Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Winterreise ~ Gute Nacht, Buonanotte: La Partenza

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Lud†
view post Posted on 24/5/2012, 21:47 by: Lud†

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Ci sono razze che a priori si considerano nemiche giurate.
Come se un imprinting genetico fosse radicato molto in profondità nelle loro pelli e nella loro storia secolare, un’inimicizia generata e sviluppata in anni e anni di guerre di territorio.
Come bianco e nero che s’intrecciano in una guerra mortale, come giorno e notte che si avviluppano per dominare il Dì. Come se ognuno avesse la controparte per eccezione, la materia che fu creata per contrastare l’antimateria. L’ironia perversa di qualunque fosse il creatore di quel mondo, che per necessità di equilibri dovette creare a ogni specie il proprio alter-ego.
Cani e gatti, vampiri e licantropi, maghi e guerrieri.
Viverne e draghi.

Quando Morpheus atterrò alle porte di Schneeweg tutto s’immagino di trovarsi davanti fuorché ciò che vide.
Una creatura a metà tra rettile e volatile, una bestia dalla livrea scura e rugosa, due zampe posteriori possenti e la totale assenza di quelle anteriori che altresì si articolavano in grosse ali. Tutto ciò era una viverna che si agitava scomposta accanto ad un uomo dall’apparenza anonima. Sentì la pelle accapponarsi, un brivido ferino trascorse lungo la schiena, un ringhio gutturale fuoriuscì dalla sua gola: come un’affermazione di forza, un segnale da parte del capo branco Alpha che voleva proteggere il suo territorio. Osservò quell’essere per qualche secondo, fin quando gli sguardi rischiarono di degenerare in qualcosa di peggio, a quel punto volse le sue attenzioni a chi altri erano giunti ad accoglierli, nello specifico tre persone. Il trio era composto da Donovan, il vecchio conosciuto al villaggio, e da una donna dalle fattezze inconfondibili, una donna la quale fama aveva raggiunto lei suo orecchie ben presto, il quale nome s’era sparso come una macchia d’olio per l’intero continente.
Lady Alexandra, la regina che nessuna terra dominava. Morpheus osservò rapito gli occhi color ambra della donna, si perse nella folta chioma fluente, ma si perse in quella statuaria glacialità che per nulla stonava con il contesto nel quale versavano. Il giovane piegò leggermente il busto avanti in una bieca rappresentazione di un inchino. Solitamente restio a concedere tali onorificenze a umani, con lei era discorso diverso, la sua fama era tale da meritare rispetto anche nel mondo draconico.

« È una piacere conoscerla, Lady Alexandra. »

La sua voce era avvolta nella solita dolcezza melliflua, del solito decoro che ci si aspetta in tali occasioni, fu però brutalmente interrotto dal cavaliere della viverna, che già per ovvi motivi suscitava in lui una profonda antipatia, con pietà e riluttanza guardò quello stupido animale che si era ridotto alla stregua di un cavallo, che si era sottomesso a un essere umano. Scosse la testa in un senso assoluto di diniego: Lui proprio non riusciva a capirli.
« Lasceremo le nostre cavalcature alle cure di Donovan, e marceremo senza dare nell'occhio. Per questo rinuncerò alla mia cavalcatura, come mi aspetto che voi rinunciate a qualsiasi trovata anche solo vagamente scenica che possa farci individuare da possibili minacce. » Lo straniero si rivolse a lui nello specifico, Morpheus sbuffò - è una cosa che non ti posso assicurare, man - un drago non si comanda, a un drago non si ordina, devi essere solo fortunato che ti segua. Morpheus sarebbe stato buono, fin quando perlomeno non si sarebbe stufato di camminare. « La Regina senza Regno sta per ripartire, ma da voi mi aspetto che sappiate cavarvela anche senza la mamma. In marcia ora! »
La regina sparì all’orizzonte seguita dalla viverna e dal vecchio, sparirono abbandonando quel villaggio del nord immerso nei picchi innevati dell’eden.


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W I N T E R R E I S E
Ragni e viverne, nemici e amici.


S’addentrarono in una foresta nordica, pini carichi di neve oscuravano i raggi del sole che, con coraggio, cercavano di filtrare in quella fitta rete di aghi e pigne. Il terreno umido e pieno di neve era pesante al solo cammino, e dopo qualche ora di viaggio persino le gambe del drago cominciarono a ululare di una stanchezza e di un dolore che da tempo non provava. Camminava pestando la neve, affondando i piedi nel manto bianco di quel sentiero sinistro, mille occhi che li seguivano a ogni passo, famelici e desiderosi. Il vento che sferzava la pelle come lame taglienti, un freddo pungente molto più di mille aghi roventi. Il suo sangue caldo, molto più di quello di un normale umano gli garantiva una protezione sufficiente a quel freddo boreale, ma anche lui ne avvertiva – seppure in piccola dose – i disagi che quel freddo poteva portare.
Poi un fragoroso boato scosse la foresta, uno stridulo squillante si diradò a seguire la deflagrazione, civette e gufi si alzarono in volo spaventati da ciò che era accaduto. Ma quelli non erano gli unici animali a lasciare le loro tane; ben altro si agitava nel profondo di quella foresta. Il ticchettio delle zampette che si muovono sul terreno, lo sfregare delle cheliceri. Nell’intrico dei cespugli, dei muschi e dei licheni, fastidiosi aracnidi zampettarono fuori dall’oscurità, i suoi compagni sfoderarono le spade, lui sfoderò ben altro.
In quel panorama di alberi, il drago cobalto svettò in alto sopra le conifere, le sue scaglie brillarono immerse nel bianco e verde della foresta. Il ruggito del predatore si propagò nell’area, le fauci si aprirono mostrando chiostre di denti famelici, Ramhat dietro la sua coda vibrò al riverbero della luce, la coda saettò di lato, una frustata colpì due ragni che volarono sbalzati dalla forza del gesto, il ritorno di coda vide la palla colpire un terzo ragno. L’aracnide si spappolò come un insetto colpito da un enorme forza d’urto, l’emolinfa blu schizzò dappertutto macchiando in buona parte il metallo traslucido della cometa di ferro.
Poi, sulla coda, avvertì un lieve pizzico, come se una zanzara avesse iniettato il proprio veleno all’interno dell’organismo. La mente si fece confusa, il mondo cominciò a danzare sotto i suoi piedi. Gli artigli delle zampe iniziarono a menare a casaccio nel tentativo vano di beccare qualcosa. L’ira crebbe così come la confusione nella sua testa, le fauci si spalancarono nuovamente, l’energia prodotta nei suoi polmoni fuoriuscì investendo l’ennesimo ragnetto il quale, parzialmente paralizzato, si vide investire da una zampata da parte del dragone.
Il drago sbuffò, per lui quell’ammasso di aracnidi non erano nient’altro che un fastidioso contrattempo, quasi annoiato mulinò nuovamente la palla, la forza centrifuga fece il resto, di fronte a lui due ragni vennero investiti dall’ammasso di metallo.
Infine, quando sembrò che il drago stesse per sorridere, e se avete mai visto un drago sorridere capirete quanto è grottesca quella rappresentazione, la sua mente si oscurò, il mondo iniziò a cambiare.
La neve sparì dalle fronde degli alberi, l’oscurità avvolse tutto. Fu come se lui stesso fosse caduto in un tremendo incubo, un bad trip dovuto a un uso sballato di acidi.
La sua mente iniziò a giocargli brutti scherzi, gli alberi si ricoprirono di ragnatele, le ombre parevano allungarsi come a volere inghiottire tutto nelle sue fauci. Alla fine, dalla cima di un pino, una ragno gigantesco calò appeso a una tela di seta. Le enormi cheliceri si mossero nervosamente alla ricerca di cibo, quei mostri erano affamati e solo la morte li avrebbe fermati.
Il Bebelith, progenie prediletta del Kishin, il rifiuto migliore scartato dal suo corpo scese su quell’improvvisato campo di battaglia. Le sue dimensioni non erano paragonabili a quelle di nessun ragno ucciso fino a quel momento, era gigantesco, dalle sue zanne acido corrosivo verde calava come bava, le sue zampe terrificanti e uncinate fremevano a voler iniettare la sua tossina nel corpo del drago. Morpheus s’agitò, quella creatura, che aveva iniettato il veleno nel suo corpo, appariva ben più spaventosa di quello che era. Le tele di seta furono spruzzate dall’enorme aracnide, la madre stava immobilizzando il drago, le quattro zampe furono intrappolate da quella solida tessitura.
La rabbia esplose, provò una due volte a liberarsi con due strattoni, il ragno saltò verso la sua figura, gli uncini delle zampe erano puntate contro i suoi occhi a volerlo accecare.

Quattro zampe immobilizzate.

Un drago alla stregua del nemico, come catene che bloccano inesorabilmente un condannato a morte.
Ma come la storia insegna, nessuno drago può essere incatenato.
Nessun drago può essere fermato, ci sarà sempre qualcosa che non si potrà mai bloccare.
La bocca si aprì, una luce accecante, una forza di energia incredibile.

Il lampo che proruppe dai suoi polmoni, energia pura che si scatenò.

Il Bebelith fu investito in pieno, un rumore stridulo uscì dalle sue fauci, un rantolo di dolore, cadde a terra paralizzato a pancia all’aria agitando freneticamente le otto zampette come una tartaruga in pena. E mentre il ragno capovolto combatteva contro il proprio sistema nervoso, il drago si liberò dalla morsa della ragnatela, due zampate rapide contro il ragno, gli artigli sferzarono contro il pelo dell’aracnide, lo squarciò letteralmente in più punti, nuovamente l’emolinfa spruzzò dal corpo di un ragno. Infine la coda s'agitò per un ultima volta, un flash abbagliante investiti l'oscurità di quei alberi, la luce brillò vincendo nuovamente le tenebre, come se il mondo, in fin dei conti, per quanto scosso si sarebbe sempre rialzato, così come un drago che mai cederà.
Si sentì un ultimo rantolo di dolore, un ultimo lamento, un ultimo sospiro.
Finché il corpo del ragno non si fermò del tutto.

Quella sera avrebbe mangiato carne di ragno arrostita.



CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


ReC: 275 - 250 | AeV: 125 - 100 | PeRf: 150 - 300 | PeRm: 250 - 450 | CaeM: 150 - 100


Energia: 64%
Status Fisico:Lacerazione superficiale alla coda [Danno basso] Lacerazione poco profonda al fianco destro dovuta al bebelith [Danno medio]
Status mentale:Confusione iniziale alla mente [Danno basso] Bad trip dovuto al veleno del Bebelith [Danno medio]

Abilità attive:
Breath of the Dragon

Il soffio è un effetto sovrannaturale creato in parte da alcune parti biologiche del drago, che combinano elementi fisici e magia in modo del tutto peculiare per creare un’arma di portata devastante. Ogni razza ha un soffio particolare, la cui forma è fissa ma le cui dimensioni dipendono dal livello del drago. Similmente, anche i danni arrecati dipendono dalla potenza del drago. Per i draghi blu il soffio è costituito da scariche elettriche generate all'interno dei polmoni, tuttavia il drago non può utilizzare, quella che è la sua arma più letale, in maniera continuativa, difatti per utilizzare il soffio si ha bisogno di tempi di ricarica dell'elemento. L'energia elementale creata all'interno dei polmoni del drago può essere utilizzata arbitrariamente anche in forma umana, non essendo strettamente limitata alla forma draconica. Il soffio varia di potenza a seconda dell'intensità elementare impressa dal drago. Il primo livello di questo soffio permette al drago, con un consumo di energie pari a basso, di scagliare una piccola scarica elettrica che infligge un danno basso da ustione al diretto avversario [Pergamena Padronanza elementale].
Il secondo livello del soffio ha nell'idea quella di ustionare e shockare l'avversario, il drago lancia una grossa scarica elettrica sul nemico, l'attacco, se andato a segno, avrà ripercussioni sia sul fisico sia sulla psiche di chi lo subisce. Infatti, spendendo un consumo pari ad alto, la folgore ha potenza Alta, va affrontata come un normale attacco magico ma, in caso di successo, provoca danni Medi sia al corpo del nemico, come ustione, sia alla sua mente, come shock. [Pergamena Scarica elettrica]


Il soffio è un effetto sovrannaturale creato in parte da alcune parti biologiche del drago, che combinano elementi fisici e magia in modo del tutto peculiare per creare un’arma di portata devastante. Ogni razza ha un soffio particolare, la cui forma è fissa ma le cui dimensioni dipendono dal livello del drago. Similmente, anche i danni arrecati dipendono dalla potenza del drago. Per i draghi blu il soffio è costituito da scariche elettriche generate all'interno dei polmoni, tuttavia il drago non può utilizzare, quella che è la sua arma più letale, in maniera continuativa, difatti per utilizzare il soffio si ha bisogno di tempi di ricarica dell'elemento. L'energia elementale creata all'interno dei polmoni del drago può essere utilizzata arbitrariamente anche in forma umana, non essendo strettamente limitata alla forma draconica. Il soffio varia di potenza a seconda dell'intensità elementare impressa dal drago. Il primo livello di questo soffio permette al drago, con un consumo di energie pari a basso, di scagliare una piccola scarica elettrica che infligge un danno basso da ustione al diretto avversario [Pergamena Padronanza elementale].

– Zip fastener.
Una cometa che viaggia nello spazio interstellare cosa è se non un labile bagliore e un timido sibilo? Eppure una simile accozzaglia di residui metallici lanciati nelle profondità del vuoto è in realtà un commisto di potenza e fragore, un paradosso quindi, un’incognita che sprofonda nella relatività delle cose. Mediante un consumo energetico pari ad Alto e impiegando Ramhat nell'offesa, quest'ultima brillerà di luce propria liberando un flash accecante. La sua traccia sarà appena distinguibile, tanto da poter ingannare i sensi ed eludere qualsiasi abilità passiva di percezione, per poi scagliarsi potente sull’obiettivo ignaro di quanto stia affrontando. La potenza dell’attacco risultante è Media, ha natura magica e si basa sulla PeRm dell’utilizzatore. {Tecnica di potenza Alta}

Abilità passive:

Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, ogni attacco fisico passivo portato dall’arma sarà come se fosse eseguito con il doppio della PeRf standard posseduta. {Abilità passiva}

Kajera
È la lama che infrange i legami. Ella si sazia dell'ardimento dei cuori, di qualunque tipo esso sia. Ella brama, invero, di rifrangere ciascuno di quei vincoli intensi, sussurrando direttamente negli animi delle sue vittime di quanto ogni vita donata a qualcun'altro altro non sia che la debolezza di un cuore che rinuncia alla propria dignità. Per farlo, però, deve poter comprendere ove colpire, oltre che chi colpire, naturalmente. Kajera, infatti, permetterà al suo portatore di scrutare nei cuori di coloro che amano, soffrono o vivono un sentimento, un legame di affetto di qualunque tipo e genere. Tale legame apparirà agli occhi del portatore che una scintilla che brilla nell'animo di chiunque, potendo finanche comprendere se due scintille, se ammirate insieme o distintamente, siano o meno legate l'una all'altra. Invero, però, ammirare una scintilla non farà comprendere comunque mai la natura del legame o il nome della persona con cui il legame esiste, avvertendolo unicamente della sua esistenza e, al massimo, della reciprocità del contatto. [Passiva, il portatore potrà vedere nel cuore di ciascuno la presenza o meno di un qualunque legame affettivo, di qualunque tipo questo sia, senza - però - poter conoscere con tale potere la natura o la storia dello stesso. Qualora il portatore veda due o più persone, inoltre, potrà comprendere se il legame che esiste nei loro animi le vincola l'una all'altra o meno. Inoltre, il portatore potrà vedere in ciascun avversario ogni scintilla per ciascun legame, per quanto grande o piccolo esso sia, in quando brilleranno di intensità variabile a seconda della forza dell'affetto.]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:
Allora, uccido subito tre ragni anche perchè ehi sono un drago, dovrei schiacciarli in un attimo, poi uno di questi mi punge alla coda, cado un attimo in confusione uso il soffio a livello basso e lo colpisco poi lo finisco e riprendendomi uccido subito gli altri due, dopo vengo colpito al fianco dal bebelith che mi rilascia il suo veleno, ho una sorta di bad trip dove Morpheus si spaventa leggermente, a quel punto viene immobilizzato ma fa il secondo soffio, immobilizza il bebelith e con du artigliate gli creo un danno quasi mortale infine con un ultima palla a potenza media gli do il olpo di grazia. Ricordo inoltre, che ogni attacco con la palla è portato con il 600 di perf quindi mi sembra vero simili sbarazzarmi dei ragni con un unico colpo di palla portata contro la loro figura.
Io continuo a odiare sti combat.

 
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