Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

<span style=color:#000000>Inferno di</span> <span style=color:#9a3333><b>San, <i>Hanzo Masamune vs. Apocryphe

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Hanzo Masamune
view post Posted on 4/11/2011, 23:13




blood-1

Laurens de Graff vs. Hanzo Masamune
Rossa vs. Verde
B vs. C
Primo Post: Hanzo
Pk: Off
Posta in Palio: 100 gold.
Durata: Un post di presentazione + 4 attivi
Tempi di Risposta: Nessuno
Arena:
Cimitero di Valak
Nonostante il Midgard centrale sia già di per se un vero e proprio cimitero pare che, ironia della sorte, ve ne sia uno al suo interno. A giudicare dai ruderi tutti a torno è facile intuire che molti anni fa vi fosse un castello situato alle spalle di una delle montagne del Midgard. Di tale dimora vi è ormai solo un ricordo essendo rimasto di questo poco e nulla. Una sola parete e un piccolo angolo sono rimasti impiedi, le altre mura sono completamente crollate così come il tetto e le torri, ne restano ormai solo diverse rocce e qualche mattone in frantumi. A giudicare dallo stato in cui è ridotto il castello doveva essere molto antico, ormai quasi tutto sembra stato sotterrato dalla terra umida e lurida del Midgard. Viene chiamato cimitero in quanto vi sono situate, tutte attorno al castello, delle tombe fatte a mano con dei rami di legno a formare una croce, come se qualcuno si fosse prodigato a sotterrare ogni singolo cadavere uno alla volta. Per il resto non vi è altro se non un piccolo fiumiciattolo imbevuto dello scuro sangue degli orchi e qualche arbusto spoglio per fare atmosfera.



Edited by Hanzo Masamune - 5/11/2011, 19:22
 
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Hanzo Masamune
view post Posted on 4/11/2011, 23:49




Era il mio dovere
A me era stato affidato il compito di proteggerlo
Ma ora lui è morto e io ho fallito
Questo dolore...
Questo senso di colpa che provo non se ne andrà
non finché non l'avrò saziato col suo sangue.


Midgardcentrale

Era da diversi giorni che seguiva le tracce del pirata, impronte che lo avevano portato dritto nel Midgard centrale, un luogo dove avrebbe preferito non mettere piede. Tra le terre dell'Asgradel quella, insieme all'Akerat, poteva essere definita come inferno terrestre, nido di creature quali draghi e viverne. Ogni passo in quelle montagne era una vera tortura: l'olfatto pizzicava per il puzzo lasciato dai cadaveri, persino il suolo era sudicio ed appiccicoso. Nessuna traccia di vita se non per i versi delle creature che lo abitavano e, come se non bastasse, il sole era tanto da cuocente da rendere l'intero viaggio asfissiante... Puzzo e caldo non erano mai andati d'accordo.
Questa era la prima volta che Hanzo attraversava quelle rocce e quelle paludi, si era trovato in luoghi forse peggiori ma non andava pazzo per gite turistiche di quel tipo. Questo non bastava a tirarlo indietro, a muoverlo vi era una forza ben più grande, capace di ignorare ogni singolo timore: La Vendetta.

_ _ _ ________________________ _ _ _


« Sai Hanzo... »
Jecht era un uomo bello che fatto ma nonostante questo aveva mantenuto nel tempo un carattere allegro, solare e giovanile. Adorava scherzare, ubriacarsi, bighellonare in giro e infastidire le ragazze nonostante fosse felicemente sposato e con un piccolo figlio alle calcagna. Eppure, quando quell'uomo mostrava un briciolo di serietà, quella era lampante, lo si riconosceva subito e, non a caso, Hanzo, si preoccupava ogni qual volta sentiva quel tono di voce.
« Ti ho già parlato del mio vecchio Clan, no? »
Hanzo scrutò il suo volto sorridente eppure ricolmo di tristezza, notando nei suoi occhi il riflesso di un triste passato. Conosceva bene la storia del Clan Berserkgangr, della sua ferrea volontà di abbandonarlo correndo il rischio di finire ucciso al solo scopo di salvare Tidus dal destino da cui lui, purtroppo, non aveva avuto scampo. Annuì col capo, restando in silenzio come a rispettare un guerriero che apriva il suo cuore solo raramente; momenti del genere, per uno spadaccino come Hanzo, erano sacrosanti.
« Non so quanto a lungo tutto ciò potrà durare... Ehi, io sono il guerriero più forte del mondo ma quello è un intero clan bramoso della mia testa. Eheheheh. »
Una risata amara che lasciava intendere la preoccupazione di un uomo troppo fiero per potersi permettere parole da moccioso impaurito. Ma aveva ragione, quei bastardi prima o poi l'avrebbero trovato e avrebbero fatto piazza pulita di tutta la sua vita, a cominciare da sua moglie e il piccolo Tidus.
Si distese sul prato, appoggiando la nuca sulle braccia e contemplando una grossa nuvola spostarsi lentamente su un cielo candido. Jecht aveva ragione ma in questo momento aveva bisogno di qualcuno che lo tirasse su di morale, che lo portasse al suo solito splendore. A nessuno della sua famiglia avrebbe giovato vederlo così titubante, non più sicuro delle sue capacità. Per loro Jecht era sempre stato il migliore, l'imbattibile, colui che poteva tutto e non aveva paura di nessuno ed era importante mantenere quell'equilibrio.
« Non capisco di cosa ti stai preoccupando. » Hanzo agì con tono sereno e spavaldo, cercando di mietere ogni preoccupazione dell'amico. « Di certo tu sei troppo debole per vedertela con quel clan intero. » E con quella frase era sicuro di stuzzicare il suo orgoglio. « Ma loro non prendono certo in considerazione me! Io da solo basto a fare di loro parte della storia. »
Spostò lo sguardo su Jecht, sicuro di aver fatto breccia ma questo si limitò a sorridere nuovamente, con la stessa amarezza di poc'anzi. Questa volta, il Berserker, era davvero preoccupato. Stimolare il suo orgoglio non bastava, era la prima volta che lo vedeva così.
« Non potrai essere sempre presente nella mia vita, Hanzo.
E poi questa è una cosa che devo sbrigare da solo.
»
Per quanto non l'accettasse, Hanzo sapeva che l'amico aveva ragione, che era un suo problema, il suo incubo, la sua battaglia. Certo, avrebbe voluto partecipare a quella sua personale guerra, mettendosi al suo fianco ma Jecht era stato chiaro e lui avrebbe rispettato la sua volontà. Se si fossero trovati nella situazione opposta il Masamune non avrebbe accettato intromissioni da nessuno, neanche da lui.
« Solo, ti chiedo un favore. »
Lo spadaccino sentì come una fitta allo stomaco, non era da Jecht parlare in quel modo, chiedere favori. Impiegò qualche secondo per riacquistare lucidità dopodiché si limitò a non rispondere, consapevole che fosse palese che Hanzo avrebbe accettato, qualunque cosa Jecht gli avesse chiesto.
« Se dovesse succedermi qualcosa, eheheheh mi fa ridere solo pensarlo; beh, se succedesse prenditi tu cura di Tidus... È un piagnucolone, non resisterebbe un secondo di fronte la dura realtà della vita. »
Hanzo chiuse le palpebre, incapace di immaginare una realtà tanto dura per un uomo che aveva dato la vita intera per il bene del figlio. In volto era più scuro della pece ma annuì nuovamente, sobbarcandosi di quel fardello come se per lui fosse un dovere, il minimo verso un amico. Jecht sapeva che una promessa di Hanzo era infrangibile, dura ancor più delle sue spade. Si sentì rincuorato nel vederlo annuire a quella promessa, come se adesso potesse continuare in pace. Lo strattonò con un sorriso rinvigorito, quello era il vero Jecht.
« E non fare quella faccia seria. Non esiste ancora nessuno a questo mondo che possa spedirmi sottoterra.
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
»

_ _ _ ________________________ _ _ _


Alla fine, invece, qualcuno sottoterra gliel'aveva mandato... E dire che era stato suo figlio stesso. E ora, quel figlio che lui avrebbe dovuto proteggere era morto, ucciso da quel demone bastardo, morto perché lui non gli era stato vicino in quel momento difficile. Avrebbe potuto fermarlo quella volta, quando combatté contro i tre che il ragazzo si portava dietro nella sua crociata, già allora si era accorto della natura demoniaca del pirata... Avrebbe dovuto fermarlo allora ma non lo fece. Non se lo sarebbe mai perdonato, per quanto volesse rifilare l'intera colpa a Laurens, lo spadaccino riusciva a dare la colpa solo a se stesso. Lui era sempre stato fatto così, non era sua abitudine fare promesse come non era sua abitudine farsi amici tanto leali. E quando prometteva lo faceva sul serio, se ne prendeva ogni singola responsabilità e se non riusciva a portare a termine la sua promessa allora era un fallimento e lui ne era l'unico colpevole. Ecco perché il rimorso lo stava divorando lentamente, dall'interno, rendendo ogni suo giorno di vita un'agonia... Aveva bisogno di un capro espiatorio, un fantoccio su cui sfogare la sua rabbia e frustrazione, qualcuno a cui dare la colpa, qualcuno da punire strappandogli ciò che lui aveva rubato a quel ragazzo: La vita.
Laurens de Graff doveva morire
E col suo sangue avrebbe pagato il suo debito.

E, grazie al cielo, non mancava molto.
Le orme parlavano chiaro, il pirata era passato da quelle parti da poco, poteva quasi sentire il suo puzzo di cadavere mescolarsi a quello degli altri resti umani. Persino le sue spade vibravano assetate, incapaci di attendere oltre.
Accelerò così il passo, incitato dall'idea di essergli così vicino, e superò il picco di un monte potendone finalmente vedere il lato opposto: Un cimitero. Di certo, in una landa desolata come quella, non ci si aspetta niente del genere, specie quando i cadaveri sono ovunque e in bella vista. Un cimitero avvolto dalle rovine di un vecchio castello, probabilmente, completamente raso al suolo. Ne rimanevano solo alcune mura e poco altro, ammasso di rocce e un disgustoso fiumiciattolo macchiato dal sangue scuro degli orchi e dal putridume dei cadaveri. Uno spettacolo che riusciva a rivelarsi raccapricciante nonostante gli occhi di chi lo vedeva fossero stati preparati al peggio dal Midgard stesso.
E sentì quel brivido, sensazione che si portava dietro da quando ne aveva memoria, brivido che assaliva il suo corpo alla vista della prossima arena, in cui si sarebbe tenuto il prossimo scontro. Quella sensazione lo rasserenò di colpo, dandogli la certezza assoluta che il suo nemico si trovava lì, tra quei ruderi, attendendo la fine... Perché nessun altro destino lo aspettava.
« Fatti vedere Laurens. »
Attese qualche secondo, convinto che il demone non si sarebbe tirato indietro.
« Portiamo a termine quello che iniziammo quel giorno. »

Tristezza



CITAZIONE

FORJA
Comprensione della Spada

Hanzo4

[ReC: 225 ~ AeV: 250 ~ PeRf: 350 ~ PeRm: 350 ~ CaeM: 75]

Condizioni Fisiche: Illeso.
Condizioni Psichiche: Nervoso.
Energia: 100%
Armi: Honjo, Fudo, Hochu Masamune infoderate e legate al fianco sinistro.
Passive: Resistenza Psionica Passiva / Resistenza Disarmo Passiva / Spade Indistruttibili, Sempre Affilate, Inderubabile.
Attive: //
Note:
Piccola nota di Bg. Hanzo e Laurens si sono già incontrati nella quest "Finale", lì, lontano dalla vista di Hanzo, Laurens uccide Tidus(figlio di Jecht), protetto di Hanzo. Ecco perché ora lo spadaccino vuole il sangue del pirata. Di mezzo la scena un Bg su Hanzo e Jecht e la promessa fatta su Tidus. Detto questo, buon "Ti Picchio", compà :v:

 
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