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Sacramento di Unica Vera Fede

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dra31
view post Posted on 9/4/2012, 01:42 by: dra31




Sacramento di Unica Vera Fede - I
Basiledra, Capitale Toryu


Dopo aver lasciato il freddo nord e preso la via dell'oriente, le voci di una grande cerimonia rientrante nei festeggiamenti per l'incoronazione del nuovo re l'hanno raggiunto sul suo cammino e una lieve nostalgia per la vivace capitale lo convince a fare una deviazione. Non ha viaggiato a lungo da solo, il costruttore ha avuto modo di aggregarsi ad uno dei tanti carriaggi provenienti dalle terre ove sorge il sole, al seguito di una nobildonna di quei luoghi.
Non ha avuto modo di omaggiarla né di vederla, avendo deciso di rimanere in fondo alla carovana fino a separarsi da loro poco prima delle porte della città. L'aveva lasciata qualche mese addietro, sempre viva e vivace, e non ricordava di aver visto un cantiere tale da giustificare il bianco mausoleo che si ergeva in mezzo alla piazza chiamata Piazza del Re. Il re in questione deve essere il Sovrano al quale è consacrata la bianca basilica, non pensa che l'attuale governo sia così frettoloso già da intestare un'area della città ad un re appena accettato. Ad ogni modo, il costruttore si avvia verso una locanda che frequentava prima di salire verso nord, la stessa dove aveva lasciato in consegna alcuni dei suoi attrezzi e i suoi abiti buoni.

Abiti che, il giorno successivo, adatta alla bene e meglio alle nuove linee del suo corpo, con qualche chilo in meno e con qualche buco nella cintura in più. Nulla di che, giusto un semplice gilet sopra una camicia e dei pantaloni di lana lavorata in casa, vestiti che si porta dietro da anni e che non usa quasi mai. Quel che basta per dargli l'aspetto di un normale cittadino di una popolata Basiledra in festa. Già, perché tutto di quella città ha gli odori e i colori di una festa che si espande oltre le mura sacre della cattedrale, infilandosi nelle vie e nelle piazze limitrofe alla Piazza del Re, dove banchi e chioschi rallegrano i passanti diretti verso la basilica.
E a dirla tutta, in verità Serhat non ha tutta questa volontà di seguire una celebrazione religiosa, qualunque essa sia, ad esclusione delle sue nozze, quando verranno. Ma non presenziare a quella funzione dopo aver intravisto alcuni volti conosciuti nella folla in entrata sarebbe stato uno sgarbo nei loro confronti, ecco allora che uno si fa forza e varca uno degli ampi portoni della cattedrale, seguendo il flusso di fedeli fino a raggiungere il settore dove i suoi pochi conoscenti si siedono, tenendosi discretamente e opportunamente defilato e indietro nei banchi.

Ricorda, viandante che vai sulle vie del Sovrano
sii pronto ad accogliere la morte.
ciò che tu sei, io ero
ciò che io sono, tu sarai
che s'io posso esser polvere, tu pure puoi...


Non per essere maleducato o volgare, ma Serhat mette mano ai gioielli di famiglia quando il corvo sentenzia quelle parole, in un nascosto scaramantico gesto di difesa. E per ora è l'unica nota di colore che rende variegata la noiosa sequenza di sguardi in giro per la volta e le colonne, rinfrancando lo spirito con la bellezza delle volute scolpite e dei disegni della luce sui marmi e sui stendardi e gli arazzi.
Un divagare dalle parole del corvo che giunge alla fine quando si alza insieme al resto dei presenti nel suo settore, seguendoli sempre qualche passo addietro anche quando il suo comandante al nord, il lord Shakan, si sofferma a rendere gli omaggi ad una nobildonna dal fascino che non la rendeva di certo inosservata, aiutata anche dal fatto di essere in compagnia di una marionetta d'uomo di ottima fattura. Uno svago per ricchi annoiati, dove la maestria di un mastro carpentiere è stata messa al servizio dei capricci di una nobile signora come lei.
La buona educazione gli direbbe di andare a salutare il suo superiore, ma il buon senso gli dice che quello non è il suo posto e che è meglio guadagnare l'uscita e approfittare di quella giornata di festa per sollazzarsi.
E sa già dove dirigersi, aveva adocchiato un chioschetto ben appartato che serviva delle profumate pietanze, roba da farti venire l'acquolina in bocca...

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Ricordati che devi morire!
Sì, sì... no... mo' me lo segno...
Serhat Satu

 
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37 replies since 8/4/2012, 07:17   1773 views
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