Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Rakuen

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RockDanieLee
view post Posted on 13/9/2012, 22:15 by: RockDanieLee




La processione di uomini e carri si snodava lentamente lungo le sponde del placido torrente, i flutti che si fondevano quietamente col riluttante zoccolio dei cavalli. Un’andatura incerta quella della piccola spedizione, motivata più dalla prudenza che da un effettivo e concreto impedimento. Gli sguardi di tutti i cavalieri erano tesi, attenti, le dita ansiose di stringersi attorno alle else e alle lance, i muscoli pronti a guizzare al minimo segnale di allarme. Per quanto provati dalla marcia estenuante i soldati d’Oriente non avrebbero mai ceduto la loro lucidità alla stanchezza. Erano membri esperti di alcune tra le famiglie più antiche e potenti dell’Est dopotutto; non potevano permettersi l’umano lusso di rilassarsi. Non in quel momento.
Eppure all’interno del drappello c’era qualcun altro che non la pensava esattamente allo stesso modo. Un ragazzetto dall’aria svampita sonnecchiava disteso supino sulla sommità del cocchio che costituiva il nucleo del corteo, masticando un filo d’erba e scrutando il cielo terso con espressione annoiata.
Yusuke Takeshi non vedeva l’ora di arrivare a destinazione, ovunque essa fosse. Erano ormai trascorse parecchie lune dal giorno in cui il convoglio aveva intrapreso il suo viaggio, e adesso cominciava davvero ad averne abbastanza di rimanersene lì stravaccato senza far nulla; soprattutto da quando le forme vaporose delle nuvole erano sparite all’orizzonte, e con loro anche l’ultima possibilità di un seppur lieve intrattenimento. A differenza degli altri suoi compagni, in effetti, il ragazzo voleva soltanto sbrigarsi e accelerare il passo, per giungere in questo modo alla evidentemente poco agognata meta. Ma forse quella sua fretta di concludere al più presto la spedizione derivava da una scarsa comprensione dello scopo della stessa. Ricordava vagamente l’udienza privata alla quale era stato convocato poco prima della partenza, e durante la quale Lady Dalys in persona l’aveva messo al corrente circa la complicata natura della missione in questione... si trattava di qualcosa di contorto, riguardante chissà quale pietra mortale o qualcosa del genere. Non che il ragazzo ci avesse fatto caso più di tanto, in realtà; ma beh, figuriamoci se Yusuke Takeshi non stava pensando ad altro mentre l’erede dei Cavendish nonché sovrana di uno dei regni più potenti del continente gli stava parlando. Sarebbe proprio da lui.
In ogni caso aveva accettato l’incarico, incapace com’era di sottrarsi alla chiamata del pericolo e dell’avventura. E così, nonostante tutto, il corteo aveva intrapreso la sua lunga marcia verso ovest. In un silenzio greve, quasi surreale, come fosse un velo di stasi con il quale la compagnia aveva scelto di ammantarsi per quelle che da giorni si erano tramutate in settimane intere.

Finché quel giorno, finalmente, sembrò che l’incantesimo dovesse spezzarsi, incrinato dal sottile chiacchiericcio che si era levato al di sotto del vagone, risvegliando Yusuke dal suo torpore. In risposta alle voci sommesse degli occupanti della carrozza ne era intervenuta una squillante e ben familiare. A quanto pareva Motoko Aoyama aveva avvistato qualcosa lungo la strada, qualcosa che doveva averla turbata... tipico di lei, del resto. Quella ragazza era sempre stata fin troppo apprensiva. Ma poco male, era pure ora che succedesse qualcosa a infrangere la noia, no?
Yusuke si rotolò sul tetto, eccitato, nel tentativo di cambiare posizione e disporsi prono, e così facendo osservare quanto stesse accadendo sotto di lui. Ovviamente non poté esimersi dal dare fiato alla sua finora in astinenza parlantina mentre si esibiva in quella piroetta idiota.

Ohilà di sotto, che sta succedendo? Perché rallentiamo? Non sarà mica che siamo arrivARGHHH!!!

SBAM. Il più fedele tentativo di convertire in lettere il sonoro impatto che il cranio di Yusuke produsse a contatto con il suolo. Con l’intenzione di ficcare il naso ai “piani bassi” il ragazzo aveva finito per sporgersi troppo dal bordo del cocchio... con conseguenze quanto mai prevedibili. E dolorose.

Ahiahiahi, la mia povera testa!

Sibilò a denti stretti, massaggiandosi il cucuzzolo e scompigliandosi i capelli più di quanto già non fossero di loro. Si guardò attorno con espressione innocente e sorrise imbarazzato, cercando di dissipare le espressioni di disappunto che progressivamente andavano disegnandosi sulle facce degli astanti.

Eh-eh... ehm, scusate...

Molti distolsero lo sguardo, cercando di convincersi che quanto avevano appena assistito non fosse mai accaduto. Altri scossero la testa, domandandosi perché mai a un tipo del genere, senza disciplina né etichetta, fosse permesso di camminare al fianco di gente come loro. Ma Yusuke questo non lo immaginava. Per lui era semplicemente giunto il momento di sgranchirsi i muscoli, di combattere... o quantomeno ci sperava. E se il tipo ammantato di nero che era appena sceso da cavallo avesse dimostrato anche la benché minima intenzione ostile nei confronti di uno qualsiasi dei membri della spedizione, non avrebbe di certo esitato a...

Cerco l'uomo chiamato Ditarosse.

Proferì l'uomo con voce atona. Un messo dunque, un semplice ambasciatore. Non un nemico. Eppure quello che aveva appena detto...

Aspetta un attimo!

Yusuke si rialzò da terra, cercando di mettere meglio a fuoco la figura incappucciata del nuovo arrivato; cosa non troppo facile considerando i molti guerrieri orientali che gli ostacolavano la vista.

Cos'è che hai appena detto?

Ma una voce dal fondo della carovana sovrastò la sua e lo costrinse a voltarsi.

Lo avete trovato.

Gli occhi di Yusuke si dilatarono all'inverosimile nell'osservare l'uomo che avanzava verso di lui. Ditarosse... quel Ditarosse...

E TU CHE CAVOLO CI FAI QUI???



Devo sistemare i dialoghi e il layout.
Devo rileggere e correggere eventuali errori ortografici.
Ma ora sono distrutto dopo aver sostenuto due scritti all'università. Quindi me ne vado a letto adesso. :facepalm:
 
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60 replies since 6/9/2012, 21:35   2217 views
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