Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

King's Doawn ~ L'Alba delle Tenebre

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maionese
view post Posted on 12/12/2011, 19:57 by: maionese
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Esempio
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Nell'aria regnava un bruciante lezzo di umidità e putrefazione.
Le catacombe della cittadella avevano una storia plurisecolare; il loro nome compariva in ogni racconto di guerra del Sud ma, a dispetto della loro a volte cruciale importanza, la loro presenza nella storia risaltava come un invisibile puntino bianco in una tela di paesaggi variopinti. Un asso della manica noto ad ogni mercenario che si rispetti, un segreto abilmente nascosto agli estranei ma una tradizione universalmente nota nella larga cerchia della criminalità del Sud. Tunnel simili attraversano il territorio per chilometri e chilometri, rendendo il meridione quasi un gigantesco formicaio, e hanno ciascuno uno sbocco nelle più note città; erano usati spesso come vie di fuga e come nascondigli, ma la loro fama li aveva fatti cadere in disuso in quanto assi nella manica prevedibilissimi. Nel fu regno di Asad, ormai ridotto ad un'ultima roccaforte, gli unici ad entrare e conoscere quei tunnel erano i profughi religiosi che il sultano aveva relegato nelle profondità della terra, che li avevano trasformati -appunto- in un immenso cimitero sotterraneo dove gli alloggi per i corpi erano scavati sulle pareti. In essi, i defunti erano lasciati liberi di... prendere aria.
«...Asad nemmeno contemplerà la possibilità che possa essere attaccato attraverso un posto così ovvio... e così repellente, per di più» era stato spiegato ai cinquanta uomini che ora si muovevano lungo quei lugubri tunnel, accalcandosi come una folla dinanzi ad un mago di strada per depredare i cadaveri dei tesori del loro corredo funerario: posate d'argento, denti d'oro e altre moderate preziosità che però, moltiplicate per ogni tomba presente, avrebbero fatto gola a chiunque. Nonostante tutto il frastuono che cinquanta soldati potevano produrre, nessuno li avrebbe uditi; il rumore sarebbe rimasto intrappolato in quelle porose pareti di roccia, incapace di propagarsi.
Una mano lorda di sporcizia si sollevò alla luce delle fiaccole e fece cenno verso una fessura che si intravedeva appena in lontananza. «Più veloci, più veloci» disse uno dei generali presenti «il passaggio verso l'esterno non è lontano, ma dobbiamo arrivare prima che il sole sor--»
«Non così in fretta, cani» sibilò una voce grave e tonante. Per un attimo la grotta sembrò tremare della sua forza; e per quanto le torce potessero illuminare l'angusto antro, nessuno sapeva dire da dove provenisse, né chi avesse parlato.
«Consegnatevi adesso senza combattere o renderò la vostra resa molto dolorosa.»
In risposta, un simultaneo sibilo di spade. Un'orchestra di cinquanta lame che con una spaventosa coordinazione scivolavano fuori dai foderi e puntavano, sprezzanti, verso il nulla.
«L'avete voluto voi.»
Asad comparve all'improvviso alla luce delle fiaccole, mostrandosi nella sua spaventosa imponenza. Ma fu solo una visione breve e fugace; d'improvviso, un'impetuosa volata di vento si insinuò nei meandri della grotta sotterranea, spegnendo le fiaccole dei cinquanta guerrieri.
E fu il buio.



A differenza di quanto ci si sarebbe aspettato, nessuna feritoia nella porta si aprì per i due falsi mercanti. La frase del giovane Lux venne lasciata a vagare per lidi lontani, trasportata dall'eco del deserto; forse l'ironia della sorte, forse la distrazione non permisero ad entrambi di vedere o sentire, sopra di loro, un gruppo di arcieri sporgersi dalle feritoie dei merli con le corde degli archi tese verso i due obiettivi. Poiché proprio in quel momento il sibilo di una freccia avrebbe rotto il silenzio, fendendo l'aria e precipitando rapida verso il suo bersaglio; solo un'irrisoria distanza separò il dardo dal volto dello stesso Lux, che voltandosi avrebbe potuto vederne la punta conficcata nella sabbia alle sue spalle.

inuyasha375407

«Siete sotto tiro. Abbandonate le armi e non muovetevi, se ci tenete alla vita» proferì impetuosamente il medesimo arciere che aveva palesato le intenzioni ostili della fazione di Asad. «Avete fatto un errore a cercare rifugio qui; non avete possibilità di salvarvi la pelle, qui, che siamo noi o i cani del Toryu ad uccidervi.»
Fu allora che, tra le feritoie, comparve una figura alta e slanciata. Le vesti variopinte di seta pregiata con fregi d'oro ne indicavano significativamente la provenienza sociale, così come il volto ruvido e solcato da profonde rughe ne indicava l'esperienza e l'età; un grande e maestoso turbante conteneva i lunghi capelli neri sopra la testa, mentre la lunga e folta barba scendeva giù selvaggia lungo il petto dal mento prominente, sormontata da due lunghi ed esili baffi arricciati.
«Abbassa le armi, idiota» disse Iskandar all'arciere, spostando l'arco dalla portata dei bersagli con pacata e principesca freddezza. «Quei due sono miei.»
«Ancora con i tuoi loschi affari, Iskandar?» l'arciere abbassò lentamente l'arco, sparendo insieme agli altri dove i due attori non potevano vederlo, ma solo a malapena sentirlo. «I tuoi sotterfugi sono noti a tutti tranne al Re: prima o poi verranno alla luce, sappilo.»
«Provalo, se ci riuscite: fino ad allora assisterete quotidianamente ai miei cosiddetti loschi affari.»
Il cavaliere scomparve e, poco dopo, dall'interno delle mura s'udì un suono stridente di meccanismi, e le porte si aprirono quanto bastava perché due persone vi sgusciassero dentro. Prima che i due potessero capire chi avesse aperto, la mano rugosa di Iskandar comparve dalla feritoia, invitandoli nervosamente ad affrettarsi.
«Muovetevi, fulminacci» sussurrò piano «siete in ritardo, molto in ritardo. In questo momento Asad avrà già incontrato Rekla; non abbiamo tempo per indugiare oltre, quindi ci dirigeremo direttamente nelle segrete di palazzo. Se avete domande fatele, altrimenti state zitti. E non guardatevi in giro ma seguitemi senza farvi notare. »
E si avviò camminando a passi felpati.




C'era una tragica ironia nel fatto che colei che la donna che aveva un tempo malmenato venisse ad ordinargli la resa. Tragica ironia che, purtroppo, Asad aveva difficoltà a cogliere; tutto ciò che vide nella proposta di Rekla fu un'umiliante grazia, grazia che non poteva sopportare né dall'uomo che aveva ottenuto tutto dal nulla né da chiunque lo servisse. Per quanto volesse distruggerla con le sue mani, però, Asad volle riservarle una sconfitta più umiliante... più crudele.
«In questa sala nessuno vuole che io accetti questa proposta, Rekla. Vattene e torna con il tuo esercito: voglio vederti solo soccombere.»
«E' finita, per voi» fu concisa la risposta del generale, che disparve in un cumulo di ombre, lasciando nuovamente Asad nella sua solitudine.



CITAZIONE
[QM Point]
Indicazioni • Limitatamente a Lud e a Chomp: siete ufficialmente separati dal resto del gruppo. Subito dopo il mio post subentrerà Jimmy con un post esplicativo per l'altra squadra e per il proseguimento della quest in generale; sarà dopo il suo post che potrete postare. Potete iniziare a preparare il post, se volete; è un post di transizione, in fondo. Sostanzialmente dovrete seguire Iskandar che si muoverà per i vicoli malfamati della città, parlando con persone varie -dall'aspetto poco raccomandabile- come se cercasse qualcosa. Potete fargli tutte le domande che volete, avete libertà d'azione. Come lui ha detto, però, dovete seguirlo senza farvi notare, come se lo pedinaste. Quando è solo (cioè non sta parlando con nessuno) potete avvicinarvi e parlargli. Potete anche descrivere la città, fermarvi anche voi a parlare con qualcuno e così via. Siete in una città e il vostro unico obbligo è non farvi scoprire e non perdere di vista Iskandar; per il resto, potete fare qualsiasi cosa vogliate, nei limiti del buon senso. Divertitevi. Il vostro post finisce con Iskandar che si ferma in un vicolo cieco :sisi:
Turnazione • Jimmy - Questanti
Tempi di risposta • 5 giorni di tempo a partire dal post di Jimmy.




Edited by Oblivion - 12/12/2011, 20:19
 
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54 replies since 2/12/2011, 00:51   2067 views
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