| Blind_ |
| | Il potere che ingabbiava il suo spirito combattivo stava vacillando; lentamente stava riacquistando la consapevolezza di chi lui fosse. Stava ricordando il suo passato, i suoi errori, le sue battaglie. La sua gloria. La nebbia dei suoi ricordi si diradava, mostrando fiumi di sangue, morte e disperazione. Le ciglia si incresparono. Una lieve fitta di dolore alla testa lo spinse a scuotere il capo. La sconosciuta era abile con la lama, e la riprova di questo fatto lo ebbe quando parò senza problemi Carità, che vomitò il suo disappunto in miriadi di scintille arancioni. Abile si, ma divina no. Il secondo attacco andò a segno, perforando le carni della giovane. Il suo volto aggraziato si scompose preoccupato per la ferita appena ricevuta. Sembrava profonda. Gli corse lungo la schiena un brivido causato da un piacere carnale del quale non aveva più memoria da ere. Il dolce piacere del compiere il male. Il dolce piacere di essere il male. Tutti i tasselli si stavano riordinando, tutto iniziava ad avere una forma, un senso. Le sue pupille si dilatarono. I suoi occhi fecero cadere sulle sue gote umida tristezza. Lui chi era. Lacrime.
La ragazza arretrò di qualche passo e con accuratezza valutò l’entità della ferita. Si tastò le labbra del taglio, impiastricciandosi le dita di sangue scuro. Il guerriero era visibilmente eccitato. Il connubio sesso-sangue gli faceva perdere la testa, gli faceva dare il meglio di sé. Capobranco di natura amava la sottomissione del sesso debole. Stava per allargare le braccia e tenderle verso la giovane in modo provocatorio, quando lei si decise a contrattaccare. Finalmente non si stava per trasformare in un vero e proprio duello, finalmente avrebbe potuto valutare le sue vere capacità. Che si fottesse il ruolo che gli era stato attribuito, che si fottesse l’uccidere e basta. Aveva il diritto di divertirsi anche lui. Inclinò la testa di lato, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri.
Vide la donna estrarre una spada elegante, dalla lama lucida e ben curata; il filo è perfetto, come se non avesse mai attaccato o ferito nessuno. Carità, in confronto, sembra un pezzo di ferro mal tenuto, piena di graffi, incrostazioni e mal affilata com’è. Gli è sempre stata fedele, sempre al suo fianco: nella buona e nella cattiva sorte. E lui la ripagava così, trattandola come un freddo oggetto e brandendola solo per massacrare.
Stringi i gomiti, punta le lame contro il nemico. Segui i suoi movimenti con accuratezza, un solo errore e potrebbe ottenere il vantaggio che devo mantenere mio. Un affondo diretto, frontale. Sei molto sicura delle tue capacità. Tanto sicura quanto arrogante. Nessuno è mai riuscito a ferirmi con un attacco del genere, cosa credi di fare tu, con una forza fisica risibile? Ora vedrai cosa vuol dire osare così tanto, ora vedrai cosa vuol dire sfidarmi.
La spada di luce roteò sul polso del guerriero, andando ad incontrare la spada nemica che fu spostata verso l’esterno, rispetto la traiettoria iniziale. Scar grugnì la sua supremazia sul campo. Forse ora avrebbe capito di fare sul … Qualcosa lo aveva morso con ferocia dietro la gamba destra. Una finta, si trattava di un diversivo. La vergogna gli strappò un urlò da far accapponar la pelle. Come era possibile che lui fosse caduto in un piano così banale. Qualcuno glielo avrebbe dovuto spiegare.
Il sangue gli colava goccia a goccia lungo il suo polpaccio, andando ad inzuppare i suoi abiti scuri. Gli occhi del cacciatore divennero due fessure, il suo corpo un fascio di nervi tesi. Ogni limitazione era stata infranta dall’attacco appena subito. Il desiderio di vendetta era enorme. E lui l’avrebbe assecondato felicemente.
Spostò tutte e due le armi a difesa della testa, parando quello che era l’ultimo attacco della giovane. Ora era il suo turno. Lo spettacolo stava per cominciare. I protagonisti erano sul palco, la trama era già scritta. Una tragedia che si sarebbe conclusa con la morte di uno di loro due.
E lui, certamente, non sarebbe stato.
Plic Plic.
Le vene che vomitano sangue erano una melodia per l’uomo, una musica sulla quale, senza troppe esitazioni, iniziò a ballare.
Hai mai visto l’Inferno? Sai cosa vuol dire d i s p e r a z i o n e? Sai cosa vuol dire empietà? Ora vedrai il girone più profondo della voragine infernale. Sentirai le voci dei dannati implorare pietà. Potrai annusare l’olezzo che permea la roccia. Il tuo corpo sarà fustigato dalle fruste lerce dei secondini demoniaci, e allora ti chiederai dove si trova la luce. Ma l’unica risposta che troverai è che non c’è luce. Non c’è salvezza né speranza.
Percival puntò gli occhi in quelli della ragazza, e, raccogliendo le energie necessarie, creò l’illusione. Mentre lei sarebbe stata sotto l’influenza della tecnica ne avrebbe approfittato: con un rapido balzo le sarebbe stato abbastanza vicino per tirarle un pugno sul volto con l'artiglio. Dopo di che, avrebbe trafitto il suo stomaco, creando un buco per i vermi con la spada di luce.
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[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175] Energia: 89% - 3% - 19% =67% Passive influenti: - Risparmio energetico: Costo delle tecniche diminuito del 3%. - Resistenza: Percival non sviene dopo aver raggiunto il 10% delle energie. - Rispetto: Chiunque entri in contatto con Percival, proverà paura ed adorazione nei suoi confronti. Tecniche usate:
Effetto Attivo: Spendendo un consumo pari a Basso, l'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea. Potrà modificare quindi le sue percezioni grazie ad una semplice illusione che sarà facilmente bypassata con un minimo di concentrazione. L'immagine verrà vista all'interno del campo di battaglia, ma sarà visibile solo per colui che è affetto dall'illusione in se.
~•Dalla Fede, la Redenzione. Don Milas, prima che la sua percezione della vita venisse traviata dal ritrovamento del manufatto pagano, era un parroco come tutti gli altri, un uomo di Chiesa che compiva le stesse funzioni di tutti i suoi colleghi sparsi per il mondo. Confessioni incluse. Queste, in particolar modo, gli permisero di scandagliare l'animo umano, gli furono utilissime per scoprire quale fosse la più grande paura di ogni uomo, anche del più forte e valoroso: non tanto la morte in sè, non tanto il timore di perdere ogni cosa, quanto il pensiero di venir sottoposti a dolori lancinanti, di dover bruciare per l'eternità tra sofferenze di ogni genere. Il dolore, quindi, era ciò che più temevano gli uomini di Brambur. L'artiglio gli diede la possibilità di sfruttare tale atavico timore. Semplicemente menando un colpo a vuoto, l'arcaico potere intriso all'interno dell'arma si trasferiva nella mente dell'avversario, manipolando la sua percezione della realtà: questo avrebbe visto aprirsi una grave ferita su una determinata parte del corpo - a discrezione del caster - e avrebbe provato un dolore lancinante, come l'avesse subita realmente. L'assassino la sfruttava spesso per fingere addirittura amputazioni di arti, così da rendere inoffensivi gli avversari - sconvolti dal dolore, dallo sconforto e della paura - prima ancora di colpirli con la più totale tranquillità. Ottimo diversivo prima di un assalto. [Tecnica Psionica di livello Alto, contrastabile come tale. L'avversario, qualora non si difendesse adeguatamente, vedrà apparire una ferita sul suo corpo e ne proverà il dolore conseguente per l'intero turno. Al termine di essa, la vittima subirà un danno Alto alla psiche. La tecnica, ovviamente, si baserà sulla PerM dell'utilizzatore]
Spada di luce: Dopo qualche secondo di ferma concentrazione, meno per chi ha una concentrazione alta, il paladino riesce a generare in una mano, necessariamente libera, una spada bastarda, dalla lama lunga un braccio e mezzo al massimo, composta di pura luce. Questa risulterà leggerissima e non potrà staccarsi dalla mano del proprietario, che non potrà quindi essere disarmato, in compenso, però, infliggerà danni piuttosto leggeri, se non contro i demoni, contro i quali diverrà un'arma praticamente letale. Per generare la lama sono necessari alcuni secondi di concentrazione, anche se il consumo non è particolarmente elevato. Essendo particolarmente leggera, la lama permetterà di compiere alcuni movimenti articolati e piuttosto difficili, senza il rischio che cada dalla mano. Un'ottima arma per il combattimento corpo a corpo, specie se accompagnata da un'ulteriore compagna, in grado di aiutarla e permetterle di infliggere danni più pesanti. La spada resta sul campo di battaglia per due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno, oppure al desiderio del caster, prima. I fendenti scagliati dall'arma andranno considerati di livello Basso. Contro i demoni ogni suo colpo andrà considerato al pari di una tecnica di livello Medio. Gli angeli, viceversa, considereranno i colpi della spada come normali fendenti fisici. La spada è impossibile, considerata la concentrazione necessaria, da creare durante un corpo a corpo, a meno che non si disponga di un'altissima concentrazione. Consumo di energia: Medio.
Danni: Medi al retro della gamba destra
Note: Allora, mi paro dal tuo primo attacco con spada di luce, subisco il medio dietro la gamba e riparo il fisico con entrambe le spade. Quindi ti casto un'illusione a consunmo basso che ti fa credere di essere all'inferno ( un inferno dantesco ). Per aumentare la forza dell'illusione uso una seconda psionica che ti fa credere di subire un alto su tutto il corpo per le frustate ricevute dai demoni ( hai completa libertà di descrivere questi e l'ambiente circostante come meglio ti aggrada ). Mentre sei sotto l'illusione ti tiro un pugno in faccia con il guanto metallico e poi cerco di trafiggerti con la spada di luce. Quando il turno finisce, la seconda psionica ( quella delle ferite ), ti lascia danno psionico alto, mentre la prima illusione ( derivante dal dominio ), non fa danni
A te.
Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%
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