Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Benvenuto alla tua Esecuzione., Combat vs Mostro

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Reks.
view post Posted on 17/8/2012, 11:24




« Allora, stronzo. Mi chiamo Mercer e sono qui per farti il culo, quindi prendi la tua fottuta arma e fammi divertire. »
Così il prode Cavaliere si rivolse alla sua preda.
Un modo stupido per ingaggiare battaglia, sprecando di fatto l’occasione per un’imboscata o un attaccato alle spalle.
Ma, del resto, simili strategie non facevano per lui: era più un tipo da zuffa in taverna, uno stronzo che combatte in modo grezzo, da vero e proprio barbaro.
Barbaro quasi come il suo avversario.
_____ _________________ _____
Ancora una volta, il prode Mercer si era ritrovato senza oro.
Aveva sperato che, con l’entrata nelle file del Toryu, la situazione sarebbe migliorata, eppure non era cambiata di una virgola: viveva di stenti, lavorava tanto e guadagnava poco.
Doveva tirar su una buona paga per mangiare qualche giorno, quindi decise di dedicarsi ai suoi lavori preferiti, nonché quelli in cui era più bravo: le esecuzioni.
Erano lavori molto semplici: bastava trovare una taglia, inseguire il ricercato e farlo fuori per poi intascare un bel gruzzolo.
Si recò presso una delle molte bacheche su cui si affiggevano avvisi di taglia.
Per qualche istante osservò i ricercati, scartando, per principio, quelli che fruttavano pochi ori o che non erano in grado di offrire divertimento.
Sì, tu sei perfetto!
Strappò veemente un avviso, riponendolo nella bisaccia che portava con sé nelle sue avventure.
Avrebbe dovuto far fuori un uomo noto per i crimini violenti, un certo qual barbaro che si faceva chiamare Kraig.
… Che nome del cazzo, pensava.
Era, tra l’altro, un nome azzeccato per uno stupido, schifoso orco bastardo: una di quelle merdacce che parlava sbraitando e sputando più saliva che parole, qualcuno che, se fosse sparito, avrebbe fatto un gran favore a chiunque.
Per fortuna del Viandante, reperire informazioni su di lui era fin troppo facile: non era organizzato e, soprattutto, non copriva le sue tracce.
Gli bastò, infatti, un solo giorno per riuscire a rintracciare il barbaro.
Decise che avrebbe affrontato il combattimento di giorno, in quanto attaccare la sera da vigliacco non era per niente nel suo stile.
Viaggiò a cavallo per qualche ora, per poi giungere nella tana della bestia mentre il sole moriva ad ovest.
L’orco si nascondeva in una foresta tropicale a sud nel continente, gli alberi erano tanto alti e fitti da non permettere ai raggi solari di filtrare, dando vita ad una sorta di grottesca serra calda e umida al limite del sopportabile.
La pesante barda d’acciaio del Cavaliere forniva impacci maggiori del solito, facendolo sudare e costringendolo a cavalcare con l’elmo sotto braccio, per facilitare la respirazione.
Il terreno era piuttosto morbido, anche se grosse radici a tratti creavano ostacoli per il nero cavallo che veniva spesso costretto ad esibirsi in lunghi salti.
Prima di scovare il grezzo accampamento della preda dovette setacciare a lungo la selva, per poi, dopo un paio d’ore, essere attirato dall’odore di carne che veniva cotta su un focolare.
Scese da cavallo, passandosi le mani fra i lunghi, biondi capelli e umettandosi le labbra, con atteggiamento audace e sfacciato come suo solito.
I profondi occhi scarlatti scrutavano l’orco seduto un tronco che, in ben poco tempo, ricambiò con occhiate truci, come a chiedere spiegazioni.
« Allora, stronzo. Mi chiamo Mercer e sono qui per farti il culo, quindi prendi la tua fottuta arma e fammi divertire. »
Il barbaro sembrò voler rispondere, ma poi emise solamente un rabbioso e ignorante ‘kwargh!!’ spacca timpani, mentre lo spadone bastardo strideva contro il fodero in pelle rovinata.
Il Nero sguainò la spada, caricando a testa bassa.
In poco tempo le lame impattarono fra di loro, stridendo e ringhiando fra i ‘muori bastardo!’ e i ‘buargh!’ che aleggiavano nell’aria, scambio dopo scambio.
Per un bel pezzo lo scontro si svolse così, in perfetta parità, fra genuini tagli e affondi, ora a segno ora vani, e imprecazioni da parte dei due.
L’orco sembrava conoscere la lingua umana, ma preferiva comunicare la sua rabbia attraverso urli e versi selvaggi cui Mercer, puntualmente, rispondeva con insulti, pur senza saper il reale significato del grido di turno.
La fase di stallo, però, venne interrotta dalla preda: con un forte colpo di spada sbilanciò il cavaliere, gettandolo poi a terra con una spazzata ed un forte ‘kwueah!
Da terra, il mercenario trovò la sua salvezza in una manciata di terriccio che, da vero e proprio stronzo, lanciò con la mano libera sul viso del barbaro.
Sfruttando il momento di confusione, si rialzò in fretta, allontanandosi un paio di passi e rimettendosi in guardia.
« Ci sei andato vicino, stronzo! »
Aveva capito, suo malgrado, che lo scontro fisico lo avrebbe portato alla morte: decise allora di ricorrere alla magia per avvantaggiarsi e rendere il colpo.
Creò una sfera di energia oscura nella mano destra e la scagliò con forza verso il petto del nemico.
Kraig aveva da poco riacquistato la vista e, ancora stordito, non riuscì ad evitarla, subendo in pieno un attacco violento.
Sorrise beffardo da sotto l’elmo il viandante, alzando il dito medio.
Era andato a segno, ma non aveva calcolato la notevole resistenza e l’ira facile dell’orco che, dopo pochissimi istanti, tornò alla carica agitando la spada con più forza che strategia.
Si difese più e più volte, ora di piatto ora di taglio, concedendo spazio molte volte, tante da giungere con le spalle appresso un gigantesco albero e da guadagnarsi qualche livido.
A quel punto, fu la preda a sorridere di rimando al cavaliere, sfottendolo, scorgendo la vittoria all’orizzonte e causando l’ira del cacciatore.
Affondò la pesante spada nelle carni di Mercer che, da quella posizione, riuscì solamente a deviare il colpo nella zona del ventre col braccio, evitando la morte.
L’armatura venne trapassata facilmente, confermando nuovamente la potenza fisica del barbaro e, insieme ad essa, il corpo del giovane.
La lama si fermò solo quando impattò con il tronco, tingendosi di sangue vermiglio.
Un urlo di dolore.
« Vaffanculo, figlio di puttana! »
Disse, sputando sangue che lentamente colava sotto l’elmo, fuoriuscendo all’altezza del pomo d’Adamo.
La sconfitta era vicina e, mentre l’orco cercava di riappropriarsi della spada incastrata nell’albero, pensava ad un modo per ribaltare la situazione, senza però trovare una strategia sicura.
Solo mentre la spada gli venne sfilata dalla pancia, capì di avere ancora una speranza: una bastardata grande, abnorme, di quelle che di fatto spediscono nel gruppo degli uomini più abietti e sleali.
Del resto, meglio che stronzo che morto. Così pensava e, con grande sforzo, spinse con la spalla l’orco, potendo così acquisire lo spazio per una buona posizione da battaglia.
Il dolore della ferita era grande, lo faceva sanguinare e impacciava i movimenti, ma il prode cercava in ogni modo di accantonarlo e concentrarsi sul rivale per metterlo a tacere o, per meglio dire, donargli una vera e propria voce da tenore.
L’orco era in preda all’ira e sembrava non sentire dolore e stanchezza, come se la scottatura che si portava dietro fosse per lui una piccola puntura d’insetto.
Nuovamente attaccò il giovane che fece di tutto per difendersi, riuscendo, per poco tempo, a bloccare l’assalto dell’orco, immobilizzando la spada con un ultimo sforzo.
Sorrise, tossendo ancora una volta del sangue.
« Adesso sì che potrai esibirti in uno di quei fottutissimi ‘kwargh!’ e ricevere applausi, stronzo! »
Con forza e precisione, il valoroso cavaliere colpì il barbaro in mezzo alle gambe con un calcio di punta.
Non andava fiero di quella sua azione, ma l’acutissimo ‘burgh!’ di dolore riuscì a strappargli una mezza risata.
Mentre la spada dell’ormai castrato cadeva in terra, il bastardo guerriero impugnò la sua arma con entrambe le mani e tagliò rabbioso la testa di Kraig che, in modo quasi artistico, volò via restando deturpata da una smorfia di acuto dolore.
Si lasciò cadere in terra in contemporanea al cadavere del ricercato.
Rimase lì seduto alcuni istanti. Stanco, con sguardo perso, fissava il corpo esanime.
La ferita doleva non poco, ma, comunque, era per lui più grande la pena che provava nei confronti di un forte avversario ucciso in modo così vergognoso, da veri e propri bastardi.
« Sai, mi sarebbe piaciuto combattere con te in modo leale… Ma, purtroppo, non sono così forte da potermelo permettere. Kwargheggia in pace. »
Un sorriso amaro sul suo volto, adesso non più coperto dall'elmo.
Si era salvato grazie all’ingegno e alle scorrettezze. Lo sapeva e, per questo, decise che sarebbe diventato molto, molto più forte.
Non voleva più ricorrere a certe infamate per vincere: se fosse stato necessario, avrebbe anche ricorso alle arti oscure a cui era stato iniziato da quel bastardo dell’Arcidemone.
Non voleva, non poteva più essere così debole.
Quello scontro lo aveva rimesso al suo posto, aveva provato ad abbattere un muro troppo grande ed era stato costretto, si promise per l’ultima volta, a girargli intorno.
Prese la testa di Kraig come prova della buona riuscita del lavoro e, in preda ai pensieri e alla consapevolezza del suo stato attuale, si diresse a cavallo verso Basiledra.
« ... Comunque Kraig era proprio un nome del cazzo. »

zYGQA

Energia: 88%
Tecniche:
Sfera Bruciante
Per prima cosa, è necessario saper colpire dalla distanza con piccoli incantesimi, utili ad iniziare la battaglia. Per un guerriero come Mercer, nel quale la forza è poco più che un optional, saper utilizzare qualche incantesimo di base è quindi fondamentale. Per tal motivo si è sforzato di imparare una piccola, offensiva, tecnica magica. Concentrando del potere magico in una mano, il Nero Viandante è capace di creare una sfera poco più grande del palmo, di colore violaceo e simile ad una fiamma mistica. La sfera, a contatto con l'avversario, oltre al danno da impatto provoca una piccola ustione.
Stato fisico: ferita da affondo al ventre, contusioni varie sul corpo, stanco per lo scontro.

CITAZIONE
Bene, non ho molto da dire. Mercer compie l'esecuzione di un Barbaro dell'occhio di Gruumsh. È il primo combat che faccio, quindi spero di non aver commesso troppi errori e, soprattutto, spero di far divertire il correttore e anche qualcun altro, nel fortunato caso in cui qualcuno legga :asd:

 
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view post Posted on 18/8/2012, 13:29
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CITAZIONE

Tempo di valutazioni.

Interpretazione e ragionamento
Mercer è già ben caratterizzato, nel suo modo di fare spiccio e 'rozzo' (verbalmente, perlomeno). Per essere uno che non apprezza i personaggi tanto sboccati, per puri gusti personali, devo dire che non mi è dispiaciuto poi tanto; il personaggio non si perde in considerazioni stupide, non si comporta in maniera irrazionale, mantiene un comportamento distinto nei confronti dell'avversario che ha di fronte, senza sbalzi di umore e simili. Come primo autoconclusivo, non hai commesso l'errore di concentrarti troppo sugli altri e troppo poco su Mercer, sebbene forse avrei operato un po' di più su Kraig. Questo 'problema' è qualcosa che si riflette anche nel campo "Movenze", ma a questo ci arriviamo con più calma. Kraig non parla il linguaggio umano, e si esprime solo a grugniti probabilmente in orchesco, il che chiaramente non può facilitare granché lo scrittore. Ma ci sono due obiezioni: la prima è che in un punto tu hai detto (e ho dovuto rileggere qualche volta, per essere sicuro che non volessi dire il contrario):
"L’orco sembrava conoscere la lingua umana"
Io ho avuto l'impressione che non la conoscesse. Non ha detto nemmeno una parola intellegibile, né prima né dopo, e anche solo se l'avesse comunque conosciuta non capisco 'perché' sembrava che lui la conoscesse. Il secondo punto è che anche se la lingua orchesca alle orecchie umane può sembrare piena di grugniti, comunque ha un suo senso e una sua sintassi e...insomma, regole di una lingua. Le parole hanno un significato, qualunque esse siano...però non sembra che ciò avvenga. Sperando di fare un esempio che possa farti sorridere e al contempo capire: per quel che sappiamo è persino possibile che l'orco ad ogni grugnito dicesse un ingrediente per la torta al limone. Non si capisce se l'orco volesse veramente comunicare qualcosa - e non avrebbe forse giovato, dare qualche ulteriore significato a tutto quanto? Gli orchi non sono noti per la loro intelligenza, però credo che qualcosa lo vorrebbe dire. Non sono del tutto privi delle capacità di comunicare. Una sorta di "tentativo di dialogo" (dialogo di insulti o minacce? Si, persino quello lo avrebbe migliorato) avrebbe potuto creare una sorta di 'legame' con Mercer, permettendo a te di descrivere meglio eventuali reazioni dello stesso. In sostanza, in un autoconclusivo si è soli. È difficile far 'risuonare' il proprio personaggio, non essendoci altre persone a postare con i propri personaggi. Bisogna inventarsi da soli le persone con cui ci si interagisce, per far sembrare vividi i propri personaggi. Potrebbe aiutarti, in futuro, immaginare un personaggio al quale Mercer piacerebbe - o non piacerebbe - avere a che fare. Che, per dire, 'senta qualcosa' mentre si scontra con lui.

Voto: 6/10

Movenze e descrizioni
È possibile comprendere cosa accade, non che ci sia molto da capire. Lo scontro avviene in maniera fin troppo lineare. E in questo campo si comprende appieno il problema che avevo solo accennato prima: la stragrande maggioranza degli elementi viene lasciata indefinita. Praticamente nulla viene descritto pienamente, se non forse la sfera oscura e la terra che lanci in faccia e il calcio nei genitali dell'orco. Ma per il resto, ci sono ben poche azioni che esegui in maniera 'netta'. Tutti gli attacchi fisici vengono soltanto accennati come 'cornice dello scontro'. Il che non sarebbe un problema, in alcuni passaggi, però il problema è che ciò accade proprio per tutto il testo. Il paesaggio smette di esistere nel momento in cui Mercer prende l'arma, i movimenti cessano di essere definiti, tutte (ma tutte) le sensazioni spariscono. Non si capisce che ferite subisce in alcuni frangenti, non si capisce se queste le fanno male, è come se il tutto fosse stato fatto in maniera spiccia. Se si dovesse comparare gli scritti ad un quadro, si potrebbe dire che il tuo ha solamente delle bozze. Dovresti osare di più con le descrizioni, con le caratterizzazioni di ciò che ti circonda. Dare i "colori" e "contorni" più arditi. Far 'rimbalzare' i colori dell'ambiente su Mercer e sugli altri, pure. Avresti potuto ad esempio dire quali crimini aveva commesso l'orco, dar qualcosa al suo aspetto che lo rispecchiasse, far risuonare ancora il caldo per il testo e fargli influire l'umore dei due combattenti, migliaia di altre cose. Non tutte assieme - ma comunque non avrebbero fatto male.
Voto: 5/10

Abilità e lealtà
Non posso dare voti superiori in questo campo. Non ci sono errori 'gravi', se non forse non spiegare come/se l'orco si è difeso dalla sfera bruciante, ma allo stesso tempo ci sono alcune cose che mi hanno fatto storcere il naso. La prima è l'utilizzo esiguissimo (posto che esista questo superlativo) delle tecniche, che generalmente dovrebbero servire per creare strategie pericolose per chi ti affronta. Ma qui né Mercer né l'orco fanno granché: solo una sfera viene scagliata. Tutto ciò che fai è non-descrivere attacchi fisici più alcune trovate buone, tipo lanciare la terra o il calcio ai genitali per smuovere lo stallo, che se fossero state applicate ad ulteriori tecniche avrebbero potuto dar luogo ad una strategia veramente ingegnosa, piuttosto del banale lanciare una tecnica di attacco dietro l'altra. Potenziale non sfruttato, purtroppo. Il personaggio è pericolosità F, si suppone dunque che possieda abbastanza tecniche, almeno quel che basta per affrontarti in uno scontro fisico. In un campo di battaglia, per un umano 'nella media', la cosa peggiore di un orco sono più orchi. Sono i più tosti, insomma, uno si aspetta che sia una fatica tremenda affrontarli. Invece tu hai speso solo un Medio, e hai giocato tutto quanto su un semplice calcio negli zebedei. Che non è una mossa brutta...se non fosse che gli orchi dovrebbero avere una pelle coriacea. Un calcio nei testicoli non basterebbe ad evirare un uomo, a meno che non si possegga una forza spaventosa, ma un orco? Molto difficile. Avresti dovuto dare più importanza ad entrambi i reparti tecnici di cui dispongono i personaggi, per mettere in campo uno scontro più dinamico, ed assegnare ad entrambi la giusta pericolosità. Difatti, il barbaro ha pericolosità E. Tu pericolosità F. Quindi lui dovrebbe essere, teoricamente, ben più forte di te e dotato di abilità capaci di metterlo sullo stesso piano tuo, e anche oltre.
Voto: 3.5/10


~x~x~
Voto finale (media non aritmetica): 4.75




Un primo autoconclusivo che sarebbe dignitoso, se non fosse stato macchiato dall'ultimo campo in maniera così netta. Spero che i consigli di sopra ti possano aiutare ad arrivare a saldare le poche falle che ti impediscono.

A te 190G, a me 125G quando ritirerò lo stipendio per averti esaminato. Per domande, dubbi, altro, puoi mandarmi un MP.

Edit: assegnata la ricompensa, prima non concessa perché credevo che Reks facesse parte del Goryo - errore di targhetta.



Edited by ~Coldest.Heaven - 18/8/2012, 20:40
 
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