Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

~Lul Vs Emetah, Quest d'addestramento

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Mirkito15
view post Posted on 6/10/2011, 18:57




CITAZIONE

~Lul Vs Emetah
Gialla Vs Bianca
Primo post: Emetah.
Durata incontro: Due post di presentazione e quattro di combattimento.
Tempi di risposta: Cinque giorni dall'ultimo post avversario. (Concessa una singola proroga di tre giorni su richiesta)
Regole importanti!
Anche in questa seconda edizione verranno poste regole speciali per spronare gli utenti a fare valutazioni personali atte ad incrementarne lo stile di gioco.
Viene lasciata piena libertà di descrizione dell'ambiente al primo giocatore che deve postare. Per l'intera durata dell'incontro verranno inoltre vietate alcune cose ai partecipanti stessi.
I) Sarà fatto divieto ai partecipanti di richiedere qualunque cosa nella sezione apposita (Domande sul regolamento, etc.). Da questo momento in avanti infatti essi non dovranno domandare alcunché, decidendo di volta in volta come comportarsi in base alla loro idea di sportività e al loro buon senso. In seguito le azioni compiute saranno giudicate da me; mi impegnerò a darvi i consigli necessari a gestire altre situazioni simili in futuro.
P.s: ciò però non vi vieta di sfogliare il regolamento, le FaQ e il topic delle domande anche dieci volte al giorno per trovare risposte a vostri eventuali dubbi.
II) Sarà fatto divieto ai partecipanti di inserire schemini riassuntivi dei loro post al termine di essi. Dovrà invece essere compilato esclusivamente lo schema che vi metterò a disposizione. Anche in questo caso, il divieto è posto per far si che gli utenti prestino più attenzione alla parte scritta del post, in maniera tale che essa risulti chiara e semplice al di fuori di eventuali riassunti extra.
III) Come ulteriore regola viene posta la condizione di modificabilità dei post da parte del Qm, che potrà in ogni momento modificare l'entità dei danni, delle condizioni ambientali, climatiche e fisiche dei pg e dell'ambiente circostante.
Sappiano inoltre che dopo ogni post (uno per utente) vi sarà un mio intervento e perciò il limite di tempo previsto nell'incontro verrà applicato dal mio post e non da quello dell'avversario.


Schema riassuntivo di fine post da utilizzare (modificabile a piacere graficamente parlando):
CITAZIONE
Nome pg:
Statistiche personaggio:
Energia disponibile:
Tecniche passive attive:
Tecniche utilizzate nel turno o ancora attive dai turni precedenti:
Status fisico e psicologico:
 
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Emetah
view post Posted on 7/10/2011, 21:29




Non si ha mai pace, nè in Paradiso all'Inferno


narrato "pensato" <<parlato>> visione


Molte religioni, molti pensatori e molti folli narrano di un luogo dove i peccatori vengono puniti per l'eternità a causa delle colpe che vengono retribuite loro in vita e in morte; quasi tutti lo descrivono come un luogo buio in cui a splendere sono solo i fuochi che lambiscono i malcapitati e promettono loro dolori infiniti e crudeli.
Il Midgard era molto simile a questa descrizione: enormi terre spoglie e morte a causa del magma che scorre sotto come un fiume sotteraneo, l'aria puzza di zolfo e di brucita, il cielo è costantemente coperto dai fumi emessi dai vulcani, il sole oscurato a causa delle enormi montagne che cingono a Sud tutto il meridione di quel luogo senza vita.
I viaggiatori chiamano questa terra " la fine del mondo " e probabilmente la vera fine non sarebbe tanto diversa, anzi se l'Equilibrio cedesse si vedrebbero situazioni del genere in tutto il mondo e nessuno, che siano essi bifolchi o sovrani psicopatici e ambiziosi, ne sopraviverebbe.


_________________ __ _

<<la porta della fine>> è così che la chiamiamo noi sacerdoti << finchè non si aprirà, il mondo continuerà a sopravvivere, ma se il sigillo verrà rotto, l'Apocalisse si scatenerà e nemmeno il Primo sacerdote ,se resuscitasse, riuscirebbe ad impedire che essa divori il cuore di questa terra>>
<< Qual'è questo sigillo, maestro?>>
<< L'Equilibrio dell'anima. Se , ad esempio, un sacerdote morisse in nome di qualcosa che non è il divino, ecco, lì si romperebbe l'equilibrio e tutto verrebbe spazzato via, diverebbe Nulla.>>

_________________ __ _

La vista della porta, tanto decantata come la portatrice di distruzione, gli levò il fiato e anche gli incessanti fumi contribuirono. Tossì, tutta la polvere che gli era entrata nei polmoni. " Maledizone!" pensò mentre metteva la mano davanti la bocca e tossiva di nuovo.
Le sue visioni non l'avevano mai portato in un postaccio del genere, certo c'era Ferrah, ma era un oasi, un paradiso, in confronto al Midgard. Si incamminò facendo attenzione a non infilare il piede in qualcosa che l'avrebbe ustionato o , peggio, scarnificato.Tossì ancora. " Che posto di merda".
Quel luogo lo intimoriva e probabilmente molti condividevano le sue emozioni: non incontrò nessuno, uomo o animale, pianta o spirito, niente e nesuno, nemmeno uno scheletro o resti di case. Uno schifo.
Per il Sacerdote del Quarto Pilastro, rappresentate della Vita in Terra, quel posto era di sicuro l'inferno. La sua mente elencò tutti i posti orribili in cui era stato: il villaggio cosparso di cadaveri a Settentrione, Ferrah dove aveva combattuto contro due strane figure e di sicuro l'Altare dei Sei. Ma non riuscì a trovare un singolo motivo per cui dovessero essere peggiori.

Si diede un piccolo colpetto alla nuca e rinsavì da quei futili pensieri che gli rimbombavano nella testa. Non poteva deconcentrarsi nè perdere tempo. Doveva trovare il motivo per cui le sue visioni l'avevano portato lì forse un Olocarim o una risposta alle sue decine di domande o forse...nulla. Considerò anche quest'ultima possibilità dato che più di una volta le immagini del suo Io, la sua anima, lo avevano portato a niente di concreto.
Schivò un rivolo di lava rossa come il sangue, poi si sedette, esausto, su un masso che sporgeva non lontano dal fiumiciattolo e , nonostante il calore che emanava, lo trovò particolarmente comodo tanto da quasi addormentarsi. Quasi, appunto. Perchè nemmeno negli Inferi si è da soli e in pace.


Nome pg: Rewolf
Statistiche personaggio: ReC: 225 AeV: 100 PeRf: 150 PeRm: 225 CaeM: 150
Energia disponibile: 100 %
Tecniche passive attive: /
Tecniche utilizzate nel turno o ancora attive dai turni precedenti: /
Status fisico e psicologico: Stanco per il viaggio; intimorito dall'aspetto del territorio


Edited by Emetah - 7/10/2011, 23:07
 
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~Lul
view post Posted on 8/10/2011, 13:39




{I}

AUGUST BURNS RED


Nascere, crescere, amare. Ed infine morire. Non conosco altri verbi per descrivere sommamente la natura umana, effimera nell'essenza e - tuttavia - lanciata ogni volta nell'impresa di raggiungere sogni sempre più alti. L'inferno è disperazione e - mi insegnate - solo chi è stato veramente felice puà conoscere l'orrore dell'inferno della disperazione: solo chi ha perso ciò a cui teneva veramente può dirsi disperato. Solo chi muore ad un passo dalla meta può dirsi all'Inferno. Il ribollir del magma era spaventoso - ma al tempo stesso eccitante - per chi si muoveva - non preparato - nelle zone meridionali del Continente. Prima dell'Akerat veniva l'anticamera degli Inferi. Il limbo, lo chiamerebbe qualcuno.
Midgard, la chiamano su Asgradel.

Non guardò - come suo solito - il Sole, Lionet. Non ve n'era bisogno. L'aere scottava al punto che la pioggia si sarebbe dissolta in danzanti dorme di vapore, se solo avesse avuto la presunzione di calpestare i territori del Sud. Il caldo era una condizione che prescindeva dal Sole o dal Clima. Quello era il regno del Fuoco. Quello era il nido dei Draghi.
Contorse la bocca in una smorfia per permettere alla lingua di toccare la goccia di sudore che gli stava correndo sulla guancia. Era una cosa che faceva ogni tanto, assaporare - in minime dosi - quel sale che - fuggiasco - voleva scappare dal suo corpo.

« Non come il sangue. Quello è dolce. »

Non era stato lui a parlare, nè poteva essere stata qualunque creatura vivente. Era un posto morto, quello. La voce - l'insinuazione che aveva sentito era stata un chissàcchè di appena abbozzato da qualcosa - o qualcuno - che per forza di cose aveva trovato nel Meridione il suo rifugio ideale. Un sussurro come di un fantasma perverso, da cui tuttavia emergeva chiara la bramosia per il sangue. Una depravata sete di linfa vitale, una vampirica fame di vita.

« Esci allo scoperto, uomo. Mostra la tua depravata forma. »

Non sapeva se vi fosse qualcuno, in quell'Inferno. Anzi, probabilmente nessuno v'era davvero. Semplicemente - però - sperò di essersi sbagliato in quella semplice intuizione: l'altrui presenza avrebbe scongiurato i primi segni d'una pazzia che - si scoprì in seguito - non essere così infondata.

Nessuna risposta. Nessuna consapevolezza. Solo una mano passata sulla fronte ad asciugare il sudore. Nessun'altra goccia avrebbe solcato la sua guancia, quel giorno. Se non altro per evitare di tornare a sentire quella voce. Povero Cousland, lui credeva davvero a tutto ciò.

~~~

Passarono altre ore. Ore in cui i miraggi sembravano quasi tangibili e la fronte non aveva smesso di piangere lacrime amare. La porta di Midgard era tuttavia davanti a lui e - dopo quel tragitto nell'Inferno fuori le mura - non poteva permettersi di sfigurare davani a coloro che - passando - l'avrebbero visto. Indossò quindi la Nera Armatura dalle leonine effigi, e s'incamminò verso il Varco. Un piccolo ponte a campana era tutto ciò che separava la lingua di terreno sulla quale si trovava dalla zolla sulla quale si ergevano le mura. Un rivolo di caldo fluido rosso ribolliva sotto di lui. Una vista indubbiamente suggestiva e meravigliosa. Il sublime.
Poi qualcosa di inaspettato, improvviso, come un fiore sull'orlo di una rupe che si staglia coraggioso verso il cielo. Un ragazzo, alto - decisamente alto - e dagli albini capelli arruffati si riposava su un masso non lontano dal lavico rio.

« Quello è dolce. »

Taci. Silenzio. Solo una persona poteva influenzare il Cousland, e quello era il Grande Re.

« Salve, viandante. Avete qualcosa da bere? »





Non è un riassunto azioni, questo. Semplicemente volevo spiegare la dinamica di evoluzione del personaggio che intendo seguire. In seguito all'ottenimento dell'artefatto Sanguinante, ho deciso di rendere Lionet - giocata dopo giocata - sempre più spietato e assetato di sangue. Ergo, se noterete pensieri in conflitto con l'indole tendenzialmente tranquilla e solitaria del Cousland, sapete perchè :sisi: Let's begin!

ReC x 225 | AeV x 15o | PeRf x 15o | PeRm x 125 | CaeM x 75o
Basso x 6% | Medio x 11% | Alto x 22% | Critico x 44%
100% | Fisico Ottimale | Meravigliato dal Paesaggio ma fondamentalmente calmo

x Passiva personale che permette di mantenere la calma in situazioni - passive - difficili e critiche;
x Passiva derivante dal Dominio che raddoppia la CaeM in stato di camla;
x Passiva derivante dal Dominio che aggiunge un danno Basso ad ogni colpo fisico [ancora non rilevante].

Piccolo appunto sulla collocazione cronologica dell'incontro. Essendo i nostri personaggi coinvolti nella stessa quest, a ferro e fuoco di Sarnek, stavo pensando che sarebbe meglio che i nostri pg si conoscessero in questa giocata, decisamente più snella e rapida della quest in cui posteranno sette diverse persone, e che in quella si trattassero già da conoscenti :sisi: Cosa ne dici?
 
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Mirkito15
view post Posted on 18/10/2011, 01:21




CITAZIONE

Tenete presente che sarò molto puntiglioso, perciò molte critiche saranno semplicemente delle sottigliezze, che spesso alcuni giudici ignorano anche, ma che è bene vi sovvengano agli occhi.

Emetah
Scrittura e interpretazione: Procediamo a stenti. Le descrizioni, seppur presenti, sono povere. Non arricchisci i tuoi scritti con dettagli che potrebbero rendere invogliante la lettura. Tutto è abbozzato, embrionale. Lavoraci un pochino meglio, esponi i pensieri, oltre che in maniera diretta, anche in una forma indiretta, in maniera tale da amalgamare introspezione a descrizioni fisiche vere e proprie. Altro punto è tentare di dare un'identità al tuo personaggio sin dalle prime battute di un incontro: " Che posto di merda", è una sperimentazione che si osserva nel tuo post, però questa da la sensazione opposta che ci si aspetta. Prima si parla in continuazione di equilibrio, di divino, e poi scappi fuori con una frase rozza da locanda di periferia, rendendo il tuo personaggio più simile ad un ubriacone sgarbato che a un sacerdote altisonante.
Strategia: Non valutabile.
Sportività: Non valutabile.
Consigli generali: Concentrati prima di scrivere, durante la scrittura e anche dopo, quando rileggi e correggi. Un post si costruisce passo dopo passo con cura, non viene mai lasciato al caso. Descrizioni, sensazioni, lavora su questi due punti in particolare. Cosa vuoi che il lettore veda? Prima rendetene conto e poi mostralo! Non fare che venga lasciato qualcosa all'intuito, quella è una capacità che si acquisisce in seguito. Prima impara a mostrare tutto, ogni minimo sassolino.

~Lul
Scrittura e interpretazione: Non c'è che dire, l'introspezione e la descrizione sono i tuoi cavalli di battaglia. Tutto è limpido, scorrevole e piacevolissimo alla lettura. Piccoli particolari come il ritornare del duetto salato/dolce del sudore/sangue è una piccolezza graditissima. Continua su questa linea, perché per ora ho poco da rimproverarti. Sai usare le parole, concentrati così sugli altri due campi.
Strategia: Non valutabile.
Sportività: Non valutabile.
Consigli generali: Chi ben inizia è a metà dell'opera, vedi di non perderti per strada però.


 
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Emetah
view post Posted on 23/10/2011, 11:57




L'opposizione



Il terreno si frantumava rumorosamente sotto il peso di qualcuno o qualcosa; piccoli sassi venivano scacciati violentemente dal loro posto e costretti a rotolare fino a luoghi più tranquilli, dove non sarebbero stati disturbati nella loro pace.
Non senza sorpresa, Rewolf capì di non essere solo, che qualcun altro oltre a lui cercava qualcosa in quella terra. O forse cercava lui: poteva essere un sicario del Re, che l'aveva seguito all'Inferno del Meridione per poterlo uccidere tranquillamente e senza alcun testimone al di fuori delle rocce e dei fiumi di lava.
Il freddo invase il suo corpo: il sangue gli si gelò, durante ciascun respiro sentiva centinaia di schegge conficcarsi con violenza in ogni anfratto del suo corpo quasi trapassaserò gli organi. Il cuore pompava il sangue caldo a ritmi accellerati. Con quello sforzo il centro dell'anima tentò di infondere quel lucido desiderio di vita, tanto caro al co-inquilino che ospitava

<< Dunque?>>

L'Io aveva domandato e ciò imponeva una risposta, almeno da Rewolf

" Dovrei ucciderlo per te? "

<< Perchè no? O lui o te. E io ci tengo a tornare per mantenere la mia promessa.>>

Il tono dell'Io era tranquillo, caldo, quasi a volere rassicurare il padrone di casa

" Non farò sgorgare una singola goccia di sangue con la violenza. E questa discussione termina qui"

La freddezza di Rewolf aveva capovolto i ruoli: lui che era sempre allegro e spensierato, ora era addirittura più cinico del suo co-inquilino. Forse era la paura. O forse l'Io aveva ragione; perchè c'era qualcun altro nell'Inferno? cosa era venuto a fare?

Un bitorzoluto ciottolo, andatogli a sbattere sulla nuda caviglia, fece sparire dalla mente ogni pensiero, riportandolo alla realtà, svegliandolo dal mondo interiore in cui si era chiuso cercando la tranquillità, calore dell'anima.

<< Eccolo >> disse l'Io con un tono sbeffeggiante, quasi a tentare la mano di Rewolf, posta sull'elsa di Quarto, di agire e macellare con freddezza e cinica violenza quella figura.

" Non te lo ripeterò una seconda volta. Vattene."

<< Come vuoi tu >> il tono derisorio e tagliente come chi crede di sapere come andrà a finire e ride in faccia allo sciocco che non l'ha ascoltato

« Salve, viandante. Avete qualcosa da bere? »



La figura, fino a poco tempo fa soltanto un'ombra, pian piano all'occhio di Rewolf tornò ad essere un umano, un uomo, dai capelli più neri che avesse mai visto che cadevano lungo il viso a ciocche lasciandogli scoperto solo il viso, dai lineamenti rigidi, freddi, che tentava di assumere un'espressione calda e tranquillizzante.

<< Certo mio caro >> sorrise il sacerdote << Dovrei avere ancora un pò di succo di tulio >>

La mano sinistra sempre sull'elsa, la destra afferrò la borraccia di pelle dura lungo la cintura e con un movimento rigido, quasi inumano, la offrì al giovane

<< Questa ti rinfrescherà con quest'afa infernale. Io mi chiamo Rewolf, sono un
sacerdote. E tu come ti chiami? Dall'aspetto sembreresti un soldato, lavori per il Re? >>

E sorrise. Forse il più raggiante e tranquillizzante che avesse mai fatto, non voleva insospettirlo nè dargli una cattiva impressione. Lo stesso Primo Sacerdote disse << E lasciate i vostri nemici con un sorriso affinchè nella morte ricordino solo ciò>>.

Un sorriso che nasconde il ferro. Caldo contro freddo.


Nome pg: Rewolf
Statistiche personaggio: ReC: 225 AeV: 100 PeRf: 150 PeRm: 225 CaeM: 150
Energia disponibile: 100 %
Tecniche passive attive: /
Tecniche utilizzate nel turno o ancora attive dai turni precedenti: /
Status fisico e psicologico: Riposatosi un poco; All'allerta
 
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~Lul
view post Posted on 24/10/2011, 15:23




{II}

AUGUST BURNS RED


Il caldo continuava a battere inesorabile. Resisteva nel suo morso come un segugio che azzanna la preda tanto inseguita. Non mollava. Non accennava a placarsi.
Plic. Plic. Plic.
Il sudore - di contro - persisteva nello scivolare dalla fronte sulle gote, per poi lanciarsi giù per il collo, perdendosi nel tessuto della maglia sotto l'armatura. Gli sembrava - in quei momenti - di poter sopportare tutto, tutto ciò che non fosse altro calore. Scoprì ben presto di sbagliarsi. Peggio dell'umido calore del sudore c'erano solo delle inutili domande mentre il salino liquido continuava nella sua corsa. Eppure era stato lui ad interpellarlo. Eppure era stato lui a smuovere le parole di quello che - di primo acchitto - sembrava un monaco di qualche tempio o culto strano.

« Certo mio caro, dovrei avere ancora un po' di succo di tulio. Questa ti rinfrescherà da quest'afa infernale. Io mi chiamo Rewolf, sono un sacerdote. E tu come ti chiami? Dall'aspetto sembreresti un soldato, lavori per il Re? »

Ascoltò la risposta del sacerdote quasi con disinteresse. Era stranamente scortese, il Cousland, non si mosse nemmeno quando, gentilissimamente, egli porse verso il guerriero la propria borraccia. C'era qualcosa, in tutto ciò, che non tornava. Qualcosa che non era Lionet. Qualcosa che non faceva parte del Cousland.

« Che cazzo ci facciamo con quel succo? »

No. Ancora quella voce no. Tutto, tranne la follia del caldo. Un colpo di Sole, quasi sicuramente. Appoggiò la mano destra sull'elsa della spada di fu di Gabrahan, di quel che ne rimaneva. Di quel che restava di Sanguinante. Una pulsione. Una voglia infinita di strappare con la forza quella borraccia, e tutto il braccio che la porgeva.

[Leonia corse veloce verso quell'ascella, il filo rivolto verso l'alto, un rapido movimento dal basso, portato per tagliare di netto l'arto, sottraendolo all'interezza del corpo del ragazzo. Il sangue schizzò fuori prepotente, arrivando persino sul volto di Lionet, irrorandolo di quella linfa che - fino ad allora - la mezza spada gli aveva solo consigliato di bere. Con un sordo tonfo il braccio cadde a terra, negli istanti in cui una smorfia di dolore misto a terrore si stampava sul volto del sacerdote. Risate sadiche. Grida di paura. Il sangue. Il sudore. Il dolce e l'amaro.]

~~~

Torna alla realtà Lionet. Torna al mondo reale, non quello suggerito da una spada foriera del destino del vecchio proprietario. Guarda che cosa hai fatto. Guarda che cosa hai fomentato. Guarda in che modo hai trattato quel sacerdote. Sanguinante, la spada spezzata da te stesso, puntava nella direzione del tuo interlocutore. Sarebbe sembrata una minaccia, quella frase. Avrebbe - forse - dato vita ad un bagno di sangue. Prosit, Sanguinante.

« Io non lavoro per il Re. Io servo il Re. Io vivo per il Re. Io uccido per il Re. »





<p align="center">ReC x 225 | AeV x 15o | PeRf x 15o | PeRm x 125 | CaeM x 375
Basso x 6% | Medio x 11% | Alto x 22% | Critico x 44%
100% | Fisico Ottimale | Sotto l'influenza di Sanguinante (scelta interpretativa);
x Passiva derivante dal Dominio che raddoppia la CaeM in stato di calma;
x Passiva derivante dal Dominio che aggiunge un danno Basso ad ogni colpo fisico [ancora non rilevante].

Il problema era giustificare un attrito fra i nostri pacifici personaggi. Spero di esserci riuscito.
Ah, la parte fra le parentesi quadre è semplicemente una suggestione, un come sarebbe andata se.

 
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Mirkito15
view post Posted on 8/11/2011, 21:00




CITAZIONE

Emetah
Scrittura e interpretazione: C'è effettivamente un miglioramento in questo senso. Non commetti errori gravi e non riscontro importanti disattenzioni di battitura. Si nota dunque un impegno maggiore e una maggiore concentrazione nella stesura del post. Noto solo piccoli fraintendimenti, che risultano più da ignoranza (nel senso di non conoscenza di un dato fatto, non in senso spregiativo) che da scarsa attenzione. Un esempio? Coinquilino si scrive attaccato, senza "-", la parola co-inquilino è antiestetica oltretutto all'interno di un testo. Altro punto è sui due punti utilizzati nel primo paragrafo del post. Ok, ammetto che in senso forzatissimo possano anche essere utilizzati in quel contesto, ma sinceramente un bel punto fisso sarebbe stato molto meglio. Ti faccio notare in ultimo il paragrafo prima della tua parte parlata: troppo, veramente troppo lungo. Lo riporto qui: "La figura, fino a poco tempo fa soltanto un'ombra, pian piano all'occhio di Rewolf tornò ad essere un umano, un uomo, dai capelli più neri che avesse mai visto che cadevano lungo il viso a ciocche lasciandogli scoperto solo il viso, dai lineamenti rigidi, freddi, che tentava di assumere un'espressione calda e tranquillizzante.". Ora prova a leggerlo senza mai prendere fiato e capirai cosa intendo io per troppo lungo. In ogni caso, rispetto al primo post, i miglioramenti sono visibili e sensibili. Bravo, continua su questa strada, correggendo gli altri piccoli errori sparsi qua e là.
Strategia: Non valutabile.
Sportività: Non valutabile.
Consigli generali: Passo dopo passo stiamo migliorando. Si impara con il tempo, non tutto in una volta, quindi mi complimento con te.

~Lul
Scrittura e interpretazione: Prosegui con un'altra buona presentazione, portando alla luce a tratti il carattere del tuo personaggio, senza però trascurare le descrizioni. Noto sporadici errori di disattenzione però, come ridondanze di specificazioni. "Appoggiò la mano destra sull'elsa della spada di fu di Gabrahan"; questa frase ad esempio crea ambiguità e disturba l'armonia del post. "...della spada di fu di Gabrahan...", spero tu riesca a capire in autonomia che "di fu di Gabrahan" ha poco senso. A parte ciò è bello come hai osato nel breve trafiletto in cui hai fatto una previsione di un futuro che non si è svolto e come hai trovato il punto di rottura che potrebbe portare allo scontro. Ottimo in questo senso, null'altro da aggiungere.
Strategia: Non valutabile.
Sportività: Non valutabile.
Consigli generali: Sono interessato di vedere il tuo comportamento strategico/sportivo, poiché ammetto che sei ad un eccelso livello narrativo.


 
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Emetah
view post Posted on 15/11/2011, 21:48




Che si aprano le danze


Sudava. Forse per il caldo. Forse per il terrore. Forse per entrambi.

Rewolf temeva che l'Io avesse avuto ragione sullo sconosciuto, che egli fosse venuto nel Midgard soltanto per ammazzarlo e nascondere il suo corpo in uno dei crateri o scioglierlo nei fiumi di lava; poi ,tutto felice e orgoglioso di sè, il sicario sarebbe tornato dal tiranno intascando un bel gruzzolo. No. Non aveva intenzione di accettarlo.
Morire? Fuori discussione, troppo tempo lo separava dal realizzarsi del proprio progetto, Speranza.

Lo sconosciuto si era tradito da solo rivelando le sue bellicose intenzioni. Forse lo credeva un sacerdote inerme e indifeso? Oppure era molto sicuro di sè. In ogni caso era uno sprovveduto: persino il più ingenuo dei bambini sa che è un errore non temere il proprio avversario.

La lama spezzata, scintillante sotto il sole, puntava diretta verso il sacerdote seduto, il sorriso ancora stampato sul volto, che ora ritirava il braccio teso, un gesto di fraternità e amicizia,verso il proprio petto, quasi a volersi difendere dall'acciaio con la semplice carne.

Il cuore pulzava a ritmi inauditi, quasi a volersi godere gli ultimi istanti, come chi sa di morire da un momento all'altro.
Le gocce di sudore si univano a formare piccoli rivoli che dalla fronte scavavano il loro percorso lungo le guance fino al collo e lì scomparivano sottrate a loro percorso, quasi rapite, dalle vesti del sacerdote, come donzelle rapite da bravi senza nome.

L'Io per una volta non si fece sentire. Forse era deciso a gongolarsi nel suo angolino buio godendosi la scena e gioendo per il sanguinoso esito che la vicenda avrebbe di sicuro preso.
Lo crdeva anche Rewolf, oramai.
Nel suo animo era triste, il suo credo impone di non togliere la vita anche al più sanguinoso dei malvagi, e uccidere il sicario era andare contro lo Shanse. Forse Dio , dopo un'adeguata spiegazione e due settimane di preghiera ,avrebbe capito.

Al dunque, lo sconosciuto parlò:

« Io non lavoro per il Re. Io servo il Re. Io vivo per il Re. Io uccido per il Re. »


L'assassino aveva parlato, riferendo spudaratamente il suo compito, senza un briciolo di ritegno nè di rispetto. Dopottutto, perchè avrebbe dovuto farlo? Non c'era motivo logico. Se ne sarebbe pentito però; poteva semplicemente ucciderlo ed invece era fermo, la spada puntata, quasi a volere invitare, con quella spada tesa, la preda in un ballo di morte come fa il cavaliere quando porge la mano all'amata in uno di quei libri d'amore.

Il sorriso si spense, lasciando spazio ad un espressione severa, di rimprovero, verso colui che, ora, tentava di ucciderlo per avidità di ricchezze o per falsi ideali.

<< Sei troppo sicuro di te. Cosa ti fa pensare che la semplice superbia possa farti vincere? >>

La borraccia gli impediva qualsiasi azione della mano destra, così decise di liberarsene e , mirando al volto, la scagliò contro il sicario poi , di scatto, si alzò e sfonderando Quarto con la mancina mirò al braccio della spada per disarmarlo fulmineamente e chiudere in un attimo il duello.

Nella mano destra, libera, evocò Loto, la sua fidata katana, e , con un movimento veloce, tentò di colpire l'addome avversario ,di punta, per trapassarlo e chiudere definitivamente i conti.

Facile, pensò, fin troppo.



Nome pg: Rewolf
Statistiche personaggio: ReC: 225 AeV: 100 PeRf: 150 PeRm: 225 CaeM: 150
Energia disponibile: 100 %
Tecniche passive attive: /
Tecniche utilizzate nel turno o ancora attive dai turni precedenti:

Concessione dello Spazio: Uno dei fondamenti dello Shanse è lo Spazio: esso concede la forma alle cose e le crea dal proprio ventre. Rewolf ogni giorno prega e offre allo Spazio il proprio corpo, bagnato nell'acqua santa. Grazie a questi rituali il giovane sacerdote è riuscito ad ingraziarsi lo Spazio che gli ha concesso un dono: quando Rewolf vorrà, nella sua mano destra apparirà, come tirata fuori da un'altra dimensione, una katana, creata dal ventre dello Spazio.
Questa tecnica ha un costo pari a Nullo

Status fisico e psicologico: Illeso; Mente oscurata interamente dalla paura e dall'adrenalina

La borraccia conta , se ti prende, come danno fisico ovviamente
 
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~Lul
view post Posted on 18/11/2011, 17:02




{III}

AUGUST BURNS RED


Sicurezza. Cosa andava dicendo, quel monaco? Se un guerriero non avesse sicurezza, morirebbe al primo scontro. Se un Cavaliere non avesse fiducia in sè stesso, non riuscirebbe a servire il proprio Re. Se un armigero non avesse l'orgoglio che lo contraddistingue, perirebbe al primo attacco. Era già evidente, dopo quel primo scambio di battute, come il duello sarebbe andato a finire. Un monaco che non portava seco la fiducia nei propri mezzi era come un topo che - nonostante fosse coraggioso e bramasse il formaggio più d'ogni altra cosa al mondo - non osava uscire dalla propria tana per evitare che lo sguardo del gatto gli si posasse addosso.

« Squarta questo scarto e andiamocene »

Persino Sanguinante cominciava a perdere la pazienza. E - probabilmente - aveva ragione. Parlare non serviva più a nulla. Ragionare non avrebbe portato da nessuna parte. Ricordava bene gli insegnamenti di quando - nel Borgo - il Cousland era addestrato, insieme ai propri cugini, nell'arte della pugna. Già allora non aveva eguali nell'uso della spada. Già allora era pronto a reagire agli attacchi più subdoli. Semplicemente alzò il braccio libero, per deviare con l'avambraccio quella borraccia. Nulla di più di una bottarella. Se la sarebbe cavata - al massimo - con qualche livido.

~~~

A muoversi non fu Sanguinante, che rimase ferma ancora per poco, diretta verso l'avversario. Il polso della mano libera scattò in direzione di Leonia, che descrisse un movimento circolare, dapprima innalzandosi verso il cielo - che cominciava a tingersi delle cremisi sfumanture di quell'inferno - poi ricadendo pesante verso l'obbiettivo. Le spade del monaco stavano per colpire. La prima, quella che estrasse con la mancina, si dirigeva verso la spalla che impugnava Sanguinante, forse - chissà - per disarmarlo. L'altra apparve dal nulla, quasi materializzatasi per chissà quale ordine di chissà quale dio.

Sentìssi solo un unico clangore, tanta la maestria che il Cousland aveva nell'utilizzo di tali gingilli. Le lame cozzarono sulle loro controparti quasi simultaneamente, dando così l'impressione che l'impatto fosse uno e uno soltanto. Quel sacerdote, ora in piedi, aveva cercato di surclassare il Nero Leone proprio làddove egli non conosceva rivale alcuno, nell'uso della spada.

Mi dispiace, sacerdote. Scelta sbagliata.

Le lame deviarono il proprio corso, impattate dalle spade imugnate da Lionet. L'offensiva era stata neutralizzata col minimo sforzo. Non perchè non fosse stata ben portata - intendiamoci. Semplicemente, essa avrebbe potuto dare i propri frutti, ma non col Cousland. Non con Lionet. Non con un Cavaliere del Re. La differenza nella maestria nell'uso delle spade era troppo profonda. Troppo. Sorrise, il Leone, mentre Leonia si mosse veloce e repentina contro quella stessa spada che poco prima aveva conosciuto ed assaggiato il suo ferro. Loto, si chiamava ma - certo - questo non poteva saperlo.
Poco male, se l'offensiva avesse dato i suoi frutti, la bella katana del sacerdote sarebbe finita in frantumi.

Proprio come Sanguinante quel bel giorno d'inverno.



« Superbia? Non la vedi? La differenza fra noi due..

..è la classe
»

Sanguinante si mosse, dunque. Scivolò dapprima sul braccio che teneva Leonia. Non ne inficiò la funzionalità, assolutamente, semplicemente bevve del sangue prima di servire il suo padrone, prima di assaggiarne di nuovo, quasi volesse fare un approfondito confronto. Fu allora, subito dopo quel bacio alle carni del Cousland, che s'avviò gagliarda e repentina verso l'ascella del nemico. Se l'avesse aperta, ahi quale piacere!

Sangue, tanto sague da bere.




ReC x 225 | AeV x 15o | PeRf x 15o | PeRm x 125 | CaeM x 375
Basso x 6% | Medio x 11% | Alto x 22% | Critico x 44%
100% - (22%) = 78% | Ferita di Bassa entità sul braccio sinistro, autoinflitta
Sotto l'influenza di Sanguinante (scelta interpretativa);


x Passiva derivante dal Dominio che raddoppia la CaeM in stato di calma;
x Passiva derivante dal Dominio che aggiunge un danno Basso ad ogni colpo fisico.

Tecniche Utilizzate x
Il Cousland, infatti, focalizzando nella propria spada un quantitativo di energie pari ad Alto - potrà dotare la propria spada di un singolo attacco devastante che non avrà come bersaglio l'avversario ma proprio la sua spada fuori misura. Nel caso si riuscisse a colpirla dopo aver attivato la tecnica l'energia utilizzata andrebbe immediatamente a riversarsi contro la lama avversario rompendola irrimediabilmente in due pezzi distinti. L'arma rotta rimarrà tale per tutta la durata del combattimento. La tecnica può essere utilizzata anche su altri tipi di armi, ma non su scudi o armature. Questa tecnica basa la propria efficacia sulla CaeM del portatore e non sulla sua PeRm.

Sanguinante è una lama infranta dal proprio cordoglio, dissacrata nella propria integrità di arma, ma brandita dallo spirito cieco di rabbia dell'anima che vi dimora all'interno. La sua voglia di saziarsi del dolore altrui non si placherà mai, sopratutto in un duello. Bramando il sangue - di chiunque esso sia - Sanguinante sarà capace di ricercarne ancora, dolendo sempre più le proprie vittime. Per questo, passando la lama rotta sulla propria pelle e saziando per pochi istanti la sete della lama, il portatore potrà caricare Sanguinante di un sottile alone porpora, arrecando un danno pari a Basso ad un singolo avversario, col fendente sferrato immediatamente dopo. Al termine, tutto il sangue versato con il suo potere, rimarrà sulla lama di Sanguinante a lungo e di questo la stessa continuerà a nutrirsi lentamente. [Consumo Basso, danno pari a Basso al singolo avversario, basata sulla ReC, carica Sanguinante con 1 punto Sangue; Malus, danno Basso al portatore, in un punto a scelta].

Armi x
Leonia; utilizzata.
Sanguinante; utilizzata {p.ti sangue 1}
 
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view post Posted on 4/3/2012, 15:37
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La quest viene chiusa su decisione dello staff.
Vengono assegnate le seguenti ricompense.



CITAZIONE

Ai partecipanti: 250 gold.
Al QM: nessuna ricompensa a causa dell'abbandono.


 
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