| « Ehi tu! »
« … »
« Matte, dico a te! »
« Ma che cav… un PG che parla?! »
« No, sono tua cugina! Cazzo, certo che sono io che grido! »
« Beh, spiega velocemente che vuoi! Sono sul computer di scuola, se passa per di qua la Novel mi uccide! »
« Ah, sarei solo felice! »
« …uhm? »
« Vendetta, caro Matteo, vendetta! »
« Perché? »
« Ma sei una testa di cazzo! »
« Ou! Modera i termini! »
« Non modero i termini una beata minchia, caro mio!!! »
« Ah, no! Già se parli mi scandalizzo, se poi ti metti a offendere in dialetto!... »
« Adesso te ‘scolti, invece! »
« Ascolto solo se parli in Italiano corretto! »
Allora, vi descrivo ciò che mi stava accadendo con dovizia di particolari: o ero suonato, o ero suonato! Stop, finito. Questa era la dovizia. A voi sembrerà un po’ poca, ma un quattordicenne appassionato di GdR cosa deve pensare quando il frutto della sua mente gli impreca contro? Il PG di un forum, Zero, che io avevo generato (e non era neanche un oggetto 3D, era un’immagine che ognuno il quale leggeva la scheda del PG si figurava nella propria mente) mi aveva inveito contro!!! Posso solo illustrarvi il seguito, in quanto ero rimasto senza parole, sconcertato, la salivazione azzerata.
« Va bene… Matte, sai che sei una testa di cazzo? »
« BASTA! ME L’HAI GIÀ SBATTUTO IN FACCIA ALMENO TRE VOLTE! »
« E lo sai perché? »
« … »
« Io sì »
« E non tirarla lunga!!! Muoviti! »
« Beh… voi pirla là fuori scrivete cosa farci fare e a noi tocca eseguire. Scrivete tutto con il linguaggio più forbito possibile, comodi, il culo quadrato che ha preso la forma della sedia di merda su cui siete seduti, e a noi ci tocca correre dalla fortezza fino a Mìura, ci tocca prenderci le sfuriate dei Worg sulla schiena, e voi come niente dite “boh, è una leggera ferita di qua, una profonda di là, aveva tante, profonde, ferite, e sembrava trasudasse sangue da determinati segmenti…”! Vorrei vedervi a voi! »
« Allora ciccio! Dapprima, “a noi ci tocca” e “vorrei vedervi a voi” non si dice, se no dico anche “anche tu ce la puoi farcela”! »
« Ci ci ci, gne gne gne… »
« Guarda che l’uomo ha inventato il computer, l’uomo ha inventato internet, l’uomo ha inventato i forum e ora li usiamo per creare personaggi immaginari da far combattere. Non vi abbiamo chiesto mica noi di formarvi una coscienza! »
« Ehi, programmatore dei miei stivali! Non è 3D tutto il mondo, eh! Non esistono solo collisioni e oggetti nel pc! C’è pure il dolore, e meglio voi narratori del cacchio lo descrivete, meglio noi lo sentiamo! »
« Sì, va beh… Ma che cos’è, una convention di PG nella stanza dello spirito e del tempo? Quoto Luca, credo bene che ha rinchiuso Ray! Se rompeva come te!!! »
« Non hai valutato una cosa, pustola! Voi umani siete un tot a Como, un tot a Trieste, un tot in centro Italia e qualcuno nelle isole! Non è così facile per voi riunirvi, mentre noi siamo già tutti qui! Pirla! »
« E allora? Non ci vuole nulla ad organizzare un meeting, e poi cosa vorreste fare? »
Avevo descritto il PG quale arrogante, silenzioso, introverso, fiero, non aveva nulla da perdere… un lupo solitario, di quelli allergici al branco, i quali si sentivano molto feriti nell'orgoglio ogni qualvolta perdevano uno scontro... una cosa stile "Zanna Bianca" di Jack London. Non era per nulla simile a me! Io sono timorato di Dio, ho molte conseguenze da valutare sulle spalle, estroverso e ciarlone… Ecco perché quasi quasi il PG mi teneva testa in quella guerra verbale in cui esso menava imprecazioni. Mi toccava rispondere senza parole di una certa volgarità se no mi buscavo una nota sul registro. Mamma mia che casino! E intanto, in aula, quella truzza di Carol (una specie di damigiana con le gambe) aveva messo su musica pop… Merda! Era tutto quanto immensamente storto!
« E dai! Spegni quell'idiozia! » mi lamentai con la nanerottola. « Ciò ti pinguin! Non xe merda! Impara! » esclamò di tutta risposta la latrina militare senza catena (somiglia pure a quella). Ero nervosissimo, ma continuavo a parlare in italiano senza eccezionali “parolacce” a causa della professoressa che continuava a scandagliare la zona. E intanto c’era Zero che mi tambascava nel pc, mandando continuamente post su post. Nel frattempo un altro tizio in classe aveva acceso le casse, così mi toccava ascoltare Natasha Bedingfield e DJ Agostino allo stesso tempo. « Chiudete! » esclamò la prof. Mentre era distratta mi misi le cuffiette coi Metallica a pieno volume. “AAAHHH. Che goduria!”. In pratica non udivo più ciò che la prof gridava a quegli inutili individui, quei pessimi esseri dei miei undici compagni. Ero isolato. Vedevo il caos attorno a me soltanto se mi volgevo ad osservarlo, se no eravamo io, i Metallica e il mio PG. Era come avercelo davanti. Mi piaceva immaginare di essere in un’altra stanza analoga a quella in cui Ray era ingabbiato, solo che in quella seconda stanza c’eravamo "soltanto" io, Zero, i Metallica all'opera e, pronti a suonare, i Korn, i Sum-41, i Sonata Arctica, i Nirvana…
« E ora mi spieghi come mai ti metti ad ascoltare musica! »
« Perché, che problema c’è? E poi cosa ti interessa? Sto usando l’MP3! »
« Il problema è che tu ascolti tanti tipi di musica, e tra il rock, il punk, e il rap c’è pure il metal! E io non lo sopportoooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!! »
« E io lo adoro. E tra l’altro solo ora mi rendo conto di quanto scadenti sono i post se raccontati dal PG stesso… Ringrazia, invece che contestare! Ringrazia che scrivo io i post per te se no Lorenzo con il suo Elrond ti ammazzava in trenta secondi! »
« E ora? Che fai? No!!! »
Avevo appeso Zero a testa in giù, le mutande di fuori. Ray non sapeva se ridere o no: da una parte c’era chi stava peggio di lui, dall’altra lui era in una gabbia, chiuso da Luca.
Aumentai ulteriormente il volume della musica. Stavo ascoltando la Sinfonia Numero 5 di Beethoven suonata dai Metallica assieme all’Orchestra Transiberiana. Esiste! Zero aveva smesso di postare. Quando il PG aveva ceduto (quindi potevo considerarmi vincitore del diverbio) mi resi conto che quasi quasi aveva ragione. Effettivamente noi scrittori preparavamo accuratamente il post per far colpo sugli altri utenti, modifiche su modifiche. Prima di spedirlo lo controllavamo decine di volte. O almeno lo facevano i migliori narratori, quelli che avevano maggior cura dell'illustrazione dell’ambiente, delle emozioni, dei movimenti del PG, come formulavano metafore personali, scritte per la prima volta da loro, nessun poeta o scrittore le aveva mai pronunciate prima. Mai inchiostro aveva tracciato quelle determinate linee. Questo ambaradam di idee, di cure, di ricchezza di particolari rendeva la vita difficile ai PG, che, naturalmente, eseguivano il tutto, sentivano ciò che volevamo sentissero, soffrivano quanto erano costretti a soffrire e venivano feriti per errori nostri, per i cosiddetti vuoti che noi giovani letterati lasciavamo inconsciamente nel testo, per sbaglio, per il semplice motivo che nessuno è perfetto.
« Zero… »
« Oh, è tornato il signorotto! Cominciava ad arrivarmi un po’ troppo sangue alla testa! »
Lo tirai giù.
« Grazie a Dio! »
« Scusa eh, ma come mai parli così tanto, oggi? »
« Perché sono incazzato! Hai scritto che sono emotivo, ma non che non parlo tanto quando mi incazzo! È un vuoto bello e buono! »
« Insomma… »
« Insomma cosa? »
« Va bene, dai, lascia stare. Proviamo a convincere Luca a liberare Ray, se no ci tocca passare alle maniere forti tutti quanti »
Zero si tirò su i pantaloni (che avevo provveduto a slacciare quando lo avevo appeso) e si mise ad aspettare. Neanche Ray era quello di sempre, non lo era Dexitea, non lo era nessuno. Erano altre persone i PG scesi in piazza. Il Zero taciturno era diventato un contestatore simil-1968, Ray aveva anche agito da riottoso. Il problema (loro) era che i PG potevano fare rivolte su rivolte senza risolvere nulla, tanto li controllavamo noi! Erano piccoli, insignificanti pensieri persi in un vuoto di parole buttate al vento, tanto tutto sarebbe finito, prima o poi. Tutto.
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