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Illidan Deus ex machina vs. Aspid Tentenna

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Chomp
view post Posted on 15/5/2012, 16:37 by: Chomp
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Memento mori.
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Come un immenso deserto l' anima umana è mutabile, per un momento è una grande piana luccicante, qualche secondo dopo arriva una tempesta di sabbia e la trasforma in un accozzaglia di dune, per poi continuare a cambiare forma inesorabilmente.
Tutto ciò senza il minimo senso logico, senza equazioni che possano prevedere ciò, senza alcun criterio matematico o scientifico. Gli umani li considerano condizionamenti imposti dal mondo esterno, imposti da ciò che viene da fuori.

Io sono tutt'ora scettico a riguardo. Forse spaccandole la testa potrei trovare quest' "anima"
Non venir meno alle promesse che dovresti mantenere.
...E perché no?
La chiamano "moralità", forse un giorno anche tu saprai sfruttarla a tuo vantaggio.

Gli umani lo infastidivano non poco, anche in situazioni ormai irrecuperabili riuscivano sempre a trovare un modo, uno spiraglio di speranza per ribaltare la situazione a loro favore.
Volontà, la loro parola d'ordine.
Mai arrendersi, il loro credo.
Anche quella piccoletta non si dava per vinta, avrebbe sicuramente combattuto fino all' ultima goccia di sangue, fino all' ultimo respiro che i suoi polmoni avrebbero potuto reggere.
Le sembrava si spaventata, ma anche ripiena di volontà, tanto da trovare la forza di arrampicarsi su un grande pezzo di stoffa che penzolava dall' apice della struttura.
Insufficente.
L' unica parola che poteva riassumere la strategia della sua avversaria, l' unica parola che poteva riassumere la strategia dell' avatar che uccise qualche dimensione fa.

png

«Nulla di personale ma va bene lo stesso se aspetto qualcuno di fisicamente presentabile?»

Sorrise, le femmine umane erano probabilmente la razza con la lingua più appuntita dell' intero continente, probabilmente ancor più di una ferrea spada.
Fu lì, che si allontanò dal tentacolo e con aria ostile sfoderò la sua spada, quella piccola forma di vita bipede. Quella piccola forma di vita bipede osava ribellarsi al suo inevitabile, grande e viscido destino?
No, neanche per sogno. Sarebbe stata punita per la sua negligenza, punita per aver tenuto troppo d'occhio il suo tentacolo sinistro.
Il tentacolo destro cadde a peso morto sulla piccoletta, che in un momento di istinto riuscì a non farsi spiaccicare sotto al suo peso, arrecando danni alla clavicola e sbilanciandola, facendola cadere a terra, il tutto sotto una risatina dell' abominio.
La donna si rialzò lentamente, pensava non ci fosse nessuno ad osservarla? Ucciderla in quel momento avrebbe solo diminuito le sofferenza di quella nanerottola. Doveva soffrire e avrebbe sofferto come un cane bastonato dal suo più fidato padrone.
Il suo sguardo fu catturato dagli occhi infuocati della sua avversaria, che sembrava ancora più determinata a vincere.
Stupidi, inetti umani. pensava, come mai gli umani continuavano sempre a combattere? Perché la volontà riusciva a spingerli sempre più lontano, come facevano a superare i limiti umani gli stessi uomini? Perché erano tanto testardi da piazzarsi davanti alla faccia della morte e mandarla al demonio?
A queste domande ancora non aveva trovato risposta, nemmeno dopo le milioni di vite assorbite.
Ma tu, caro abominio, che ti credi tanto intelligente ed astuto, come mai non riesci a risponderti ancora? Sei sicuro che tutta questa astuzia non derivi dai tuoi complessi di inferiorità rispetto agli umani?

La donna, che vantava di una particolare attenzione a qualsiasi dettaglio, un po' come tutte le altre, trovò in un appiglio di stoffa la salvezza.
Era quasi ironico che un nastro di seta, vanitoso della sua eleganza, potesse aiutare un' altrettanto aggraziata creatura ad annichilire un viscido quanto grosso predatore.
La femmina umana quindi, senza le dovute precauzioni, si arrampico sul grande nastro, sfruttandolo come corda di fortuna per slanciarsi verso il mostro, quasi come se fosse una filibustiera all' assedio di un gran galeone ricolmo d'oro.
«Tutto qui? Credevo che voi umani foste più creativi, se capisci ciò che intendo.» Disse, con una punta di ironia sulla grande lingua.
No, non era tutto lì. Grandi tentacoli sbucarono fuori dal terreno, usando come punto d'origine l' ombra della loro padrona. Alcuni strisciavano come serpenti, altri roteavano a mezz'aria lasciandosi addietro altrettanto grandi nere scie. Ma avevano tutti un obiettivo in comune: I tentacoli più grossi dell' Inferi Sententia.
«Sagace»

Lei si stava scagliando da un grande nastro di stoffa come se fosse un pendolo.
Loro volevano arrecare danni ai tentacoli, trafiggendoli.
Effimera, se voleva uscire a testa alta da quel combattimento doveva inventarsi di meglio.
Non ci volle nemmeno un attimo per far si che l' abominio portò sei tentacoli davanti a se, tra i quali vi erano i due principali, per poi aprirli formando una grande parabola di carne e ossa, che bloccò l' avanzata dei tentacoli e l' oscillazione della sua avversaria, fermandola proprio davanti ad una delle tante vittime del mostro, ricoperta da grandi filamenti di carne e spessi condotti sanguigni che si andavano ad intrecciare con le sue arterie. Sembrava una donna incinta.
«Ti prego, ti scongiuro! Vai via di qui, non aspettare neanche un attimo!»
Il deus ex machina sorrise, aspettando un rigurgito o anche solo un espressione disgustata formarsi nel volto della sua avversaria che aveva a pochi centimetri dal volto una creatura a dir poco orribile.
Scosse la testa in un attimo di dolore, ormai ci era abituato: Aprire i tentacoli non era cosa da poco, e doveva sforzare tutti i nervi del suo corpo per non arrecarsi il benché minimo dolor fisico.
«...Dove eravamo rimasti?» Disse, dando uno sguardo di intesa al grande occhio che occupava il posto del sole, quasi come se fossero amici.
Come se fossero fratelli.

png

«Esatto, ti stavo per uccidere!»
Il globo infuocato che poco tempo addietro aveva lanciato stava ricadendo sulla testa della sua avversaria, probabilmente distratta da ciò che comportava la strategia difensiva del mostro.
Un soffio si riversò nell' aria, accompagnando la grande sfera incandescente sulla sua nemica, bruciando ancora una volta una parte del tetto. La sfera non era però l' unica ad essere accompagnata da un soffio, infatti, piccoli gruppi di spore si riversarono sul palcoscenico come delle attrici, utilizzando la grande parabola sanguinosa come sipario.
Ciò che ne susseguì fu uno spettacolo alquanto orrido.
Dal retro dello scudo la sua avversaria poteva sentire il rumore di femori che si spaccavano, viscere che fuoriuscivano e basse urla soffocate, come se qualcuno stesse facendo dei gargarismi con l' acqua.
Proprio lì dietro? No, affatto. Una volta richiusi i tentacoli il suo piccolo manipolo di amici si rivelò in tutto e per tutto: Tre esseri, rianimati dalle spore da chissà quale tomba risiedente sotto il palco. Tutto qui? No, affatto. L' Inferi sententia non era un' entità poco originale, tutt'altro: i mostri possedevano le braccia sopra le spalle e dai palmi delle analoghe mani spuntavano lame ossee pronte a lacerare la più dura delle carni.

«Ci divertiremo molto, cagna.»
Una frase, portando uno dei più piccoli tentacoli ad indicare la contendente.
Una carica feroce animata da grida di rabbia e lame che volano al vento.
Un occhio che si chiude, tanto bramoso da rimpiazzare il sole
Un umana, il cui unico peccato era quello di aver partecipato al Leviathan.

Una sola fine dei giochi.

Inferi Sententia

U  225ReC225 V
M     50AeV;50 I
A    80PeRf250 R
N 145PeRm200 U
O 100CaeM125 S



Basso 6%; Medio 12%; Alto 24%; Critico 48%



Status fisico: Praticamente illeso (0/16)
Status mentale: Leggero affaticamento (basso; dovuto all' apertura dei tentacoli)
Energie: 64% - (12% + 6%) = 64% - 18% = 56%
Abilità passive: Geneticamente superiore : Passiva di dominio (Mente lucida I)
Abilità utilizzate:
La pace più sicura sarà all' ombra delle nostre spade:
Deus Ex Machina apre i suoi due tentacoli da combattimento e quattro tentacoli meno lunghi per formare una barriera di carne più dura dello stesso adamantio tramite l' utilizzo della forza vitale dei cadaveri assorbiti durante la sua evoluzione nel corso delle ere. Lo "scudo" assumerà la forma di una parabola e mostrerà i corpi delle vittime ancora in vita i quali potranno parlare, seppur in un grande stato di agonia.
Consumo di Energia:Basso + danno psionico Basso (Medio)

Living Dead:
L' Inferi Sententia, sfruttando le sue spore, può rianimare i caduti in battaglia trasformandoli in vassalli totalmente asserviti al suo volere.
La tecnica ha natura di evocazione e richiama sul campo da uno a tre organismi infetti armati di due lame al posto delle braccia poco più lunghe di un femore umano.
La potenza della somma degli abomini richiamati sarà pari a Basso e di un grado energetico inferiore a quello del proprio evocatore. Resteranno sul campo di battaglia per un totale di due turni, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster.
I mostri evocati saranno gestiti dal caster e non andranno trattati autoconclusivamente.
Consumo di energia: Medio

Note: Scusa per il ritardo, ma tra blocchi e scuola non saprei a chi odiare di più.
Allora: uso la tecnica difensiva per pararmi sia dai tuoi tentacoli che dall' assalto in stile pirata, fermando il nastro di stoffa.
Una volta parato usa la pergamena living dead (scheletro rianimato) per evocare tre mostri (Almeno questi sono umanoidi e non hanno tentacoli, non ti preoccupare!) i quali una volta che la pergamena rising darkness (costellazione) tenta di colpirti, ti si lanciano addosso, menando fendenti random.
L' occhio si sta socchiudendo perchè ormai l' effetto di "the holy see" sta svanendo (che rimaiolo che sono :v: )

Bene, a te la tastiera (e scusa ancora per il ritardo).

 
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10 replies since 26/4/2012, 19:49   497 views
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