| Windanthem |
| | Non rispondi perché basta la tua espressione concentrata e sicura a parlare per te. E anche la maniera decisamente ... stregonesca con cui si difende dalla tua offensiva in un certo senso passa in secondo piano rispetto alla manifestazione, alla vera e propria epifania che ti si è presentata, una folgorazione sulla via di Damasco. Una volta per tutte, l'hai riconosciuto; lui è come un tuo compagno, di più, uno dei tuoi amici fidati, che guidavano con te le azioni contro gli Inglesi. Ecco perché ti sembrava nobile, nobile e guerriero insieme; e finalmente risolvi tutti i paradossi causati dal suo fascino e dal timore reverenziale che la sua figura ti causava all'inizio: all'improvviso queste sensazioni spariscono, lasciandoti completamente a tuo agio. Perché l'uomo che hai davanti ti ricorda Jan de Dunois, il bastardo d'Orleans, una faccia amica tra gli aristocratici invidiosi; un comandante che ti è sempre venuto in aiuto. Quante volte vi siete salvati la vita a vicenda? Quante volte avete guidato insieme delle azioni? Scar non è diverso, Scar deve essere fatto della stessa pasta per aver scatenato in te quella potente similitudine.
Perché, cosa accomunava veramente i due uomini? L'essere compagni d'armi. E sono proprio i compagni d'armi che ti mancano, che ti hanno tolto nella cella. Ti hanno fatta sentire sola, smarrita, abbandonata da Dio e dagli uomini, ti hanno mandata al rogo perché ti eri rimessa abiti maschili dopo la prima condanna, per evitare lo stupro nel carcere in cui ti tenevano. Ti avevano fatto avvertire la mancanza di un senso. Ma ora, forse, avresti potuto sentire le vecchie emozioni con Scar, e formare quello che lui voleva, un esercito, una schiera, il rumore dell'accampamento di notte che rende meno fredda l'aria invernale e più sopportabile l'afa.
Tu l'avevi finalmente visto, Jeanne. L'avevi capito, o almeno, avevi capito chi era l'immagine di lui nel tuo cervello. E in quel momento aveva cessato di essere un estraneo.
Per un momento vuoi crederci.
La spada di Scar Garret è illuminata da un alone non dissimile da quello che, poco prima, era fuoriuscito dalle sue dita; per questo sai che farà male, più male di quanto una spada di per sé non sia già capace di infliggere. Ora che non è più un mero ufficiale di reclutamento per te, ha ancora più senso che il livello del combattimento si alzi, per arrivare a un maximum che terminerà con uno sconfitto e un vincitore ... ma anche con due mani strette come rinnovamento di un patto d'amicizia.
Non hai trovato Dio, hai trovato Scar Garret.
Così quando Lui lancia quello che sembra un sasso, un oggetto troppo piccolo e veloce, a terra, indietreggi e ti chiedi come sia possibile quella nebbiolina violacea che odora di dolce e amaro allo stesso tempo, per quel poco che hai potuto sentire. Dolce come una tentazione, non ne assaggi che un po': subito dopo vedi il tuo compare lanciare la sua spada lucente contro di te, in una traiettoria dall'alto verso il basso. Avresti potuto scansarla facilmente, una semplice spada senza schermidore a controllarla: ma quell'odore dolciastro ti ha fatto perdere secondi preziosi. Così puoi solo abbassarti di scatto e frapporre la Croce della Lorena, ovvero la tua arma, alla sua; speri di indebolire il lancio, speri nel fatto che una spada non è un giavellotto e speri che, se anche ti colpirà, è meglio essere colpita laddove sei protetta dall'armatura a piastre piuttosto che rimanere zoppa da una gamba.
Ma lui lo sapeva, lui lo sapeva che avresti reagito; altrimenti non si sarebbe mai sognato di metterti in pericolo: lo sai, l'immagine che ti sei fatta di lui - quella, e solo quella - non ti ferirebbe. Quando arriva il colpo sbattono lama contro lama ed entrambe deviano e cadono a terra. Ad uscirne non tanto bene è il tuo fianco destro, la lama ci è passata vicino e in virtù del suo peso ha ammaccato l'armatura rendendoti una spiacevole sensazione di oppressione, come un colpo di mazza.
Tuttavia il tuo ritrovato compagno d'armi ha commesso un errore: ti ha lasciato con due spade quando lui non ne ha alcuna. Con cautela raccogli la Carità, anche se allora non sapevi il suo nome, guardando estasiata l'aura di potere attorno al filo d'acciaio, come se stessi guardando dentro l'anima stessa di Scar Garret, un'anima vorticosa e turbolenta, bella come il fuoco che devasta. E con l'altra riprendi la tua lama, d'aspetto di gran lunga meno lusinghiero, ma con la sua sensazione di peso familiare e il segno che le tue dita hanno lasciato, stringendola, nelle fasce di cuoio attorno all'elsa battaglia dopo battaglia, stretta dopo stretta.
Con il fiato un po' più corto ti alzi, quindi. Reggi l'una e l'altra lama davanti a te, braccia quasi lungo i fianchi, i polsi leggermente piegati in modo che entrambe le armi puntino verso l'esterno. E sorridi di cuore, è il sorriso di un bambino che vince in una lotta amichevole su un prato con suo fratello e sa che alla sua vittoria non seguiranno conseguenze, né per il vincitore né per il vinto, ma solo legami più forti. Le due spade, linee dritte che partono dal tuo corpo, la cui sinuosità pur essendo smorzata dall'armatura è evidente, sembrano chiamare l'altro in un abbraccio, un abbraccio mortale; ma tu questo non lo sai. La tua fronte è leggermente imperlata di sudore, i tuoi capelli d'oro brillano al tramonto.
« Scar Garret» Dici, una nuova sicurezza nella voce, parli come ti avrebbe parlato lui « Mi avete chiesto di dimostrarvi quanto valgo: ecco, ora io ho la vostra arma e il vostro potere nella mia mano. Ora vi chiedo io, che uomo siete: volete che ci distruggiamo su questo ponte, o sareste disposto a camminare fianco a fianco?»
Si fa più sottile il tono, più sottile lo sguardo.
« Volete che uno dei due raccolga dalle fredde mani morte l'arma dell'altro ...oppure ....» Per un attimo vacilli, Jeanne. Il fatto che improvvisamente hai trovato qualcuno con cui puoi parlare, qualcuno che ti ricorda il tuo passato, non vuol dire che tu sappia tutto della tua situazione. Magari non sei all'Inferno, questo no; ma non sai comunque dove ti trovi. In fondo, però, non ha importanza. Sai di non poter certo tornare a combattere per la Francia, perché sei morta; è dunque chiaro che il luogo deve essere necessariamente diverso, necessariamente lontano; ora lo capisci - non sei più in quella istanza, in quel mondo. Ma non per questo non puoi trovare ideali. Perché lo sai, come la malerba colpisce ogni giardino, l'ingiustizia dilaga in ogni paese. E Scar, che vuole un manipolo di uomini ... sicuramente è mosso, o almeno così credi, da un desiderio simile al tuo. Puoi prestare servizio qui, e renderti utile in queste terre, dando un nuovo senso alla tua vita.
« Oppure volete creare con me quel manipolo di uomini di cui parlavate ... fino ad avere un tale esercito che, al solo udirne il nome, gli empi di queste lande tremino? »
Un abbraccio, con due spade nelle mani; un abbraccio d'acciaio.
CITAZIONE Energie: 55 - 10 = 45 % Fisico: Jeanne è ferita alla spalla destra, come per un colpo di martello o una ferita da contusione, danno Alto. Altro danno medio al fianco destro; anche qui contusione. Stato Armatura: Cotta di maglia e Armatura a piastre entrambe indossate (vedi scheda). Lo spallaccio destro ha accusato il colpo e si è leggermente ammaccato, oltre ad essersi allentato il legaccio che lo teneva su. Stato mentale: Calma ( CaeM raddoppiata) Statistiche: ReC - 225 Aev - 250 Perf- 275 Perm - 175 Caem - 325 x 2 (quando è calma) Jeanne vede l'aura della spada, quindi è un po' sull'attenti quando lanci lo stordente; in parte lo evita, in parte lo respira ^^ Quando arriva il colpo non può fare di meglio che abbassarsi e cercare di pararsi anche se non ci riesce totalmente (spende un medio della variabile e prende un medio di danni). Poi si rialza prendendo però anche la tua spada, e ti parla. Se vuoi puoi chiudere qui con il combat dato che non ti ho attaccato, sennò continuiamo ... devo dire che ha preso una piega veramente inaspettata comunque come scontro! Mi scuso tanto per i ritardi, però è un periodaccio ... CITAZIONE Tempra innaturale Per quanto sia soltanto, in definitiva, una giovane contadina, il duro lavoro e le battaglie combattute (insieme anche alle molte volte in cui è stata ferita) hanno contribuito a rafforzare la costituzione di Jeanne d'Arc più di quanto ci si aspetterebbe. La sola abitudine a portare un'armatura completa l'ha dotata, per esempio, di una forza non indifferente e completamente inaspettata in una ragazza della sua età. Le spade, le lance e le altre armi, per quanto grandi o pesanti, con la forza dell'abitudine le sembrano leggere come bastoni da passeggio. Persino la sua pelle è diventata più resistente del normale tanto che difficilmente si taglia, e anche se ferita, tende a perdere meno sangue rispetto ad una persona qualunque. Passive Forza del Toro CITAZIONE Stile da guerriera Consapevole sempre della sua missione, Jeanne è abituata a dover mantenere una visione lucida durante una battaglia, per poter guidare l'esercito francese con esattezza. Come conseguenza di quest'abitudine, finché mantiene la calma, riesce a individuare i punti deboli del nemico e a giostrarsi bene nel combattimento tanto che il suo controllo sulle armi sarà due volte più efficace rispetto a come sarebbe se attaccasse in preda alla furia. Inoltre i suoi attacchi fisici conteranno come tecniche di livello basso, sempre in uno stato mentale di tranquillità. Passive WS La variabile di difesa: CITAZIONE Posizione di guardia Per quanto fosse una contadina, quando fu dato a Jeanne il compito di guidare l'esercito francese si dovette affidare alla beneficenza dei nobili per ricevere armatura e armi, ma anche per avere un'allenamento militare adeguato. Poiché sarebbe stata una disgrazia se la nuova speranza della Francia fosse caduta in battaglia, insegnarono per prima cosa a Jeanne come difendersi in mischia, utilizzando uno stile di combattimento che punta maggiormente sul controllo e sulla precisione piuttosto che sulla forza. Attraverso una serie di parate o movimenti oculati, Jeanne si abituò quindi a deflettere, quand'era impossibile schivarli, con le sue armi la maggiorparte degli attacchi, che si trattassero di fendenti o di colpi da armi da distanza, basandosi su un buon controllo delle armi [CaeM]. Variabile/Difesa
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