Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

La Mano del Destino

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view post Posted on 28/8/2011, 22:54
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PRIMO INTERLUDIO
LA MANO DEL DESTINO

---

Duello Ufficiale
Mirzah dall'Oasi vs Laurens de Graaff
†Blame! vs Apocryphe

« pericolosità:
A vs B »

« clan:
goryo vs goryo »

« durata:
1 post di presentazione + 5 attivi »

« specifiche:
player killing: on; furti: on;
menomazioni permanenti: on;
tempo limite per postare: 8 giorni;
proroghe ammesse solo previo accordo
»

« posta:
200 G »

« arena & meteo:
spiazzo circolare, polveroso, sgombro di qualsivoglia impedimento;
ora nona (circa le quindici); cielo terso; visibilità ottimale
»

« primo post:
†Blame! »

 
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view post Posted on 3/9/2011, 21:24

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La canna d'acciaio sporca di polvere entrò senza problemi nell'incavo scuro e umidiccio della bocca, scivolando tra la lingua e il dente rotto mentre le labbra dell'uomo si coloravano di sangue. Inclinando il polso, poteva premere la pistola sull'una o l'altra guancia, lasciando che il poveraccio assaporasse bene il sapore metallico della bocca da fuoco.

Ed era esattamente cosa stava facendo.

Consapevole del fatto che ogni volta che l'apertura da nove millimetri premeva contro una parete di carne l'uomo avrebbe iniziato a chiedersi come sarebbe stato avere un buco aperto nel viso, mentre quando lasciava che la canna riposasse in mezzo alla sua lingua, l'immaginazione della vittima si sarebbe spostata sull'idea di avere il cervello spappolato dal un colpo di pistola.

Spinse la canna più avanti, ignorando il fatto che la saliva stava colando fino alle sue dita. L'uomo incominciò ad essere scosso, oltre che dalla paura, dal riflesso del vomito. Il terrore si rispecchiava nei suoi occhi acquosi, come una muta richiesta di perdono.

« Chi altro di voi gentiluomini » disse Mirzah « desidera prendersi gioco di me? »


Li guardò uno per uno, mantenendo ben fermo l'uomo che aveva bloccato per primo, che pendeva dalla canna della pistola come un pesce preso all'amo.
Brutti, pericolosi, con la scorza dura, la vita breve, e le migliaia di imperfezioni genetiche della gente del luogo. Chi poteva dire da quali miscugli di razze - da quali stupri - provenissero?
Lo Xuaraya era tutto così, comunque.

Una donna giovane, esile, una faccia quasi da ragazzina che spuntava da un mantello consunto; Mirzah non era decisamente una figura che potesse riscuotere grande successo nel paese degli schiavisti, se non come merce di prima qualità da rivendere alle case del piacere. Era stata una stupida ad aspettarsi di poter reclutare mercenari con il solo suono del suo denaro, quando la maggiorparte dei delinquenti la vedeva come un facile bersaglio da aggredire e derubare.

Più gli uomini venivano lasciati senza regole, più regredivano a livello d'animali.
E uomini tali avevano bisogno di essere ammaestrati come cani.


La testa esplose con un getto rosso e rosa di cervella, lasciando l'uomo in piedi barcollante. Cadde in ginocchio, un fiume liquido cremisi gorgogliò fuori dalla sua bocca, poi finì a terra e non si mosse. Il cane, che non sarebbe mancato a nessuno, era già spirato prima di sbattere la faccia nella polvere impiastricciata dai suoi fluidi vitali.

Col dorso della mano Mirzah puli via la maggiorparte degli schizzi rossi sul viso, continuando a scrutare la piccola folla radunatasi a cerchio intorno a lei. Ora, erano tutti a una buona distanza. Abbastanza lontani da mostrare un certo timore, o cautela, abbastanza vicini da sentire l'odore del sangue schizzato nel sole del primissimo pomeriggio. Ammazzarne uno per istruire gli altri era un procedimento basilare, e almeno aveva allontanato da sé le loro mani e la loro avarizia - almeno per una mezzagiornata buona.

Tuttavia, non era certa che quegli uomini le sarebbero stati veramente utili in qualche modo. Se doveva reclutare un esercito mercenario, non poteva farlo con il bisogno di guardarsi in continuazione le spalle.

No, nessuno di loro andava bene. Quelli non erano soldati, erano belve. Pronti a scannarsi per il primo pezzo d'oro - non importa se ne avesse promessi tremila. Qualche tagliagola avrebbe provato a scappare prima anche solo con un millesimo della paga.
La pistola in alto col sangue che gocciolava giù dalle rifiniture, l'altra, la gemella, al fianco, nascosta dal mantello, Mirzah si fece strada nel piccolo cerchio di gente che si apriva intorno a lei e al cadavere.

« Allora? » chiese, ad alta voce. « Ho chiesto: chi altro vuole del piombo? »



CITAZIONE

| ReC: 275 | AeV: 175 | PerF: 150 | PerM: 300 | CaeM: 400 |

Status Fisico:Illesa Status Mentale: /// Energia: 100%

Colpi nelle pistole: 9 Impugnate: La destra.



Abilità Passive:
CITAZIONE
Effetti passivi I.La mira del portatore sarà incredibilmente aumentata, in condizioni di calma, potrà centrare una bersaglio anche molto piccolo a cento passi di distanza. Ovviamente l'arma impiegata influirà su questo potere, infatti i tiratori scelti prediligono armi di alta maneggevolezza, come archi corti o singole pistole da nove millimetri. Ciò significa che i colpi lanciati dal portatore non potranno più essere evitate unicamente con l'ausilio della velocità. II.Il tiratore potrà ricaricare le proprie armi in un tempo effettivo brevissimo, potendo così lanciare raffiche di proiettili, oppure tirare con l'arco perfino in corpo a corpo, sempre purché le armi in questione abbiano una buona maneggevolezza. III. Il portatore potrà designare un singolo bersaglio vivente o comunque avente aura come la propria "preda" o bersaglio, all'inizio di un duello/quest. Il tiratore scelto potrà individuare in qualsiasi momento il suo bersaglio, individuandone la posizione anche a cento metri di distanza, sincronizzandosi con la sua respirazione e sulla sua circolazione sanguigna e, a livello inconscio, sulla sua percezione dell'aura. Il tiratore scelto diviene un vero e proprio predatore supremo, riuscendo così a individuare il suo bersaglio ovunque egli si nasconde.

Istancabile. Mirzah è una Djinn, e per questo ha capacità superiori a quelle di un essere qualunque. Innanzitutto potrà usare le sue energie pienamente, fino allo stremo delle forze: non vuol dire che abbia una riserva infinita - arrivando al limite, morirebbe - ma non soffre di svenimento [Passiva umani]. A parità di effetti, spenderà leggermente di meno rispetto a un essere terreno [Anello del potere]. Inoltre le sue abilità risulteranno aumentate, come se nel combattimento esplicitasse una bravura divina [Passiva che alza il dominio di un livello].


IV لفظ ~ La Parola
Calibra ogni parola che dirai. Potrà rivoltare contro di te tutto fuorchè il silenzio.

Colui che è stato evocato tramite la parola, dipenderà dalla parola per il resto dei propri giorni. Non potrà liberarsi mai definitivamente dall'ordine che gli è stato impartito. Ma al tempo stesso riuscirà a percepire coloro che sono in grado di ridurlo all'obbedienza. Il portatore del Sigillo potrà infatti identificare anche al buio o nella nebbia le auree di altri artefatti.
Potrà quindi tutelarsi e mostrarsi maggiormente prudente davanti a coloro che, con mille discorsi, potrebbero indurlo nuovamente a chinare il capo e farsi impartire nuove catene. [Passiva dell'artefatto]

Post introduttivo senza arte né parte. Come accordato, ci troviamo poco fuori da una locanda, in uno spiazzo polveroso. Mirzah è in mezzo a un piccolo gruppetto che aveva precedentemente tentato di arruolare. Aggredita da uno di loro, Mirzah si difende dando una dimostrazione esemplare agli altri, e gli fa saltare le cervella. Quindi si, uso un colpo dalle pistole per puro effetto scenico.
La penna al mio avversario.


 
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view post Posted on 5/9/2011, 16:00
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voi, piccoli v i a g g i a t o r i, venite più vicini: ho una storia da raccontare;
potrebbe anche salvarvi la vita, ma solo se a s c o l t e r e t e bene...




Cronache degli Abissi
IX :: LA MANO DEL DESTINO
( ovvero, una lettera imprevista )



{ Purgatory: Cabina di Laurens de Graaff }
« Una nave in porto è al sicuro ma non è per questo che le navi sono state costruite. »


da Michel du Grammont, Ammiraglio della flotta dei Quattro flagelli
a Laurens de Graaff, Flagello dell'Ovest, secondo in comando

Salve!
Caro Lorencillo, siamo nei guai. Come sapete, mi trovo anche io nel continente noto come Asgradel, alla ricerca dell'Alejferia, la spada appartenuta al Primo Flagello. Due giorni fa vi ho spedito una missiva simile a questa, indicandovi l'esatta locazione della Cripta del Visconte d'Ombra, dove so per certo essere custodita l'arma. Vi chiederete il perché di questo mio gesto. E' presto detto: la Marina Imperiale ci ha seguiti, ed io ho a bordo quell'orrenda sanguisuga del Secondo Consigliere del Conte, Lord de Focault. Purtroppo quella missiva -con la quale vi ordinavo di recarvi presso la cripta e sorvegliarla fino al mio arrivo- è stata smarrita dall'uomo cui era stata affidata, Pepe Canseco. Quel buono a nulla si è fatto stendere in una taverna dello Xuaraya, e quando ha ripreso i sensi è venuto a comunicarmi l'avvenuta sparizione del plico. Ed io, ovviamente, ho provveduto alla sua sparizione, maledetto cane rognoso. Venendo a noi, l'ordine che vi impartisco con questa mia è di recarvi alla Cripta e sorvegliarla: sicuramente chi ha fatto sparire la missiva sarà presto in quel luogo. Voglio che lo uccidiate. Attendete poi il mio arrivo.
Saluti,
Michel du Grammont

Post Scriptum: Il dottor Exquemeling vi porge i suoi ossequi, e mi chiede di ricordarvi che dall'odio non è possibile guarire -per quanto io stesso non capisca a cosa stia alludendo.

La mano sinistra passò fra i capelli, portandoli indietro, mentre la destra stringeva con forza eccessiva il plico appena ricevuto, consegnato a mano da un uomo di fiducia del Cavaliere du Grammont. L'arrivo dei Flagelli su Asgradel non era stata una buona notizia per lui: se c'era una cosa di cui Lorencillo poteva dirsi assolutamente certo, era che le imprese avventate dell'Ammiraglio finivano sempre con il tradursi in un numero sconfinato di eventi nefasti per tutti coloro che lo seguivano. Ne aveva avuto un esempio -sulla sua pelle- durante l'assalto al Maniero del Re Goblin. Si, avevano vinto, conquistato e depredato, ma a che prezzo?
Alys era morta, e certo l'essere entrati nella storia come gli unici in grado di prendere l'inespugnabile fortezza non l'avrebbe portata indietro.

Eppure c'era qualcosa, all'interno di quel messaggio, che gli suonava storto, fuori posto.
Lo rilesse da capo, lasciando scorrere il vigile occhio azzurro sulla pergamena stropicciata, finché non fu arrivato al post scriptum. Quelle due righe gli passarono sotto gli occhi almeno una decina di volte prima che riuscisse ad afferrarne il significato più profondo. Exquemeling, chirurgo a bordo del Le Hardi, il veliero di du Grammont, gli ricordava che dall'odio non si può guarire. A suo modo, voleva fargli intendere come eseguire alla lettera gli ordini dell'Ammiraglio lo avrebbe lanciato incontro a nuove disavventure.
« L'importante è che lo capisca io, maledetto cane bastardo » disse il Corsaro fra sé, stritolando nuovamente la lettera.
« Allora, Lorencillo, siamo in partenza? » gracchiò Rogerio, dal trespolo.
blame1-1
« Non tu, andrò da solo stavolta. »
« La Cripta del Visconte d'Ombra? Andiamo, non penso sia una minaccia così pernicios-- »
« La Cripta? No, Rogerio, no. Andrò nello Xuaraya. »
E mentre pronunciava quelle parole, tenendo la lettera e la busta tra l'indice ed il medio, lasciava che la fiamma della candela che illuminava la cabina spoglia iniziasse a bruciare l'angolo destro della missiva. La adagiò sul tavolo, rimanendo ad osservare come la danza ondeggiante delle fiamme stesse creando buchi all'interno della pergamena, divorandola, lasciando striature arancioni oltre i bordi bruciacchiati. Aspettò che si fosse ridotta in cenere, quindi versò sopra il mucchietto quel sorso d'acqua che si ritrovava sul fondo del bicchiere.
« Ne sei proprio sicuro? »

Si alzò, prese il cappellaccio piumato e se lo calcò in testa, indossò rapidamente il pastrano scuro orlato d'oro, quindi si completò la vestizione allacciando alla cintola il fodero della Lagrima di Pirate's Bay.
« No, non sono sicuro. Dubito di tutto, di du Grammont come di Exquemeling. Ma non andrò a cacciarmi in una fogna. Se è vero quello che ho sentito sul Visconte d'Ombra, perfino il Conte di Cagliostro potrebbe avere difficoltà a sopravvivere. »
« Ma gli ordini... »
Il Corsaro si portò la mantella nera sulle spalle con gesto fluido della mano destra, quindi aprì la porta della cabina.
« In culo gli ordini. »

divisore-1

{ Xuaraya: Fuori dalla Taverna }
« Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù. »

Il boato sordo dello sparo rimbombò fin dentro la locanda.
La cameriera sobbalzò, mentre versava da bere ad un avventore, e finì con il rovesciare una buona dose di vino addosso all'uomo. Questi si alzò, lanciando una sequela di improperi irripetibili, quindi si avvicinò all'oste con l'andatura barcollante tipica dell'ubriaco. Sulle labbra, a stento si faceva strada una piega indecifrabile, a metà tra la smorfia di dolore ed il sorriso, una torsione oscena del corpo che dava alla figura nel complesso un tocco esageratamente tragico.
« Che succede lì fuori? »

L'oste sembrava uno di quelli che ne hanno viste di cotte e di crude passargli sotto gli occhi: si limitò a scrollare le spalle, continuando a pulire un bicchiere utilizzando uno strofinaccio lercio con più buchi che stoffa.
« Quella tizia » disse, accennando con il capo oltre l'ampia vetrata che dava sullo spiazzo antistante all'entrata del locale, « stava parlando con i ragazzi. »
« Devono averle fatto saltare la mosca al naso, perché ha appena fatto esplodere la testa di Petey. »

Lo disse così, come fosse la cosa più semplice e banale del mondo.
Se mai ve ne fosse stato bisogno, Lorencillo si vide confermare quello che già sapeva: lo Xuaraya non era un luogo per i deboli di cuore o di stomaco. Senza aggiungere altro posò un pezzo da otto sul bancone, per pagare il vino che non aveva bevuto, quindi fece per uscire dal locale. A bloccarlo furono le parole della donna, con ancora la pistola in mano. Si agitava come un'ossessa, ma non sembrava affatto turbata dalle cervella sparse a terra, miste a fango e pezzetti di quello che una volta era un cranio.
« Allora? Ho chiesto: chi altro vuole del piombo? »

« Eccomi. »
Una voce risuonò dall'entrata della locanda, una voce stentorea ma non priva di una certa inclinazione al dileggio, una sorta di provocatoria risatina era rimasta inespressa, bloccata tra una lettera e l'altra. Lorencillò stentò a riconoscere la voce come propria, perché di certo scontrarsi con quell'arpia era l'ultimo dei suoi interessi.

Ne sei proprio sicuro, Lorencillo? Io non credo. Piuttosto sono convinto che ti interessi quella donna per ben due motivi: primo, ha appena mandato in pezzi la testa di un uomo e non sembra affatto preoccupata dall'accaduto, e se ha fatto questo potrebbe benissimo aver messo fuori gioco Pepe Canseco qualche giorno fa, con un po' di fortuna potrebbe ancora avere addosso la lettera. E non venirmi a dire che non ci hai pensato, che se avesse la lettera sarebbe già lontana: stava parlando con quegli uomini, sicuramente voleva reclutarli! Certo, reclutarli! Nessuno si avventura da solo nella Cripta del Visconte d'Ombra!
« E il secondo motivo? »
Il tuo insaziabile -e discutibile- gusto per le entrate teatrali.


Per la donna, tuttavia, il dialogo fra Lorencillo ed Apocryphe non fu udibile. Tutto quello che poté vedere fu una figura appoggiata allo stipite della porta che dava accesso alla locanda, proprio sotto l'insegna che ne metteva sinistramente in ombra i tratti del volto.
blame2-1

Quindi, senza attendere oltre, il Flagello si privò elegantemente del pastrano, rimanendo con indosso la sola camicia bianca ed i pantaloni di un rosso acceso; posato il pesante indumento ed il cappellaccio piumato sulla staccionata antistante la locanda, scese celermente i tre gradini di legno che portavano in strada. La piccola folla che si era radunata fece ala al suo passaggio, alcuni fra gli uomini sembravano addirittura intimiditi dall'incedere sicuro del filibustiere, che aveva atteggiato il volto ad una maschera di sicurezza e orgoglio.
E benché intimamente si stesse maledicendo, chiedendosi perché si fosse andato a mettere in un guaio non necessario, la sua vena da attore consumato lo portò a proferire ben altre parole:
« Muoviamoci, ragazzina. Ho altra gente a cui insegnare l'educazione. »


spoilercopy

Forma Umana
ReC (275) ; AeV (275) ; PeRf (100) ; PeRm (225) ; CaeM (150)
---

. Feedback del Turno }

Stato Fisico: Illeso.
Stato Psicologico: Ottimale.
Riserva Energetica: 100%
Dominio: Void Runner (I-II) - Absolute Defence (I-II-III)

Consumi Utilizzati nel Turno: ---

Equipaggiamento ¬
- Lagrima di Pirate's Bay: riposta.
- Pistolese: riposto.
- Pistola: riposta.


---

. Abilità Passive Utilizzate }

Nessuna nello specifico.

---

. Abilità Attive Utilizzate }

Nessuna nello specifico.

---

. Note a piè pagina }

Post introduttivo, segue la storia e gli accordi presi privatamente. Una volta in strada, con la folla che fa cerchio intorno a noi, possiamo divertirci. E se ci scappa il morto, pazienza. Non mi resta che augurarti buon divertimento :v:
 
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view post Posted on 13/9/2011, 20:17

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« Brividi freddi, ragazzina. »






La sensazione palpabile della paura correva lungo la sua schiena. Tanto prepotente che non aveva importanza cosa quell'uomo avesse realmente detto - la sua mente aveva già rielaborato le parole per renderle consone alla sensazione di terrore. Non lui, non l'uomo, bensì qualcosa che aveva indosso.
L'inchiostro del sigillo vibrava sotto il mantello, i vestiti, tra uno strato di pelle e l'altro, riconoscendo la presenza di un oggetto - uno strumento dei padroni.

Perciò no. Non fu l'affermazione dell'uomo, a malapena ascoltata, o il suo modo di fare. O il suo vestiario, il suo aspetto, né ancora il fatto che nessun suono sembrava provenire dai suoi movimenti. Certo, tutte quelle cose lo rendevano diverso dalla massa degli avventori. Ma fu quella sensazione opprimente a identificarlo come nemico, e pericoloso anche.
Mirzah sentiva la presenza di un artefatto.
Come un animale sfuggito ad un incendio ricorda per sempre la puzza di bruciato e si agita all'odore del fumo, così era abbastanza quella sensazione - l'aura dell'oggetto magico - a ricordarle il giogo della schiavitù impresso sulla sua schiena.


Possibilmente non c'era nessun modo migliore di convincere Mirzah al combattimento. L'uomo coi pantaloni rossi non avrebbe avuto lo stesso trattamento del povero Petey, nel bene o nel male. Messa alle strette da un possibile "padrone", Mirzah non avrebbe tentato di fare di lui un esempio per gli altri ... Mirzah avrebbe tentato di fare di lui un cadavere nella maniera più veloce possibile.

Si potrebbe obbiettare - il povero Petey potrebbe - dicendo che dopotutto l'obbiettivo finale non era diverso.
Ma il metodo - quello sarebbe cambiato.


mirzah2

« Ero una ragazzina quando tu eri meno di un'idea nella mente degli Dei »

Lentamente il suo livello di attenzione verso la folla scemò, mentre si concentrava pienamente sulla figura dello sconosciuto. E a rendere ancora più preoccupante la presenza del nemico ... era il fatto che non riusciva ad avvertirla, effettivamente, la sua presenza. Poteva sentire il lento pulsare pesante dell'artefatto che pendeva al fianco del nemico, ma non poteva sentire il respiro, l'odore, il suono dei movimenti dell'arrogante avventuriero.
Era un lupo. Un lupo con uno strumento di comando.
Mirzah estrasse anche l'altra pistola da sotto il mantello, puntandole entrambe verso il nemico.

« Che nome devo scrivere sulla tomba? »

Quando entrambe le Mordecai's finger furono nelle sue mani, puntate e pronte a sparare, la folla si diradò ancora di più. Contemporaneamente, la Djinn indietreggiava, lasciando tra sé il nemico una distanza minore di una decina di metri. In mezzo, discostato dalla linea di tiro, il tranquillo cadavere di Petey nel mezzo dell'arena, destinato però a non essere più tanto tranquillo. La pelle del morto iniziò a squarciarsi in più punti, schizzando sangue e creando un disgustoso suono gorgogliante. Piano piano, una ad una, le ossa uscirono dal loro simulacro di carne come attratte da una forza esterna. Un lento risvegliarsi - per dare vita alla figura di uno scheletro con il cranio fratturato e bucato dal proiettile di poco prima.
Lo scheletro guerriero prese dalle sue spoglie, sparse a terra, una spada, e rivolse il suo sorriso biancastro allo sfidante.

Nel contempo Mirzah sparò un colpo dalla pistola sinistra, mirando non tanto al corpo dell'uomo, quanto alla fonte delle sue paure: la spada che penzolava al fianco dell'uomo, il fodero che sbatteva silenziosamente sui pantaloni rossi. L'idea era quella di disarmarlo prima che potesse pensare di difendersi dal seguace ossuto, e allontanare da lui il pericoloso artefatto. Per quale altro motivo, sennò, mirare alla spada? Nella sua immagine mentale, e nella migliore delle ipotesi, Mirzah sperava di vedere l'arma scagliata via, a terra, fodero e tutto. Il proiettile magicamente potenziato uscì dalla canna con uno schiocco e un'aura scura a seguirne la traiettoria.
L'altra pistola, però, era rimasta muta, ma non per questo inattiva. Dopotutto un artefatto potente non obbedisce che nelle mani di un guerriero almeno di pari potenza; privandolo della spada, che sembrava la fonte di quell'aura opprimente, di sicuro avrebbe mutilato i poteri del nemico, ma non poteva certo contare su quell'eventualità. In verità, la pistola destra aveva sparato, soltanto che il colpo stavolta non era un pezzo di ferro, ma un'ondata di potere magico atto a indebolire il potenziale del nemico. Ancora una volta, un attacco mirato a menomare l'avversario per impedirgli di nuocere.

A quel punto - e solo a quel punto - lo scheletro del fu-Petey si sarebbe degnato di attaccare, con un colpo di spada dall'alto verso il basso, il nemico - idealmente disarmato e depotenziato.

Ga26x



Avere la lama di una spada nel corpo dopo tanto tempo - il ricordo del dolore. Questo il regalo che il Glacendragh le aveva fatto: una manciata di sangue versato e un insulto mentre la sua arma gelata le trapassava la spalla. L'esperienza era ancora relativamente recente e non aveva intenzione di ripeterla: allo sconosciuto non avrebbe dato, se possibile, nessuna possibilità.

Niente più spadaccini affrontati sulle corte distanze,
niente più male parole, insulti e colpi per ferirla.

Niente, per farla sentire ancora debole.

CITAZIONE

| ReC: 275 | AeV: 175 | PerF: 150 | PerM: 300 | CaeM: 400 |

Status Fisico:Illesa
Status Mentale: ///
Energia: 79%
33 % C - 15% A - 6% M - 2% B.

Colpi nelle pistole: 8 Impugnate: Si.



Abilità Passive:

Effetti passivi del dominio I."i colpi lanciati dal portatore non potranno più essere evitate unicamente con l'ausilio della velocità".
II."Il tiratore potrà ricaricare le proprie armi in un tempo effettivo brevissimo"
III. "Il portatore potrà designare un singolo bersaglio vivente"

Istancabile. [Passiva umani]. [Anello del potere]. [Passiva che alza il dominio di un livello].

IV لفظ ~ La Parola [Passiva dell'artefatto, permette di avvertire l'aura di altri artefatti.].

Abilità Attive:

CITAZIONE
Predoni Deceduti. Dopo un secondo di concentrazione, Mirzah può evocare dal suolo fino a un massimo di due scheletri incrostati di sabbia - i resti di antichi razziatori del deserto - equipaggiati con elmi, scudi e scimitarre. Questi esseri obbediranno ai suoi ordini e non sono perciò trattabili autoconclusivamente.
La somma della loro forza è pari ad un'energia inferiore a quella di Mirzah e sono un'evocazione di livello medio. Se non sconfitti prima, rimangono in campo per due turni, prima di sgretolarsi.
Consumo di energia: Alto [Pergamena "Scheletro Guerriero"]

Indice Destro di Mordecai. Si dice che Mordecai fosse mancino, e per questo, leggermente più lento nello sparare con la mano destra. Tuttavia aveva escogitato - o almeno così sembra - un sistema per rimediare a questo squilibrio. Puntando la pistola destra contro un nemico, infatti, senza che ci sia alcun bisogno di sparare o di caricare un proiettile, l'utilizzatore può decidere di direzionare un potente attacco psionico verso l'obbiettivo, come se la pistola stessa avesse un'aura malefica. Guardare nella canna vuota causerà una diminuzione di una caratteristica nemica di 100 punti (mandandola a 25 punti in caso la statistica in questione sia minore o uguale a 100) fino alla fine del combattimento. Contro gli Angeli la tecnica sarà superefficace, togliendo 200 punti. Per difendersi, sarà necessario alzare una barriera psionica di livello Medio.
[Pergamena "Maledizione" incastonata nella pistola. Utilizzi per duello: 4]

Effetti Attivi del dominoIII.Oltre a possedere i poteri donati dai due precedenti livelli, l'utilizzatore potrà infondere, anche a livello inconscio, la propria aura nei proiettili lanciati. Grazie a ciò, a tutti questi proiettili verrà infuso l'elemento del personaggio; assisteremo quindi a pallottole altamente incandescenti o di ghiaccio, frecce di fuoco eccetera. Questi colpi così lanciati si muoveranno ad una velocità molto elevata, e per questo saranno molto difficili da schivare anche se lanciate da distanze notevoli.
Nel caso in cui il personaggio non abbia un elemento, i suoi dardi verranno ricoperti di energia non elementale.
La tecnica ha un consumo Variabile, a seconda di quanto si desidera incrementare la potenza del proiettile/dardo/freccia.

Riassumendo: Mirzah, nonostante la terza passiva del dominio, non avverte chiaramente la presenza di Lorencillo. Però grazie alla passiva dell'artefatto sente la presenza di un secondo artefatto - la lacrima - e ne viene in qualche modo spaventata per motivi di background. Riflessioni e parole a parte, il mio attacco si divide così: uso la pergamena "scheletro guerriero" per evocare dal cadavere a terra un'evocazione livello medio, energia verde, armata di spada. Secondariamente punta le pistole contro di te, spara una volta con la sinistra con un colpo potenziato a livello medio, non elementale, basato sulla Caem. Tale colpo è mirato non a fare i danni al tuo pg, ma a privarti della spada grazie all'impatto del proiettile potenziato.
L'altro attacco invece è una pergamena incastonata nella pistola, che se andrà a segno, diminuirà la tua Perm di 100 punti per il resto dello scontro.
Solo alla fine di tutto questo - dopo che hai subito o difeso, insomma - lo scheletro guerriero finisce di alzarsi e ti attacca con la spada.

Mi sembra di aver detto tutto - scusami il ritardo e il post non eccessivamente chiaro.





Edited by †Blame! - 29/9/2011, 23:35
 
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view post Posted on 21/9/2011, 00:09
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Alle parole arroganti della sconosciuta ragazzina, che in un moto di autarchia e arroganza aveva deciso di nominarsi suo boia, il Corsaro non fece nemmeno una piega. Ne aveva visti tanti di quei tipi pronti a minacciare il nemico con frasi che nemmeno il più tarlato dei cervelli avrebbe mai partorito, fin troppi volti si era accalcati davanti ai suoi occhi in un andirivieni scostante, esacerbando la sua misericordia, già minata dal fatto che un tempo -un tempo troppo lontano nei suoi ricordi perché potesse ricordarlo con piacere- anche lui aveva fatto parte di quella risma.
Ma erano passati tanti anni, e fra quegli anni era passata anche Alys, la sua Alys, una donna che era riuscita a cambiarlo solo costringendolo a vivere senza di lei.
Certo, i volti che si affastellavano nella sua memoria in un caleidoscopio di immagini erano differenti, differenti gli occhi, le espressioni del viso, differenti le parole. Ma le voci, oh, le voci! Quelle si che erano tutte maledettamente uguali. Disprezzo, ingordigia, un coacervo di emozioni a volte contrastanti, tenute insieme dal peggiore dei collanti: un mal riposto senso di superiorità. Un collante cui si poteva rispondere con un solo solvente, uno solo: il sangue.

Solo quando vide il cadavere di Petey riprendere vita, sollevandosi per venirgli incontro, si riscosse dal torpore che lo aveva costretto a raccogliersi in sé, guardando in faccia le ombre di un passato troppo distante.
« Oh, un cadavere che torna su. Ma che originalità » chiosò, giustapponendo un sorriso falso quanto un doblone di stagno.
« E dimmi, ragazzina: perché chiedi a me il tuo nome? Non lo ricordi? »
La sua voce aveva un tono fin troppo affettatamente gentile, in netto contrasto con l'occhio di ghiaccio che gli rimaneva, il destro. Con un gesto distratto, si sistemò la benda che nascondeva la mancanza dell'altro bulbo oculare, quindi fece per privarsi dello scapolare vermiglio che teneva intorno alla gola, ma qualcosa lo bloccò. Nel compiere il gesto non aveva abbandonato per un solo attimo la vista dei movimenti della ragazzina, che aveva appena sfoderato la seconda delle sue pistole. E fu proprio quella pistola, il buco vuoto della bocca da fuoco, il piccolo, fioco suono che di sghimbescio sfrigolava lungo la canna fino al grilletto e alle dita della giovane.
Improvvisamente, Lorencillo si sentì svuotato, come se qualcuno gli avesse aperto il ventre per privarlo delle viscere, vide ogni sua azione, ogni suo movimento, gesto, parola, pensiero, come qualcosa di futile. Davanti a sé vide scivolare l'immagine di un corpo di donna martoriato, la gonna sollevata in maniera oscena lasciava il pube scoperto al pubblico ludibrio, ogni istante di quella posa era un'offesa alla memoria di colei che -era ben visibile a chiunque, data la chiazza rosso scuro che le dipingeva il vestito candido all'altezza del torace- era morta.
Non ebbe bisogno, in quella sua allucinata visione, di avvicinarsi per indagare, per scoprire il volto di quella fanciulla, si rifiutò di farlo, preferì concentrarsi su qualcos'altro, non voleva vedere quegli occhi pieni di dolcezza che nella loro quiete l'avrebbero accusato.
A - L - Y - S

No, piccolo Lorencillo, non cascarci.
La voce della Bestia risuonò in qualche modo, strano e malato, nel posto sbagliato. Non nelle sue orecchie, non sulle sue labbra. La sentiva più in basso, contorcersi tra la fine dei polmoni e l'inizio dello stomaco. Tremò, come solo i bambini possono tremare.
Questo è quello che tu vuoi vedere, è quello che ti sei costretto ad essere, la vittima ed il boia al tempo stesso. Congratulazioni, il tuo egoismo è senza pari. Ed io, lo sai, sono per mia natura lontano dai sentimentalismi, ma questa non posso proprio concedertela, Lorencillo: non credere di potermi imbrogliare come imbrogli te stesso, io sono dentro di te, letteralmente, io posso leggerti ad occhi chiusi, ho avuto un'intera vita per studiarti, per capire quello che perfino tu ignori di te stesso. Non mentire quindi, non con me. Se vuoi il sangue della ragazzina dalla lingua biforcuta, te lo darò.
Ma lo farò perché sei tu a volerlo, non perché Alys richiede vendetta. La sua vendetta è morta con Saul, e tu lo sai. Se non hai le palle per ucciderti va bene, ma non cercare di imbrogliarmi.
« Non ho mai voluto imbrogliarti. »
Qualcuno direbbe che si fa quel che si deve, non quel che si vuole. Qualcun altro però, non io. Io ti dico di prendere quella ragazzina e sventrarla, ma non per quello che è, sventrala come fosse Alys. O lascia che sia io a farlo, ma per Enoch, liberati da questo fastasma. E' riuscito a divenire un'ossessione perfino per me.
« Como...desideri. »
Molto bene.


A riscuoterlo fu il rumore dello sparo. Uno solo, secco, violento. Prima ancora che potesse portare la mano alla cintola per estrarre la Lagrima di Pirate's Bay, il proiettile gli fu addosso, ma non per strappare un tributo di carne e sangue, non per accompagnarlo alla morte: semplicemente impattò con estrema violenza sul fodero della cazoleta, ammaccandone l'esterno di metallo intarsiato d'argento; il corniolo reggente i lacci che assicuravano l'arma alla cintola cedette, la Lagrima finì sbalzata via, indietro, per almeno una decina di metri. Le labbra del corsaro si contrassero in un sorriso falso: era certamente contrariato, ma se quella mocciosa credeva di averlo disarmato si sbagliava di grosso. Con la coda dell'occhio si accorse di un uomo che, con lo sguardo famelico, si avvicinava alla spada caduta al suolo. L'elsa dorata doveva aver attirato la sua attenzione, scintillando al sole. L'uomo si abbassò, e fece per prendere la lama: quasi non fece in tempo a posare le mani callose sull'elsa, che dalla guardia si dipartì una lamina dorata, brillante di una luce opaca, che si annodò come un laccio di ferro intorno al polso del malcapitato, stringendolo sempre con maggiore forza, una morsa inossidabile. Pochi istanti, ed al suono scricchiolante delle ossa dell'articolazione che cedevano fece seguito quello dell'urlo sguaiato dell'uomo, accompagnato dal fiotto di sangue scaturito dal moncherino. La mano mozzata rimase nella polvere. Era accaduto in pochi istanti, tutto in due o tre secondi.

Basta giocare, Lorencillo. Basta!
Credi davvero che rimarrò fermo e buono mentre giochi? Credi davvero che io mi stia divertendo, mentre tu resti buono a subire i colpi e farti ammazzare? Se tu muori, io muoio con te. Ebbene sia, non si dica che un Demone teme la morte più della sua gabbia, ma attento: pretendo che sia qualcosa di dignitoso. Come ti direbbe il caro vecchio du Grammont, un re muore in piedi, e maledizione, siamo condannati a morire, ma si muore con dignità. E io intendo morire combattendo!
« Anche io Apocryphe, anche io. Devo solo capire chi sono i nemici. »
Allora fa' in fretta, perché la ragazzina non sembra volerti concedere molto altro tempo.


Era vero: il fu Petey, dopo essersi alzato, caracollava verso il Flagello dell'Ovest armato di spada e, benché il filibustiere non avesse particolarmente paura di quella marionetta non-morta, parimenti non era particolarmente ansioso di conoscerla da vicino.

Allora, cosa decidi?
« Ho una domanda prima. Perché la vuoi? »
Perché io ho capito, Lorencillo. Ora ho capito.
Non accadrà più, mai più.
Solo adesso capisco il senso, il significato del Vuoto. Il Nulla che tutto significa. Tu devi essere il Vuoto, il Vuoto deve essere te. Tutt'intorno a te il tempo, le persone e i sentimenti si aggirano come animali affamati, cercano di legarsi a te e di legarti. Ma devi essere libero, arrivare ad un livello successivo, salire di rango: un piano ascetico in cui il Vuoto è Tutto. Deve esserci Purezza a calmare i tuoi polsi, non lasciare che siano bloccati e trattenuti.
Non avere legami, non avere legacci. Ci sei solo tu, che sei Vuoto. Il resto... Il resto non deve, e non può, farti male o fermarti.
Affronta il silenzioso ruggito del campo di battaglia, sii tu stesso il Giudice che stabilisce quale strada prenderai, cerca la verità in ogni passo, lascia che la pioggia lavi via il sudore da te, senti il loro odio, la loro indifferenza.
Sii vuoto. Rinnega le emozioni e i sentimenti. Morire in ogni occasione poiché la Morte è pura come la Vita, nascere puro e morire tale. Essere più forti, sempre più forti.
Sarai solo nella tua vita, ma coraggioso nelle tue battaglie.
Sii vuoto. Sii il Vuoto.
« Il vuoto...la Trama Nera eh? Va bene, è tua. »


E accadde.
Quando Petey era ormai ad un passo, pronto a sferrare un colpo letale, un fendente verticale che avrebbe diviso il Corsaro a metà come una noce di cocco, accadde. Il tremore si accentuò, le striature rossastre dipinsero mille e mille sfumature cangianti sulla pelle di Lorencillo, i capelli biondi parvero accorciarsi e voler tornare dentro la testa, il terzo occhio si fece strada a forza sulla fronte del Flagello, la muscolatura parve incrementare, le labbra sottili e taglienti gonfiarsi. La lunga coda, che finiva in una spada affilata contornata da due spuntoni ossei lì dove ci sarebbe dovuta essere la guardia, saettò nell'aria, prima di abbattersi fragorosamente al suolo. Il colpo di Petey saettò nell'aria, pronto a compiere il suo ferale dovere. Ma non centrò il bersaglio.



Con un rapido movimento, la Bestia di Pirate's Bay portò la mano alla bandoliera trattenuta a tracolla, estraendone con fulminea rapidità il pistolese. Il pugnale, notoriamente usato per parare i colpi dell'avversario, anche quella volta servì allo scopo, almeno in parte: l'attacco del ritornato era stato troppo violento, e per evitare di spezzare la lama del pugnale il Flagello era stato costretto ad assecondarne almeno in parte il movimento, piegando il ginocchio destro fino al suolo. Tuttavia, in quel modo l'inclinazione data all'incrocio di lame era andata mutando drasticamente, permettendo all'arma del nemico di scivolare in avanti di una decina di centimetri, quanto basta per provocare un innocuo ma doloroso taglio poco sopra la spalla destra della Belva. Lo stridio dei denti digrignati accompagnò quello dell'acciaio, un turbine di scintille scomparve prima che il primo sangue irrigasse la ferita.

La mano sinistra, quella disarmata, scivolò a terra a far compagnia al ginocchio. Con un filo di voce, Apocryphe sussurrò parole di dileggio che forse si sarebbero adattata a ben altra situazione. La superbia, si sa, non giova alla reputazione.
D'altra parte, una buona reputazione era uno di quei fastidi di cui non aveva mai sofferto.
« Spiacente Petey, ma non sei proprio il mio tipo. »
E fu il Vuoto.

Come risucchiato dal terreno, come se una voragine si fosse aperta nel suolo per rimandare il demone all'inferno, di Apocryphe non c'era più alcuna traccia. No, nessuna traccia. Ma prima che la ragazzina potesse accorgersene, considerato che il corpo del ritornato si trovava tra lei ed il rannicchiato demone, lui le sarebbe spuntato alle spalle, emergendo dalla stessa nuda terra che lo avrebbe accolto -la stessa che avrebbe accolto il sangue di entrambi, era ben certo.
Sarebbe uscito alle spalle di quella tronfia assassina, senza produrre alcun rumore, ad appena mezzo metro di distanza: certo non si riteneva un grande bucaniere, ma un colpo a bruciapelo su di un avversario colto alle spalle era impossibile da fallire. Nella mano destra campeggiava ancora il pistolese, pronto a colpire penetrando di fianco, tra la quarta e la quinta costola, trapassando immediatamente il cuore; nella sinistra, invece, c'era la pistola che avrebbe sparato. Una pistola ad avancarica, con un solo colpo in canna. E su quel colpo c'era scritto il nome di quella puttanella.
Avrebbe sparato puntando alla testa, con il braccio ben proteso in avanti, e certo il colpo non avrebbe prodotto il benché minimo brusio. Avrebbe sparato per uccidere, nello stesso istante in cui sarebbe partito il colpo con il pistolese; al contempo, la lunga spada caudale, pronta a saettare, si sarebbe allunga in una veloce e sproporzionatamente crudele spazzata all'altezza delle caviglie.

Eppure, sul volto della Bestia non c'era nemmeno l'ombra del più pallido dei sorrisi.
Il gioco della Trama Nera era appena iniziato.



spoilercopy

Forma Demoniaca
ReC (300) ; AeV (375) ; PeRf (200) ; PeRm [250-100= (150)] ; CaeM (150)
---

. Feedback del Turno }

Stato Fisico: Lievissima ferita sopra la spalla destra (poco più che un graffio). PeRm diminuita di 100 punti per tutto il corso del duello.
Stato Psicologico: Scosso, ma perfettamente lucido.
Riserva Energetica: 95%
Dominio: Void Runner (I-II) - Absolute Defence (I-II-III)

Consumi Utilizzati nel Turno: 1xBasso.

Equipaggiamento ¬
- Lagrima di Pirate's Bay: staccatasi dalla cintola, giace a terra ben distante (10 mt circa).
- Pistolese: mano destra (utilizzato 'Occhio del Mago' incastonato).
- Pistola: mano sinistra (colpi utilizzati: 1/5).


---

. Abilità Passive Utilizzate }

Anthem of the Evil :: Abilità Personale Passiva (Metagame)
Sono proprio le chiare regole su cui si basano i legami extraplanari che danno vita a forme razziali quali gli avatar a fare di Laurens una piccola anomalia: egli ha una tale percezione di sé, anche quando è Apocryphe a muoversi, da mantenere saldo ed intimo il legame fra le due entità, al punto da rendergli possibile il passaggio da una forma all'altra prescindendo da fattori esterni come la luce del sole o similari.

Over the Edge :: 2 Abilità Personali Passive (Metagame)
Avere una doppia natura può avvicinare un individuo al limite. Se poi la tua seconda natura senziente spinge per venire fuori rischiando di portarti a morte certa, sei costretto a renderti conto che il limite è già stato ampiamente superato. L'unione intima fra la natura di Apocryphe e quella di Lorencillo permette all'avatar di ampliare le sue conoscenze oltre i limiti canonici, dandogli accesso ad un secondo dominio, che viene svincolato dai limiti di livello. In termini di gioco, Apocryphe può utilizzare un secondo dominio, rinunciando a tutte le pergamene non incastonate; il secondo dominio otterrà l'accesso al livello successivo rispetto a quello energetico posseduto.

Shipwrecked :: Dominio Void Runner :: Livello I :: Effetto Passivo
Come effetto aggiuntivo -ma non per questo secondario- della comunione, il corpo del Flagello risulta privo di qualsiasi reazione chimica, tanto da risultare privo di odore a meno che non gli venga imposto tramite un qualche artificio. Al contempo, quello stesso corpo viene totalmente e perennemente avvolto dalla Trama Nera, che è ovunque e si prodiga nella protezione di coloro i quali riescono ad ottenere la Comunione. Quest'aura che avvolge il Corsaro, ancorché invisibile ed impercettibile, tende ad assorbire qualsiasi rumore prodotto da quest'ultimo, e perfino quelli prodotti dalle sue armi, fintantoché rimango in contatto con il suo corpo.

The Huntmaster :: Dominio Void Runner :: Livello II :: Effetto Passivo
Arrivando ad ottenere la Comunione con la Trama Nera, inoltre, la presenza del nulla all'interno del corpo permette di sviluppare una coordinazione nei movimenti fuori dall'ordinario, concedendo così la capacità -anche nei momenti più furibondi, di non lasciare mai la benché minima traccia del proprio passaggio: anche camminando sulla neve o nel fango, Laurens non si lascia dietro alcuna impronta, quasi non avesse peso.

El Maestro Digno :: Abilità Passiva dell'Artefatto Epico 'Lagrima di Pirate's Bay'
Si diceva il pirata senza cuore fosse talmente avido da conoscere a memoria ogni singolo oggetto presente nel suo tesoro, ogni moneta, il valore di ogni pietra preziosa e di ogni coppa o piatto pregiato. Nulla gli si sarebbe potuto sottrarre senza che ne venisse immediatamente a conoscenza. Così la sua lacrima, nera come la pece, ha donato alla spada la proprietà di appartenere in maniera totale al proprietario. Se qualcuno tentasse di sottrarla, dall’impugnatura si dipanerebbe una sottile lamina d’orata, che si stringerebbe intorno al polso del malcapitato con sempre maggiore forza, fino a stritolarlo. L’unico modo per liberarsi da tale dolorosissima morsa sarebbe a questo punto tagliare la mano stessa, che verrebbe immediatamente liberata dalla presa.
Utilizzata esclusivamente a scopo interpretativo, beninteso (cit.).


---

. Abilità Attive Utilizzate }

Behind Enemy Lines :: Dominio Void Runner :: Livello I :: Effetto Attivo (Consumo Basso)
La presenza del vuoto all'interno del corpo del Flagello dell'Ovest ha dato vita ad una capacità singolare, che gli permette -semplicemente poggiandovi sopra il palmo della mano- di attraversare una qualunque superficie come fosse incorporeo. Per utilizzare questa abilità sono necessari alcuni secondi di ferma concentrazione ed il pagamento di un obolo energetico pari ad un consumo Basso. Questa abilità ha solo due nei -volendo, anche trascurabili-: anzitutto, non può essere utilizzata in fase difensiva; secondariamente, il suo utilizzo può perdurare per un brevissimo lasso di tempo, costringendo quindi colui che la utilizza ad entrare ed uscire da una superficie nel corso del medesimo turno; ovviamente, una volta che si sarà usciti completamente dalla superficie in oggetto non sarà possibile attraversarla di nuovo se non tramite un secondo utilizzo dell'abilità.

---

. Note a piè pagina }

Allora, semplice semplice: il dialogo interiore tra Apocryphe e Lorencillo ruota attorno alla figura della donna di Lorencillo, morta anni prima a causa sua (almeno in parte). Ora, Apocryphe intima a Lorencillo di uccidersi o tornare a vivere come un essere normale, ribellandosi a quel dolore che lo rende incompleto, poiché Lorencillo si è unito in comunione alla Trama Nera (il dominio void runner) che concede di apprendere il cammino del 'Corpo Vuoto' fino a raggiungere la più elevata delle Cime: essere il vuoto, incarnarlo. Trascurando questi aspetti di pura interpretazione, il susseguirsi delle azioni è semplice: subisco in pieno l'attacco psichico (che mi manda da 250 a 150 di PeRm), e parimenti subisco il colpo che fa rotolare lontana la Lagrima, staccandola con fin troppa energia dalla mia cintola. Riesco a parare tuttavia l'attacco dello scheletro, subendone una ferita minima in forza della sua superiore forza fisica, quindi mi piego al suolo per nascondermi agli occhi di Mirzah, usando Petey come copertura, e utilizzo il Void Runner per sparire al suolo e ricomparirle alle spalle. Sempre il funzione del Void Runner, il colpo di pistola, i movimenti ecc. ecc. dovrebbero risultare privi di suono, e l'attacco è chiaro: Colpo di pistola alla testa, spazzata della spada caudale all'altezza delle caviglie, e colpo di pistolese (potenziato dall'occhio del mago, portandolo a potenza Media) al cuore. E mi pare sia tutto.
 
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view post Posted on 29/9/2011, 22:34

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~.Dèmoni.
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E torna pure alla tua forma atavica
tu, che come me sei simile agli Dei
torna all'avere identità e destino
torna ad avere un corpo della stessa materia
della stessa sostanza
un corpo libero.


E lo sconosciuto mutò. La sua pelle si cosse, si indurì e si gonfiò, un bulbo oculare gli spuntò sulla fronte come un fiore nel campo del diavolo. "L'uomo" senza nome divenne più simile a un bestione antidiluviano con la sua lunga coda frastagliata d'osso, le labbra turgide e sgraziate, fuori da ogni tentativo di apparire misurato e fine, il suo corpo, al contrario delle sue parole ancora strette in quel falso, costruito e patetico modo di schernire l'avversario, il suo corpo si liberò.


Lontano, quando il mondo era giovane

Mirzah era là: perché persino lei una volta era stata lontano, era stata fuori.
Libera nel suo corpo e non nella pallida imitazionea di un simulacro umano. Quando non c'erano mani tagliate da oggetti incantati o uomini come formiche a urlare e tingere il mondo di rosso.

Un tempo in cui poteva sentire
la voce graffiante del deserto,

il suo crrr, crrr, strusciare nel vento,
quando ancora il suo riflesso coincideva con la sua immagine.



Forse il suo avversario la voce del deserto non l'aveva mai sentita, anzi, era quasi sicuramente così. O almeno non ne dava segni; d'altronde, perché avrebbe dovuto? Erano le riflessioni di Mirzah a ricollegare la trasformazione con i periodi dimenticati del suo passato, e le riflessioni erano tra le poche cose di cui ancora la Djinn avesse possesso. Pensieri scanditi dal cadere della lama e dallo sbattere del colpo del fu-Petey, a vuoto, sul terreno; mentre il tempo era congelato in una nuvola di polvere. E Mirzah pensò che forse l'altro non capiva l'importanza di avere un vero corpo, un vero aspetto, un vero viso.

" Da quanto tempo hai dimenticato il tuo volto? "

Per quanto tempo non aveva avuto un corpo che non fosse solo la manifestazione della schiavitù e della menzogna? E doveva riconoscere, allo sconosciuto, il gran merito di averle fatto capire, no, averle ricordato, aver reso possibile che nella sua mente lei tornasse a formulare pensieri di libertà.

E per questo gli era grata.
E per questo, lo sconosciuto era più forte di lei, anche se non lo sapeva:
lo sconosciuto non aveva perso, ancora, la sua essenza in un mucchio di pezzi di coccio ovali con due buchi per gli occhi.



Ma cosa diceva, la voce del deserto? Col suo solenne e lento raschio di sabbia, granito, roccia?

" Mirzah, " diceva, " Mirzah. "

" Siamo datteri. E scorpioni. E vermi e sabbia. E siamo qui.
Questo è ciò che siamo, Mirzah. Quello che siamo stati fatti per essere.
"





derp1w
E si abbassò, si abbassò coperto, per così dire, dalle ossa storte dello scheletro richiamato, le ossa
bianche guarnite di striscioline di carne ancora fresca. E Mirzah lo vide sparire nella terra come un'onda, una duna nel deserto. Perso il contatto con il suo nemico - l'avversario, ora più sgraziato, eppure bellissimo, nella sua forma demoniaca, era scoparto nel suolo, la coda che era sgusciata via come la pinna caudale di uno squalo delle sabbie - Mirzah riprese il senso della realtà, i pensieri che la lasciarono ragionare con un retrogusto amaro e dolce in bocca.

Siamo datteri. E scorpioni, pensò.

Così era allerta quando il nemico uscì dal suolo alle sue spalle, abbastanza da girarsi su se stessa verso il nemico e il suo terzo occhio. Abbastanza da allontanarsi, non abbastanza da impedire che il silenzioso pugnale le ferisse il costato con un urlo d'animale, non abbastanza da preservare le tempie da un colpo graffiante di pistola, ma abbastanza da far si che la coda ossea colpisse il vuoto in un movimento fluido e ininterrotto.

E se non fosse stato per il dolore, tanto forte da fermarle il cuore per un attimo, la sua espressione sarebbe ancora stata riflessiva nell'atto di lasciar cadere un fumogeno, a terra, a pochi centimetri dalla coda affusolata.

Nel fumo nero, alzò una pistola al cielo come per colpire, e un raggio luminoso per un attimo illuminò la foschia innaturale.
« Per oggi, ti sono grata, anche se non so a chi mi rivolgo. »

Disse, dando al nemico l'unico e l'ultimo indizio utile a determinare la sua posizione, nonostante la battaglia. Con una voce per una volta tanto sincera, che non stonava nell'uscire dalle sue labbra. Mano sul cuore, a fermare il sangue, a tenersi stretta una sensazione, un'emozione. Il ricordo che il bucaniere le aveva regalato involontariamente. Iniziò a correre, mentre lo scheletro che controllava le correva incontro, per scambiarsi di posto e bloccare, semmai, l'avanzata del pirata.

speak22

Aveva riposto entrambe le pistole, coprendole nei vestiti, e si teneva la mano affusolata stretta sulla ferita aperta, sangue polvere e stoffa che si mischiavano sul suo mantello. Si diresse, nel fumo, verso il punto dal quale provenivano ancora le urla del malcapitato che aveva raccolto la spada magica del suo avversario: l'unico punto dell'arena già sporco di sangue, laddove quindi non avrebbe destato sospetti se avesse macchiato il terreno col suo. Mentre si muoveva, sentiva il Sigillo del Pavone pizzicare e muoversi sulla sua schiena, mentre le sue membra si irrobustivano e le sue ossa mutavano posizione in una danza macabra e con un'ironia da becchini.
Infine, Mirzah gettò via il mantello al suolo e si gettò tra la folla, nei suoi vestiti da uomo che ora le andavano stretti. Quando il fumo si sarebbe diradato, il suo avversario non avrebbe visto la ragazzina dai capelli blu scuro scrutarlo in mezzo agli uomini che assistevano allo scontro.
In effetti non avrebbe visto donne.

Il demone dai tre occhi aveva ricordato a Mirzah che esiste la libertà,
la libertà di essere, nella mente e nel corpo, se stessi, senza finzioni;
Per questo grazie ai poteri del Sigillo che la rendeva schiava,
Mirzah aveva deciso di regalargli un gioco di maschere. Un inganno.


Mescolato tra le facce dei presenti, non avrebbe visto il volto delicato di Mirzah.
Ma la faccia austera di Jevanni Glacendrangh.







CITAZIONE

| ReC: 275 | AeV: 175 | PerF: 150 | PerM: 300 | CaeM: 400 |

Status Fisico: Ferita Media al costato, vicino al cuore, graffio lieve alla tempia sinistra.
Status Mentale: "Grata" a Lorencillo, particolarmente calma durante lo scontro
Energia: 58%
33 % C - 15% A - 6% M - 2% B.

Colpi nelle pistole: 8 Impugnate: No.



Abilità Passive:

Effetti passivi del dominio I."i colpi lanciati dal portatore non potranno più essere evitate unicamente con l'ausilio della velocità".
II."Il tiratore potrà ricaricare le proprie armi in un tempo effettivo brevissimo"
III. "Il portatore potrà designare un singolo bersaglio vivente"

Istancabile. [Passiva umani]. [Anello del potere]. [Passiva che alza il dominio di un livello].

IV لفظ ~ La Parola [Passiva dell'artefatto, permette di avvertire l'aura di altri artefatti.].

Abilità Attive:

Predoni Deceduti. Evocazione a costo Alto, energia Verde, potenza media. [Pergamena "Scheletro Guerriero"]

CITAZIONE
V ان کی شرکت ~ L'aspetto
Ti apparirà come fragile e indifeso. Ti apparirà e i tuoi occhi riusciranno ad abbracciarlo. Ma non lasciarti mai ingannare: la sua casa è il deserto, la sua forma ogni singolo granello di sabbia.

Il sigillo impone al demone di mantenere un aspetto tollerabile agli occhi dell'uomo. Esseno stato però imposto sulla sua pelle, non è in grado di precludere ogni spiraglio e confinarlo perennemente in una sola forma. Egli proviene da un mondo di corpi mostruosi alti fino al cielo e non ha alcuna esperienza innata di umanità, potendosi basare solamente su quello che si trova davanti. Così, con un consumo pari a Medio, potrà assumere per due turni l'aspetto di uno degli umani che ha incontrato, diventandone la copia esatta. Unico possibile modo per distinguere il Djinn sarà dato dal Sigillo, che rimarrà inalterato nella propria posizione. [Attiva dell'artefatto, costo Medio.]

Costellazione.
Una tecnica a dir poco infida.
Il negromante concentrerà la propria energia nel palmo della mano, in grande quantità, per poi scagliarla verso l'alto, nell'alto del cielo, apparentemente senza che vi sia alcun effetto. Nulla sul capo di battaglia cambierà, né qualcosa colpirà l'avversario.
Il turno successivo del negromante, però, il raggio scagliato verso l'alto calerà sul capo dell'avversario, potente, per distruggerlo. Di pura energia maligna questo provocherà un danno pari ad alto. Contro angeli in qualsiasi forma il danno peggiorerà ancora, divenendo di livello critico, e tale sarà la potenza della tecnica. Contro i demoni andrà considerato di livello medio.
La tecnica è incredibilmente pericolosa, poiché permette al negromante di creare piani di battaglia astuti e ingegnosi, sfruttando una tempistica complessa e articolata.
Consumo di energia: Alto

Allora, dopo tutto il trip mentale di Mirzah, scatenato dalla trasformazione in demone di Lorencillo, quello che succede è ben semplice. Sfrutto quella che secondo me è un'imperfezione nella tua strategia: dici di ripararti dietro lo scheletro rianimato, ma proprio per la sua natura di scheletro, non capisco come possa dare copertura a un corpo in carne ed ossa - irrobustito, oltretutto, dalla trasformazione. Quindi, dico che Mirzah vede il suo avversario scendere nel terreno ed è in guardia: si guarda attorno, lo vede risalire, ma è comunque troppo lenta e viene colpita dal pugnalese mentre si gira e indietreggia per fronteggiare la minaccia. La ferita quindi dalla schiena passa ad essere al petto, ma poco cambia.
In verità non so se mi sono regolato bene con le ferite, ma visto che la descrizione dice "potenza media" ho messo un danno medio. Il proiettile la prende di striscio, la coda, invece, manca il bersaglio.

Subito dopo Mirzah lancia un fumogeno a terra e scappa nella direzione dello scheletro - che corre nella direzione opposta e si scontrerà contro Lorencillo, se lui non si leva prima (si tratta comunque di un semplice impedimento, più che di un attacco vero e proprio: il predone non attacca veramente, visto che Mirzah non può stabilire con certezza dove sei). Inoltre lo scheletro finisce il suo tempo di evocazione nel tuo turno, quindi puoi dire che ritorna ad essere un mucchietto d'ossa sparse.
Nel frattempo, Mirzah solleva una mano al cielo e usa la tecnica "costellazione", ancora dentro la cortina di fumo. Mentre corre si dirige verso l'uomo che ha perso la mano per via della Lacrima, dove presumibilmente il terreno è già macchiato di sangue, poi usa l'abilità a costo medio dell'artefatto per camuffarsi: anche qui mi tocca citare Coldest: l'aspetto che prende Mirzah è quello del suo pg.
Mirzah, senza mantello (lo getta a terra) rimane a guardarti cercando di mescolarsi tra la folla.

N.B.: Per sbaglio avevo editato, cancellando, il post precedente sostituendolo con questo. Per fortuna l'avevo salvato, quindi l'ho potuto rimettere. Dovrebbe essere tutto a posto, mi scuso per l'inconveniente.



 
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view post Posted on 7/10/2011, 22:04
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Ed infine ci furono solo fumo e sangue.
Il sangue, quello della piccola fiammiferaia, pronta a far fuoco con le pistole ma decisamente meno svelta quando si trattava di evitare il lugubre fruscio delle lame. Il fumo, invece, scaturiva da qualcosa che era caduto a terra, una piccola diavoleria capace di sprigionare sbuffi di fuliggine in gran quantità. Con gli occhi che lacrimavano e il dorso della mano sinistra premuto sulle labbra, il Demone Corsaro si scoprì a meravigliarsi per quel trucco inaspettato, ma la sua sorpresa non poté non accentuarsi ulteriormente quando la ragazzina lo ringraziò per ciò che stava accadendo.
Che quella piccola assassina non ci stesse troppo con la testa Lorencillo l'aveva subito intuito, fin troppo facile arguire qualcosa del genere, se è vero che il simile riconosce il simile; eppure, quella frase dava completezza alle supposizioni, trasformandole in certezze. A stento riuscì a vedere una sagoma luminosa fendere il fumo, proiettandosi in cielo con una scia che sembrava quella di una cometa. Poi non vide più nulla.

« Coff-Coff-- » tossicchiò, sputando saliva, prima di berciare la sua risposta con voce arrochita
« Non c'è di che, piccola: un vero piacere. »
Lo stesso che proverò nel divorarti il cuore -ammesso che tu ne abbia uno.

Continuando a tossire in maniera sempre più frenetica, tanto che la cassa toracica iniziava a dolergli in preda a ritmici spasmi convulsi, fece alcuni passi indietro, cercando di allontanarsi da quella nube infernale che gli toglieva le forze ed il respiro. Ma non fece in tempo.
I suoi passi erano incerti senza riuscire a scorgere una direzione, ogni suo respiro costellato di dolori esacerbanti e silenziose quanto irripetibili bestemmie. Si aspettava di essere attaccato da un momento all'altro, se non da quella ferale meretrice almeno dal buon vecchio Petey, che senz'altro doveva essersi offeso quando il Demone aveva opposto un secco rifiuto alle sue discutibili avances.
Fu proprio in mezzo al fumo che alla Belva parve d'intravedere qualcosa che muoversi -o forse erano solo i suoi occhi che iniziavano a mandargli messaggi sbagliati. Fece ancora un passo indietro, e in un istante, il suo più fondato timore si aprì la strada tra le mucillagini per venirgli incontro con un ringhio degno del Cerbero.

occhio2

La lama dello scheletro si alzò, in uno scintillare confuso dalla scarsa visibilità, quindi si abbatté con violenza addosso al Corsaro. Fu una questione di istanti, infinitesimali frazioni di tempo trascorse tra l'attimo in cui Apocryphe si era trovato di fronte il non-morto e quando aveva capito, con tragica consapevolezza, che in quell'inferno dagli impalpabili confini grigiastri non sarebbe riuscito a reggere il confronto fisico. Per questo decise di mischiare il rosso cupo del sangue al fumo che li circondava, avvolgendosi in un bozzolo energetico che lo circondò in un abbraccio consolatorio, profondendosi nel difendere le membra della Bestia dall'assalto nemico.
Il colpo sferrato dallo scheletro raggiunse la barriera, s'incoccò, la lama parve vibrare, e le vibrazioni si ricondussero al braccio composto di sole ossa, che schizzò indietro. Forse il buon vecchio Petey avrebbe voluto continuare a combattere, anche solo per poter fingere la sua non-vita ancora per qualche istante; avrebbe voluto servire chi gli aveva donato la morte perché era sempre meglio che tornare a non essere nient'altro che cibo per i vermi. Avrebbe voluto, forse.
Fatto sta che non poté desiderare oltre: le ossa iniziarono a sfarinarsi. Il primo a cedere fu il bacino, che collassò su sé stesso, portandosi dietro nella polvere quello che era stato il busto di un'uomo; la spada gli cadde di mano, ed anche quella si sgretolò al contatto col suolo, finché non rimase nient'altro che polvere pronta a disperdersi nel fumo come parole al vento.
Cenere alla cenere, e mai c'era stata frase più adatta.

Attonita, la Bestia di Pirate's Bay rimase ad osservare il rapido declino dell'avversario, una seconda morte forse ancora più amara della prima, funestata dalla sconcertante e fugace gloria del ritorno.
Pur sperando che quello scheletro non avesse conservato coscienza nel suo ritorno, il Flagello dell'Ovest non riuscì a reprimere l'impulso di dar sfogo alla propria vena cinica.
« Niente di personale, amico » mormorò con un sorriso storto sulle labbra, mentre arrancava oltre il fumo che ormai stava disperdendosi,
« ma non ho mai amato la promiscuità con i non-morti. E comunque, non eri il mio tipo. »

Con noncuranza lasciò cadere a terra la sua pistola, trattenendo invece fra le dita annerite il pugnale sporco di una mistura dall'odore acre, forse sangue incrostato dalla polvere. Attorniato dal tossire dei presenti, anche loro alle prese con ciò che rimaneva della nube di fumo, Apocryphe si guardò attorno. Dove un uomo si lamentava con le sue ultime forze, trattenendo nella mano sinistra il moncherino della destra, c'era un mantello screziato di rosso. Poco distante, la Lagrima di Pirate's Bay giaceva nella polvere. Della ragazzina non c'era traccia, però: forse si era nascosta tra la folla per colpirlo alle spalle quando avesse abbassato la guardia, ma per quanto sforzasse i suoi occhi ancora sconvolti dalle lacrime non riusciva a scorgerla. O forse era fuggita, subito dopo averlo ringraziato.

Misurando i passi, la Belva raggiunse la sua cazoleta, quindi la raccolse, rintuzzando un ultimo sussulto dei suoi polmoni, che grati tornavano a respirare aria e non cenere. Piegato a metà, sentì l'esofago bruciare, lo stomaco contorcerci in maniera simile a quando era proprio il demone a ringhiare tra le viscere di Lorencillo. Con un brivido, ricacciò indietro il conato di vomito, e raccolse la propria arma. Ad un primo -frettoloso- esame, la Lagrima sembrava ancora intatta.
Tirò un sospiro di sollievo, sciorinando un sorriso tutto per la folla, in particolare per lo sprovveduto che aveva cercato di rubargli la più preziosa delle sue armi.

Senza perdere nemmeno per un istante la sua espressione gioviale, il piccolo diavolo biondo si avvicinò all'uomo che ancora si contorceva al suolo. Un odore acre lo aggredì, accompagnato dalla visione di una macchia scura sui pantaloni dello sconosciuto. Quel tizio si era letteralmente pisciato addosso.
« Se sei ancora qui, ragazzina, farai meglio a guardare. »
E senza aggiungere altro, sempre sorridendo, infilò dieci centimetri di ottimo acciaio nella gola del malcapitato.
Si ritrasse immediatamente, per evitare d'insozzarsi nel sangue altrui, quindi sollevò il capo verso il cielo, accorgendosi della presenza di un secondo sole, più piccolo del primo. Probabilmente la cometa che aveva intravisto sgusciare fuori dall'inferno grigio.
Rise fra sé, e rimase a guardare.

Perché nonostante tutto quello che Mirzah potesse pensare di quell'essere, la piccola fiammiferaia doveva essere cosciente di trovarsi di fronte ad un cattivo vero. Uno di quelli capaci di spaccare la testa di un bambino con un attizzatoio senza nemmeno sporcarsi la camicia nuova.
Una vera Bestia.



spoilercopy

Forma Demoniaca
ReC (300) ; AeV (375) ; PeRf (200) ; PeRm [250-100= (150)] ; CaeM (150)
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. Feedback del Turno }

Stato Fisico: Lievissima ferita sopra la spalla destra (poco più che un graffio). PeRm diminuita di 100 punti per tutto il corso del duello. Dolore alla cassa toracica (a causa della tosse persistente).
Stato Psicologico: Scosso, ma perfettamente lucido.
Riserva Energetica: 90%
Dominio: Void Runner (I-II) - Absolute Defence (I-II-III)

Consumi Utilizzati nel Turno: 1xBasso.

Equipaggiamento ¬
- Lagrima di Pirate's Bay: recuperata, mano sinistra.
- Pistolese: mano destra (utilizzato 'Occhio del Mago' incastonato).
- Pistola: abbandonata a terra (colpi utilizzati: 1/5).


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. Abilità Passive Utilizzate }

Anthem of the Evil :: Abilità Personale Passiva (Metagame)
Sono proprio le chiare regole su cui si basano i legami extraplanari che danno vita a forme razziali quali gli avatar a fare di Laurens una piccola anomalia: egli ha una tale percezione di sé, anche quando è Apocryphe a muoversi, da mantenere saldo ed intimo il legame fra le due entità, al punto da rendergli possibile il passaggio da una forma all'altra prescindendo da fattori esterni come la luce del sole o similari.

Over the Edge :: 2 Abilità Personali Passive (Metagame)
Avere una doppia natura può avvicinare un individuo al limite. Se poi la tua seconda natura senziente spinge per venire fuori rischiando di portarti a morte certa, sei costretto a renderti conto che il limite è già stato ampiamente superato. L'unione intima fra la natura di Apocryphe e quella di Lorencillo permette all'avatar di ampliare le sue conoscenze oltre i limiti canonici, dandogli accesso ad un secondo dominio, che viene svincolato dai limiti di livello. In termini di gioco, Apocryphe può utilizzare un secondo dominio, rinunciando a tutte le pergamene non incastonate; il secondo dominio otterrà l'accesso al livello successivo rispetto a quello energetico posseduto.

Shipwrecked :: Dominio Void Runner :: Livello I :: Effetto Passivo
Come effetto aggiuntivo -ma non per questo secondario- della comunione, il corpo del Flagello risulta privo di qualsiasi reazione chimica, tanto da risultare privo di odore a meno che non gli venga imposto tramite un qualche artificio. Al contempo, quello stesso corpo viene totalmente e perennemente avvolto dalla Trama Nera, che è ovunque e si prodiga nella protezione di coloro i quali riescono ad ottenere la Comunione. Quest'aura che avvolge il Corsaro, ancorché invisibile ed impercettibile, tende ad assorbire qualsiasi rumore prodotto da quest'ultimo, e perfino quelli prodotti dalle sue armi, fintantoché rimango in contatto con il suo corpo.

The Huntmaster :: Dominio Void Runner :: Livello II :: Effetto Passivo
Arrivando ad ottenere la Comunione con la Trama Nera, inoltre, la presenza del nulla all'interno del corpo permette di sviluppare una coordinazione nei movimenti fuori dall'ordinario, concedendo così la capacità -anche nei momenti più furibondi, di non lasciare mai la benché minima traccia del proprio passaggio: anche camminando sulla neve o nel fango, Laurens non si lascia dietro alcuna impronta, quasi non avesse peso.

Sails at Midnight :: Dominio Absolute Defense :: Livello I :: Effetto Passivo
Quella di Salpare a Mezzanotte è una pratica ormai caduta in disuso, ma rimasta proverbiale da quando fu Michel du Grammont a pronunciarla, suggerendo ai Quattro Flagelli di salpare a mezzanotte per anticipare i tempi e cogliere in fallo il nemico senza dover subire grosse perdite; questa frase, detta pochi giorni prima dello storico assalto al Maniero del Re Goblin guidato da Laurens, hanno portato il Flagello dell'Ovest a riconsiderare la propria strategia, che ai tempi consisteva in una serie di cariche a testa bassa portate a stravolgere sul piano psico-fisico l'avversario, senza tenere conto dei suoi attacchi. D'altra parte, come lo stesso Lorencillo ebbe a dire, la vita media di un pirata dura circa cinque anni: non tengo in gran considerazione la mia sopravvivenza. Ragionamento da giovane scavezzacollo che nel tempo si è tramutato in più prudente non temo la morte, ma non ho fretta di incontrarla. Proprio per questo, nell'applicarsi con estrema dedizione allo studio dell'utilizzo della Trama Rossa, de Graaff è con il tempo divenuto in grado di erigere barriere difensive molto più in fretta di quanto non si possa fare normalmente, arrivando quasi ad azzerare lo scarto temporale che intercorre tra l'attacco nemico e la propria difesa. Questo ovviamente non lo mette automaticamente in salvo: è comunque necessario rendersi conto di come sta attaccando il nemico per essere in grado di opporsi con la difesa più adeguata. In termini di gioco, le difese potranno essere richiamate in maniera quasi istantanea.

Set Sail and Conquer :: Dominio Absolute Defense :: Livello I :: Effetto Passivo
Essere in grado di difendersi per tempo a volte non è sufficiente, basti pensare a quando non si sa da dove arriverà il prossimo attacco. Un attacco che potrebbe rivelarsi letale ed al quale sarebbe sciocco opporre una difesa inadeguata puntando tutto sulla fortuna. Dunque il secondo passo nell'applicazione della Trama Rossa si realizzò con la realizzazione di barriere difensive che pur avvolgendo il corpo a trecentosessanta gradi non perdevano una singola stilla del loro potenziale, risultando ben più efficaci della norma. In termini di gioco sarà possibile evocare barriere a trecentosessanta gradi che avranno lo stesso potenziale difensivo del consumo speso per evocarle.
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. Abilità Attive Utilizzate }

Over the Seas :: Dominio Absolute Defense :: Livello I :: Effetto Attivo (Utilizzato a Consumo Basso)
L'applicazione pratica della Trama Rossa ha così portato allo sviluppo di una serie di abilità volte a proteggere Laurens dagli assalti dei nemici, prendendo in esame varie tipologie offensive. Ad esempio, per parare dei semplici attacchi fisici, o per schermarsi dalle scariche di mitraglia, Laurens potrà lasciarsi avvolgere interamente da un bozzolo energetico dal lieve lucore scarlatto, validissima difesa contro gli attacchi fisici ma non altrettanto contro le abilità magiche avversarie, pagando l'obolo di un consumo Basso. Spendendo invece un consumo Medio, il bozzolo avrà un maggiore spessore, riuscendo quindi ad opporsi anche ad abilità nemiche non eccessivamente potenti, risultando comunque una valida alternativa in fase di difesa.

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. Note a piè pagina }

Ancora più semplice: Lorencillo soffre come un cane rimanendo dentro alla coltre di fumo, quindi si vede arrivare contro l'evocazione e utilizza una barriera a consumo basso per pararsi. Quindi l'evocazione sparisce -come dettomi dal mio avversario- e Lorencillo torna indietro, recupera la sua spada, sgozza chi ha provato a rubarla, e cerca con lo sguardo Mirzah, ma non la trova. Oltretutto, non avendo auspex di sorta, non sa se è ancora presente o meno, e non volendo eliminare tutta la gente presente, si limita a ignorare tutti fissando il 'nuovo sole' creato dalla Djinn.
Mi scuso per essermi fatto attendere ma l'altroieri mi è crashato il pc mentre scrivevo lo spoiler ed è stata dura trovare la voglia di riscrivere tutto il post.
 
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view post Posted on 15/12/2011, 16:18

Esperto
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Basta.



La costellazione sarebbe scesa su di lui, ma ormai non aveva alcuna importanza. Non c'era motivo di continuare lo scontro, e rovinare quel sentimento di empatia che il demone a tre occhi aveva suscitato in lei. L'aveva resa consapevole di una grande verità, l'aveva illuminata sulla fonte di tutti i suoi sentimenti di inferiorità. Lorencillo le aveva manifestato la sua incompletezza, dato che lui poteva trasformarsi in demone, mentre Mirzah rimaneva, e sarebbe sempre rimasta, intrappolata nelle volute d'inchiostro del sigillo.
Questa consapevolezza riportata alla luce, però, non creava dolore. Ma solo una sensazione di calma. E gratitudine per quello sconosciuto che in un certo senso aveva fatto così tanto per lei. Non avrebbe avuto senso continuare lo scontro.

Con le forme di Jevanni, distolse gli occhi. Il demone ovviamente non l'aveva riconosciuta, e presumibilmente non avrebbe avuto modo di capire che stava per abbandonare l'arena. Non in quel momento, nel quale i suoi sensi erano troppo tesi ad individuare un possibile attacco a sorpresa che non sarebbe mai arrivato. Con la voce del deserto che ancora le ronzava tra le orecchie, Mirzah si girò e cominciò a camminare lungo la strada polverosa, rivolgendo senza timore le spalle - ancora larghe e maschili per effetto del sigillo - a quello che era stato il suo avversario.

sunwatch



CITAZIONE

| ReC: 275 | AeV: 175 | PerF: 150 | PerM: 300 | CaeM: 400 |

Status Fisico: Ferita Media al costato, vicino al cuore, graffio lieve alla tempia sinistra.
Status Mentale: "Grata" a Lorencillo, particolarmente calma durante lo scontro
Energia: 58%
33 % C - 15% A - 6% M - 2% B.

Colpi nelle pistole: 8 Impugnate: No.



Abilità Passive:

Effetti passivi del dominio I."i colpi lanciati dal portatore non potranno più essere evitate unicamente con l'ausilio della velocità".
II."Il tiratore potrà ricaricare le proprie armi in un tempo effettivo brevissimo"
III. "Il portatore potrà designare un singolo bersaglio vivente"

Istancabile. [Passiva umani]. [Anello del potere]. [Passiva che alza il dominio di un livello].

IV لفظ ~ La Parola [Passiva dell'artefatto, permette di avvertire l'aura di altri artefatti.].

Abilità Attive:

Predoni Deceduti. Evocazione a costo Alto, energia Verde, potenza media. [Pergamena "Scheletro Guerriero"]

CITAZIONE
V ان کی شرکت ~ L'aspetto
Ti apparirà come fragile e indifeso. Ti apparirà e i tuoi occhi riusciranno ad abbracciarlo. Ma non lasciarti mai ingannare: la sua casa è il deserto, la sua forma ogni singolo granello di sabbia.

Il sigillo impone al demone di mantenere un aspetto tollerabile agli occhi dell'uomo. Esseno stato però imposto sulla sua pelle, non è in grado di precludere ogni spiraglio e confinarlo perennemente in una sola forma. Egli proviene da un mondo di corpi mostruosi alti fino al cielo e non ha alcuna esperienza innata di umanità, potendosi basare solamente su quello che si trova davanti. Così, con un consumo pari a Medio, potrà assumere per due turni l'aspetto di uno degli umani che ha incontrato, diventandone la copia esatta. Unico possibile modo per distinguere il Djinn sarà dato dal Sigillo, che rimarrà inalterato nella propria posizione. [Attiva dell'artefatto, costo Medio.]

Costellazione.
Una tecnica a dir poco infida.
Il negromante concentrerà la propria energia nel palmo della mano, in grande quantità, per poi scagliarla verso l'alto, nell'alto del cielo, apparentemente senza che vi sia alcun effetto. Nulla sul capo di battaglia cambierà, né qualcosa colpirà l'avversario.
Il turno successivo del negromante, però, il raggio scagliato verso l'alto calerà sul capo dell'avversario, potente, per distruggerlo. Di pura energia maligna questo provocherà un danno pari ad alto. Contro angeli in qualsiasi forma il danno peggiorerà ancora, divenendo di livello critico, e tale sarà la potenza della tecnica. Contro i demoni andrà considerato di livello medio.
La tecnica è incredibilmente pericolosa, poiché permette al negromante di creare piani di battaglia astuti e ingegnosi, sfruttando una tempistica complessa e articolata.
Consumo di energia: Alto

Ufficializzo solamente la volontà di abbandonare lo scontro. Al mio avversario la vittoria.



 
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Foxy's dream
view post Posted on 26/12/2011, 22:14




Il duello si chiude qui per abbandono. Apocryphe vince quindi a tavolino.
La quantità di post stesi finora non è sufficiente a stilare un giudizio completo, motivo per cui assegno direttamente il compenso che spetta al vincitore.

 
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8 replies since 28/8/2011, 22:54   511 views
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