Dopo essere stato giudicato da Lanhai, il Re delle Fate, Ahren venne ammesso all'interno del clan Sorya. Il Gorgo, che stava a guardia dell'ingresso del Clan, si rivelò una mera illusione. In seguito ad un gesto del Guardiano, esso letteralmente scomparve. Ahren rimase molto stupito, mai avrebbe pensato che quel fenomeno potesse essere irreale. Eppure così pareva; era stato ingannato da un potente incantesimo. Quali altri sortilegi proteggevano il clan? Chi,
o cosa , li aveva evocati? Ahren si rese conto per la prima volta verso quale pericolo lo stavano portando le sue azioni. Quanto tempo era passato da quando aveva lasciato la sua casa? Giorni? Mesi? Anni? Ormai non aveva più importanza, aveva scelto quella strada e quindi doveva seguirla. Era stato attratto dalla notorietà di quel clan e ora doveva abbracciare la sua causa. Avrebbe cambiato le cose, prima o poi. Ahren voleva che l'Eden tornasse a meritarsi di essere chiamato tale, che il tumore che stava corrompendo quelle terre sparisse.
Chissà...Un giorno forse sarò in grado di fare tutto ciò.Mentre era immerso nei suoi pensieri, il giovane elfo stava percorrendo la passerella che era ormai totalmente visibile dopo la scomparsa del Gorgo, assieme al bacino disseccato di quello che sarebbe dovuto essere un lago . Essa scendeva in modo repentino dentro la voragine che il Gorgo nascondeva e il suo bianco risaltava sull'oscurità delle pareti. Il paesaggio era triste, la natura era triste. Ahren percepiva questo, e tali sentimenti lo turbavano. Perchè il male aveva toccato quelle terre? Perchè esse avevano perso la loro leggendaria rigogliosità? Per la seconda volta in pochi minuti, si ritrovò a promettersi che avrebbe cambiato le cose, in un modo o nell'altro. La discesa gli sembrava infinita.Da ogni parte vedeva piante, alberi, rampicanti, ma non erano come quelle che crescevano nelle terre dalle quali Ahren proveniva, esse erano nere,scure, maledette. Ad un tratto, il vuoto. Aveva raggiunto il fondo del bacino e lì cominciava una grotta. Non riusciva a vedere molto all'interno, ma non gli sembrava che ci fosse alcuna traccia di vegetazione.
Triste.
Sapeva che dentro quella grotta, da qualche parte, si trovava il centro del clan.
Non sono molto accoglienti qui. Non ho ancora visto nessuno... Mi aspettavo come minimo un benvenuto...Dove sono tutti?
E dov'è Firin?Si girò di scatto, e se lo trovò davanti.
Strano...Ero assolutamente certo che non fossi qua vicino, non ti ho nemmeno visto scendere! Certezze...L'unica vera certezza è la morte, e talvolta neanche quella. Ahren, come al solito, lo ignorò.
Vallo a capire. Rincuorato dalla presenza del suo compagno, entrò nella grotta. Impiegò quasi mezzo minuto per adattarsi all'oscurità del luogo. Il rumore dei suoi passi era accompagnato dal suono prodotto dall'impatto delle piccole gocce d'acqua sulla nuda roccia. Procedette per molto tempo, percorrendo innumerevoli cunicoli, senza mai capire in che direzione stesse andando. Non c'era nessuna indicazione che portasse alla base del clan, nè tanto meno c'era alcuna anima viva a cui chiedere indicazioni.
Era passata qualche ora, o forse mezza giornata (chi lo poteva sapere?), quando Ahren sentì un qualcosa di appiccicoso attaccarsi alla sua mano. Quando guardò meglio, si accorse che era una grossa ragnatela biancastra.
Quale essere immondo produce una ragnatela del genere? Dannazione.Perchè non ci possono essere scoiattolini e leprotti che saltellano allegramente per questi luoghi?All'improvviso sentì un sibilio, poì vide Firin scattare in avanti e azzannare una strana creatura. Sembrava un ragno, ma era molto più grossa del gatto, molto probabilmente arrivava al ginocchio di Ahren. Aveva la pelle scura, peli radi, delle zampe orribilmente lunghe e due grosse chele per niente invitanti. Il giovane Elfo si avvicinò per esaminare più da vicino la creatura, quando essa si liberò dalla presa di Firin e produsse un lungo e acuto suono. Subito a tale verso risposero numerosi sibilii e per tutto il cunicolo si avvertì lo zampettare di tantissime creature. Mentre il suono si faceva sempre più vicino, propagato dal forte eco presente in quel luogo, Ahren estrasse il proprio pugnale e si preparò al combattimento.Il rumore proveniva da una grossa apertura sulla parete del cunicolo, con un diametro di 1 metro circa.
L'Elfo analizzò attentamente la situazione. Entro pochi istanti sarebbero usciti da quel varco un numero ancora imprecisato di esseri che sicuramente non avevano intenzioni amichevoli. Di fianco a lui, Firin era pronto a qualsiasi cosa pur di salvare se stesso e il suo compagno, mentre il ragno che il gatto aveva attaccato e che si era riuscito a liberare si stava dirigendo verso i suoi compagni.
Ahren agì. Un guizzo di luce bluastra comparse davanti all'apertura e una barriera di energia pura, dello stesso colore del guizzo, bloccò il passaggio agli esseri. Nello stesso momento, Firin saltò di nuovo addosso al viscido ragno, bloccandolo a terra. Flutti di sangue nero fuoriuscirono dalla gola della creatura quando Ahren la sgozzò con il suo pugnale.
Meno uno. Odiava uccidere altri esseri viventi, ma quelli erano corrotti e malvagi, e lo avrebbero ucciso senza alcuna esitazione.
Nel frattempo, lo scudo creato dall'Elfo stava scemando, ricoperto da vomitevole bava verde. Dall'apertura arrivarono altri esseri simili a quello appena ucciso, e si avvicinarono pericolosamente ad Ahren. Ancora una volta, Firin partì all'attacco, sparendo sotto la grande massa di quelle creature. Un globo di fuoco magico comparse tra le mani del giovane e colpì un altro essere, che stramazzò a terra. In tutto quel marasma, Ahren non aveva la più pallida idea di dove potesse trovarsi il suo compagno. Comunicando con il pensiero, riuscì solo a percepire l'intenzione del gatto di squarciare il ventre nero e glabro di un ragno.
Distratto dal collegamento psichico con Firin, Ahren non si accorse che una di quelle creatura lo aveva raggiunto. Troppo tardi cercò di scansarsi, poichè sentì una fitta nei pressi della gamba destra e una grande confusione gli invase la mente. Non riusciva a sentire nulla, nè gli stridii provocati dalle creature, nè percepiva il suo sangue che, caduto a terra, rendeva il suolo molto scivoloso e il suo assetto instabile. La vista piano piano si offuscò. Si sentì perduto. La sua avventura era cominciata da poco, aveva superato la prova propostagli dal Guardiano dei Sorya e ora sarebbe morto a causa di una debole creatura delle caverne. Fortunatamente, questo spaesamento durò solo pochi secondi; se fosse durato qualche istante in più gli sarebbe costato la vita. Fece appena in tempo a conficcare il proprio pugnale nella bocca della creatura che stava per morsicargli il viso ed egli fu investito da fiotti di saliva misti a sangue; fu un miracolo se in quel momento non vomitò.
Non può andare avanti così...Rimangono ancora un mucchio di ragni e siamo già in difficoltà.Si curò rapidamente la ferita. Per un attimo si incantò a guardare le piccole spirali luminose che la avvolgevano, dimenticandosi del furore della battaglia. Ripresosi, ordinò a Firin,tramite il pensiero, di raggiungerlo, ma egli non riusciva a liberarsi. Aveva ucciso uno di loro mangiandogli letteralmente le interiora, approfittando delle sue dimensioni, più piccole rispetto a quelle dei ragni,ma c'erano ancora tre creature che lo avevano circondato e quattro che si stavano dirigendo verso Ahren.
Cosa fare? Firin aveva riportato numerose ferite e ci sono stati molti momenti in cui,sotto l'effetto del morso di quelle creature, non riusciva a controllare le proprie azioni. Ahren era stanco e non aveva alcuna idea su come procedere. Quegli esseri non erano particolarmente forti, ma erano troppi. Non sarebbero mai riusciti ad ucciderli uno ad uno, avrebbero esaurito le proprie energie molto prima.
D'un tratto, la soluzione: le ragnatele. Una sfera infuocata raggiunse una delle tre creature che stavano attaccando Firin, permettendo al gatto di utilizzare quel varco per raggiungere il proprio compagno. Siccome Ahren gli aveva già comunicato il piano, Firin afferrò per la bocca una grossa ragnatela e la trascinò fino a raggiungere le creature che stavano per attaccare l'elfo. Da quel momento in poi, grande confusione. Uno spettatore esterno avrebbe visto un Elfo ferito e affaticato vicino ad un gruppo indistinto di grossi e scuri ragni, dalla quale spuntava ogni tanto la testa di un gatto, e un grande telo bianco, una ragnatela, mischiato a tutto il resto. Firin scivolò via da quell'orgia disumana e cade a terra svenuto. La sostanza che alterava i sensi si trovava anche all'interno della ragnatela, ed egli ne aveva ingerita una grande quantità, il che, unito alle varie ferite e graffi che aveva riportato durante la battaglia, ha causato la perdita dei sensi.
Ahren scagliò un'ultimo globo infuocato contro il gruppo di creature che incendiò istantaneamente la ragnatela che le avvolgeva. Stridii, fumo nero e intenso, grande calore e grande luce invasero il cunicolo. L'odore di carne bruciata si propagò per tutta la zona. Soltanto una creatura si salvò, ma venne prontamente uccisa dall'elfo con il suo pugnale. Il giovane però era stanco, non aveva quasi più forze, e doveva portare in salvo se stesso e Firin. Dovette utilizzare molta più energia per curare le ferite riportate dal gatto e il procedimento richiese preziosi secondi.
Arrancando, Ahren si allontanò dalla zona di combattimento, terrorizzato all'idea che altre creature simili fossero in agguato tra i cunicoli.
Status Psicologico: Stremato
Ferite Accumulate: Un morso e innumerevoli graffi e tagli.
Energia Residua:100-12-6-6-6-18(6x3)= 52%
Abilità Passive:Empatia Animale:
Razza nata e evoluta all'interno delle foreste, in contatto con la natura, a sviluppato con essa un'affinità non indifferente, crescendo e rafforzandola.
Alcuni vantaggi non possono essere certo ignorati... ed è per questo che gli elfi, talmente attaccati ai loro beni, sono l'unica classe a poter utilizzare il proprio compagno animale all'interno del combattimento, indipendentemente dal suo scopo.
Abilità Attive:
Barriera:
Il mago genera una barriera di pura energia magica innanzi a sé; un muro cristallino che blocca qualsiasi attacco rivolto alla sua persona.
La tecnica ha natura magica. Il caster genera una barriera magica grande al massimo quanto lui, che lo difenderà da un lato dalle offese rivoltegli contro. A seconda della personalizzazione è possibile dare qualsiasi forma, aspetto e colore alla barriera. La tecnica ha una potenza difensiva pari a Media.
Consumo di energia: Medio
Padronanza Elementare:
Il mago impara a governare gli elementi nella loro forma più semplice: potrà così evocare una piccola sfera di fuoco, una scarica elettrica o una scheggia di ghiaccio.
La tecnica ha natura magica; al momento dell'acquisizione l'utente dovrà decidere se comprarla di elemento Fuoco, Folgore o Ghiaccio. Nel primo caso, il caster diverrà in grado di lanciare una piccola palla di fuoco di potenza Bassa; nel secondo, una piccola scarica elettrica di potenza Bassa; nel terzo, genererà nelle mani una scheggia di ghiaccio di potenza Bassa. Tutti e tre i casi infliggono danno Basso al corpo dell'avversario: i primi due come ustione, il terzo come perforazione. Le emanazioni possono essere personalizzate a piacere nella forma, nell'aspetto e nel colore: sarà possibile dunque evocare il viso di un drago in fiamme invece che una palla di fuoco; un segugio elettrico invece che un lampo; una lancia di ghiaccio invece che una semplice scheggia. E' possibile acquistare nuovamente la pergamena per poter accedere alle manifestazioni elementali che non si possiedono: ogni volta che la si acquista va scelta della quale delle tre manifestazioni il personaggio vuole usufruire.
Guaritore (Dominio):
Effetto sulle statistiche: I portatori di questo dominio avranno un bonus alla propria "PeRm" e "ReC" di 25 punti, mentre la propria "PeRf" sarà abbassata di 25 punti.
Effetto passivo: A questo livello il guaritore potrà castare cure in grado di curare lo stesso livello di ferite del consumo speso. Un potere di eccezionale utilità nei confronti di nemici più forti, che si aspettano di ferire senza possibilità di ritorno. Talvolta una cura tempestiva potrà salvare la situazione e riportare indietro coloro che stanno per valicare l'ultimo confine.
» Effetto attivo: Con un consumo pari a Basso il guaritore potrà imporre le mani su di una ferita o un livido o qualsiasi altro danno fisico presente sul proprio corpo o di quello di un compagno. Dalle sue dita si dirameranno piccole spirali luminose che avvolgeranno il punto vulnerabile. A quel punto basterà qualche secondo perchè il danno, se di livello Basso o inferiore, si guarisca completamente, lasciando soltanto una piccola e momentanea cicatrice biancastra. Altrimenti la ferita verrà curata fino a dove possibile. La possibilità di curare ferite di pari livello al consumo speso dipende dalla passiva del dominio stesso.
Consumo di energia: Basso
Note:Allora. Riassunto velocissimo. Ahren, dopo essere stato ammesso nel clan, è sceso lungo la scalinata che costeggia la voragine del gorgo ed è entrato nella grotta che portava al centro del Sorya. Tuttavia si perde tra i molteplici cunicoli presenti nella zona, arrivando nei pressi di Samarbethe, dove ha il piacere di incontrare "
Gli Scarti". Sentendoli arrivare da una cavità a lato del cunicolo, Ahren ne blocca l'uscita utilizzando lo scudo magico e approfitta di quel breve periodo di tempo per uccidere la creatura che Firin aveva bloccato. Subito dopo altre 9 creature, terminato l'effetto della barriera, fuoriescono dalla cavità laterale attaccando i due viaggiatori. Una creatura attacca e ferisce Ahren, i cui sensi vengono alterati dal morso e successivamente viene uccisa tramite una pugnalata alla gola, mentre un'altra creatura viene uccisa da Firin. Siccome i ragni erano troppi, Ahren deve trovare un modo per ucciderli tutti senza un grande dispendio di energie. Ecco che gli viene in mente l'idea di utilizzare le ragnatele presenti nel cunicolo per avvolgere le creature e incendiarle tutte assieme. Le cure e i vari incantesimi portano Ahren a rimanere con solo 50% (circa) di energia (ho contato 18% per curare le numerose ferite di Firin). Successivamente fuggono dalla zona del combattimento per paura che altre creature arrivino per vendicare la morte dei loro simili.