Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Chronicle of Morpheus - L'Eldunarì di Ak

« Older   Newer »
  Share  
~Coldest.Heaven
view post Posted on 18/9/2012, 00:08 by: ~Coldest.Heaven
Avatar

All Heavens sent to dust
········

Group:
Member
Posts:
10,687
Location:
ex somnis

Status:


mh0qJ


E una zampa ricadde al suolo, sollevando un velo giallastro a contaminare le spire perlacee interlacciate in quel mondo dentro un altro mondo. Come se rinchiusi in una biglia, che li separava dalla realtà ben più vasta.
Ciò ricordò a Jevanni quando aveva affrontato -nel giorno della grande battaglia del Crepuscolo- quel generale e la sua pantera. Pure allora il cuore pulsante della vita (e della morte) era sembrato lontano, quasi straniero alla mente del Guerriero. Come poteva essere possibile, dopotutto, che dietro quella coltre fitta come le coperte di lana in inverno, vi fosse un mondo tanto più dolce e variopinto? Una parte di sé se lo chiese, nel cessare di cercare fra le nubi gonfie di nulla tracce del cielo vasto o del deserto che sconfinava nell'orizzonte.

Quindi volse lo sguardo alla creatura ferita dall'assalto con il pentadente, e scrollò il polso per poi estrarre ancora la spada dal fodero. La lama non riflesse nessun sole, rimanendo come una linea scura a pugnalare l'aria tiepida. Cupa come gli occhi dell'albino, per nulla timoroso dell'ira del drago; questa si scuoteva, tuonava la propria collera al pari delle bestie, ma non avrebbe nemmeno trovato compassione nell'animo dello spadaccino.

Fu per primo il suono di un corno, quindi il ruggito ferale e vivido dello sputafuoco: se non fosse bastato quello a mettere in allarme l'Oasi, Jevanni non aveva veramente idea di cosa fare. Per quel che toccava a lui, pensò mettendosi l'anima in pace con un sospiro, tenere a bada un drago era sufficientemente complicato.

« Jevanni, dove sei? »
"Ad un palmo di naso da te, stronzo"
pensò acidamente, quindi afferrò al volo Tempo - richiamato con un mero cenno delle dita - e tirò un altro respiro profondo per congelare le proprie tensioni. E il proprio sangue.

Ben presto un'impercettibile ragnatela cristallina si arrampicò dalle mani lungo le braccia, secernendo qui e lì gocce di sangue che macchiarono le maniche ormai pruriginose per la sabbia infilata nella trama. Dopo quello, l'uomo sentì come se i muscoli si fossero finalmente sciolti dopo tanto tempo.

Una nuova strana sensazione gli pervase il corpo - un brivido che rattrappì il suo intero essere, spingendolo nuovamente a concentrarsi sulla creatura di fronte a sé. Questa si mosse, sollevando sbuffi di polvere dorata ad ogni passo; un tuffo al cuore scosse il respiro di Jevanni.
"Può vedermi?"
No: guardò meglio. Stava solamente andando alla cieca. Eppure, nel far così, si era avvicinato.

Fu tardi quando lo spadaccino si rese conto d'essere di nuovo nel raggio d'azione della coda: questa, quasi reagendo al suo pensiero, guizzò contro lui nell'intento di spazzarlo via e devastargli le ossa con una percossa titanica. Gli parve lontana, ma una parte del suo istinto gli suggerì che sarebbe stato colpito comunque. Ma anche quella volta i nervi saldi e il corpo reattivo lo salvarono flettendo le ginocchia e poi appiattendosi sulla sabbia. Un suono inaspettato fischiò sulla sua testa, facendogli rizzare i peli sulla nuca - un'ombra scura lo ingoiò per un breve attimo, prima di passare oltre come uno spettro di sventura.
"Che diav--"
Quando si risollevò da terra, scorse una nuova estremità a prolungare la coda: al termine di essa, ora, era appesa una sfera enorme. A Jevanni parve una luna nera scesa sulla Terra, pronta ad infrangersi sul suo corpo e spazzarlo via senza il minimo sforzo.

Eppure, lo spadaccino quella volta sembrò innaturalmente calmo.
« Adesso ne ho abbastanza. »

Conficcò il pentadente al proprio fianco, indi frappose Orizzonte reggendo il piatto con la mano sinistra, attendendo il disastro con sguardo fermo.

Quando la sfera si abbatté contro lui la nebbia quasi esplose attorno all'umano, lasciando partire un anello di nebbia dal punto d'impatto.
Ma quando l'arma gigante ricadde al suolo, un clangore di catene di nuovo assopite dall'immobilità, Jevanni era ancora in piedi incolume, e Orizzonte priva della minima scheggia. Lì sulla superficie rotonda della palla ferrata, nel punto che la spada dell'albino aveva bloccato, v'era una leggera deformazione.

C'era qualcosa di tremendamente ridicolo in tutto quanto, si rese conto Glacendrangh: un drago si era presentato da lui, camuffato da uomo, pretendendo anche di utilizzare strumenti umani per combatterlo. E ora che era nella sua vera forma, aveva ancora evocato un'arma che ancor meno si addiceva alla sua razza alata? E nemmeno un'arma qualunque, ma quella che un carcerato porta al piede per i suoi crimini.

Akor' gli aveva dato l'impressione che i draghi fossero creature orgogliose. Forse aveva solamente frainteso.
Perché la creatura che gli stava di fronte camminava pesantemente, senza grazia, spazzando ciecamente con i propri arti alla ricerca del proprio avversario, senza curarsi minimamente di ciò che poteva trovare nel passaggio.
Quella era la definizione di una bestia.

Si voltò di scatto e dopo aver afferrato Tempo sferzò con le punte la catena che connetteva la luna di ferro alla coda, tracciando nei granelli dorati cinque sottilissime ma profonde linee scure.

« Lo sai? Hai fatto un errore a cercarmi, idiota » disse, scagliandosi verso la sagoma del grande rettile. La foschia si mosse assieme a lui, carezzandolo prima con mani impalpabili sulle guance, poi turbinando a seconda dei cenni e delle mosse del brando blu stretto nella mano destra di Jevanni.

« E un errore anche peggiore nell'estrarre dinanzi a me la spada! » scagliò senza fermarsi un fendente implacabile mirato alla gola lunga e squamosa, ancora lontano per poterlo toccare, ma sufficiente a condensare la nebbia -rimasta quasi agganciata all'acciaio ceruleo della bastarda- e riversarla nella foggia di una falce spedita a mietere il collo del drago.

L'ombra guizzante del Guerriero dell'Inverno danzò ai piedi del custode squamoso, inchiodando Tempo lì dove si trovava la zampa ancora buona, e infine calando senza pietà con ambo le mani un colpo calante della spada dell'albino atto a squarciare il ventre del drago in una linea verticale. Netta e precisa, eppure brutale, come solo un dio della spada può.





speedpaintbyheader

[Totale: 18] | Maestria di armi [4CS] | Velocità [7CS] | Forza [6CS] | Riflessi [1CS]

Nullo 0% | Basso 2% | Medio 6% | Alto 15% | Critico 33% | Mortale 69%

PJnzb
ͽH E A R T ~ B E A Tͼ
"of heart, soul and flesh"

energie
26%

stato fisico
4/16
basso da ustione al braccio destro
basso da graffio sulla guancia destra
medio da cristallizzazione suddiviso sulle braccia


stato mentale
3/16
basso da shock
medio da stordimento


PJnzb
ͽA R M A M E N Tͼ
"of steel and poison"

orizzonte
spada bastarda
stelle del tramonto
coltelli da lancio (12/12);
principe musashi
pugnale; poteri non attivi
tempo
pentadente; poteri non attivi;
brina
armatura media
gale
corno da guerra; energia utilizzata (0/8)
dispense elfiche
abbagliante (1); fumogeno (1); esplosivo (0); linfa energetica (1);
veleno indebolente (1); veleno psionico (1);


PJnzb
ͽI M M U N I T Yͼ
"of commitment and strength"

orichalcum
Il nome della Montagna
qualsiasi oggetto utilizzato è impiegabile come arma;
attacchi fisici tagliano ogni materiale;
attacchi fisici causano danni psionici da fatica oltre a fisici;
attacchi o tecniche fisiche causano paralisi di entità ed estensioni pari a danno causato;
effetto boomerang applicato alle armi lanciate;
livello del dominio alzato;
Marcia nella Bufera
insensibilità al dolore;
non sviene al di sotto della soglia del 10% di energie;
sconto del 3% su tutte le tecniche;
Coltre di Nebbia
difesa passiva psionica;
auspex delle aure;
sacrificio mu
abilità dell'artefatto attivabili solo tramite sacrificio del proprio sangue
tempo
calma mantenibile in ogni situazione
orizzonte
indistruttibile;
contatto con la lama causa assideramento graduale;
gale
influenza psionica di rispetto;
uccide chi lo utilizza senza essere il proprietario;
il suono del corno copre tutti gli altri suoni;


PJnzb
ͽO B L I T E R A T I O Nͼ
"of blows and earthquakes"

il mio sangue
abilità di artefatto: power-up
―Consumo basso/Istantaneo/Natura power-up
·Causa sull'utilizzatore ferite Medie da cicatrice luccicante cristallina sul corpo
·Causa sull'utilizzatore un annebbiamento-danno psionico Medio sulla mente.
·Aggiunge 5 CS alla Forza e 5 CS alla Velocità


il mio orizzonte
abilità di artefatto: attacco
―Consumo alto/Danno critico fisico/Istantaneo/Natura fisica
·La foschia si condensa sulla lama e viene scagliata contro il nemico
·Dissolve Foschia
·Impiegabile solo se Foschia è attiva, una volta per giocata


PJnzb
ͽS Y N O P S I Sͼ
"of deeds and struggles"


La passiva boomerang del guerriero mi concede il ritorno di Tempo dopo che la scagli via, quindi rilasso i muscoli/attivo il power-up di Orizzonte 'Il mio sangue', le cui specifiche puoi trovare sopra.

Grazie a questo (e al malus del tuo artefatto, che rende prevedibili gli attacchi sferrati con Ramhat) schivo la prima mazzata appiattendomi al suolo istintivamente e blocco la seconda una volta rialzatomi usando il piatto della spada. Quando la palla ricade cerco di reciderla grazie alla passiva del Warrior Style (e i CS in forza) con un colpo secco di Tempo e mi lancio contro te.

A questo punto ti lancio 'Il mio orizzonte' sul collo, e senza fermarmi tento di arrivarti proprio ai piedi, dove provo a conficcare il pentadente nella zampa non paralizzata e infine con entrambe le mani sferro un fendente verticale volto a tagliarti la pancia.

Ricordo che la tecnica 'Il mio sangue' ha effetto per l'intero turno, mentre 'Il mio orizzonte' è (stando al testo della tecnica nell'artefatto) considerato una tecnica di livello critico a dispetto del consumo.

 
Top
14 replies since 24/8/2012, 13:54   569 views
  Share