Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Imprevisti, [Stand Alone - Combattimento vs Mostri]

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view post Posted on 20/7/2011, 05:28
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voi, piccoli v i a g g i a t o r i, venite più vicini: ho una storia da raccontare;
potrebbe anche salvarvi la vita, ma solo se a s c o l t e r e t e bene...




Cronache degli Abissi
III :: IMPREVISTI
( ovvero, scoprire di essere una preda )











Asgradel: Akerat (Orbrun)
24 dec. 1357 - Quarto turno di guardia

Tra le ultime abitazioni di Leaswee, un villaggio sperduto nell'Orbrun, proprio accanto al pozzo centrale, c'era una casupola di un solo piano. Un'abitazione povera, costruita parecchi anni prima in legno che ormai tendeva a marcire e cigolare anche sotto la spinta di una leggera brezza. Il tetto rischiava di crollare ad ogni nevicata sotto il peso della paglia impregnata d'acqua. Gli abitanti del villaggio si tenevano tutti a debita distanza da quell'abitazione e i motivi erano molto più prosaici rispetto alle storie di fantasmi che raccontavano ai bambini perché anche loro evitassero di gironzolare intorno a quella catapecchia: di solito era disabitata, ma a volte vi sostavano alcuni uomini con i quali era meglio non avere nulla a che fare. D'altra parte, non c'era illuminazione di sorta all'interno dell'abitazione, quindi risultava abbastanza difficile riuscire a capire quando c'era realmente qualcuno o meno.

In quella strana notte, però, qualcuno c'era. Dalla piccola finestra quadrata, che dava sul vicolo, venne fuori una mano, che rimase per qualche istante in attesa; rientrò qualche istante dopo, e la finestra venne richiusa. L'uomo in piedi accanto alla finestra abbassò distrattamente lo sguardo sul fiocco di neve che gli era caduto in mano, prima di pulire il palmo sul bordo liso del suo pastrano. Nella stanza regnava il buio, era ormai quasi mezzanotte, e tuttavia l'unica luce di cui si poteva disporre era una lampada ad olio coperta da una gabbia dai vetri oscurati; più che lasciar vedere i contorni delle cose, li lasciava supporre.
Dall'angolo più buio della stanza arrivò una voce roca e priva di accento, tanto piatta da risultare sgradevole:
- Sei proprio sicuro? Non è una decisione da prendere alla leggera, dovresti saperlo. Il capo non la prenderà bene.

Il tizio alla finestra fece un lieve cenno d'assenso col capo, portandosi al centro della stanza e sedendo sull'unico sgabello. Il suo interlocutore, che si manteneva nell'ombra, stava sdraiato su di un pagliericcio.
- Morgan ha ben altre cose di cui occuparsi, non conosce nemmeno il mio nome. Quest'ultima impresa, stanotte, e di me non sentirete più parlare.
- Su questo ho i miei dubbi, Lorencillo. Ma è una tua scelta, non dirmi poi che non ti avevo avvisato.

Fuori dalla porta si sentirono dei passi, seppure ovattati dallo scarso strato di neve che occupava le strade in quella strana notte. Il Flagello dell'Ovest si alzò, avviandosi all'uscio con un passo strascicato capace di trasmettere tutta la scarsa importanza che attribuiva a ciò che stavano per fare.
- Arrivano - sentenziò; poi, accorgendosi che l'altro non accennava a muoversi, continuando a bofonchiare lamentele incomprensibili, si costrinse a sorridere con noncuranza.
- Andiamo, Xavier: smettila di menare gramo. In fondo - concluse, mentre il sorriso si tramutava in un ghigno nel momento in cui il rumore di passi cessava d'esistere, fermandosi proprio dietro la porta d'ingresso della catapecchia - è pur sempre Natale.

Tra uomini armati fecero irruzione nella stanza. Di li a poco ci sarebbe stato un bagno di sangue. Laurens de Graaff fu l'unico a uscire vivo da quell'abitazione. Nessuno ricorda perché.

___________ _____ __ _____ ___________


Asgradel: Akerat (Xuaraya)
22 jul. 1358 - Ora terza

Pioveva. Pioveva da almeno due giorni, e ormai non c'era un solo lembo di stoffa addosso al suo corpo che non fosse completamente fradicio. Il sole si era alzato in cielo da due ore, forse tre, comunque troppo poco perché il tepore dei suoi raggi riuscisse a oltrepassare la spessa coltre di nubi che sembrava tenere perennemente imprigionata quella regione. Procedeva a cavallo, lentamente, osservando il paesaggio cupo e deprimente senza interessarsene davvero, l'unico occhio buono, il destro, era pieno delle immagini di un'altra vita che gli stava lentamente sfuggendo di mano. Come una malattia, un cancro incurabile, la sua missione lo sottraeva a quello che da sempre aveva considerato il suo mondo ormai non era altro che un ricordo lontano diversi anni. Una missione che detestava ogni giorno di più.

Sollevando lo sguardo sull'orizzonte, si accorse che a quasi un miglio di distanza, in quella piana dall'esasperante piattezza e dall'aria satura dell'odore di terra bagnata, c'era una radura; a metà strada fra la sua posizione e quel flebile riparo dalla pioggia, due figure sconosciute rimanevano sotto la pioggia, armeggiando intorno ad un piccolo carro da trasporto.
- Saranno rimasti impantanati, diavolo d'un satanasso, ci mancava solo questa! esclamò, tutt'altro che intenzionato a prestare soccorso a quei malcapitati; dal canto suo, si mostrava già fin troppo misericordioso nel non depredarli di tutti i loro averi e ucciderli dopo aver passato il tempo torturandoli in maniere atroci.
Si limitò a dare un colpetto sui fianchi all'animale, accelerando il passo.

Giunto a pochi metri dai due si convinse che non sarebbe stato disturbato: erano fin troppo ligi alla loro occupazione, che prevedeva l'offendersi reciprocamente tirando in ballo genitori, genitrici e tutto il parentado. Grosso errore di valutazione. Improvvisamente, il più alto dei due si parò dinnanzi al cavallo, e prima che Laurens potesse tirare le redini per fermare l'animale, quel figuro tirò fuori una pistola da chissà dove, sparando un colpo in aria, pericolosamente vicino alle orecchie della cavalcatura che, dimostrando davvero scarso coraggio, disarcionò il proprio cavaliere impennandosi furiosamente, per poi fuggire il più lontano possibile. Il capitano de Graaff comunque non vi fece caso, fin troppo occupato a rimettersi in piedi, inzaccherato di fango fino al midollo e rintronato dalla caduta come dallo sparo giunto del tutto inaspettato. Non tanto rintronato però da non accorgersi dei tre uomini armati di tutto punto che erano rapidamente venuti fuori dal carro. Le cose iniziavano a mettersi male, ma gli rimaneva ancora oscuro il motivo. Fortuna volle che lo sconosciuto che aveva sparato si prese la briga di apostrofarlo in maniera stridula ma chiarificatrice:
- Eccolo qui, il nostro Lorencillo. L'abbiamo preso! Il capo sarà contento.

Il filibustiere percorse con lo sguardo i cinque sconosciuti che si trovava di fronte: quello che aveva parlato, certamente il capo, aveva in mano una pistola e legata alla cintura una cazoleta che doveva aver visto momenti migliori; gli altri quattro non erano altro che marmaglia, a piedi nudi e armata alla meno peggio, chi con una sciabola, chi con un bastone, chi con una navajas, una sorta di machete molto in voga tra i bordelli e gli angoli bui di certe città malfamate.
A fatica, e senza perdere di vista i suoi avversari, il filibustiere si rimise in piedi, togliendosi il cappello dalla testa e tentando di ripulirlo con colpi secchi dati con il rovescio della mano sinistra.
- Il mio miglior cappello - disse, con voce strascicata - un vero spreco.
Quindi, come se stesse in quel momento riscuotendosi da un'intensa meditazione, guardò il quintetto come se li vedesse per la prima volta.
- E perché il vostro capo, di cui ignoro il nome, dovrebbe volermi morto?
- Inutile far finta di niente: sapevi benissimo che saremmo venuti a cercarti. Dalla feccia si esce solo in orizzontale, e dentro una cassa di legno.
- In realtà - asserì, mentre il viso assumeva un'aria pensosa e le mani lo liberavano dall'impaccio del cappello e del ferraiuolo - speravo di no. Ho cercato di non lasciare tracce. Quindi la domanda è d'obbligo...chi vi ha fatto il mio nome?
- Xavier de Ruiz.
- Ma è impossibile, Xavier è--
- Morto, certo. Ma prima di quell'ultima vostra missione, che gli è stata fatale, aveva parlato di te a un paio di...colleghi. Insomma, non tutte le tracce che avevi lasciato dietro di te sono state cancellate. E adesso c'è chi vuole vederti pendere dalla forca, e sarà accontentato.

Con un movimento oltremodo lento, il Flagello gettò al vento e alla pioggia lo scapolare cremisi che gli copriva il collo, privandosi al contempo del giustacuore; un'azione che non lasciava dubbi sulle sue intenzioni.
- Vorresti resistere alla cattura?
- Altrimenti dove sarebbe tutto il divertimento. Ma prima avrei qualcuno da presentarvi...
E mentre diceva quelle parole, l'intero corpo venne attraversato da una violenta vibrazione; un paio di quei masnadieri iniziarono ad indietreggiare, temendo quello che avrebbe potuto fare un tizio di quello stampo una volta messo alle strette. Tuttavia, nemmeno nei loro peggiori incubi sarebbero riusciti a immaginare quello che stava accadendo: il corpo della loro preda iniziò una rapida trasformazione; i tessuti si contorcevano in maniera orrenda, i muscoli sembravano gonfiarsi e i nervi affioravano sotto la pelle che da scura era divenuta lattiginosa, attraversata da solchi vermigli simili a tatuaggi. Un terzo occhio era apparso sulla fronte, e la benda che copriva l'occhio sinistro si era lacerata, lasciando intravedere l'orrore di un'orrenda mutilazione, che lasciava nuda la cavità oculare privata del bulbo.
- Apocryphe, la bestia di Pirate's Bay.

- Es el diablo!
L'uomo armato di bastone indietreggiò intimorito, finendo inevitabilmente con il culo per terra dopo aver incespicato nella melma che copriva il terreno.
- Avanti, prendetelo, o sarò io a prendere il vostro cuore! - berciò il capo, con ancora la pistola in mano, sembrando tutt'altro che ansioso di abbandonarla per sfidare quella che doveva essere una facile preda.

Erano cinque contro uno, ma lo temevano. Laurens ne era consapevole, e sapeva anche come avrebbe potuto sfruttare questo piccolo vantaggio: gli sarebbe bastato mostrar loro qualche trucchetto capace di spaventarli ancora di più. Agitando la spada caudale, il demone si lasciò cadere sulle ginocchia: le mani, posta in avanti, affondarono nel terreno fangoso. Bastarono pochi istanti, e quello stesso terreno lo inghiottì, lasciandolo sparire: riapparve pochi istanti dopo, in mezzo a quella manica di tagliagole da due soldi disposti a semicerchio, pronunciando urla belluine con voce grottesca:
- Avanti la filibusta! Ammazza, ammazza!

Uno di quelli, lo stesso che l'aveva definito Belzebù in persona, arretrò inorridito, lasciandosi cadere di mano il bastone: errore madornale. La sua testa venne quasi staccata dal collo da un poderoso colpo di coda sferrato dal Flagello, che mandò i due speroni ossei che crescevano alla base della lama a fracassargli il cranio. Schizzi di sangue e materia cerebrale andarono a insozzare la camicia ingiallita -che un tempo doveva essere stata bianca- indossata dal demone, mentre il corpo senza vita del nemico si accasciava a terra.
-Miseriaccia ladra, questa era quasi nuova!
Non ebbe il tempo per imprecare oltre: la morte del loro compagno aveva riscosso dal tremebondo torpore gli altri, facendogli capire che non stavano più combattendo per portare a termine una missione, ma per la loro stessa vita. Prima che Apocryphe potesse sguainare la corta sciabola d'arrembaggio, due bruti gli furono addosso, brandendo rispettivamente una navajas e una sciabola. L'affondo mirato al torace venne parato con la rapida creazione di un piccolo scudo luminescente, ma il secondo colpo lo ferì in maniera discretamente grave al braccio sinistro. Non una buona cosa: il taglio era profondo, e richiamava una ferita ancora fresca, sofferta per mano del guardiano del clan Goryo. Un urlo straziante squarciò l'aria, mentre la camicia si impregnava rapidamente di sangue, che zampillando finiva per riversarsi al suolo.

La reazione, tuttavia, fu immediata: un fiotto di sangue, nell'uscire dalla profonda ferita sembrò solidificarsi, tramutandosi in uno spuntone acuminato che si scagliò in avanti, trafiggendo alla spalla destra il nemico armato di navajas, mentre con il braccio destro il demone estraeva la sciabola d'arrembaggio, iniziando una schermaglia con l'altro suo avversario. La coda, che si agitava convulsamente, riusciva a tenere a distanza un terzo nemico, anche questo armato di bastone.

Costretto a quel combattimento impari, la Bestia di Pirate's Bay si rese conto che se non avesse messo termine a breve a quella contesa si sarebbe ritrovato ad ascendere al cielo aiutato da una corda ben stretta al collo. Tentò una stoccata, che gli venne parata con un movimento del tutto privo di grazia, ma cionondimeno efficace. Il secondo dei suoi assalitori, quello che poc'anzi aveva ferito alla spalla, si rifece sotto, tentando un affondo al costato: il demone riuscì a schivare in parte il colpo, spostandosi lateralmente; percepì distintamente il rumore della stoffa squarciata, e il bruciore prodotto da un taglio non particolarmente profondo tra la quarta e la quinta costola. Agitò furiosamente la coda, ed in un lampo argentato e cremisi, quel nemico poco avveduto vide volar via il suo braccio destro, e ricadere nella melma con ancora l'arma stretta in pugno. Mentre quello cadeva in ginocchio, stringendosi il moncherino e liberando urla animalesche, il Flagello si rese conto che colpendo questo avversario con la coda aveva lasciato scoperto un altro nemico; fece per voltarsi, ma fu troppo lento: il bastone calò rapidamente sul suo avambraccio destro spezzandogli l'osso e facendogli cadere di mano la sciabola, cosa di cui poté approfittare l'altro nemico, trapassandogli da parte a parte la gamba sinistra.

Con un nuovo, lancinante urlo di dolore, il demone si accasciò a terra. Impossibilitato ad usare entrambe le braccia, incapace di muoversi, tormentato da un dolore lancinante, si avvide appena in tempo dei due che gli stavano piombando addosso per finirlo: si avvolse rapidamente in un flebile bozzolo energetico, che riuscì a fermare quei colpi, infrangendosi poco dopo. Non poteva rimanere alla mercé di quegli assassini, o davvero sarebbe suonata la sua ora. Aveva sempre detto che di certo sarebbe morto con la sciabola in mano, ma si aspettava accadesse sulla tolda di una nave, durante un arrembaggio, non in un'imboscata in una regione sperduta nel cuore di Asgradel.

- Spiacente signori, il gioco finisce qui.
A queste parole, la pozza di sangue su cui giaceva Apocryphe -il suo sangue- parve animarsi, risollevandosi formava degli archi che lo racchiusero quasi fosse all'interno di un nuovo bozzolo cremisi; poi quegli archi presero a vorticare, e dovevano essere affilati come rasoio perché iniziarono a strappare prima semplici lembi di pelle e stracci, poi intere sezioni di carne e arti dai corpi dei due malcapitati, che finirono a terra a contorcersi per qualche secondo di dolce agonia, prima di spegnersi definitivamente. Stava quasi per tirare un sospiro di sollievo, il demone, quando percepì una nuova fonte di dolore appena nata nel suo corpo, violentissima e gelida come una lama di ghiaccio si face largo nella sua mente con il suono stridente dell'acciaio. L'ultimo dei tirapiedi aveva raccolto la sua arma, e benché monco d'un braccio gli aveva infilzato la coda, bloccandola al suolo. Inerte, adesso non aveva davvero più alcuna possibilità di muoversi. Dalla coda, un nuovo fiotto di sangue venne fuori, anche questo cristallizzandosi in uno spuntone affilato, che stavolta non sbaglio mira, andando a conficcarsi nella gola di colui che l'aveva definitivamente ancorato al suolo.

Intanto, il capo della combriccola, che si era sapientemente tenuto alla larga dalla mischia, avanzò con un ghigno greve sul volto, la pistola pugno, e a giudicare dalla baldanza con cui si faceva avanti doveva averla ricaricata nel frattempo. Si fermò a pochi metri da quel relitto semi-umano che era il Flagello dell'Ovest, piegato in una pozza di sangue, il volto terreo contorto in una smorfia di dolore atroce. L'uomo sollevò la pistola, mirando al cuore. Sparò.

Allora avvenne. Una barriera luminescente avvolse in un istante l'intero corpo del demone, polverizzando il proiettile sparato dal nemico. La Bestia sorrise, di un ghignò che sembrava voler squarciare il cielo gridando vendetta.
- Davvero credevi che bastasse questo? - chiese, senza smettere di sorridere, mentre il suo sangue si sollevava a mezzo metro da terra avviluppandosi in rapide volute, iniziando a formare una sfera minuscola, di appena un centimetro di diametro. L'altro rimase in silenzio, iniziando a tremare: chi era mai quel Lorencillo, capace di tramutarsi in un diavolo, che riusciva a far muovere il suo sangue?
- Salutami Belzebù.

La piccola sfera smise di fluttuare, scattando rapidissima in avanti, aprendosi la strada tra la pioggia fino a centrare l'uomo in piena fronte. Quello che ormai era solo un cadavere si accasciò al suolo, mentre il Flagello dell'Ovest, con ancora un ghigno sadico sulle labbra, si lasciava svenire, senza preoccuparsi di quello che sarebbe stato.

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Asgradel: Akerat (Orbrun)
25 dec. 1357 - Ora Prima

La piccola stanza buia si era rapidamente trasformata in un mattatoio. L'odore del sangue era violentissimo, capace di stordire; ovunque c'erano pezzi del corpo di qualcuno. Lorencillo doveva stare molto attento a non scivolare sul liquido cremisi, mentre zoppicando si avvicinava al pagliericcio disposto nell'angolo destro della stanza. Da quell'angolo, seppure sommesso, proveniva un mugolio inquietante.

- Tutto bene, Xavier? - chiese, con voce insolitamente dolce.
- Più o meno, si. Mi hanno trapassato una gamba. Devi chiamare qualcuno, subito!
Il filibustiere assunse un'aria pensosa, fissando il vuoto.
- No, non penso che lo farò - rispose. Poi, come a voler rispondere alla muta espressione di sconcerto dell'altro, aggiunse:
- Vedi, Xavier, tu sei il solo della Feccia a conoscere il mio nome - spiegò, mentre estraeva lentamente la sua pistola, versando della polvere da sparo nella canna.
- Se ti lascio in vita, potrebbero risalire a me - concluse, mentre caricava la pallottola ed accendeva lo stoppino, preparandosi a fare fuoco.
- Hijo de puta!
- Avanti Xavier, non fare così. Non eri tu a raccomandarmi di fare attenzione? - chiese, mentre gli puntava la pistola alla tempia.

Fece un lieve sorriso di compatimento.
- Prendila con filosofia, amico.
La pistola esplose il colpo senza produrre alcun rumore.

Alcuni istanti dopo, un uomo usciva dalla catapecchia avvolto in un pastrano scuro, e si allontanava strascicando la gamba destra, fino a perdersi nella neve.

Combattimento vs Mostri
Laurens de Graaff vs Infimi x3, Attaccabrighe x1, Banditi x1 [La Feccia]

Note: E' il mio primo combattimento vs mostri, quindi vi prego di essere clementi, non sono sicuro di aver fatto tutto secondo regolamento.

STATISTICHE
f o r m a u m a n a
ReC (275) ; AeV (275) ; PeRf (100) ; PeRm (225) ; CaeM (150)

f o r m a d e m o n i a c a
ReC (300) ; AeV (375) ; PeRf (200) ; PeRm (250) ; CaeM (150)

Riserva Energetica: 17%
Status: Ferita lieve al costato; frattura all'avambraccio destro, ferita di media entità al braccio sinistro, ferita grave alla gamba destra, ferita di entità intermedia alla coda. Svenuto per le scarse energie e il grosso quantitativo di sangue perso. Ho considerato i nemici come privi di tecniche magiche vere e proprie, ma con potenziamenti fisici usati come tecniche.

ABILITA' PASSIVE UTILIZZATE

La Bestia di Pirate's Bay: Passiva Razziale d'Intimidazione.
Anthem of the Evil: Possibilità di passare alla forma demoniaca a piacere.
Over the Edge: Accesso ad un secondo dominio e passiva per sbloccare il livello successivo del suddetto.
Absolute Defense Livello I: Creazione di difese quasi istantanee.
Absolute Defense Livello II: Difese a 360° che valgono quanto il consumo.
Absolute Defense Livello III: Creazione di una difesa assoluta al costo del [10%] del mana, indipendentemente dalla volontà del caster, in caso di un attacco mortale di cui non è a conoscenza e/o che non può parare (usata nel finale per bloccare il colpo di pistola del capo-banda).


ABILITA' ATTIVE UTILIZZATE
Void Runner Livello I: Per scomparire nel terreno e ricomparire a sorpresa in mezzo al gruppo dei nemici. [5%]
Absolute Defense Livello II: Creazione di uno scudo energetico del diametro di 50 cm, usata per difendersi da un attacco fisico potenziato. [9%]
Jolie Rouge: Manipolazione del sangue (Attiva Variabile). Usata per creare uno spuntone, ferito il nemico alla spalla destra. [5%]
Absolute Defense Livello II: Creazione di un bozzolo energetico che blocca attacchi fisici con potenziamento. [9%]
Jolie Rouge: Manipolazione del sangue (Attiva Variabile). Utilizzata per creare una sfera composta di archi taglienti come rasoi per uccidere due nemici. [18%]
Jolie Rouge: Manipolazione del sangue (Attiva Variabile). Utilizzata per creare uno spuntone con cui viene ucciso il penultimo nemico (già gravemente ferito). [9%]
Jolie Rouge: Manipolazione del sangue (Attiva Variabile). Utilizzata per creare una pallottola di sangue con cui viene ucciso l'ultimo nemico. [18%]
 
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view post Posted on 20/7/2011, 16:24
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CITAZIONE

CORREZIONE DEL COMBATTIMENTO

Introspezione & Ragionamenti


Voto: 7
Pur essendo il tuo primo combattimento, l'introspezione è buona. Si vede emergere un pg caratterizzato, con dei tratti che lo rendono caratteristico, soprattutto nella parte di introduzione dove non si combatte. Mi pare invece che quando l'azione entra nel vivo il pg perda un poco di spessore. Ti concentri ovviamente sulle azioni da compiere, ma la psicologia ne risente un poco e si appiattisce in semplice descrizione del dolore. Ti consiglio di non lasciare mai perdere questo aspetto, che può rendere il testo ancora più interessante alla lettura.
In generale comunque, i ragionamenti sono chiari e l'introspezione sempre coerente e comprensibile.


Movenze & Descrizioni


Voto: 7
Ho apprezzato molto il tuo testo, proprio perchè la lettura è molto scorrevole ed estremamente chiara. Sebbene il tuo specchietto non faccia un elenco delle azioni compiute in successione, sono riuscita a decifrare tutto ciò che hanno fatto il tuo pg e i nemici. (A questo proposito ti consiglio comunque di costruire nello specchietto un resoconto abbastanza approfondito delle azioni svolte dal pg e dagli eventuali o eventuale nemico/i).
Le descrizioni sono buone, seppure come già detto per l'introspezione, si perdono un po' nel vivo della battaglia. Sei curato nelle descrizioni delle azioni e dei colpi inferti oltre che dei danni subiti. Mentre ne risente la descrizione dell'ambiente e di ciò che circonda i personaggi, su cui invece avresti secondo me dovuto soffermarti maggiormente.


Abilità & Lealtà


Voto: 6.5
Il combattimento è essenzialmente leale. Non hai voluto strafare e ti sei lasciato infliggere un giusto numero di danni. Ho comunque dovuto penalizzarti perchè hai affrontato un numero abbastanza elevato di nemici. Nonostante siano comunque di energia inferiore alla tua, hai rischiato di esagerare un poco. Non bisogna mai rischiare di affrontare troppi nemici, anche perchè si arriva sempre a forzare la situazione per non subire troppi danni. Sei riuscito ad armonizzare bene le tecniche che hai usato e a renderle naturali, non di meno tanta perdita di sangue avrebbe anche potuto farti svenire e il rischio di scadere nell'antisportività è stato alto: il combattimento è un po' sul limite. La prossima volta stai attento a questo particolare.


Conclusione
Voto Finale (media non matematica):
6.8
Gold: 230


Uno scontro buono e ti faccio i miei complimenti visto che si tratta del primo.
Il mio consiglio personale è di soffermarti maggiormente su introspezione nel corso dello scontro vero e proprio e sulle descrizioni dell'ambiente che circonda il personaggio e dei nemici che si trova davanti.
Molto buona l'idea invece di un'introduzione che si riferisca al bg del personaggio.


 
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