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Winterreise ~ Gute Nacht, Buonanotte: La Partenza

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Shervaar
view post Posted on 29/5/2012, 18:52 by: Shervaar




CITAZIONE
Narrato - Parlato - Pensato - Jörg - Adele - Mensk

<<Assurdo...non ne ha idea neanche lui.>>

E' vero aveva accettato, e se ora aveva ripreso a seguire Kreisler era solo perché ormai convinto che in qualche modo avrebbe potuto evitare che si ripetessero episodi come quello di Schneeweg, un silenzio e una desolazione che difficilmente si sarebbe scordato. Continuarono il loro marciare con la neve fino alle ginocchia finché non videro delinearsi i contorni di un nuovo villaggio, questa volta sicuramente abitato visto il fumo uscente da numerosi camini. Arrivarono ai piedi di cancello che sembrava eretto in fretta e furia e la loro guida prese la parola. <<Veniamo in pace, gente di Gefahrdorf! Siamo vianda...>>
Ecco come diavolo si chiamava quel maledetto villaggio, anche lui non dissimile dal primo per il nome impronunciabile che presto era sfuggito alla memoria dell'elfo.

<<E tu invece chi diavolo sei?>>
<<E tu invece chi diavolo sei?>>


Uno slanciato ed ergonomico ammasso di placche metalliche, talmente aderenti e definite che Shervaar si rifiutava di credere fossero solo una semplice armatura, arrivò alle spalle del gruppo. Un altro che, come lui, aveva seguito le voci in una lontana e malmessa taverna e si era imbarcato in questo folle viaggio. Un altro, ora, agli ordini di Kreisler.

<<Uuuuh! Stranieri! Benvenuti a Gef-! >> Esclamo sorpresa, correndo verso l'uomo di metallo, una bambina che sfoderando un radioso e sereno sorriso spalancò le braccia. Una morsa si strinse intorno al cuore dell'elfo quando un uomo, insaccato in una marrone tunica che delineava i suoi abbondanti contorni, afferrò la fanciulla per un braccio, strattonandola per fermare la sua innocente corsa. Nei suoi occhi, dove prima c'erano ardore e entusiasmo, adesso albergava un espressione di mezzo timore, ma nonostante le sgridate del vecchio e ansimante prete e della guardia del cancello, non ci mise molto a ritrovare il suo vecchio vigore, tirando una linguaccia alla sentinella e salutando entusiasta il gruppo di viaggiatori con un <<Comunque... Benvenuti a Gefahrdorf! >>, mentre il vecchio la trascinava via.

- - - - - - - - - - - - -

[Il mattine seguente]

Ognuno avrebbe proseguito le indagini per conto suo, e la cosa non dispiaceva neanche troppo all'elfo visto quanto poco si erano dimostrati loquaci i compagni durante tutto il viaggio. Avevano un giorno di tempo e, salvo imprevisti, per aggiornarsi stesso luogo e stessa ora di dove tutto era iniziato. Con passo anonimo, per quanto un viaggiatore straniero potesse essere anonimo in un paese in cui probabilmente tutti conoscevano tutti, Shervaar si mise sulle orme di padre Jörg, come la sentinella lo aveva apostrofato, e della bambina, chiamata Adele dal grasso prete, deciso ad iniziare le proprie indagini.
<<Per indagare un posto vale l'altro, mentre cerco di scoprire qualcosa tanto vale accertarsi che almeno la bambina se la passi bene tra le grinfie del vecchio .>> Pensò l'elfo mentre seguiva la strada fatta dalla coppia la sera prima, che, ripercorrendo al contrario la via principale del villaggio, si era infilata nella chiesa.
<<Niente di più logico infondo.>>

Il sole era già alto nel cielo, ma le folti coltri di nubi oscuravano il borgo con le sue basse casette lasciando tutto in una triste penombra. Per strada giravano solo poche e schive persone, che sembravano cercar di evitare ogni contatto con i nuovi arrivati. Pochi temerari sedevano qua e la chiacchierando e lamentandosi del più e del meno, ma nonostante fossi quasi mezzogiorno sembrava che Gefahrdorf stesse ancora dormendo.
Giunto alle porte della chiesa l'elfo emise il solito fischio richiamando a se Bloodwing, maledicendosi subito dopo per la sua stupidità. Accolse il falco tendendogli un braccio e gli bisbiglio nell'orecchio <<Per un po' dovremo stare separati, rimani in zona ma stammi lontano.>> prima di lasciarlo nuovamente libero. <<Non puoi indagare se ogni volta che fischi tutto il villaggio sa dove sei...stupido elfo...>> si autoaccusò lo shamano aprendo la porta della chiesa, che chiuse subito dopo alle sue spalle.
<<Padre Jörg?>> domando entrando e trovando il vecchio prete intento a parlare con la bambina. <<Vai in sacrestia e aspetta lì.>> Furono le sue ultime parole sussurrate prima che Adele corresse ad infilarsi in una porta infondo alla chiesa. <<Cosa volete dalla mia chiesa?>> chiese quindi sospettoso e nervoso il vecchio mentre l'occhio dello shamano cadeva sulla lontana porta, impensierito per la bambina. Una ansia sempre più grande si impossesso del prete mentre Shervaar continuò. <<Credevo che le chiese fossero sempre aperte a pellegrini e viandanti, ma qui a quanto pare così non è. Comunque nulla che possa esserle motivo di preoccupazioni, solo un paio di domande a cui è liberissimo di non rispondere, nel caso non volesse. Strane cose stanno accadendo qui nell'Erydlyss e mi chiedevo se alle orecchie di un sacerdote come voi, magari nell'officiare il proprio onere, siano percaso giunte voci a riguardo>> <<Solo voci, ma nulla di preoccupante per il momento. Il nostro fido Sceriffo se ne sta già occupando e non ho motivo di dubitare di lui.>>
L'elfo inclino leggermente la testa di lato guardando il prete con fare interrogativo. <<Questo non me la racconta per niente giusta...>> pensò prima di continuare.
<<Non era forse un uomo del vostro “fidato” sceriffo quello che guardava con timore ieri al cancello? Non so per lei padre, ma secondo me misteriose sparizioni non sono "nulla di cui preoccuparsi".>> Gli disse quindi l'elfo, aggiungendo poi con sincerità nella speranza di recuperare la situazione. <<Se sono gli stranieri in generale a farle questo effetto le posso assicurare che le mie intenzioni sono delle migliori e che può quindi stare tranquillo.>>
Come se le ultime parole non fossero state neanche pronunciate il padre rispose frettolosamente, continuando a guardare intimorito la sacrestia. <<Per qualunque lamentela lo sceriffo lo potrete trovare nella caserma, chiunque in paese saprà indicarvela. Se non c'è altro io dovrei prepararmi per la funzione di questo pomeriggio e vorrei poter andare.>>
<<Mi dispiace distoglierla dai suoi impegni.>> Concluse l'elfo per nulla convinto. <<Tolgo il disturbo visto che non sono evidentemente il benvenuto e le auguro una buona giornata.>>
Si girò quindi sui tacchi imboccando l'uscita. <<Ho come l'impressione che in un modo o nell'altro ci rivedremo presto.>> pensò chiudendosi la porta alle spalle e mettendo momentaneamente in pausa quel capitolo.

- - - - - - - - - - - - -

[Una mezz'oretta dopo]

<<Quanto ancora mi toccherà aspettare quel verme?>> Si domandò proprio mentre girando dalla strada principale un magrolino fece capolino imboccando il vicoletto dove Shervaar aspettava impaziente. Non amava l'idea di operare in quel modo, ma dare due bastonate ad un bulletto era sicuramente meglio che costringere un vecchio prete a parlare, probabilmente dovendo ricorrere a metodi poco ortodossi. Un mercante nella piazza centrale, dopo avergli venduto qualche frutto locale che l'elfo mangiò di buon gusto, si era dichiarato propenso a dargli informazioni su Jörg, se Shervaar avesse sistemato per lui uno degli sgherri del signorotto locale, Lord Gustav. Sentendo insofferenze avanzate dagli altri commercianti in piazza per un ingiusta e impunita tassa reclamata dal lord tramite i suoi scagnozzi lo shamano aveva deciso di accontentare il mercante. Avrebbe fatto un favore a tutti e guadagnato informazioni, nel complesso buono, anche se c'era il rischio che coinvolgere Lord Gustav avrebbe complicato non di poco il suo operare.
Mensk, "l'esattore", era poco più di un ragazzo, aveva capelli unti lunghi fino al collo e indossava un paio di braghe corte tenute su da due bretelle. Avanzava mettendo in bella vista il suo bastone, tenuto nella mano destra, con il tipico atteggiamento di chi nella vita ha sempre fatto il proprio comodo con le spalle ben coperte. A ben guardarlo poteva effettivamente spaventare solo i vecchi di un paese dimenticato da Dio tra le montagne.
Si andò a piazzare di fronte all'elfo domandando quindi con tono strafottente e spazientito. <<Ehi...e tu chi sei?? Avevo appuntamento con un amico, cosa ci fai qui straniero?>> <<L'amico di cui parli ti manda i suoi saluti mi manda a dire che non ti darà i soldi che ti deve, ne adesso ne mai più.>> Rispose pacato Shervaar, curandosi bene di tenere i propri guanti borchiati sotto il mantello e lanciando uno occhiata intimorita al bastone, sperando che Mensk abboccasse come un pesce. Cosa che effettivamente non ci mise molto a fare. <<Forse non sai, straniero, che a Lord Gustav non piace essere preso in giro.>> Diede quindi un paio di occhiate alla strada, curandosi che nessuno passasse, e attacco l'elfo con il proprio bastone, cercando di colpirlo al ventre. <<Pagherai la tua insolenza e la prossima volta ci penserai due volte prima di sfidare Lord Gustav!>>.

<<Povero idiota...>>

L'elfo deviò il blando attacco coprendosi il ventre con entrambi i bracciali, e Mensk, totalmente spiazzato da quella invisibile difesa, cerco di fare un passo indietro, mentre incertezza e timore si andavano velocemente ad insinuare nella sua mente. Prima che potesse fare qualsiasi altra cosa Shervaar scattò dal posto e con un destro disarmò lo sprovveduto grazie alla furia del fulmine. La mano di Mensk era ancora in preda a spasmi e contrazioni mentre lo shamano lo incollò al muro prendendolo per il bavero. <<Abbiamo finito con i giochi. Dimmi quanto sai su queste strane sparizioni e se qualcuno qui al villaggio ne è coinvolto prima che decida di finire l'opera>> gli ringhiò contro l'elfo, lasciando che il fulmine si liberasse selvaggio dalla sua mano a pochi centimetri dal volto dello spaurito ragazzo, che rispose quasi piagnucolando. <<Ti giuro non so nulla. Il mio Signore mi ha solo detto di far finta di nulla, il mio compito è solo quello di accertarmi che tutti paghino il loro contributo per il Lord. Ora lasciatemi andare, vi scongiuro.>>
<<Sparisci dalla mia vista prima che cambi idea. Torna dal tuo signore con una buona scusa, non mi interessa quale, ma bada bene a non menzionare questo nostro incontro, o spera di non incrociarmi mai più sulla tua strada.>> furono le ultime parole dell'elfo prima di mollare la presa sul ragazzo, che fuggì con la coda tra le gambe nel più vicino vicoletto.
<<Speriamo che quell'idiota non se la canti subito. Devo informare Kreisler che il Lord è in qualche modo coinvolto, ma prima mi servono altre prove.>> Pensò l'elfo mentre si incamminava diretto alla piazza, per recuperare le sue informazioni.
"Quel vecchio porco non vuole casini coi suoi affari" gli aveva detto il mercante riguardo il prete e Shervaar era intenzionato a mettere luce sulla faccenda, anche a costo di allontanarsi un po dal suo vero obiettivo. Cosa che per fortuna non fu costretto a fare, visto che l'uomo, dopo averlo largamente ringraziato lo informò che strane voci giravano sul prelato e la bambina, rinchiusa sempre nella sacrestia della chiesa. Il mercante in realtà non sapeva molto sulle sparizioni, ma sembrava parecchio convinto che il prete ne fosse in qualche modo coinvolto e che la povera Adele sarebbe probabilmente stata la prossima a fare un brutta fine. Lo shamano, scoperto che di li a breve ci sarebbe stata una funzione e che il padre sarebbe quindi stato occupato per un po si era diretto verso una porta indicatagli dal mercante, una buona alternativa ad un ingresso dal portone principale, e aspettando l'inizio della cerimonia, dopo essersi assicurate che nessuno passasse di lì, aveva sfondato con un paio di spallate la porta, tenendola per la maniglia onde evitare indesiderati rumori. Ma quanto accadde dopo lo spiazzò non poco.

- - - - - - - - - - - - -


<<E' quasi ora vero zio? Devo andare a nascondermi?>> La bambina del giorno prima, Adele, senza neanche accorgersi di cosa fosse accaduto, continuava a disegnare su di un quaderno mangiando spensierata del pane e marmellata, e fin li niente di strano. Ma prima che l'elfo potesse anche solo aver il tempo di posare la porta Adele alzò lo sguardo e sorpresa di trovarsi davanti un essere dalle orecchie a punta e non il suo presunto zio, inizio ad aprire lentamente la bocca, prendendo aria per una delle specialità dei giovani: urlare a squarciagola.

<<Oh merda...la sentiranno fino a Velta.>>





Stats:
Rec 175
AeV 200
PerF 150
PerM 225
Caem 100

Danni fisici subiti: Alto (Medio curato)(4/16)

Danni mentali subiti : Nullo (0/16)

Energia rimanente: 69+20-6=83%

Abilità passive:
Empatia Animale - Bloodwing: Permette l'utilizzo del proprio compagno animale all'interno del combattimento, indipendentemente dal suo scopo. (Abilità Razziale)
Incantaspade - Guanto d'Arme Destro: L’armigero infonde la capacità di indistruttibilità nella sua arma eletta. (Abilità di Dominio)

Tecniche usate:
Thunder Fury: Lo stretto contatto sin da giovane con la gli elementi e le sue manifestazioni permette allo Druido di controllare al meglio i glifi elementali incisi sui suoi Guanti d'Arme. Al momento della loro attivazione guadagna un bonus sulla forza elementale a propria discrezione secondo necessità e volontà.

[Dominio elementale del Fulmine a costo Variabile Basso e Nullo - Basata su PerM]



Note: Nulla da segnalare, faccio quanto accordato in Confronto.


-Edit- Qualche missclick - Coretti i consumi

Edited by Shervaar - 5/6/2012, 20:28
 
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