Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

{Fendispazio, terzo frammento —

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/5/2012, 20:15

Esperto
······

Group:
Member
Posts:
4,411

Status:


continua da qui.

Terzoframmento



-rì oltre l'infinito.
Vorticavano in una dimensione imprecisata, un caleidoscopio impazzito di colori e odori e sapori; esplosioni di tonalità accese e scintillanti detonavano attorno a loro, orde di sensazioni e pensieri contrastanti li investivano con la violenza di un esercito in carica, il gelo e l'arsura e la notte e il giorno e l'odio e l'amore si susseguivano dentro e fuori di loro, mentre il mondo sfumava in visioni cangianti e spettacolari. L'energia del cosmo rifluiva dentro i corpi martoriati e i tre riacquistavano le forze, Easley e Zell rinvennero, le ferite in parte si rimarginarono. Il viaggio intradimensionale fu simile al primo, ma ancora più confuso e vorticante. I paesaggi apparivano e svanivano con la rapidità di un fulmine, come lo spegnersi di una candela al vento. Volarono attraverso il sole che nasceva e moriva, alba dopo alba, tramonto dopo tramonto, e videro l'astro eclissarsi ed eclissarsi l'intero Universo e poi rinascere ed oscurarsi ancora e così in un ciclo infinito, mentre loro scivolavano in quell'intercapedine di esistenza incuneata in ogni luogo e in nessuno; da ogni visione traevano una stilla della sua essenza che entrava a far parte di loro, per sempre.
Ci fu un tentennamento nella successione di putride paludi maleodoranti e rigogliosi pascoli percorsi dalle mandrie, delle foreste scintillanti di rugiada e degli antri umidi nascosti all'ombra dei monti: come un'incertezza improvvisa, che fece tremolare la realtà e l'illusione, confuse i contorni e sfocò le immagini in un amalgama indistinguibile. Calò il buio, attorno ai tre compagni e a Gweloreel. L'oscurità li avvolse per il tempo necessario a fare insorgere in loro la paura che qualcosa fosse andato per il verso sbagliato, che questa volta non ce l'avevano fatta, si era verificato un errore imperdonabile e non potevano fare niente per porre rimedio. Poi le tenebre si dissiparono e dalla notte emersero i profili di una palizzata in legno, disposta ad anello. Sotto le stelle e la luna offuscata dalle nubi, superarono un fossato, scavalcarono lo steccato e si ritrovarono in un accampamento notturno. Ogni cosa, ogni oggetto e persona tremolavano e i contorni si sfaldavano, come se tutto potesse scivolare via in un attimo ma per il momento non lo faceva. C'era un fuoco, fulgido di riflessi ramati, che crepitava in un braciere serrato da un cerchio di rocce, e attorno alle fiamme sedevano degli uomini, dei guerrieri. Le armature scintillavano di bagliori cremisi, le armi tintinnavano alla cintura, e il drappello si girò verso di loro, stupefatto e attonito. Uno degli uomini si tirò su e mosse un passo dubbioso verso Zell, Easley e Yusuke, verso il refolo leggero che spirava attorno a loro.

Voi siete...

Non era più giovane, lo potevano vedere ora che si era fatto più vicino. Il volto era segnato dalle rughe, gli occhi erano pozze liquide e profonde che nascondevano anni di strazi e sofferenze, i capelli scuri erano striati d'argento come il raggio della luna fra le tende piantate per terra.

Gandril? Sono loro? Dobbiamo nasconderlo!

Chiese un secondo uomo, qualche passo più indietro. Gandril lo ignorò.

Voi... sì, dovete essere voi. Non è come pensate. Niente è come sembra.

Allungò un dito nodoso verso il gruppetto e mosse la bocca per parlare ancora, ma dalle sue labbra non uscì nessuna parola. La sua figura si liquefece e colò a terra in rivoli di colore, come tutto l'ambiente circostante. I tre affogarono in un oceano vischioso di tinte scure e tetre, annaspando inutilmente.
Affondarono, affondarono, affondarono...

E poi riemersero, e proprio come un mezzo affogato che dopo interminabili secondi torna a galla e si affanna alla ricerca di una boccata d'aria, loro ansimavano e respiravano a pieni polmoni la brezza rinfrescante della foresta.
Sì: l'accampamento era svanito nel passato, e adesso si trovavano in un bosco rigoglioso e fitto, immerso nella nebbia. La caligine e le folte chiome degli alberi impedivano di capire se fosse notte o giorno: dall'alto, tra il fogliame, filtravano dardi luminosi che potevano essere del sole quanto della luna, e la scarsa luce era ulteriormente dissipata dai vapori che fluttuavano in mezzo alla foresta generando un'atmosfera soffusa e crepuscolare.


set1

Le piante erano enormi. Gigantesche mangrovie i cui tronchi si perdevano nell'oscurità delle volte ombrose, ornate di riflessi smeraldini. Per abbracciare un tronco non sarebbero bastate tre persone a braccia spalancate. Dall'alto pendevano liane sinuose e ghirlande vegetali; infiorescenze rigogliose proliferavano alle basi dei fusti, ma stranamente qualche piede sopra il livello del terreno. La terra era nera e impregnata d'acqua, un humus fertile e compatto che odorava di pioggia e decomposizione. Da qualche parte, celato alla vista, un fiume mormorava a bassa voce, gorgoglii cupi e soffusi.

set2

In basso, strisciavano radici spesse e tortuose simili a serpenti, formando complessi grovigli sul terreno, e poi vi si incuneavano a forza come parassiti che penetrano nel corpo da infettare. Scintillavano sotto una patina di umidità, e su di esse cresceva un morbido tappeto di muschi e licheni. Gli alberi erano conficcati a fondo e ancorati saldamente alla terra, come scogli rocciosi che resistevano agli assalti del mare: sembrava che si preparassero ad affrontare l'impeto di una forza misteriosa, da un momento all'altro. Nella foresta regnava il silenzio: non si udivano i canti degli uccelli, dall'alto delle fronde, nè il graffiare concitato degli animali nel sottobosco, neppure i versi e i ronzii degli insetti. Tutto era immobile, tranne per le foglie agitate da un leggero refolo di vento. Il bosco era fitto e intricato, e la cortina non permetteva allo sguardo di spingersi oltre qualche passo di distanza: tuttavia davanti a loro le sagome sfumate degli alberi parevano diradarsi, per lasciare spazio a una radura.

set3


Gweloreel si materializzò davanti a Zell, Easley e Yusuke. I tre compagni erano feriti e affaticati, ma pur sempre in condizioni migliori di quelle precedenti il viaggio intradimensionale. Se non altro, erano in grado di reggersi in piedi e perfino camminare.

Seguitemi.

Ordinò la creatura con voce atona, poi si sfilacciò in una miriade di sottili filamenti d'aria e spirò fra i rami bitorzoluti e il fogliame frusciante, scompigliando al passaggio le chiome delle mangrovie.

Non abbiamo molto tempo, prima della marea.

Aggiunse la sua voce infantile, e risuonava tutto intorno a loro. Il gruppetto si fece largo nel fitto sottobosco, sfilando fra un tronco e l'altro, fino a quando raggiunse un angusto spiazzo serrato da un cerchio di piante, che chiamare radura sarebbe stato eccessivo. Non c'era niente di strano o particolare, se non che in un albero davanti a loro si apriva una profonda cavità, il cui interno era nascosto nell'ombra. I contorni aguzzi dell'incavo e le foglie vicine stillavano un liquido cremisi, e per terra si allargava una pozza ancora fresca dello stesso colore. Nell'erba alta giaceva un ammasso informe e sanguinolento di una sostanza non meglio identificabile.

Qualcosa mi dice che quello che cerchiamo...

osservò Gweloreel, mentre riassumeva la sua solita forma umana e si sedeva in attesa vicino ai tre,

... si trova là dentro.


{QM Point
Ottimo: come avete visto, a e o l u s è stato sconfitto. Per essere più precisi avete distrutto il Golem nel quale era intrappolato: ad ogni cristallo rotto, una parte dello Spirito fuoriusciva all'esterno (i vari "flussi" ad area che avete subito), e con l'ultimo l'avete completamente liberato. Come conseguenza, vi beccate il terzo e ultimo flusso, un Critico a 360° (dopo il medio e l'alto precedenti): tranquillo Rock, questo non è basato su nessuna statistica quindi sei salvo, anche se ridotto parecchio male - come anche Alister e Caitlin, del resto. Il tempio crolla, vi ritrovate all'esterno nel mezzo della tempesta, quando appare Gweloreel: col secondo frammento recuperato dalle macerie del Golem apre il portale e ci butta dentro chi non è in grado di farlo da solo. Segue il consueto viaggio dimensionale, e come la prima volta recuperate un po' di forze: al risveglio avrete tutti il 20% di energie, e un danno totale ridotto a Critico (i danni psionici permangono invariati). Easley e Zell rinvengono durante la prima parte del viaggio, e tutti e tre assistete alla particolare scenetta descritta, quella dell'accampamento. In seguito, vi ritrovate nella foresta. Blablabla, Gweloreel vi conduce fino a un piccolo spiazzo con un albero cavo. Vedete cosa fare, comunque è un post molto facile perchè siamo alla fine e non voglio tirarla oltre per le lunghe. Aspettatevi qualche sorpresa :8):
Sotto riporto la tecnica che vi ho fatto subire autoconclusivamente: del resto non avevate modo di difendervi.

CITAZIONE
terzo flusso ~ l'essenza più pura e perfetta di a e o l u s, la sua forza devastatrice che trova finalmente sfogo e si scatena in tutta la sua potenza. Dopo un danno totale pari a Immenso, anche il terzo e ultimo cristallo che serrava lo Spirito nella morsa del Golem di pietra cede, e la furia della tempesta può davvero dispiegarsi a pieno, dopo secoli di reclusione. Niente è più in grado di trattenere l'ira repressa di a e o l u s: lo Spirito del Vento sgorga dall'armatura di roccia crivellata e si riversa sul mondo circostante, flagellandolo con le sue raffiche implacabili. E' libero, ora, e nessuno potrà più dirsi al sicuro.
L'abilità va considerata come una tecnica a 360° di potenza Immensa.

Avete tempo fino alle 23.59 di giorno 16.
 
Top
Alist3r
view post Posted on 20/5/2012, 12:28






« Fendispazio »
???



Successero molte cose e molte delle quali non si accorse nemmeno che accaddero.
Quando rinvenne, capì che probabilmente il Golem era stato distrutto e il secondo frammento ritrovato. Lo capì perché si trovava in una situazione strana, ma non nuova.
Stava viaggiando a velocità inaudita, sorvolando le terre, i mari, i fiumi e le montagne come fosse un raggio di sole, libero di andare. Significava che Gweloreel aveva aperto un nuovo portale con un altro frammento e che ora stavano andando chissà in quale luogo. Il fatto che aveva ripreso i sensi significava anche che stava guarendo e che una buona parte delle sue energie stava tornando.
Meglio così pensò,
non sapendo cosa li aspettava una volta arrivati.
E quando arrivarono successe qualcosa di abbastanza strano: giunsero in un accampamento. I contorni, le luci e le ombre erano sfocate, forse per colpa del viaggio che avevano appena affrontato, ma distinse chiaramente la figura di un uomo che si avvicinò ai tre che borbotto qualcosa sul fatto che potessero essere o meno determinate persone e sul fatto di nascondere qualcosa.
Zell era confuso e non riusciva a capire.
E capì ancora meno quando tutto l'accampamento scomparve magicamente, come spazzato via da un'onda anomala. Al suo posto un bosco. Tutto era scuro, tanto da non capire se fosse giorno o notte. Attraverso alcune fronde filtravano alcuni fasci di luce, l'unica luce che permetteva di orientarsi e vedere qualcosa. La vegetazione era ricca, molto ricca. Le piante enormi, sorrette da maestosi tronchi da qualche metro di circonferenza.
A terra, il sottobosco, era popolato da enormi radici, che si intricavano e incrociavano in complicati disegni e figure per poi sparire sotto il terreno, succhiando ogni singolo sprazzo di vita che trovavano.
Tanto era fitta e intricata la vegetazione che non si riusciva a vedere oltre qualche passo di distanza.

Seguitemi.
Li esortò Gweloreel, all'improvviso


Malfermo sulle gambe si convinse che non aveva altra scelta se non quella di seguire la strana ragazzina, anche se aveva un brutto presentimento, anche considerando cosa era accaduto l'ultima volta che l'avevano seguita.
Dovette impegnarsi per superare alcuni punti in cui davvero sembrava le piante si fossero aggrovigliate appositamente per non far passare nessuno. Saltò radici, evitò tronchi, tagliò liane, finché insieme al resto del gruppo non giunse in uno spiazzo.
Uno spiazzo, normale si sarebbe detto, se non fosse che uno strano liquido dall' ancor più strano color cremisi era contenuto in una pozza per terra; e lo stesso liquido sembrava rilasciato tutto intorno a quello che era un tronco con uno strano incavo. Più in la nell'erba alta una strana massa informe dello stesso colore.

Qualcosa mi dice che quello che cerchiamo si trova là dentro
affermò la ragazzina mentre riprendeva la sua forma umana
Qualcosa mi dice che questo posto non mi piace per niente
Protestò Zell, con ancora fermo in testa il ricordo del Golem
Ma, dato che siamo qui, qualcuno dovrà pur sacrificarsi.
Dovesse succedermi qualcosa, sappiate che è stato un onore combattere con voi
e che voi avete combattuto al fianco di Zell

sospirò
Mi piacerebbe conoscere i vostri, nomi



Diede loro il tempo di rispondere, qualora avessero voluto.
Poi si girò e fissò l'incavo.
Trasse un profondo respiro e come un bambino curioso ma spaventato si avvicinò al suo obiettivo, sperando di trovare l'ultimo frammento e non trovare qualcosa di pericoloso, perché ad ogni passo le gambe tremavano, le braccia pesavano e la testa girava. Avrebbe prima dato un'occhiata e poi se fosse stato sicuro magari avrebbe pure avuto il coraggio di buttarci una mano dentro.

png

« REC ~ 195 AEV ~ 200 PERF ~ 285 PERM ~ 420 CAEM ~ 200 »
Basso ~ 2% Medio ~ 7% Alto ~ 17% Immenso ~ 37%




« ENERGIA » 20%
« STATUS FISICO » Ferita al fianco (Basso). Livido sulla schiena. Ferita al quadricipite destro (Basso). Ferita al braccio sinistro (Basso). Vari tagli sulla pelle (Medio + Medio). Contusione al fianco destro (Basso). Ematoma alla schiena (Basso). Danno alla mente (Alto + Medio).
« STATUS PSICOLOGICO » Deciso a portare a termine la battaglia.

~ ABILITA' PASSIVE

IO DOMINO L'ELETTROMAGNETISMO » Permette di maneggiare un'arma (metallica) senza impugnarla
IO DOMINO L'ELETTROSTIMOLAZIONE » Resistenza al dolore
IO DOMINO L'INTELLETTO » Consumi ridotti del 3% + Cast Time ridotti a zero
PASSO DI RAME » +100 AeV / -75 ReC
IO DOMINO LA FORZA » +100 PeRF / -75 AeV
IO DOMINO LA MAGIA » Percezione delle manifestazioni Magiche


~ ABILITA' ATTIVE

»
»


~ AZIONI E NOTE

Va beh credo sia chiaro. E' un post descrittivo, mi sacrifico io per vedere cosa c'è nell'incavo




 
Top
Caitlin
view post Posted on 24/5/2012, 23:34




Quando il Re Rosso tornò cosciente di sé, la prima cosa che gli balenò alla mente, fu il pensiero di poter essere infine morto e se per furia del golem o per quella del freddo, non avrebbe saputo dirlo.
Poi, vedendo i colori scorrere tanto veloci da confondersi l'un l'altro e i paesaggi e le stagioni mutare con la rapidità del sogno, comprese.
Si lasciò cullare dalle sensazioni di quel viaggio straordinario, accogliendone con rinnovato vigore i doni.
Nacque, rise, pianse, morì.
Visse anni in un attimo, visse vite in un secondo.
Poi, tutto d'un tratto, finì


R3A3Y

Buio.
Denso, pastoso, impenetrabile buio.
Il demone si guarda attorno, il respiro che a fatica si mantiene calmo, le iridi eterocrome unite nel pozzo nero petrolio delle pupille che sembra averle volute ingoiare in un'imitazione di quel buio senza fine.
Se non vedesse i suoi compagni, così in contrasto sullo sfondo nero da parere splendenti di luce propria, il pensiero di essere perso -forse per sempre-, non sarebbe così pressante.
Probabilmente crederebbe semplicemente di star quasi per svegliarsi eppure li vede, sono lì assieme a lui e non è solo la vista che si ritrae dalla coscienza prima degli altri sensi.
E mentre teme che non ci sia ritorno, che sia quella la fine e spera solo di svegliarsi, il buio denso e pastoso si tinge di nuovi colori; ed ecco le stelle e la luna, il crepitar di fiamma e i riflessi corallo e dorati che rilucono sul legno di una palizzata e sulle armature di uno sparuto drappello di soldati.
Un uomo, probabile capitano dai capelli venati d'argento e il volto che pian piano s'inizia prendere le somiglianze della corteccia, si avvicina loro incerto.
Loro, i tre e l'invisibile bimba di vento, sono qualcosa.
Loro sono loro, ma questo già lo sanno, o almeno credono di saperlo poiché, "loro", ha tanti significati in bocche diverse.
Loro sono loro e vanno nascosti, loro sono loro e niente è come pensano, niente è sembra.
Qualunque cosa siano loro, è destinata a rimanere taciuta, forse per sempre, forse fintanto che alla mente non si sostituiranno nuovi ricordi a quello del non più giovane guerriero e del suo dito nodoso che come colori ad olio fermati non per tempo, si liquefanno e colano sul resto dell'affresco messo ad asciugare vicino con vicino il braciere.
E cola il colore del cielo coi suoi occhi bianco titanio e acquamarina, cola il colore del legno e della terra che come pozza di catrame l'inghiotte.
Il Re annaspa bramoso d'aria e non d'acqua vischiosa e putrida, sabbia mobile e braccia invisibili che lo ghermiscono con grinfie d'arpia sorde al suo muto lamento.

png

Ed ecco infine diradarsi le acque.
L'aria torna a riempire i polmoni del demone, portando con se la fresca fragranza del muschio e l'odore dolciastro del tappeto di foglie in decomposizione.
C'è umidità nell'aria, abbastanza densa da creare una nebbiolina tanto impalpabile quanto presente; un velo di seta che veste come spose le enormi mangrovie dalle alte radici e sul quale si riflettono pieghe di luce incolore e sfumata, luce brillante e fredda sul metallo scarlatto della Tracotante.
Easley si accorge solo posandoci lo sguardo una seconda volta, che quella a terra è Hybris e non un miraggio o un fiore e raccogliendola dal terreno morbido, per un attimo si chiede cos'avrebbe fatto, se si fosse accorto dell'assenza della lama boriosa quando sarebbe stato troppo tardi e si sente fortunato, per non averla persa nella tormenta.
Pulisce il piatto della lama sulla pelle morbida delle braghe prima di riporre l'Empia e la sua guardia di draghi d'acciaio al sicuro nel fodero.
La foresta è sfarzosa, la sua aria carica dell'odore tipico della terra fertile è adornata di liane e foglie color della tormalina e del marmo serpentino; forse l'ambiente più piacevole in cui stare tra quelli fino ad ora visti, col gorgogliare serafico del fiume nascosto e la sua innaturale assenza di vita.
Non il tubare dell'occhialino bruno né il ronzare degli insetti, ma solo il frusciare di passi stanchi di chi ha visto troppo in troppo poco tempo e il canto sommesso dell'acqua nel suo letto.
E con il ritmo della foresta sospeso in un incanto cristallino e la luce indistinguibile che avvolge tutto senza sfiorare davvero nulla, se ne fugge ciò che restava della capacità di tener conto del tempo, lasciando all'efebico paladino la sola e amara consapevolezza di non avere alcun controllo su ciò che gli accade attorno.
Da quant'è che sono partiti?
Tre giorni sono certi, ma quanto sia passato prima e quanto dopo, è un mistero e con la mole degli avvenimenti passati, coi capelli incrostati di sangue e sudore.
Tre giorni, aggiungiamone un quarto e forse più che Alyka è da sola, che lui le è lontano, lontano da lei, lontano dal suo compito e lei da sola è indifesa.
Non per mancanza di mezzi, ma per mancanza della volontà di mangiare per non essere mangiati, ferire per non essere feriti; bontà d'animo, potremmo definirla, anche se non è il termine proprio per quest'incapacità di dare un valore paritario alla propria vita rispetto a quella di un altro.
Indifesa in mezzo alle bestie e qualunque cosa potrebbe accaderle, mentre il paladino di uno gioca a fare l'eroe di tanti, senza neanche essere sicuro di quale sia la fazione scelta.
Quel luogo, apparentemente privo di giganti di pietra o con zanne lunghe un braccio, è troppo silenzioso e troppo quieto per tenere ancora alla larga le preoccupazioni e i pensieri della propria casa e la stanchezza che li accompagna.
E seguendo più per inerzia l'incedere dei due compagni che per volontà -poiché se prevalesse ora il suo volere, sulla schiena si allargherebbero le grandi di corvo e si librerebbe in cielo, seguendo con la sicurezza di un uccello migratore la rotta verso il Plakard e la Grassa Puttana-; gli alberi si diradano, divenendo cornice dei nodi e foglie al grosso tronco cavo di uno di loro.
L'ennesimo pozzo di tenebra, ferita aperta nel cuore dell'albero e ancora sanguinante, o forse bocca famelica, il rigurgito di un pasto non gradito ai suoi piedi -o radici che dir si voglia.
Ciò che cercano è là dentro, insinua la bimba di vento, accennando qualcosa ad un'imminente marea. Il Re Rosso sta per protestare, mai e poi mai ha intenzione di mettere ancora piede in luoghi bui e angusti, siano essi grotte o quant'altro, per oggi -o per quanti giorni siano stati-, ha già avuto la sua dose di claustrofobia con cui fare i conti.
Ma poi, il miracolo dipinge la sua gloria sotto forma di un breve sorriso del tutto inadatto per quanto di spontaneo sollievo sul volto del Re.
Un volontario.
Il demone raddrizza la schiena, cercando di guadagnare quel poco in altezza che può smorzare il suo aspetto emaciato, ancora più evidente ora che sia il pesante pastrano che la camicia leggera non nascondono più la pelle pallida e tirata sulle ossa.
Coi lividi e il sangue incrostato e quel braccio coperto di squame, troppo grande per quel corpo minuto, pare più il sopravvissuto ad una guerra durata anni, che qualunque cosa di vagamente simile ad un paladino.
Offre al guerriero dai capelli rossi il suo saluto e il suo ringraziamento silenzioso, un breve cenno col capo, una mano a pugno portata al cuore e il proprio nome quasi sospirato.

«Easley.»

Non succederà niente al guerriero, a Zell, o almeno è ciò che spera.
Non per attaccamento né per cameratismo né altro, ma solo perché nella natura scelta dal demone degli scacchi, è lui il sacrificio, lo scudo di carne e sangue. Una protezione imperfetta, spesso bloccata dalle proprie paure -tutte fin troppo umane- e se per paura mancasse a sé stesso, arrecando danno anche indiretto ad un alleato, si sentirebbe in colpa.

No, andrà tutto bene, si dice mentre la chioma rossa del compagno di sventura giunge a quello che forse è l'ultimo scrigno prima del ritorno a casa.



uclqa
         QCCvrEnergia Residua
20%

Condizioni Fisiche
Contusione bassa al volto
Taglio basso sulla spalla sinistra.
Contusioni sparse sul torace e braccia pari a un alto più medio
[8/16]

Condizioni Mentali

[5/16]
Hybris
Riposta

Forma Umana
ReC200 AeV125
PeRf200 PeRm275 CaeM150
                     

 




Le ombre di Easley
Passiva Razziale
Influenza psionica di timore su energie pari o inferiori.

Hybris

Unholy Communion

Passiva Incantaspade [Liv. I]
Hybris è indistruttibile.
Passiva Incantaspade [Liv. II]
Nessun colpo inferto da terzi o causato da circostanza accidentali riuscirà a spezzare la presa del Re Rosso sulla sua arma.
Passiva Incantaspade [Liv. III]
Hybris on può essergli in alcun modo sottratta o rubata.


XeHas
Il Post in Breve
Riassunto e Note a margine


Per quanto riguarda i danni: ho tolto il mezzo basso alle ginocchia, il basso alla mano e quello per i morsi di ragno.


Con questo super ritardo, ho superato me stessa... chiedo scusa sia per questo che per la qualità -che soprattutto in alcuni punti mi fa pena-, ma tra i vari impegni con la scuola e soprattutto la salute, di meglio non potevo proprio a fare :P


 
 
Top
RockDanieLee
view post Posted on 18/6/2012, 15:15




___ __ _ __ ___

Fendispazio


[ XI ]

Disteso in posizione fetale, sferzato dal vento tagliente e immobilizzato nella gelida presa del ghiacciaio, Yusuke Takeshi lottava contro l’ipotermia e la tentazione di chiudere gli occhi. Ma il ragazzo era sfinito, troppo stanco per realizzare appieno di essere ormai nient’altro che l’inerme bersaglio dell’incurante furia degli elementi: con la mente in bilico sul baratro dell’incoscienza, il suo corpo chiedeva a gran voce di staccare la spina al cervello, di riposare il pensiero anche solo per pochi istanti... poco importava che sarebbero bastati per farlo morire assiderato.
L’ennesima fitta di dolore lo travolse, provocando l’immediata e involontaria contrazione della mascella; ma quell’automatico gesto di sollievo non fece altro che acuire la pulsante sofferenza rappresa sulle membra e nel cuore. Ed ora il fiero samurai si chiedeva quando la morte avrebbe stanato quel corpo martoriato e semisommerso dalla neve... o per quale motivo avesse combattuto così strenuamente, se alla fine il destino che l’attendeva non aveva altra destinazione se non la tenebra dell’oblio. Il sudore che aveva versato, il sangue che aveva pagato, non erano bastati per evitare lo scacco. E ora, perso tra le spire del candido manto della montagna, che speranze aveva di sopravvivere?
Era tutto così ironico...
Si era tuffato a capofitto nell’ignoto ventre dell’ennesima avventura. Aveva lottato, venduto cara la pelle, in quell’impresa di cui non conosceva né il mandante né lo scopo. E si era illuso sì; che come ogni volta sarebbe bastato andare avanti, sconfiggere il prossimo avversario sul tabellone per spianare a colpi di spada l’impervia strada verso la gloria. Ma quella volta no, era diverso. Quella volta il sipario calava davvero. E non per mano di un nemico che avesse saputo infine aver ragione delle sue notevoli capacità; perché in quel caso l’avrebbe accettato, avrebbe abbandonato la scena con l’orgoglio di chi, nonostante tutto, non si era mai arreso. No... Yusuke Takeshi moriva a causa del destino beffardo. Una forza che non poteva combattere, una forza che era al di là della portata della sua lama. Era questo, che non riusciva davvero a sopportare.
Il cupo fragore della montagna che si risvegliava spazzò via ogni pensiero, promettendo un simile fato anche per quell’esile corpo. E non servì avere la conferma degli occhi per realizzare ciò che il suo cervello aveva già intuito: una valanga stava per abbattersi sulle macerie del tempio distrutto, per cancellare ogni traccia di qualsivoglia umanità. Yusuke si sforzò di muoversi, nel tentativo quanto mai vano di cercare un riparo, una salvifica fessura... ma intorpidito com’era fu solo in grado di ruotare il collo, spostando la sua visuale annebbiata sui corpi incoscienti dei suoi compagni.
Era solo.
« Certo che ve la siete presi comoda. »
Una voce, dolce ed eterea come il primo sbuffo di primavera. Un lampo di luce argentata e poi il fragore dell’aria che si squarciava, snudando l’oscurità gorgogliante di chissà quale dimensione sconosciuta. E intanto l’ululato della slavina che si avvicinava, acquistando velocità crescente...
Yusuke strinse i pugni, ignorando qualsiasi impulso emesso dal proprio corpo che fosse estraneo alla volontà di sopravvivere. E mentre, rialzandosi, rischiava di crollare sotto il suo stesso peso e si gettava prepotentemente verso il portale disegnato da Gweloreel, un pensiero, un unico pensiero, riaccese il fuoco dirompente della speranza: il destino non aveva ancora vinto. Non quella volta.
Sorrise. E infine, il nulla.

Quando Yusuke aprì gli occhi si ritrovò in una radura fiocamente illuminata dal tenue bagliore rossastro di un focolare. La luce prodotta dalle fiamme guizzanti si infrangeva sui contorni di uno sparuto gruppetto di uomini, gettando ombre sinistre e tremolanti sui volti e sulle armature intarsiate. Il ragazzo pregò che non avessero intenzioni ostili: per quanto ristorato dal viaggio interdimensionale, si sentiva ancora decisamente troppo debole per reagire efficacemente anche al minimo accenno di pericolo. Ma non ebbe il tempo di compiere alcun gesto che un membro del drappello – il più vicino – spezzò il silenzio della radura e proferì parola, superando lo stupore e l’incredulità suscitatagli dalla scena alla quale aveva appena assistito.
« Voi siete... »
Gli occhi incavati nelle rughe scolpite dal tempo parevano rilucere di un bagliore proprio, estraneo a quello sparso dalle scintille che s'innalzavano nella notte.
« Gandril? Sono loro? Dobbiamo nasconderlo! »
« Voi... sì, dovete essere voi. Non è come pensate. Niente è come sembra. »

Yusuke rimase in attesa, interdetto. In vita sua il ragazzo non aveva mai assistito ad uno scambio di battute più criptico, il che non fece altro che acuire la sensazione che qualcosa non andasse, che l’essere apparsi in quel luogo, proprio davanti ad individui tanto sospetti, non poteva trattarsi di una coincidenza.
Chi aveva interrotto Gandril tacque, permettendo all’anziano guerriero di proseguire il suo enigmatico discorso. Ma l’uomo non poté neanche inspirare che la sua figura si fece improvvisamente tremolante, finché le membra cominciarono a decadere e liquefarsi in vortice ribollente di pece e tentacoli d’ombra che avvilupparono il suo corpo sciogliendone le fattezze, e con esso l’intero ambiente circostante. Yusuke sprofondò ancora una volta nella tenebra, spaventato dall’ignoto che vi era celato, lottando con ogni residuo di energia rimasto per liberarsi da quell’abbraccio mortifero e vischioso. Ma più si agitava, più rapidamente affondava in quelle sabbie mobili di sconosciuta natura. Finché la luce si oscurò sopra di lui, lasciando i tre compagni ad annegare nelle viscere più profonde dell’oscurità.

Riemersero infine, e fu come risvegliarsi da un incubo durato un’eternità. Affamati d’aria i tre eroi si concessero un istante per dare tregua quantomeno alle membra spossate, perché a stento il pensiero riusciva ormai a stare al passo col susseguirsi degli eventi. L’unica soluzione possibile per preservare una parvenza di sanità mentale era smettere di fare domande o cercare risposte che probabilmente non sarebbero mai arrivate.
In una brezza sottile Gweloreel si materializzò accanto al gruppo, con l’aria disinvolta e annoiata di qualcuno che compie la solita routine quotidiana. Con un gesto della mano li esortò a seguirla, ripetendo l’invito con il timbro cristallino della sua voce da bambina, così fuori luogo nella tetra pesantezza dell’atmosfera che si respirava.
« Seguitemi. Non abbiamo molto tempo, prima della marea. »
« E quando mai ne abbiamo avuto? »
Sibilò Yusuke a denti stretti, ritrovando un residuo dell’antico sarcasmo. Si incamminarono nell’intrico selvaggio di alberi e piante che aveva sostituito la radura illuminata dal bivacco. Si ritrovarono così soli, ad avanzare in una giungla germogliata dal nulla, facendosi largo tra le fronde e le radici nodose che rallentavano il passo e minacciavano l’equilibrio. Per un attimo il ragazzo fu tentato di chiedere dove si trovassero o fossero diretti, ma con un sospiro rassegnato si costrinse a mantenere intatto il silenzio e a continuare a camminare. Finché il refolo argenteo in cui la fanciulla aveva scomposto le sue fattezze si riaddensò, sul principio di uno spiazzo circolare tanto anonimo da risultare introvabile per qualcuno che non sapesse dove cercare.
« Qualcosa mi dice che quello che cerchiamo... si trova là dentro. »
Disse, indicando l’incavo di un albero e velando un’implicita esortazione. Per tutta risposta Yusuke rimase immobile: l’esperienza gli aveva appena insegnato che infilarsi in buchi bui e sconosciuti raramente finiva per rivelarsi un’idea brillante, e di certo quella volta non aveva intenzione di rischiare (ancora) la vita in qualche mortale combattimento contro golem vari o zombie-cyborg millenari.
« Qualcosa mi dice che questo posto non mi piace per niente. » – la voce fu quella del guerriero in calzamaglia – « Ma dato che siamo qui qualcuno dovrà pur sacrificarsi. »
Fece una pausa.
« Dovesse succedermi qualcosa, sappiate che è stato un onore combattere con voi, e che voi avete combattuto al fianco di Zell. Mi piacerebbe conoscere i vostri nomi. »
Le sue parole a stento nascondevano un certo nervosismo, eppure il suo tono rimase saldo: il ragazzo sapeva a cosa stava andando incontro, eppure aveva deciso di non sottrarsi a quel compito inevitabile.
« Easley. » L’altro compagno rispose immediatamente al suo invito, accettando senza obiezioni la sua decisione. Yusuke ne scrutò intensamente le orbite scintillanti di luce diversa, per poi voltarsi anche lui verso Zell.
« Nel bene o nel male, questa è la fine della nostra avventura... » Disse, ritornando con la memoria al momento in cui i tre si erano incontrati. « L’onore di avervi avuto come nakama è tutto del sottoscritto, Yusuke Takeshi. »
E rimase in trepidante attesa, sopraffatto dall'emozione. Era come aveva detto: nel bene o nel male, il loro viaggio era giunto al termine.

___ __ _ __ ___


figa5

ReC: 350 ][ AeV: 250 ][ PeRf: 150 ][ PeRm: 125 ][ CaeM: 350
basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico: 40%

Energia: 20%
Status Psicologico: (danno totale alto+basso)
Status Fisico: (danno totale critico)
Equipaggiamento: //

Note

Post orrendo, oltre che assolutamente inutile. Scusate... per tutto.
:facepalm:



Edited by RockDanieLee - 18/6/2012, 22:59
 
Top
view post Posted on 19/6/2012, 20:46

Esperto
······

Group:
Member
Posts:
4,411

Status:


Terzoframmento




Le parole di Gweloreel furono seguite da un attimo di profonda quiete. La foresta era cristallizzata in una gemma di giada e smeraldo, muta e offuscata dalla nebbia che si protendeva in sottili filamenti dal cerchio d'alberi attorno ai tre, fino al centro della piccola radura erbosa. Le foglie mosse da una brezza impalpabile erano fruscianti mormorii di una lingua sconosciuta, una nenia appena udibile che invece di spezzare il silenzio ne amplificava la portata. Fu Zell il primo a rompere l'immobilità generale; tutti loro comprendevano, nell'intimo della coscienza, di essere giunti alla fine - in un senso o nell'altro. La loro avventura era a un passo dal concludersi, ma ancora non sapevano se con esito felice o tragico. Eppure, capivano che bisognava chiudere il cerchio: catapultati da una parte all'altra del mondo avevano sconfitto creature arcane il cui ricordo era andato perduto nel fluire del tempo, visitato luoghi solitari e misteriosi, superato le prove più difficili. Si erano difesi a vicenda, si erano aiutati e avevano dato tutto quello che avevano per andare avanti; mancava solo una parola, un nome. Poche lettere, a suggellare la loro missione. Non avevano ancora avuto modo di presentarsi. Easley e Yusuke esaudirono il desiderio di Zell, e poi rimasero in disparte mentre il guerriero procedeva fendendo l'erba alta, fino alla mangrovia gigante che capeggiava al centro dello spiazzo. Mentre allungava il braccio verso la cavità nel tronco, notò varie cose. Il fluido scuro che incrostava il legno era effettivamente sangue, già coagulato; la corteccia chiara in trasparenza lo rendeva simile a gocce d'ambra liquida. Si accorse anche che il bordo dell'alveolo era frastagliato e seghettato, composto da un anello di minuscoli dentelli aguzzi, come fauci contornate da una chiostra di piccoli canini. Fu solo una sua impressione, o l'apertura smerlata si contrasse per un attimo attorno alla carne quando inserì l'arto nella cavità, fino a lambirgli la pelle? Ma in un battito di ciglia, la fenditura tornò alle sue normali dimensioni - se mai queste erano variate. Infine da più vicino riconobbe l'ammasso poltiglioso sepolto fra gli arbusti accanto alla pianta: era un braccio, masticato e triturato, nel quale si aprivano profondi squarci sanguinolenti. Era come se fosse finito fra le zanne di una fiera selvaggia, e poi risputato fuori con rabbia o indifferenza a marcire sul terreno fertile.

Infilò la mano nella cavità, poi il polso e infine sprofondò all'interno del tronco fino al gomito. Le dita si mossero alla cieca e tastarono l'alcova nascosta nell'ombra, fino a raggiungere il fondo dell'apertura. Era un ambiente umido e rugiadoso, fradicio al tatto. La mano riconobbe le sensazioni pungenti di qualche rametto secco e spigoloso, e il brivido viscido di un grumo di larve, e infine palpò un involucro morbido e liscio. Quando Zell ritrasse il braccio, stringeva nel pugno un fagotto chiazzato d'umidità e ricoperto da piccoli rimasugli vegetali. Srotolò il tessuto e alla luce di un raggio solitario filtrato dalle chiome degli alberi circostanti rivelò l'ultimo frammento di Fendispazio. Era un pezzo di sola lama, spezzata in due punti e terminante in un'estremità insolitamente affilata, niente affatto smussata dal tempo e dalle intemperie. Non ebbe modo di osservarla più a lungo perchè Gweloreel si manifestò accanto a lui in un turbinio di correnti e lo fissò con uno sguardo penetrante e freddo, poi gli strappò di mano l'ultima parte del pugnale.

Vi siete comportati bene, per ciò vi permetterò di sopravvivere.

Una folata oblunga squarciò il volto troppo maligno per appartenere a una vera bambina. Era un sorriso, crudele.

Almeno fino alla piena...

La creatura si dissolse mulinando, soffiò verso l'alto e penetrò nel fogliame, per sparire oltre la cappa arborea. Un ultimo sussurro tremolò dietro di lei:

addio


foresta


Non passò molto che la vegetazione si mosse, turbata da una presenza aliena. Le felci si aprirono e dalla macchia spuntò un uomo in armatura leggera di cuoio bollito; stringeva nel pugno un arco, ma senza puntarlo sui tre. Dopo di lui emersero dall'anello di mangrovie altri arcieri, non più di una ventina, con le frecce incoccate e puntate su Zell, Easley e Yusuke. Avanzarono a piccoli passi, fino a serrarli in una morsa circolare di punte acuminate e corde vibranti.
Il comandante si distaccò dal resto del drappello e si avvicinò ai tre compagni, poggiando a terra le armi in segno di pace.

Ci incontriamo di nuovo.

Constatò con una flessione amichevole nella voce. Non aveva intenzioni ostili, nonostante il muraglione acuminato che li aveva circondati poc'anzi, senz'altro per suo ordine. Dovette cogliere gli sguardi nervosi e interrogativi dei tre, perchè si affrettò ad aggiungere:

Semplice precauzione. Ma vedo che non c'è motivo di temere una vostra reazione...

Indicò con un vago gesto i loro corpi feriti ed esausti, ridotti allo stremo delle forze. Con l'altra mano fece segno ai suoi uomini di abbassare gli archi.

E sono sicuro che vi dimostrerete collaborativi: d'altronde, siamo qui per aiutarvi. Noi ci siamo già visti. Ricordate, la rupe?

Si trattava proprio dell'uomo in cima alla parete rocciosa a capo del manipolo di guerrieri incontrati davanti alla grotta del primo frammento. Sembravano passati secoli, invece era solo questione di poche ore o giorni. Era difficile mantenere la cognizione del tempo, sballottati da un punto all'altro del continente in pochi secondi.
Non portava più l'ampio mantello drappeggiato sulle spalle e l'armatura era lisa e consumata dal lungo viaggio, ma la voce, che manteneva il suo carattere stentoreo e autorevole anche quando non si trattava di impartire ordini, era la stessa.

Mi dispiace per quello spiacevole incidente, noi volevamo solo chiarire la situazione, ma ce n'è stata negata la possibilità. Adesso, però, lasciate che vi racconti tutto quanto. La vostra guida è lontana ormai, e non sospetta niente. Possiamo parlare in libertà. Abbiamo motivo di credere che siete stati raggirati e ingannati.

Si accostò al gruppetto e allungò le braccia.

Ma prima, lasciate che io veda...

Poggiò una mano sulla spalla di Yusuke, l'altra su quella di Easley. Sbarrò gli occhi e il volto gli si contrasse in una smorfia dolorosa, i lineamenti distorti in linee innaturali. Le iridi sbiancarono lentamente, e alla fine non rimasero che due vacue pozze lattiginose. Il suo sguardo puntava più in alto delle figure davanti a sè, oltre gli alberi e la foresta alluvionale, al di là di qualsiasi ostacolo; verso l'infinito. Vide tutto.
Assistette all'epica battaglia combattuta dagli invasori Ardish e dal popolo di Asgradel tanti secoli prima, la stessa vissuta dai tre per volere del vecchio; osservò il loro risveglio alla locanda, l'incontro con l'uomo - Seidroc, era il suo nome, e lui lo conosceva bene - e l'inizio del viaggio; fu ancora una volta sulla rupe, troneggiante sulla piccola compagnia di avventurieri accerchiati dai suoi uomini, e conobbe nuovamente l'ira e la frustrazione quando i dardi saettarono contro il suo volere e quello degli arcieri e i tre fuggirono prima che potesse spiegare loro la verità. Ripercorse i loro passi nella grotta rovente, il combattimento con il gargantuesco aracnide celato nell'oscurità e i suoi figli zampettanti, la fine terribile di uno dei tre e l'arrivo dello spadaccino, il suo scontro all'ultimo sangue con la creatura nel pozzo. Rinvenne il primo frammento di Fendispazio e fuggì con loro dall'antro mentre la terra era squassata dall'eruzione di una potenza sotterranea e fiumi di lava squarciavano la roccia, e un attimo dopo si ritrovò sul picco della montagna innevata, flagellato dagli schiaffi del vento e accecato dal turbinio della bufera. Guadagnò il rifugio del tempio diroccato, e poi osservò Zell, Easley e Yusuke sconfiggere la setta di monaci. Ma non era ancora finita: seguì la loro battaglia contro l'ancestrale spirito seppellito nel corpo pietroso del Golem e li guardò arrancare contro un avversario troppo superiore perchè potessero annientarlo. Alla fine riuscirono solo a liberarlo dalla sua prigione, quasi a costo delle loro vite. Recuperarono il secondo frammento e scamparono alla slavina che si abbattè sul fianco della montagna grazie all'intervento di Gweloreel. Vennero catapultati nella rigogliosa foresta, non prima di incappare durante il loro viaggio intradimensionale nell'accampamento notturno; cercarono la loro strada fino alla radura e da ultimo furono abbandonati dalla loro guida.
A quel punto l'uomo tornò bruscamente in sè, si ritrasse dai due e vacillò all'indietro, mentre lo sguardo annebbiato cercava faticosamente di rimettere a fuoco le immagini.
Aveva ripercorso a ritroso l'intero cammino dei tre, da quando erano stati arruolati per la ricerca del pugnale fino al presente, e adesso era pronto per chiarire ogni cosa. Sospirò, poi appuntò il suo sguardo su di loro, con espressione seria.

Voi... voi pensavate di combattere e rischiare la vita per la salvezza del nostro mondo, ma in realtà stavate per lasciarlo nelle mani degli invasori. Seidroc, il vecchio con cui avete parlato alla locanda, vi ha mentito. Lui è il capo dei discendenti degli Ardish. I maghi che spezzarono Fendispazio e ne nascosero i frammenti erano i nostri antenati. Noi siamo i protettori di Asgradel. Quelli che avete servito fino a questo momento, i loro distruttori. Non fatico a immaginare perchè vi abbia ingannati così: nessuno avrebbe aiutato la loro organizzazione se avesse saputo che lo scopo era soggiogare il nostro mondo e ridurne in schiavitù gli abitanti. Se non vi fidate di ciò che dico, pensate solo a questo: la creatura, Gweloreel, è scomparsa abbandonandovi nel mezzo di questa impervia foresta, e voi non riceverete mai niente di quanto promesso da Seidroc. Noi invece siamo qui a parlare con voi, quando avremmo potuto uccidervi già da molto.

Annuì per imprimere convinzione alle sue parole, poi fissò i volti di Zell, di Easley, di Yusuke. Molte domande si affollavano sui visi segnati dalla fatica, molti interrogativi ancora senza risposta.

Avete vissuto in un'illusione, fino ad ora. Ecco come sono andati davvero i fatti. Noi sospettavamo di questo tranello, e abbiamo provato a intercettarvi davanti alla grotta, per impedirvi di andare oltre. Purtroppo Gweloreel, col suo stratagemma, ci ha impedito di mettervi in guardia. Siete sfuggiti nella caverna, e lei ha fatto crollare l'entrata alle vostre spalle. Avevamo perso ogni speranza, quando mi raggiunse un messaggero spedito da Gandril - l'avete incontrato, il guerriero anziano nel vostro ultimo viaggio dimensionale. Gandril era a capo del nostro secondo gruppo di spedizione, giunto in questi territori alla ricerca di uno dei frammenti. Indagavamo già da tempo, e molti indizi portavano in questa zona. Ebbene, il legato ci annunciò che erano riusciti a individuare l'ultimo pezzo del pugnale! Questo, ovviamente, cambiò radicalmente i nostri piani. Partimmo subito alla volta dello Xuaraya - il luogo dove ci troviamo in questo momento - e raggiungemmo i nostri compagni. Voi non c'eravate, così abbiamo compreso che eravate impegnati nella ricerca dell'altro frammento, e che quello da noi rinvenuto fosse davvero l'ultimo. Non vi racconterò cosa abbiamo dovuto combattere per conquistarlo, ma vi assicuro che non è stato facile. Midric, laggiù, è quasi morto dissanguato.

Indicò con un dito un giovane uomo, disteso nella vegetazione oltre il cerchio di guerrieri, che dalla loro posizione si intravedeva a malapena. I tre scorsero uno spesso bendaggio tinto di rosso all'altezza della spalla. Più sotto, non c'era niente: il braccio era stato strappato con violenza, e ora giaceva vicino all'albero cavo, lordato del suo sangue.

Ci siamo impossessati del frammento, e Gandril e la sua squadra lo stanno ora portando in un posto che non vi interessa. A quel punto vi eravate impadroniti del secondo, nel tempio in cima alla montagna, e avete aperto il varco spaziale. Qualcosa di insolito è accaduto nel vostro viaggio, qualcosa cui ho assistito nella mia visione, ma penso di poterlo spiegare. Vedete, i frammenti aspirano a riunirsi con tutta la loro forza, e così ogni apertura dimensionale porta direttamente al luogo dov'è custodito il pezzo successivo. Questo già lo sapevate. Tuttavia, il meccanismo che regola questa comportamento è molto particolare: in realtà, il frammento conduce al posto dov'è maggiore l'aura del suo gemello. Emanano una specie di energia mistica che impermea l'ambiente circostante e si sedimenta nel corso del tempo. Dunque l'ubicazione di una parte del coltello è solitamente quella dove l'energia è maggiore, ma non sempre. Gandril aveva appena rinvenuto la reliquia e l'aveva allontanata dalla sua sede secolare. Questa foresta custodisce ancora l'essenza intrinseca dell'ultimo frammento; non il frammento stesso. Il vostro pezzo, il secondo, al momento del viaggio dimensionale è stato colto da un'indecisione: lasciarvi presso il suo fratello - l'accampamento notturno in cui siete incappati per qualche istante - o portarvi fin qui. Alla fine ha scelto la seconda opzione, perchè il richiamo dell'energia accumulatasi in questa foresta era troppo forte.

Fece una pausa per riprendere fiato, quindi continuò:

Adesso vi starete chiedendo cos'era, allora, il coltello che avete appena rinvenuto. La risposta è molto semplice: un falso. Dopo aver trovato il terzo frammento, l'abbiamo sostituito con la lama di un ordinario pugnale. L'abbiamo spezzato qui sul posto, con un piccolo incantesimo. Ci sono un paio di maghi fra di noi; è in questo modo che siamo anche riusciti a celare la nostra presenza nel bosco, avvolgendoci in una barriera di nebbia e silenzio. Non c'erano grandi rischi di essere scoperti: noi conoscevamo la vera forma dell'ultimo frammento, voi e Gweloreel no. Inoltre, essendo il terzo, non c'era bisogno di attivarlo come fatto per i precedenti: la ricerca era conclusa. Per cui non c'era il pericolo che scopriste l'inganno. E contavamo sulla fretta della creatura di riportare le reliquie al suo padrone: siamo andati sul sicuro.

Easley, Yusuke e Zell notarono proprio allora che la quiete innaturale che li aveva avvolti da quando si erano risvegliati nella foresta era stata infranta alla comparsa del manipolo di combattenti. Tra le fronde si udivano i versi degli uccelli e il soffio del vento; nell'aria risuonava il ronzio degli insetti, e dalle spesse radici delle mangrovie provenivano rumori disparati, zampettare di animali e grugniti soffocati. Anche la nebbia si era diradata, mentre il gorgoglio dell'acqua, quello che avevano già sentito al loro arrivo, era aumentato d'intensità. Quest'ultimo fatto, però, parve preoccupare il comandante: si guardò attorno nervoso, e si affrettò a parlare:

Non ci rimane molto tempo, prima dell'inondazione. Questa è una foresta alluvionale, e noi siamo nel periodo peggiore dell'anno: da un momento all'altro saremo investiti da una bordata d'acqua torbida. Voglio chiarire i vostri ultimi possibili dubbi. Forse vi chiedete perchè, una volta ottenuto l'ultimo frammento, non l'abbiamo usato per aprire un varco che ci avrebbe portato dritto da voi. Avremmo potuto fermarvi con facilità e impossessarci degli altri due. Il fatto è che quell'infido di Seidroc e i suoi uomini sanno che siamo sulle loro tracce: per questo non si sono impegnati nella ricerca in prima persona, ma hanno mandato voi. Se anche vi avessimo scoperto, loro non ci avrebbero rimesso niente, e al primo segnale di pericolo sarebbero svaniti nel nulla. Noi avremmo avuto a disposizione Fendispazio completo, ma gli Ardish sarebbero rimasti sempre in agguato, per mesi, anni, secoli perfino, ma alla fine si sarebbero rifatti vivi. Non potevamo rischiare che in futuro i loro discendenti tentassero ancora di riassemblare il pugnale. Ecco perchè non abbiamo sfruttato il nostro frammento: i vostri committenti al primo imprevisto sarebbero spariti. Ora invece Gweloreel porterà i tre pezzi, compreso quello falso, da Seidroc, dritto nel loro rifugio. Quegli stupidi proveranno ad azionare Fendispazio senza riuscirci, e si scervelleranno sul perchè; noi invece lasceremo passare qualche giorno, poi apriremo un varco nel tessuto dimensionale col terzo e vero frammento. Indovinate dove ci porterà?

Sorrise trionfante, pregustandosi la scena.

Proprio nella loro base segreta, dove custodiscono gli altri due. Finalmente potremmo colpire quegli sporchi invasori dritti al cuore della loro organizzazione. Li spazzeremo via, dal primo all'ultimo. Li distruggeremo. Li annienteremo! E il loro ricordo svanirà per sempre.

Respirava affannosamente, accalorato. Le ultime parole le aveva quasi urlate, in un crescendo d'intensità. Si calmò, e proseguì:

Un'ultima cosa. Voi non avevate mai sentito parlare di questa storia prima di pochi giorni fa. E non ne risentirete parlare in futuro. Pensateci, non è curioso? Seidroc vi ha detto che nessuno conserva memoria dell'antica guerra e dell'invasione per un incantesimo. Ma pensate davvero che sia possibile operare una simile magia? Pensate che possa non restare neanche una traccia di un avvenimento di tale portata? Neanche una voce, una diceria, un rigo su una vecchia pergamena?

Sorrise, con l'espressione di uno che si appresta a rivelare una verità ovvia eppure sfuggita ai suoi interlocutori.

La realtà è che è stato solo un sogno. Esatto. Avete sognato, per tutto questo tempo. Riflettete: come siete arrivati alla taverna? Non ricordiamo mai l'inizio di un sogno. Sembrano reali finché ci siamo dentro, non vi pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano. Ma voi... vi siete svegliati? Potete affermarlo con certezza? Nei sogni si passa da uno scenario all'altro, da un luogo a uno nuovo senza alcuna logica o motivazione. Non è forse la stessa cosa che avete fatto voi? Una grotta, la vetta di una montagna, una foresta. E questo gioco di ruolo, i cattivi che sembrano buoni e i buoni che si rivelano cattivi. E proprio voi, tre persone qualunque, che ne siete i protagonisti.
Ammettetelo: non può essere vero.


Si voltò un secondo verso i suoi uomini. Un paio di loro si erano arrampicati sugli alberi più alti, e dai rami nodosi stavano srotolando lunghe corde di canapa verso quelli rimasti a terra. Il comandante parve soddisfatto di come procedeva l'operazione, e si rivolse nuovamente ai tre compagni.

Ma come ogni sogno, a un certo punto finisce...

Alcuni guerrieri erano strisciati silenziosi alle spalle del gruppetto e si protendevano in avanti cautamente, le spade strette in pugno sollevate e pronte a calare con il piatto della lama sulle loro teste.

E per voi, è arrivato il momento di svegliarvi.

Un cenno e il ferro si abbattè su Zell, Easley e Yusuke.
Mentre un rombo crescente e liquido montava fra le mangrovie giganti e l'acqua raggiungeva già le caviglie,
un velo d'ombra calò su di loro.
E dopo, uno sprazzo di luce accecante.


Siamo finalmente giunti alla conclusione. Non è stata una Quest facile, fra abbandoni, assenze e ritardi vari, per demeriti vostri e miei, ma alla fine quel che conta è essere riusciti a portare a termine l'avventura intrapresa vari mesi fa, e seguendo più o meno fedelmente il progetto che avevo ideato all'inizio, ovvero senza aver dovuto apportare tagli o che altro, nonostante tutto. Ci siamo divertiti (spero) e terminare una Quest è pur sempre motivo di soddisfazione, per cui possiamo dire che è andata bene.
Quello che succede In Game è abbastanza chiaro: recuperate il terzo e ultimo frammento, Gweloreel se ne impossessa e scompare. Subito dopo venite accerchiati dal drappello di uomini, gli stessi della grotta a inizio Quest, e il comandante vi spiega tutta la storia. Dunque, fino ad ora voi avete "lavorato" per gli Ardish, non per il gruppo di Asgradel, e ora i tre frammenti sono in possesso degli invasori. Ma non temete, l'ultimo era appunto un falso sostituito dagli indigeni dopo che il secondo gruppo (ricordate le parti introduttive di qualche mio post nella ricerca del primo frammento?) e così adesso i nostri possono attuare il loro piano. Insomma, non sto a ripetere tutto quello che già scritto più in alto. Aggiungo che di indizi nel corso della giocata ce ne sono stati alcuni, più o meno evidenti. Il vecchio della locanda con gli occhi glauchi, come l'Ardish dell'antefatto; Gweloreel che a detta proprio di Seidroc "viene da molto lontano": dal mondo originario degli Ardish, ovviamente, ed essendo alleata col vostro committente, era plausibile che avessero la stessa provenienza; gli arcieri della parete rocciosa forzati a scagliare i dardi da una forza invisibile, Gweloreel appunto, prima che il loro capitano potesse spiegarvi come stavano le cose: infatti la creatura non voleva lo veniste a sapere, per ovvie ragioni. Naturalmente, l'ultimo viaggio dimensionale e la deviazione all'accampamento misterioso. E così via, con altri indizi disseminati per il cammino.

Ora passiamo ai giudizi. Saranno abbastanza sintetici, un po' perchè qualche valutazione, come quella sull'autoconclusivo, ve le ho già fornite durante lo svolgimento della giocata, un po' perchè alcuni punti che riguardano tutti e tre li esporrò qui nella parte generale. Rimproveri, più che altro, e sapete già di cosa parlo. Non so se nell'intera Quest ci sia stato un solo turno in cui siete stati tutti puntuali e avete rispettato i limiti di tempo previsti, limiti non particolarmente rigidi. Avete - chi più chi meno - esaurito in fretta il bonus di proroghe, e poi via con i ritardi. In più, come avete ammesso anche voi, alcuni post non erano proprio il massimo. Per motivi vostri personali, capitano periodi più impegnativi degli altri che tolgono tempo al Gdr, ma certamente anche per demeriti miei che non sono riuscito a tenere sempre alta l'attenzione e la voglia. Altra nota negativa, la scarsa collaborazione fra di voi, nella prima parte della giocata. Purtroppo è quasi completamente mancato questo elemento all'inizio, e per un QM è sempre motivo di delusione, perchè denota la presenza o meno di entusiasmo da parte degli utenti. Per fortuna poi le cose sono migliorate, fino allo scontro col Boss finale dove avete davvero dato il massimo sotto questo punto di vista.
Non mi dilungherò oltre. Lasciatemi solo ringraziare Lenny, mio Co-QM in questa che per me è stata la prima Quest da QM. Mi ha dato una mano In Game con i suoi post, ma soprattutto Off con consigli e dritte, ed è stato sempre presente quando ho avuto bisogno del suo parere.

CITAZIONE
Caitlin
Senza dubbio la migliore nella caratterizzazione del personaggio. Dove gli altri soprassiedono sulle descrizioni introspettive, tu non perdi mai l'occasione per approfondire la psiche di Easley, scavare fra pensieri ed emozioni, portare alla luce la sua vera essenza. Questo fin dal primo post, quando il demone si interroga sui pro e i contro della missione e le ragioni che alla fine lo spingono ad intraprenderla, passando poi per i vari episodi, come ad esempio nello scontro contro i monaci, in cui indaghi a fondo i dubbi sul suo operato, e così via. Soprattutto, Alyka, pur non essendo fisicamente presente, è come se lo seguisse sempre: ogni mossa, ogni decisione e azione di Easley ruota attorno alla sua figura. Tutta questa tensione verso il mondo interiore del personaggio, unita a uno stile non proprio fluido, ha anche qualche svantaggio: a volte i passaggi risultano poco chiari, a volte il testo non scorre via come dovrebbe e si inceppa. Lo specchietto è un po' confusionario e non aiuta a decifrare le parti meramente tecniche del post: ti consiglio di dividere le abilità usate o influenti semplicemente in "passive" e "attive", invece della catalogazione che adotti al momento; ma questo è un parere personale e sei libera di ignorarlo. Adotti un linguaggio poetico e molto evocativo, trovando a volte immagini davvero suggestive, altre rischiando di risultare più che altro poco chiara. Una cosa che ho apprezzato è come nelle descrizioni spesso sfrutti le tue conoscenze artistiche per scrivere con insolita cura di colori e sfumature. La qualità è un po' altalenante a seconda dei periodi, ci sono vari errori ortografici disseminati qua e là, ma l'impegno mi sembra che non sia mai venuto meno, e lo testimoniano - oltre a tutti gli elementi di cui ho già parlato - anche le immagini create da te stessa appositamente per i post.
Riguardo gli altri campi, hai ben figurato nel combat, inventando un autoconclusivo lungo e articolato nonostante la relativa debolezza degli avversari permettesse anche qualcosa di meno, e hai rivestito un ruolo strategicamente importante nei vari momenti della Quest, sacrificando spesso le tue energie per difendere i compagni (all'inizio, davanti alla grotta, o contro il Golem per proteggere Alister e Yusuke). In questo modo hai concesso loro maggiori opportunità per la fase offensiva, e nonostante ciò sei stata in grado di dare il tuo contributo notevole anche in attacco.

Alist3r
Una prova piatta dal punto di vista della scrittura. Dai tuoi post sembra che ti limiti a fare il "compitino", senza mai azzardare qualcosa in più; ci sono vari errori ortografici, e frequenti cadute di stile. Adotti uno stile semplice e basilare, poche trovate originali, spesso ti limiti a una mera descrizione degli eventi. La mancanza più evidente è quella dell'interpretazione, tuo maggiore punto debole - come ti ho già fatto notare e come hai ammesso tu stesso. La caratterizzazione di Zell è spesso vaga, abbozzata solo in minima parte, fin dall'inizio quando liquidi in due righette scialbe la decisione di unirsi all'avventura, e proseguendo poi fino al combattimento autoconclusivo. Da qui in poi, nello scontro col Boss, ti risollevi un po', cercando di aggiungere stimoli al pg come per esempio la volontà di portare a termine il duello e non arrendersi per onorare il sacrificio di Easley che ti aveva difeso, o nell'ultimo post al momento del possibile commiato dagli altri due; ma in sostanza rimane ancora molto su cui lavorare, devi calarti nel personaggio, pensare quali potrebbero essere sensatamente le sue reazioni e i suoi pensieri di fronte a eventi, incontri, situazioni. Non vado oltre con la lezioncina sulla caratterizzazione perchè sei un player esperto e sai già cosa devi fare per spostare un po' più in là i tuoi limiti.
Ti comporti invece molto meglio nel campo strategico-sportivo. Dai sempre l'impressione di avere la situazione sotto controllo più dei tuoi compagni, sai ben regolarti con le energie a disposizione e trovare un equilibrio con i danni subiti, tanto da arrivare al primo salto dimensionale con forze residue di gran lunga superiori. Nel combat ti sei comportato bene, e alla fine, contro aeolus, sei tu a prendere in mano la situazione; certamente grazie alle difese usate a tuo vantaggio da Caitlin (ricordo anche l'iniziale ad area davanti alla grotta), ma comunque apprezzabile. Bene dunque in ambito strategico, nonostante risulti talvolta ripetitivo con le abilità usate.

RockDanieLee
A te è spettato il non facile compito di inserirsi in una Quest già in corso, per quanto fortunatamente solo alle battute iniziali, ma devo dire che ti sei subito integrato alla perfezione e hai accettato e assecondato il fatto di essere catapultato immediatamente al centro dell'azione. Sei quello che ho apprezzato di più dal punto di vista della scrittura: hai uno stile chiaro ma non scontato, capace di intrattenere il lettore e interessarlo agli eventi descritti. Un appunto che non ho apprezzato riguardo il layout, oltre al size minuscolo (pecca anche di Alister) sono i frequenti corsivi e grassetti sulle singole parole: capisco la volontà di rimarcare concetti che reputi importanti, ma così rischi di spezzare il flusso mentale di chi legge, che si vede "costretto" a marcare o incidere su particolari termini, quasi inconsciamente. L'introspezione è presente, non il genere di caratterizzazione che preferisco - un personaggio stravagante, il che a volte rischia di sforare nell'eccesso di irrealismo - ma ti dimostri in grado di gestirlo e soprattutto coerente, per cui va bene così, e non hai problemi a portarlo su un livello più profondo all'occorrenza. Per quanto riguarda la sportività, pecchi a più riprese, soprattutto nella prima parte di Quest. Nell'autoconclusivo liquidi un po' troppo in fretta i nemici, senza subire danni, e in precedenza eri uscito dallo scontro con lo squalo, nel pozzo, praticamente illeso. Fai troppo affidamento sulle tue passive, sfruttandole esageratamente per potertela cavare in varie situazioni. Prendi il combattimento con lo squaletto: pur affermando di rinunciare agli effetti delle passive che ti garantivano un'agilità sopra la media, annullate dalla presenza dell'acqua, salti, balzi e ti esibisci in acrobazie fin troppo complicate per lo spazio a disposizione, un pozzo ristretto condiviso con un mostriciattolo millenario e un livello d'acqua crescente. Ad ogni modo, hai occasione di riallinearti a una condotta più sportiva con lo scontro finale, tanto da risultare alla fine - giustamente - quello messo peggio. In ambito strategico ti sei comportato molto bene, hai scoperto il primo frammento combattendo da solo contro il mini boss e hai dato un contributo cruciale contro aeolus.

Per concludere, a seguito delle ultime parole del comandante, perdete i sensi. Siete liberi da fare un ultimo post - gradito - in cui riaprite gli occhi in un luogo a vostra scelta, ognuno in un posto diverso e bagnati (qualcuno ha detto doppio senso?). Avete ricordi nebulosi e confusi di tutta l'avventura, proprio come quando ci si sveglia da un sogno, e più tentate di ricostruire i fatti, più vi concentrate, più questi vi sfuggiranno, ma senza mai abbandonarvi del tutto. E' stato davvero tutto un sogno, o no? Chi può dirlo.
Inoltre, se i vostri pg si incontreranno ancora nel gioco (è sufficiente un incontro fra due di loro), subito tutte le memorie riaffioreranno con nitida chiarezza, come da seguente abilità. E' una specie di passiva, ma non va conteggiata nel computo della pericolosità, ne' potete venderla o scambiarla con un'altra a seguito di un cambio con bonus, e si attiva solo in caso di rincontro. In effetti si avvicina più a un malus, ma con effetti positivi. La descrizione è solo abbozzata e potete riscriverla come volete, mantenendone le caratteristiche già elencate.
CITAZIONE
lascito di fendispazio ~ tre compagni, tre frammenti, un'unica grande avventura. Insieme, Zell, Easley e Yusuke hanno attraversato territori impervi, fronteggiato mostri millenari e scongiurato una nuova, terribile guerra. Ma soprattutto, i tre hanno viaggiato nei varchi dimensionali del mitico pugnale Fendispazio, un'esperienza unica e irripetibile che li contraddistingue da chiunque altro, un'esperienza che solo loro hanno provato. Il coltello ha lasciato una traccia in loro, instaurato un legame speciale fra i giovani che torna a farsi sentire, vivido, in particolari condizioni. Basterà infatti che due di loro si incontrino ancora una volta, dopo le vicende vissute alla ricerca di Fendispazio, perchè ricordi, sensazioni e dettagli tornino a stagliarsi vividi nella loro memoria, abbandonando la forma onirica e fumosa assunta dopo il loro ultimo risveglio. Improvvisamente ricorderanno ogni cosa con incredibile chiarezza, e potranno dirsi certi di quello che è accaduto, senza più l'ombra di dubbio a intaccare le loro convinzioni.

Bene, direi che è tutto. Alla prossima!
...
Ah, già, le vostre ricompense. Quasi dimenticavo :v:
Vi illustro la situazione: a fronte dei tanti ritardi, ho preferito applicare un metodo matematico per quantificare le decurtazioni ai bottini finali (come del resto previsto nel Bando). Non vi infliggerò menomazioni o danni permanenti, però. In pratica, assegnate le ricompense base di ognuno, per ogni vostro giorno di ritardo vi tolgo il 3% dal guadagno totale. Ovviamente non conto i tre giorni di proroga concessi aggratis, e nel caso di sforature di poche ore ho sempre arrotondato per difetto a vostro favore, salvo aggiungervi un giorno in più di ritardo come somma finale - cosa pur sempre più conveniente per voi rispetto a una pedante valutazione dei ritardi. Per concludere, non ho contato quanto successo nell'ultimo disastrato turno, ma vi ho inflitto decurtazioni cash alla ricompensa in basi ai giorni di attesa (-50, 100 e 200). Anche qua, meglio così per voi, perchè col metodo del 3% le quote di riduzione dei Gold sarebbero almeno raddoppiate (quasi 5 giorni per Alister, il doppio per Caitlin, Rock... un mese?). Nel corso della giocata Caitlin ha accumulato 7 giorni di ritardo extra, gli altri due 6.
Fatti i dovuti calcoli, risulta:

Caitlin: 1250 Gold [1700 di base; -21% (3x7) = 1350; - 100G (ultimo turno) = 1250]
Alist3r: 1100 Gold [1400 di base; -18% (3x6) = 1150; -50G (ultimo turno) = 1050]
RockDanieLee: 1350 Gold [1900 di base; -18% (3x6) = 1550; -200G (ultimo turno) = 1350]

Lenny provvederà ad aggiornarvi i conti :zxc:
Io mi assegno 650 Gold, 300 al mio valido CoQM.
Adesso è davvero tutto, ci vediamo in giro!
 
Top
4 replies since 11/5/2012, 20:15   208 views
  Share