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Ray~, il Re

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Ray~
view post Posted on 26/10/2006, 18:09 by: Ray~
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{ Re vincitor non serba odio a nemico | Di cui non teme. }


« Il Re che non perde mai »
Lo strepito dell'armi e de' cavalli | non poté far che non fosse sentita
la voce di un Cappon fra cento Galli | tanto che il Re superbo fé partita.


l'ombra di Loec ~ padre degli inganni ~ il leviatano
« Governare è far credere. »

ReC: 475 | AeV: 275 | PeRf: 175 | PeRm: 675 | CaeM: 275

Razza: Umano | Classe: Sovrano | Allineamento: NM | Conto: Ca$h | Energia: Viola (100%) | Pericolosità: Fuori Scala (4200)



« e state certi » stette per concludere il professore « che non potrà esistere Re alcuno che non fondi quantomeno in minima parte il proprio potere sull'idea dell'inganno e della menzogna. Difatti, lo stesso principio su cui si costruisce il regime monarchico ideale, non è altro che una gigantesca frottola: » prese fiato per un istante, calamitando l'attenzione degli studenti « citando Karl Marx: "La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re, non si rende conto che in realtà è il re che è Re perché essi sono sudditi" » pausa « se riteniamo dunque che la monarchia in ogni sua forma sia una dottrina politica da evitare e fallimentare, è proprio poiché essa non ha possibilità di sopravvivenza senza edificare le proprie fondamenta sull'abnegazione, sull'egoismo e sulle menzogna - se non dirette, quanto meno diffuse nell'idea comune. Ricordatelo tutti. »
Abbandonando la matita con cui stava giocherellando fin dall'inizio della lezione nel sottobanco, Ray si premurò di appuntare quantomeno le ultime idee discutibili del professore, ritagliando una piccola fetta della propria memoria perché ne facesse tesoro.

Abnegazione / Egoismo / Menzogna
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grecaschedare


« e sarò più umano del più egoista degli uomini: mi aggrapperò con forza alla vita, ne godrò di ogni singolo istante e non cederò mai il passo alla voluttuosità, alle fobie o all'ignoranza. Nessun signore, spirito o demone potrà opporsi a me, né tenterà di farlo; sarò invincibile e irraggiungibile - trascenderò qualsiasi forma d'esistenza mortale ed immortale, nell'aspetto e nel concetto. Sarò temuto e saprò farmi temere; poiché ogni singolo verme dovrà anelare a rispecchiarsi nella mia figura e al contempo sapere che non potrà mai neppure riflettervisi. Possiederò ogni terra su cui il mio occhio poggerà lo sguardo e mi fregerò della nomea di Dio su quel mondo che sarà solamente mio. »

il sovrano
Nero. Come la pece, l'ombra e la paura. Nero come la notte, come le bugie e come l'ira più profonda. Seducente come il pericolo, il brivido e la tentazione. Falso; arrogante; subdolo. Machiavellico.
Avete mai letto "Il Principe", del succitato autore? Tale è un trattato di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli - appunto - nel 1513. È un'opera non ascrivibile a un genere particolare in quanto non ha le caratteristiche di un vero e proprio saggio. Se ne è ipotizzata la natura di libriccino (o libricino) a carattere divulgativo. Per raggiungere il fine di conservare e potenziare lo Stato, l'autore giustifica - all'interno del testo - qualsiasi azione del Principe, anche se in contrasto con le leggi della morale ("si habbi nelle cose a vedere il fine e non il mezzo"), ma tale comportamento è valido solo per conseguire la salvezza dello Stato, la quale, se (e solo se) è necessario, deve venire prima anche delle personali convinzioni etiche del principe, poiché egli non è il padrone, bensì il servitore dello Stato. Machiavelli nel trattato teorizza quindi come ideale un principato assoluto, nonostante egli si sia formato nella scuola repubblicana e abbia sempre creduto nei valori della repubblica. I critici risorgimentali sostennero la tesi che "il Principe" fosse una specie di manuale delle nefandezze della tirannide, celebre l'immagine del Foscolo dei "Sepolcri" ("quel grande che temprando lo scettro ai regnatori gli allor ne sfronda ed alle genti svela di che lagrime grondi e di che sangue"). Tirannide. Tirannide. Tirannide.
Descrivere Ray per parole d'altri non potrebbe essere che riduttivo, sebbene né lui né il suo modello di governo si discostino esageratamente da ciò di cui scriveva Machiavelli stesso. Egli è subdolo, furbo e arrogante. Inganna i deboli e spezza i più forti. Vanifica le speranze dei poveri e infrange i sogni degli idealisti. Per questo, il suo regno sopravvive - invincibile - battendo le sue fondamenta sulla fame degli affamati; sulla malinconia dei suicidi; sul terrore dei codardi. Non è solo una questione di piacere: è necessario. Il sovrano infrange ogni cosa attorno a sé per poter garantire la pace ai suoi sudditi e quindi, di riflesso, accrescere la propria fama. Più essa sarà terribile, più saranno le occasioni nelle quali il Re Leviatano potrà dimostrare la propria forza; e più queste ultime saranno pericolose, tanto più grandemente egli verrà celebrato. E dire che a vederlo non si punterebbe su di lui nemmeno un cent. A malapena tocca il metro e settantasette; fisico asciutto ma ben costruito; pelle pallida e capelli lunghi e lisci, rigorosamente neri. Portamento regale, viso fine e leggero che fa da cornice a due occhi che più che azzurri si direbbero grigi. Ama i vestiti scuri, le fibbie e gli accessori che, in ferro o in argento, possano avvalorare il suo aspetto, ai quali accompagna una gemma nera piuttosto lunga appesa al collo { sei occhi della lince, un anello del potere maggiore e la pergamena golem di ferro incastonata }. "Impressionare" è la parola d'ordine. Nessun altro segno particolare, se non una smodata passione per il cioccolato e i dolci più in genere. Non che questa possa essere utilizzata contro di lui. Quest'ultimo descritto è tuttavia solamente uno delle moltitudine di aspetti che il sovrano può possedere; egli non è più tanto umano, a seguito del progetto dell'abiezione, quanto più entità; può infatti manifestarsi con l'aspetto di uno qualsiasi dei suoi sudditi, possedendolo, e divenire quindi il padre di famiglia, la ragazzina che torna da scuola, la guardia fedele ai propri compiti o il mendicante senza denaro alcuno: l'unico vero modo per riconoscerlo, di fatto, è la compagnia del suo fedele Chevalier che, guardiano indefesso, lo segue ovunque egli vada, qualunque corpo egli possieda.


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« il progetto per l'abiezione dell'uomo »
{ Sono tanto semplici gli uomini, e tanto obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare. }

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prima memoria: "wake"
Non fu mai stato più sveglio di come quando quelle parole giunsero ai suoi orecchi - quella vile presa di posizione in fronte al malo svilupparsi di nuove politiche monarchiche sulla faccia della terra; i lamenti di un codardo incapace di sollevare il proprio sguardo dalle prime parvenze di democrazia. Lui, uomo, poteva combattere tutta quella impotenza semplicemente imponendosi ed impressionando: chiudendo tutti coloro che ne sarebbero stati disposti in quello che sarebbe cresciuto fino a divenire solamente il suo mondo. Prima ho parlato di "risveglio", e non esiste termine più adatto di quello per definire ciò che gli accadde: poiché mentre i suoi compagni ammuffivano sulle pagine stanche dei libri di scuola, lui iniziava a percepire cose che loro non potevano neppure pensare lontanamente di comprendere. La sua mente iniziò a divenire un lungo archivio di informazioni, memorie, dati e caratteristiche di ogni tipo stipati in un flusso ordinato e di facile consultazione. Nello stesso istante in cui il cervello di uno dei suoi compagni interrogati balenava sull'idea di chiedere consiglio a qualcun altro che potesse suggerirgli, lui non solo conosceva già ed immancabilmente la risposta, ma intuiva persino quale sarebbe stata la prossima domanda del professore. Non esistono parole che non conosca che non possano descrivere un qualsiasi avvenimento e non esiste avvenimento che non possa essere ricondotto logicamente ad un determinato flusso di parole. E' un genio affinatosi nell'elaborata arte del ricondurre ogni fenomeno alla continuità della propria memoria: non esiste manifestazione psionica che non sia in grado di riconoscere come tale, né enigma che possa falsare i suoi ricordi { riassunto delle passive del dominio Mente Lucida - fisici }.
Mentre gli altri sono fermi nella loro rigidità di pensiero, lui crebbe e divenne sempre più potente; poteva fare cose che i suoi compagni potevano solo sperare di sognare: canalizzare la propria energia e risparmiarla in quantità tali da permettergli di raggiungere gli obiettivi più impensabili - compiere due o tre volte di più le stesse azioni compiute da coloro che sono nella media, incantare più velocemente, con più forza e in maggiore quantità. Se mai siederà su un trono, lì saprà concentrare ogni singola goccia delle sue capacità perché vengano espresse nella loro più manifesta e inusitata potenza { pergamena Double incastonata nel corpo - magica }.

seconda memoria: "ideocompulsione"
Dicono che l'intelligenza sprofondi facilmente nella paranoia: ciò non fu più vero che nel suo caso. Non passò molto tempo che le voci, i pensieri e i sussurri di ognuno dei suoi compagni divennero fonte di veri e propri tormenti - che cosa potevano volere? Che cosa desideravano? Perché per lui, perché lo fissavano? Quando avrebbero smesso? Come avrebbe potuto mascherarsi da tutta la loro curiosità? Le risposte giunsero a breve, con naturalezza: non passò molto tempo prima che finisse col rinchiudere il proprio animo dietro ad una maschera di strafottenza e arroganza; una maschera ben più che metaforica poiché, da quell'istante in poi, i pensieri del ragazzo, persino i più superficiali, divennero imperscrutabili da chiunque. Divenne chiuso e maestro, persino più irraggiungibile di quanto non fosse già in precedenza: nessun ammaliamento e nessuna impressione poté più raggiungerlo, non importa quanto potente fosse lo psionico incantante { difesa passiva - psionica }.
Ma le sue capacità non si limitarono a questo: come in un processo evolutivo tanto incontenibile quanto assolutamente spontaneo, il suo istinto di sopravvivenza si acuì, si perfezionò e si modellò intorno alle necessità pretese dalla sua memoria e dalla sua chiarezza di pensiero. Non solo la sua mente divenne impenetrabile, ma lui stesso divenne in grado di percepire la presenza delle persone intorno a sé - la loro forza vitale, la loro aura - e, in parte, misurarla. Era come se sapesse sempre quali nemici fosse in grado di surclassare e dai quali invece era meglio guardarsi { bracciale dell'auspex }. Questo lo rese più attento, più scaltro e, nondimeno, molto più tranquillo: le sue paranoie si dileguarono tanto rapidamente come s'erano presentate, lasciando spazio solamente al proseguirsi della propria abiezione.

terza memoria: "raison d'etre"
Ben presto gli fu chiaro il suo scopo; ciò che avrebbe dovuto compiere e come - il modus operandi. L'aveva capito in poco tempo, e in ancora meno aveva iniziato a sfruttare il concetto a suo favore e desiderio: gli uomini sono manipolabili. Uomini, elfi, orchi... persino gli avatar: ognuno di essi poteva essere ridotto a nulla più che una misera pedina sulla scacchiera del suo gioco. Ciascuno con i propri ideali, sogni ed obiettivi - tutti facilmente corruttibili e mutabili in ciò che lui avrebbe desiderato. Per ottenere il controllo non gli si chiedeva nulla più che ingannare le altre persone, tormentarle e mentire loro: compiti i quali non gli causavano alcun rimorso, né tanto meno pena alcuna. Machiavelli aveva sostenuto: "Ma la poca prudenza degli uomini comincia una cosa che, per sapera allora di buono, non si accorge del veleno che vi è sotto." e mai enunciato fu più vero, poiché non esiste uomo che non desideri lasciarsi illudere, soggiogare e controllare. Gli spiriti liberi non sono altro che chimere, gentaglia che non ha saputo convivere con l'idea di un pacifico controllo - solo di nome, inteso come libertà individuale e arbitrio concordabile - da parte di qualcuno di superiore, pestando i piedi in terra come bambini: giacché sottostanno immancabilmente alle leggi della natura, non v'è ragione perché non obbediscano anche a quelle della calamità conosciuta come il Re che non perde mai. Comunque, in breve le persone iniziarono ad affidarsi maggiormente a lui; la loro abnegazione divenne più forte e tutti coloro che disponevano di un minimo di coscienza decisero persino di giurare lui fedeltà (poiché sapevano che solo coloro che sarebbero stati nelle sue grazie sarebbero sopravvissuti; lui gliel'aveva promesso). Le sue vittorie conseguenti lo resero più credibile, e il fenomeno acquisì in breve un carattere esponenziale - non esiste verbo, ora, che non suoni immancabilmente ragionevole, logico e vero se proferito dalle labbra del sovrano; sono poche le persone che, ascoltandolo parlare, non finiscano col credergli { ammaliamento passivo - psionico }.

quarta memoria: "l'abiezione"
E infine, trascese - come se il suo debole corpo umano non potesse reggere la spontanea evoluzione di un genio dedicatosi con totale abnegazione al raggiungimento del potere; come se la forma dell'uomo non fosse abbastanza per contenerlo, il suo concetto e la sua essenza iniziarono a mutare lentamente, depravandosi e corrompendosi in linea con il suo comportamento, sottostando alle regole che lui stesso si era finito con l'imporsi. Più uomo del più egocentrico degli uomini e al contempo uguale ed avvicinabile ad alcuno di loro. Se Dio avesse voluto che ogni essere vivente si sarebbe finito col mescere con ogni altra entità esistente divenendo una cosa sola, lui aveva appena compiuto il percorso inverso - lui era divenuta una cosa sola che rigettava ogni altro essere vivente; un uomo non uomo - lo stadio finale del progetto per l'abiezione dell'uomo, del quale ha conservato solo la tenacia che gli permette di restare in piedi anche al limite delle energie { razziale umana - fisica }. Il suo corpo non segue più ora alcuna legge fisica: vede al buio come un animale notturno { pergamena occhio notturno - fisica }; muta e si comporta come uno specchio d'acqua turbato dalle gocce di un temporale - avvolto perennemente in una nube di fumi oscuri, può cambiare in pigmentazioni, trasformare la propria voce, lasciar ramificare le proprie braccia e le proprie vesti come quelle di un albero, affilare i propri denti, incupire il suo sguardo. Il suo aspetto non è né fermo né definibile, dunque, tuttavia quale che sia la mutazione in corso, egli sarà sempre e comunque riconoscibile come il Re che non perde mai e non altri che lui { abilità passiva - magica }. Alla luce di ciò, non è dunque ovvio che le persone lo temano? Che lui, sopra ad ogni altra cosa, faccia paura a coloro che posano il loro sguardo sulla sua figura? Egli controlla gli uomini ed è il più abietto fra loro, colui che ha trasceso i contenuti della forma mortale nell'egocentrismo più puro - colui che non esiterebbe a vincere ogni esitazione in favore di sé e del suo regno: non è naturale che spaventi? Una determinazione e un'abnegazione tale da lasciar scorrere un fiume di spavento sia dalla sua figura che dalla sua voce; un terrore primordiale che scuoterà coloro che si troveranno al cospetto del Re sin nelle ossa, richiudendoli nella sudditanza di chi ha capito di trovarsi innanzi ad un uomo nella sua forma più abietta: un mostro { ammaliamento passivo - psionico }.

quinta memoria: "Leviathan"
Egli è ora tutto e ogni cosa è lui. Non vi è persona che possa estraniarsi da quel grande insieme di uomini che è il Leviatano; non dopo aver prestato giuramento al sovrano ed essergli divenuto suddito a tutti gli effetti. Ciò che per molti non è altro che mera filosofia politica, pura dottrina e insegnamento, per altri è divenuto ragione di vita, s'è concretizzato nel progetto dell'abiezione, realizzandosi infine nel nuovo aspetto del sovrano, asceso ad una forma più consona a quella del Leviatano; ad un aspetto che meglio si confà a chi è tutto ed è divenuto più calamità che uomo; più fato, destino. Egli ormai non ha più il corpo del ragazzo che studiava alla Trône du Roi; egli è ora un addensato nero, sfrigolante di corruzione, lambito dai lampi delle mille anime racchiuse fra le sue memorie, che battono sulle pareti della sua mente per impedirgli di consumarle. Non vi è corpo adatto ad ospitarlo, non uno più adatto, almeno, di quello di uno qualsiasi dei suoi sudditi. In qualsiasi istante, infatti, il sovrano - ora non più uomo quanto più entità - potrà possedere il corpo di uno qualsiasi dei suoi sottoposti, facendolo suo senza però cambiandolo nell'aspetto. Egli sarà il padre di famiglia, la ragazzina che torna da scuola, il soldato fedele al suo regno o il povero mendicante: chiunque di questi sarà Ray nello stesso momento e il sovrano sarà tutti loro insieme. In termini tecnici, il sovrano potrà fare suo il corpo di un qualsiasi personaggio non giocante appartenente al clan Toryu, sprovvisto di scheda; tale uomo perderà dunque tutti i propri precedenti poteri e guadagnerà quelli del sovrano in tutta la loro totalità. Ciò non significa che il sovrano non possa più manifestarsi con il proprio corpo originale, che tuttavia non racchiude più il simbolo della sovranità all'interno del Clan Toryu. Al contempo, questa abilità conferisce a Ray una totale onniscenza sui corpi che può potenzialmente possedere, permettendogli di sapere sempre qualsiasi cosa stia succedendo all'interno del Leviatano. Questa abilità può essere utilizzata anche su personaggi giocanti appartenenti al clan Toryu e personaggi non giocanti provvisti di scheda sempre appartenenti al clan, previa accettazione da parte di entrambe le parti { abilità passiva - solamente GdRistica }.


« Persona di Loec »


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Nella mitologia eldar, Loec è il dio della discordia, dei lazzi e delle menzogne. Presiede alle danze e ai canti, ed è la divinità ingannatrice per antonomasia.
Il Dio viene rappresentato con il volto eternamente coperto da una maschera sogghignante di inquietante fattura, ed i suoi discepoli o coloro che invocano il suo favore, a loro volta coprono il loro volto con maschere simili, in modo da avvicinarsi ad esso. Originariamente, queste maschere sono oggetti impiegati nel contesto di riti e cerimonie magico religiose. Le maschere rituali venivano realizzate nei materiali più diversi: paglia, corteccia, foglie. Presupposto dell'uso delle maschere rituali è la fiducia nel loro potere di "trasformare" chi le indossa, facendolo "possedere" dallo spirito ingannatore del Dio Loec.
In diverse culture le maschere possono conferire grandi poteri a chi è autorizzato a portarle; ma se usate al di fuori di riti e regole prefissate, il loro influsso magico può diventare maligno. In particolare, le maschere consacrate a Loec dovrebbero conferire a chi le porta capacità di ingannare e fuorviare, mostrare ciò che non è non solo a chi si trova attorno alla maschera, ma anche e sopratutto a chi la indossa, seguendo la via di Loec che ingannava se stesso per rendere maggiormente credibili le proprie azioni.
Facendo parte del complesso e insondabile mondo degli spiriti, le maschere di Loec non possono essere realizzate da artigiani normali, né da sacerdoti capaci di consacrare normali maschere. Solo il dio Loec può dar vita ad una "persona di Loec" (dove persona significa aspetto, sembianza) depositandovi un tocco della propria essenza e della propria profonda pazzia.
Persona di Loec è anche chiamata comunemente "Maschera di Loec" come anche "intenti di Loec" per quanto la definizione di "persona" sia la più usata. Essa è un artefatto leggendario, come non ne esistono attualmente altri in uso, poiché tutte le altre persona donate da Loec ad un mortale sono state sigillate o distrutte in qualche modo dai paladini degli altri dei, affinché non recassero altri danni.
La persona di Loec si presenta generalmente come una maschera di porcellana bianca costellata di arabeschi rosso sangue. Su di essa, a volontà del possessore, è possibile che si apra un inquietante ghigno scheletrico; quando esso è chiuso o si richiude, tuttavia, la superficie della maschera stessa resta liscia come una perla.

Ingannare l'esistenza: Persona contiene un grammo dell'essenza divina di Loec, e pertanto è dispensatrice della sua volontà, non può essere veramente distrutta. Può essere spezzata, data alle fiamme, carbonizzata e poi seppellita nelle profondità di un baule incatenato e magicamente chiuso, ma finché colui a cui appartiene è in vita, ricomparirà puntualmente nelle profondità delle tasche di una sacca, fra le falde di un abito, negli abissi di un cassetto o più semplicemente nel letto di chi la possiede, nel momento in cui egli si sveglia. Disfarsi o perdere Persona è ugualmente impossibile, essa farà sempre ritorno alla dimora del suo proprietario nel giro di poche ore, ovunque egli sia. Al costo di un consumo Basso di energia, se richiamata, può materializzarsi istantaneamente sul viso del possessore, ovunque essa si trovi ed anche se è stata precedentemente distrutta. Una volta indossata, Persona può anche rendersi automaticamente invisibile, mimando il viso originale di chi la porta { tecnica bassa e due passive - magiche }.

Ingannare gli inganni: Se un incanto o una qualsiasi forza, fosse anche divina, tentasse di manipolare Persona, questa sogghignando nella sua eterna ed immota espressione si lascerebbe manipolare, risultando anzi ben felice di farlo, poiché Loec è anche il Dio dei cambiamenti, ed una mutazione è ben gradita, sia pure essa solo temporanea perché la maschera non è alterabile permanentemente. Ciò che solitamente sconvolge questo genere di piani è che la maschera fingerà soltanto di piegarsi all'incanto, invitandolo ed accettandolo ma poi ingannandolo ed eseguendo un contrario (non necessariamente l'azione diametralmente opposta a quella richiesta). Se per esempio un incanto ordina alla maschera di bruciare per autocombustione, la maschera subirà in pieno questo incanto ma invece che bruciare spillerà acqua da ogni orifizio. Se per esempio un incanto di rilevazione esaminerà la natura della maschera, questa risponderà a lui valori totalmente sballati, magari dicendo di avere poteri che in realtà non ha.
Dato che la maschera non ha un'intelligenza propria, fa uso di quella del proprio padrone per elaborare l'inganno, è quindi in realtà quest'ultimo a scegliere l'inganno in questione, solo che lo fa in maniera del tutto inconscia, venendone avvertito ma credendo che sia la maschera stessa ad eseguire il tutto { abilità passiva - magica }.

Ingannare gli ingannatori: La maschera permette al possessore di riconoscere immediatamente quando qualcuno mente (Udirà una risata sgangherata nella propria testa, che spesso si confonde con la risata altrettanto diabolica del portatore che si avvicina e si confonde con la personalità della maschera. Non necessita di indossarla per usufruire di quest'effetto). Inoltre, Loec era famoso per la sua pratica di ingannare i propri amici ed alleati e perfino se stesso per rendere i propri machiavellici piani assolutamente realistici ed impossibili da scoprire. La maschera può quindi convincere di qualsiasi cosa un amico, un alleato o perfino chi la porta, sostituendone ricordi con altri fittizi oppure fuorviandone il significato. Questo richiede contatto fisico ed un consumo energetico Variabile in base alla quantità della manipolazione stessa. Indipendentemente dall'entità della manipolazione, l'influenza della maschera sugli altri svanisce all'avvento della luna nuova (Novilunio) che corrisponde al momento di massima debolezza della magia ingannatrice di Loec (Da sempre legata all'influsso mistico lunare).
La sola eccezione a ciò riguarda il possessore. Si dice che in passato un grande principe possedesse una persona di Loec. Avendo dovuto giustiziare la propria amata perché eretica, ne fece uso modificando i propri ricordi ed autoconvincendosi che furono gli eretici ad ucciderla. Questo tipo di influenza dura per tutta la vita, a meno che non sia lo stesso possessore a voler spezzare l'incanto di Persona. Si dice però, che un istante prima di morire, se quei ricordi furono cancellati per sopprimere il dolore, Persona mostri al suo possessore quegli stessi ricordi che ha voluto cancellare sghignazzando e deridendolo per la sua sciocca scelta. Questo perché la maschera apprezza veramente che questa pratica sia fatta per l'uso originario del Dio degli inganni, e non per queste sciocche azioni dettate dai sentimenti che sono proprie degli uomini.
Per manipolare la mente dell'avversario è necessario avere la maschera indosso { passiva di difesa e tecnica variabile - psioniche }.

Inganno negli inganni: Persona non può alterare direttamente la mente di chi la porta, è invece molto più subdola ed efficace nell'agire per manipolare le sue vittime. Qualsiasi tipo di suono agente nell'area di sessanta metri da Persona, può essere modificato a piacimento del caster. Egli può simulare qualsiasi tono di voce e qualsiasi suono che la sua fantasia li suggerisce, e questo anche solo all'udito di alcune persone specifiche. In pratica, mentre una persona parla, può fare in modo che le sue parole giungano diverse da quelle che sono in realtà ad una terza persona, senza che chi parli lo sappia.
Di qualsiasi natura sia l'impiego di Persona, il costo necessario per attivare questa tecnica è Basso. Persona non può riprodurre suoni la cui intensità vada oltre il massimo ed il minimo consentito dalla voce di chi la porta.
Per utilizzare questa tecnica, è necessario avere la maschera indosso { tecnica bassa - psionica }.

Ingannare le sembianze: Persona può far si che un bersaglio qualsiasi (Visibile dal portatore) risulti agli occhi della mente di una terza persona (Il cui nome ed aspetto deve essere bene impresso
nella mente del portatore) con le sembianze di qualcun altro. Ciò avviene tramite un vero e proprio attacco psionico, agente per contatto fisico, ed è normalmente contrastabile. Questo potere brucia una quantità pari a Basso di mana per essere attivato.
Per utilizzare questa tecnica, non è necessario avere Persona indosso { tecnica bassa - psionica }.

Ingannare i pericoli: "Ma no, tranquillo, cosa potrebbe farci un divoratore di anime inferocito?" Persona ha un controllo sulla mente delle sue vittime molto limitato, quasi nullo, può però con molta facilità agire sul tramite che permette alla mente di stabilire se una cosa è reale o meno, oppure in questo caso, se è pericolosa o meno: i sensi. La vittima percepirà diversamente una creatura, un oggetto o un avvenimento che normalmente farebbe scattare il suo istinto di conservazione.
Qui l'azione della maschera è particolarmente difficoltosa, non è infatti possibile far credere che qualcosa di palesemente pericoloso e dannoso (Una lancia in arrivo) non lo sia, poiché l'istinto di conservazione è una forza estremamente potente nell'animo di un essere vivente. E' però possibile agire sulla paura dell'ignoto, quindi un oggetto o un animale e (Sopratutto) una situazione di cui non si conosce le proprietà e gli effetti può sembrare enormemente pericoloso sotto gli effetti di questo incantesimo. Per esempio, indico un Azumael (Nome inventato) come una creatura mortale che uccide al solo sguardo. Se la vittima vede un animale a lui completamente sconosciuto e lo indico come un Azumael, ecco che l'inganno avrà luogo, ed i sensi della vittima faranno scattare con violenza il suo istinto di conservazione.
Ciò funziona ovviamente anche al contrario, e se non si conosce con esattezza la natura di una situazione, di un animale o di un oggetto, si può crederlo affatto pericoloso. Quindi se io definisco un divoratore di anime come una creatura innocua e giocherellona, la vittima la crederà tale anche quando vi si troverà di fronte. Essendo un divoratore di anime un'entità demoniaca alta circa sei metri spillante fuoco ed armata di frusta ed ascia, la vittima camminerà tranquilla convinta del fatto che effettivamente questo essere mostruoso è in realtà innocuo. Ciò, ovviamente, finchè il demone non inizierà a provare l'efficacia del filo della sua ascia sulle sue carni.
Si dice che in passato, ad un sontuoso banchetto di nozze, Loec abbia fatto credere ad una divinità che ritrovarsi a letto con una donna dai capelli rossi alla prima notte di nozze è causa di morte orrenda per malattia. Inizialmente la divinità in questione rise di gusto credendolo uno scherzo, per poi smettere durante la messa a letto scoprendo con orrore che la sua novella moglie era effettivamente una donna dai capelli rossi.
Per utilizzare questa tecnica non è necessario avere Persona indosso.{ abilità passiva - psionica }.

Ingannare le difese: Il ghigno scheletrico. Il tanto malizioso quanto supponente sorriso, la venefica espressione di Persona è solo mera decorazione, o nasconde un altro, grande, potere?
Si dice che il volere di Loec sia supremo e assoluto, impossibile da contrastare se non da un'altra divinità e in grado di piegare persino i più grandi eroi mortali. Tale grandezza deve necessariamente trovare forma anche nel suo adepto, una volta indossata Persona, ed è a questo che servono le articolate sfaccettature del suo volto, le membra contratte in una gioiosa espressione senza fine, supponente e incredibilmente arrogante. A incrementare le capacità psioniche del portatore stesso.
Si può quindi senza dubbio affermare che tutti gli attacchi di questo tipo lanciati dall'indossatore di Persona, e solo quando questa è calata sul suo volto, sono più potenti del normale, o almeno in apparenza. E' infatti tipico di Loec ingannare non solo i suoi avversari, ma anche i suoi stessi servitori.
In termini di gioco, le tecniche offensive psioniche lanciate dal portatore nel momento in cui indossa la maschera, comprese eventuali abilità passive, risultano essere di un livello superiore al normale, ma solo e soltanto contro le tecniche difensive nemiche. Volendo fare un esempio pratico, una volta indossata la maschera, per l'avversario sarà necessario castare tecniche difensive di livello medio per difendersi dagli attacchi psionici di livello basso lanciati da Ray. Ciò nonostante, se decidesse di non difendersi, gli attacchi infliggerebbero un danno psichico pari a "Basso" e non "Medio" { abilità passiva - psionica }.

Ingannare lo sguardo: E' possibile prevedere i movimenti di un Dio? Seguirne le movenze, studiarne i tratti e le mosse, imitarne gli atti e emularli in un vano tentativo d'ascensione? Inutile anche solo cercare una risposta. E come per Loec, anche questo potere si riversa, in parte, nei suoi adepti, e nelle persone indossanti Persona.
Una volta indossata la maschera infatti, i movimenti dei portatori diverranno incredibilmente disarticolati, trascendendo la comune realtà delle articolazioni, come in una terribile parodia halloweenesca. Le sue braccia sottili si piegheranno innaturalmente, il suo corpo si contrarrà contro i venti spezzandosi, abbandonando una striscia nera dietro di se ad ogni movenza, quasi fosse un prolungamento delle vesti stesse, abbandonate allo spirare dei venti. Il ghigno della maschera parrà vivo a chiunque lo guardi, come se potesse esprimere ogni più piccola sensazione del portatore, contorcendosi e contraendosi in orrendi scricchiolii, per far sì che i suoi occhi divengano più grandi e folli, o che la sua bocca s'apra cosicché l'adepto possa leccarne le zanne.
Tutto ciò, però, non è altro che mera illusione. Al di sotto d'essa, i movimenti e gli atti dell'indossatore di Persona resteranno d'una banalità e normalità incontrastabile: ciò che vedrà l'avversario sarà lui stesso a descriverlo, sotto l'effetto di questa passiva abilità psionica, che non provoca alcun tipo di danno al proprio nemico. Tuttavia l'impressione sarà sempre quella di trovarsi innanzi a un folle Dio della menzogna e degli inganni, nella sua manifestazione più nera e spaventosa, ridente nella sua superiorità { abilità passiva - psionica }.

Ingannare le ombre: Ma chi non sa che le risate e gli scherni si nascondono nelle ombre? Trovano agio nelle tenebre, e fanno dell'oscurità la loro umile dimora? Tramano contro i passanti, disegnando sul terreno creature terribili e orrendi incubi, seguendo le loro vittime fino a casa, dove troveranno sollievo solo accendendo la luce del vialetto. Altro non sono che i figli e le figlie di Loec, i suoi fedeli folletti che, sotto suo ordine, tramano nell'ombra per terrorizzare i mortali, piegarli al volere del loro signore, prendendo forma dal suo stesso potere.
Anche parte di questo potere si riversa all'interno dell'animo dell'adepto, che può trasformare la propria forza in un fedele servo delle tenebre, in grado di difenderlo e sconfiggere i suoi nemici per lui, pur non indossante Persona sul volto, come fosse, e anzi lo è, una sua propria tecnica.
In termini di gioco, il portatore è in grado di dare vita alla propria aura, trasformandola in fasci d'entità magica, composti d'una energia del colore della notte e altrettanto sanguine, non appartenente ad alcun elemento ["Non elementale"].
Questi possono essere creati in svariati modi, a fantasia dell'adepto stesso, per generare scudi, barriere e quant'altro, e imprimere in essa tanta energia quanto desidera, facendo di questa tecnica la sua "Forza portante".
Naturalmente la tecnica ha un consumo Variabile, a seconda di quanto si desidera sia forte lo scudo, generato { tecnica variabile - magica - solo difensiva }.

Fiero dei propri peccati: Loec è un dio odiato, i suoi scherzi e le sue assurde trame inconcludenti hanno rovinato più di un piano delle altre divinità. Si dice che in passato, quando la prigione di un Dio non voluto non riuscì a contenerne il potere, lasciando libero un seme divino che rivelò al creato l'esistenza del suddetto Dio bambino, Loec venne usato come capro espiatorio per questo fatto, e venne processato dagli altri dei, ingiustamente. Tutti tacquero quando il Dio gridò la sua innocenza, e nemmeno la divinità sovrana credette alla sua parola preferendo dare ascolto a coloro che lo accusavano apertamente.
Da allora, Loec marchia indissolubilmente in un modo subdolo e non necessariamente evidente ogni sua grande azione, lasciando segni del suo passaggio e firme impossibili nelle sue "opere". Ciò si trasmette anche alla maschera, la quale spingerà a livello inconscio il portatore a firmare le sue azioni più grandi. La firma è totalmente a piacere del portatore, e non deve essere necessariamente visibile e tanto meno rinvenuta, deve essere solo presente, il come è frutto dei capricci del momento
Tuttavia ciò ha avuto anche un'altra conseguenza, ben più pesante. Loec è avverso a tutti gli altri dei, colpevoli di averlo accusato ingiustamente per una colpa non sua. Tutti i paladini, ovvero tutti coloro che difendono strenuamente le insegne di un Dio particolare e sono da esso consacrati, provano inimicizia istintiva verso il portatore, diffideranno di lui come lui diffiderà due volte tanto di loro.
L'effetto è agente anche senza che il portatore indossi Persona stessa { malus }.

Fiero della propria pazzia: Ma è veramente sicuro indossare un artefatto così potente, per colui che è, seppur profano, un semplice mortale? E' possibile che emulare un tanto folle Dio in ogni sua forma lasci intonso il suo adepto, privo d'alcuna macchia, e soprattutto... vivo?
La Persona di Loec non è un oggetto comune. E' una replica del volto del Divino. Una fattezza contenente l'inganno stesso in tutte le sue forme, troppo per poter essere indossata senza paura e controindicazioni da qualsivoglia estraneo. E infatti, le menzogne e le tenebre s'impossessano lentamente della mente dell'adepto, una volta indossata la maschera, secondo dopo secondo, fermentandone la follia. Esaltandone i sensi. Incrementandone i desideri e le sensazioni. Accrescendone la vita stessa.
Potrebbe forse apparire come un vantaggio, ma la realtà è ben diversa.
In termini di gioco, una volta indossata la maschera lo status mentale del personaggio peggiorerà di post in post, fino a divenire totalmente irrecuperabile.
Nel post in cui Persona viene indossata, tutto pare calmo e sotto controllo, ma i desideri e l'impronta caratteriale dell'indossatore vengono incrementati, rendendolo ancor più arrogante e supponente.
Nel post successivo si potrà denotare nei suoi occhi e nei suoi atti una seppur lieve impronta di pazzia. Il giocatore non sarà più in grado di utilizzare tecniche appartenenti al tipo fisico, e si muoverà e agiterà molto più di quanto è solito fare realmente.
Nel seguente post, ha inizio il degenero. Il giocatore non sarà più in grado di utilizzare tecniche di tipo magico, potendosi affidare quindi alle sole arti psioniche, e il suo carattere diverrà un minestrone fra le parti più vive del suo e quello scherzoso e buffone di Loec stesso, rendendolo una sorta di tanto terribile quando orrendamente giocoso servo del Dio.
Al terzo post successivo a quello in cui la maschera viene indossata, l'adepto diviene una copia di Loec in persona, imitandolo in ogni cosa. Supponenza, giocosità, arroganza e quant'altro. Agli occhi del suo avversario probabilmente non risulterà altro che un pazzo, e da qui in avanti non sarà nemmeno in grado di levarsi la maschera. La stessa cadrà dal suo volto una volta sconfitto, o una volta vincitore { malus }.

« Belfagor »

rayconbelfagor


Demone del desiderio.
Ray è insaziabile, e questo è certo. Il regno degli uomini non ha mai visto un monarca più meschino, avido e gretto -ma soprattutto, ambizioso. Perché è l'ambizione a spingere il Re che non perde mai a continuare ad oltranza la sua egoistica crociata per la supremazia, ed è l'ambizione ad averlo condotto sul trono dove siede adesso. L'ambizione, potremmo dire, è la fibra più genuina del suo essere; naturale quindi che sia anche la sua arma più potente.
I sudditi hanno imparato a riconoscerlo e temerlo per la sua maschera, la Persona di Loec, un'insegna che è quasi diventata blasone per un commisto di storia, leggenda e consuetudine consolidata. Non sanno tuttavia che, come quella nasconde il vero volto del re, il re stesso nasconde un secondo e più prezioso feticcio sconosciuto alle masse.
Gliela si è vista pendere dalla cintola durante le cene, i balli, le udienze e i proclami, inguainata in un anonimo fodero di cuoio scuro. Gliela si è vista accarezzare distrattamente quando preda della segreta tentazione di usarla, per poi far scivolare lentamente la mano dal pomolo. Il più
terribile dei poteri ed il più potente dei desideri, nascosti sotto gli occhi di tutti.
Uno scherzo regale, nella sua portata.

Io desidero la conoscenza: Le maledizioni peggiori sono legate al nome, dicono. Puro vangelo.
L'arma è maledetta con il nome di uno dei démoni del vecchio credo -Belphagor- e da quel nome ha ricevuto il crisma di un'ispirazione mistica e morbosa, la stessa -si dice- che il démone induceva nelle proprie vittime dopo averle lusingate con la promessa dell'accesso ad un regno di arti proibite. Nessuno si sottraeva, e tutti i suoi succubi erano ben felici di accontentarne qualunque capriccio pur di raggiungere quella ricompensa. Nemmeno Ray, a quanto pare, è stato abbastanza arrogante da rifiutarsi.
In termini gdr, questa abilità concede al personaggio di acquistare ed utilizzare le pergamene della classe negromante in aggiunta a quelle della propria { abilità passiva - metagame }.

Io desidero la perfezione delle arti: Quando si pretende di primeggiare su tutti -quando si pretende, parafrasandone il titolo, di essere riconosciuti come il re che non perde mai- le proprie aspettative non possono che essere delle più elevate. In particolar modo, le proprie aspettative verso sé stessi. La diligenza e la severità con le quali Ray si è applicato alle rivelazioni del démone del desiderio sono state tali da garantirgli un esercizio perfetto delle facoltà lui concesse: in termini di gioco, tutte le evocazioni derivate da pergamene di negromanzia verranno effettuate beneficiando di istant-
casting, come se il personaggio fosse in possesso del primo livello del dominio "evocatore" { abilità passiva - magica }.

Io desidero l'onnipotenza: Tutto il suo desiderio, la sua ambizione e il suo ego, compressi in una forma più umile. Una simile smania può corrodere, se coltivata per troppi anni -una simile smania, direbbero alcuni, potrebbe addirittura uccidere. Morire, però, non sarebbe un comportamento adatto ad un re. Lo ha riversato tutto lì, nella lama, riempiendola dal pomolo alla coccia e alla punta di desiderio asfissiante. Una bramosia tale che, se liberata, sarebbe in grado di piegare qualunque nemico -perché è di questo che si tratta: illusione. L'illusione più grande che l'uomo conosca è quella di appagare
un desiderio irraggiungibile.
A-s-g-r-a-d-e-l.
Per una sola volta a combattimento, Re Ray può liberare l'illusione infusa nella spada, che si manifesterà in una distorsione elastica della realtà circostante avente come fulcro l'oggetto, convertito agli occhi della vittima in un informe e pulsante globo dorato. Un flash accecante, e questi muterà nella percezione che il nemico ha del leggendario Asgradel, facendogli credere che Ray ne sia improvvisamente entrato in possesso. L'apparizione della reliquia illusoria ha una potenza critica, ed induce nell'avversario un tale senso di sudditanza da farlo inginocchiare ai piedi del sovrano abbandonando le armi, prostrandosi con l'umiltà di chi è tanto sopraffatto da non poter nemmeno ammettere la propria sconfitta con le parole. Di fronte alla meraviglia, di fronte al desiderio nella sua forma più pura, tutti ammutoliscono reverenti. Nessuno -né uomo, né démone- è in grado di sottrarsi al magnetismo da lei esercitato. Ray, per quanto tanto egocentrico da non considerarsi né l'uno né l'altro, non fa eccezione. Il potere dell'illusione è tale da produrre un feedback negativo persino sul caster, ammaliandolo di riflesso: il re sarà tanto sorpreso nel vedere l'Asgradel stretto fra le proprie mani da subire uno shock quantificabile come un danno mentale alto, non prevenibile da alcuna difesa di sorta. Bisogna fare attenzione, quando si corteggia l'impossibile: non conosce le gerarchie { tecnica critica - psionica }.

Io desidero la conquista: Il mezzo più rapido per poter primeggiare su chiunque è il potere assoluto; questo Belfagor lo sa alla perfezione. Non il potere dell'inganno, né quello della bugiarderia: l'unica maniera rapida e concisa per soddisfare l'ambizione è quella di sviluppare una potenza incontrastata, una forza inusitata che, nel caso della lama, si manifesta come un violento fascio energetico. Basterà che il monarca levi il proprio manifesto potere verso il cielo, e da esso pioverà una serie sequenziale di sette raggi di pura energia non-elementale, del diametro di diversi metri, che solleveranno e spaccheranno il terreno tutto intorno al sovrano: una bordata inusitata di energia, di potenza pressoché critica, alla quale il re potrà ricorrere per ben due volte, gratuitamente, all'interno del duello. Un potere innanzi al quale persino il più pericoloso degli avversari non potrà fare altro che inchinarsi ed arrendersi, constatando la forza incontrastabile del Monarca che non perde mai { pergamena magia spaziale incastonata - magica }.

Io desidero la punizione dei dissidenti: Il prezzo dell'ambizione è la solitudine. Quando si combatte in solitaria una crociata per sé stessi, è inevitabile la preclusione di qualsiasi contatto che non sia la sudditanza o il disprezzo; per un re che non conosce -né riconoscerà mai- un proprio pari, questa è una verità tanto tangibile da farsi quasi dolorosa. In termini gdr, tutti i personaggi di allineamento neutrale o di allineamento buono combatteranno Ray come se pervasi da un sacro furore, investiti dell'obbligo spirituale e morale di estirpare il tiranno dal trono. Durante il combattimento, ciascun avversario di Ray godrà di completa immunità a dolore fisico, per cadere sconfitto solo quando ogni sua risorsa sarà esaurita { malus }.


grecaschedare1

« altre memorie »
{ Coloro che vincono, in qualunque modo vincano, non ne riportino vergogna }



« Tutto ciò che so, tutto ciò che ho imparato è stato archiviato con un solo obiettivo; quello di rendermi di un passo più vicino al mio ultimo scopo - la conquista totale, la punizione dei dissidenti, il controllo indiscusso su ogni forma di vita esistente in terra. Io diverrò una componente immancabile e innegabile di questo mondo al pari di qualsiasi elemento presente in natura, possiederò ogni lembo di terra e farò in modo che non vi sia uomo che possa ignorare il mio comando, poiché esso diverrà componente direttamente logica del sopravvivere di questo intero continente. Io sono il Re guerriero, l'uomo più abietto della terra, e non vi è altro destino per me se non quello che mi porta nella direzione della conquista totale e incondizionata. »

the instruments of darkness tell us truths
Non è strano che l'oscurità l'abbia avviluppato nella sua morsa, né che l'abbia mutato, che volteggi intorno a lui come una nube miasmatica e che poggi sulle sue spalle come un mantello stirato; che lo renda più appetibile, seducente e spaventoso; non è strano. Ella è stata catturata dal suo fascino, ammaliata e ammansita: ella è divenuta un mero strumento nelle mani di chi, come lui, la resa schiava della sua malizia e del suo verbo. Ora, semplicemente spendendo un consumo pari a Basso e allungando parte delle proprie lunghe vesti nella direzione dell'avversario, queste si animeranno di vita propria e, muovendosi repentine, andranno ad avvolgerlo e stringerlo nelle proprie spire - catturando e artigliando i nemici del sovrano. Esse fungeranno come vero e proprio tramite per quelle altre tecniche del monarca che richiedono del contatto fisico per essere attivate, senza costringerlo a dover avvicinarsi di persone ai propri avversari. La tecnica può essere utilizzata anche per recuperare oggetti fuori dalla portata del monarca. { pergamena quinto arto - magica }. E' naturale pensare, dunque, che quando egli desidera ardentemente qualcosa, queste tenebre faranno di tutto per procurarglielo, inconsce del fatto che, spesso, possono anche finire col ferire il sovrano stesso nelle loro emanazioni di inusitata ambizione. Materializzandosi dalle ombre che vorticano come nubi intorno alla figura del monarca, infatti, esse - manifestandosi come una densa energia elastica di colore nero - possono allungarsi verso l'arma dell'avversario ad un consumo energetico pari a Basso. Lì tenteranno di sottrargli la sua arma, anche mentre egli sta attaccando, e consegnarla al loro signore; esse tuttavia non possono allontanarsi da lui per più della lunghezza di un braccio e, se colpite nel mentre, i danni che subiranno si materializzeranno sul corpo di Ray sotto forma di lunghi tagli neri. Allo stesso modo, nel caso in cui un proiettile, una freccia o un'arma da lancio dovessero dirigersi pericolosamente verso il sovrano, sempre ad un consumo Basso, le ombre vorticanti intorno al monarca potranno reindirizzare il corpo estraneo verso colui che l'ha originato, rispedendolo al mittente con la stessa forza con cui è stato scagliato. L'efficacia di queste capacità si fonda sulla repentinità con cui le tenebre sono in grado di intervenire, direttamente dipendente da quella di Ray - dunque la tecnica costruisce la propria potenza sull'agilità e sulla velocità del possessore, e non sulla sua potenza magica { pergamena dominio - fisica }.

despair thy charm
Fra le capacità più singolari del sovrano che ha appreso durante i suoi lunghi studi, vi è senza dubbio quella di poter piegare al proprio volere l'oscurità che ha ammaliato, ammansito e spinto a seguirlo ovunque vada; le stesse ombre che corrompono e depravano il suo aspetto incessantemente, e che vorticano in dense nubi nere tutt'intorno a lui. Senza utilizzare alcun consumo e alcun slot tecnica, il monarca è in grado di fare in modo che parte delle tenebre che lo avvolgono si allunghino in direzione di un dato punto che sia a portata di un lancio di pietra; raggiuntolo, esploderanno in una densa nube nera e spiraliforme che si genererà dal terreno e si espanderà rapidamente verso l'alto. Se qualcuno dovesse avere l'ingenua idea di inspirare tale fumo - che non occlude in maniera alcuna la vista dei coinvolti dall'attacco - inizierà a concretizzare nel sovrano l'immagine del potere assoluto e incontrastabile, manifestandosi in gesti di estremo spavento e sudditanza; vedrà nel monarca i suoi incubi più terribili e sarà spinto a non affrontarlo mai direttamente in combattimento. Questa tecnica provoca un danno psionico di livello basso ma può essere affrontata come un normale attacco fisico, e può essere utilizzata un massimo di cinque volte a giocata, anche più di una volta per turno { cinque veleni psionici a gas }. Spendendo un consumo Medio, il sovrano è in grado di potenziare questo effetto: colui che si ritroverà immerso nelle tenebre avrà una visione di sé sconfitto e dilaniato in maniera truculenta dal sovrano e da Chevalier; vedrà chiara la vittoria del monarca e, trovandosi innanzi allo scorcio di se stesso deceduto ed in pezzi, verrà colto da una nausa improvvisa che impedirà lui di difendersi come di consueto. Tale attacco andrà affrontato come una normale tecnica psionica di potenza media { pergamena confusione - psionica }.

fair is foul and foul is fair
Quali che siano i poteri dovuti dalla metodica e lungimirante abiezione del sovrano, non bisogna dimenticare ciò verso cui la sua indole l'ha sempre trascinato; il ruolo di maestro degli inganni, di signore delle menzogne e macchina di bugiarderie. Volendo, il monarca può convogliare credibilità nelle proprie parole e far sì che ogni menzogna proferita dalle sue labbra risulti logicamente inoppugnabile alle orecchie dell'avversario, spendendo un consumo Basso { pergamena non sono stato io! - psionico }. Egli è inoltre naturalmente in grado, infatti, di generare sul campo di battaglia un'immagine realistica di qualsiasi cosa gli venga in mente, sia essa la rappresentazione di un mostro terribile, di un essere umano o di un oggetto di qualche tipo. Tale immagine non potrà spostarsi dalla propria posizione, ma potrà compiere movimenti circostanziali - come quello delle braccia o, paradossalmente, saltellare sul posto; avrà odore e potrà produrre suoni di qualsiasi tipo, ma non possiederà alcuna consistenza: se qualcuno dovesse mai tentare di colpirla o toccarla, si ritroverà semplicemente ad attraversarla, ritrovandosi incolume oltre di lei. L'immagine resta sul campo di battaglia per un unico turno, ma il monarca può spendere un consumo di energie Basso ogni volta che è il suo momento per mantenerla attiva o tramutarla in qualcos'altro { abilità personale - magica }. Se invece desiderasse spendere un consumo Medio, il monarca potrà generare un'immagine delle stesse modalità di quelle descritte nell'abilità soprastante, con una piccola variante: se uno sprovveduto avversario dovesse infatti entrare in contatto diretto con questa trappola, essa si colorerebbe velocemente di nero e si dividerebbe in una quantità inimmaginabile di aghi e lame corvine che si allungherebbero per diverse braccia da dove si trovava l'inganno, provocando un danno medio a chiunque sia stato abbastanza ingenuo dall'avvicinarsi troppo e poi sparendo nel nulla { pergamena tranello - magica }. Spendendo sempre un consumo Medio, infine, il sovrano è in grado di incanalare questo potere in manifestazioni differenti e, a seconda del caso, più utili: ad esempio, egli potrà teletrasportarsi su un altro punto del campo di battaglia - seppur non nelle vicinanze delle proprio avversario - lasciando dietro di sé un'immagine sua rappresentativa, nell'esatta posa in cui si trovava in precedenza. Tale immagine sosterrà come sospesa nell'aria per un solo istante, prima di dissolversi lentamente. Utilizzare questa tecnica in fase difensiva per evitare un attacco significa utilizzare una difesa assoluta { pergamena immagine residua - magica }.

something wicked this way comes
Le creature che dimorano nelle ombre e fanno delle tenebre la loro casa sono mutevoli ed innumerevoli. Com'è giusto pensare, se l'oscurità è rimasta ammaliata dall'abiezione del sovrano, tanto è successo anche alle miserevoli bestie che la abitano, e che possono intervenire nel corso del combattimento al minimo cenno d'intesa. Basterà infatti che il sovrano spenda un consumo energetico pari a Basso perché innanzi a lui si materializzino lentamente una quantità indicibile di esseri volatili, dal becco di corvo, le ali di pipistrello e le zanne di un cane rabbioso: mostri avvolti da vorticanti spire di sottile fumo nero, che li accompagneranno nei movimenti e li renderanno difficili da identificare; inconcepibili. Questi andranno quindi ad avvolgersi tutt'intorno al capo e al torso del nemico del monarca, impedendogli di scorgere alcunché persino ad un palmo dal proprio naso. Si comporteranno in maniera innocua nei suoi confronti, a meno che non siano attaccati: in quel caso si getteranno contro le carni dell'ingenuo, provocandogli un danno totale pari a basso. Consumate le loro azioni, le bestie svaniranno al termine del turno { pergamena stormo - magica }. Spendendo un consumo di energie pari a Basso oppure Medio, invece, queste stesse creature potranno essere richiamate col preciso intento di danneggiare il proprio avversario - si getteranno infatti contro di lui e tenteranno di dilaniarlo con le proprie zanne, provocandogli un danno totale pare al consumo appena speso per richiamarle { pergamena servitori infernali e dilaniamento - magiche }. Sempre spendendo un consumo di energie pari a Medio, poi, il monarca è in grado di suddividere il proprio corpo in centinaia di questi stessi incubi, frammentandolo e spezzandolo tutt'intorno alla ferita appena subita. I mostri volteggeranno in unico stormo, poi, allontanandosi di diversi passi dal nemico e ricomponendo il corpo del sovrano - illeso e privo del danno che avrebbe appena dovuto subire - poco lontano. Questa tecnica funge da difesa assoluta e può essere utilizzata solo nell'istante in cui si viene colpiti da un avversario { pergamena stormo illusione - magica }.

sleep no more!
Anche per questa tecnica, il sovrano sfrutta il potere delle ombre intorno a sé e, per la precisione, degli incubi che le abitano. Spendendo un consumo pari a Medio, infatti, e concentrandosi su un altro colpo che il sovrano è in grado di scagliare, quest'ultimo si colorerà di nero tenebra, fiammeggiante, sia esso una manifestazione energetica o un fendente di spada. Se questo colpo dovesse andare a buon fine, quindi, l'avversario sentirà un forte dolore allo stomaco e scoprirà che una creatura vermiforme e zannuta vi si è appena insediata e abbia iniziato a divorarlo dall'interno: l'incubo provocherà immediatamente al nemico un danno pari a basso, che nel secondo turno di permanenza si aggraverà fino a divenire un danno medio e nel terzo - quando il mostro sarà ormai sazio - peggiorerà fino al suo limite massimo, trasformando l'entità della ferita provocata da un medio ad un alto. Una tecnica di assassinio subdola, paziente e silenziosa, che condanna i nemici del monarca a dolori strazianti per diversi secondi, spingendoli a confessarsi a lui e arrendersi { pergamena assassinio - magica }. Specializzatosi in questo tipo di incanti - pazienti e dilazionati - il monarca ha sviluppato una seconda tecnica di natura simile alla prima: spendendo un consumo Alto, infatti, egli potrà lasciar gravitare una piccola sfera nera appena formatasi nei suoi palmi verso l'alto, dove sparirà nel nulla, accartocciandosi su sé stessa. Apparentemente, essa non avrà alcuno scopo ma, nel corso del prossimo turno del sovrano, una cascata di inusitata energia scura, simile ad una rovesciata colata di inchiostro, inizierà a cadere dal punto in cui la sfera era sparita rigettandosi contro l'avversario dell'abietto. Benché tale colata abbia la potenza di una tecnica alta, contro avversari angelici essa diverrà di potenza critica, mentre contro avversari demoniaci, si ridurrà a potenza media { pergamena costellazione - magica }. Infine, spendendo un consumo Alto, il monarca è in grado di disporre dell'arma più comune nelle mani di un assassino: il coltello. Intorno alla sua figura si materializzeranno infatti immediatamente una quantità innumerevoli di queste armi bianche, completamente nere, che, in seguito, esploderanno in tutte le direzioni, dilungandosi a 360° grandi dall'epicentro costituito dal sovrano. Questi coltelli infliggeranno un danno maggiore agli angeli - Alto - e uno Basso agli esseri di stirpe demoniaca; a tutti gli altri, medio { pergamena anelli neri - magica }.

to find the mind's construction in the face
Le seguenti tecniche sono l'apoteosi del potere naturale del sovrano - le stesse e manifeste forme di offesa nella quali la sua stessa natura lo induce. Illusioni psioniche che, seppur di diversa concezione, non fanno altro che trasportare l'avversario all'interno di quel mondo che è del monarca e soltanto suo; nella mente dell'uomo più abietto della terra. La prima, a consumo Immenso e agente tramite il tocco, manifesterà un singolo istante nella mente della vittima - un palpito durante il quale ella si vedrà trafitta da una delle gigantesche mani del cavaliere che accompagna il sovrano, oppure divorata dalle bestie abitanti l'oscurità che lo attornia in spire. Un sogno ad occhi aperti di un solo secondo, al termine del quale tornerà alla realtà - seppur non del tutto integro. Oltre al danno alto che l'illusione avrà portato alla psiche avversaria, infatti, egli si ritroverà con una replica della ferita appena subita nell'incubo vissuto sul corpo, dubitando dunque della falsità dello stesso - un danno fisico di livello alto anch'esso { pergamena inganno - psionica }. Secondariamente, sempre ad un consumo Immenso e sempre tramite il tocco, il sovrano sarà in grado di manifestare nella mente dell'avversario un lungo sogno di cui lui sarà il completo padrone - lo trasporterà in un mondo abietto, in un incubo senza fine che lo trascinerà per interi giorni se necessario, seppure nel mondo reale non saranno che passati pochi istanti dall'attimo in cui Ray ha poggiato la mano sul proprio nemico. All'interno di questa totale illusione, il nemico sarà completamente in balia del gioco generato dal monarca e, al termine della stessa, tutto ciò che avrà passato si potrà tradurre come un danno di livello Critico subito dalla sua psiche { pergamena luna sotterranea - magica }.

who dares do more, is none
Come il più potente degli stregoni, il sovrano è in grado di manipolare con estrema facilità tutte quelle forze che controllano la realtà e piegarle al suo volere, come al suo cospetto si piegheranno i suoi avversari. Semplicemente allungando la mano nei confronti di un suo avversario, in un gesto di pura alterigia, egli sarà in grado di generare una forza sotto forma di raggio - saranno le stesse ombre che circondano la sua figura ad allungarsi, sottili e repentine - che una volta toccatolo lo avvolgerà, accartocciando il suo corpo e costringendolo ad inchinarsi al cospetto del monarca per qualche secondo. La tecnica ha un consumo energetico pari a Basso e può essere utilizzata anche come difesa contro quei guerrieri che menano le proprie spade senza alcuna ragione e caricano con foga i propri nemici: in quel caso, la tecnica si limiterà a rallentare l'avversario il tanto bastante perché il sovrano possa evitarlo in tutta tranquillità - tuttavia il primo non percepirà alcun rallentamento; egli anzi penserà che il monarca sia divenuto improvvisamente padrone di una rapidità incredibile, vedendolo muoversi a velocità inusitata. Chiunque osserverà la scena da esterno, tuttavia, si accorgerà della verità { pergamena sgambetto - magica }. In seguito, fra gli strumenti più comuni utilizzati dal sovrano vi è la capacità di evocare armi da asta che - come fossero animate di vita propria - attenderanno in aria un comando del Re prima di scagliarsi alla volta del proprio nemico. Tali lance, o tridenti che siano, benché solidi saranno composti di pura energia oscura e richiederanno un dispendio Basso di energie per essere richiamate; provocheranno, inoltre, un danno Alto agli avatar di stirpe angelica, basso, invece, a quelli di stirpe demoniaca { pergamena sfera d'ombra - magica }. Successivamente, vi è il potere più che plebeo di poter manovrare gli oggetti con la forza del pensiero; una forza telecinetica alla quale il sovrano non ricorre spesso, e generalmente solo per pigrizia o presenza scenica. Tale capacità può essere utilizzata unicamente su oggetti che il sovrano sarebbe in grado di muovere anche normalmente e ha un consumo Variabile a seconda della velocità che egli decide di imprimere al moto del proiettile. Il 100% della sua AeV con un consumo medio (275), il 200% con un consumo alto (550) e il 400% con un consumo critico (1100) { pergamena telecinesi - magica }.

fill me from the crown to the toe
Quale simbolo per identificare un sovrano come tale è migliore di un trono? Quale manifesto; quale opera? Per tali ragioni e per pura vanità, il monarca è in grado di concretizzare uno dei suoi più spaventosi poteri nella forma di uno scranno di pietra che, ad un semplice consumo energetico pari a Medio, verrà a formarsi a poca distanza da lui, abbastanza perché gli basti non più di un passo per raggiungerlo e sedercisi sopra. Esso permarrà sul campo di battaglia per un totale di due turni e, nella sua pietrosa alterigia, scaverà lentamente radici di pietra nera tutt'intorno a sé, che si diffonderanno a mo' di ragnatela per tutto il luogo dello scontro, corrompendo l'area. Fintanto che la depravazione regnerà sovrana, dunque, le evocazioni dell'abietto andranno considerate molto più potenti del normale - di un livello energetico superiore, per la precisione - e la luce faticherà ad essere prodotta; persino dai suoi seguaci più affini. Le magie di elemento sacro e luminoso, infatti, costeranno un consumo maggiore rispetto a quello previsto per essere partorite - se un incantatore dovesse quindi castare una tecnica sacra o luminosa di livello medio, per esempio, dovrà consumare un quantità di energia pari ad alto. Al termine dei due turni di permanenza del trono sul campo di battaglia, esso si sbriciolerà, e le radici che lo avevano come epicentro con lui { pergamena benedizione del dio oscuro - magica }.
In secondo luogo, non vi è modo per un Re per dimostrare il proprio potere migliore di quello di dare ordini e fare sfoggio della propria incrollabile autorità. Così la voce del monarca s'è evoluta avviluppandosi tutt'intorno alla sua cupidigia, vi si è riversata indosso e s'è permeata di una potente energia elastica ed invisibile, che consegue direttamente al verbo del sovrano. Spendendo un consumo Variabile a seconda della potenza che egli desidera imprimere alle proprie parole, infatti, il monarca sarà in grado di porre dei divieti incontrastabili ad un dato bersaglio ascoltatore - anche se apparentemente non accadrà nulla. La tecnica si attiverà unicamente nel momento in cui un personaggio dovesse infrangere il veto insormontabile dovuto dall'autorità del sovrano: in quel caso, un attacco psionico della stessa potenza di quella impiegata per richiamare il divieto lo colpirà, provocandogli un dolore tale da impedirgli di procedere nella sua infrazione. I divieti possono essere posti solo su una persona alla volta, e mai utilizzati come verità innegabili stanti sul campo di gioco { abilità variabile - psionica }.

let not light see my black and deep desires
Chi vorrebbe, dunque, frugare nella mente così deviata del sovrano abietto? Di colui che è riuscito ad ammansire le tenebre e porle sotto il proprio controllo? O meglio - chi mai avrebbe la forza tale da riuscirci? Il monarca è un genio e, in quanto tale, non vi è dubbio che la prima cosa che abbia mai pensato di fare è stata quella di tutelare il proprio genio, difenderlo dalle presenze esterne e schermarlo da chiunque voglia turbarlo, immancabilmente. Egli, difatti, spendendo un consumo energetico Variabile a seconda della potenza della difesa che ha deciso di erigere, potrà impedire a chiunque voglia penetrare nei suoi pensieri di farlo, schermandosi con una perfetta difesa psionica. L'incantatore avversario avrà l'impressione di trovarsi innanzi alle mura invalicabili di una gigantesca fortezza - una reggia degna del più aberrante dei sovrani, bianca e slavata, incorruttibile { attiva del dominio mente lucida - psionica }.
In perfetta sintonia con la paranoia che l'ha spinto a erigere invalicabili difese intorno ai suoi pensieri, poi, il monarca è in grado di oscurare qualsiasi luce nei suoi dintorni e di richiamare, in pochi istanti, l'oscurità - cosicché nessuna luce possa scrutare i suoi bisogni più depravati ed abietti. Spendendo un consumo energetico pari ad Alto, infatti, il giorno cederà il passo prima alla sera e successivamente - quanto mai rapidamente s'è potuto assistere - alla notte, seppure solamente per un totale di due turni. All'interno di questi ultimi, i demoni potranno ovviamente accedere naturalmente alle loro forme bestiali, mentre gli angeli non saranno più in grado di mostrarsi per ciò che sono realmente; inoltre, i virtuosi paladini non potranno più fare ricorso alle loro capacità passiva, almeno fino a quando l'oscurità non si diraderà, poco dopo { pergamena notte - magica }.

« Charles Étienne Chevalier »


Charles Étienne Chevalier è il compagno di Ray, suo padre, protettore e cavaliere. Si tratta nulla più che di un Golem. Una creatura antica ormai rara ad incontrarsi per le terre di Asgradel, e per di più dei più potenti. Un Golem d'acciaio. Il suo aspetto non sarebbe dissimile da quello di un qualsiasi essere umano, se non per i lunghi artigli che ne costituiscono le dita, lo sguardo spento e obbediente, e le dimensioni gigantesche: più di cinque metri d'altezza. In lui non sono passabili, comunque, i tratti di una bestia. Le zanne sono affilate e in grado di sventrare le carni più dure, il collo lungo, la statura spesso ingobbita, la posizione inginocchiata.
La creatura segue Ray ovunque egli vada, in modo da non lasciarlo mai solo e fungendo da perfetta e razionale "Guardia del Corpo". Nonostante a molti non possa sembrare, infatti, il costrutto possiede una coscienza e una psicologia propria, seppur appena accennata, limitata dalla mancanza dei sensi. Può percepire solamente gli ordini del proprio Re, e la sua fedeltà in lui è assoluta. Sa che ogni azione del monarca è compiuta con un fine. Conosce le conseguenza delle proprie azioni, ma ancora di più comprende i propri doveri e le proprie responsabilità. Questo lo rende in grado di difendere Ray da una situazione di pericolo percepita da lui, ma per qualche ragione, non dal monarca; nonché di compiere decisioni autonome, seppur minime, poiché inutili al suo essere privo di qualsiasi tipo di bisogno.
In termini di gioco, il Cavaliere va considerato come il compagno animale del ragazzo, utilizzabile in combattimento. E' possibile utilizzarlo come pg giocante all'interno di quest in cui è presente anche il Re o in solitaria solo per scene GdR. Non è mai possibile utilizzarlo come personaggio giocante, invece, all'interno di qualsiasi combattimento. Che sia ufficiale, non ufficiale, all'interno di avventure o meno.
Va considerato di un livello energetico inferiore a quello di Ray, e dalla potenza pari a quella di un'evocazione di livello Critico, quindi sempre superiore in statistiche a pari energia e a energie superiori non incentrate sul combattimento fisico, e quindi sulle caratteristiche fisiche.
Charles Étienne Chevalier è immortale. Non è possibile eliminarlo in modo fisico, né in modo psicologico. In quanto costrutto, illusioni e attacchi psionici risulteranno inutili contro di lui, e lui stesso continuerà a combattere indipendentemente dalla quantità di ferite subite dal proprio corpo, implacabile.
I suoi artigli sono affilatissimi, e i suoi colpi sono dei più potenti che si possano affrontare. Senza dubbio, la perfetta avanguardia del Regnante { abilità passiva che muta il golem in compagno animale (dovuto alla pergamena golem di ferro incastonata nel medaglione) e pergamena immortalità incastonata in esso - metagame }.

Bones: Non le scaglie, non le vertebre, non gli ingranaggi, bensì le ossa. Spendendo un consumo pari a Medio, Chevalier si ingobbirà improvvisamente e, come colto da un convulso masochismo, prenderà a scarnificare la propria stessa schiena fin dove le sue braccia gli permetteranno di raggiungerla - strapperà ogni lembo di acciaio che la ricoprirà, segherà il metallo e solleverà la ruggine, fino a rivelare e rilasciare le immonde creature che vi abitano sotto. Queste, piccole lame abbarbicate tutt'intorno a lunghe strisce di fil di ferro e ingranaggi consunti dal tempo - creature viventi e fluttuanti mediante abbozzate e rozze ali meccaniche che permetteranno loro di solcare i cieli, nei pochi secondi che costituiranno la loro aberrante vita: resteranno sul campo di battaglia, difatti, solamente per un totale di due turni, al termine dei quali si spegneranno improvvisamente, ricadendo inermi lungo il terreno. Questi rasoi volteggianti potranno essere richiamati in un numero variabile da uno a venti, ma nella loro totalità andranno sempre considerati come un'evocazione di potenza bassa e di un livello energetico inferiore a quello del sovrano. { pergamena pipistrello - magica }.

La viande: Mostri; incubi; abietti. La progenie di un sentimento covato fra le lamiere rugginose di un padre imprigionato nel corpo di un costrutto. Queste creature non sono che le sue reminiscenze: nient'altro che il ricordo ristagnante del sogno di possedere un figlio ed educarlo perché imparasse dagli errori del genitore - non sono che la mera personificazione e la concretizzazione degli aneliti di Chevalier; preside di una scuola e padre devoto. Spendendo un consumo pari a Medio o Alto, il Golem si piegherà in avanti e, da dentro il suo torso, fuoriusciranno delle creature umanoidi dall'aspetto scheletrico, composte di metallo e completamente scarne: il loro corpo parrà reggersi a malapena sulle gambe deboli e storte, la loro schiena sarà piegata all'indietro e l'acciaio che le comporrà sarà lambito dal colore mattone della ruggine. Questi avranno un capo arricchito di protuberanze cornee e una lunga falce al posto della mano destra, nonché le orbite cave, proprio come veri scheletri. Potranno essere evocati da uno a tre contemporaneamente, rimarranno sul campo di battaglia per un totale di due turni e la loro potenza sarà bassa nel caso del primo consumo (media per quanto riguarda il secondo), nonché di un livello energetico inferiore a quello di Ray { pergamena scheletri rianimati - magica }.

L'âme: Una gargantuesca creatura aberrante, composta solamente da ferro freddo e ingranaggi rugginosi. Questa, una parte di Chevalier. Lunga solamente un paio di metri, il Golem potrà darle vita ad un consumo Immenso rigurgitandola letteralmente lungo il pavimento, soffocandosi nel gesto. Essa prenderà vita in un insieme di lattiginosa bava e ruggine, proprio come un bimbo appena venuto al mondo. L'âme non è nient'altro che una bestia serpentina, sibilante e stridente, composta da un groviglio inconsulto di metallo - quasi non sia altro che le viscere dello stesso Chevalier che l'ha partorito. Sarà in grado di fluttuare a mezz'aria e potrà, a volontà del sovrano, lanciare un cono di ingranaggi taglienti e rugginosi che andranno a colpire come pioggia i propri avversari. L'âme va considerata un'evocazione di potenza Bassa di un livello energetico inferiore a quello di Ray. Se non richiamata, resterà sul campo di battaglia per un totale di due turni, compreso quello d'evocazione { pergamena dracolich - magica }.

Chevaliericon



Ringraziamenti random
Eitinel, perché senza di lei nessuno di noi sarebbe qui a giocare e questo forum né personaggio sarebbero mai nati.
Andre_03 e aron;, per aver costituito la corte originale - l'unica e la sola - del Re che non perde mai.
cloud hunter, per le splendide illustrazioni di cui ho fatto uso in scheda e di cui mi ha fatto dono.
Yomi, per aver creato la Persona di Loec e Elidarth, per averla potenziata.
Black Pendragon, per Belfagor :Q__

E tantissime altre persone che non potrei mettere in una lista per non allungare troppo questa già biblica scheda
Mi sento un uomo fortunato
perché ho molti amici da dover ringraziare.


In seguito a molti fraintendimenti, mi vedo costretto - malincuore - a mettere pubblico il fatto che Ray, la sua scheda e tutti gli elementi contenuti in essa, siano sotto copyright legalmente.

Creative Commons License
Il Re che non perde mai by Ray~ is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at asgradel-gdr.forumcommunity.net.



Edited by Ray~ - 25/10/2011, 16:54
 
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