Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

King's Doawn ~ L'Alba delle Tenebre

« Older   Newer »
  Share  
maionese
view post Posted on 21/12/2011, 18:03 by: maionese
Avatar

Esempio
·········

Group:
Member
Posts:
19,427
Location:
Palermo

Status:


L'angusta viuzza che i tre avevano imboccato era immersa nel silenzio e nel buio nella sua totalità, come se l'ambiente in cui si erano precedentemente mossi fosse improvvisamente cambiato. Con l'inoltrarsi della notte il frenetico viavai della cittadella, già minacciato dal clima di guerra che si respirava nell'aria, s'era fatto più rado; la strada battuta, per di più, sembrava allontanarsi gradatamente dal cuore pulsante della città, ritornando lungo il confine e spogliandosi di ogni vitalità. Man mano che proseguivano il cammino si faceva più sinuoso e il vicolo, stringendosi, serpeggiava intorno case e palazzi abbandonati. Ne animavano le mura fatiscenti solo i ratti che, squittendo debolmente, osservavano sgomenti dalle loro iridi cremisi. Dove il vicolo si concludeva sulla via si sollevava un elevato e spesso muro di pietra, inghiottendo la luna tra le fessure dei suoi mattoni.
«Siamo arrivati. La parte in cui si cammina è finita; da qui si arriva alle segrete del palazzo di Asad, dove sono tenuti i nostri uomini. Aspettate e vedrete» fece Iskandar flemmatico, non preoccupandosi di fendere il silenzio con la sua voce squillante. «Potete sedervi sui topini, se siete stanchi» e indicò un punto non ben precisato nel buio.
Il guerriero si avvicinò con estrema cautela alla parete di pietra, tastando il terreno con la punta dei piedi ad ogni passo e tenendosi in equilibrio con le braccia distese. Il suo sospetto crescente divenne quasi visibile ai due attori, se non condiviso e palpabile; e per quanto volesse avvertire i due ospiti, neanche Iskandar stesso sapeva cosa temesse, ma sentiva dentro di sé di dover temere qualcosa.
Quando fu abbastanza vicino da toccare il muro, fu allora che si fermò improvvisamente e sollevò l'indice, avvicinandolo con un'ansiosa lentezza alla parete.

Toc.
D'improvviso, un cerchio di luce prese vita sulla parete oscura, illuminando a giorno l'intero vicolo: la figura circolare era costituita da un elaboratissimo intricarsi di figure geometriche tra di loro, intercalate da innumerevoli caratteri di origine ignota.

37284transmutationcircl

«Toh, un sigillo--! Avrei dovuto prevederlo, fulminacc--» e in un tonante liberarsi di energia, Iskandar fu scagliato contro la parete opposta, infrangendola; il cerchio scomparve così come era venuto, e il buio tornò padrone indiscusso della notte.






«Mio signore, spero di non disturbare alcuna vostra attività» il Corvo attraversò l'uscio con estrema calma e disinvoltura, silenzioso come uno spettro; indugiò un'istante scrutando malinconico il nulla, sinché non s'inchinò dinanzi al Re.
Asad era già stato avvisato della venuta del sacerdote, in realtà, e aveva interrotto il consueto svolgimento delle sue mansioni per attendere la sua venuta. Avrebbe avuto sempre tempo per uno dei corvi; la loro attività aveva saputo unificare un regno nascente, pieno di contrasti politici ancora aperti, almeno dal punto di vista religioso. D'altronde non esisteva uomo di cui non potesse fidarsi più di uno di loro: quella religione neonata propugnava valori di caparbietà, impegno e soprattutto fedeltà, e i suoi membri, i corvi, avevano in più occasioni dimostrato di credere saldamente in essi. Il loro impegno, seppur principalmente religioso, risultava in benefici anche fuori di quell'ambito, risultando il sacerdote corvo un uomo dall'eclettico lavoro.
«Mi è stato comunicato che hai cattive notizie, Kadmon» fu la risposta di Asad. «Hai tutta la mia attenzione.»
«Ebbene, signore, alcuni fratelli affermano di aver visto uomini sospetti girovagare per la città in compagnia di Iskandar» Kadmon sollevò lo sguardo crucciato. «Non sarebbe una novità per quanto riguarda quell'uomo losco - se non fosse che il sigillo di una delle entrate delle catacombe è stato distrutto appena un istante fa. Non conosco le intenzioni di Iskandar né di chi li accompagna, ma suggerisco di--»
Asad balzò immediatamente in piedi e batté i pugni sul tavolo ligneo, furioso; la sedia, alle sue spalle, precipitò fragorosamente a terra.
«Credono davvero che io sia fesso a tal punto? Non hanno ancora capito con chi hanno a che fare» urlò il Re al Corvo e alle guardie ch'erano accorse udendo il frastuono. Che quella fosse la premessa della minaccia fattagli da Rekla? Era un attacco troppo avventato per avere buoni esiti, e troppo semplice per funzionare da diversivo. Benché ossessionato dall'impressione che qualcosa continuasse a sfuggirgli, Asad si convinse che si trattasse semplicemente di una mossa azzardata; dentro di lui, tuttavia, continuava a non trovare pace.
«Li batteremo sul tempo» decise allora, con ritrovata calma. «Voi tre, fate in modo che una legione sia mandata ad incontrare quei tre disperati all'entrata delle catacombe; catturateli vivi e imprigionateli. Ma fateli soffrire.»
Le guardie, senza proferir parola, scomparvero dall'uscio.
«Io credo di non essere più di alcuna utilità qui, mio signore; se permette, tornerei dalla mia gente.» il corvo, sollevatosi, fece un breve inchino al Re.
«Va' pure, Kadmon» rispose Asad compiaciuto dalla sua infallibile efficienza «...e continua così.»
«Ovviamente, mio signore» concluse il sacerdote, allontanandosi con la stessa grazia con cui era entrato, come ignaro che uno sconvolgimento di ignote proporzioni stesse per investire le quattro mura e la cittadella entro cui Asad, cocciuto, perseverava nel difendersi rinunciando alla resa.
«Che il dio Ray, dall'alto della sua immutabile ed eterna perfezione,
benedica la vostra anima
.
»






Dopo l'ennesimo tentativo di rompere il sigillo finalmente Iskandar riuscì a rompere il sigillo; anziché respingerlo il sortilegio rispose al suo incantesimo aprendo una breccia nel muro, consentendo così di scrutare direttamente nelle profondità delle catacombe.
Iskandar voltò il capo verso i due giovani e sorrise loro.
«Farà un po' puzza. Ma vi ci abituere--»

D'improvviso l'addome di Iskandar si tinse d'un cremisi più scuro delle sue vesti variopinte; gli bastò un breve sguardo per capire che una freccia, scoccata alle sue spalle, gli aveva attraversato il fegato.
«Dietro di vo-voi» furono le ultime parole del vecchio combattente, indicando ai due falsi mercanti il pericolo alle loro spalle. Erano circondati; e stavolta per davvero.
E prima che uno dei due potesse reagire, due archi tesero le loro corde e scoccarono i loro dardi: sui loro sguardi calò allora un nuovo buio.
Un buio che nemmeno le luci del giorno potevano illuminare.



CITAZIONE
[QM Point]
Indicazioni [Lud & Chomp only]that's it. In cambio di un post di transizione eccovi un po' di piccoli colpi di scena. Il sigillo è posto all'entrata delle catacombe che quegli stessi cinquanta prigionieri avevano percorso per attaccare la città dall'interno: attraverso le catacombe, quindi, potete arrivare alle segrete e dalle segrete si può attaccare il palazzo dall'interno, come i cinquanta prigionieri pensavano di fare. Asad viene tuttavia a scoprire l'attacco, grazie ad un membro di questa religione dei "corvi", e vi manda un manipolo di soldati; Iskandar viene apparentemente ucciso e voi venite solo addormentati e trasportati nelle segrete.
Le stesse segrete in cui sono nascosti i cinquanta.

Vi risvegliate infatti in una prigione angusta scavata nella roccia, legati a delle catene, dopo qualche ora; manca poco all'alba. Avete subito entrambi un danno Medio (autoconclusivo) alla mente che vi ha causato il sonno improvviso, e ne sentite ancora gli effetti sotto forma di una forte emicrania.
Le catene possono essere rotte con un attacco di livello basso (o con 200+ di PeRf), mentre le sbarre della cella con un attacco medio (o applicandovi una forza di 300+ pt di PeRf).
In questo post avete poco da fare: dopo esservi liberate troverete i vari cinquanta guerrieri imprigionati dentro le varie celle, e starà a voi liberarli pian piano. Potete conversare con loro (vi risponderò con dei PnG) o tra di voi e preparare un da farsi. Le segrete hanno l'aspetto di una grotta dove l'unico elemento umano sono le sbarre metalliche che separano i vari antri-prigioni dal corridoio principale, creando così delle celle vere e proprie.
Di Iskandar nessuna traccia.
Turnazione • Chomp e Lud in ordine sparso - Jimmy.
Tempi di risposta • 5 giorni.

 
Top
54 replies since 2/12/2011, 00:51   2067 views
  Share