Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Rakuen

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Andre_03
view post Posted on 15/9/2012, 09:23 by: Andre_03




« Il fuoco!! Un incendio a nord della città!!! »

Il sorriso sul suo volto si spense, sostituito da un'espressione corrucciata.
Rivolse lo sguardo alla finestra, e scorse nella notte il baluginare di una fiamma; in cuor suo ne fu lieto, poiché vedeva in essa il bagliore del Signore nel profondo delle tenebre, giunto a bruciare nella fiamma della rettitudine quei corrotti Corvi e il loro dio pagano. Perciò non si mosse, tornò col capo chino a rimestare la sua zuppa saggiandone appena un poco il sapore. E tutto proseguì com'era cominciato, coi canti e i balli dei nordici, e la loro volgarità sovrastò il terrore di un incendio.
All'improvviso però la musica smise di risuonare nell'aria, e una debole eco cedette il passo al silenzio.

« I... i predoni » l'omaccione burbero che aiutava l'oste ai tavoli rabbrividì;
« S... SONO ARRIVATI I PREDONI!!! »

Fu a quel punto che a Waulsort giunse la guerra, impetuosa e impietosa.
Da una vetrata dell'osteria irruppe il fuoco di una torcia, che cadde innocuo sulle assi del pavimento. Dalla porta emersero lesti due bruti in armatura, recanti insegne che Sallahro non aveva mai visto in vita sua, e riversarono su quel tizzone dei barili certamente non pieni d'acqua. Il prete quindi agì in fretta, complici istinto ed esperienza: strinse le mani sul legno del piccolo tavolaccio a cui sedeva e lo rovesciò d'impeto, usandolo come scudo. La fiamma avvolse quella barricata da ogni lato, uccidendo molti commensali nella potente vampata iniziale.
In mezzo a quel calore, a quello strazio sovrumano che giungeva dalle gole riarse degli astanti, Salla pregava.
Rivolse al dio rosso un appello di clemenza per quei poveri disgraziati che bruciavano nel purificante fuoco del giudizio; chiese che fossero valutati come meritavano, ed augurò loro di ardere in eterno di fianco alla prima luce. Mentre sussurrava quella supplica, le sue mani scivolarono sui fianchi della veste - alle spade, alle armi. Repentino come gli invasori, si mosse oltre il riparo improvvisato, scavalcandolo con già le lame strette in pugno. I nemici erano lontani dalla sua posizione,
e già contrastati da un manipolo di armigeri del nord.
Eppure il suo intuito gli suggeriva che non sarebbero stati in grado di sconfiggere quei cani rabbiosi;
avrebbe dovuto aiutarli, perché altri soldati avrebbero raggiunto la locanda di lì a poco.
Già li vedeva: armati in malo modo, con corazze rugginose e facce butterate. Sporchi, sudici bastardi dai denti marci e lo sguardo omicida. Una masnada di assassini indegni d'essere chiamati uomini, schiavi dei più bassi impulsi animali.
Conosceva bene i mercenari di quella risma.
Era stato uno di loro, d'altronde.

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« Tuo è il fuoco che illumina la notte -- » l'olio dei barilotti colava dai tavoli circostanti, dalle colonne del locale;
vi intrise le lame e lasciò che avvampassero, meravigliose « - tua è la luce del giorno, per cui ti siamo grati -- »
sussurrava una preghiera, osservando ammirato le fiamme che reggeva in mano:
« - tuo il giudizio implacabile, di cui io sono strumento. »

In un lampo cremisi nella luce dorata del rogo, Sallahro fu all'altro capo della locanda.
Si erse maestoso innanzi ai bruti, affrontandoli con la furia del dio rosso personificato; le spade fiammeggianti emanavano un calore che lui solo pareva sopportare, e reclamavano sacrifici con urgenza. Mulinò l'arma di destra contro il primo dei banditi, mirando al petto ben sapendo che la lama avrebbe ignorato ogni resistenza per giungere inesorabilmente al cuore e darlo in pasto alle fiamme. Allo stesso tempo abbassò la testa per evitare ritorsioni e spinse la mancina in un affondo che mirava al ventre della seconda carogna senza dio.
Rapido, tanto letale quanto elegante, il prete rosso combatté quegli avversari senza mostrare pietà alcuna.
Con le piume di struzzo intrise di porpora che gli cingevano le spalle,
la veste ampia che spazzava il pavimento incandescente
e il cuore che ardeva di un incendio implacabile.


corollario


condizioni fisiche ottimali;
condizioni psicologiche ottimali;
energie residue 100%;

equipaggiamento 2x spade in fiamme (una per mano - 4x nascoste nella veste); veste rossa (indossata);

capacità speciali maestria nelle armi (4CS); velocità (1CS); agilità (1CS); intelligenza (1CS);
abilità passive qualsiasi oggetto diventa un'arma se impugnato come tale, il personaggio può tagliare le armi nemiche, le sue ferite causano sanguinamento passivo (Danza dell'acciaio); il personaggio non sviene al 10% di energie, resiste alle alte e basse temperature, non ha normale bisogno di mangiare o dormire e resiste alla fatica, i suoi consumi energetici sono ridotti (Benedizione della luce e del fuoco); la veste può nascondere fino a quattro armi al suo interno, e non produce suoni (La veste rossa);
abilità attive -

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note perdonate l'impazienza, ma avevo proprio voglia di scrivere. Ho preso qualche licenza nella gestione del personaggio, e spero che il QM apprezzi piuttosto che incazzarsi. Non cito per intero i testi delle passive per non appesantire oltre misura questo specchietto riassuntivo, mi auguro che non ci siano problemi in merito. Preciso soltanto che l'attacco ai due PnG, non autoconclusivo, è portato senza ausilio di tecniche ma con 7 CS e la passiva del Warrior Style Liv. II (fai te, Mariolone; fai te).

resoconto azioni Sallahro reagisce d'istinto (forte di diverse CS distribuite tra velocità, agilità e intelligenza) quando vede i due armigeri gettare altrettanti barilotti sulla torcia ardente. Capendo la situazione, afferra il tavolo - che viene considerato come arma in virtù della passiva del Warrior Style Liv. I (Danza dell'acciaio) - e lo rovescia per farne uno scudo. Dopodiché intinge le armi dell'olio infiammabile e lascia che vengano lambite dal fuoco, così da combattere con le spade fiammeggianti; ciò non attiva alcuna abilità e, in quanto tale, è un espediente GdR che durerà finché il QM lo riterrà opportuno. In ogni caso, il danno delle spade non è da considerarsi aumentato: conta sempre come attacco fisico non tecnica. Il PG si trova a suo agio nell'incendio grazie a una passiva di resistenza alle alte temperature (Benedizione della luce e del fuoco) e idealmente conclude l'azione di fronte all'ingresso della locanda, ponendosi come primo ostacolo per eventuali altri invasori.
 
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