva spiegato comunque tutta la storia perchè prima o poi sarebbe stata costretta a raccontarle tutto.
La ragazzina s'asciugò qualche lacrima chiara dovuta alla malinconia e s'alzò riassetandosi gonna e camicia che s'erano stropicciate durante la notte, poi piegò la coperta arancione e l'appoggiò in un angolo della tenda. Prima di uscire controllò che le poche cose che possedeva fossero in ordine, pronte per essere messo sul carro del Clan, e si pettinò i lunghi capelli.
"Forse dovrei decidermi a tagliarli!" pensò stringendo i denti mentre lottava per sciogliere un nodo che opponeva fiera resistenza, ma poi ci ripensò scrollando le spalle: " Ma in fondo... sono tanto belli così! E inoltre li posso acconciare in mille modi!". Si fece rapidamente una treccia e uscì dalla tenda canticchiando sottovoce.
Immediatamente un refolo di vento le accarezzò il viso, come per darle un suono personale augurio di buona giornata. Non era l'unica sveglia, sebbene fosse presto a giudicare dalle tinte pastello del cielo: Cress, Cloudy e altri stavano preparandosi o riposandosi, ancora stanchi. Ray non era ancora alzato, constatò, di conseguenza c'era ancora tempo prima di partire per l'ovest. Si avvicinò all'amica dai capelli viola e disse: - Ehy, Cloudy! Io vado un attimo al fiume, d'accordo? Non partite senza di me, mi raccomando! - poi corse via ridacchiando.
Percorrendo il sentierino di ghiaia a passo svelto, si ritrovò a chiedersi cosa sarebbe successo a Ovest quasi con timore. Erano cambiate così tante cose da quando si era messa in viaggio con il Clan, soprattutto il suo carattere... che fine aveva fatto la ragazzina malinconica e silenziosa, e persino un po' timida? Sempre incerta sulla giusta scelta da fare e insicura sulle proprie capacità? Mistero... forse era semplicemente cresciuta, constatò specchiandosi nell'acqua chiara del laghetto che si formava in una conca per opera del torrente che poi proseguiva tranquillo verso valle; anche i suoi lineamenti erano cambiati anche se non di molto.
Dopo essersi sciaquata il volto si sedette su un grosso masso grigio in mezzo all'erba per riposarsi dopo la corsa, sbuffando. Sbuffando s'appoggiò a una mano: perchè dovevano alzarsi così presto per partire? Erano così belle la sera e la notte, quando luna e stelle brillavano alte nel cielo. Chissà se a Ovest ci sarebbero state serate così belle! Nanrin non c'era mai stata: aveva vissuto solamente ad Est, anche quando non aveva dimora fissa e vagava con Myriam. Chissà dove fosse l'amica in quel momento! Non sapeva come fossero le terre verso le quali stavano dirigendosi, non sapeva proprio nulla su di esse però, pensò, sarebbe stato divertendo scoprirlo!
Balzò giù dal masso e iniziò a correre verso il campo con la treccia che le colpiva la schiena, senza avere la minima idea su quando tempo fosse passato.
La situazione non era cambiata quasi per nulla, constatò squadrando l'accampamento da poca distanza, poi riprese a correre e si sedette vicino a Cloudy, accennando un saluto con un movimento del capo.

Edited by Nanrin - 28/9/2006, 14:33
 
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Trias lo Stregone
view post Posted on 27/9/2006, 21:49




Quella notte non dormì.
Non si appisolò nemmeno, non cadde neanche in uno stato di dormi veglia, niente. Gli occhi aperti altri due dischi argentei che fecero compagnia alla luca nella semi oscurità. Tutto la notte il suo volto venne illuminato dalla luce sanguigna che mandava la brace. Quando anche gli ultimi rimasugli del fuoco si spensero, emanando solo un lieve calore, Murony rimase con gli occhi aperti, le ginocchia cinte tra le braccia a osservare il cielo stellato.
Le stelle baluginavano placide sul volto oscuro della notte. Le stelle affiancate all’enorme disco lunare rischiaravano la notte, colorando tutto di una stana e surreale luce pallida, lattiginosa. Il volti dei Toryu vennero accarezzati da quei raggi e i loro volti parvero quelli di spettri dormienti…
Solo il volto di Murony era escluso ai raggi di latte, coperto dal cappuccio oscuro il suo volto appariva una maschera nera l’uniche cose che luccicavano nell’incavo buio erano le grigi pupille degli occhi, che, al buio, sembravano risplendere di luce propria.
La notte passò, pacata tutto avvolto in quel silenzio surreale ovattato dal vellutato abbraccio della notte. Come un manto svuotò la sua mente rendendola libera da tutti i pensieri che l’ammassavano, che poco prima la attraversavano e rimbombavano fino a fargli venire il mal di testa. Anche quello si era attenuato.
Rimase immobile come una statua di cera fino al giungere dell’aurora che inizialmente colorò di rosa le nuvole che toccavano le sterminate colline all’orizzonte. I raggi discesero tranquilli con l’avanzare dei minuti, arrancando sui pendii dolci delle colline verdi. L’arancione regnava sovrano in quel momento permeando tutto come se un pittore finiti i colori, avesse deciso di terminare il dipinto utilizzando l’ultimo colore rimasto. I raggi colorarono le rovine e poi raggiunsero l’accampamento abbagliando la brace che ormai aveva perso ogni calore. Cominciarono a svegliarsi, i suoi compagni, ma lui rimase seduto lì dov’era. Solo quando i pallidi raggi mattutini si intensificarono lievemente il demone si alzò e raccolse il suo zaino che indosso a tracolla e aspettò che tutti fossero pronti…

 
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Lord Sessho
view post Posted on 28/9/2006, 22:22




Un rumore dietro il cespuglio...aprii gli occhi di scatto e fiondandomi sul cespuglio, con un poderoso scatto, cercai di afferrarlo. Sì, era un grasso coniglio bianco che girovagava di lì. Ero un Druido, ma ero sempre una creatura vivente ed avevo bisogno di mangiare. Dopo averlo divorato, gettai le ossa in una buca che avevo precedentemente scavato e la ricoprii di terra. Così facendo le ossa si serebbero consumate più velocemente.
Alzai gli occhi verso il cielo. Era appena tramontato il sole ed i suoi raggi arancioni si diramavano per tutto il paesaggio creando dei chiari-scuri fantastici. Era una vista bellissima e niente sembrava poter distogliere la mia attenzione da quella vista incantevole. Ma ad un certo punto un sacco di adrenalina mi salì lungo la schiena; ero pronto. Sì, ero pronto per iniziare il mio viaggio con il clan Toryu; al fianco di Half Ray e degli altri suoi compagni.
Presi il mio lungo bastone e me lo infilai alle spalle; presi anche la mia spada elfica e la infilai nel fodero. Guardai lo sprazzo in cui mi ero accampato per dormire, nel caso in cui avevo dimenticato qualcosa, ma visto che avevo preso tutto, iniziai ad incamminarmi verso il luogo in cui si erano accampati i miei nuovi compagni.
 
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_Bankotsu_
view post Posted on 29/9/2006, 11:02




Di notti così ne aveva passate poche. Il sonno si rifiutava d'arrivare, e i pensieri continuavano ad affollarsi nella sua mente senza dargli tregua. Tanti erano gli argomenti e i temi delle sue riflessioni forzate dall'insonnia. Le rivelazioni di Ray, la sua sfida con Squall, il suo perduto amico InuYasha, l'imminente partenza. Scosse la testa, nel buio. Erano circa le tre di notte, e pochi, anche fra i nuovi arrivati, riuscivano a dormire. Ancora una volta voltò il capo, incapace di effettuare qualsiasi altro movimento, onde evitare fastidiose fitte di dolore, anche se ormai attenuato, al fianco, e si mise ad osservarli. Come poteva Ray pensare di condurli fino all'Asgradel? Era una follia! Non erano uomini abituati alle battaglie! Erano una massa di disperati mal assortiti capaci solo di rallentare quell'importante viaggio.
Sbuffò.
Ray forse, in passato, era stato un malvagio. Ora, però, sembrava che il suo animo si fosse rammollito...Comunque, Bankotsu gli aveva giurato fedeltà, quindi, volente o nolente, avrebbe protetto e aiutato quei pivelli che il "mezzo" si portava dietro....

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Passò la notte, e Bankotsu, ancora sveglio dalla sera precedente, vide il sole innalzarsi in cielo, irradiando con la sua luce mattutina quell'accampamento di fortuna. Il mezzodemone si decise ad alzarsi quando ancora erano le 7 del mattino. Dapprima non ne fu molto convinto, ma, quando s'accorse che i dolori erano ormai ridotti al minimo, grazie alle cure ricevute dalla sua pupilla Dexitea, si levò, un poco insicuro sulle gambe. L'accampamento iniziava ad animarsi e a prender vita, ma nessuna traccia ancora di Ray. Bankotsu controllò che le sue bende fossero ancora al loro posto e si incamminò verso la tenda ove aveva visto entrare l'amico Ninja ore e ore prima. Barcollante e non del tutto guarito, il Guerriero raggiunse la propria meta in breve tempo, attraversando gran parte dell'accampamento, incurante di eventuali sguardi o parole proferite dai membri del Clan.
Entrò nella tenda, scostando un velo e facendo silenzio. Ray dormiva, adagiato su un letto di fortuna, e non sembrava molto sereno. Bankotsu fece una smorfia di disapprovazione. C'era abbastanza buio, là dentro, e un leggero odore d'incenso permeava l'aere. S'appropinquò al giaciglio dello Shinobi e sedette al suo fianco, per terra. Fece quanto più silenzio potè, e la ferita, per fortuna, non gli dolette. Si voltò ancora a guardare il volto dell'amico. Con mano ferma, ma leggera, portò la mancina alla spalla destra dell'altro, e lo scosse lievemente, senz'alcuna parola proferire. E attese che il Capoclan si destasse...
 
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†~ Nahenia ~†
view post Posted on 29/9/2006, 19:56




La notte calò e con essa nacquero i miei incubi
*
Vento, gelido vento spazzava via i ricordi dei comuni mortali, di quelle creature tanto importanti per il Creato, quanto pericolose.
Quel dolce silenzio notturnocullava la piccola demone, stretta nell'angolo fra due imponenti rami, nascosta fra le lunghe chiome di quel salice.
Poco distante il rumore delle fronde, che tenuamente, pizzicava le corde invisibili di quedlla candida acqua cristallina, per poi unire le verdi foglie ai gelidi cerchi dell'acqua.
E un debole sospiro si un' al canto notturno, un sospiro nato dalle ombre, un sospiro carico di tensione...
Era stanca di pensare.
La druida lasciò che Morfeo compiesse il suo volere, lasciò che la sua mano accarezzasse il suo volto, che le sue labbra sfiorassero quelle incorporee del Dio del sonno, socchiuse gli occhi, stringendo le gambe al petto.
A volte le piaceva tornare la bambina che era stata.
*
Uno sguarcio nel cielo ormai schiarito, tenui raggi color dell'oro si stendevano ad abbracciare quella splendida creazione, illuminando ogni piccolo anfranto, fondendosi con le poche ombre rimaste, accarezzando la brina sui fili d'erba, sulle ragnatele perlate.
Lasciò che il sole le illuminasse il volto, prima di abbandonare il caldo abbraccio di Morfeo. Si scostò i lunghi capelli dal volto, stropicciandosi gli occhi con la mano destra, cercando di ricordare, lasciando spazio alla realtà, uccidendo le fantasie di quei sogni.
Scese dall'albero sistemandosi Urania dietro la schiena, legando i legacci rossi che la vincolavano alla sua padrona.
Si lavò il volto con la gelida acqua, beandosi di tale meraviglia.
Troppe paure, troppe preoccupazioni infastidivano la concentrazione della demone, si domandò si i due mezzidemoni si fossero ripresi, se avessero recuperato le forze per badare da soli alle loro vite.
Vide il riflesso del suo volto bagnato, dell'elsa d'oro di Urania, vide come poche goccie potessero malformare uno specchio di realtà.
Lei combatteva solo per se stessa, viveva per se stessa... Se così fosse allora l'amore che provava per l'umano era una forma di ipocrisia.
Colpì la lastra d'acqua infrangendo così il proprio riflesso... La verità sarebbe giunta infine, ma quello non era nè il tempo nè il luogo in cui l'avrebbe trovata.
Si diresse dunque dove il resto delle persone attendeva la partenza, seguì il rumore dei respiri che si susseguano, del vento che si infrange su ogni figura presente, per poi scrutare con disinvoltura la vista del mezzodemone dai capelli corvini.
 
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^robyrun^
view post Posted on 30/9/2006, 14:25




Alagia si destò dal suo sonno.
Aveva dormitò per qualche ora e quando si svegliò era l'alba tra un po' si ripartiva (finalmente).
Smontò da Wolf con un piccolo balzo e si diresse verso l'accampamento dove probabilmente lo aspettavano tutti i copagni.
Iniziò a correre più veloce del vento finchè non si imbattè su un albero.
Su cui un ramo c'era un braccialetto fatto di denti di animali.
Lo prese e lo portò con se sperando che era di qualcuno del clan.
Arrivato salì su una pietra urlò a quelli che erano la -é di qualcuno questo braccialetto- sventolando quell'oggetto in alto.
Si accorse di averlo urlato un po' troppo forte perchè tutti lo guardavano.
Allora ripetè a voce più bassa-Questo braccialetto che ho trovato nel bosco è di qualcuno?-.
 
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92 replies since 26/9/2006, 15:25   2050 views
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