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| | Muoio? Scivolo, cado, precipito. Come un falco in picchiata, o forse come un petalo di ciliegio. Non riesco a vedere niente, non voglio vedere niente. Avverto un'irritante sensazione al di sotto della nuca, simile al prurito. Sento una parte di me mancare, me ne rammarico: generalmente il mio corpo mi serve intero, questa volta dovrò stringere i denti. Vedo qualcosa, non riesco a stabilire se reale o illusoria: si sta avvicinando, sempre più velocemente. Mi correggo; sono io che mi sto avvicinando.
Credo sia giunto il momento di svegliarmi.
Cadde al suolo disordinatamente, confuso, spaventato, vittima di una mescolanza di emozioni non facilmente descrivibili. Si rimise in piedi, ancora barcollando; il dolore era scemato, ma non del tutto: non aveva più l'anello al dito, non aveva la mano al braccio, non aveva il braccio al corpo. Guardò ciò che rimaneva sinistro con sguardo impassibile, come se fosse una novità di alcun rilievo. Continuò a preoccuparsi di sé stesso per pochi altri istanti, prima di cercare Vipsinia con gli occhi. La sentì ai propri piedi, sovrapposta alla sua ombra: riusciva a scorgere i piccoli occhi affaticati della Macchia riposare placidi ammantati di un lenzuolo d'ombra.
Vipsinia visse la caduta ed il traumatico evento antecedente ad essa in maniera ben differente. Sàrkan venne privato di un braccio, che si staccò dal corpo in uno strattone secco. Egli si limitò a lasciar intravedere una smorfia tramortita, Vipsinia, quasi come si sentisse obbligata a farlo al posto suo, lanciò un grido squarciante, nero di disperazione, rosso di furore. Poi il terreno cedette, e nella paura di separarsi dal Senzanome, si immerse nella sua ombra, lasciando precipitare lo spadone al suolo in un tintinnio sordo.
Poi tutto collassò, nuovamente, ma con più rapidità della precedente volta. Una nuova sensazione di Vuoto li pervase, rilassante per lui, angosciante per lei. Quando riaprì gli occhi vide il corpo di Sàrkan giacere vicino gli altri due, inerme. Recuperò lo spadone affondato di pochi centrimetri nel suolo, assicurandolo alla propria schiena. Prima di ritornare in forma bidimensionale, si avvicinò a Sàrkan, sussurando, timida e proccupata.
Sàr- La interruppe, sorridendo affabilmente, cercando di evitare di alimentare ulteriori preoccupazioni. Sto bene, puoi starne certa. Pronunciò rilassato, trattenendo contemporaneamente il dolore.
Indirizzò lo sguardo all'orizzonte artificiale, lei ne emulò il gesto, rincuorata. Si voltò nuovamente, controllando le condizioni di Viktor e dell'automa dall'indentità ancora misteriosa. Il primo, per una volta, dimostrava di avere la propria età, trovandosi ancora disteso al suolo. Sàrkan, forse per allontanarsi da Vipsinia sfuggendo ad un momento d'imbarazzante silenzio, si mosse in direzione del vecchio, porgendogli la mano ed aiutandolo a mettersi in piedi, cercando di palesare una forza fisica inesistente. La afferrò, stringendola quanto basta per ottenere un appoggio solido, e di colpo il giovane sentì una scossa gelida ripercorrere la sua pelle, ora secca, vizza, rugosa e maculata, come se in un secondo fosse stata percorsa da decadi. Che diavolo? Disse con voce soffocata dallo stupore. Non appena il vecchio si trovò in piedi, abbandonò la presa, cercando di non apparire scortese, sentendo la propria pelle distendersi parzialmente, perdendo anni di età.
Viktor, sicuramente non per ringraziare, raccolse il muco sonoramente, sputandolo poi sul pavimento, in una disgustosa chiazza violacea. Si limitò ad un cenno soddisfatto, imperando un solo ordine. Muoviamoci.
Status Fisico: Medio dovuto alla pressione, Medio sparso su tutto il corpo. Temporanea vecchiaia () Status Psicologico: Leggermente intontito, indeciso sul da farsi. Danno Medio+mezzo Basso sottoforma di emicrania. Status Fisico Vipsinia: Medio dovuto alla pressione. Status Psicologico Vipsinia: rincuorata. Energia: 70% Riassunto: niente di ché: Sàrkan fondamentalmente non fa nulla, a parte interagire con Viktor e con Vipsinia. A proposito, la posizione di quest'ultima, al momento, è esattamente sopra l'ombra di Sàrkan; se si guarda con un po' di attenzione si nota che l'ombra è di una ragazza, e si notano anche due piccoli occhi: inoltre lo spadone (essendo fissato alla schiena di Vipsinia) striscia al suolo (praticamente vedete che Sàrkan si porta in giro uno spadone con l'ombra.) Vikisix, mi dispiace di non aver fatto un po' di gdr con te, ma non sono riuscito a reperirti: comunque credo che il fatto dell'ombra e dello spadone possano stuzzicare la curiosità di Franco: potremmo rifarci il prossimo turno
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