Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

» Biblioteca, Ray, Bankotsu, Rodrick, Squall

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view post Posted on 26/11/2006, 14:54
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CITAZIONE
La seguente quest è solo per Ray e Bankotsu, Squall più Rodrick utilizzato come PnG.

Bel posto. Bel posto Mìura. Una città dove ogni essere umano avrebbe potuto mescolarvisi all'interno, girovagare, uccidere perfino, senza il rischio che qualcuno venisse a dirgli qualcosa. Una città dove la promiscuità raggiungeva livelli di indecenza immani, e la malattia dilagava come un fiume in piena, uno scrosciante torrente, attraverso vie, viottoli, vicoli, assalendo gli ignari come una belva nascosta nel buio, soffocandoli e eliminandoli fra atroci sofferenze.
Esattamente l'opposto dello stereotipo di una cittadina ideale, ma anche la perfetta immagine, l'esatto "gravenimage", di una metropoli, proprio come quelle che ci si aspetta di incontrare... affollate, caotiche... corrotte... Motivo in più, comunque, per accrescere la mesta soddisfazione di Ray che, senza ombra di dubbio, aveva trovato ciò che si aspettava di trovare, nè più, nè meno.
Con questa insana e malsana gioia, donata dalla consapevolezza di aver avuto ragione ancora una volta, seppur non avendo una controparte che sostenesse l'opposto, l'umano aveva diviso il gruppo, e i suoi diversi sottoposti si erano divisi, allargandosi e fuggendo come in preda a chissà quale panico, dirigendosi verso luoghi che mai avevano neppure mai visto, spinti dalla fame, dalla sete, ma soprattutto dalla cuoriosità... e come poteva certo biasimarli, lui? In fondo quei poveri derelitti avevano visto solamente le contrade dell'est... ancora non sapevano le meraviglie castellane che nascondeva l'ovest, con la sua corruzione e la sua ricchezza, nè immaginavano le lande gelate del nord, abitate dai barbari, o quelle calde e bagnate dall'oceano del sud, dove forse un giorno si sarebbero potuti ristorare su una comodissima spiaggia.
Poteva dunque non compiacersi, lui, vedendo che tutti i suoi adepti si spingevano in numerosissime avventure al di la dell'entrata, del cancello e del carretto? No, certo che no...
L'avventura di Ray era stato ciò che di più mondano poteva accadere... il ragazzo, infatti, dopo un lungo giretto per le strade dissestate, volto più a sgranchire le proprie gambe, che ad osservare le meraviglie che il luogo gli proponeva, poi, quando si sentì pienamente soddisfatto, decise che anche per lui era giunto il momento di... soddisfare i suoi bisogni.
Grazie ad una nuova cartina e numerose indicazioni, fu facile trovare il rosso mulino, e la soddisfazione di Ray non fu poca, quando i suoi occhi si posarono sulla struttura in legno rossiccio, più color mattone, ricca di drappeggi e di lanterne, e che conteneva una musica tanto alta da parer poter scoppiare, a causa d'ella, da un momento all'altro.
Sorrise lentamente, sollevando un unico angolo delle labbra, quasi in un ghigno, e alzò il cappuccio della propria veste, calandolo fino agli occhi. Non sapeva perchè, ma quel luogo gli dava un'innata sensazione di sporco, e non caso ovviamente, e come sempre lui era convinto che più si sarebbe coperto, più avrebbe potuto impedire allo sporco di penetrare nella sua pelle... per di più, quel cappuccio e quei tanto gelidi occhi nascosti dall'ombra, avrebbero potuto donargli il tocco di mistero che cercava e richiava, per attirare l'attenzione di chi voleva lui.
Avvicinandosi alla porta, anch'essa molto decorata, venne superato violentemente da una persona che usciva correndo, e che non lo travolse per pochi centimetri.
...Un mezz'elfo, pareva... e aveva anche una chioma azzurrina. Cress, uno dei suoi sottoposti... chissà che ci faceva lì... ma a quanto pare in quel momento era troppo impegnato a badare alla ribellione del suo stesso stomaco per accorgersi della sua presenza così, dopo averlo degnato d'un occhiata di puro scherno, decise di dirigersi all'interno della baracca, la veste nera svolazzante dietro di se.
Entrato, la prima cosa che lo accolse, oltre all'atmosfera soffusa, fu l'assordante musica ripetitiva che veniva scagliata da un angolo in tutta la sala, al ritmo di un tamburo da guerra, come a volere fracassare le pareti dell'edificio a forza di colpi ripetuti. Storse lentamente le sopracciglia, ma non ci fece caso più di tanto, e riprese ad avanzare.
Uomini di tutte le razze stavano seduti ai tavoli di noce rotondi e piccoli, perfino orchi, che neppure potevano degnarsi di rimanere seduti ad un tavolo normale e, mescolandosi fra loro, ridevano e bevevano allegri, brindando alla salute, alla casa, alla famiglia, e soprattutto alle donne. Donne che, per altro, si esibivano su un palco poco lontano, ma di volgari fattezze... un umana particolarmente brutta, una nana attraente ma... nana, appunto, una mezz'orca che era uno scempio solo a guardarla e una demonessa con tre seni.
Il pubblico pareva gradire l'esibizione, ma Ray era di gusti ben più raffinati, e si sedette all'angolo più remoto della sala, notando che le ragazze passavano fievoli anche fra i tavoli, un po' per chiedere ordinazioni, un po' per soddisfare anche altri desideri dei loro interlocutori. Un lavoro ingrato, pensò Ray, vedendo un umana particolarmente attraente essere afferrata per i lunghi capelli biondi da un mezz'orco ubriaco, che le aveva appena tirato uno schiaffo da ragioni a lui sconosciute.
Appena seduto sul tavolo, si rese conto del perchè quel luogo gli desse tanta sensazione di sporcizia. Liquidi, salse e altro ancora di non meglio identificato erano riversati sul tavolo, formando tutti insieme e allegramente una sudicia patina appiccicaticcia, dalla quale Ray si guardò bene dal toccare, allargando le braccia sul comodo divanetto che gli faceva da schienale, in una posizione degna del re degli ubriachi.
Ben presto un uomo, a suo dispiacere, e anche piuttosto brutto, venne a chiederli che cosa desiderava, e lui dopo avergli sussurrato di portargli un bicchiere di "Rosa del deserto", sospirò amaramente, notando che ben poche ragazze si spingevano verso il suo angolo.
Facendo passare lo sguardo per il locale, notò che di elfi ven'erano ben pochi, e che quei pochi, erano tutti uomini... depravati per la gran parte. Ma non vi si stupì molto... bordelli e case di piacere non erano certo luoghi consoni alla razza elfica, che tanto trovava svago nelle belle arti e nella seduzione, piuttosto che nel crudo atto sessuale.
Il suo bicchiere arrivò poco dopo. L'uomo allungò una mano, come in attesa di qualcosa, ma bastò un languido sorriso di Ray, come mancia, ad allontanarlo, piuttosto turbato. Era ancora in grado di intimorire le persone quindi... buona a sapersi.
Bevve. La "Rosa del deserto" era un liquido con un basso tasso alcolico, ma piuttosto secco e aspro. Un gusto che ricordava quello del caffè, da un lato, ma meno denso e caldo, più simile ad un prosecco o ad una birra, a questo riguardo. Tutto sommato una bevanda leggera, per passare il tempo... ma Ra non era venuto lì per bere, quanto per dare sfogo ai suoi bisogni carnali.
Poco dopo fece il suo ingresso nella sala, attirando la sua attenzione soprattutto per il fastidioso scricchiolio della porta, una donna. Una donna... strano che proprio una ragazza facesse il suo ingresso all'interno di un tale locale, dove i servigi degli uomini non erano certo richiesti, e per di più, largamente più bella di qualsiasi altra puttana che frequentava il locale, tanto che attirò su di se tutti i famelici sguardi delle persone che fino a poco prima stavano assistendo allo spettacolo.
Vestiva di nero, con dei risvolti argento su tutto il vestito, a formare delle forme ben delineate, e dei ricami per nulla casuali, più simili a effigi che a semplici decorazioni. Aveva anche un motivo a forma di croce sulla parte sinistra del petto, d'argento, e questa la identificò, almeno per le vesti, come una sacerdotessa del tempio della dea selene, poco lontano.
La veste nera pareva più una divisa da combattimento che quella di una sacerdotessa, o comunque quella di un ufficiale, in quanto provvista di gradi e piuttosto stretta sul ventre, e lasciare poco da immaginare sulle curve aggrazziate, seppur non accentuate della ragazza.
Al di sotto portava una sorta di minigonna a veli, candidi, intervallati dal nero, e due lunghe calze, scure anch'esse. A prima vista pareva una polizziotta o una guardia di qualche ordine strano, ma tutto si smentiva osservandola nel volto, candido come quello di un bambina, e pulito come l'acqua di un fiume cristallino.
Ray sorrise, nascosto dal cappuccio. Era proprio quello che cercava...
La donna fece qualche passo all'interno della locanda, cercando di nascondersi al di sotto di un mantello che portava sulle spalle, chiudendoselo intorno con poco risultato. Alzò un cappuccio nero e avanzò ancora di qualche passo.
Ray la seguì per tutto il tragitto, notando che, per lo più, si stava guardando intorno, come alla ricerca di qualcosa, o più probabilmente, qualcuno.
Non ci volle molto prima che qualcuno si mosse.
Un mezzorco, anzi, il mezzorco che poco prima stava maltrattando la puttana, si alzò di scatto, e prese la ragazza per un polso, studiandola per bene, e alzandole violentamente la mano, con tanta forza che perfino il cappuccio calò dal volto di lei, rivelandone la bellezza per una seconda volta. Il primo, chiaramente ancora ubriaco, mormorò qualche mugugnio d'apprezzamento a mezza voce, torcendo il braccio di lei, che si lasciò andare in un gemito di dolore, che risuonò nella sala. Gli amici del mezzorco ridevano.
...Non aveva mai provato a intimorire un ubriaco... chissà cosa sarebbe successo. Era giunto il momento di scoprirlo.
Si alzò quindi lentamente, e fece qualche passo nella sala, avvicinandosi ai due. Poco dopo averli raggiunti, mise una mano sul fianco della ragazza, gentilmente, cingendola a se, e scrutò il mezzorco da sotto il cappuccio, ghignando sommessamente.
Le sue labbra si schiusero poco dopo.

₪ ...Qualcuno ti ha forse dato il diritto di maltrattare la mia donna? ₪


Purtroppo non seppe mai che cosa vide il mezzorco perchè quello, dopo qualche momento di inettitudine, lasciò tremante il polso della ragazza, e iniziò ad indietreggiare spaventato, sempre più velocemente, fino a inciampare nel divanetto dove erano seduti i suoi amici e cadere in terra, rovesciando tutti quanti, le lacrime agli occhi.
Ben presto la sicurezza venne a controllare quello che stava succedendo e fra ubriachi, musica alta e sedie che volavano di qua e di la, Ray riuscì a divincolarsi dalla folla.
Ben presto raggiunse le scale che portavano al piano superiore e, in lontananza, vide che la ragazza era rimasta coinvolta all'interno della colluttazione, e cercava di sfuggirne come meglio poteva, dirigendosi verso la porta d'uscita, ormai troppo lontana.
Approfittando di un momento in cui lo sguardo dei due si incontrarono, Ray le fece un breve gesto, sillabando la parola "Vieni", con le labbra.
Inutile dire che la ragazza non ci pensò su due volte. Lo raggiunse in poco tempo, dimostrando un'agilità fuori dal comune, e insieme salirono al piano superiore, dove si rifugiarono in una delle stanze che corredavano il lungo corridoio, e la chiusero a chiave.
La stanza non era molto diversa dal resto del locale. Buia, con un' unica finestra che dava su un vicolo, era agghindata solo da un letto basso e sporco, visibilmente scomodo.
La ragazza si allontanò da lui, e si sedette sul letto, sospirando per averla scampata mentre Ray, ancora vicino alla porta, si levò il cappuccio, per scrutarla truce.
Dopo qualche attimo di silenzio e imbarazzo, da parte della ragazza, quella decise di parlare, e per prima cosa, sorrise al ragazzo che l'aveva appena salvata.

image

₪ ...Grazie mille per quello che hai fatto... ₪


Persino la voce di lei era fanciullesca, notò Ray con piacere, che però mutò il suo sguardo incuriosito, shiudendolo in un sorriso impenetrabile, e facendo un buffo inchino alla volta di lei, volutamente e goffamente pomposo, con un ampio gesto della mano, soprattutto per risollevarla dall'ansia appena superata.

₪ Potevo forse rimanere indifferente quando una ragazza così bella viene maltrattata sotto i miei occhi? ...No, certo che no, signorina...? ₪


Alzò il volto, sorridendo e socchiudendo gli occhi, in attesa di una risposta, prima di rimettersi eretto.
Lei arrossì un poco, prima di rispondere.

₪ ...Rinali. Può chiamarmi così... e può anche darmi del tu. ₪


Il ghigno di Ray si allargò di qualche centimetro, mentre si rimetteva eretto e studiava ancora l'espressione immotivatamente felice di lei, con finta curiosità.

₪ Allora.... Rinali, posso chiederti come mai una ragazza carina come te si è avventurata all'interno di un posto... come questo? ₪


Non aveva trovato aggettivi per definire la stamberga, e così non ne aveva usati, caricando però tutto il suo disprezzo su quelle ultime due parole, in maniera volutamente un po' buffa, allargando le braccia e alzando le spalle, le labbra arricciate. Cercava di tenere dei modi gentili, infatti, ma era ovvio che si stava comportando un po' da buffone, per divertimento personale. In realtà Ray era profondamente turbato... pareva che quella ragazza, infatti, non fosse affetta dal suo particolare potere di incutere timore negli altri... e questo poteva solo significare che era più potente di lui, anche se non sapeva quanto.
Rinali comunque rise, alla sua goffa interpretazione, e dopo aver preso un profondo respiro, dischiuse le labbra color pesca, per rispondere alla sua gentile domanda.

₪ ...Sono un'adepta della dea Selene, come avrà sicuramente notato... sono qui perchè il maestro ha percepito una grande presenza in questo locale, e ha chiesto che fossa condotta da lui. ₪


Il ragazzo iniziò quindi a camminare per la stanza, avvicinandosi progressivamente alla ragazza, con finta aria meditativa, un braccio a tenere due dita sotto il mento, fronte corrugata, e l'altro braccio a sostenere il primo, sotto il gomito. Misurò a grandi passi la stanza mugugnando i versi di chi è solito scervellarsi per qualcosa, gli occhi rivolti al soffitto.
In realtà, a qualcosa stava veramente pensando... era ovvio che la presenza percepita dal "maestro", nel locale fosse lui... ma chi era questo cosìdetto "maestro"? Sicuramente era più forte di Rinali, se la ragazza era sua adepta, dimostrando così una forza fuori dal comune, considerando infatti che lei stessa si stava dimostrando, anche se non volutamente, più potente di Ray.
Ma non espose nessuna delle sue considerazioni alla ragazza, quando tornò a parlare.

₪ E... pensi di aver trovato questo potentissimo eroe? ₪


Inutile dire che in queste parole lasciò trasparire la consapevolezza di essere lui stesso, la persona di cui si stava parlando.
Lei sorrise ancora.

₪ ...Sì. Penso proprio di averlo trovato. ₪


Il ragazzo ghignò ulteriormente, e decise che era il momento di cambiare discorso, così le si avvicinò, fino a sedersi accanto a lei, sul letto. Si voltò, e la scrutò negli occhi, fissando le sue pupille in quelle di lei, in modo che ella potesse vedere solo ciò. Parlò lentamente.

₪ E allora Rinali... come pensi di ricompensarmi, considerato che ti ho appena salvata...? ₪


Vide la ragazza arrossire, e il suo sguardo fermo nel suo, proprio come desiderava. Quando parlò, la sua voce tremava leggermente.

₪ N...non saprei... ₪


Ray schioccò le labbra, e si avvicinò ulteriormente, proferendo altre poche parole, prima di chiudere la distanza del tutto.

₪ Allora lascia che te lo mostri... ₪


Le labbra dei due si incontrarono dolcemente, dopo un attimo in cui i respiri si fusero, e penetrarono all'interno del palato dei due. Quelle di Rinali sapevano di pesca, richiamando proprio il loro colore in se, ed erano quasi ferme, incerte, a differenza di Ray, che pareva ben più esperto sotto questo frangente.
Lentamente e dolcemente la spinse, in modo che cadesse sul letto, senza staccare le labbra dalle sue, e muovendole lentamente, lasciando che si scontrassero e si lasciassero andare, come le onde di un calmo mare.
Il corpo di lei incontrò il materasso, e Ray, sopra, scoprì che ormai erano la stessa bocca di lei a cercare la sua, in quelle brevi pause. Lasciò quindi scivolare la sua mano lungo la gamba scoperta della ragazza, accarezzandone la pelle con la punta della dita, sfiorandola leggermente. Al primo contatto lei ebbe un sussulto, e aprì gli occhi, poi prese la mano di lui e iniziò ad accompagnare il movimento, richiudendo le palpebre.
Mentre la mano disegnava impalpabili motivi sulla gamba di lei, le labbra si staccarono volutamente dalle sue, e iniziarono ad accarezzarle il collo, soffiandoci sopra fievole, causando un brivido che parve scuoterla da capo a piedi. Si posarono leggere una volta, poi due, poi iniziarono semplicemente a scivolare sulla pelle di lei, disegnando un tracciato che partiva da poco sotto il mento, e scendeva verso la scollatura della veste.
Rinali emise un lieve gemito di piacere, e, quasi nello stesso momento, si sentì bussare con forza alla porta.
I due, a quel suono greve, si alzarono praticamente insieme, e di scatto, dalla loro posizione, mentre gli uomini all'esterno della porta davano colpi sempre più forti, e iniziavano ad urlare parole sconsiderate.
Ray arricciò le labbra in segno di disapprovazione, si alzò dal letto, e si rivolse alla ragazza, che ancora pareva dover realizzare che cosa era e stava succedendo.
Le sorrise... piuttosto gentilmente questa volta.

₪ Bè Rinali... pare che ci abbiano interrotti sul più bello. Spero vivamente di poterti riincontrare ancora, un giorno. ₪


Detto questo, fece un altro buffo inchino, allungò un braccio come se si stesse levando un cappello di testa, e corse verso la finestra aperta della stanza, quella che dava sul vicolo. La scavalcò in un unico, agile gesto, facendo perno sul braccio, e si gettò nel viottolo sottostante, fortunatamente vuoto.
Atterrò leggero, piegando le gambe, e si alzò in fretta il cappuccio. Dopodichè si appoggiò alla parete del locale, e iniziò a guardare in alto, verso la finestra.
Sentì qualche rumore sconnesso, non identificabile, poi vide una figura vestita di nero e bianco saltare dall'apertura, e finire persino sul tetto della casa adiacente, e iniziare a correre a gran velocità... una figura, ne era certo, femminile.
Ray ghignò apertamente, mentre riabbassava il volto e usciva come se nulla fosse accaduto dal vicolo.
...Proprio come aveva sospettato. Rinali non era certo una ragazza qualsiasi, o una normale adepta di Selene... e ora era curioso di sapere qualcosa di più su questo... "Maestro".
Ritrovò velocemente la strada verso il carretto, che era stato identificato come punto d'incontro per tutti e, una volta raggiuntolo, vi si sedette sopra, accavallando le gambe, e perdendosi nei suoi pensieri.
Probabilmente questo "Maestro" l'avrebbe cercato ancora, se l'aveva già cercato una volta... e non si sarebbe lasciato sfuggire una seconda occasione, anche se, se veramente avesse avuto intenzioni malvagie, avrebbe potuto mandare Rinali ad ucciderlo... e le occasioni c'erano state. ...Ma la prudenza non era mai troppa, diceva qualcuno, e portarsi dietro un aiuto non gli avrebbe senz'altro fatto male.
Decise per Bankotsu. Il treccione era l'unico che potesse essergli superiore in potenza, e gli serviva qualcuno di veramente forte, se voleva starsene al sicuro... quindi avrebbe aspettato lì, sul carretto, fino a che il mezzodemone non fosse tornato indietro, per poi iniziare la sua ricerca.

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Edited by Ray~ - 29/11/2006, 22:10
 
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_Bankotsu_
view post Posted on 26/11/2006, 20:31




Era tornato dalla locanda con un umore decisamente allegro, ed era leggermente contrariato dal doversi separare da Dexitea. L'aveva lasciata andare con un gruppo di sottoposti del Clan, alla cui testa vi era il fidato Murony, non senza risentimenti. Avrebbe preferito passare più tempo con lei, portarsela dietro in ogni avventura, così da poterla proteggere al meglio e poter godere della sua così piacevole compagnia...ma era ben conscio di non poterlo fare. Aveva dei doveri, ora che aveva acconsentito al ruolo di Vice Capoclan del Toryu. Doveva aiutare Ray a trovare l'Asgradel. E le Chiavi. E il distruttore del Castello. Diamine quante cose aveva da fare! Scosse la testa, sconsolato, mentre con aria buffamente afflitta avanzava in direzione del carretto, ancora lontano qualche centinaio di metri. Infatti, dopo essere tornato presso il luogo di riunione del Toryu, aver lasciato Dexitea, recuperato le proprie armi, e pestato l'idiota che aveva osato toccare la sua Tauron Battleaxe, si era recato presso un Saggio...per motivazioni personali. Ritornava, ora, al carretto appunto, per il rendez-vouz con Ray e l'orsacchiottone parlante. Ogni suo passo risuonava metallico, a causa della catena dell'ascia legata alla sua schiena...molti, come già notato, si voltavano a guardarlo, ma lui ci faceva poco caso. Sorreggendo la Banryu con la mano destra, e posandone come sempre la base della lama sulla spalla destra, Bankotsu camminava, oramai in vista del carretto, con la sua solita flemma. Vide che sul carretto c'era una figura seduta, apparentemente piccola..ma riconobbe quella figura, sin da quella distanza. Ray...o meglio, la sua versione umana, indebolita nel corpo e...inacidita nel carattere. Bankotsu si accigliò. Si chiese se la loro neonata amicizia si fosse già sgretolata di fronte a quell'improvviso cambiamento del Capoclan. Sollevò il capo al cielo, per un istante, sbuffando. Quando riabbassò lo sguardo, questo fu fiero e determinato(XD). Camminò serioso fino a venire a trovarsi appena due metri da Ray. Bankotsu si fermò, e rimase per qualche istante immobile, ad osservare l'umano. Avrebbe potuto farlo fuori facilmente, pensò. Ma non l'avrebbe fatto mai, e lo sapeva bene. Si decise dunque a parlare, interrompendo il silenzio che si era venuto a creare.

«A che ti servivo, capo?»

Diede un particolare peso all'ultimo vocabolo, come per sottolineare la differenza (da lui presunta) che intercorreva fra loro. Rimase in attesa di risposta, mentre abbassava la Banryu in modo da porla perpendicolarmente al terreno, con la punta posata a terra sulla sua destra. Un rumore metallico acompagnò il movimento, e nel frattempo il Guerriero iniziò a riflettere su cosa Ray volesse ordinargli di fare...
 
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view post Posted on 29/11/2006, 22:09
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Certo che Bankotsu era veramente, veramente, ma veramente... grosso. E non perchè fosse più alto di lui... in fondo non erano molto diversi di statura, ma per l'impressione che dava. Quella veste piuttosto larga, le spalle ampie, e soprattutto le enormi armi che si portava appresso non contribuivano senz'altro a renderlo più piccolo a vedersi... anzi. Eppure tanto grande non era, in effetti, ma era come se la sua figura sprigionasse forza da ogni poro, il che lo intimoriva, in fondo, non poco.
Nonostante ciò, sul suo volto nascosto in parte dal cappuccio si formò un ghigno ben visibile alla luce del sole.
Perfetto, perfetto! Proprio quello che stava cercando per la sua missione.
Non si degnò di rispondere alla domanda di Bankotsu... anche se, indirettamente lo fece e, alzandosi dal carretto, e rimettendosi in piedi, constatando per un'ultima volta che i due in effetti non erano molto diversi di statura, lo superò dandogli un piccolo colpetto sulla spalla, quasi volesse levargli di dosso un po' di polvere, ghignando.

₪ Seguimi. Voglio andare a fare qualche ricerca su un certo... "Maestro", e tu devi farmi da scorta. Andremo in biblioteca, ma non spaventarti... è un bel posto, se ti abitui a tutte quelle lettere mescolate insieme ₪


Fece una visibilissima seppur sottile smorfia di scherno verso l'ex mercenario, e ritrasse la mano dalla sua spalla, per poi superarlo.
Una cosa non gli era chiara. Se questo "Maestro" aveva cercato lui, perchè non era partito anche alla ricerca di Bankotsu, che era notevolmente più potente dell'umano?
Forse non voleva mezzi demoni nel proprio schieramento, forse riteneva ilb treccione non adatto a causa della sua scarsa intelligenza... Rinali infatti, seppur fanciullesca, non gli aveva affatto dato l'impressione di essere una persona stupida. Forse non voleva persone che combattessero puntando sulla prestanza fisica, ma Bankotsu rimaneva comunque un ottimo elemento da avere tra le proprie fila, dotato di una grande forza combattiva, e l'ipotesi più probabile restava, quindi, che semplicemente non avesse ancora fatto in tempo ad entrare in contatto con lui, seppur indirettamente, tramite Rinali, o uno degli altri adepti che avrebbe potuto possedere... non poteva infatti sapere se questi fossero più o meno di uno... come non poteva sapere che cosa effettivamente desiderava questo... "Maestro". All'inizio aveva ipotizzato semplicemente che cercasse dei nuovi adepti, o comunque dei seguaci... come già dedotto, se avesse voluto ucciderlo, Rinali ne aveva avuta più di un'occasione... eppure c'era qualcosa che non gli tornava. Non era pratico dei villaggi dell'Ovest... erano una zona che aveva visitato poco, durante tutti i suoi viaggi, eppure i nomi dei più forti sono soliti toccare anche il paradiso, come il suo stesso... quindi perchè non aveva mai sentito parlare di questo... "Maestro"?
Inutile dire che l'ipotesi più probabile fosse che quel titolo fosse solo un nominativo... ma... perchè? Un essere così potente da poter comandare una ragazza come Rinali, che era di un gradino più n alto rispetto a lui, come mai aveva bisogno di nascondersi sotto mentite spoglie?
...Stava andando in biblioteca giusto per scoprirlo, in fondo, no? E poi naturalmente sperava di poter entrare in contatto nuovamente con uno dei suoi emissari... magari Rinali stessa, se era lei l'incaricata di contattare le diverse... "Presenze".
In ogni caso... la prudenza non era mai troppa.
Quando finì di formulare questi pensieri, Ray concluse il passo che aveva impiegato per superare Bankotsu, trovandosi esattamente dietro di lui. Sembrava incredibile quanto il potere della cosìdetta "Mente lucida" fosse efficace...
Si girò verso il treccione. Non era passato nemmeno un attimo dal suo ultimo ordine, e dischiuse le labbra già una seconda volta, come se in realtà fossero passati degli anni.

₪ Ah, e portati dietro tutte le armi che possiedi. Non si sa mai. ₪


CITAZIONE
Estratto da "Mente lucida Lv.2": [...] Inoltre, la sua mente si affinerà al punto tale da permettergli di compiere qualsiasi tipo di ragionamento a tempo zero, purchè si tratti di calcoli prettamente logici, e privi di deduzioni. [...] (Passiva)
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_Bankotsu_
view post Posted on 29/11/2006, 22:54




Era un Ray diverso, quello che si trovava di fronte a Bankotsu. Diverso dal Ray che il Guerriero aveva conosciuto. Enigmatico più di quanto non lo fosse già stato il Ninja, a suo tempo. E..inquietante. Aveva quel sorrisino, in realtà era più un ghigno di bieco divertimento, sempre dipinto in volto...a Bankotsu non piaceva tantissimo quell'espressione..ma ci si sarebbe abituato..

CITAZIONE

₪ Seguimi. Voglio andare a fare qualche ricerca su un certo... "Maestro", e tu devi farmi da scorta. Andremo in biblioteca, ma non spaventarti... è un bel posto, se ti abitui a tutte quelle lettere mescolate insieme ₪


Frattanto che Bankotsu formulava i suoi lenti e macchinosi pensieri, Ray si era alzato dal carretto, ergendosi in tutta la sua statura. Bankotsu notò, senza darvi però troppo peso, che il Ladro era alto quasi quanto lui, forse poco di più, ma al contrario del Guerriero, la sua figura era assai gracilina. Gli si parò davanti, e, superandolo sulla sinistra con fare disinvolto si mise a "spolverare" la spalla mancina di Bankotsu. Il Guerriero lì per lì non reagì, lasciando fare l'Umano, e colse nelle sue parole una nota di sarcasmo, soprattutto nell'ultima parte del discorso. Non vi diede peso, d'altronde era la pura verità: Bankotsu era analfabeta. Sapeva parlare, e capire molte lingue e accenti diversi, ma non era capace nè di leggere, nè di scrivere. Per firmare, le poche volte che gli era capitato di doverlo fare, aveva posto una croce. Non si vergognava della sua poca cultura, nè si poneva il problema di colmare le sue lacune. Stava per sollevare la Banryu onde mettersi in cammino, quando Ray, superandolo, aggiunse, come se ci avesse pensato a lungo:

CITAZIONE

₪ Ah, e portati dietro tutte le armi che possiedi. Non si sa mai. ₪


Che puntualizzazione futile! Bankotsu in missione portava sempre con sè tutto il proprio arsenale. Era già munito di ogni arma in suo possesso: la Banryu in mano, la Tauron Battleaxe assicurata al dorso, il Dente di Tigre sul fianco destro e la Daga Daedrica nascosta sotto la Veste sulla parte mancina del petto...I due presero a camminare, e Bankotsu si ritrovò a riflettere sulle parole di Ray. Una ricerca, una biblioteca...stronzate che non lo riguardavano. Lui si preoccupò solo di svolgere il suo compito per quello che era: fare da scorta a Ray, ed impedire che gli venisse fatto del male. Un lavoretto semplice, per uno come lui. Degradante, forse, ma non avendo niente di meglio da fare, decise che non gli sarebbe costato nulla dare una mano al Capoclan..se poi magari ci fosse stato da menare le mani, Bankotsu si sarebbe anche potuto divertire. Sovrappensiero e distratto, con lo sguardo perso nel vuoto e la Banryu in spalla, il mezzodemone non si rese conto di un ostacolo inaspettato, contro cui andò a cozzare in pieno, con sommo disappunto. La sua attenzione finalmente si focalizzò su ciò che stava facendo: camminando, e su cosa aveva urtato..un BUE! La bestia era lì, ferma, in mezzo alla strada, legata ad un carretto che evidentemente avrebbe dovuto trainare. Il padrone, poco lontano, non si accorse di nulla, almeno finchè Bankotsu, colto da improvvisa irritazione, non si "vendicò" del "torto" subito da quel bue idiota. Con una vena ben visibile sulla tempia, il Guerriero sferrò un rapidissimo calcio al bovino di massicce dimensioni, con conseguenze che ebbero del catastrofico. L'animale si spezzò, letteralmente, sul fianco colpito, accartocciandosi come un foglio di carta, generando dei rumori disgustosi, dovuti allo spezzarsi immediato della colonna vertebrale e di tutte le altre ossa che furono colpite, sbriciolatesi nell'impatto, nonchè agli organi interni spappolati e liquefatti dal potente calcio. La bestia ebbe il tempo di emettere un muggito di dolore acuto, prima di spegnersi per sempre, mentre il suo cadavere volava longitudinalmente lontano lontano, attraversando quasi tutta quella via, prima di andarsi a schiantare su un muro, esplodendo in un mare di sangue e budella. Uno spettacolo sconsigliabile, si intende. Ma Bankotsu non si curava certo di rendersi apprezzabile o eticamente corretto. Semplicemente, levava dal suo cammino ogni intralcio. Come se niente fosse, incurante della disperazione del padrone dell'ormai defunto bue, proseguì per la sua strada, alla volta di quella fantomatica Bibliotea di cui aveva parlato Ray...
 
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PnG
view post Posted on 30/11/2006, 19:11




PnG ~ Rodrick

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Hei, hei hei... e quel rumore che cos'era stato? Quale rumore? Ma quello che si era sentito lì vicino, poco distante, almeno un momento fa... era come se qualcuno avesse accartocciato la spina dorsale di un bue, cavolo... come avete potuto non sentirlo?
E dire che fino a poco prima ero cooooosì comodo seduto all'interno del carretto... nascosto fra le vesti e le armi... pareva che, dopo che Melkon, almeno credo si chiamasse così, mi aveva abbandonato lì, tutti si fossero dimenticati di me. Cavolo... per fortuna che avevo chiesto il loro aiuto!
Comunque ero soddisfatto... pareva proprio che alla fine quel diavolo di Ray e i suoi compagni fossero giunti a Mìura, il che mi soddisfava parecchio. Bene, bene... Almeno così avrei potuto vendicarmi di quel dannato di Garret che mi aveva ridotto in quello stato! Lui e la sua maledizione del cavolo... e solo perchè gli davo noia! Ma per Dio!
Calmo Rodrick, calmo... non sta succedendo nulla... nulla di nulla. ...Ma come nulla??? Ho appena sentito parlare il ladro e quel dannato pezzente d'un guerriero del "Maestro", ovvero Garret, e non era successo nulla??? AAAAARGH
Ok, ok, ok... ora sono calmo... sono calmo si, si.
Mi alzai da dov'ero seduto, e mi sporsi dal bordo del carretto, in modo che, prima che i due potessero andarsene, mi vedessero ben bene, poi alzai una zampina di pezza, e cercai di rivolgermi a loro urlando con più voce che avevo in corpo.


HEEEEEEI!!! HEEEEEEI!!! Cavolo, portatemi con me!!! Io so qualcosa su questo "Maestro"... su!!!


CITAZIONE
D'ora in avanti le azioni di Rodrick, se non rilevanti, saranno gestite da Ray stesso nei suoi post, autoconclusivamente.

 
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view post Posted on 30/11/2006, 20:13
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Mh... gli era parso di sentire un "pupazzo".
Le sue orecchie si concentrarono su ciò che aveva appena udito, e sul suo volto si aprì un ghigno ancor più ampio, una smorfia che nulla aveva a vedere con un sorriso... la sua solita espressione, insomma.
Non aveva ancora superato Bankotsu, quando si voltò verso il carretto, incuriosito dalle parole che aveva appena sentito. Finse un'espressione incuriosita, senza però nascondere un certo sadismo, e si girò, puntando i suoi gelidi occhi celesti in su la figura che tentava di farsi spazio fra le armi e le vesti sul carretto, ed alzarsi sul bordo dello stesso.
La sua smorfia si allargò ancor di più nel scrutare la goffaggine dell'essere, che stava chiedendo loro di fermarsi, ma non lasciò trattenersi un curioso interesse, mentre si riincamminava verso di lui.
E così la guardia reale Rodrick qualcosa sapeva, in fondo, di utile...
Lo afferrò quindi per la collottola, giunto alla distanza necessaria, tendendolo come si tiene un panno sporco, e il più possibile lontano da se. Le sue labbra si schiusero.

₪ E così... dici di sapere qualcosa, eh? ...Bè, vorrà dire che verrai con noi. ₪


Dopodichè, senza grandi cortesie, se lo caricò su una spalla come un sacco di patate, ignorando le imprecazioni, gli strattoni, inutilmente deboli, e il dimenarsi di quello, che cessarono solo qualche minuto dopo, non senza attirare l'attenzione dei passanti, che si voltavano a scrutare quella strana creatura con fare inorridito, per poi incontrare lo sguardo di Ray e distogliere immediatamente la loro attenzione da quella seppur buffa scena.
Dopo aver caricato Rodrick sulle spalle, era tornato da bankotsu, se "tornato" si può definire, viste le poche distanze, e dopo un altro colpetto sulla spalla, sempre sinistra, l'aveva invitato cortesemente a seguirlo, sogghignando leggermente.
Il viaggio verso la biblioteca fu corto e calmo. Non successe nulla a turbare il viaggio dei due, se non i lamenti ancora accennati, come mormorii a mezza bocca, del pupazzo, che tendeva ancora a chiedere di poter camminare in terra, come se questo in realtà fosse meno strano.
Mìura comunque, potè notare Ray, non cambiava neppure nei quartieri altolocati, come quello in cui sostava la biblioteca stessa, e nei vicoli continuavano a nascondersi malviventi e disperati di ogni genere e tipo, che anelava a loro e persone ben più appitetose di quel particolare gruppetto con occhi voraci, candidamente scintillanti nelle tenebre nei vicoli, quali avvoltoi alla ricerca di una debole preda. Fortunatamente il timore che sia Ray, sia Banoktsu incutevano, bastava a tenerli lontani e a farli ragionare almeno un secondo su quello che stavano ingenuamente pensando di poter fare.
Ben presto giunsero dove volevano arrivare, e Ray si fermò, piuttosto stupito, anche se in volto suo non si poteva scorgere alcuna espressione. Il suo sguardo passò mesto, infatti, su quello che si rivelava essere uno degli edifici più grandi della capitale, che forse poteva addirittura rivaeggiare con il palazzo del governo in quanto struttura, se non fosse stato solamente un grosso rettangolo grigio, in pietra, decorato con miseri festoni rossi, insegne di noce, e manifesti di pergamena vari.
Non osava neppure immaginare quanti e quali libri fossero racchiusi all'interno di quell'edificio, e neppure la gigantesca mole d'informazioni reperibili lì dentro... era solo... eccitato. Gioioso e brioso come un bambino, a dire il vero.
Senza attendere oltre, entrarono tutti e tre all'interno, che si rivelò ben più gradevole alla vista che le pareti esterne, che nulla lasciavano presagire di ciò che in realtà ivi fosse contenuto. Scaffali, scaffali e scaffali... numerosissimi armadi ricchi di libri, ovunque, disposti in file ordinate, in un unico oceano di pagine e pergamene che non sembrava temrinare mai... tanto che nemmeno si scorgeva il muro all'altro lato dell''edificio... e Ray che li scrutava, affascinato, finalmente nel suo volto si poteva scorgere una visibile nota di puro piacere.
Quanso la bibliotecaria li vide entrare parve piuttosto intimorita dal loro aspetto, ma si rivolse a quello che pareva meno "bellico", dei due... ovvero il ragazzo umano. Prese la parola solo dopo qualche colpo di tosse e numerosi tremiti, vecchia com'era, e attirò la sua attenzione toccandolo lievemente sulla spalla, costringendolo a voltarsi verso di lei.

Ehm... ehm... desiderate...?


Ray sorrise letale. Ancora non aveva levato il cappuccio.

₪ Vorrei avere... se possibile ovviamente... tutti i registri degli ultimi sacerdoti e sacerdotesse investite nell'incarico di proteggere la Dea Selene e il suo tempio qui a Mìura, e in tutta la provincia, il più presto possibile su... quel tavolo. ₪


A quest'ultima affermazione allungò un dito dietro di se, dopo aver esaminato la sala, indicando un longilineo tavolo rotondo, piuttosto grande, che spiccava per la sua posizione al di sotto di una grande vetrata, che lo illuminava per intero.
Non attese una risposta, sicuro com'era, e le voltò le spalle subito, per poi dirigersi, la veste nera svolazzante, verso il tavolo designato, e sedersi su una sedia, poggiando Rodrick sul bancone, che pareva ancora piuttosto stizzito.
Solo in quel momento si accorse che Bankotsu era ancora li.... pareva che i libri lo avessero distratto fin troppo.
Alzò un braccio poggiandolo sullo schienale della sedia, quindi, si voltò verso di lui con fare arrogante, e proferì parola, congedandolo come meglio poteva.

₪ Senti tu... treccione, per ora non ho bisogno di te, quindi fai un po' quello che ti pare... l'importante è che non butti giù niente e nessuno e che ti prendi una pallottola nel caso in cui dovessero spararmi... grazie. ₪


Anche questa volta, non attese alcun tipo di risposta, e si voltò verso Rodrick che, buffo a vedersi, si era seduto a gambe incrociate sul tavolo, e lo scrutava torvo.
Gli sorrise mefitico, socchiudendo le palpebre e intrecciando le dita di fronte a se, mentre pensava a come iniziare il proprio discorso... poi parlò.

₪ Allora mio caro Rodrick... dimmi pure tutto ciò che sai su questo... "Maestro". ₪


Il pupazzo sembrava restìo a parlare... forse era offeso per l''"umiliazione" appena subita... o forse stava semplicemente facendo il prezioso, ma Ray attese, e alla fine anche il capo delle guardie decise di arrendersi, anche se pareva ancora piuttosto adirato.

Uff... "Maestro"... il suo nome è Garret. L'ho conosciuto tempo fa, quando lavorava per l'imperatore... mi è sempre parso un tipo subdolo in effetti. Negli ultimi tempi avevo scoperto che stava architettando qualcosa, e l'ho seguito... con come unico risultato quello di ritrovarmi con questo cavolo di corpo!


Ray sollevò un sopracciglio, scrutando il pupazzo che gesticolava animatamente ad ogni parola che usciva dallla sua "bocca", come un mimo fallito.

₪ Che genere di... ₪


Purtroppo, o forse anche non con tanto dispiacere, venne bruscamente interrotto da una pila di libri che si frappose fra lui e il suo interlocutore alta, almeno a prima vista, praticamente quanto lui stesso.
Si voltò e vide la bibliotecaria che, affannata, ansimava verso terra, il volto contratto dalla fatica.
Le sorrise quasi allegro, socchiudendo le palpebre.

₪ ...Grazie mille... ₪


Dopodichè, ignorò il pupazzo. Prese in mano il primo libro... un volume di almeno ottocento pagine, e iniziò a sfogliarlo a gran velocità, scorrendo i fogli con la punta del dito, facendola passare su ogni pagina e seguendola meticolosamente con le pupille, come chiuso in un mondo tutto suo.
Rodrick cercò più volte di attirare la sua attenzione, ma inutilmente... ormai Ray era completamente perso nella lettura, e nulla avrebbe potuto distoglierlo da ciò... o almeno così sperava, e pensava... ma il destino non era dalla sua parte, almeno quel giorno...

CITAZIONE
Energia: 100%

 
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_Bankotsu_
view post Posted on 1/12/2006, 21:47




Libri, libri e ancora libri!
Bankotsu si sentiva a metà fra il disorientato e l'infastidito da cotanta cultura. Guardava quegli scaffali polverosi e pieni di tomi, pergamene, papiri e cazzate varie con aria distratta, come se la sola vista di tutti quei libri gli procurasse un forte mal di testa. Lui e la sua Banryu erano decisamente fuori luogo in quella biblioteca. Ray e il pupazzo ridicolo e parlante, Rodrick, sembravano a loro agio là dentro, intenti a chiedere alla bibliotecaria, un'umana vecchia e decrepita, dei volumi per effettuare le loro ricerche. In quel frattempo Bankotsu aveva deciso che sarebbe uscito da quel luogo silenzioso, noioso, e soprattutto, fin troppo pieno di libri per i suoi gusti. Era ancora disorientato, intento ad osservare con curiosità e stupore, entrambi intesi nel loro senso negativo, quando Ray gli si rivolse, dopo essersi seduto alla sua maniera su una sedia presso un tavolo, dicendo:


CITAZIONE

₪ Senti tu... treccione, per ora non ho bisogno di te, quindi fai un po' quello che ti pare... l'importante è che non butti giù niente e nessuno e che ti prendi una pallottola nel caso in cui dovessero spararmi... grazie. ₪


Bankotsu lo guardò con aria di sufficienza, dando poco peso a quelle parole, e, rivolgendogli un distratto cenno affermativo col capo, si diresse a passo deciso, ma non troppo svelto, verso l'uscita. Non vedeva l'ora di uscire di lì e respirare un pò d'aria fresca. Fu fuori prima di quanto sperasse, e ringraziò le sue gambe veloci per averlo condotto così rapidamente lontano da quegli immondi libri pieni di...parole...lettere...e stronzate simili. Inspirò, a pieni polmoni, socchiudendo gli occhi, non appena si fu fermato in cima alle scale che l'avevano precedentemente condotto all'interno della biblioteca. Buttò fuori l'aria con uno sbuffo assai rumoroso, e sorrise, fiero. Ora aveva qualche minuto libero. Sperò che quei minuti potessero essere ore, considerata l'ingente mole di materiale letterario che sia Ray che Rodrick avrebbero dovuto visionare. Sempre sorridente, ringraziò quel misterioso "Maestro", di cui sinceramente non gli interessava una cipolla, per la perdita di tempo che stava infliggendo a Ray e per l'inverso, che invece stava gentilmente offrendo a Bankotsu. Quest'ultimo, con aria serena e briosa, scese le scale della biblioteca, con l'intento di trovare una birreria e sbronzarsi un po', magari spaccando qualche cranio in una rissa...sì, l'idea lo allettava. Purtroppo, Bankotsu non sapeva che qualcosa di molto pericoloso si stava avvicinando...
 
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PnG
view post Posted on 8/12/2006, 00:07




PnG ~ Koga
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SPOILER (click to view)
~ Koga

imageNome ~ Koga
Energia ~ Blu
Razza ~ Mezzo demone
Classe ~ Druido
Aspetto fisico ~ Koga è un ragazzo piuttosto robusto, alto e slanciato, di bell'aspetto. I suoi tratti ricordano quelli del suo padre demoniaco, come i canini allungati, gli artigli, e la lunga coda di lupo che si snoda dietro di lui. I suoi vestiti non fanno altro che renderlo ancora più selvaggio... indossa infatti delle pelliccie che non comprono mai completamente il corpo, e che a guardarlo non danno certo la sesazione di un piacevole tepore, quanto di un freddo allucinante, viste le numerose parti del corpo scoperte. Porta una spada al fianco e il principio di un'armatura su un torace, che però sono a puro scopo decorativo, e non hanno alcun potere, nè offensivo, nè difensivo, tanto che il ragazzo stesso non ne abuserà in duello.
Aspetto psicologico ~ Orgoglioso, testardo, sbruffone e determinato, Koga resta, in fondo, un bravo ragazzo. La sua forza e la sua fin troppo alta fiducia in se stesso, però, lo hanno donato di un'arroganza e un tono sbruffone più di quanto lui stesso non avesse voluto, rendendolo una persona scontrosa e da "prendere con le pinze". E' infatti difficile poterci parlare tranquillamente senza passare alle mani, e allo stesso modo, in combattimento, il mezzo demone darà sempre il massimo, qualsiasi sia il suo avversario, perchè, nonostante la sua superbia, non si sbilancia mai nel sottovalutare nessuno. Pur essendo orgoglioso e scontroso, resta, di sottofondo, un minimo d'intelligenza, che lo porta a ragionare prima d'agire. Questo gli permette di valutare la forza del proprio avversario, e comprendere se è il caso di affrontarlo o meno, anche se resta restio a fuggire da uno scontro.
Un testone, in pratica.


RazzaClasseBonus InizialeEnergia BluDominioAbilità e OggettiTotali
Riflessi e Concentrazione (ReC)150//////+100+75+50375
Agilità e Velocità (AeV)150+25+50+100+75+100500
Potenza e resistenza fisica (PeRf)150///+50+100///+100400
Potenza e resistenza magica(PeRm)75+25///+100-25-25150
Controllo delle armi e Mira (CaeM)150-25///+100///-25200


Equipaggiamento ~ Schegge della sfera x Alle sue armi naturali quali pugni, calci, artigli e zanne, Koga associa solo il potere di due particolari oggetti magici, che solo lui può vantare di possedere. Questi sono rappresentati da due schegge di colore roseo, incavate nelle sue carni, più precisamente all'altezza delle sue coscie. A lui piace chiamarle così, ma in realtà questi frammenti non sono altro che piccoli "Occhi" reperibili in qualsiasi erboristeria. Per la precisione un "Occhio di tigre" e un "Occhio del giaguaro". La loro potenza però è invariata, benchè la loro forma sia inusuale, e donano al mezzo demone un bonus di 50 punti alla "PeRf" e alla "AeV"

Dominio ~ Mannaro Lv.3 x In quanto possessore di questo dominio, Koga possiede dei tratti leggermente animaleschi, come i canini allungati, linee sul volto, artigli, e simili, non dovuti quindi soltanto alla sua discendenza demoniaca. A differenza dei normali portatori, è sì sempre pieno di energia e piuttosto animato, ma tutt'altro che come un piccolo bambino, piuttosto come un ragazzo teppista.
Effetto sulle statistiche ~ Grazie a questo dominio Koga possiede un bonus di ben 75 punti ai "ReC" e alla propria "AeV", a discapito di solamente 25 punti sottratti alla propria "PeRm".
Effetto passivo ~ I sensi di Koga, grazie a questo dominio, saranno enormemente sviluppati. Il ragazzo possiederà infatti un olfatto fuori dal comune, un udito che avrà dell'inverosimile, e sarà in grado di accorgersi degli spostamenti d'aria intorno a se con un preavviso tale da riuscire, quasi, a percepire gli spostamenti di ogni tipo di avversario. Una vera e propria bestia, in pratica.
Effetto attivo ~ Koga può potenziare il proprio corpo in diversi modi, grazie a questo dominio. Spendendo un consumo pari a Basso, infatti, sarà in grado di potenziare, a sua scelta, o la propria "PeRf", o la propria "AeV" di ben 75 punti, anche se solo per un istante. Poi, come se non bastasse, spendendo sempre Basso, e sempre per un istante, potrà aumentarle entrambe di "soli" 50 punti.

Abilità ~ Geni del lupo x Quest'abilità, frutto della discendenza di Koga, gli permette di possedore ulteriori potenziamenti alle proprie caratteristiche fisiche, rendendosi un nemico ancora più temibile. Grazie a quest'abilità passiva, infatti, i "ReC" e la "AeV" del ragazzo saranno entrambe aumentate di 50 punti, a discapito di 25 punti sottratti alla propria "PeRm" e altri 25 sottratti alla propria "CaeM". Un vero e proprio lupo, insomma.
Ferocia x Quest'ulteriore abilità passiva è stata guadagnata dal ragazzo nel suo continuo girovagare, e nel suo continuare a combattere, combattere e combattere. Grazie a questa postazione perennemente in prima linea, infatti, si è potuto guadagnare una forza fuori dal comune, di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro normale demone. In valori numerici, quest'abilità aumenta la "PeRf" del ragazzo di ben 50 punti.
Capobranco x Quest'abilità dal nome altisonante, permette semplicemente al ragazzo di iniziare il duello con già due lupi al suo fianco, facendo leva sull'apposita pergamena che possiede. Naturalmente questi lupi verranno sottratti alla sua energia iniziale, e ovviamente verranno sottratti anche dal numero di lupi evocabili nel corso di un duello.
Signore dei lupi x Quest'abilità va semplicemente associata alla precedente, e ne sblocca i limiti. I lupi che accompagneranno Koga all'inizio del duello, infatti, sarà come se fossero sempre con lui, tanto che il loro costo energetico non verrà sottratto dall'energia iniziale, e loro stessi non verranno sottratti dal numero massimo di lupi che si potrà evocare in un duello.
Focalizzazione x Anche quest'ultima abilità va associata ad una pergamena, per la precisione alla "Lupo mannaro". Grazie a questo personale potere, infatti, potrà mantenere lucidità anche durante l'utilizzo della tecnica, e apportare solo i potenziamenti di essa, rendendosi estremamente pericoloso. Gli unici effetti psicologici che avrà la sua pergamena sul di se sarà una ferocia e un'avventatezza fuori dal comune, ma null'altro. Tutti gli altri effetti della pergamena vanno applicati.

Pergamene ~ Idioma animale x Questa tecnica conta come un'abilità passiva. Il druido, infatti, da questo momento sarà in grado di comunicare con gli animali, anche se non sarà in grado di imporre loro qualsiasi tipo di ordine. Gli animali risponderanno, se lo desiderano, alle sue domande, a seconda della loro impronta caratteriale e di quella del cacciatore.
Il vantaggio più potente del colpo è quello di poter utilizzare il proprio compagno animale all'interno del duello.
Costo di energie: Nullo
Lupo selvaggio x Il druido, dopo qualche gesto con le mani e alcuni secondi di concentrazione, evoca intorno a se alcuni lupi grigi, delle dimensioni di un pastore tedesco, che lo accompagnano durante il combattimento.
Questi sono piuttosto veloci e agili e andranno trattati come veri e propri utenti, senza azioni autoconclusive nei loro confronti, visto che le loro azioni saranno dettate direttamente dall'evocatore.
Sarà possibile evocarne fino a tre contemporaneamente e massimo cinque nel corso di un duello.
In valori numerici, le caratteristiche del lupo saranno ReC "150" AeV "200" PeRf "100" PeRm "100" CaeM "50"
Consumo di energia: Medio per lupo
Lupo mannaro x Il druido dopo una lenta mutazione, attuabile senza particolari tempi di concentrazione o imposizioni delle mani, muta, divenendo un perfetto licantropo. Un druido mutato in lupo mannaro cadrà in una sorta di trance, non potrà utilizzare nè armi, nè altre tecniche, ma la tecnica ha solamente un costo d'attivazione, e non di mantenimento. In questo stato attaccherà anche indistintamente amici e nemici, utilizzando come uniche armi zanne e artigli.
Non è possibile liberarsi di questa tecnica, che rimarrà attiva fino al termine del duello.
In valori numerici, la "AeV" la "CaeM" e le "ReC" del druido mutato saliranno di 250 punti.
Consumo di energia: Alto


Un giorno come tanti, quello, a Mìura. Non fosse stato per il vero e proprio tornado che stava per abbattersi sulla città...Koga scorse con un rapido sguardo, assai annoiato, tutta la massa informe di edifici di pietra e legno che stavano sotto di lui. Ritto in piedi, dall'alto di una rupe, osservava, a braccia conserte, la capitale dei Villaggi Occidentali. I due lupi che stavano al suo fianco, Bob e Marley, erano rispettivamente l'uno sdraiato alla sua destra, e l'altro seduto con aria solenne al suo fianco mancino. Rivolgendosi a loro, come spesso faceva, Koga disse:

*Andiamo a conoscere questo Bankotsu...*

Poi, all'improvviso, attorno a lui si generò una sorta di tornado, di vortice d'aria, che si diresse a velocità impressionante verso la città. Il ragazzo-lupo era in movimento...e i suoi compagni con lui...


La città di Mìura puzzava più di quanto ci si potesse aspettare. Il vortice d'aria si volatilizzò poco dopo aver superato le porte della città, e Koga, nuovamente fermo, storse il naso. Il suo finissimo olfatto fu come assalito dalla miriade di odori e lezzi differenti presenti nella cittadina. Alle sue spalle, sopraggiunsero i suoi fedeli compagni animali, notevolmente affaticati dal tentativo di stargli dietro. Li osservò finchè non lo raggiunsero, ansanti, e solo allora si degnò di sollevare lo sguardo alla caotica e rumorosa città. Nonchè puzzolente. Si mise le mani sui fianchi, posandole sulla fascia nera della fredda armatura decorativa che indossava, e con aria annoiata, cercò di orientarsi. Il Maestro gli aveva fatto sapere, poco prima, che il suo "bersaglio" si sarebbe trovato nei pressi di una biblioteca. Bah...lui odiava quei postacci pieni di libri. Sperò di non dovervi entrare, per svolgere la missione. Comunque, facendo mente locale, il ragazzo-lupo, ricordò che la biblioteca menzionata dal Maestro si trovava nelle vicinanze del centro della città. E ciò gli avrebbe risparmiato fatica. Sospirando ancora una volta, abbassò leggermente il capo e scosse la testa...ma chi gliel'aveva fatto fare...andare alla ricerca di un beota Guerriero per chiedergli di unirsi alle fila del Maestro...che perdita di tempo. Perchè il Maestro si ostinava a cercare altri alleati quando poteva contare su di lui? Sapeva di essere il migliore. Ne era pienamente consapevole. Non era un ipocrita gentiluomo come Cho, non un buffone come Urahara...era semplicemente forte, veloce e furbo. Un ottimo combattente. Il migliore. Sperò che almeno quel Bankotsu gli potesse dare filo da torcere in combattimento. Perchè, in fondo sperava di non convincerlo ad unirsi alle schiere del Maestro. Gli prudevano le mani..e le gambe. Non per le pelose e brune pellicce che ricoprivano il suo corpo in corrsipondenza di tibie e avambracci, ma per la voglia e il desiderio di combattere seriamente. Scodinzolò leggermente all'idea, muovendo inconsciamente l'appendice pelosa che gli spuntava dal fondoschiena. Sollevando lo sguardo e aprendo gli occhi azzurri e strani, che rivelavano la sua reale origine demoniaca, sorrise, scoprendo un canino aguzzo. Era giunta decisamente l'ora di conoscere il suo bersaglio...senza fare alcun cenno a Bob e a Marley, scattò in avanti, generando ancora una volta, come sempre del resto, un vortice d'aria attorno a sè. Travolse numerose persone, ma non se ne curò. Rapido come il vento che lo circondava, attraversò la città, fino a che non giunse presso una piazza piuttosto grande, circolare, al cui centro si ergeva una fontana di medie dimensioni. Vi salì, poggiando i piedi fasciati e artigliati sulla punta della fontana in marmo bianco, senza badare agli sguardi della gente. Bob e Marley erano in arrivo, ma lui lo vide prima che loro lo raggiungessero. Corrispondeva alla descrizione quasi perfettamente. Non troppo alto, piuttosto robusto...dall'aria minacciosa?...e armato di una grande, ma che dico grande, enorme alabarda. E sembrava reggerla con la sola mano destra. Koga portò la mancina alla testa, grattandosi il capo fra i capelli corvini perennemente in disordine. L'espressione sulla sua faccia era comicamente perplessa. Scrollò le spalle e si mise ancora una volta le mani sui fianchi. Il suo obiettivo stava scendendo le scale di quella che presumibilmente era la biblioteca indicata dal Maestro. Soddisfatto per aver trovato il bersaglio in così breve tempo, Koga assunse un'espressione arrogante e strafottente. Si schiarì la voce, poi prese a parlare:

*Ehi tu, col treccione! Sì, dico a te con la faccia da tonto! Sei per caso Bankotsu del Clan Toryu?*

Attese risposta, sapendo di aver attirato sicuramente l'attenzione del Guerriero che oramai era giunto alla base delle scale. Alcuni, fra la folla, si voltarono a guardarlo, ma lui non li degnò d'attenzione. Il suo sguardo era fisso su quello dell'altro. Attese così risposta, sperando di poter iniziare presto a combattere, smettendo finalmente di parlare.


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Energia: 100%


Edited by Ray~ - 9/12/2006, 12:33
 
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_Bankotsu_
view post Posted on 10/12/2006, 18:36




Già pregustava il sapore di una buona birra, ne avvertiva quasi l'odore, e la immaginava mentre dorata e soffice scendeva lungo la sua gola, con quel suo sapore di...

CITAZIONE

*Ehi tu, col treccione! Sì, dico a te con la faccia da tonto! Sei per caso Bankotsu del Clan Toryu?*


Si immobilizzò, posando piede sulla piazza. Aveva appena finito la scalinata della biblioteca, quando quella voce, irritante e arrogante, si era rivolta palesemente a lui. Chi, fra tutti gli idioti di quel mondo infame aveva osato rivolgersi a LUI in quel modo? Sicuramente, un pazzo suicida. O un cretino che non si rendeva conto dell'errore appena commesso. L'occhio destro di Bankotsu si socchiuse, iniziando a pulsare di rabbia. Sulla superficie della sua fronte, sulla sinistra, emersero delle vene rigonfie..
Il Guerriero si stava LEGGERMENTE alterando.
Sollevò lo sguardo, stringendo con ancor più vigore la Banryu, alla ricerca del deficente che l'aveva provocato. Non fu difficile individuarlo. Ad un primo sguardo, Bankotsu capì con chi aveva a che fare. Un gradasso, con la faccia da pesce lesso, che stava in piedi eretto, le braccia conserte al petto, rivolto con arroganza in direzione del Guerriero, che gli stava a grande distanza. Aveva l'aria di uno cresciuto fra i boschi...e sembrava in qualche modo legato al mondo canino, considerata la coda da lupo che gli spuntava da dietro le chiappe. E non era la sola coda che aveva. L'altra, quella fatta coi capelli, si riversava ribelle sulla schiena ricoperta da quella che sembrava una bizzarra armatura a metà fra la corazza e la pelliccia. Sul fianco destro, appesa, una katana. Evidentemente, era un combattente...Bankotsu lo guardò in volto, sfidandolo con lo sguardo, quasi fosse una competizione...
"Chi dei due è più arrogante"
Bella sfida. Non si sa chi ebbe la meglio. Infatti, Bankotsu, rispose alla provocazione altrui, prendendo la parola quando facevano la loro comparsa due lupi bruni, che andarono a raggiungere il ragazzo, aspettandolo sotto la fontana su cui lui si ergeva.


«In persona. Tu chi sei, piuttosto? E che vuoi da me?»

Attese qualche secondo, come se volesse aspettare una risposta. Poi, all'improvviso, sembrò ripensarci, e assunse una strana espressione. Strinse con violenza crescente l'elsa della Banryu, che non si spezzò, fortunatamente. I suoi occhi divennero neri, completamente, come quando l'ira prendeva il sopravvento in Bankotsu. La mancina si strinse a pugno, andando a impugnare la Tauron Battleaxe, sulla schiena. Nel frattempo il Guerriero fece uno scatto, portando all'indietro il braccio destro e la Banryu, per poi scagliare in avanti la gigantesca alabarda. Essa effettuò un movimento rotatorio verticale, attraversando i 20 metri di piazza che separavano le scale della biblioteca dalla fontana in brevissimo tempo. Subito, Bankotsu finì di recuperare l'ascia, e la impugnò con la mancina, assicurandone la catena al braccio, con estrema rapidità. Tornando a concentrarsi sull'avversario, scattò in avanti, protendendosi verso la fontana. Era pronto a far rimpiangere all'altro le parole di sfida di poco prima...nessuno poteva prendersi gioco di lui in quel modo e passarla liscia...sentiva la rabbia fluirgli in corpo...e si lasciò guidare da essa...
Il tutto fra le grida della gente, che, compresa la situazione, cominciava ad evacuare la zona, terrorizzata. Il clamore era tale da poter essere udibile anche nella biblioteca, probabilmente. Presto, però, lo scontro sarebbe sicuramente degenerato..


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Energia: 100%
 
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PnG
view post Posted on 3/1/2007, 21:48




PnG ~ Koga
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Davvero, davvero disdicevole fu la reazione di quel pesce lesso di Bankotsu. All'inizio sembrò anche reagire decentemente, ma fu solo una mera apparenza. In realtà era caduto nella trappola tesagli da Koga. Il ragazzo lupo, infatti, complimentandosi non poco con sè stesso, constatò come, grazie a poche e abili parole, quel bigotto ignorante dell'ex mercenario fosse riuscito a fare il suo gioco in così breve tempo. Attese paziente, quando quello proferì qualcosa come:

CITAZIONE
«In persona. Tu chi sei, piuttosto? E che vuoi da me?»

Koga ebbe persino la futile benevolenza di presentarsi, in risposta alla domanda del treccione con la faccia da macaco. Tutto ciò che riuscì a dire, prima che si scatenasse l'inferno, fu:

* Il mio nome è Koga, e sono il signore del Clan Yoro, principe dei lupi. Sono qui per... *

Ecco. Era qui il punto a cui voleva arrivare. Sorrise, quasi, sebbene fu lievemente sorpreso per la rapidità dei movimenti dell'altro. Senza esitare, Bankotsu interruppe le parole del ragazzo lupo, lanciandogli contro la pesantissima alabarda che stringeva fino a poco prima nella mano destra. Un gesto avventato, e violento. Che diede inizio a quello che tutta Mìura, oggigiorno, ricorda come "la demolizione della Biblioteca".
Qui, di seguito, è riportata l'esatta, o quantomeno, verosimile, ricostruzione degli eventi di quel fatidico giorno, secondo i differenti punti di vista di Koga, il Lupo e Bankotsu "il Terribile".


Bolero of Wind

Vide la Banryu, l'enorme alabarda di Bankotsu, roteare improvvisamente nella sua direzione, e smise di parlare. Rapido come un fulmine, staccò i piedi dalla punta di quel piccolo obelisco posto al centro della fontana, sul quale si trovava, proprio nell'istante in cui la gigantesca arma andava a infrangersi con un boato immane su di esso, disintegrandolo quasi, e rimanendovi incastrata. I suoi compagni, Bob e Marley, compresa la situazione dal suo sguardo divertito, si limitarono a ringhiare all'indirizzo di Bankotsu, rimanendo in disparte. Nello staccarsi dall'obelisco, Koga, quasi al rallentatore per i suoi standard, ma rapidissimo per gli occhi di Bankotsu, effettuò una sorta di capriola in aria, in avanti, così da cadere perfettamente perpendicolare al terreno, senza alcun graffio, oltre il bordo della fontana. Alzò lo sguardo e vide che il Vice Capitano del Clan Toryu aveva impugnato una seconda arma, un'ascia che, in quanto a dimensioni era seconda solo all'alabarda appena evitata, con la mancina. E si preparava alla carica, con uno sguardo degno di un Berserker. Bene, avrebbe fatto capire a quel paesanotto senza speranze chi dei due fosse il più forte. E l'avrebbe fatto con le maniere brusche. Scattò in avanti, in direzione dell'avversario, andandogli incontro. Percepiva il suo odore sempre più vicino, il suo respiro e il calpestìo dei suoi passi sempre più forti, mentre con estrema celerità divorava letteralmente i 20 metri, oramai 15, 10, 5...che lo separavano dal nemico. Lo raggiunse in pochi istanti, e probabilmente lo avrebbe sorpreso per la rapidità con cui era giunto nei suoi pressi, e per questo sorrise. La sua coda canina, e la sua coda di cavallo fatta di capelli volteggiavano leggiadre nell'aria alle sue spalle mentre, scartando sulla sinistra impercettibilmente, sollevava la gamba mancina e sferrava un calcio di immane potenza e rapidità e precisione al petto dell'avversario. Probabilmente egli non avrebbe neanche potuto accorgersi dell'attacco, troppo veloce per lui. E con ancor meno probabilità avrebbe potuto evitarlo o pararlo, in qualche modo. Se colpito come Koga desiderava, ovvero con la tibia orizzontalmente posta, in pieno sterno, Bankotsu sarebbe volato inesorabilmente indietro, con violenza, andando a schiantarsi sulle scale della biblioteca. Koga effettuò il tutto con rapidità estrema. Senza curarsi degli effetti sortiti dal suo calcio, fece un saltello indietro, di qualche metro, recuperando la posizione eretta del busto.
Sorrise, mentre, incrociando le braccia, si rivolgeva con aria arrogante all'avversario:

* Non penserai davvero di potermi battere, eh, pivello? *

Una risata gonfia di divertimento seguì queste parole, interrotta da un'altra frase, più seria:

* Sono venuto a cercarti per conto del mio signore, il Maestro. Egli vuole che tu ti unisca alle sue fila per combattere al suo fianco. La domanda che sono venuto a porti è: vuoi tradire Ray e schierarti con il sommo Maestro? *

Si fece scuro in volto e aggiunse:

* Se rispondi sì, ti sarà concesso di vivere. Se invece rispondi no...preparati a perire *

Attese una risposta dall'ex mercenario. In fondo, sperava in un "no", anche se il Maestro era d'opinione contrastante a riguardo. Koga ancora non capiva perchè Garrett si ostinasse a volere quel bellimbusto dall'improponibile acconciatura, fra le sue fila...
 
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_Bankotsu_
view post Posted on 4/1/2007, 13:40




» Collision «

Quasi non ebbe il tempo di accorgersi di quanto stava accadendo. Vide certamente la sua Banryu andare a schiantarsi violentemente su quel piccolo obelisco su cui era posato Koga, e vide che lui la evitava con facilità, effettuando una capriola in avanti nell'aria...ma ciò che accadde dopo...beh, quello non riuscì proprio a vederlo.
Come un fulmine, o per meglio rendere l'idea, come un tornado, Koga fu addosso a Bankotsu, e lo colpì con un calcio mancino diretto al petto. Mai, l'ex mercenario si sarebbe aspettato una simile forza da quel mingherlino lupastro, nè una simile rapidità. Era una spanna più forte di lui, ma il Guerriero, orgoglioso e arrogante, non l'avrebbe mai ammesso. L'impatto con la gamba di Koga fu inevitabile. Non riuscì nemmeno a controbattere con la Tauron Battleaxe...fu colpito, con forza, e violentemente scagliato indietro. Sgranò gli occhi, mentre ripercorreva, in un volo raso terra, i 5 metri, o quasi, che aveva appena superato in corsa. Altro dettaglio, questo, che Bankotsu notò, ma solo successivamente. Mentre lui aveva percorso soltanto 5 metri dei 20 che lo separavano da Koga, il lupo invece era riuscito a coprire il resto della distanza, nel medesimo lasso di tempo. Incredibile.
Bankotsu sentì un grande dolore quando la gamba di Koga lo colpì, indubbiamente. Ma fu costretto a gemere dal dolore solo quando andò a schiantarsi alla base delle scale della biblioteca, con un rombo devastante. Sfortunatamente per lui, la conformazione delle scale, in pendio, lo costrinse a strisciare, con la schiena, quasi in salita, accompagnato dal rumore di mattonelle divelte e distrutte. Il suo "atterraggio" sollevò un gran polverone, e fece così tanto fracasso da poter essere certamente udito all'interno della biblioteca. Ancora stordito per il colpo ricevuto, Bankotsu sollevò la testa, socchiudendo gli occhi, e fece per rialzarsi. In quel momento l'avversario parlò.


CITAZIONE
* Non penserai davvero di potermi battere, eh, pivello? *

Come osava, quel lupastro spelacchiato, rivolgersi a lui in quei toni? Bankotsu voleva fargliela pagare. Rideva, persino, lo stronzetto.

CITAZIONE
* Sono venuto a cercarti per conto del mio signore, il Maestro. Egli vuole che tu ti unisca alle sue fila per combattere al suo fianco. La domanda che sono venuto a porti è: vuoi tradire Ray e schierarti con il sommo Maestro? *

Tradire Ray? Schierarsi con il "Maestro"? Ma che cazzo stava farneticando il lupastro? Bankotsu inizialmente credette che Koga stesse scherzando. Non poteva essere una domanda seria, la sua. Poi, però, il ragazzo-lupo si accigliò, aggiungendo:

CITAZIONE
* Se rispondi sì, ti sarà concesso di vivere. Se invece rispondi no...preparati a perire *

E va bene...era serio. Bankotsu si alzò, spolverandosi la Veste con la mano destra, mentre ancora brandiva saldamente nella mancina la possente ascia, assicurata all'avambraccio dalla catena. Sollevò lo sguardo, serio, notando che la piazza era oramai vuota, salvo i due contendenti e i lupi che accompagnavano Koga. Guardò negli occhi il lupastro e rispose, con tono irriverente:

«Torna dal tuo "Maestro" e riferiscigli la mia risposta:»

Si voltò e sputò per terra, con fare sprezzante. Serio in volto, riprese a parlare, subito, volgendosi nuovamente verso Koga:

«E ora, prepara il tuo collo al taglio...»

Sollevò l'ascia e guardò Koga dritto negli occhi, facendogli cenno con la mano destra di avvicinarsi, sfidandolo. Avrebbe cambiato tattica. Andare incontro a un simle avversario era senza dubbio un suicidio, in quanto Koga gli era nettamente superiore in velocità. Però, la forza dei due quasi si equivaleva, perciò Bankotsu avrebbe "atteso" Koga dal suo punto sopraelevato a metà scalinata. E stavolta non si sarebbe lasciato sorprendere...
 
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view post Posted on 10/1/2007, 19:50
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Non si sarebbe affatto discostato dalla lettura se Rodrick non gli fosse saltato praticamente addosso.
Il pupazzo si gettò letteralmente sul suo volto, tempestandolo con le piccole zampine di pezza... probabilmente per attirare la sua attenzione, e solo in quel momento si rese conto di quanto il "Capo delle guardie armate" stesse urlando forsennatamente.
Richiamata la sua attenzione saltò indietro, puntandogli un piccolo arto contro il volto e, con tono arrogante e accusatorio, parlò.

E allora!!! Saranno almeno dieci minuti che cerco di parlarti!!! Sei forse diventato sordo???


Ray lo guardò fermo per qualche momento prima di chiudere il libro che aveva davanti con un gesto secco, rialzare il volto e sorridergli mefitico.

₪ Mh... e... desidera? ₪


Rordick sollevò un sopracciglio, per quanto questo fosse possibile, adirato e sconvolto.

Ma che "Desidera" e "Desidera"!!! Il tuo amico qui fuori ha scatenato una zuffa immensa! Te ne sei accorto, almeno, oppure no???


Questa volta fu il ragazzo a sollevare un sopracciglio.
Tese le orecchie e, finalmente, i suoni di una feroce battaglia giunsero ai suoi timpani, dall'esterno.
Allungò il volto e, al di là della vetrata poté notare Bankotsu preso da una furiosa lotta contro un individuo sconosciuto... con il quale aveva sicuramente attaccato briga qualche minuto prima.
Li studiò per qualche secondo, fermo, senza muovere un muscolo o dire una sola parola.
...Mio... Dio... che idioti.
L'ultima cosa che comunque avrebbe voluto sarebbe stata quella di ritrovarsi coinvolto in una zuffa fra buzzurri, e i due guerrieri erano fin troppo vicini al suo posto a sedere, per i suoi gusti, quindi trovò notevolmente necessario "Levarsi di mezzo".
Un tonfo, e i libri caddero tutti in terra, assieme alla sedia, il quale schienale toccò pesantemente il pavimento.
I passi spediti del ragazzo iniziarono a sibilare fra gli scaffali mentre, dietro di lui, un pupazzo urlava a squarciagola frasi ormai troppo sconnesse per poter essere comprese.
Non stava correndo, ma nemmeno camminando lentamente, e molti, all'interno della biblioteca, si volsero per studiarlo incuriosito.
Non aveva intenzione di restituire il libro che si era portato dietro, e che aveva imbracciato come una borsa, nascosto dalla veste nera, mentre si dirigeva verso l'uscita d'emergenza. I cupi scaffali si ergevano come re su di lui, cercando di incutergli timore, ma lui li ignorò, come ignorò i suoni della battaglia alle sue spalle, sempre più vivi, passo dopo passo.
Varcò l'uscita posteriore pochi secondi più tardi, immettendosi in un vicolo che dava sulla strada accanto alla biblioteca. Dal dedalo salivano innumerevoli odori di svariato tipo e genere, che gli fecero storcere il naso per l'orrore, mentre si guardava intorno, sempre più schifato.
Lui odiava i luoghi sporchi.
Mosse qualche passo, scendendo dagli scalini che si aprivano sotto la porta, e capì di non essere solo, in quel luogo.
Si voltò verso sinistra, lentamente, e, vedendo chi lo aspettava, si rimise ritto, sorridendo maligno.

₪ Signorina Rinali... è un piacere riincontrarla. Anche se le circostanze non mi sembrano delle migliori. ₪


Fece un profondo inchino e, in quella, il cappuccio gli scivolò lungo il volto, a ricoprirlo, senza però omettere o intercorrere nella sua mefitica espressione divertita, che nulla aveva di veramente allegro o spiritoso, in realtà.
Rinali sembrava a disagio... pareva tremare, quasi... ma era sicuro che non fosse a causa della sua abilità... in fondo quella ragazza le era resistita già una volta. Sicuramente, però, non era in vena di convenevoli... cosa che lui adorava, invece, poiché li trovava molto una presa per i fondelli.

₪ ...Lei... è il signor Ray? ₪


Pareva affannata, addirittura... tanto che la voce tremava uscendo da quelle candide labbra color pesca.
Il sorriso di Ray si allargò, rischiando di perdere compostezza.

₪ In persona. ₪


La ragazza si morse le labbra. Come non poté Ray notare in tutta quell'innocenza le pupille tremare nella retina, e perdere lucidità?
Tutto quel disagio lo entusiasmava... ma d'altronde non ci voleva una scienza per comprendere gli intenti della giovane dea che gli stava di fronte. Ciò nonostante, non volle pender mano alle armi.
Una lacrima scese lungo la guancia della ragazza... o era solo il riverbero della luce? Era difficile scorgere fin lì, nel buio...

₪ Io... ho l'ordine di ucciderla, signor Ray... ₪


Detto ciò, parve recuperare un poco di risoluzione, e si fece più ritta, più decisa.
L'espressione di Ray, tuttavia, non variò di un solo millimetro.

₪ E allora fatti sotto, Rinali. ₪


SPOILER (click to view)
~ Rinali

imageNome ~ Rinali
Energia ~ Rossa
Razza ~ Uomo
Classe ~ Ninja
Aspetto fisico ~ Capelli lisci neri, fisico longilineo, figura esile, Rinali è quella che chiunque non potrebbe estraniarsi dal definire uno splendore di ragazza. Viso da bambina, pulito e innocente, non fanno altro che "aggravare" questa sua beatutidine, rendendola una sorta di dea in terra. Solitamente si veste di nero, con alcuni accessori argentati lungo la veste, più simile ad una divisa, ad indicare la sua appartenenza al gruppo sacerdotale della Dea della luna Selene, alla quale è estremamente devota. Il suo fascino è tanto grande da poter ammaliare anche il più duro degli uomini, anche se a volte può ingannare, mostrandola al "pubblico" come una ragazza ingenua e fanciullesca, un errore che può dimostrarsi gravissimo, in combattimento.
Aspetto psicologico ~ Determinata, forte e sensibile, Rinali è una ragazza che non si tira mai indietro, e che lotta per tutto ciò a cui tiene, specialmente per i propri compagni e le persone alle quali sente di voler bene. E' senz'altro una ragazza forte, come dimostra spesso in combattimento, eliminando un avversario dopo l'altro, per la sua causa, senza lasciarsi intimidire da concetti come la "pietà". Resta, nonostante ciò, una persona sensibilissima e piuttosto intelligente, anche se estremamente devota ai propri maestri e alla propria famiglia, tanto che rischierebbe la vita, pur di portare a compimento un'ordine impartitole da un suo "sensei", purchè non comprometta la salvezza dei compagni. E', in ogni caso, una persona "Vera", piena di vita e voglia di vivere, e pronta ad affrontare qualsiasi avversità, dimostrando un'intelligenza, una forza e una determinazione sempre fuori dal comune.
Equipaggiamento ~ Dark boots x Gli stivali di Rinali sono l'unico equipaggiamento di cui la ragazza è in possesso. Questi rimarrebbero semplicemente degli stivali nero col tacco senza alcun potere, se la ragazza non vi avesse incastonato all'interno la pergamena "Fuoco dei druidi", che li rende una perfetta arma da combattimento. Grazie a quest'abilità, infatti, gli stivali possono ricoprirsi di una lieve fiamma azzurrina, per qualche secondo, che può lasciare delle ustioni di bassa e media entità sul corpo dell'avversario, accompagnate, ovviamente, dalla potenza del calcio. Un'arma efficacissima se abbinata con il suo particolare stile di combattimento.
Fuoco dei Druidi: Rinali, senza particolari tempi di concentrazione o imposizioni delle mani, fa scaturire dai propri "Dark Boots" delle fiamme di colore bluastro lunghe fino a dieci centimetri, fino al ginocchio, che possono essere usate, muovendo la gamba, sia come oggetto di difesa che di offesa. La tecnica può essere usata ripetutamente anche durante lo stesso turno.
Le fiamme provocano deboli danni da ustione, ma sono ottimi distrattori.


UomoNinjaBonus InizialeEnergia RossaDominioAbilitàTotali
Riflessi e Concentrazione (ReC)175//////+75///+75325
Agilità e Velocità (AeV)125+25+75+75-25+75350
Potenza e resistenza fisica (PeRf)100-25+25+75+50///225
Potenza e resistenza magica(PeRm)150//////+75+50///275
Controllo delle armi e Mira (CaeM)175+25///+75//////275


Dominio ~ Esorcismo Lv.2 x Rinali è un'esorcista votata al credo della Dea della luna Selene. Odia i demoni più per definizione che per altri reali motivi, in quanto questi non hanno mai compiuto niente contro di lei, e li combatte per dimostrare la propria fede, e anche per divenire sempre più forte, e guadagnare sempre più fiducia in se stessa.
Effetto sulle statistiche ~ Grazie a questo dominio, Rinali possiede un bonus di 50 punti alla propria "PeRf" e "PeRm", a discapito di 25 punti sottratti alla "AeV".
Effetto passivo ~ In presenza di Rinali, nessun demone potr' entrare in forma demoniaca.
Effetto attivo ~ A questo livello Rinali è in grado di guarire, con un consumo pari a Medio, una propria ferita leggera, giungendo le mani a mo' di preghiera e ponendo poi uno dei due palmi sulla lesione. Allo stesso modo sarà in grado di curarsi una ferita profonda, con un consumo pari ad Alto.

image


Abilità ~ Capoeira x Rinali combatte solamente grazie alla potenza delle proprie gambe, e dei propri calci, sommati al particolare potere dei propri "Dark Boots". Questo particolare stile di combattimento ha potenziato a dimisura la potenza dei suoi calci, anche se con un consumo di energia. Grazie ad un consumo pari a Basso, infatti, Rinali è in grado di immettere tale energia nella propria gamba, e aumentare la "PeRf" del calcio, in valori fisici, di ben 75 punti.
Agilità x Rinali si è allenata fin dalla sua nascita nel potenziare la propria agilità e velocità, per rendere il suo stile di combattimento ancora più letale di quanto già non è. Grazie ad una velocità così spiccata, infatti, sommata alla sua figura esile, sarà praticamente impossibile sfuggire ai colpi della ragazza, che potranno comunque essere potenziati grazie al suo particolare stile di combattimento. In valori numerici, quest'abilità aumenta la "AeV" di Rinali di ben 50 punti.
Riflessi allenati x Durante il corso della sua "Attività", Rinali ha dovuto affrontare i demoni più disparati, dai più forti, che non gli creavano molti problemi, considerata la sua alta velocità, ai più veloci, che invece lecreavano non poche difficoltà. Grazie a questi scontri, naturalmente vinti, è riuscita a raggiungere un livello di percezione e di riflessi piuttosto alto, che le permette di seguire anche i nemici più rapidi. In valori numerici, quest'abilità aumenta i "ReC" della ragazza di 50 punti.
Allenamento da esorcista x Per giungere al livello dov'è adesso, Rinali ha dovuto superare numerosissimi allenamenti all'interno del tempio, che l'hanno portata a diventare... la migliore. Quest'abilità, quindi, l'ha potenziata ulteriormente nei suoi campi più specializzati, ovvero la velocità e i riflessi, rendendola ancora più potente. In valori numerici, dona a Rinali un ulteriore bonus di 25 punti ai "ReC" e alla "AeV"

Pergamene ~ Copie illusorie x Rinali, alzando due dita davanti al volto, genera a fianco di se una copia identica in tutto e per tutto a se stessa.
La copia può fare qualsiasi tipo di movimento, e utilizzare tutte le armi dell'originale, anche se non potrà fare uso di tecniche, quindi neppure attivare l'effetto dei "Dark Boots". Essendo una pura illusione, non potrà arrecare danno al proprio avversario, nè fare qualsiasi tipo di azione offensiva.
Non potrà infatti colpire, lanciare oggetti, attaccare con o senza armi l'avversario, ma potrà correre, saltare, coprire il proprio creatore, fargli da scudo, e simili.
Al primo danno subito, però, scomparirà in una nube di fumo, che si dissolverà in pochi attimi.
E' possibile creare un minimo di una copia fino a un massimo di tre contemporaneamente. Il consumo resta basso per ogni copia.
Consumo di energie: Basso
Fratello del vento x Rinali diviene immediatamente leggerissima, e quindi in grado di aumentare la propria velocità e agilità. La tecnica non richiede particolari posizioni delle mani o tempi di concentrazione, e può essere quindi usata come scatto, oppure mantenuta durante il corso del combattimento, pagando un consumo per ogni post in cui rimane attiva.
In fattori numerici, la tecnica aumenta di 75 punti la "AeV" della ragazza, per tutto il tempo in cui rimane attiva.
La forza del colpo sta nel basso consumo di energie e nella possibilità di poterlo gestire al meglio delle proprie possibilità.
Consumo di energie: Basso per l'attivazione e basso per il mantenimento.
Geppou x Rinali, saltando, riesce a darsi la spinta in aria, concentrando la propria energia nella pianta dei piedi, e sfruttare l'aria come se fosse un piano tridimensionale, continuando a spostarsi a suo piacimento dando spinte con le gambe nel vuoto. Come contro un muro, un pavimento o un soffitto invisibile, infatti, potrà scalciarlo per evitare di cadere in un dirupo, ad esempio, oppure evitare un attacco quando ancora si ritrova in aria, impossibilitata a muoversi come desidererebbe.
La tecnica non comporta lunghi tempi di concentrazione o complicate posizioni delle mani, e può essere attuata con rapidità e istantaneità, inoltre ha un consumo di energie basso.
Ottima tecnica per potersi muovere a piacimento nel vuoto, o in volo, dove normalmente non sarebbe possibile.
NB: non è possibile camminare nell'aria, ma solo scalciarla, e procedere a balzi sostenuti.
Consumo di energie: Basso
 
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PnG
view post Posted on 14/1/2007, 15:38




PnG ~ Koga
image
Post da QM

Tango of Destruction

Come volevasi dimostrare. Il treccione non era favorevole alla sua proposta. Poco male, almeno adesso Koga avrebbe potuto farlo fuori senza preoccuparsi di nulla. Lo aveva guardato con insolita serietà, e, mentre egli proferiva quelle poche parole arroganti, il suo nervoso era cresciuto esponenzialmente.

CITAZIONE

«Torna dal tuo "Maestro" e riferiscigli la mia risposta:»


Il cretino aveva osato sputare per terra, con disprezzo. Una mancanza di rispetto simile non era tollerata, nei confronti del Maestro. Koga iniziava ad essere veramente irritato. Poi, come se non bastasse, Bankotsu aggiunse:

CITAZIONE

«E ora, prepara il tuo collo al taglio...»


Pensava davvero di poter competere con lui? Era così sicuro di sè stesso da immaginarsi vincente in una sfida con Koga, signore dei Lupi? Evidentemente non gli era bastata la dimostrazione precedente...bene, gli avrebbe rotto tutte le ossa, solo per fargli capire la differenza che intercorreva fra loro due.
Il treccione era a metà dell'imponente scalinata che portava alla Biblioteca di Mìura, e, impugnando la sua ascia con la mancina, faceva cenno a Koga di avvicinarsi usando la dritta. Il demone accolse la sfida con uno sguardo truce e scattò in corsa proferendo:

* Stavolta hai esagerato! *

Come una folata di rapido vento dell'ovest, Koga si mosse in direzione di Bankotsu, veloce e letale. Stavolta si prodigò nell'esecuzione di uno spettacolare calcio volante frontale, effettuato dopo aver spiccato un balzo rapidissimo a metà tragitto, appena imboccata la scalinata. Bankotsu parve accorgersi della mossa e fece per preparare un contrattacco con l'ascia, visibilmente concentrato sul combattimento. L'arma mancò Koga di un soffio, poichè essa fu troppo lenta rispetto al demone lupo, ed egli riuscì nel suo intento, colpendo in pieno volto Bankotsu con il suo piede destro. Il mezzodemone incassò il colpo e partì indietro e verso l'alto, ancora una volta scagliato a estrema velocità, fino a colpire i portoni della Biblioteca, sfondandoli e capitombolando sul pavimento, spaccando le mattonelle di marmo all'impatto. Con sommo stupore e panico dei presenti, si rialzò. Aveva del sangue che gli colava dal labbro inferiore e se lo asciugò con la manica dell'avambraccio destro, imprecando verso sè stesso e verso Koga. Quel calcio lo aveva debilitato non poco, anche se per farlo fuori non sarebbero bastati cento impatti come quello. All'improvviso, Koga entrò nella Biblioteca, con un balzo, e scattò ancora una volta nella sua direzione, pronto a colpire. Stavolta Bankotsu, grazie forse ai suoi riflessi ed a un pizzico di fortuna, riuscì a contrastare l'attacco del demone. Con un gesto rapido e dovuto anche probabilmente alla sua elevata maestria con le armi, riuscì a menare un fendente e ferire Koga al fianco destro, di striscio, mentre questi scartava alla sua sinsitra, la destra di Bankotsu, per sferrargli un calcio orizzontale mancino al fianco destro. Una piccola lingua di sangue scaturì dalla ferita di Koga, che però non se ne curò, proprio nell'istante in cui Bankotsu veniva scagliato ancora una volta altrove dalla potenza immane dei calci del demone lupo. L'ex Mercenario finì per schiantarsi su un enorme scaffale colmo di libri, distruggendolo come era ovvio che accadesse. Qualcuno urlava, ma il tonfo e il fracasso generato dall'impatto furono tali da coprire le urla. Bankotsu si ritrovò sepolto da una massa di libri, ancora in grado di combattere, ma con una o due costole fratturate, forse qualche lesione agli organi interni dovuta alle ossa appena citate, e una sicura emmorragia interna. Dei danni da non sottovalutare. Si sollevò, a fatica, emergendo dai libri, tossendo sangue. Ansimava, ed era visibilmente debilitato. Non avrebbe mai pensato che quel lupastro potesse essere tanto forte.
Dal canto suo, Koga si sorprese di come quel treccione ignorante fosse riuscito a scalfire il suo corpo. Fortunatamente il taglio non era profondo, altrimenti avrebbe rischiato grosso. La ferita era all'altezza dell'ombellico, e partiva da lì per arrivare al fianco, orizzontalmente. Sanguinava copiosamente, ma non era grave, per fortuna. La osservò per un istante, per poi alzare lo sguardo e incontrare quello del mezzodemone. Doveva concluderla lì, con un ultimo attacco. Proprio in quel momento la catena avvolta all'avambraccio sinistro di Bankotsu si srotolò, ed il Guerriero lasciò cadere l'arma sui libri. La lama era intrisa del sangue avversario, e macchiò alcuni tomi dall'aspetto antico. Non che questo importasse a Bankotsu, ovviamente. Avanzò fino ad uscire completamente dalle macerie dello scaffale. Aveva sottovalutato l'avversario ed ora ne stava pagando le conseguenze. L'avrebbe affrontato a mani nude, convinto di riuscire con la sua forza immensa, a fargli un danno maggiore rispetto a quello procuratogli con l'uso dell'ascia.
Così, i due contendenti si squadrarono, in mezzo all'antica Biblioteca di Mìura, ormai prossima ad essere un cumulo di macerie, pronti allo scontro finale. I due scattarono l'uno verso l'altro, con differenti velocità, ovviamente, ma quando si raggiunsero, fu come se il tempo rallentasse. Entrambi optarono per un pugno destro diretto, mirando al volto dell'avversario. Ed entrambi andarono a segno. L'impatto fu così forte da far tremare il suolo, e entrambi vennero scagliati nella direzione da cui provenivano, con forza e violenza inaudite. Volle il caso che Bankotsu andò a colpire, superando lo scaffale già distrutto, con la schiena, uno, poi due, poi tre pilastri in successione, sfondandoli e distruggendoli tutti, terminando sulla parete ovest della Biblioteca. E che Koga, invece, si trovasse spalle ai pilastri posti ad est, specularmente a Bankotsu, ebbe la stessa sorte, distruggendo i tre pilastri est più avanzati e terminando con un tonfo sulla parete est della Biblioteca. Essa si trovò dunque a non avere più alcun sostegno, frontalmente, e cominciò a vacillare nella sua struttura. Koga, che dei due era quello ancora in grado di camminare, si rialzò ansimando, ma ancora abbastanza fresco. Ignorò Bankotsu, convinto di averlo ucciso, e, proferendo poche parole, sfondò una finestra e scappò via:

* Hai avuto quel che ti meritavi, bastardo *

Quand'egli fu sfuggito, appena un secondo dopo, la Biblioteca ebbe un cedimento, frontalmente, e inevitabilmente la sua struttura enorme ed imponente, crollò su sè stessa.
Bankotsu osservò, con la vista appannata dalla fatica e dal dolore, il soffitto crollargli addosso, anche se non direttamente, considerata la piccola protezione che il muro portante alle sue spalle gli garantì. Vide ancora per qualche istante, poi, con la testa che gli stava per scoppiare per il frastuono ed il dolore, chiuse gli occhi...
 
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view post Posted on 14/1/2007, 16:25
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La ragazza era a pochi millimetri da lui, il volto basso ferma immobile, scossa da un lieve tremore.
Era corsa verso di lui, fino a pochi attimi prima, per attaccarlo e ucciderlo, e ora si era immobilizzata, con lo sguardo rivolto al terreno sotto di loro.
Il pugno di lei tremava a una distanza futile dal suo volto, ma non avanzava né tornava indietro, come se lei stessa fosse colta da un improvviso conflitto interiore.
Abbassò il volto verso di lei, piegandolo lateralmente e distogliendolo dalla traiettoria del vanificato colpo di lei.

₪ Che c'è Rinali? ₪


Si leccò le labbra, e sorrise. L'espressione folle nascosta dal cappuccio.

₪ Non riesci a colpirmi? ₪


Dopo pochi attimi di silenzio, riprese un tono serio, e le afferrò delicatamente la mano, abbassandola piano piano e allungandola contro il fianco di lei.
La avvicinò a se, prendendola per le spalle, e cercò di rimetterla eretta, benché non riuscisse a convincerla a sollevare lo sguardo da terra.
Le prese quindi il mento con due dita, e delicatamente lo sollevò, per guardarla negli occhi, rilucenti di lacrime non ancora cadute.
Le accarezzò una guancia con il pollice, tracciando un percorso verso il basso, al di sotto dell'occhio, e sorrise gentilmente.

₪ Non ora Rinali. E non qui. Torna a casa, adesso. ₪


La ragazza abbassò ancora una volta lo sguardo, soffrendo intensamente.
Nello stesso momento, i rumori provenienti dalla biblioteca si fecero ancora più possenti, e l'edificio intero prese a tremare. Crepe si formarono lungo i suoi muri e, in pochi secondi di terremoto, collassò su se stesso, provocando un boato che percorse l'intera Mìura.
Un immensa nube di polvere si alzò, ma Ray, che volgeva la schiena all'edificio, fortunatamente non ne fu coinvolto.
Wow. Bel casino... e ora doveva anche andarsene, o avrebbe rischiato di essere incolpato del tutto.
Si volse verso Rinali, che sembrava molto più sorpresa di lui, e le prese il volto con la mano destra.
Avvicinò quindi il suo, e la baciò su una guancia, al di sotto dello zigomo, molto vicino alle labbra.

₪ A presto, mia cara ₪


Un sussurro, e poi si voltò, immergendosi nelle macerie.
Percorse qualche passo al di sopra del soffitto crollato, e non notò il corpo di Bankotsu in nessun dove... che fosse rimasto sepolto dai detriti?
Mosse qualche altro passo, i passanti che lo guardavano come un demone ritto fra le macerie, ignorando i loro sguardi accusatori.
Ben presto, sentì un movimento sotto un piede e, con sua grande sorpresa, Rodrick saltò fuori dalle polveri, come una palla di cannone.

TUUUUU!! DANNATO!!!! CHE CAVOLO TI E' PRESO D'ANDARTENE VIA COSI', DI COLPO???? LO SAI CHE IL TUO AMICO HA COMBATTUTO FINO ALLA MORTE???


Ray gli rispose con un calcio al volto, spedendolo a finire poco lontano, al di sopra dei cocci.

₪ Zitto. Fai troppo rumore. ₪


Quindi era stato Bankotsu a scatenare tutta quella devastazione, come aveva supposto.
Si guardò intorno per qualche secondo, fino ad identificare il corpo dell'amico, sepolto sotto strati e strati di macerie, seduto e poggiato a quello che una volta aveva dovuto essere un muro portante.
Gli si avvicinò lentamente e notò che, per sua fortuna, il volto era scoperto e permetteva all'ex mercenario di respirare.
Tirò un calcio anche a lui, in modo che si svegliasse.

₪ Svegliati, dannato barbaro... ho scoperto delle cose interessanti. Qui abbiamo finito... possiamo tornare indietro. ₪


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Ray: 300 Gold (Promosso a energia Rossa)
Bankotsu: 400 Gold

 
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13 replies since 26/11/2006, 14:54   533 views
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