Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Quel Che Rimane, Blind VS Yomi

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Blind_
view post Posted on 28/5/2012, 18:19




Yomi vs Blind


Energia: Rossa vs Gialla
Pericolosità: D vs E
Clan: Toryu vs Goryo
Primo post: Blind
Player Killing: OFF
Durata: Un post di presentazione e quattro di combattimento.
Premio: 50 G
Tempi di risposta: Sette giorni dal post dell'avversario; concesse due proroghe a testa della durata massima di due giorni. Ogni ritardo (proroghe escluse) comporterà una penalizzazione in sportività di 0,25 punti.
Giudice: Random
Regole: Il duello sarà valutato al pari di qualsiasi scontro ufficiale e saranno applicate le stesse regole. Ogni chiarimento esterno al gioco andrà effettuato in privato o in altre sedi; le trasgressioni in questo senso saranno sanzionate nella sportività dell'utente a discrezione del giudice.


immaginesfondo

Arena:

Mondo degli uomini, il giorno è alla conclusione, così come l' estate. I due sconosciuti si incontrano sul ponte antistante alla cittadina di Arten.



 
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Blind_
view post Posted on 30/5/2012, 18:21




L’odore che permeava l’aria era nauseabondo, mortale, quasi. Sembrava che il dolore, le lacrime, le bestemmie e tutto quello che era contenuto in quell’antro scuro potesse condensare in un liquame fetido per torturare maggiormente coloro che vi erano costretti. I dannati. Meschine figure piegate nel loro dolore. Ed il volere divino era così cinico che non permetteva altro alla loro debole mente se non ripensare ai loro errori. I loro peccati. Nell’oscurità viscida, la luce della redenzione e della salvezza non esisteva. Nessuna pietà. Per nessuno. Le gole gorgogliavano gemiti smorzati, le bocche articolavano parole senza senso. Ma nessuno ascoltava quello si diceva.

In questa situazione degenerata, in questa condizione infima si trovava Percival Garrett: colui che innumerevoli aveva compiuto olocausti e genocidi, stupri ed incendi, massacri e stermini. Per i suoi peccati si era assicurato il posto più caldo e vicino al Sommo Impuro, ovvero il centro dell’Inferno. Girone riservato solo a lui ed al fratello Kran. Nessun altro avrebbe potuto risiedere lì. Nessuno avrebbe voluto risiedere lì.
La loro punizione era quella di percepire il flusso del tempo in eterno. Non potevano dormire, non potevano distrarsi, potevano solo aspettare. Aspettare in eterno. Ed ogni attimo, quasi per una beffa del destino, sembrava prolungarsi all’i n f i n i t o.
Inizialmente il guerriero si era rintanato nei ricordi rievocando il passato, ma lentamente anche questo era diventato sempre più confuso e annebbiato. Un uomo che perde il suo passato non è più se stesso. Un uomo che perde il suo passato non è più un uomo. Un uomo che non ha più un passato, non potrà avere un futuro.

Passò molti, molti anni in quello stato di ansia perpetua. Tutto quello che era stato, tutto quello che era, fu cancellato, creando un nuovo Scar. Una marionetta pronta ad obbedire al suo nuovo signore. A Satana. Tutto quello che questo avrebbe comandato, il guerriero avrebbe eseguito. Una stupenda macchina dispensatrice di morte che non conosce le ragioni che muovono il suo corpo. Un braccio che brandisce la spada senza remore, senza morale. Un essere inumano, ecco quello che era diventato il guerriero.

Una voce rauca latrò nell’oscurità facendo gemere i dannati. Poi ghignò, raschiò con la gola e, infine, parlò, se quell’insieme di suoni disarticolati e cacofonici possono essere definiti parlare.

<< Mio prediletto, non temere, per te ho grandi, grandissimi progetti. Non rimarrai qui in eterno, ma sarai la mia spada. Dispenserai morte nel Mio nome. Va e mieti tante vittime quanti sono stati i torti da te subiti. Laverai il sangue che hai sulle mani con altro sangue e spegnerai il fuoco con altro fuoco >>

alucardfine

Il guerriero, in modo meccanico, piegò il ginocchio destro, andando ad impastare i suoi logori abiti con la melma infernale, ma non ci fece caso: nulla gli interessava più. Gli occhi si chiusero in attesa che il volere del suo nuovo padrone si realizzasse. Fu un istante. Sul suo corpo iniziò a soffiare un dolce vento estivo e i suoi occhi furono accecati dalla luce. L’estate volgeva al termine, così come il giorno. Gli stanchi raggi solari tingevano di rosso l’aria e, colpendo le morenti foglie degli alberi, acquisivano tonalità ancora più scure. Davanti alla nera figura si estendeva un ponte in pietra che permetteva il guado di un torrente piuttosto impetuoso.
Un guizzo accese le iridi rosse di Percival: quel posto, quel posto lo aveva già visto. Non riusciva a capire se lo avesse visto in qualche sogno delirante o facesse parte del suo passato, di quella che era stata la sua vita. Tutto era confuso: la fantasia era mescolata ai ricordi in un’unica poltiglia, il vero era mischiato al falso. Piegò il volto di lato, consumato dal dubbio, poi continuò il suo cammino. Nella sua mente qualcosa si era mosso. Ora questa vagava nel suo subconscio, riportando alla memoria vecchi ricordi.



I raggi del sole
cadono dal cielo e,
come gocce di luce,
bagnano la realtà.
Colline verdeggianti
gravide di grano
risplendono gioiose
di colori molti.
Terra lontana,
folle utopia,
il mio cuore scuoti.
Mai più, mai più
potrò io vivere
felice pensando
a te.



Quando il vecchio Scar si sarebbe svegliato, quando finalmente avrebbe avuto coscienza di quello che gli era capitato, di quello che gli era stato fatto, solo allora le danze sarebbero iniziate. Non si sarebbe fatto comandare da nessuno, né dalla Divina Provvidenza, né dall’oscura malvagità dell’Impuro. Avrebbe combattuto, ancora una volta, fino a quando avrebbe avuto fiato in corpo, fino a quando la sua mano sarebbe stata in grado di brandire Carità. Solo la sua completa eliminazione lo avrebbe fermato.
Nient’altro.
Ma quello non era ancora il momento del suo risveglio, della sua rivincita. Quello che doveva fare. Mietere vittime in attesa che qualcuno abbastanza forte fosse riuscito a risvegliare il suo spirito combattivo. In attesa che qualcuno avesse rotto le catene che lo relegavano a stato di schiavo.





[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175]
Energia: 100%
Passive influenti:
- Risparmio energetico: Costo delle tecniche diminuito del 3%.
- Resistenza: Percival non sviene dopo aver raggiunto il 10% delle energie.
- Rispetto: Chiunque entri in contatto con Percival, proverà paura ed adorazione nei suoi confronti.
Tecniche usate:
Danni:
Note: Devo riprenderci un po' la mano, ma non credo che sia proprio atroce questo post. COmunque, il mio personaggio in realtà è morto e si trova fisso all'Inferno. Viene mandato nel mondo dei vivi per uccidere in nome di Belzebub ( :iena: ), quindi ci incontriamo al centro del ponte, più o meno. A toi :sisi:

Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%


 
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Yomi
view post Posted on 31/5/2012, 01:19




Dieci passi più in là, poco distante dal ponte di pietra che conduceva ad Arten, una mocciosa con i capelli verdi arrostiva allegramente la sua cena su delle braci scoppiettanti, rigirando come se niente fosse l'insaccato di carne grondante grasso, lottando con un ineguagliato sforzo di volontà il momento in cui avrebbe affondato nella carne le zanne, fin troppo pronunciate per appartenere ad un'umana. Di fronte a lei, di spalle al demonio, una giovane sacerdotessa shinto la fissava con sguardo bieco, tendendo a sua volta un ramo sulle braci ardenti mentre attendeva pazientemente che la sua scorza di formaggio diventasse finalmente commestibile, e non più un attentato alla sua dentatura che -al contrario di quella della compagna- era fin troppo umanamente fragile per reggere l'impatto con uno dei celebri grani stagionati dieci anni di Gruttenhütte ("il cibo dei viandanti per eccellenza", aveva detto il mercante che glieli aveva venduti, "il modo migliore per rimanere sdentati", l'aveva ribattezzato Motoko dopo il primo ed infruttuoso tentativo di masticarne un pezzo).
Le due sembravano né più né meno due viandanti squattrinate che avevano deciso di mettere qualcosa sotto i denti prima di una inesorabile notte da passare rigorosamente all'addiaccio in un luogo scomodo e freddo come quello. Hazuki che non dimostrava più di sedici anni d'età e Motoko ormai prossima al suo ventunesimo anno di vita che vestiva il consueto abito tradizionale da miko itinerante, la sagoma orgogliosa di Shisui poggiata sulla spalla che spiccava come uno stendardo.

Cattura-108

« Strano... »
Accennò Motoko, guardando il cielo, mentre poco più indietro sorgeva la sagoma inumana di Percival Scar Garrett,
« ho come la sensazione che sia appena successo qualcosa. »

« Neh, non vorrai ricominciare con la faccenda della salciccia, che continui a credere sia la tua! »
Del tutto insensibile al presagio oscuro che si era manifestato poco più in là, Hazuki concentrò ogni singola cellula del suo essere sull'insaccato
messo a rosolare sul fuoco, attenta a cogliere l'esatto attimo che separa una salciccia ben cotta ad una salciccia bruciata.
Motoko, di contro, la guardò malissimo:
« Forse non è chiaro: io non credo che quella sia parte delle mie razioni. Ne sono assolutamente certa!
Ma ci ho rinunciato, tanto ormai sono abituata ai tuoi piccoli furti.
»
« Guarda che Dio ti punirà se non rispetti un nobile e venerabile kami delle montagne di Shinaka! »
« Magari mi punirà se manco di rispetto ad un kami nobile e venerabile, non certo se manco rispetto a te! »
« Beh, immagino sia per questo che tu sei Bakaoyama mentre io sto per mangiare la mia salciccia, no?? »
Motoko sbuffò e preparò un pezzo di pane duro per accompagnare il resto del suo pasto,
« Però io ho come questa strana sensazione, come dire... nefasta. Non è un presagio, penso sia più come... Ecco!
Come se sia appena comparso qualcosa di terribile.
»

« Beh, qualcosa di molto brutto è appena successo, in verità. »
Motoko lasciò perdere il formaggio e balzò in piedi, mettendo mano alla spada allarmata dalle parole della compagna.
« Che cosa?? E' forse apparso un terribile demone da qualche parte?? »

« No, no, niente di tutto questo! »
Hazuki azzannò la sua salciccia, gustandola con tutta calma.
« Hai appena detto di aver pensato. Se questo non è qualcosa di terribile... »
E detto questo, agità minacciosamente il bastone con infissa la salciccia mezza mangiucchiata all'indirizzo del demone:
« Ohi, tu, mi stai guastando il panorama. Spostati più in là! Qui c'è gente che riposa, diamine! »
Giustamente, Motoko ritenne opportuno voltarsi per constatare chi fosse la figura con cui la sua compagna di viaggio conversava.
Ecco: non l'avesse mai fatto...

SPOILER (click to view)
    Status

    ReC 250 AeV 225 PeRF 150 PeRM 100 CaeM 400

    Status Fisico Eccellente.
    Status Psicologico Eccellente.
    Riserva Energetica 100%
    Equipaggiamento Shisui (rinfoderata)
    Ferite Nessuna


    Abilità Passive

      Discipline dell'Ougi « Immune alla spossatezza da perdita di energia
      Discipline di Infusione « Passive di dominio Warrior Style liv I, II e III
      Discipline di Vera Vista « Auspex passivo
      Discipline di Forza « Vince sempre i confronti basati sulla PeRF
      Discipline di Fedeltà « Permette di richiamare la spada
      Discipline di Fermezza « Resistenza al dolore
      Discipline di Distruzione « Capacità di raddoppiare consumo e potenza delle tecniche
      Discipline di Consapevolezza « Non può sottrarre oggetti; -200 CaeM con armi che non sono Shisui

    Abilità Attive

      Nessuna

    Note

      Quando Percival arriva Motoko e Hazuki sono molto impegnate a cenare. Visto che mangiare nel bel mezzo di un ponte è poco sensato, giustamente si trovano sul lato riparato dello stesso, ma se il buon diavolo di turno ha voglia di duellare sul ponte basta chiedere.
 
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Blind_
view post Posted on 5/6/2012, 14:18







Il guerriero si guardò intorno con occhi apatici; quello che rimaneva di lui era il fantasma sbiadito di se stesso. Il suo antico furore, la sua passione, la sua fede incrollabile nei suoi ideali distorti, il suo combattere fino alla stregua delle sue forze erano scomparsi. Una volta sembrava quasi che ardesse di desiderio di vivere. Ora, quell’antica fiamma era spenta. La sua torcia emanava solo pochi fumi, in attesa di ritrovare l’antico calore.

Si stava incamminando lungo il ponte di pietra quando sentì due voci alle sue spalle. Due voci … umane. Per così tanto tempo era rimasto intrappolato in una dimensione di disperazione e sofferenza che le sue orecchie ancora ne riecheggiavano. Non ricordava di aver udito un suono talmente dolce in tutta la sua vita. E’ proprio vero: è la morte che valorizza la vita, la sordità l’udito, la cecità la vista. Nulla si può apprezzare pienamente se non si è conosciuto l’aspetto opposto.
Si appoggiò con ambo le mani al parapetto per guardare l’acqua scorrere.

Come si fa a morire sapendo che c’è tanta bellezza nel mondo?

Fingendo di seguire il corso del fiume fino all’orizzonte, ascoltava la conversazione tra le due belle voci che rievocavano in lui memorie alle quali non aveva accesso. Una parte della sua mente era stata sapientemente bloccata, in modo da limitare il suo campo d’azione a quello che gli era richiesto. Spesse catene immobilizzavano il vecchio, furente, Scar.

<< Ohi, tu, mi stai guastando il panorama. Spostati più in là! Qui c'è gente che riposa, diamine! >>

Quella che era stata appena pronunciata era la pura verità. Lui era un tumore che con la sua presenza infestava e faceva avvizzire tutto ciò che gli era più vicino. Prima la sua squadra era stata massacrata, poi il fratello. Infine Eitinel. Era un bastardo senza nessuno al mondo, una di quelle persone che nessuno rimpiange quando muoiono.

Si girò con un’espressione strana disegnata sul volto. Quando vide a chi appartenevano le voci, un turbinare di pensieri lo travolse, infrangendosi sulla sua mente come l’onda sullo scoglio. Da un lato il suo compito di mietitore di anime lo avrebbe spinto ad uccidere senza parlare, dall’altro il gusto per il combattimento stava riaffiorando in lui. Tuttavia, quello che davvero lo sconvolse fu un ricordo, un nome, in particolare che emerse dalla nebbia della sua memoria. Una giovane dai lunghi capelli castani coperta da un indumento di tessuto spesso e molto casto stava guardando nella sua direzione.
Jeanne.
Non ricordava come, nemmeno quando, ma gli sembrava di aver già vissuto una situazione simile. Un duello con una donna. Una donna tanto bella quanto pericolosa.

Le labbra si incresparono, disegnando quello che era un ghigno scomposto sul suo viso. Dio quanto gli piaceva assumere quell’espressione: un misto di arroganza e presunzione.
Cercando di ricordare quelle che erano le buone maniere che si addicevano ad un nobile e il linguaggio umano, chinò il capo, esibendosi in un profondo inchino. Dovevano sentirsi onorate di quel gesto le due giovani, non era facile vedere il guerriero inginocchiarsi.
Davanti a lui, la giovane dai capelli verdi e quella che sembrava essere la sua padrona avrebbero dovuto avere sicuramente una reazione, ma lui non l’avrebbe vista: i lunghi capelli neri glielo avrebbero impedito. Dopo secoli di silenzio, dalla sua bocca fuoriuscirono le prime parole. Parole dal suono aspro, gutturale, fastidioso che, via, via, andavano addolcendosi in una parlata calma e controllata tipica di chi crede di avere la situazione sottocontrollo.

<< Se possiedi velocità di lingua, vuol dire che questo è il tuo unico mezzo di attacco e difesa. Tu non mi interessi … >>

E detto ciò si alzò, ergendosi in tutta la sua altezza. Guardò le due ragazze, interessandosi soprattutto a quella che ancora non aveva proferito parola. Notò che possedeva una bellezza non comune.

Come si chiama il sentimento che si prova per il sesso opposto? Attrazione?

Non era nemmeno lontanamente quello che stava provando il paladino. Un desiderio malato e distorto di possedere la giovane lo pervase: l’avrebbe sconfitta a duello e questa si sarebbe inchinata al suo nuovo Dio, riconoscendo la superiorità dell’uomo.

<< … Invece, tu mostrami di cosa sei in grado. Combatti con me, innalziamoci allo stesso livello degli eroi del passato. E lo sconfitto cederà la sua anima all’Inferno >>

Il fatto era che lui, la sua anima, l’aveva perduta molti secoli addietro: non aveva nulla da temere.
Ancora una volta, come ai vecchi tempi, estrasse Carità dal fodero. La sua vecchia, fedele, compagna.

<< Ed ora, combatti contro di me, contro Percival SCAR Garrett. E muori >>

finaled

Si lanciò con tutto il corpo proteso in avanti, come il leone che vuole ghermire la sua preda. Nella mancina comparve una spada luminosa, nella destra era impugnata Carità. Nessuno sarebbe stato in grado di proteggersi da entrambe le spade, soprattutto quando era lui ad usarle. Un prevedibile attacco frontale si sarebbe potuto definire, ma era molto più complesso e studiato: quando fu vicino alla sua rivale, il guerriero finse un attacco con la mancina all’altezza della corrispettiva coscia, per poi deviare bruscamente e cercare di affondare la punta di entrambe le armi nella spalla destra. Il suo scopo era quello di metterla in difficoltà, di vedere come si sarebbe comportata. Non era ancora il momento della brutalità.
Assunse una posizione di difesa, pronto a pararsi dal contrattacco ed attese.

Era solo ai preliminari, e lui, seduttore nato, li avrebbe fatti durare a lungo.




[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175]
Energia: 100% - 3 - 8 = 89%
Passive influenti:
- Risparmio energetico: Costo delle tecniche diminuito del 3%.
- Resistenza: Percival non sviene dopo aver raggiunto il 10% delle energie.
- Rispetto: Chiunque entri in contatto con Percival, proverà paura ed adorazione nei suoi confronti.
Tecniche usate:

Finta: Il ladro non potrà mai combattere con forza bruta contro gli avversari più esperti in duelli accaniti, il che normalmente lo metterebbe in svantaggio. Lì dove le armi e i muscoli non possono rivaleggiare, però, vengono in aiuto i movimenti subdoli. Tramite un movimento brusco eseguito sul posto o comunque senza spostarsi di più di un metro, il ladro può confondere temporaneamente l'avversario infliggendogli un danno psionico pari a Basso, causandogli uno sbilanciamento nella postura. La tecnica richiede un breve momento di concentrazione per ideare quale movimento potrebbe più facilmente lasciarlo perplesso, e l'efficacia di esso si basa in primis sulla velocità dell'esecutore (AeV), poiché il movimento deve distrarre l'occhio e fermare il pensiero dell'avversario per avere il suo effetto. La finta può essere contrastata come una vera e propria tecnica psionica.
Consumo di energia: Basso

Spada di luce:
Dopo qualche secondo di ferma concentrazione, meno per chi ha una concentrazione alta, il paladino riesce a generare in una mano, necessariamente libera, una spada bastarda, dalla lama lunga un braccio e mezzo al massimo, composta di pura luce. Questa risulterà leggerissima e non potrà staccarsi dalla mano del proprietario, che non potrà quindi essere disarmato, in compenso, però, infliggerà danni piuttosto leggeri, se non contro i demoni, contro i quali diverrà un'arma praticamente letale.
Per generare la lama sono necessari alcuni secondi di concentrazione, anche se il consumo non è particolarmente elevato.
Essendo particolarmente leggera, la lama permetterà di compiere alcuni movimenti articolati e piuttosto difficili, senza il rischio che cada dalla mano. Un'ottima arma per il combattimento corpo a corpo, specie se accompagnata da un'ulteriore compagna, in grado di aiutarla e permetterle di infliggere danni più pesanti.
La spada resta sul campo di battaglia per due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno, oppure al desiderio del caster, prima.
I fendenti scagliati dall'arma andranno considerati di livello Basso. Contro i demoni ogni suo colpo andrà considerato al pari di una tecnica di livello Medio. Gli angeli, viceversa, considereranno i colpi della spada come normali fendenti fisici.
La spada è impossibile, considerata la concentrazione necessaria, da creare durante un corpo a corpo, a meno che non si disponga di un'altissima concentrazione.
Consumo di energia: Medio.

Danni:

Note: Allora, andando al sodo. Attivo spada di luce e afferro la mia spada ( uso 2 armi, quindi ), attivo finta per farti credere che ti attacco alla coscia sinistra quando, invece, con entrambe le spade cerco di affondare nella spalla destra. A te.

Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%

 
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Yomi
view post Posted on 8/6/2012, 00:29




Senzanome-26

« Ehm, prego...? »
Rimase interdetta. In piedi di fronte all'uomo, la spada ancora riposta nel fodero, rispose con uno sguardo assai eloquente su quanto poco riusciva a capire della situazione, chiedendosi innocentemente come mai dal nulla fosse apparso un tizio che la sfidava a duello. Va bene, aveva una spada, però tecnicamente a qualsiasi viandante sarebbe apparsa per lo più come una miko itinerante, non come un maestro di qualche scuola di combattimento, dunque niente che vale la pena sfidare in cerca di gloria o soddisfazione personale. Quando però si passò alle minacce esplicite, Motoko comprese con un accenno di panico che quell'uomo, chiunque fosse, faceva sul serio e che era il momento di difendersi.

« Hazuki! »
Chiamò mentre metteva mano alla spada, con il desiderio di avvertire la compagna di viaggio del pericolo rappresentato dallo sconosciuto.
« Senti, ma lo mangi quello? »
Fece lei, prendendo anche la sua cena che nel frattempo si era ammorbidita abbastanza da risultare commestibile.
« TI RENDI CONTO CHE SIAMO IN PERICOLO??! »
Sbottò in tutta risposta Motoko, ma il kami aveva già addentato il pane ed il formaggio e masticava con sufficienza:
« questa roba fa schifo. »

Due attacchi erano in arrivo su due fronti diversi e altrettanti lampi di luce baluginarono in successione, ma solo uno impattò l'acciaio di un'arma. Motoko capì solo quando era ormai troppo tardi che il movimento portato verso il suo fianco celava in realtà una finta, e che il vero attacco era rivolto alla spalla. La lama di energia dell'Hien Kasumi-kiri non trovò quindi la lama di energia apparsa nelle mani dello sconosciuto, che morse con ferocia le carni della Aoyama, strappandole un grido di dolore.
Arretrò di un balzo, portandosi al di fuori del raggio d'azione delle armi dell'avversario sfiorando la ferita d'istinto e ritraendola sporca di sangue. "E' profonda...", constatò con un sussulto, scacciando istantaneamente dalla propria mente il pensiero di ciò che sarebbe accaduto qualora il colpo fosse andato a segno sul viso, o sul collo. Ignorando la ferita che bruciava, recuperò una posizione di guardia e avanzò il piede incanalando il ki, salvo poi sopravanzare fintando rapidamente una stoccava che commutò in un affondo alla gamba destra del viandante, alla quale rispose come ad un richiamo una lama di energia perfettamente speculare che dalle spalle dello sconosciuto mirò a tranciarne il retro del ginocchio. Senza dare tregua né spazio al contrattacco, alzò la nodachi fin sopra la testa e sferrò un poderoso fendente alla nuca usando il piatto della spada per colpire: una mazzata non certo letale ma che avrebbe spedito a dormire anche un ogre per quanto era potente e ben piazzata.

SPOILER (click to view)
    Status

    ReC 250 AeV 225 PeRF 150 PeRM 100 CaeM 625

    Status Fisico Eccellente.
    Status Psicologico Eccellente.
    Riserva Energetica 88%
    Equipaggiamento Shisui (impugnata)
    Ferite Danno di entità Bassa alla spalla destra


    Abilità Passive

      Discipline dell'Ougi « Immune alla spossatezza da perdita di energia
      Discipline di Infusione « Passive di dominio Warrior Style liv I, II e III
      Discipline di Vera Vista « Auspex passivo
      Discipline di Forza « Vince sempre i confronti basati sulla PeRF
      Discipline di Fedeltà « Permette di richiamare la spada
      Discipline di Fermezza « Resistenza al dolore
      Discipline di Distruzione « Capacità di raddoppiare consumo e potenza delle tecniche
      Discipline di Consapevolezza « Non può sottrarre oggetti; -200 CaeM con armi che non sono Shisui

    Abilità Attive

      Zankūsen Kai
      Versione avanzata della basilare tecnica Zankūsen, ovvero "Lampo che Taglia L'Aria", con cui condivide l'esecuzione ma con effetti profondamente diversi. Appartiene al genere Hiken, "Colpo Nascosto", cioè si tratta di una tecnica-fantasma introdotta quando gli Shinmei hanno iniziato ad agire individualmente come esorcisti ed hanno sentito il bisogno di sviluppare tecniche capaci di concludere gli scontri in maniera rapida e immediata, alla maniera degli shinobi. L'esecuzione prevede un singolo fendente di spada, nulla più che un normale colpo fisico privo di potenziamenti; ad esso segue il vero Zankūsen, cioè una "lama che fende la roccia", che però compare in un lampo di energia nella zona diametralmente opposta al fendente da cui è generato, seguendo una traiettoria speculare e opposta. Un colpo di spada dall'alto verso il basso genera quindi uno Zankūsen dal basso verso l'alto, un colpo circolare da sinistra a destra genera uno Zankūsen da destra verso sinistra e così via, proprio come ad uno specchio. Trattandosi di un colpo di spada potenziato, lo Zankūsen Kai, come peraltro il suo corrispettivo di basso livello, si basa interamente sul Controllo delle Armi di Motoko e non sulla Potenza Magica. Consumo Medio.

      Hien Kasumi-kiri
      Tecnica appartenente al genere Hiken, "Colpo Nascosto", si tratta di due colpi di spada separati sferrati come se fossero uno solo, praticamente un singolo movimento che genera due fendenti distinti ciascuno di potenza pari a Basso. E' una tecnica basilare, la prima del genere Hiken ad essere introdotta agli Iniziati alla Divina Scuola Shinmei e per certi versi la versione base del ben più potente Zankūsen. Basata sul Controllo delle Armi di chi la esegue, e non sulla Potenza Magica. Consumo Medio.

    Note

      Impugna Shisui e recupera la sua consueta CaeM.
      Subisce l'influsso della tecnica "Finta" e dunque si difende come se stesse ricevendo due attacchi distinti: l'uno al fianco e l'altro alla spalla. Sferra dunque due fendenti contemporanei, uno dei quali -atto a difenderla dalla spada di luce- va a vuoto, mentre l'altro para senza problemi il colpo di spada fisico. Subisce il danno inflitto dalla spada di luce, che è di entità pari alla potenza della tecnica stessa (basso). Contrattacca con la tecnica Zankūsen Kai attaccando con un colpo fisico la gamba destra e con un fendente energetico di potenza media il retro della stessa, poi completa l'attacco con un fendente di piatto alla tempia del suo avversario.
 
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Blind_
view post Posted on 15/6/2012, 15:10




Il potere che ingabbiava il suo spirito combattivo stava vacillando; lentamente stava riacquistando la consapevolezza di chi lui fosse. Stava ricordando il suo passato, i suoi errori, le sue battaglie. La sua gloria. La nebbia dei suoi ricordi si diradava, mostrando fiumi di sangue, morte e disperazione. Le ciglia si incresparono. Una lieve fitta di dolore alla testa lo spinse a scuotere il capo.
La sconosciuta era abile con la lama, e la riprova di questo fatto lo ebbe quando parò senza problemi Carità, che vomitò il suo disappunto in miriadi di scintille arancioni.
Abile si, ma divina no.
Il secondo attacco andò a segno, perforando le carni della giovane. Il suo volto aggraziato si scompose preoccupato per la ferita appena ricevuta.
Sembrava profonda.
Gli corse lungo la schiena un brivido causato da un piacere carnale del quale non aveva più memoria da ere. Il dolce piacere del compiere il male. Il dolce piacere di essere il male. Tutti i tasselli si stavano riordinando, tutto iniziava ad avere una forma, un senso. Le sue pupille si dilatarono. I suoi occhi fecero cadere sulle sue gote umida tristezza.
Lui chi era.
Lacrime.

La ragazza arretrò di qualche passo e con accuratezza valutò l’entità della ferita. Si tastò le labbra del taglio, impiastricciandosi le dita di sangue scuro.
Il guerriero era visibilmente eccitato. Il connubio sesso-sangue gli faceva perdere la testa, gli faceva dare il meglio di sé. Capobranco di natura amava la sottomissione del sesso debole. Stava per allargare le braccia e tenderle verso la giovane in modo provocatorio, quando lei si decise a contrattaccare. Finalmente non si stava per trasformare in un vero e proprio duello, finalmente avrebbe potuto valutare le sue vere capacità. Che si fottesse il ruolo che gli era stato attribuito, che si fottesse l’uccidere e basta. Aveva il diritto di divertirsi anche lui. Inclinò la testa di lato, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri.

Vide la donna estrarre una spada elegante, dalla lama lucida e ben curata; il filo è perfetto, come se non avesse mai attaccato o ferito nessuno. Carità, in confronto, sembra un pezzo di ferro mal tenuto, piena di graffi, incrostazioni e mal affilata com’è. Gli è sempre stata fedele, sempre al suo fianco: nella buona e nella cattiva sorte. E lui la ripagava così, trattandola come un freddo oggetto e brandendola solo per massacrare.

Stringi i gomiti, punta le lame contro il nemico. Segui i suoi movimenti con accuratezza, un solo errore e potrebbe ottenere il vantaggio che devo mantenere mio. Un affondo diretto, frontale. Sei molto sicura delle tue capacità. Tanto sicura quanto arrogante. Nessuno è mai riuscito a ferirmi con un attacco del genere, cosa credi di fare tu, con una forza fisica risibile? Ora vedrai cosa vuol dire osare così tanto, ora vedrai cosa vuol dire sfidarmi.

La spada di luce roteò sul polso del guerriero, andando ad incontrare la spada nemica che fu spostata verso l’esterno, rispetto la traiettoria iniziale.
Scar grugnì la sua supremazia sul campo. Forse ora avrebbe capito di fare sul … Qualcosa lo aveva morso con ferocia dietro la gamba destra. Una finta, si trattava di un diversivo. La vergogna gli strappò un urlò da far accapponar la pelle. Come era possibile che lui fosse caduto in un piano così banale. Qualcuno glielo avrebbe dovuto spiegare.

Il sangue gli colava goccia a goccia lungo il suo polpaccio, andando ad inzuppare i suoi abiti scuri.
Gli occhi del cacciatore divennero due fessure, il suo corpo un fascio di nervi tesi. Ogni limitazione era stata infranta dall’attacco appena subito. Il desiderio di vendetta era enorme. E lui l’avrebbe assecondato felicemente.

Spostò tutte e due le armi a difesa della testa, parando quello che era l’ultimo attacco della giovane. Ora era il suo turno. Lo spettacolo stava per cominciare. I protagonisti erano sul palco, la trama era già scritta. Una tragedia che si sarebbe conclusa con la morte di uno di loro due.

E lui, certamente, non sarebbe stato.

Plic Plic.

Le vene che vomitano sangue erano una melodia per l’uomo, una musica sulla quale, senza troppe esitazioni, iniziò a ballare.

Hai mai visto l’Inferno? Sai cosa vuol dire d i s p e r a z i o n e? Sai cosa vuol dire empietà? Ora vedrai il girone più profondo della voragine infernale. Sentirai le voci dei dannati implorare pietà. Potrai annusare l’olezzo che permea la roccia. Il tuo corpo sarà fustigato dalle fruste lerce dei secondini demoniaci, e allora ti chiederai dove si trova la luce. Ma l’unica risposta che troverai è che non c’è luce. Non c’è salvezza né speranza.

Percival puntò gli occhi in quelli della ragazza, e, raccogliendo le energie necessarie, creò l’illusione. Mentre lei sarebbe stata sotto l’influenza della tecnica ne avrebbe approfittato: con un rapido balzo le sarebbe stato abbastanza vicino per tirarle un pugno sul volto con l'artiglio. Dopo di che, avrebbe trafitto il suo stomaco, creando un buco per i vermi con la spada di luce.







[ReC=200][AeV=225][PerF=175][PerM=250][CaeM=175]
Energia: 89% - 3% - 19% =67%
Passive influenti:
- Risparmio energetico: Costo delle tecniche diminuito del 3%.
- Resistenza: Percival non sviene dopo aver raggiunto il 10% delle energie.
- Rispetto: Chiunque entri in contatto con Percival, proverà paura ed adorazione nei suoi confronti.
Tecniche usate:

Effetto Attivo: Spendendo un consumo pari a Basso, l'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea. Potrà modificare quindi le sue percezioni grazie ad una semplice illusione che sarà facilmente bypassata con un minimo di concentrazione.
L'immagine verrà vista all'interno del campo di battaglia, ma sarà visibile solo per colui che è affetto dall'illusione in se.

~•Dalla Fede, la Redenzione.

Don Milas, prima che la sua percezione della vita venisse traviata dal ritrovamento del manufatto pagano, era un parroco come tutti gli altri, un uomo di Chiesa che compiva le stesse funzioni di tutti i suoi colleghi sparsi per il mondo. Confessioni incluse. Queste, in particolar modo, gli permisero di scandagliare l'animo umano, gli furono utilissime per scoprire quale fosse la più grande paura di ogni uomo, anche del più forte e valoroso: non tanto la morte in sè, non tanto il timore di perdere ogni cosa, quanto il pensiero di venir sottoposti a dolori lancinanti, di dover bruciare per l'eternità tra sofferenze di ogni genere. Il dolore, quindi, era ciò che più temevano gli uomini di Brambur.
L'artiglio gli diede la possibilità di sfruttare tale atavico timore.
Semplicemente menando un colpo a vuoto, l'arcaico potere intriso all'interno dell'arma si trasferiva nella mente dell'avversario, manipolando la sua percezione della realtà: questo avrebbe visto aprirsi una grave ferita su una determinata parte del corpo - a discrezione del caster - e avrebbe provato un dolore lancinante, come l'avesse subita realmente. L'assassino la sfruttava spesso per fingere addirittura amputazioni di arti, così da rendere inoffensivi gli avversari - sconvolti dal dolore, dallo sconforto e della paura - prima ancora di colpirli con la più totale tranquillità. Ottimo diversivo prima di un assalto. [Tecnica Psionica di livello Alto, contrastabile come tale. L'avversario, qualora non si difendesse adeguatamente, vedrà apparire una ferita sul suo corpo e ne proverà il dolore conseguente per l'intero turno. Al termine di essa, la vittima subirà un danno Alto alla psiche. La tecnica, ovviamente, si baserà sulla PerM dell'utilizzatore]


Spada di luce:
Dopo qualche secondo di ferma concentrazione, meno per chi ha una concentrazione alta, il paladino riesce a generare in una mano, necessariamente libera, una spada bastarda, dalla lama lunga un braccio e mezzo al massimo, composta di pura luce. Questa risulterà leggerissima e non potrà staccarsi dalla mano del proprietario, che non potrà quindi essere disarmato, in compenso, però, infliggerà danni piuttosto leggeri, se non contro i demoni, contro i quali diverrà un'arma praticamente letale.
Per generare la lama sono necessari alcuni secondi di concentrazione, anche se il consumo non è particolarmente elevato.
Essendo particolarmente leggera, la lama permetterà di compiere alcuni movimenti articolati e piuttosto difficili, senza il rischio che cada dalla mano. Un'ottima arma per il combattimento corpo a corpo, specie se accompagnata da un'ulteriore compagna, in grado di aiutarla e permetterle di infliggere danni più pesanti.
La spada resta sul campo di battaglia per due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno, oppure al desiderio del caster, prima.
I fendenti scagliati dall'arma andranno considerati di livello Basso. Contro i demoni ogni suo colpo andrà considerato al pari di una tecnica di livello Medio. Gli angeli, viceversa, considereranno i colpi della spada come normali fendenti fisici.
La spada è impossibile, considerata la concentrazione necessaria, da creare durante un corpo a corpo, a meno che non si disponga di un'altissima concentrazione.
Consumo di energia: Medio.

Danni: Medi al retro della gamba destra

Note: Allora, mi paro dal tuo primo attacco con spada di luce, subisco il medio dietro la gamba e riparo il fisico con entrambe le spade. Quindi ti casto un'illusione a consunmo basso che ti fa credere di essere all'inferno ( un inferno dantesco ). Per aumentare la forza dell'illusione uso una seconda psionica che ti fa credere di subire un alto su tutto il corpo per le frustate ricevute dai demoni ( hai completa libertà di descrivere questi e l'ambiente circostante come meglio ti aggrada ). Mentre sei sotto l'illusione ti tiro un pugno in faccia con il guanto metallico e poi cerco di trafiggerti con la spada di luce. Quando il turno finisce, la seconda psionica ( quella delle ferite ), ti lascia danno psionico alto, mentre la prima illusione ( derivante dal dominio ), non fa danni :scl:

A te.

Consumi: 3% - 8% - 19% - 41%

 
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Yomi
view post Posted on 24/6/2012, 02:23




Mi ritiro dal duello, al mio avversario vanno quindi 50 gold tratti dal mio conto, scalo io! =P
 
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6 replies since 28/5/2012, 18:19   224 views
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