« Sei qui? »
~Dannata Elfa!~«Si sta
come d'autunno
sugli albri
le foglie»
Giuseppe Ungaretti
Mater.Cittadina simpatica, beh forse non proprio.
Lugubre.
Spaventosa.
Murony non si meravigliò che fossero nate diverse storie di fantasmi su quel posto. Sembrava costantemente immersa nel buio, come se le tenebre avessero fatto di quella città abbandonata la loro casa. L’unica luce era quella pallida e argentea della luna che a mala pena riusciva a tagliare il fitto buio dei vicoletti della città.
L’irreale silenzio che dominava quel luogo lo rendeva ancora più strano. Nonostante la leggera brezza muovesse i brandelli di stoffa, che un tempo venivano chiamati tenda, alle finestre. La strada dissestata che li aveva condotti fin lì. Molte case erano crollate, altre invece erano state letteralmente assaltate dai rampicanti che adesso le cingevano in un verde abbraccio.
La luna guardava la città dall’alto e il gruppo che procedeva di fronte alla città che era in fondo alla valle accoccolata dolcemente tra le spire vellutate della notte. Il silenzio era costante, quasi opprimente. Murony cominciò a irritarsi.
Un colpo, una scossa.Murony si voltò, veniva da sotto, in fondo al pendio.
Di nuovo lo stesso rumore, questa volta più forte.
Nello stesso istante in cui Ray si voltava a guardare lo fece pure Murony.
Che simpatica comitiva!Un pazzo maniaco che percuoteva come un ossesso una strana barriera eterea e un ammasso di stracci che guardando più attentamente si trasformava nella figura di una bambina e quello che in teoria doveva essere un uomo. O la bambola, ma nulla vietava che ciò che Ray e Murony tanto anelavano fosse la bambina.
Come potete notare la situazione non era abbastanza chiara, Murony guardava perplesso la situazione.
Il pazzo dai capelli rossi continuava a percuotere lo scudo, che ormai si era ridotto a una semplice esile difesa che proteggeva frontalmente le due figure, che giacevano, abbracciate per terra. I capelli vermigli di quella specie di demone svolazzano alla brezza del vento, scossi da movimenti improvvisi del corpo e delle braccia che colpivano sempre più forte.
Il rumore che le lame del pazzo creavano sulla barriera era parecchio fastidioso. Murony rabbrividì, non solo a causa di quel suono ma anche a causa di una improvvisa ventata di vento gelato.
Ray, beffardamente come al solito, ordinò loro di aiutare la bambola e la bambina, o l’uomo e la bambola, dipende da che punto si analizzava la situazione. Qualunque cosa stesse succedendo, sia Ray che Murony avevano capito perfettamente che c’era un terzo uomo che voleva il manufatto. E questa cosa non andava bene.
Ogni singolo membro del gruppo agì in modo diverso. Chi attaccò, chi rimase impassibile, e chi decise di agire di soppiatto.
Murony vide un nuovo membro del gruppo, un’elfa, scendere giù dal pendio. Il punto da cui era scesa gli faceva capire che o era stupida e non aveva preso la strada più corta per raggiungere il pazzo dai capelli rossi, o voleva andare a salvare la bambina.
Gli era sembrata una tipa sveglia e se voleva andare dalla bambina, non poteva permettere che ci andasse da sola, o si sarebbe fatto sfuggire il manufatto.
Proprio mentre la ragazza attivava una delle sue tecniche, che Murony conosceva a perfezione, il ladro si lanciò giù dal pendio, a qualche metro di distanza dall’elfa.
Decise di attuare la stessa tattica della giovine. Molto velocemente scomparve fra le tenebre come se non fosse mai esistito.
Strisciò lentamente, come era solito fare, mentre la battaglia alle sue spalle imperversava. Lentamente, in modo da non spezzare l’effetto dell’incantesimo, si avvicinò alla barriera, tenendosi abbastanza lontano da non essere notato, e poi raggiunse il punto in cui si trovavano la bambina, l’uomo e presumibilmente l’elfa.
Murony rise di ciò che aveva in mente. Che stava per fare? Non era nemmeno sicuro che la ragazza fosse lì, forse era scappata. Ma anche se non ci fosse stata non aveva importanza avrebbe preso lo stesso l’uomo e la bambina. E li avrebbe portati via.
Quando fu abbastanza vicino, gli parve di sentire, grazie ai suoi riflessi molto sviluppati, uno strano fruscio sull’erba.
La ragazza era lì?Se l’era immaginato forse, o era stato solo il vento?
In fondo non gli importava.Va bene. Adesso poteva mettere il moto il suo piano.
Tirò fuori una delle sferette fumogene e la mise tra l’indice e il medio della mano destra. Stringendola forte.
«Sta tranquilla, sono dalla tua parte. Se ci sei mi sentirai, se non ci sei… beh è inutile che stia qui a dirlo. Adesso lancerò un fumogeno e poi bloccherò il nostro amico pel di carota con le mia Catene d’Ombra. Non so se funzionerà, ma ci farà sicuramente guadagnare tempo.»Detto questo, si spostò leggermente in avanti in modo da vedere dove si trovasse il pazzo, ma senza uscire dalla protezione della barriera, e prendendo la mira lanciò la sferetta contro i suoi piedi. Quando il fumogeno toccò terra esplose con un soffice rumore e una densa nuotala di miasma si espanse, velocemente. Non sarebbe durata a lungo, quel dannato venticello l’avrebbe portata via velocemente. Unì le mani di fronte a sé e si concentrò qualche secondo. Un attimo dopo seppe che le sue Catene, partorite dalle ombre che avvolgevano la vallata, erano partite, verso le caviglie e i polsi del suo nemico dai capelli rossi.
Il fumogeno, le diverse reazioni dei membri del Toryu, e la velocità del trucchetto di Murony, potevano far credere che la tecnica sarebbe andata a buon fine, o almeno avrebbe rallentato pel di carota. Murony sperò per abbastanza tempo da permettere a lui e all’elfa di svignarsela con i due poveracci per terra.
Sorrise.«Bene elfa, se ci sei, beh dimmi come ti chiami. Io sono Murony»Si guardò attorno avvicinandosi di nuovo alla bambina.
Un pazzo, parlava da solo!CITAZIONE
[Secondo Post di Combattimento]
~Energia» 64%
~Pergamene Utilizzate» Catene d'Ombra
~Abilità Utilizzate» Mimesi-Effetto Attivo.
~Pergamene Attive» Nessuna.
~Abilità Attive» Nessuna.
~Ferite Riportate» Nessuno.
~Equipaggiamento» Completo.
Edited by Trias lo Stregone - 24/2/2007, 19:41