Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Vivere o Morire, Blind VS Windanthem

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Blind
view post Posted on 6/4/2011, 13:58




Jeanne vs Blind


Energia: Verde vs Gialla
Pericolosità: D vs C
Clan: Sorya vs Sorya
Primo post: Blind
Player Killing: OFF
Durata: Un post di presentazione e quattro di combattimento.
Premio: 50 G
Tempi di risposta: Cinque giorni dal post dell'avversario; concesse due proroghe a testa della durata massima di due giorni. Ogni ritardo (proroghe escluse) comporterà una penalizzazione in sportività di 0,25 punti.
Giudice: Random
Regole: Il duello sarà valutato al pari di qualsiasi scontro ufficiale e saranno applicate le stesse regole. Ogni chiarimento esterno al gioco andrà effettuato in privato o in altre sedi; le trasgressioni in questo senso saranno sanzionate nella sportività dell'utente a discrezione del giudice.


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Arena:

Mondo degli uomini, il giorno è alla conclusione, così come l' estate. I due sconosciuti si incontrano sul ponte antistante alla cittadina di Arten.



Edited by Blind - 11/4/2011, 18:51
 
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Blind
view post Posted on 8/4/2011, 14:15





La rossa luce filtrava stanca tra le foglie ambrate degli alberi, raggiungendo tonalità ancora più calde e tristi. Il giorno era alla sua conclusione, l’ estate stava lentamente soffocando, sconfitta dall’ autunno. Un argenteo serpente d’ acqua si snodava proprio innanzi alla città di Arten; sopra di esso un ponte.
Passi veloci, sicuri, decisi.
Può il portamento di un uomo tradire il suo carattere?
Il volto alto, le sopracciglia leggermente arcuate, le labbra contratte in un pallido ghigno.
Forse.
Doveva essere veloce: non sapeva quanto tempo gli rimanesse, non sapeva dove e come cercare. Quello che aveva vissuto in prima persona lo aveva toccato. Non poteva negare di essere confuso: da un lato avrebbe voluto difendere il suo clan, trovare dei guerrieri per affrontare l’ armata del Beccaio, dall’ altro avrebbe voluto infrangere tutte le leggi ed assumere il ruolo che Eitinel aveva tradito. Lei li aveva condotti ad una guerra che non avrebbero potuto vincere, lei li aveva condannati a morte certa. Se un tempo non si sarebbe risparmiato la fine del martire, ora non avrebbe più accettato in modo così miope quella sorte. Lui voleva vivere, volevanemmeno lui sapeva esattamente cosa.
Avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto uccidere e massacrare, avrebbe voluto ritirarsi a vita privata, ad una misera condizione di sopravvivenza.
Troppe strade troppo diverse.
Scosse il capo, scompigliando la sua chioma corvina. No, prima di tutto avrebbe dovuto riunire un esercito ed assicurarsi la sua fedeltà, poi avrebbe deciso sul da farsi.
Probabilmente Viktor gli avrebbe assicurato un ruolo di primo piano tra le sue schiere. Capitano? Primo ufficiale? Tutti ruoli che avrebbe ricoperto volentieri. Ma cosa avrebbero combattuto? Si sarebbero infranti come un’ onda sulle Mura del Re che non perde mai? Avrebbero espugnato la Fat Whore? Avrebbero ucciso Eitinel?
Eitinel.
Nome dolce quanto il miele.
Eitinel.
Un ideale irraggiungibile; tanto graziosa nell’ aspetto quanto spietata nei modi. Lei lo aveva obbligato a trafiggerla, o almeno, questo gli aveva fatto credere.
Il suo pugno si piantò sul suo petto, arpionando il tatuaggio che era nato dal loro incontro: ne avesse avuto la possibilità lo avrebbe strappato con tutta la carne attorno. Non riusciva più a credere, non riusciva più a vivere, non riusciva a morire. Era un uomo allo sbando interessato ai suoi fini. Tutto quello che era stato lo nauseava, tutto quello che avrebbe potuto diventare lo terrorizzava.
Dove era il fratello che tanto lo aveva aiutato quando era in vita? Un ammasso di ossa sopra un mucchietto di polvere puzzolente di orina di gatto. Dopo la morte non vi sarebbe stato niente per lui. Non avrebbe più incontrato nessuno dei suoi cari, nessuno di coloro che aveva ucciso.
Avrebbe dormito in eterno:; sarebbe stato preda dei suoi peggiori incubi, per sempre.

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Il pugno destro si serrò in una morsa ferrea, cambiando il colore rosato della sua pelle in uno bianco cera.
Perché? Perché? PERCHE’?
Non vi era pace per un’ anima dannata come la sua, non vi era possibilità di redimersi, non vi era possibilità di cambiare.
Solo la fine avrebbe cambiato il suo essere.
Alzò lo sguardo, fermandosi esattamente al centro del ponte. Una città dalle bianche mura, ma dalla coscienza color pece.
Avrebbe reclutato ogni singolo uomo avrebbe trovato in città. Tutti sarebbero stati utili, ogni vita lo avrebbe portato più vicino al suo obiettivo, ognuno avrebbe sacrificato la propria vita per lui, ognuno sarebbe morto se lui lo avesse ordinato.
Le mani si infilarono nelle tasche dei suoi pantaloni, la schiena si eresse, rendendo la sua figura ancora più imponente.
Sarebbe divenuto il Dio di un nuovo mondo.
Sarebbe stato inclemente: ogni errore sarebbe stato pagato con la morte, ogni peccato avrebbe portato alla dannazione eterna.
Lui non era buono, nonostante ci avesse provato a lungo. La sua vocazione era la guerra, la distruzione e la morte.
Lui era la personificazione dei cavalieri dell’ Apocalisse: ovunque fosse stato, qualsiasi cosa avesse fatto, la miseria lo avrebbe seguito. Tutti coloro che amava, tutto quello in cui aveva creduto era scomparso, e lui ne era l’ unica causa.
Le sue iridi scarlatte brillarono maliziosamente, riflettendo la luce del tramonto.
Ricominciò a camminare.



CITAZIONE
Wind, tocca a te :sisi: Quando ci incontriamo, io sono esattamente al centro del ponte.

 
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Windanthem
view post Posted on 10/4/2011, 18:47




In che luogo mi trovo?


Jeanne, ti ricordi bene il fumo che ti invadeva le narici e la folla urlante di Rouen. Nel fumo e nel fuoco che ti lambivano le vesti bianche, gli stracci, avevi scorto il volto di quello che gli inquisitori volevano fosse il diavolo, ma a te erano più sembrate le facce distorte dalla rabbia dell'arcivescovo di Winchester del il vescovo Cauchon, che ti avevano voluta su quel rogo. Crollasti in ginocchio: le voci della gente non ti raggiungevano più, non sapevi se gridavano contro di te o gridavano per te, perché persino gli inglesi o alcuni di essi, così ti era parso, si erano impietositi di fronte alla vessazione degli inquisitori.

Pierre Cauchon, vescovo sciagurato di Beauvais, per quanto tempo hai avvelenato l'acqua santa con le tue mani sporche dei soldi inglesi? Tu e il tuo processo, insieme a quelli che ti si accompagnavano, più volte avete infranto ogni tipo di regola processuale, risultando doppiamente ignobili nell'abominio del processi per eresia.

Non vuoi però ricordare, Jeanne, che cosa pensasti negli ultimi momenti, e il silenzio delle voci che da sempre ti avevano accompagnata. La domanda ancora ronza nella tua testa; perché Dio non ti ha salvata? Adesso però devi occuparti d'altro, devi cercare di capire. La foresta intorno a te è semplice e normale come tante altre già viste, e in fondo si somigliano tutte. Stai camminando da mezzodì fermandoti solo per brevi soste; hai preso la pesante armatura e l'hai avvolta in un fagotto per portarla in spalla più comodamente. Mentre cammini tutto ti ricorda la Francia; ma sei sicura, lo hai avvertito bene, di essere morta.

Sei in paradiso? Sei all'inferno? Persino la seconda possibilità ti sembrerebbe plausibile: se Dio fosse adirato con te, capiresti perché la tua condanna. Ma quel luogo non sembra nessuna delle due ipotesi. Cammini solo per un senso pratico, come se il tuo corpo avesse bisogno di riabituarsi alle marce dell'esercito. La cotta di maglia rifulge d'argento quando passi sotto a un raggio di sole, nel mezzo del fogliame degli alberi, e quando questo ti colpisce il viso senti il suo calore accarezzarti le guance, gentile, soffice, tiepido, non come il fuoco. E il tuo corpo non ti è mai sembrato così vivo.

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Al crepuscolo, finalmente esci dal bosco per arrivare a un piccolo spazio aperto lungo il fiume che avevi seguito, camminando. Hai fame, ma perlomeno l'acqua non ti è mancata. Ti dirigi verso il ponte che attraversa il fiume, e fai il primo incontro in quella landa a te sconosciuto: c'era un individuo alto, di carnagione molto chiara e con capelli nerissimi nel mezzo della costruzione in pietra. Povera Jeanne! Non capivi dov'eri, e per uno scherzo del destino, il primo venuto doveva essere quello che ti sembrava una specie di arcidemone, con i suoi occhi scarlatti! Con una certa timidezza compi i primi passi sul ponte. Anche se sei armata, quell'uomo ti ispira diffidenza.

Lo stesso ti avvicini di qualche metro, tenendoti al centro del ponte, ad egual distanza quindi dai due parapetti. La luce dell'ultimo sole risplende sulla tua cotta di maglia.

« Chiedo venia, ma dove ci troviamo?»



Sei molto cortese per essere una persona completamente spaesata. L'aspetto dello sconosciuto ti incute timore, ma non hai altri a chi domandare; e in fondo, sei giovane e convinta di essere morta.

SPOILER (click to view)
lo specchietto lo metto al prossimo giro^^

 
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Blind
view post Posted on 12/4/2011, 18:19





Mentre camminava, immerso completamente nei suoi pensieri, una figura si fece avanti. La sua direzione era opposta a quella del guerriero; camminava con l’ aria spaesata di chi si è perduto. Ma lui non era un caritatevole pellegrino, lui non le avrebbe dato alcuna indicazione, alcuna strada da seguire. Era già confuso sulla propria e, nel suo cuore, in quel momento, non vi era alcuna altra persona all’ infuori di lui.
Il suo camminare era altezzoso, la sua testa alta.
La giovane non superava il ventesimo anno di vita, almeno, così gli sembrò. Ma le apparenze spesso ingannano, e lui ne era una prova: con i suoi settecento e passa anni sulle spalle, aveva l’ aspetto di un uomo poco più che trentenne.
Un sorriso si aprì sul suo volto.

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I capelli erano biondi e non raggiungevano nemmeno le spalle come lunghezza, i grandi occhi da cerbiatta azzurri come il mare. Il suo splendido corpo era coperto da una pesante armatura completa.
Scar si sorprese a quella vista: una così ingombrante e greve protezione non era certo per deboli e gracili fanciulle; forse nemmeno lui sarebbe stato in grado di utilizzarne una senza risentire in velocità. Con la mano destra accarezzò, rapito, Carità. Forse non avrebbe dovuto varcare le porte della sucida cittadina per trovare ciò che andava cercando. Forse lei si sarebbe piegata al suo volere, alla sua lama. Se si fosse rivelata degna l’ avrebbe potuta nominare sua prima luogotenente.
Si: l’ avrebbe sfidata a duello, lì, in quel momento, non avrebbe potuto rifiutare. Poi, dopo un epico duello, le avrebbe rivelato le sue intenzioni e lei si sarebbe piegata al suo volere.
Un alito di vento, disperso nel tramonto, gli scompigliò i capelli, ma i suoi occhi rimasero fermi, puntati sulla straniera.

<< Chiedo venia, ma dove ci troviamo? >>

La sua voce era dolcissima e calda allo stesso tempo. Parlò in modo sentito di chi, realmente, non conosce. Di chi non sa. Come poteva biasimarla? Ognuno è perduto nel mondo. Ognuno è solo con se stesso. Non ci si può fidare di nessun altro all’ infuori di sé. Ma quella donna, quella giovane gli donava una strana fiducia. Poteva sentirla ardere dentro di lui, la poteva quasi toccare con mano.

<< Dove ci troviamo? Dove ci troviamo?… >>

Le sopracciglia gli si arcuarono, gli zigomi si distesero, donando al paladino un’ espressione se non serena, addirittura divertita. Come era possibile che non capisse? Come era possibile che lei non lo percepisse? Tra di loro era appena sorto un legame che, in base alla sorte dell’ imminente scontro, si sarebbe rafforzato o reciso.

<< … Ci troviamo davanti alle porte della Gloria. Ho notato il tuo abbigliamento… >>

Aggiunse indicando con l’ indice metallico l’ armatura di piastre della ragazza.

<< … tu sei una guerriera. Io stavo cercando proprio te; mostrami quanto vali, mostrami la tua forza. Fammi vedere chi sei >>

Non vi era modo migliore di comprendere una persona se non quello di sfidarlo a duello. L’ avrebbe studiata, come il maestra il suo alunno.
Ma questo non l’ avrebbe certamente frenato o trattenuto: si sarebbe impegnato al meglio, avrebbe fatto sfoggio di tutte le sue tecniche, di tutta l’ abilità.
Mosse un piede in avanti, divaricando leggermente le gambe, poi scattò. Carità brillava teneramente nella destra, la sua punta era protesa verso il costato della giovane.
Verso il suo cuore, un affondo.
Ma prima di colpire e trafiggere, la direzione di Scar virò violentemente: il suo busto si flesse verso la sua sinistra. Nel suo palmo libero si accese una pallida luce che divorò vorace quella del tramonto.
Warrior girl, vediamo come te la cavi con le finte; vediamo se sei astuta oppure una semplice berseker che vota il suo corpo alla morte. A me servono volpi, non distruttori, a me servono uomini e donne sui quale contare. Sempre.
Il suo braccio si distese e, dalle cinque dita, partì un raggio di luce bianca diretta al seno destro della ragazza.
Mostrami il tuo valore, giovane. UCCIDIMI SE NE SEI IN GRADO.
Carità si ritrasse dalla finta, le braccia si unirono, le gambe si rilassarono. Era pronto per ricevere il contrattacco, ammesso che lei ne avesse già pensato uno.



CITAZIONE

[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175]
Energia: 100% - 22% = 78%
Passive influenti:
Resistenza: Passiva umana, risparmio energetico. Non svengo sotto il 10% di energie, costo tecniche diminuito del 3%
Tecniche usate:
Finta: Il ladro non potrà mai combattere con forza bruta contro gli avversari più esperti in duelli accaniti, il che normalmente lo metterebbe in svantaggio. Lì dove le armi e i muscoli non possono rivaleggiare, però, vengono in aiuto i movimenti subdoli. Tramite un movimento brusco eseguito sul posto o comunque senza spostarsi di più di un metro, il ladro può confondere temporaneamente l'avversario infliggendogli un danno psionico pari a Basso, causandogli uno sbilanciamento nella postura. La tecnica richiede un breve momento di concentrazione per ideare quale movimento potrebbe più facilmente lasciarlo perplesso, e l'efficacia di esso si basa in primis sulla velocità dell'esecutore (AeV), poiché il movimento deve distrarre l'occhio e fermare il pensiero dell'avversario per avere il suo effetto. La finta può essere contrastata come una vera e propria tecnica psionica.
Consumo di energia: Basso

Lampo di luce: Il paladino, allungando una mano o un dito contro il proprio avversario, senza particolari tempi di concentrazione, genererà un sottile raggio di luce veloce quanto un proiettile che, una volta colpito l'avversario, gli lascerà una piccola ustione, e, un po' a causa dell'altissima velocità del colpo, un po' a causa della forza impressa, provocherà un violentissimo urto al punto colpito, rischiando di far cadere indietro il nemico stesso, sotto la forza dello stesso. La luce non è abbastanza intensa da costringere i demoni a tornare in forma umana, ma provocherà, ai suddetti, notevoli danni. Se agli altri esseri provocherebbe infatti un danno alto, questi subirebbero un pericoloso danno critico. Viceversa, gli angeli tratteranno la tecnica come una tecnica di livello medio.
Consumo di energie: Alto.

Danni: 0
Note: Allora, prima ti parlo, poi attivo la tecnica '' finta '' per farti credere che io ti attacchi al cuore. All' ultimo, viro bruscamente e attivo lampo di luce dalla parte opposta al petto. A Toi :sisi:
Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%




Edited by Blind - 17/4/2011, 20:16
 
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Windanthem
view post Posted on 21/4/2011, 22:18




Chiedo venia? Avresti voluto ripetere, trattenendoti però, poiché la ripetizione avrebbe fatto sembrare le tue parole, tanto più se dette con una voce rotta, vuote e vane. Il discorso dello sconosciuto si articola in un crescendo di parole che non capisci, non perchè non capisci tanto il senso in sé, piuttosto perché la reazione dell'individuo di fronte alla tua semplice domanda ti sembra incredibile: un combattimento?

Che sia al soldo degli inglesi? Ma no, non credi, o comunque non sai anche se non puoi giudicare gli altri senza sapere che ne è di te stessa. E c'é anche da dire che mai hai visto un uomo in abiti civili, sicuramente meno armato di te, così sicuro nel parlarti. Certo si rende conto nonostante gli abiti e la pettinatura mascolina che Jeanne è una ragazza, ma è pur sempre una ragazza in armi, una dell'esercito. Non aveva dato prova di conoscerla, quindi non poteva sapere che in realtà lei si era sempre opposta alla violenza inutile dei saccheggi; non poteva però non avere paura di quello che lei rappresentava. Nel suo mondo, oltre alla diffidenza verso una donna, Jeanne dai popolani aveva spesso recepito la paura dell'armatura.

Invece lo sconosciuto non solo aveva un portamento elegante, ma non mostrava nessun sentimento negativo! Paura, timore, diffidenza; ma nemmeno disprezzo, di quelli che sarebbero stati adatti a un nobile, classe a cui forse apparteneva. Aveva un fascino magnetico, parlava con una spigliatezza incredibile, con dalla sua il suo aspetto accattivante. Ti sembrava talmente sicuro di sé da metterti in crisi Jeanne, visto che te invece eri spaesata, sia nel senso letterale della parola, che in quello più meataforico.

Anche per questo l'altro riesce ad attaccare per primo, visto che tu sei troppo occupata a riprenderti dallo stupore. Estrai la spada dal fodero e ti prepari a contrastare quello che sembra un banalissimo affondo, ma improvvisamente il tuo nuovo avversario scarta al lato e ti punta contro le dita delle mani.

Le dita luminose delle mani.



Povera Jeanne. Nel posto da cui provieni, un uomo che rinuncia a utilizzare la propria lama all'ultimo momento può essere solo un pazzo; non ci si butta in una mischia per poi limitarsi a gesticolare. Per questo d'istinto tu scarti nella direzione opposta a quella dell'uomo, cercando di rimediare al fatto che prima, quando credevi avrebbe sferrato un fendente, ti eri sbilanciata in avanti: e non ti accorgi di quello che succede; però colpisci, o almeno ti prepari. Non capivi lo scopo dello scontro, quindi non ti saresti compromessa: ma, alzando la gamba, avresti tentato di sferrare un calcio al petto dell'uomo che sarebbe stato quindi sbalzato via, per poi discendere da quel tuo movimento accompagnando un fendente di spada mirato a spezzare in due l'arma del tuo nemico.

Ecco, ti saresti mossa d'istinto.
Ma solo dopo avresti avuto il tempo di capire che dalle mani di quell'uomo si erano sprigionate fievoli luci, e ora la tua spalla era come se bruciasse e i legami tra armatura e spallaccio destro si erano allentati. L'inferno, Jeanne! Avevi visto una cosa che sarebbe bastata a far meritare il rogo a te un'altra volta e allo sconosciuto la prima; l'inferno!

« Come avete fatto?»



Avresti detto, mentre il dolore ti attanagliava la spalla.

« Io non so chi voi siate o al soldo di chi, ma non vi sono ostile ... Io sono Jeanne d'Arc, paladina di Francia, e vi chiedo ragione: che luogo è questo? E che stregoneria avete appena fatto? »



Avresti avuto un po' di paura.
Che quell'uomo affascinante e terribile, le cui dita si illuminavano e spedivano invisibili frecce di dolore sulla loro traiettoria, non fosse altri che il Diavolo?

CITAZIONE
Energie: 100 - 20 - 10 = 70%
Fisico: Jeanne è ferita alla spalla destra, come per un colpo di martello o una ferita da contusione, danno Alto.
Stato Armatura: Cotta di maglia e Armatura a piastre entrambe indossate (vedi scheda). Lo spallaccio destro ha accusato il colpo e si è leggermente ammaccato, oltre ad essersi allentato il legaccio che lo teneva su.
Stato mentale: Normale all'inizio, diventa confusa quando avverte il colpo

Statistiche: ReC - 225 Aev - 250 Perf- 275 Perm - 175 Caem - 325 x 2 (quando è calma)


Allora, scusami il post, è molto confusionario ... vedo il tuo attacco, e cado nella tua finta. Jeanne non conosce la magia, quindi quando vede che non attacchi più di spada crede che tu abbia sprecato un'occasione, quindi si sposta un po' al lato e cerca di tirarti un calcio con il power up alla forza (+100) del dominio forza del toro, a consumo basso. Poi, riportando a terra il piede del calcio, proverà a colpire la tua arma con un attacco del WS, cercando di spezzarla in due, in modo da renderti innocuo (secondo lei) e poterti parlare.

Nel frattempo prende il tuo lampo di luce, in verità lo prende all'inizio, ma se ne accorge solo dopo un po': un po' l'armatura ritarda l'effetto, un po' ho pensato che la forza fisica di Jeanne unite alle passive della forza del toro potessero giustificare una cosa simile ^^ Non viene sbalzata via, in pratica, ma l'armor si ammacca e prende i danni.

Ah, ho scritto che colpisce la spalla destra perché Jeanne si è leggermente spostata.

Quoto tutto ...

CITAZIONE
Tempra innaturale
Per quanto sia soltanto, in definitiva, una giovane contadina, il duro lavoro e le battaglie combattute (insieme anche alle molte volte in cui è stata ferita) hanno contribuito a rafforzare la costituzione di Jeanne d'Arc più di quanto ci si aspetterebbe. La sola abitudine a portare un'armatura completa l'ha dotata, per esempio, di una forza non indifferente e completamente inaspettata in una ragazza della sua età. Le spade, le lance e le altre armi, per quanto grandi o pesanti, con la forza dell'abitudine le sembrano leggere come bastoni da passeggio. Persino la sua pelle è diventata più resistente del normale tanto che difficilmente si taglia, e anche se ferita, tende a perdere meno sangue rispetto ad una persona qualunque.
Passive Forza del Toro

CITAZIONE
Stile da guerriera
Consapevole sempre della sua missione, Jeanne è abituata a dover mantenere una visione lucida durante una battaglia, per poter guidare l'esercito francese con esattezza. Come conseguenza di quest'abitudine, finché mantiene la calma, riesce a individuare i punti deboli del nemico e a giostrarsi bene nel combattimento tanto che il suo controllo sulle armi sarà due volte più efficace rispetto a come sarebbe se attaccasse in preda alla furia. Inoltre i suoi attacchi fisici conteranno come tecniche di livello basso, sempre in uno stato mentale di tranquillità.
Passive WS

Il calcio segue un consumo medio:

CITAZIONE
Attacco ispirato
In battaglia ci sono dei momenti in cui, per poter chiudere lo scontro, sono necessari degli sforzi superiori al normale, e spesso è la capacità di ottenere il massimo dal proprio corpo che fa la differenza tra un soldato vivo e un soldato morto. Jeanne non fa eccezzione; in quei momenti in cui si rende conto di aver bisogno di maggior forza, nei limiti del possibile, tramite un consumo o Medio o Alto riuscirà a incanalare le sue energie sfruttando i suoi muscoli al massimo, per un solo turno. Forza e resistenza risulteranno quindi aumentate di 100 o 200 punti a seconda dei casi.
Attive Forza del Toro

Questo invece è l'attacco alla tua arma (l'ultima parte)

CITAZIONE
Tecnica di combattimento
In qualsiasi momento Jeanne potrà capovolgere le sorti di un duello a suo favore usufruendo di semplici tecniche apprese durante le sue battaglie. Sarà infatti capace, spendendo un consumo Basso, di potenziare ogni sua manovra con la spada - o con qualsiasi altra arma - in modo da amplificare gli effetti di un attacco, di una difesa o di un tentativo di disarmo; altresì con un consumo Alto potrà effettuare un fendente mirato all'arma dell'avversario, atto a spezzarla in due pezzi distinti e a renderla inservibile.
Attive WS



Edited by Windanthem - 22/4/2011, 14:08
 
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Blind
view post Posted on 27/4/2011, 20:39





La sua finta non era stata capita, il suo attacco era andato a segno: la ferita si era aperta sulla spalla destra. Quasi provava compassione per la giovane, quasi si sentiva in colpa per quello che stava facendo. Gli occhi della giovane indicavano uno stato d’ animo confuso, i suoi movimenti erano ancora troppo sgraziati, dovevano essere affinati, ma nulla le avrebbe impedito di diventare un’ ottima guerriera.
Eppure quello sguardo lo consumava dall’ interno, bruciando il suo petto come una fiamma ustionante.
Di che sentimento si trattava? Per quanto cercasse di convincersi del contrario, era pietà.
Pietà.
Paradossale per lui, per lui che aveva ucciso e stuprato innumerevoli donne; e lei non era un’ eccezione, non era diversa.
Non doveva esserlo.
Subito dopo il suo attacco, la giovane rispose, veloce e sicura: con un calcio potente in pieno petto lo fece letteralmente volare via, sbalzandolo di un paio di metri indietro.
La cassa toracica si compresse, il fiato fuoriuscì veloce.
Cadde a terra, lui, Scar Garrett, sotto il colpo di una donna. La schiena impattò violentemente contro il terreno, disegnando, a segno pesante, un’ espressione di dolore sul suo volto. I suoi denti si strinsero, un inudibile sibilo fuoriuscì dalla tue labbra. L’ aveva sottovalutata, fortunatamente. Non ci sarebbe stata gloria in una vittoria semplice, in un assassinio. Il loro duello li avrebbe innalzati fino alle cime più alte del Paradiso; la loro volontà di prevalere sull’ altro li avrebbe infossati fino al girone più profondo dell’ Inferno.
Non fece in tempo ad alzarsi, ad assumere la posizione di difesa, che lei gli fu nuovamente addosso. Una ragazza tenace, coriacea e forte: tutto quello che avrebbe desiderato.
Forse il suo bell’ aspetto non rispecchiava completamente la sua persona. Forse era soltanto un modo per fargli abbassare la guardia.
Forse.
Avrebbe capito meglio il proprio avversario in seguito, continuando a studiarlo durante il duello. Voleva apprendere ogni più insignificante particolare sulla ragazza, attratto dal suo modo di fare, dai suoi bei lineamenti.
Un muro di luce si innalzò avanti a lui, creando una specie di cupola che lo ricoprì completamente. L’ attacco della giovane era stato appena vanificato. Senza scomporsi, si alzò dalla posizione supina nella quale era finito a seguito del primo attacco e piantò i suoi occhi rossi in quelli della donna.

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<< Come avete fatto? >>

Fatto cosa? A cosa ti riferisci Warrior Girl? Al fatto che ti abbia colpito in pieno? La risposta mi sembra ovvia: io sono più abile di te. Io sono stato forgiato da sette secoli di guerre e duelli.
Il mio unico compito era l’ arte militare.
La mia unica occupazione era la morte.
Strinse i pugni, cingendo l’ elsa di Carità con tutta la forza che aveva in corpo. Le fiamme rotearono intorno a lui, le urla strazianti gli riempirono le orecchie, il fumo gli ottenebrò la vista. Tutti i ricordi ritornarono vividi alla sua mente. Ma lei non li avrebbe potuti percepire. Lei, probabilmente, non avrebbe mai potuto credere o, peggio, capire.

<< Io non so chi voi siate o al soldo di chi, ma non vi sono ostile ... Io sono Jeanne d'Arc, paladina di Francia, e vi chiedo ragione: che luogo è questo? E che stregoneria avete appena fatto? >>


Sorrise, increspando appena le labbra all’ udire tali parole. Lui non era più un fanatico mercenario, lui non era più il cieco guerriero che fu. Lui era cambiato: era libero. Tracciando un amplio cerchio nell’ aria con il braccio destro, chinando appena il capo, rispose a tali confuse domande, senza nascondere il ghigno inciso sul suo volto.

<< Io sono Scar Garrett, indipendente paladino del clan Sorya. Rispondo soltanto agli ordini di Eitinel… >>

E nemmeno a lei.
Piegato dal tono della sua voce, impietosito quasi dai suoi occhi, confuso dal suo profumo, si decise a rispondere in modo cortese e chiaro. Quella Jeanne aveva un influsso potente su di lui: lo faceva sentire uomo; lo faceva sentire vivo.

<< …Siamo nel mondo degli umani, nei territori centrali. Io sto cercando di radunare un drappello di uomini. Chiamalo esercito se vuoi… >>

Lentamente si sfilò il pesante mantello rosso, facendolo cadere a terra. Il corpo, magro e muscoloso, rifletteva gli ultimi raggi di sole della giornata.

<< … E tu potresti diventare la mia prima ufficiale. Dimostrati abile, dimostrati forte. Colpiscimi con tutta la tua forza … >>

Disse battendosi il petto con l’ Artiglio.

<< … fammi sanguinare, mettimi in difficoltà; ed io ti insegnerò tutte le mie tecniche, tutte le mie stregonerie >>

Le puntò la spada diritta in faccia, intimandole di difendersi, poi, dopo averla fatta roteare su se stessa, menò un fendente volto a menomarle la gamba sinistra. Non usò l’ arma dalla parte del taglio, ma del piatto. Il colpo sarebbe stato comunque potente e le avrebbe certamente spezzato il femore se fosse andato a segno. L’ attacco fu mosso da destra a sinistra, poi il paladino si ricompose, speranzoso di averle infuocato l’ animo con il suo discorso.



CITAZIONE

[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175]
Energia: 78% - 22% =56%
Passive influenti:
Resistenza: Passiva umana, risparmio energetico. Non svengo sotto il 10% di energie, costo tecniche diminuito del 3%
Tecniche usate:

Bash: Mossa piuttosto basilare, che consiste nel colpire l'avversario con un poderoso colpo di scudo, o di piatto di arma. Il danno fisico, pari a Medio, causa uno stordimento che dura per tutto il turno avversario, rendendo le difese meno efficaci. Questa tecnica sfrutta la potenza fisica e i muscoli del guerriero (PeRF), e non richiede tempi di concentrazione particolari, oltre al portare indietro il braccio per eseguire il "bash" vero e proprio.
Consumo di energia: Nullo danno medio
[ Inacstonata nella spada ]

Non sono stato io!: Tecnica semplice e utile per ogni ladro degno di questo nome: utilizzando un consumo basso di energie, l'utilizzatore sarà in grado di dare alle proprie parole una convinzione e un tono tale da farle sembrare a qualunque ascoltatore assolutamente vere. Una tecnica estremamente versatile quindi, utilissima per ladri colti in fragrante in cerca di una buona scusa: con questa tecnica chiunque non disponga di una difesa psionica adeguata non avrà alcun dubbio sulla sincerità di questi, che riusciranno svincolarsi da situazioni pericolose semplicemente utilizzando con le giuste parole. Naturalmente l'inganno sarà tanto più difficile da scoprire quanto la scusa utilizzata sarà coerente con l'ambiente e le circostanze. La tecnica ha una durata istantanea, e condizionerà solo poche frasi successive all'attivazione. La tecnica è basata sulla PeRM, essendo un condizionamento di natura magico.
Consumo di energia: Basso

La mia forza: Le anime sono scomparse dal suo corpo. Niente più sofferenza, quasi nessun legame con il passato. Ora egli è la prova vivente dei miracoli di Eitinel. Gli ha donato la pace interiore, la forza. Scar ha la capacità di plasmare la luce che è in lui. Questa potrà essere evocata in ogni istante dal paladino, il quale la potrà usare sia per attaccare che per difendersi.
In termini di gioco conta come una variabile non elementare di difesa.
Consumo di energie: Variabile
[ Abilità personale ]

Danni: Contusioni sulla schiena dovuti alla caduta ( medio )
Note: Subisco appieno il tuo attacco - il calcio x'D - e mi difendo a consumo alto dal tentativo di rompermi l' arma. Quindi ti rispondo, usando la tecnica '' non sono stato io! '' sul discorso in corsivo per farti credere di più in quello che dico. Infine uso bash sulla tua gamba sinistra :sisi:
tocca a te. Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%


 
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Windanthem
view post Posted on 1/5/2011, 21:30




Mondi umani? Territori centrali? Non c'era niente che ti ricodasse quello che sapevi dei territori vicino alla tua terra natia. Avevi sentito parlare del regno di Spagna, delle Fiandre e ovviamente dell'Inghilterra, ma niente del genere era mai arrivato alle tue orecchie. Né ti sembrava che nessuno avesse mai descritto l'Inferno come diviso in territori.

Un ufficiale di reclutamento?


Avevi avuto a che fare però con l'esercito e anche con squadroni di mercenari. Il quadro ti si faceva via via più completo: era al servizio di un qualche nobile di nome Eitinel, e vedendoti armata di tutto punto, aveva pensato a reclutarti. Era muscoloso, era forte, era attorniato da una certa aura misteriosa e ti convinse quando disse che ti avrebbe insegnato tutto. Ti avrebbe fatto rientrare nell'esercito. Ti avrebbe spiegato quel mondo e quelle che tu chiamavi ... stregonerie.
Hai bisogno di una guida, Jeanne. E quella guida sei convinta di averla trovata davanti a te.

image

« E sia!»



Se non sei all'Inferno, puoi abbandonare le tue paure e cominciare a pensare razionalmente. Hai trovato qualcosa che conosci: hai trovato un guerriero. Devi solo dimostrare quanto vali per poter farti strada in questa landa sconosciuta. Guardi Scar Garret, il paladino, ma stavolta nel tuo sguardo intenso non c'é confusione o paura, ma solo calma. Quello davanti a te non è più un'individuo che non capisci, pericoloso, ma un potenziale superiore. Improvvisamente hai ritrovato un punto di riferimento - non ti è nemmeno chiaro quando è successo. Quello che conta è che per ora hai un obbiettivo; così, quando Scar prova a colpirti con un colpo di piatto della spada, per fargli capire che disprezzi simili modi di sottovalutare le tue capacità, ti limiti a scansare l'arma con la tua e un semplice movimento di polso, grazie al tuo ritrovato controllo.

E in quel momento, Jeanne, sorridi. Si, ti sembra incredibile, ma stai sorridendo. Improvvisamente ti senti a tuo agio, in quello che è diventato non un duello senza senso, ma un confronto tra due soldati, e comunichi all'altro che gli serviranno maggiori sforzi per metterti in difficoltà; non lo stai prendendo in giro, no, è come se avessi stabilito di già con lui un qualche contatto - anche se lui, con i suoi capelli neri e i suoi tratti statuari, è lontanissimo da te. Però siete in un qualche modo compagni d'armi, come ha dimostrato lui stesso.
Primo ufficiale; non lo sai, però il demone dell'egoismo si era già intrufolato in te da molto prima di quella piacevole proposta.

Così ti ritrovi ad avere un vantaggio sull'avversario, avendo appena parato la sua offensiva; ti restava solo da spiazzarlo con un attacco che dimostri il tuo valore. Fai scorrere la tua spada fino all'elsa di quella del nemico, in modo da incastare le due armi e di tenerle entrambe lontane da te; a quel punto avresti tirato un pugno in pieno petto al nemico, con tanto di guanto d'arme indossato, che oltre a fare i suoi danni avrebbe probabilmente destabilizzato Scar. In verità, Jeanne, pensi che avresti potuto colpire al volto, ma non te la senti di danneggiare quell'espressione così misteriosa. Dopo il pugno, avresti cercato di afferrare il paladino per i vestiti, con la stessa mano, lanciandolo contro il parapetto del ponte con uno sforzo considerevole.

« Stai per cadere,»



Avresti detto, si, perché a prescindere della riuscita del pugno, la tua presa avrebbe cercato di atterrare il nemico contro il ponte di pietra. Sarebbe stato abbastanza per impressionare il tuo avversario, ti chiedi?
CITAZIONE
Energie: 70 - 10 - 5 = 55%
Fisico: Jeanne è ferita alla spalla destra, come per un colpo di martello o una ferita da contusione, danno Alto.
Stato Armatura: Cotta di maglia e Armatura a piastre entrambe indossate (vedi scheda). Lo spallaccio destro ha accusato il colpo e si è leggermente ammaccato, oltre ad essersi allentato il legaccio che lo teneva su.
Stato mentale: Calma (CaeM raddoppiata)

Statistiche: ReC - 225 Aev - 250 Perf- 275 Perm - 175 Caem - 325 x 2 (quando è calma)

Uso la mia variabile difensiva per pararmi da Bash, siccome il tuo discorso ha effetto, Jeanne si convince che tu sia una specie di capo dell'esercito o dei mercenari, e quindi si tranquillizza. Per questo round la mia CaeM vale 650, quindi; mi basta spendere un basso della mia difesa per parare il tuo medio ^^ Poi jeanne di tira un pugno con la sinistra in pieno petto, mentre cerca di tenere lontano la tua spada. Dopo il pugno cerca di afferrarti per i vestiti e scaraventarti a terra con un potenziamento medio alla PerF (come prima) che va a 375.

CITAZIONE
Tempra innaturale
Per quanto sia soltanto, in definitiva, una giovane contadina, il duro lavoro e le battaglie combattute (insieme anche alle molte volte in cui è stata ferita) hanno contribuito a rafforzare la costituzione di Jeanne d'Arc più di quanto ci si aspetterebbe. La sola abitudine a portare un'armatura completa l'ha dotata, per esempio, di una forza non indifferente e completamente inaspettata in una ragazza della sua età. Le spade, le lance e le altre armi, per quanto grandi o pesanti, con la forza dell'abitudine le sembrano leggere come bastoni da passeggio. Persino la sua pelle è diventata più resistente del normale tanto che difficilmente si taglia, e anche se ferita, tende a perdere meno sangue rispetto ad una persona qualunque.
Passive Forza del Toro

CITAZIONE
Stile da guerriera
Consapevole sempre della sua missione, Jeanne è abituata a dover mantenere una visione lucida durante una battaglia, per poter guidare l'esercito francese con esattezza. Come conseguenza di quest'abitudine, finché mantiene la calma, riesce a individuare i punti deboli del nemico e a giostrarsi bene nel combattimento tanto che il suo controllo sulle armi sarà due volte più efficace rispetto a come sarebbe se attaccasse in preda alla furia. Inoltre i suoi attacchi fisici conteranno come tecniche di livello basso, sempre in uno stato mentale di tranquillità.
Passive WS

La variabile di difesa:
CITAZIONE
Posizione di guardia
Per quanto fosse una contadina, quando fu dato a Jeanne il compito di guidare l'esercito francese si dovette affidare alla beneficenza dei nobili per ricevere armatura e armi, ma anche per avere un'allenamento militare adeguato. Poiché sarebbe stata una disgrazia se la nuova speranza della Francia fosse caduta in battaglia, insegnarono per prima cosa a Jeanne come difendersi in mischia, utilizzando uno stile di combattimento che punta maggiormente sul controllo e sulla precisione piuttosto che sulla forza. Attraverso una serie di parate o movimenti oculati, Jeanne si abituò quindi a deflettere, quand'era impossibile schivarli, con le sue armi la maggiorparte degli attacchi, che si trattassero di fendenti o di colpi da armi da distanza, basandosi su un buon controllo delle armi [CaeM].
Variabile/Difesa

CITAZIONE
Attacco ispirato
In battaglia ci sono dei momenti in cui, per poter chiudere lo scontro, sono necessari degli sforzi superiori al normale, e spesso è la capacità di ottenere il massimo dal proprio corpo che fa la differenza tra un soldato vivo e un soldato morto. Jeanne non fa eccezzione; in quei momenti in cui si rende conto di aver bisogno di maggior forza, nei limiti del possibile, tramite un consumo o Medio o Alto riuscirà a incanalare le sue energie sfruttando i suoi muscoli al massimo, per un solo turno. Forza e resistenza risulteranno quindi aumentate di 100 o 200 punti a seconda dei casi.
Attive Forza del Toro

 
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Blind
view post Posted on 6/5/2011, 12:41





Il volto della giovane si rianimò a sentire le sue parole. Lui le aveva dato una speranza, lui le aveva dato la forza.
Piccoli suoni che, con invisibile corpo, erano entrati nella mente della sua avversaria e l’ avevano spinta nel giusto verso. Finalmente non avrebbe più combattuto contro una debole, finalmente avrebbe combattuto contro una vera e propria guerriera.
Mentre Carità volava rapida verso la gamba della giovane, quella frappose la sua arma, bloccando il semplice affondo.
Brava, ottima mossa, ragazza.
Era soddisfatto, era davvero felice di come stava evolvendo la situazione. Poteva già pregustare lo scontro, poteva già sentire il sangue caldo colare.
Già lo poteva annusare, gustare.
Ghignò il paladino, eccitato e, allo stesso tempo, pervaso da una sensazione di sconcerto. Quel bel visino gli si era impresso nella mente e non accennava a scomparire. Ma non avrebbe commesso nuovamente lo stesso errore, non si sarebbe fatto piegare dai suoi graziosi lineamenti, non si sarebbe fatto convincere da un candido sorriso, da un piacevole sussurro. Già una volta era caduto in errore, ed ora, ne stava pagando completamente le conseguenze.
MAI PIU’.
Ma la sua forza di volontà avrebbe resistito? Sarebbe stato davvero tanto determinato per riuscire a sopprimere ogni desiderio sessuale?
Forse.
Le sorti dello scontro, certamente, avrebbero influito sul successo o meno: più quella avrebbe mostrato la sua forza, la sua determinazione, più la bramosia insensata del maschio si sarebbe fatta forte.
Le loro armi si incrociano così come i loro sguardi. Scar vede gli occhi di un animale indomito, che ha riscoperto il modo di credere in se stessa.
Ed è allora che gli sorrise: un sottilissimo incresparsi di labbra, accompagnato da una distensione della mimica facciale. Il cuore del paladino si aprì, cigolando rumorosamente per gli innumerevoli secoli che era rimasto chiuso.
LEI GLI STAVA SORRIDENDO.
Sei ancora così convinto di riuscire a resistere alla sua bellezza, ai suoi gesti, al suo profumo? Non senti una misteriosa forza che ti spinge a toccarla? Non senti lo sfrenato bisogno di baciarla? Mostrami quanto sei resistente, folle paladino, mostrami il tuo autocontrollo.
Mentre erano lì, occhi negli occhi, lei ruppe il silenzio e l’ immobilità. La sua mano avanzò, ma non per accarezzarlo come lui sperò: gli fu sferrato un pugno di metallo in pieno petto. Il dolore fu acuto e fece chiudere Scar in un bozzolo di luce giusto in tempo per difendersi dalla seconda offensiva. La bella Jeanne non riuscì ad afferrarlo e lanciarlo lontano sfruttando la sua enorme forza fisica.
Era stata abile, era stata ingegnosa, certamente, ma lui avrebbe fatto di meglio: LUI AVREBBE DIMOSTRATO CHI ERA CHE DOMINAVA.
Con un potente urlo cercò di placare il dolore che la guerriera gli aveva provocato al petto. La sua barriera crollò al suolo, sbriciolandosi in mille frammenti. Una leggera nebbiolina di color bianco si propagò tra i suoi stivali. Piegò leggermente di lato il capo mentre osservava inebriato dalla sua persona il nemico.
Jeanne, che splendido nome.
Jeanne, che splendido volto.
Carità si accese, invidiosa e gelosa della rivale amorosa. Non avrebbe mai permesso a nessun’ altra di avere il suo Scar. Tutti i suoi attacchi sarebbero stati più precisi e pericolosi, tutti i suoi attacchi sarebbero stati mortali.

<< Brava ragazza, ecco come ti voglio: spietata e concisa. Continua su questa strada: dilania la mia carne, distruggi il mio corpo, altrimenti io distruggerò il tuo >>

Oramai faceva fatica a reprimere i suoi istinti, oramai faceva fatica a trattenersi negli attacchi. La bestia che era in lui si stava lentamente risvegliando.
E non sarebbe stato piacevole.
PER NESSUNO.
La sua spada roteò, abbracciando il palmo della sua mano.
Le sue iridi rosse vibravano eccitate dall’ adrenalina e cercavano un modo efficace di disporsi su un piano superiore a quello della giovane. Voleva un leggerissimo vantaggio per completare quella che era la sua opera d’ arte, la sua strategia. Voleva un vantaggio per dimostrarsi il maschio dominante. Ed ecco, come intuizione fulminante, lanciò tra i piedi della giovane una piccola sfera che si sarebbe rotta entrando in contatto con il suolo. Dal suo interno sarebbero stati emanati dei gas che l’ avrebbero confusa quanto serviva al guerriero.
Chissà se la sua mente candida sarebbe stata in grado di prevedere un attacco di quel genere? Chissà se avrebbe potuto capire quella che era la sua strategia?
Chissà se le loro menti pensavano allo stesso modo, se poi, in fin dei conti, non erano così diversi l’ uno dall’ altra.
Mentre quei pensieri gli passavano per la testa, scagliò Carità contro Jeanne, nel tentativo di trafiggerle la gamba sinistra.



CITAZIONE

[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175]
Energia: 56% - 19% - 8%= 29%

Passive influenti:
Resistenza: Passiva umana, risparmio energetico. Non svengo sotto il 10% di energie, costo tecniche diminuito del 3%
Tecniche usate: Arma sacra e variabile ( medio )

Arma sacra: Il paladino si concentra sulla propria arma, che viene circondata da un alone candido. L'arma, d'ora in avanti, infliggerà pesanti danni, e lascerà profonde ferite, indipendentemente dallo sfiorare o meno l'avversario, facendo così gravi danni. I danni saranno ulteriormente appesantiti sui demoni, che dovranno prendere le distanze dall'agente, a meno che non vogliano finire male. Il colpo non necessita di una lunga concentrazione, ma di un alto dispendio di energia.
Ogni colpo inferto dalla lama in seguito all'attivazione della tecnica, quindi, va considerato come un colpo di livello medio. Non potrà dividere in due le tecniche scagliategli contro dall'avversario, ma potrà distruggere barriere e altre tecniche difensive di livello inferiore al medio.Il potenziamento dell'arma non influisce per nulla sulla forza fisica o sul controllo e mira del personaggio.
La tecnica dura due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno.
Consumo di energia: Alto.

La mia forza: Le anime sono scomparse dal suo corpo. Niente più sofferenza, quasi nessun legame con il passato. Ora egli è la prova vivente dei miracoli di Eitinel. Gli ha donato la pace interiore, la forza. Scar ha la capacità di plasmare la luce che è in lui. Questa potrà essere evocata in ogni istante dal paladino, il quale la potrà usare sia per attaccare che per difendersi.
In termini di gioco conta come una variabile non elementare di difesa.
Consumo di energie: Variabile
[ Abilità personale ]

Stordente: La bomba stordente è costituita da una piccola biglia viola del diametro di un paio di centimetri che, se gettata in terra, si spezzerà, generando una densa nebbia violacea. Chiunque respiri questa nebbia proverà un lieve senso di stordimento, e i suoi sensi risulteranno leggermente offuscati per i prossimi due post di combattimento. La nebbia persiste per qualche secondo, poi si dissolve nell'aria.

Danni: Contusioni sulla schiena dovuti alla caduta ( medio ) danni al petto dovuti al pugno ricevuto.
Note: Prima di tutto volevo scusarmi per questo mio postare sempre l' ultimo giorno, ma penso sia stupido rovinarsi la 4* proprio alla fine dell' anno a seguito di un giochino :sisi:
passando al testo: voglio ringraziarti perchè mi stai dando ottimi spunti per evolvere la psicologia del mio paladino. Scar è felice nel vedere come le sue parole ti abbiano infiammato ( anche se questo sarà punito in strategia )Ti prego di non spaventarti davanti a tutti i riferimenti circa gli impulsi sessuali di Scar :asd: : Quanto riguarda il combat in sé, subisco il tuo pugno, mi difendo dal tentativo di lanciarmi lontano e poi, dopo aver attivato arma sacra, ti scaglio afddosso lo stordente e la spada ( sulla quale è attiva arma sacra ).
tocca a te. Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%


 
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Windanthem
view post Posted on 15/5/2011, 20:46




Non rispondi perché basta la tua espressione concentrata e sicura a parlare per te. E anche la maniera decisamente ... stregonesca con cui si difende dalla tua offensiva in un certo senso passa in secondo piano rispetto alla manifestazione, alla vera e propria epifania che ti si è presentata, una folgorazione sulla via di Damasco. Una volta per tutte, l'hai riconosciuto; lui è come un tuo compagno, di più, uno dei tuoi amici fidati, che guidavano con te le azioni contro gli Inglesi. Ecco perché ti sembrava nobile, nobile e guerriero insieme; e finalmente risolvi tutti i paradossi causati dal suo fascino e dal timore reverenziale che la sua figura ti causava all'inizio: all'improvviso queste sensazioni spariscono, lasciandoti completamente a tuo agio.
Perché l'uomo che hai davanti ti ricorda Jan de Dunois, il bastardo d'Orleans, una faccia amica tra gli aristocratici invidiosi; un comandante che ti è sempre venuto in aiuto. Quante volte vi siete salvati la vita a vicenda? Quante volte avete guidato insieme delle azioni? Scar non è diverso, Scar deve essere fatto della stessa pasta per aver scatenato in te quella potente similitudine.

Perché, cosa accomunava veramente i due uomini? L'essere compagni d'armi. E sono proprio i compagni d'armi che ti mancano, che ti hanno tolto nella cella. Ti hanno fatta sentire sola, smarrita, abbandonata da Dio e dagli uomini, ti hanno mandata al rogo perché ti eri rimessa abiti maschili dopo la prima condanna, per evitare lo stupro nel carcere in cui ti tenevano. Ti avevano fatto avvertire la mancanza di un senso. Ma ora, forse, avresti potuto sentire le vecchie emozioni con Scar, e formare quello che lui voleva, un esercito, una schiera, il rumore dell'accampamento di notte che rende meno fredda l'aria invernale e più sopportabile l'afa.


Tu l'avevi finalmente visto, Jeanne. L'avevi capito, o almeno, avevi capito chi era l'immagine di lui nel tuo cervello. E in quel momento aveva cessato di essere un estraneo.

Per un momento vuoi crederci.

La spada di Scar Garret è illuminata da un alone non dissimile da quello che, poco prima, era fuoriuscito dalle sue dita; per questo sai che farà male, più male di quanto una spada di per sé non sia già capace di infliggere. Ora che non è più un mero ufficiale di reclutamento per te, ha ancora più senso che il livello del combattimento si alzi, per arrivare a un maximum che terminerà con uno sconfitto e un vincitore ... ma anche con due mani strette come rinnovamento di un patto d'amicizia.

Non hai trovato Dio, hai trovato Scar Garret.

Così quando Lui lancia quello che sembra un sasso, un oggetto troppo piccolo e veloce, a terra, indietreggi e ti chiedi come sia possibile quella nebbiolina violacea che odora di dolce e amaro allo stesso tempo, per quel poco che hai potuto sentire. Dolce come una tentazione, non ne assaggi che un po': subito dopo vedi il tuo compare lanciare la sua spada lucente contro di te, in una traiettoria dall'alto verso il basso. Avresti potuto scansarla facilmente, una semplice spada senza schermidore a controllarla: ma quell'odore dolciastro ti ha fatto perdere secondi preziosi. Così puoi solo abbassarti di scatto e frapporre la Croce della Lorena, ovvero la tua arma, alla sua; speri di indebolire il lancio, speri nel fatto che una spada non è un giavellotto e speri che, se anche ti colpirà, è meglio essere colpita laddove sei protetta dall'armatura a piastre piuttosto che rimanere zoppa da una gamba.

Ma lui lo sapeva, lui lo sapeva che avresti reagito; altrimenti non si sarebbe mai sognato di metterti in pericolo: lo sai, l'immagine che ti sei fatta di lui - quella, e solo quella - non ti ferirebbe. Quando arriva il colpo sbattono lama contro lama ed entrambe deviano e cadono a terra. Ad uscirne non tanto bene è il tuo fianco destro, la lama ci è passata vicino e in virtù del suo peso ha ammaccato l'armatura rendendoti una spiacevole sensazione di oppressione, come un colpo di mazza.

Tuttavia il tuo ritrovato compagno d'armi ha commesso un errore: ti ha lasciato con due spade quando lui non ne ha alcuna. Con cautela raccogli la Carità, anche se allora non sapevi il suo nome, guardando estasiata l'aura di potere attorno al filo d'acciaio, come se stessi guardando dentro l'anima stessa di Scar Garret, un'anima vorticosa e turbolenta, bella come il fuoco che devasta. E con l'altra riprendi la tua lama, d'aspetto di gran lunga meno lusinghiero, ma con la sua sensazione di peso familiare e il segno che le tue dita hanno lasciato, stringendola, nelle fasce di cuoio attorno all'elsa battaglia dopo battaglia, stretta dopo stretta.

Con il fiato un po' più corto ti alzi, quindi. Reggi l'una e l'altra lama davanti a te, braccia quasi lungo i fianchi, i polsi leggermente piegati in modo che entrambe le armi puntino verso l'esterno. E sorridi di cuore, è il sorriso di un bambino che vince in una lotta amichevole su un prato con suo fratello e sa che alla sua vittoria non seguiranno conseguenze, né per il vincitore né per il vinto, ma solo legami più forti. Le due spade, linee dritte che partono dal tuo corpo, la cui sinuosità pur essendo smorzata dall'armatura è evidente, sembrano chiamare l'altro in un abbraccio, un abbraccio mortale; ma tu questo non lo sai. La tua fronte è leggermente imperlata di sudore, i tuoi capelli d'oro brillano al tramonto.

« Scar Garret»

Dici, una nuova sicurezza nella voce, parli come ti avrebbe parlato lui

« Mi avete chiesto di dimostrarvi quanto valgo: ecco, ora io ho la vostra arma e il vostro potere nella mia mano.
Ora vi chiedo io, che uomo siete:
volete che ci distruggiamo su questo ponte, o sareste disposto a camminare
fianco a fianco?
»



Si fa più sottile il tono, più sottile lo sguardo.

« Volete che uno dei due raccolga dalle fredde mani morte l'arma dell'altro ...oppure ....»


Per un attimo vacilli, Jeanne. Il fatto che improvvisamente hai trovato qualcuno con cui puoi parlare, qualcuno che ti ricorda il tuo passato, non vuol dire che tu sappia tutto della tua situazione. Magari non sei all'Inferno, questo no; ma non sai comunque dove ti trovi. In fondo, però, non ha importanza. Sai di non poter certo tornare a combattere per la Francia, perché sei morta; è dunque chiaro che il luogo deve essere necessariamente diverso, necessariamente lontano; ora lo capisci - non sei più in quella istanza, in quel mondo. Ma non per questo non puoi trovare ideali.
Perché lo sai, come la malerba colpisce ogni giardino, l'ingiustizia dilaga in ogni paese. E Scar, che vuole un manipolo di uomini ... sicuramente è mosso, o almeno così credi, da un desiderio simile al tuo. Puoi prestare servizio qui, e renderti utile in queste terre, dando un nuovo senso alla tua vita.

« Oppure volete creare con me quel manipolo di uomini di cui parlavate ... fino ad avere un tale esercito che, al solo udirne il nome, gli empi di queste lande tremino? »



Un abbraccio, con due spade nelle mani; un abbraccio d'acciaio.

CITAZIONE
Energie: 55 - 10 = 45 %
Fisico: Jeanne è ferita alla spalla destra, come per un colpo di martello o una ferita da contusione, danno Alto. Altro danno medio al fianco destro; anche qui contusione.
Stato Armatura: Cotta di maglia e Armatura a piastre entrambe indossate (vedi scheda). Lo spallaccio destro ha accusato il colpo e si è leggermente ammaccato, oltre ad essersi allentato il legaccio che lo teneva su.
Stato mentale: Calma (CaeM raddoppiata)

Statistiche: ReC - 225 Aev - 250 Perf- 275 Perm - 175 Caem - 325 x 2 (quando è calma)

Jeanne vede l'aura della spada, quindi è un po' sull'attenti quando lanci lo stordente; in parte lo evita, in parte lo respira ^^ Quando arriva il colpo non può fare di meglio che abbassarsi e cercare di pararsi anche se non ci riesce totalmente (spende un medio della variabile e prende un medio di danni). Poi si rialza prendendo però anche la tua spada, e ti parla.
Se vuoi puoi chiudere qui con il combat dato che non ti ho attaccato, sennò continuiamo ... devo dire che ha preso una piega veramente inaspettata comunque come scontro!

Mi scuso tanto per i ritardi, però è un periodaccio ...

CITAZIONE
Tempra innaturale
Per quanto sia soltanto, in definitiva, una giovane contadina, il duro lavoro e le battaglie combattute (insieme anche alle molte volte in cui è stata ferita) hanno contribuito a rafforzare la costituzione di Jeanne d'Arc più di quanto ci si aspetterebbe. La sola abitudine a portare un'armatura completa l'ha dotata, per esempio, di una forza non indifferente e completamente inaspettata in una ragazza della sua età. Le spade, le lance e le altre armi, per quanto grandi o pesanti, con la forza dell'abitudine le sembrano leggere come bastoni da passeggio. Persino la sua pelle è diventata più resistente del normale tanto che difficilmente si taglia, e anche se ferita, tende a perdere meno sangue rispetto ad una persona qualunque.
Passive Forza del Toro

CITAZIONE
Stile da guerriera
Consapevole sempre della sua missione, Jeanne è abituata a dover mantenere una visione lucida durante una battaglia, per poter guidare l'esercito francese con esattezza. Come conseguenza di quest'abitudine, finché mantiene la calma, riesce a individuare i punti deboli del nemico e a giostrarsi bene nel combattimento tanto che il suo controllo sulle armi sarà due volte più efficace rispetto a come sarebbe se attaccasse in preda alla furia. Inoltre i suoi attacchi fisici conteranno come tecniche di livello basso, sempre in uno stato mentale di tranquillità.
Passive WS

La variabile di difesa:
CITAZIONE
Posizione di guardia
Per quanto fosse una contadina, quando fu dato a Jeanne il compito di guidare l'esercito francese si dovette affidare alla beneficenza dei nobili per ricevere armatura e armi, ma anche per avere un'allenamento militare adeguato. Poiché sarebbe stata una disgrazia se la nuova speranza della Francia fosse caduta in battaglia, insegnarono per prima cosa a Jeanne come difendersi in mischia, utilizzando uno stile di combattimento che punta maggiormente sul controllo e sulla precisione piuttosto che sulla forza. Attraverso una serie di parate o movimenti oculati, Jeanne si abituò quindi a deflettere, quand'era impossibile schivarli, con le sue armi la maggiorparte degli attacchi, che si trattassero di fendenti o di colpi da armi da distanza, basandosi su un buon controllo delle armi [CaeM].
Variabile/Difesa

 
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view post Posted on 18/5/2011, 15:18
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Jeanne vs Blind



» Jeanne.

Scrittura. 8 /10
Nessun problema per quanto riguarda la correttezza grammaticale e sintattica; l'utilizzo della seconda persona dà un tocco particolare al testo, rendendolo originale e scorrevole. La scrittura è senz'altro un tuo punto forte. Lo stile non presenta particolari virtuosismi, ma, pur essendo lineare, presenta al lettore la scena descritta in maniera ottima, in modo da non annoiarlo mai.
Il personaggio che giochi, sebbene non creato da te, è interpretato correttamente; le sue abilità e tecniche sono costruite in modo omogeneo in modo da non risultare strano, ma anzi, molto organico nel suo essere un guerriero. Molto organico nel suo passato, e ben inserito nel contesto di Asgradel. Difficile è il passaggio dalla dimensione dell'mondo in cui era Jeanne in questo, ma tramite il primo post è ben evidenziato come questo passaggio non sia stato forzato, e il personaggio si inserisce bene. Nulla da segnalare, quindi. Sono soddisfatto.

Strategia. 7.5 /10
Molto buona e comprensibile la strategia utilizzata nel primo post attivo, in cui fin da subito ti lasci colpire per avere due slot tecnica disponibili; avendo una scheda base per quanto riguarda il numero di tecniche, ti ritrovi un po' carente da questo punto di vista con l'andare del duello, tanto è vero che in tre post attivi sei costretta a ripetere due tecniche. Complice indubbia è anche la scelta del doppio dominio, che per questi versi ti penalizza un po', non potendo usare alcuna pergamena. Riesci tuttavia a ferire e colpire l'avversario, sebbene non disponi di altre abilità offensive al di fuori di quelle possedute grazie ai domini, il che va a tuo favore. Non ci sono particolari virtuosismi in questo campo, anche se ho apprezzato il tentativo di prendere il tuo avversario e farlo cadere, in modo da modificare la situazione statica di un duello.

Sportività. 5.5 /10
Entrambi non avete commesso errori del Regolamento, comportandovi a puntino. Sei sportiva con il tuo avversario, subisci quello che devi senza commettere errori nella valutazione della potenza del tuo avversario. L'unico appunto che devo farti è il fatto che il tuo personaggio sembra un po' impassibile al dolore, ma grazie alla passiva di Forza del Toro è giustificabile. Per questi versi stai attenta a quella passiva, perché se da un lato ti aiuta dall'altro può far sembrare il pg meno vivo di quanto sia in realtà.
Ottimo comportamento anche in fondo ai post, nessun OT. A causa degli otto giorni di ritardo complessivi, tuttavia, secondo le regole del duello sono costretto a toglierti 2 punti, andando ad intaccare quello che sarebbe stato, altrimenti, un esatto voto di media.

Voto finale: 7.00 /10



Blind «



Scrittura. 7.25 /10


Ho trovato notevoli miglioramenti rispetto ai tuoi precedenti scritti che mi è capitato di correggere, e ciò non può che farmi piacere. Innazitutto, il tuo personaggio si sente che è vivo: il tormento che lo assale, unito al rancore verso Eitinel danno a Scar un binomio molto utile per la sua psicologia, e molto rappresentativo per quello che rappresenta. L'unico appunto che mi sento di farti è che sembra che questo aspetto venga meno durante il combattimento, o anzi addirittura appena vedi la tua avversaria. Questo abbassa i toni del tuo tormento, se basta così poco per farti pensare ad altro; avrei apprezzato maggiormente se, piuttosto, al tormento psicologico si fosse aggiunto il desiderio di formare un esercito insieme a Jeanne, mentre invece ne ha addirittura preso il posto.
Lo stile, anche per te rappresenta il tuo personaggio; la terza persona è sicuramente meno originale, ma non per questo meno apprezzabile. Bel layout: solo un unico errore di ortografia, dovuto probabilmente a distrazione.

Strategia. 7 /10


Tu hai sicuramente più tecniche a disposizione rispetto al tuo avversario, e quindi mi tocca essere un po' meno clemente in questo campo. Avresti potuto creare una strategia più interessante per chiudere l'avversario in una morsa già dai primi post, invece che subire più o meno tanto quanto il tuo avversario, non riuscendo mai a creare particolari virtuosismi che ti consentirebbero una vittoria più facile di quella che si prospetta dopo aver letto il tuo combattimento.
In generale non va comunque male. Sfrutti una pergamena incastonata per avere un'abilità gratuita in più, e uno stordente come diversivo. E' abbastanza per ferire il tuo avversario, anche se non per chiudere il duello con una vittoria schiacciante; a favore del tuo avversario, va il fatto che sei stato costretto ad usare due volte una tua difesa variabile in tre post attivi.

Sportività. 7.25 /10


Come per il tuo avversario, vi comportate entrambi bene. E per questo, non eccellendo nessuno dei due, entrambi vi meritate il voto di media. Sebbene può venire la tentazione di non farsi surclassare dal proprio avversario, essendo che il tuo pg vuole apparire forte, in quanto reclutatore di un esercito, subisci quanto devi, senza mai peccare in Sportività. Bene, anche qui.
C'è comunque il rischio -come altre volte ho notato- di usare OT in fondo al post che sarebbe meglio evitare, ma questa volta va meglio. Invito a starci attento, in ogni caso, ed evitare commenti inutili in fondo ai post di un duello ufficiale.
-0.25 per un ritardo, poco rilevante.
Peccato che non abbiate continuato il duello, avrebbe potuto rivelarsi più intrigante, per la piega che stava prendendo.

Voto finale: 7.17 /10



Il vincitore del duello è Blind.
Il vincitore ha diritto ad un post conclusivo di vittoria, dopodiché si può chiudere il combattimento. Aggiorno i conti.




Edited by Goth' - 18/5/2011, 21:04
 
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