Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

La notte che Claymore tornò

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view post Posted on 2/2/2011, 22:06

Esperto
······

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CITAZIONE

Duello ufficiale, Utente contro Boss fazione mostruosa.
Claymore, Energia Rossa vs Ashlon, Energia Blu
Blame vs Copper
Pk On.
Un turno di presentazione, 5 di combattimento. (Al minimo).




"Ciò che è corrotto, può essere purificato e se cadi, devi solo rialzarti.
[...]
Io ti salverò.
"


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Dicono che a volte basti poco, davvero poco.
Il classico sassolino che rotola giù dalla cima di una montagna, e a valle porta con sé tutta una frana.

C'erano stati dei sassolini, si.

«E se ... »

Stava giocherellando con l'anello d'argento, quello scarno, liscio, con le prime lettere del suo nome incise con le unghie sulla superfice. L'anello del Lord Impiccato. Buffo come avesse avuto molto più effetto, su di lui, un sassolino, piuttosto che un elfo con un nome tanto altisonante. Aveva lasciato l'elfo sostanzialmente uguale a come era prima.

E stiamo parlando di un individuo che aveva fatto impiccare centinaia di persone.

Il sassolino invece l'aveva messo al sicuro in una casa sotterranea. Sicurezza relativa, considerando che gli aveva lanciato contro uno dei suoi attacchi peggiori ed ora dormiva, dopo aver perso conoscenza.

Ora rimaneva lì, sul davanzale dell'inutile finestra - inutile dato che non c'erano sostanziali differenze di luminosità tra il dentro e il fuori - a rimuginare sulle parole dette. Come una scolaretta.

«... e se davvero la mia forza fosse abbastanza?
Chissà.
»




Per la seconda volta.

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L'acqua gli scivolava addosso lentamente riempendo la grotta del suo ticchettio ritmato, paurosamente simile a quello di un orologio. La superfice risplendeva di luce propria. Nessuno dovrebbe bagnarsi lì nel luogo in cui tutte le buone anime vengono a riposarsi, tantomeno lui. Un esterno.
Nessun esterno dovrebbe poter accedere a quel posto.

Un servo della Strega Bianca dovrebbe essere falciato a vista a Neirusiens.

Camminò nell'acqua fino alla vita, lasciando una scia mentre risaliva ad una riva di roccia. Si inginocchio e sorrise. Era la stesso genere di roccia su cui aveva giaciuto con Lei. Tese l'orecchio. Lontano, i rumori della città, gli strepitii degli insetti che la abitavano sotto il giogo Neiru, le loro bestemmie, le loro imprecazioni. Sotto quel sottobosco di suoni, insita nell'intercapedine del mondo, c'era una canzone.
La logica voleva che, trovandosi nel bacino corrotto, il suo canto si fosse avvertito in maniera più forte. Invece, rimaneva come una presenza esterna. Solo ascoltando, solo tendendo l'orecchio, il sussurro poteva diventare un grido.

Solo per chi era disposto ad ascoltare con attenzione.

Stava per fare una cosa che nessuno avrebbe capito.
Stava per compiere una follia.

«Ashlon. »

Chiamò - «Ashlon » ripeté, come un mantra.
Il suo corpo ebbe un tremito, si piegò in due, un rivolo di sangue gli scese dalle labbra.

Eitinel non avrebbe approvato.


Si raddrizzò. Non era una questione di orgoglio, comunque.
Era successo a loro. Stava succedendo a lui.
Chi ha detto che la pazzia non può essere condivisa?
Non aveva forse sentito lo sguardo di Lei su di sé? Non aveva forse tremato?


Mreal l'avrebbe solo odiato di più.

Andava bene così. Sarebbe stato solo là dentro, nel bacino corrotto.
Non aveva forse dipinto il viso della Strega Bianca con il sangue?

Sputò sangue. Il pensiero che da quelle acque in qualsiasi momento potevano fuoriuscire orde di predatori redivivi non lo aituava in nessun modo, anche se in un certo senso non ne era spaventato.

«Io sono Claymore »
Il suo nome era un nome forte.
Clay-more. Clay-more. Clay-more.
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Un sorriso di convenienza; da qualche parte, centinaia di occhi ciechi lo stavano guardando. Ma non aveva paura di loro: non erano nulla in confronto allo sguardo bruciante di Eitinel.
Sentere il suo nome echeggiare nella grotta gli dava sicurezza.
Clay-more.

«Claymore del sorya.
E sono qui
»

Una volta pronunciata la frase, non ci sarebbe stata più nessuna via d'uscita. Ma andava bene. Non voleva essere capito, compreso, accettato, seguito senza alcuna discussione. Non voleva la remissione dei peccati, perché i suoi peccati facevano di lui quello che era. Non voleva essere perdonato; non voleva essere purificato.
Invece, se avesse preso la corruzione di tutti sulle sue spalle ...

Lui, Claymore, poteva salvarli.



«...sono qui per CONQUISTARVI. »

Già sentiva le parole, i fischi della folla, lo sputo nero come il catrame, l'odio materializzato. I sassi che gli sarebbero stati lanciati contro; le armi sguainate, le urla di indignazione, le occhiate cariche di furia omicida. Lo sguardo pieno d'esaltazione di chi inneggiava alla vendetta contro la Strega Bianca, parole così simili alle sue, solo votate ad un nemico diverso dal suo. Lo sapeva, le sentiva, se le aspettava: poteva capirlo perché avrebbe potuto fare lo stesso, al loro posto. Ma per quanto potessero rendere difficile quella missione - non desiderava altro.



CITAZIONE
Può sembrare strano rispetto alla media dei miei post, ma Claymore ha un progetto preciso per chiudere i conti con i Neiru.

Claymore - Energia Rossa
[ReC: 250 ┐ AeV: 275 ┐ PeRf: 325 ┐ PeRm: 275 ┐ CaeM: 250]



St. Fisico: Sindrome di Kane - Stadio "iniziale"; Illeso.
St. Mentale: Freddo.
Energie: 150%

Passive:

Dead Body ... Passive del vampirismo - energia blu; Passiva razziale umana.

Attive:

N.B.: Non c'é scritto da nessuna parte perché devo ancora aggiornare la scheda, ma Claymore ha due veleni - uno psionico e uno emorragico - costantemente sugli artigli.



Edited by †Blame! - 2/2/2011, 23:31
 
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~Copper
view post Posted on 7/2/2011, 23:08




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Nell'incubo vivente vedeva ancora gli occhi di Moril versare nere lacrime, ma fra i lamenti delle anime che infestavano le rovine non ne distingueva la voce.
Cosa gli avevano fatto? Cosa le avevano fatto?
Il candido volto di lei veniva solcato dalle trame e dalle congetture di un mondo che egli aveva sempre odiato. Un ricamo sull'altro, cicatrici su cicatrici.
E del suo sorriso, degli occhi che avevano visto più di quanto la mente potesse intendere, rimaneva soltanto carne sfregiata.
« Moril! »
Come polvere si divincolò dai suoi abbracci. Cenere accarezzata dal vento.
« Moril! »
Bianco era l'oggetto della sua vendetta. Ad Ashlon il compito di schiacciare quel fiore con larghe pennellate scarlatte.
A lui l'onere di affogare la Dama nel suo sangue. Solo per amare.

Era ora di svegliarsi, ancora.

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A Neirusiens ormai stagnava la stessa aria da troppi anni. Un'atmosfera pulviscolare, che rendeva difficile il respiro, impregnata dello stesso odore di distruzione e terrore di quella notte. Le colonne, le rovine di una civiltà che non sarebbe mai più stata la stessa - o semplicemente esistita - rivendicavano lo sfarzo dei fasti tempi d'oro. Il lento sgocciolare delle stallattiti, il pianto di qualche impavido animale falciato dalla fame, il silenzio di mille anime in pena: i secondi si contavano morte dopo morte. Quella grotta era la mansarda dimenticata di millenni di storia, era l'angolo di memoria dove i ricordi piangevano loro stessi e chi li custodiva. Tutte le responsabilità alla paura, ma nessuno aveva osato più muovere passi verso la capitale rovinata.
Ma perché temere l'immobile e l'inalterabile?
In fondo erano tutti morti, lì.
Magari i vivi aborrivano il richiamo dell'unica certezza della loro vita, l'eterno riposo e le sue gelide coccole.

Che ci faceva un estraneo, dunque, da quelle parti?
Nera la sua chioma, sanguigno il suo sorriso. E chiamava l'unico sopravvissuto per nome,
si prendeva gioco dell'eternità e della sua incarnazione:
« Ashlon! »
C'era da ridere, magari anche da urlargli contro, se solo avesse potuto farlo. A tratti si spezzò in due dal piacere, dalla carnale voglia di incidere sul suo cadavere il disonore della sua stirpe. La progenie di coloro che affondavano le radici nella morte degli altri popoli, nella disillusione di chi sognava soltanto un'esistenza come un'altra. Per questa innata crudeltà le parole dei superficiali - letteralmente coloro che vivevano fuori da quell'inferno - erano così maledettamente coinvolgenti. L'ennesima preda rideva della propria sorte,
e lui rispose alla chiamata.

Emerse dall'ombra, dalla sofferenza a cui il destino l'aveva condannato.
« Cosa vedesti quella notte? »

Le sue labbra non articolarono sillaba. I morti parlavano per l'immortale. Gli occhi e l'anima di Ashlon, l'empietà che rimpiazzava il vuoto nel suo cuore. La penombra accarezzò le forme di un giovane su cui il tempo non aveva apparentemente potere alcuno. Perché non nei suoi sogni c'erano solo quegli occhi umidi?
Avrebbe atteso insonne una verità destinata a rimanere seppellita nel silenzio di un addio irrimediabile.
Il lerciume che tappezzava ogni angolo dell'antro sembrava rimanesse inorridito dalla purezza della chioma di Ashlon, della sua pelle.
Chissà se nemmeno lo scarlatto siero dell'intruso avrebbe macchiato quell'atomo di perfezione.
Dall'alto della sua presunzione squadrò l'abietto pellegrino al suo cospetto. Nei suoi occhi la stessa sufficienza di cui visse,
di cui non riuscì a morire.
« Cosa vedesti per noi due? »
Chissà se allora Moril avesse potuto vederlo, fra una bracciata e l'altra nel fiume delle anime, nel tumulto da cui sarebbe senz'altro spiccata.

Lui la amava, lei lo sapeva e ricambiava. Era una storia perfetta, la loro. Ma uomini come quello, come il temerario che profanò la quiete degli innocenti rimasti a marcire sotto il marmo delle case crollate, avevano divelto il fiore più bello. Avevano infranto il sogno più roseo per ricavarne nulla. Polvere di rancore e germi di distruzione che ormai proliferavano in lui.
Brama in simbiosi con un eternità priva di scopo.
Claymore. Quello era il nome del nemico.
Un'ostile figura che sfrontatamente parlava di liberazione, si fregiava di qualità che non appartenevano al suo modo d'essere, semplicemente uno come tanti altri. Uno che come tutti offendeva la memoria di colei che doveva rimanere immacolata anche dopo l'estremo saluto soltanto con la propria vomitevole presenza.
Un moto di stomaco, quasi di rigetto.
« È per gente come questa che sei morta, Moril.
Per indorare i discorsi di qualche folle a caso.
»


Applaudì al suo rivale, beffardo.
« Il tuo ... nostro sogno era un altro. »
Allargò le braccia. Non era un abbraccio simbolico, affatto. A t t a c c a m i. Strappami la vita.
Il petto quasi gli esplodeva, il fiume che sagomava il suo cuore e la sua anima quasi non insozzava le spoglie pareti della spelonca,
le ornavano con la parola incisa a caratteri di fuoco nel suo cervello:
Pace.

« Se davvero vuoi liberarmi,
ridammi ciò che Eitinel mi ha sottratto con la forza.
»

Non l'oro, non il marmo, non la gloria, non un popolo. Un sorriso.
Quello di lei.
Il coro di infiniti dannati intonò l'ultima supplica:

Consegnami la Dama Bianca!
« Consegnami la Dama Bianca! »

Quello che voleva, in fondo, era semplicemente riscoprire il dono della vita. La bellezza di amare.
L'eternità aveva svilito queste gioie.
Aveva reso opachi i colori del suo mondo.




SPOILER (click to view)
« Ashlon »
| Rec 425 | AeV 350 | Perf 300 | Perm 375 | Caem 325 |

_ ___ _____ ___ _

Magister populorum - Classe
Elfo - Razza
Cantore - Dominio
B (1930) - Pericolosità
Capitano - Grado

Nome - Ashlon Uneril Amarish
Età - Sconosciuta
Sesso - Maschile
Altezza - 1.80
Energia - Blu


_ ___ _____ ___ _

Abilità Passive:

Urshamar: Ashlon è una creatura che, degno discendente della sua specie, ha perfezionato il proprio corpo per permettergli di resistere in qualunque condizione, a qualsiasi profondità della terra. I suoi occhi non vedono, sebbene riescano perfettamente a percepire l'anima di coloro che gli stanno dinnanzi, anche se nascosti da invisibilità o tecniche simili. La sua pelle è candida come neve, infatti la sola luce del sole lo turba. Se passerà del tempo (un turno) esposto direttamente ne ricaverà un danno Medio, se coperto da stoffe, un danno Basso. E qualsiasi tecnica che comporti l'uso del fuoco avrà un azione di un livello superiore al normale. Ciononostante, egli è in grado di rendere la propria presenza inavvertibile per chiunque, i propri passi che, leggeri oltre ogni dire, saranno impossibile da udire per chiunque. Nessuna malattia o virus avrà effetto su di lui ed egli sarà in grado di ammaliare piccole creature (lupi-pipistrelli) con semplicità (La malia del vampiro va considerata di due livelli superiore). In ultimo, i suoi denti e le se unghie saranno duri come l'acciaio, utili in battaglia per ferire i nemici e forare le loro corazze. [Passiva dominio]

Oremil vàn remnos | Sussurri dall'oscurità: In cambio dell'immortalità, della possibilità di vedere e sentire fino alla fine del mondo stesso, il prezzo che il Bacino Corrotto esige gli venga pagato è la possibilità di raccontare, un giorno, tutto ciò a cui si è assistito. Nessuno capirebbe. Nessuno potrebbe resistere alla voce del tempo. Così Ashlon, essere perfetto ed infinito, ha perduto per sempre la propria voce, e le sole parole che egli è ancora in grado di pronunciare non provengono dalle sue labbra, ma dal Lago che ora custodisce la sua anima. Nell'istante in cui desidererà comunicare, tutto lo spazio circostante la sua persona verrà come avvolto in una specie di mormorio soffuso, più simile al suono della risacca che a vere e proprie parole udite. I marinai potrebbero definire tale fenomeno come Il canto del Mare seppur, in realtà, esso non sia altro che il debole bisbigliare dei morti che, cogliendo il disio di Ashlon, intonano per lui le parole che egli non è più in grado di pronunciare. [Passiva]

Vorem Urel | Acque profonde: L'anima di Ashlon perdura nelle acque del Bacino corrotto. Tutto di lui, sia il dolore che la morte, dipendono da esse e dal loro perdurare. Fintantoché queste rimarranno immutate e al sicuro nelle viscere della terra, allora anche il Cantore potrà dirsi immune da ogni turbativa. Per questo nessuna ferita o dolore fisico, pur riversandosi sul suo corpo, avranno lunga durata: dal sottosuolo ogni stilla di vita perduta andrà immediatamente ridonata attraverso il dolce canto della anime sopite. In termini fisici, pur venendo ferito, ogni colpo messo a segno senza l'utilizzo di tecniche verrà immediatamente rimarginato. Equivale ad una tecnica passiva di scudo da ogni colpo fisico. La tecnica rimane attiva solo fino a che Ashlon rimane calmo, al sicuro da qualsiasi turbativa.[Passiva]

Lieth | Negare: Per un essere il cui corpo è capace di sopravvivere esclusivamente nell'ombra del sottosuolo, la luce solare è ciò che di più nocivo possa esistere al mondo. Se, inoltre, è di Ashlon che si parla il più perfetto esponente della sua razza, il solo intravedere il minimo raggio di luce può essere fatale. Per questo, onde evitare di incorrere mai in tale pericolo, egli ha sviluppato la capacità di negare la Luce. Non si tratta di una semplice barriera, ma di una vera e propria Malia in grado di annullare su di lui qualsiasi effetto che la luce potrebbe causare: il sole, pur ositàlambendo la sua pelle, non lo sfiorerà. Il fuoco, pur bruciandolo, non emetterà alcuna luminosità. Il lampo e qualsiasi fonte luminescente, conserverà tutte le sue proprietà ( accecare, stordire) tranne quelle di emettere fisicamente luce. Tale effetto vale esclusivamente sul corpo e sulla mente di Ashlon, rimanendo invariato per chiunque. In termini Gdrristici, Ashlon non risentirà di alcun malus da vampiro sia nell'esporsi alla luce del sole che nel subire tecniche che normalmente causerebbero al suo corpo danni maggiori[Passiva]

Quiret lai Morden | Doppia visione: Cieco per natura e per destino, Ashlon si ritroverebbe ad essere un essere vulnerabile e del tutto incapace in un mondo a lui del tutto impossibile da decifrare. Tuttavia, egli è tanto minorato nella vista, quanto privilegiato nell'utilizzo di tutti gli altri sensi. Olfatto, udito, odorato e gusto sono i principali strumenti della sua percezione che, incomprensibilmente, è terribilmente sviluppata anche rispetto ai comuni elfi abitanti la superficie terrestre. Egli, infatti, possiede la capacità di eludere qualsiasi artificio o trucco non illusorio-magico per nascondere la presenza di qualsiasi forma vivente in un ampio raggio rispetto alla sua persona[Passiva]

Brenél Oremià | Il cammino eterno: Concentrando la propria volontà in un lungo, debole, sforzo di immaginazione, Ashlon diverrà capace di camminare su una superficie verticale come se fosse orizzontale, o anche su soffitti, con grandissima tranquillità. La tecnica non richiede particolari tempi di concentrazione o di movimenti per l'attuazione, e può essere attuata con grande rapidità. Una variante può essere quella di concentrare la propria energia nelle mani, piuttosto che nei piedi, e renderle così "Adesive". Conta come un'abilità passiva.[Pergamena Gialla. Consumo Nullo [Passiva]]

Musir Chiemor | Ancora di più: Miglioramento della "Copia reale". Le copie generate avranno le stesse caratteristiche, ma potranno essere create in numero maggiore. Teoricamente non vi è limite al numero di copie creabili con questa tecnica sprecando lo stesso slot, se non quello imposto dalla propria energia. Una volta acquistata questa pergamena non ha necessità di essere attivata, ma aggiunge semplicemente delle maggiori potenzialità alla pergamena "Copia reale". Il consumo energetico per copia sarà sempre e comunque Medio. [Pergamena Rossa. Costo Nullo [passiva]]

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Abilità Attivate:

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Note e Riassunto:

Eccoci qua, finalmente si comincia! Per ora niente di speciale sotto il sole, semplicemente Ashlon si presenta a Claymore. Perdona se il post non è di ottima qualità, ma purtroppo mi ritrovo a giocare per la prima volta questo personaggio. Abbi pazienza. ç ç
È inutile che ti stia a dire quanto e cosa valga questa giocata perché lo sai meglio di me. Se ti impegnerai al massimo, i frutti del tuo lavoro saranno apprezzati e ricompensati! Quindi diamoci dentro e sforniamo un po' di epicness come Dio comanda.

 
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