Tipo Scontro: Ufficiale Premio in Palio: 70 Gold Post: 1+5 Primo Post: Xanxus Energie: Gialla vs Gialla Pericolosità: Xanxus (F) VS Karnia (G) Pk: Off Furto: Off
Xuaraya, uno dei posti più squallidi dell'Akerat. Difficile solo riuscire a trovarvi una famiglia di persone almeno oneste, cosa avrebbe mai portato un viaggiatore in un posto squallido come quello? Le taverne puzzano di alcool misto a vomito, le strade brulicano di mostri e stupratori, le luci sono quasi assenti e continue inondazioni devastano le fatiscenti palafitte... molto facile sarebbe paragonarla alle bibliche Sodoma e Gomorra. Eppure i viaggiatori vi giungono eccome, alcuni per missione, altri solo per spendere i propri soldi, altri per catturare i criminali o qualche bestia nascosta. Cosa sarebbe successo quel giorno, quando due esseri "ben poco comuni" si sarebbero dati battaglia per sopravvivere?
Foreste, solo foreste stava attraversando il possente Astaroth da quando aveva messo piede nel mondo dei mortali. Esiliato dal regno dell'Ade, cominciò ad incamminarsi per trovare la forza necessaria e gli strumenti adatti per macchinare la sua vendetta e riprendere il posto che a lui spettava. Infuriato, affamato, travolgente, non badò ad un singolo passo atto a calpestare la flora dei luoghi che attraversava; era alla ricerca di cibo, o per meglio dire era alla ricerca di quella fonte di nutrimento che gli avrebbe restituito almeno una parte di quell'immenso potere che aveva perduto. Sì, Astaroth era in grado di assimilare le energie delle sue prede, per questo era alla costante ricerca di un duello eccitante, di una caccia degna, di un avversario che gli avrebbe "gentilmente" regalato la sua Anima; l'Oni era un gladiatore abituato a secoli di combattimenti, uno sbudellatore abituato alle più crude battaglie, non si sarebbe fermato dinanzi a nulla.... assolutamente nulla. -Ho fame.... devo mangiare.... ho fame.... devo divorare.... ho fame... devo Uccidere- Ripeteva tra sè quasi bisbigliando, la sua grottesca voce non era altro che l'assimilazione di tutti gli Oni che aveva sconfitto nell'aldilà, era l'essenza di decine di orchi infernali a parlare. La sua stazza e il suo aspetto decisamente tetro aggiungevano diversi aspetti di terrore al solo posare gli occhi sulla sua figura, era decisamente diverso dagli orchi che abitavano nel continente e persino un occhio inesperto avrebbe potuto accorgersene. Il carattere non era invece assai differente, la sua unica indole era quella di aumentare il suo potere personale senza badare minimamente ad alcuna conseguenza che potesse causare sugli altri, non conosceva compagni.... non possedeva sentimenti.... si sentiva costantemente invincibile ed assolutamente in grado di far fronte a qualsiasi situazione da solo. Per questo girovagò, girovagò senza sosta per le terre meridionali del continente per il semplice gusto di esplorarlo e poi portarlo sotto il suo dominio: era un mondo brulicante di vita, pura o malvagia che fosse, alla fine tutto sarebbe andato a nutrire gli interminabili fiumi di anime dell'Ade.... era solo questione di tempo. Eppure, un mondo longevo come quello era talmente devastato dalle guerre che normalmente sarebbe caduto in rovina in pochi secoli, come faceva a resistere e prosperare in quel modo? Umani, esseri viventi, la risposta stava nella forza della loro volontà e nella laboriosità delle loro braccia, testardi e cocciuti senza eguali volevano mantenere quella loro condizione privilegiata nel limite del possibile. Come non provare un'inesorabile attrazione verso un mondo del genere? -Sì.... sarà mio- Lo avrebbe conquistato, lo avrebbe sottomesso, ma a quale scopo? Semplice, avrebbe sfruttato tutta quella straordinaria forza per riprendersi il trono dell'Inferno; poi, una volta compiuto questo passo.... li avrebbe unificati in un unico sconfinato regno in cui sarebbe divenuto il Re della Vita e della Morte. La cosa lo alletava, molto, la sua anima tremò al solo pensiero mentre il corpo venne pervaso da una serie di brividi che mai aveva avuto nella sua permanenza nell'Oltretomba. Immerso nei suoi pensieri, Astaroth non si accorse di aver ormai raggiunto un piccolo insediamento composto principalmente da esseri umani: Xuaraya. Il suo olfatto ne venne duramente provato, non sentì altro che l'odore di anime empie e corrotte, degne del girone più tetro dell'inferno ma nemmeno lontanamente appetibili per uno stomaco esigente come quello dell'Oni. Cambiò improvvisamente direzione, si diresse ad est di quell'infimo villaggio, seguì la scia dell'odore mentre un rumoroso languore si fece presto sentire nel suo imponente stomaco. Più la fame si fece sentire e più la sua violenza anche solo nel compiere i passi aumentò vertiginosamente; l'incessante rumore delle catene che pendevano dal suo corpo si sarebbe potuto sentire anche a decine di metri di distanza mentre il debole terriccio di palude collassava sotto i suoi piedi, raggiunse ad un tratto un enorme spiazzo della palude ove a pochi metri più in là stanziava la figura di un essere umano: in apparenza sembrava normale, eppure Astaroth si attaccò insistentemente all'inseguimento dei suoi spostamenti, come se qualcosa avesse catturato la sua attenzione. Di certo quel malcapitato si sarebbe accorto ben presto del suo arrivo.
Note:#1 le fiamme del volto così come l'elmo sono puramente oggetti scenici #2 anche il fatto che percepisco l'odore dell'anima è semplice background
Anche questa introduzione è servita a delineare il mio personaggio nell'aspetto e nel carattere con qualche "condimento" di background che poi man mano andrà a svilupparsi. E' pronto a combattere... sia per nutrirsi che per accrescere la sua forza.
Be, ti auguro in bocca al lupo, spero che venga su uno scontro coi fiocchi per qualsiasi dubbio o richiesta mandami un mp
Fango e pozze d'acqua stagnante. Alberi ritorti che si avvolgevano tra loro a coprire la volta. Erbe e rovi ad intralciare il cammino. Liane e rampicanti da scostare per passare. Quello che a molti poteva sembrare un luogo infernale, per Karnia aveva un sentore di casa.
Sostava sul limitare di un ampio spiazzo. Uno stagno, una distesa d'acqua melmosa, intervallata da sassi emergenti, tronchi marci semi sommersi e solitarie isole di terra fangosa. Osservava il luogo con un reverenziale rispetto.
Posò una mano sul tronco dell'albero al suo fianco, immergendo il palmo nel morbido fango, schiacciandolo fino a far colare tra le dita una morbida poltiglia. Strofinò insieme i polpastrelli beandosi della vellutata sensazione. Solo un secondo di riflessione, poi appoggiò alla corteccia il robusto bastone, decorato dal palco di corna, e si chinò ad immergere le mani nella pozza di fronte a se. Risollevò i palmi concavi, osservando le spesse gocce scure colare di nuovo verso la superficie una ad una. Poi portò le mani al volto, tracciando disegni, seguendo le linee di forza del mento e degli zigomi, dipingendo antichi simboli dagli arcani significati.
Madre dammi la forza Appena un mormorio sfuggito alle labbra, mentre le dita ancora sfiorano la pelle del volto. Non c'era un reale motivo per il gesto e per la preghiera. Era solo un sentore di aspettativa, di attesa. La mano tornò ad afferrare il bastone, mentre gli occhi verdi si sollevavano ad osservare lo snello ermellino sgusciare e strisciare nel folto dei rami, rincorrendo minuscole prede per sgranocchiarle con gusto, sminuzzandole con i sottili denti acuminati.
L'intero luogo pullulava di vita. L'aria era ingombra di insetti che tracciavano complicate evoluzioni, inseguendosi, cacciando,fuggendo. Catturati da creatura alate o intricate ragnatele, decimati a migliaia nell'implacabile lotta per la vita. Ogni ramo era un posatoio e un luogo di morte. Ogni buca una tana sicura e una trappola oscura. Eppure tutto questo era naturale e ovvio. Non c'era nulla di sbagliato. Non fosse per la sorda nota dissonante, che si insinuava fastidiosa nei sensi.
E alla fine poté sentirlo con chiarezza. Uno stridente rumore di catene, passi pesanti di piedi massicci che calpestano e schiacciano indiscriminatamente. Il fiato rumoroso di una creatura massiccia ed enorme. Braccia violente che strappano e sollevano senza sforzo. Armi metalliche, forgiate, innaturali, che feriscono piante e rami al loro passaggio.
Dente si immobilizzò sul ramo, appiattendosi contro la corteccia, gli occhi chiari fissi sul folto. Karnia fece lo stesso poco più in basso, le mani strette alle due estremità del bastone tenuto stretto fino a sbiancare le nocche, gli occhi verdi che scrutavano l'intrico di rami in attesa.
E quando la massiccia figura emerse dagli alberi, non poté reprimere un sottile brivido, che risalì lungo la schiena fino a morderle la nuca sotto l'intrico di capelli che le scendevano liberi sulle spalle. E mentre osservava quella figura, nella più assoluta immobilità, pregava. Pregava la Madre Terra che aveva sul volto di proteggerla. Pregava i Fratelli Verdi che la circondavano di avvolgerla e coprirla. Pregava il Cervo di cui portava la pelle addosso e le corna in mano di aiutarla a combattere se necessario.
Sperava di svanire. Di essere invisibile per quella bestia, come le minuscole prede immobili sui tronchi. Ma pareva già averla vista e si dirigeva dalla sua parte. Ma a volte capita che il predatore percorra il terreno ad un passo dalla preda, senza vederla, senza sentirla. E quindi stette immobile, fissandolo senza azzardare un respiro più profondo degli altri, il volto sporco di fango, l'arma stretta tra le dita.
probabilmente mi ucciderai per quello che sto per scrivere... a giugno ho ben 4 esami universitari, da domani dovrò cominciare a sacrificare gli agnelli agli dei per cercare di superarli.... oppure dovrò trasferirmi perennemente nelle biblioteche delle facoltà per studiare sono quasi sicuro di non riuscire a rispondere perchè c'è di mezzo anche il lavoro, in sostanza se riesco ad accendere il pc è un miracolo e non voglio farti perdere tempo inutilmente ti chiedo immensamente scusa e se vuoi puoi chiedere la vittoria e prenderti i 70 gold per il disturbo (ora che correggono il contest mi viene aggiornato il conto) ancora scusa
In realtà se la tua preoccupazione è la tempistica per me non è un problema. Non abbiamo neppure messo un limite di tempo quindi puoi stare tranquillo. So che non è ancora neppure cominciato il duello, ma mi dispiacerebbe comunque abbandonarlo. Quindi come preferisci. Se ti va, per me andiamo pure avanti, senza fretta. Se preferisci chiuderlo, allora non ti crucciare della ricompensa, va bene anche senza!
Astaroth (•Xanxus•) vs Karnia (Karnia) Giudizio duello ufficiale
Vincitore del duello, a tavolino: Karnia A fronte dell'insufficienza del materiale a disposizione, non è possibile redigere un giudizio di alcun tipo. Dichiaro la vittoria di Karnia, a tavolino, per abbandono dell'avversario. Assegno il premio di 70g come accordato dai contendenti, aggiornando i conti. A fronte della mancanza del giudizio, non mi assegno alcuna ricompensa.
per qualsiasi dubbio o richiesta mandami un mp
