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Sacramento di Unica Vera Fede

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vulcano1
view post Posted on 8/4/2012, 15:14 by: vulcano1
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Pensieri.
Parlato.

Ricorda, viandante che vai sulle vie del Sovrano
sii pronto ad accogliere la morte.
ciò che tu sei, io ero
ciò che io sono, tu sarai
che s'io posso esser polvere, tu pure puoi..
.

La potente armonia del coro di migliaia di voci vibrava, perduta e ritrovata cento volte nel fluire di una musica che sembrava non voler smettere mai, non prima di aver conquistato il cuore di ogni uomo o donna presente in quella navata. Col variare dei toni il popolo del Toryu esaltava mano a mano il bianco delle pareti, candide di bianco e di sole ed il rosso dei fiori fatti arrivare dalla campagna quella mattina per profumare, attenuando il lezzo di tanta folla assiepata in un unico luogo, i variegati colori degli stendardi e degli abiti dei mille e più che si erano dati convegno nelle reciproca fede di un Sovrano in cui potevano credere ancora.
Fanatici.
Rotolò a lungo quella parola sulla punta della lingua.
Aveva un sapore acre di fumo e bile inacidita.
E’ lo stesso dappertutto. Dagli un Re, dagli un Dio e c’è sempre chi ne approfitta per fare i propri comodi. Non mi fido di questi Corvi, neppure di questo Zeno che si proclama la voce del Re che non perde mai … cosa vogliono? Perché la loro religione ha tanto seguito?
Cercò con gli occhi la figura di Raymond, lo scuro mercenario incontrato in uno sperduto villaggio che aveva rivelato essere ben più di ciò che sembrava e che ora era stato nominato Duca del regno. Sapeva che doveva essere lì da qualche parte, nascosto magari dalla calca di persone che circondavano Lord Shakan, altrimenti detto Signore del Nord, ma non riusciva a vederlo in tutta quella folla di individui che come file disciplinate di buoi tendevano il capo alla mano che prima o poi le avrebbe macellate secondo i propri desideri.
Perché? Si chiese.
Erano venuti da nord, comparendo quasi per magia in uno sperduto villaggio di contadini a malapena consapevoli dell’esistenza di un mondo oltre i confini delle loro montagne e da allora avevano fatto sempre più strada nelle fila dell’esercito e della gerarchia di potere: guaritori prima, profeti e sacerdoti poi di un culto che si andava affermando. Non ci era voluto davvero molto prima che venisse, per loro, eretto quello splendido edificio che li circondava da ogni lato … con la sua imponenza sembrava voler imitare e forse sfidare le antiche glorie del regno e del Bianco Maniero di cui restavano solo rovine.
Dai campi di battaglia sono passati alle cattedrali … non ho mai chiesto a Sherat e ad Aang cosa ne pensavano ma del resto non è che li abbia visti troppo spesso in questi ultimi tempi.
Sbuffò, bonariamente infastidito dal ricordo delle ricompense in cui a lui era stato dato solo il titolo di Scudiero mentre al suo compagno dalla testa rasata e dalle mani veloci era stato assegnato addirittura il titolo di consigliere personale di Lord Shakan. Chissà dove era finito il monaco, non sapeva se lo avrebbe mai ammesso apertamente ma gli piaceva come persona, niente a che vedere con la maggior parte dei nobili del regno o con quei Corvi del malaugurio. Era una persona di cui ci si poteva fidare, solido quasi quanto il mastro costruttore che lo aveva accompagnato e con cui aveva combattuto.
Chissà se oggi verrà anche lui.
Passò amorevolmente una mano sull’elsa della spada che portava al fianco, assaporandone come al solito la levigatezza e la solidità, ricordando l’uomo che un tempo la possedeva e i principi per cui aveva lottato fino alla fine e dicendosi che i Corvi non li condividevano proprio quei principi. Chissà se ne avevano oltre a quelli del loro Dio.
 
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