Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Winterreise ~ Gute Nacht, Buonanotte: La Partenza

« Older   Newer »
  Share  
Bastard de la Nuit
view post Posted on 1/5/2012, 19:15 by: Bastard de la Nuit





bannerpiccolowinterreis

Il cielo era ingombro di fiocchi di neve e di silenzio.
Solitario nella precipitazione lenta e silenziosa, un uomo fendeva i venti gelidi in sella a una mostruosa cavalcatura alata. il paesaggio innevato dell'Eden - che ironia crudele, dare quel nome a tale landa desolata! - si dispiegavano sotto di lui avviluppate nel sonno del letargo invernale.

Unico elemento a dargli certezza che il tempo non si fosse fermato, che la mente non fosse stata intorpidita dal freddo fino a lasciar scivolare via l'anima dal corpo, il ritmico pulsare del battito di ali membranose. La Viverna avanzava alta sulla terra, incurante delle correnti gelide; a colui che si ergeva sulla sua groppa, intabarrato in un pesante manto nero e aggrappato alla cresta ossea e metallica della creatura, pareva di poter prendere ogni abete, ogni altura nel palmo della propria mano.

Dov'è, si chiedeva. Non riconosceva nulla del paesaggio che pure anni addietro aveva percorso, e nessuno fino ad allora aveva saputo dargli indicazioni.
V'era solo folle speranza a sostegno del suo viaggio.
Una folata di impietosa tramontana investì cavaliere e cavalcatura, le ali la accolsero come vele: per lunghissimi istanti la Viverna rimase ferma nello stesso punto, in un titanico tentativo di superare il vento contrario.

- Piegati, dannazione! Vola al di sopra dei venti! -

L'eco dell'urlo fu strappata con violenza dalle labbra cianotiche dell'uomo e si perse tra le raffiche; la Viverna inarcò il collo verso l'alto e strattonò con tutta la forza le ali verso il basso. I poeti avrebbero potuto descriverla come simbolo della stoica resistenza della volontà dei mortali alla natura matrigna e al divino.
Ma sfortunatamente non c'erano poeti né poesia nell'inverno dell'Erydlyss:
solo freddo e angoscia.

nuvole

Faticosamente la bestia guadagnava centimetro dopo centimetro, mentre arabeschi di ghiaccio si formavano negli interstizi tra una scaglia e l'altra per venir strappati dalle folate rabbiose dopo qualche istante. Dovunque si guardasse non v'era altro che l'uniforme grigio dei nembi. Erano nel ventre delle nuvole.
Poi, la luce pallida del sole all'orizzonte. La quiete.
Guardando in basso e in alto, le nuvole sembravano due infiniti oceani bianchi speculari. La dorata luce radente del tramonto ne inaspriva i profili dei gorghi di vapore addormentati.
Lo stupore a quella vista cedette ben presto il passo alla stanchezza. Quanto avevano percorso? Erano in volo fin dall'alba, e ancora la meta sembrava irraggiungibile. Il freddo artigliava la carne, la fame lo stomaco. Una sonnolenza strisciante fiaccava le membra.
Fu quando l'oceano di nubi sottostante si aprì lasciando intravedere la sagoma minuta di un villaggio in lontananza, incastonato in una piccola valle tra due propaggini montuose. Lenta, maestosa, la Viverna cominciò a discendere in ampi giri lasciandosi scivolare sulle correnti ormai docili: era troppo stanca per anche un altro solo battito di ali.

Atterrarono in una piccola piazza, candida e immacolata di una nevicata recente. Quasi avvertirono calore dopo il folle volo tra le nuvole. Avanzarono senza turbare la quiete innaturale, aggirandosi per le stradine del borgo in cerca di un abitante qualsiasi.
Invano.
L'uomo bussò a una porta aspettando una risposta che non arrivò. Diede una voce, spinse il legno scuro e solido: non era chiuso a chiave. Il camino accoglieva cenere fredda e non rimestata, i letti erano rassettati e alcune stelle alpine si essiccavano sul tavolino al centro della modesta stanza, legate con un nastro bianco.
Era strano, tutto troppo strano. Non vi erano segni di stragi o fughe di massa. Tornò fuori, dove la Viverna lo aspettava in silenzio, il fiato che si condensava in vapore.
D'un tratto un rumore alle sue spalle, una presenza inaspettata ma allo stesso tempo rassicurante: allora c'era qualcuno lì, dopotutto.

- Cosa ci fai qui? Cosa significa tutto questo? -

Lo Straniero lo chiese senza nemmeno voltarsi a guardare l'avventore.
Qualcosa nella sua mente gli suggeriva che sapeva già di chi si trattasse.



littleqmpointwinterreisCari amici e questanti, vi do il benvenuto a Schneeweg, che significa Sentiero di Neve.
Vi chiedo di aspettare un altro post prima di cominciare a postare: sarà allora che vi verrà comunicato ciò che i vostri pg saranno chiamati a fare.
Per ora vi auguro buon divertimento con questo primo episodio della Winterreise!
 
Top
39 replies since 1/5/2012, 19:15   1704 views
  Share