Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Valzer al crepuscolo ~ Il giorno del Giudizio

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/2/2011, 13:50
Avatar

And...bla..Bla..BLA
·······

Group:
Administrator
Posts:
6,262

Status:


« Il giorno del giudizio »
Dajjal Inerhet
ossia di come la fanciulla si destò
di come la Torre cadde
e di come il cielo si divise in due


image

Di ciò che è accaduto nell'anno della catastrofe, se ne parlerà per secoli e per molte voci differenti; tutte le storie, tuttavia, inizieranno con la stessa introduzione: "Tutti sanno che è cosa davvero incauta destare un dormiente mentre la sua coscienza vaga libera nel mondo dell'onirico. Mai come Quel giorno tutti nell'Eden si ritrovarono a concordare su quanto quell'ammonimento fosse saggio: mai disturbare il sonno del sognatore. Specie se questi altri non è che Eitinel, signora del Sorya."; poiché fu proprio nello spalancarsi dei suoi occhi di giada che Velta, mirabile torre svettante, cominciò a vacillare miseramente su se stessa. A fremere, ed infine a sgretolarsi in un rantolio confuso di pietre e ornamenti. Fu con lo scuotersi del suo capo che il cielo dell'Eden, morbida patina celeste, venne come squarciato da una nera cicatrice che, inesorabile, iniziò a schiudersi su un mondo tutto tenebre, tutto oscurità.

Nessuno vide la Dama salire uno ad uno gli ultimi piani della torre. Affacciarsi al parapetto ed infine rimanere sola, sul tetto di quell'immensa struttura con gli occhi volti in alto, alle porte di quel cancello d'oscurità che proprio sopra il Sorya stava spalancando le sue immense porte. Nessuno. Poichè un secondo dopo il suo mesto sorridere, roboante bagliore, ogni cosa attorno a lei parve esplodere in mille pezzi, divampando con cieca furia in un'accecante onda d'urto capace di illuminare a giorno tutto il continente di Asgradel. Ciò che rimase di tutta quella forza una volta esauritosi il suo immenso potere non fu altro che un sottile fascio di luce messo a ponte fra la cima sradicata di Velta e il Portale sovrastante. Tutt'attorno, solo lo sciamare per ogni dove di Ombre e Abomini di ogni tipo, messaggeri dell'avvento di quella nuova, mostruosa, unione; La Dama e L'Asgradel, ora unica cosa, unica entità.

Quanto, davvero, rimanesse di Eitinel in quell'essere è difficile dirlo. A quel tempo parve davvero cosa strana che, dopo aver a lungo tentato di celare l'esistenza del Sorya al mondo, ella permettesse improvvisamente che tutte le genti del continente sciamassero verso di esso, verso il cuore pulsante del Suo segreto. Eppure, mentre i suoi occhi si tingevano di un freddo color giallo paglino e i suoi capelli ridiventavano color della notte, ella pareva non curarsi affatto di questo misero particolare, ora troppo grande e alta per guardare nuovamente in basso, al suo Clan distrutto: senza più alcuna volontà a sorreggerlo, infatti, il Lago Nero aveva finito con il sommergere goccia dopo goccia il Sorya le cui misere vestigia oramai si potevano a mala pena intravedere da sotto la scura marea di Tenebre in cui era sprofondato.

Chiunque fosse giunto dai territori circostanti avrebbe potuto solo vedere Velta, la magnifica Torre Infranta e non molto distante dalla stessa la vorticosa scala del Gorgo le cui fondamenta ora si perdevano negli abissi del nulla per risalire fino al cielo, fino alle luci più soffuse del portale in cui chiunque si sarebbe dovuto gettare per innalzarsi fino alle porte del cancello, un gigantesco vortice d'energia a trascinare con sè qualunque cosa capitasse nel suo fascio abbagliante. Alle basi dello stesso, sulla sommità oramai divelta della struttura, Eitinel, chiave ed al contempo serratura di quella connessione, fonte inesauribile di energia atta a mantenere aperte le ciclopiche porte. Ancora sveglia. Ancora dormiente. Anche la sua nuova natura non era stata capace di rubarle la sua antica bellezza.

Viceversa, quella diabolica mutazione pareva aver cominciato a depredare, se non lei, inconsapevole Astro Corrotto, per lo meno tutto l'Eden della propria Vita, costringendo il suolo e ogni essere vivente ad un lento, miserevole, degrado. Come se, nell'atto di strappare energia alla Dama, l'Asgradel avesse finito per divorare anche tutto ciò a cui ella era in qualche modo legata. O forse, era solo il nero irraggiamento di Eitinel a corrompere ogni cosa e a distruggerla insieme al suo, inevitabile, esaurirsi. Nel costante, inesorabile richiamo dell'Asgradel verso la Torre, nel suo potere gravitazionale tanto forte da parere capace di trascinare a sé anche la Luce, ogni cosa prese lentamente, semplicemente, a svanire. Nel silenzio. Nel rombante pulsare di Velta e della sua Padrona. Come pallide cancellature di una storia troppo grande per tollerare particolari inutili, essere semplicemente smisero di essere. Rimasero solo le brulle piane, le fredde sabbie, le scure montagne. E ovunque, come guardiani instancabili, gli Incubi della Dama, ora incredibilmente più potenti, ora immensamente più affamati, aizzati dalla brama insaziabile dell'Asgradel.

C'è che chiama quel tempo " Fine del mondo". Altri, più saggi, lo definiscono " Giorno del giudizio", in cui molte cose furono giudicate, molte cose soppesate dinnanzi all'occhio onniveggente del Fato e dichiarate, infine, colpevoli. Così, insieme a molti altri oggetti di infimo valore, vennero tutte insieme sacrificate al bene superiore, alla difesa da quella minaccia più che mai vicina, presente. Ciò valse tanto per il Sorya quanto per tutto l'Eden, tanto vicino alle porte dell'inferno da bruciarsi in un solo istante, in un solo, irriducibile, attimo.


CITAZIONE
Nel primo turno tutte le arene della fazione Asgradel si troveranno all'interno del portale sopra descritto. Lo spazio in esso racchiuso non possiede alcuna forma e dimensione: ciascuna arena si presenterà inizialmente come un luogo oscuro e silenzioso, del tutto privo di vita. Starà agli utenti, in ognuno dei propri post di combattimento, creare un paesaggio a proprio piacimento che faccia da sfondo. Particolare importante: sarà possibile interagire con le ambientazioni create come se esse fossero in tutto e per tutto reali ma nessuna delle stesse avrà la capacità di influenzare direttamente i contendenti. Il grado e le modalità di iterazione con le ambientazioni potranno essere molteplici: dal trattare ogni cosa come semplice layout o tentare di sfruttarne direttamente a proprio vantaggio le condizioni. Il tutto, come di norma, sarà oggetto di valutazione.

 
Top
0 replies since 12/2/2011, 13:50   493 views
  Share