Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Faustus' Dream ~ Sorgere e risplendere

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Lenny.
view post Posted on 14/11/2011, 20:59




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La vide quando scese la notte sul Nuovo Mondo. La vide inghiottire le alture come un nero titano appena sorto dalle viscere della terra, tra esalazioni livide di una nebbia innaturale.
La vide e la continuò a osservare in tutta la sua bellezza, mirando ogni spigolo, ogni dettaglio, ogni anfratto.
Una fortezza, nella valle del nulla.

Fissò i due temerari anelli di mura ricurve, un torrione come un braccio proteso verso il più alto dei cieli.
Studiò le mura di cinta come una testa ergersi maestosa sopra le cime del mondo. Scrutò le torri come una sempiterna condanna rivolta ai cieli, i bastioni come una costante minaccia diretta alla terra. Finestre a sesto acuto, pilastri di granito, tetti che si perdevano tra le ombre.
Mura immani. Mura di granito costruite su radici di basalto. Sembravano emergere direttamente dalla roccia del Midgard. Provenivano da un potere di oscurità e ferocia: l'Asgradel. Non sarebbero mai, mai, state violate, abbattute, distrutte.

Viktor questo lo seppe in un solo momento con assoluta, pragmatica certezza.
Si trattava di ciò che aveva desiderato. Da sempre. E si trovava lì. Davanti ai suoi occhi.

Stalle, magazzini, alloggi, baraccamenti, arsenali. La logistica che permetteva alla fortezza di esistere. E ai futuri difensori di difenderla. Piazzeforti di armi pesanti formavano un quarto anello oltre il fossato secco. Catapulte, balliste, porcospini. E anche artiglieria, pezzi da dodici e da ventiquattro libbre, serviti per un intero reggimento di cannonieri. Tutto questo aveva un nome.
RotteNhaz.
I neri cancelli erano già spalancati, come a dare il benvenuto al loro legittimo signore. Viktor li attraversò, estasiato.
Quel solo nome gli frullava nella testa, senza sapere perché. Una storia, una leggenda, una maledizione gravava su quel nome nella lontana terra tedesca.
RottenHaz.
La fortezza errante. La reggia dei dannati.
RotteNhaz.
Il suo desiderio.
Si trattava del desiderio di un dio, e gli dei si nutrono di sacrifici. Ora e sempre.
Viktor avanzò ancora.
Il suo cuore bramava ciò che il suo cuore non concepiva. Ed era verso questo ignoto potere che il Beccaio volle dirigere il suo spirito.

« Le razze di questo mondo tremeranno al nostro passaggio, RotteNhaz.. »
sogghignò, facendo un gesto ampio con le braccia, diretto a tutto ciò che lo circondava.
Il signore si trovava all'interno della sua vera casa, finalmente.
« ..lasciamo che il loro sangue plachi la nostra sete. »
E ridendo, il Beccaio vide molte altre cose avere inizio e fine tra le mura del suo Nero Maniero.

Vide i fiumi di soldati correre ai suoi piedi. Cavalleria e fanteria pesante, l’arma più letale su qualsiasi campo di battaglia. Anche il loro vessillo doveva essere una minaccia: teschio nero in campo grigio, ali nere d'aquila ripiegate sulle tempie.
Il vessillo dei Falkenberg Korps.
Vide le abitazioni dei suoi nemici andare a fuoco, librando volute danzanti di caligine nel cielo nero.
Vide le loro mogli stuprate a morte a pochi passi dai propri figli sgozzati, le lacrime rosse che ancora inumidivano le gote ritratte nell'ultima agonia.
Vide migliaia, decine di migliaia di terre saccheggiate dal suo esercito, annesse all' Unico Sacro Impero.
Vide montagne d'oro cumularsi una dopo l'altra, una sopra l'altra, tutte con l'unico scopo di allestire un esercito più grande, più forte, più mortale.
Vide i signori di infiniti mondi prostrarsi in ginocchio a baciargli le mani. Li vide elargire doni, prima, e implorare favori, poi.
Non aveva nessuna importanza. Non per l'uomo assiso sul trono divino.

Si vide dopo aver affrontato guerre, assedi, pestilenze, carestie, tempeste. Continuando a respingere l'assalto del tempo, a combattere. E a vincere.

Viktor era felice.




scena free che si svolge subito dopo la fine del valzer. Viktor si risveglia dinanzi al suo desiderio, RottenHaz, sopra descritto fisicamente e qui sotto in modo più approfondito.
CITAZIONE

RottenHaz

Dimmi una cosa, amico mio.
Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?


di-JVRW



Fa attenzione a ciò che desideri, a ciò che la tua mente perdutamente agogna e poi vergognosamente si affanna a nascondere, poiché un giorno, quant'è vero che i miracoli accadono così come gli abomini, qualcuno potrebbe assolvere alla tua richiesta, ed estrapolare dalla tua anima tale pensiero inconfessabile, tale brama imperdonabile. Così, nell'attimo prima della fine, nel Crepuscolo di ciò che era e che mai più sarebbe stato, il Dio concesse a Viktor un Dente Spezzato, un marcio canino del ghigno sardonico cui egli, troppo a lungo, si era fatto vanto. Un moncone asciutto, scuro di umori e greve di suoni, latrante sbeffeggio alla bellezza di un sorriso, alla beltà di un Maniero. Malgrado il tradimento, il Re Buono diede al suo bieco servitore ciò che egli più bramava, una fortezza capace di attrarre, racchiudere e non per ultimo rinchiudere la volontà del Beccaio. Una struttura con propria voce e pensieri, costantemente condannata ad errare per Asgradel e mai capace di sostare in un unico luogo. Non vi è silenzio dentro RotteNhaz, non vi è pace per coloro che malauguratamente fanno il loro ingresso attraverso i cancelli sempre spalancati, fauci bramose, e che spinti dall'inganno o dalla curiosità prendono ad aggirarsi per le sue sale buie, per i corridoi irti di arazzi e dipinti di epoche sconosciute. Senza un perché o una ragione plausibile, per loro la via sarà smarrita in un attimo, prigionieri di labirinti e vicoli ciechi della loro mente, oscuramente suggeriti dalla voce sibillina della Fortezza che tutto brama e nulla concede. Da quel momento in poi RotteNhaz sarà la loro casa e il Beccaio il loro signore e padrone. Dapprima uomini, elfi e comuni individui, i servi di Viktor smarriranno di anno in anno e sempre più il loro aspetto originario acquisendo caratteri ferini e bestiali, demoniaci o mostruosi, a seconda del suo piacere. E non un anno, non un giorno segnerà il loro volto, così che essi possano rimanere sempre giovani e forti, pronti ad assecondare in tutto e per tutto il volere più alto. Di pari passo con la mutazione fisica, anche quella mentale seguirà un graduale processo di conversione e indottrinamento: senza mai forzature od effettive imposizioni, il loro pensare verrà lentamente supportato, deviato, re-indirizzato fino a quando, inconsapevoli di tutto, essi infine smetteranno di essere ciò che erano. Creature nuove e vergini di qualunque passato, i servi di Viktor non saranno tuttavia affatto stupidi o inebetiti: come può una volontà arguta come quella del Beccaio indottrinare allievi imbelli? Essi saranno guerrieri, strateghi, spie e assassini e il solo baricentro del loro mondo sarà Viktor. Nessuno di coloro cui il processo educativo sia giunto a compimento ricorderà il proprio passato e desidererà la libertà. Solo i più giovani, gli individui appena inoltratisi nella fortezza possiederanno ancora tali brame, eppure sapranno che, nell'esatto momento in cui la soglia fu varcata, la maledizione di RotteNhaz avrà già posto su di loro un unico, inviolabile veto: senza la volontà del Padrone, chi lascia la fortezza viene sedutastante mutato in cenere. Cos'è dunque, la Fortezza? Una prigione vagante? Una reggia di dannati? Cosa impedirebbe di pensare all'Olandese Volante, nave costretta a vagare in eterno fra acque immortali? Nulla, infatti, salvo che Viktor non è prigioniero del suo dono, e costantemente può separarsi da esso e ritornarvi in un attimo, semplicemente volendolo, quasi egli possedesse il dono dell'ubiquità (utilizzabile sono gddristicamente). Unico veto, se per qualunque ragione RotteNhaz dovesse smettere di spostarsi per un intero ciclo lunare, sedutastante sotto di essa si spalancheranno gli abissi dell'inferno che la inghiottiranno e con essa, il Beccaio.
In termini tecnici, Viktor ha a disposizione una fortezza semovente, il cui movimento non sarà rivendicabile al semplice levitare ma quanto più ad un autentico "prendere vita" della stessa quasi che essa, immenso animale, potesse fare delle proprie torri, mura etc delle zampe e gambe su cui poggiarsi per avanzare. All'interno non si avvertirà in alcun modo il movimento, avendo la piena sensazione di essere immobili. Ospiti della Fortezza saranno i servi del Beccaio, a conti fatti il suo esercito composto sia da umanoidi che da ibridi e bestie. Essi possiederanno qualunque energia si desideri, purché non superino quella del Beccaio, da gestirsi liberamente in quest e scene di vario tipo. Naturalmente, la fortezza vagherà alla ricerca di nuovi schiavi da attrarre, spostandosi vicino a centri abitati o villaggi, salvo che Viktor non le imponga un diverso percorso.



Edited by Lenny. - 2/1/2012, 11:52
 
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