Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

cast no shadow.

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Lul~
view post Posted on 17/9/2012, 16:09




Bel posto di merda, Dorham. Di tutti i luoghi di Asgradel, pensò il Cousland, quello era l'ultimo dove avrebbe voluto finire i propri giorni. Si trovava a Sud, in quel tempo, nella più popolosa e vasta città dell'Akerat. Perché vi fosse, questa è un'altra storia. Un segno, un richiamo, una méta. Il canto di qualcosa che lo aveva attirato, ammaliato, carpito. Non era più lo stesso, da quando il Tribunale delle Ombre aveva giudicata impura la sua anima, e di conseguenza il Visconte di Malombra aveva deciso di far lui un dono fra i più mirabili. Una nuova vita e - con essa - un'anima da affiancare alla sua. Un corpo per due spiriti, quindi, e la spada per un altro. L'innesto aveva provocato sbalzi d'umore piuttosto frequenti e, soprattutto, una curiosa mutazione nell'aspetto del Cousland, i cui capelli fino a quel giorno erano rimasti corvini come la notte più buia. Da allora, i suoi capelli si muovevano al vento come vessilli rosseggianti, forieri di presagi funesti, di dolore versato, di morte vicina. Rossi come il sangue più scuro, essi erano la più palese testimonianza della sua nuova coscienza, del suo nuovo essere. Della sua nuova infinita vita.
Quello che il Cousland, invero, non poteva sapere, era che gli stranieri non erano certo visti di buon occhio, a Dorham, e che subito essi venivano presi di mira da chiunque, e quindi derubati oppure uccisi. Dorham era il polmone del malaffare dell'Akerat, sozzo porcile tana della feccia più disparata, rifugio dei criminali più disadattati, quartiere degli assassini più malfamati. Proprio fra costoro, Lionet si sarebbe adattato per quei pochi giorni in cui sarebbe dovuto rimanere in quella città. Proprio di costoro raccolse le impressioni. Proprio da costoro venne a sapere della bestia.
Ne aveva sentite tante, di cazzate, negli anni, ma quella - se non fosse che in prima persona aveva assistito ad eventi improbabili - le batteva tutte. Si vociferava, nei bassifondi, che una sorta di chimera, con ali da insetto, sei arti, il corpo ricperto di nera pleuria e la coda di un cavallo, si aggirasse sul versante nord dell'ormai estinto vulcano di Lyachat. Da circa un mesetto si avevano testimonianze di tale immonda creatura, testimonianze che non avevano fatto che moltiplicarsi negli ultimi giorni, quasi la fobia collettiva avesse sensibilmente intensificato le percezioni di ognuno. Non diede comunque peso a quelle dicerie, a quelle voci di corridoio, e si gettò nella prima bettola che trovò giunto in città. Non aveva mai visto un posto tanto putrido, marcio nel profondo. Persino le Tenebre, i guerrieri non morti al servizio della Nera, conservavano una certa dignità, ma quelle persone sembravano averne perso ogni traccia.
Ex pirati, bifolchi, delinquenti della più bassa categoria. Questi ed altri attrezzi del genere bevevano e cantavano in quella locanda, bagnati di birra dalla testa ai piedi, assuefatti al luppolo quanto un neonato ai capezzoli della madre.

« Un rosso, frizzante. » chiese rivolto all'oste.
Questi si voltò, intento com'era a pulire con un panno le pinte riponendole in credenza.
« Abbiamo solo vino di merda, quì. » rispose, versandolo in uno dei bicchieri appena puliti « Vedi di fartelo andare bene. »
Versò un paio di monete nella mano del locandiere prima di buttare giù il rubicondo nettare in un paio di sorsi, forse tre. Sorrise, infine, prima di ruotare sullo sgabello. Appoggiò schiena e gomiti al bancone, osservando da ottima visuale l'intera scena. Un ciccione sulla sinistra aveva appena rifilato una pacca sul culo della cameriera di passaggio, mentre un paio di ubriachi favoleggiavano su chissàqquale puttanata. Infine, alla sua destra, un capannello di bifolchi stava gridando e sbraitando intorno a chissàccosa o chissàcchì. Lionet non sentiva che risate e numeri, e subito capì. Arrivò subito dopo la superflua precisazione dell'oste.
« Perudo, » disse questi alle sue spalle « i dadi bugiardi. »
Conosceva bene il Perudo, Lionet: tante volte, durante la campagna che passò agli annali come l'Alba delle Tenebre, in cui Rekla e il suo esercito presero la cittadella di Rockwhite, trasformandola in quella che sarebbe poi stata chiamata Fortescuro, aveva giocato a tal gioco coi propri commilitoni. Con cinque dadi a disposizione, lo scopo del gioco era nel rimanere l'ultimo giocatore ad avere almeno un dado a disposizione.
S'alzò dalla sedia, il Cousland, con fare sicuro, deciso a sedersi a quel tavolo. L'oste non fece che dar lui - fra le risate generali - un piccolo avvertimento: « Non strafare, quello è Lambert 'Sette-Sei'! »

Bound with all the weight of all the words he tried to say
Chained to all the places that he never wished to stay
Bound with all the weight of all the words he tried to say
As he faced the sun, he


divisoregoryocopy

CAST NO SHADOW

{one post}

Lambert «Sette-Sei». Lionet non potè fare a meno di notare che bel soprannome del cazzo, che avevano affibbiato a quel tipo. C'era chi diceva che fosse per via del suo bluff preferito, c'era chi, al contrario, sosteneva che quella fosse la mano con cui aveva vinto la maggior parte delle partite. Come sempre, forse, la verità era nel mezzo. Ma al Cousland questo poco importava. Si fece largo tra la folla spostando un ubriaco che non voleva saperne di farsi da parte. La barba gli puzzava di alcool: era una persona che Lionet non avrebbe avuto alcuna remora ad uccidere, quella, come forse tutte le altre presenti in quella stamberga di infima categoria. Battè due volte la mano sul tavolo, facendosi consegnare in questo modo cinque dadi ingialliti ed un bicchiere di legno. Non aveva bisogno di null'altro per giocare. La partita poteva cominciare. Vinse rapidamente qualche mano, così come ne perse altre. Il Perudo era un gioco in cui la fortuna aveva un peso terribile e forse era proprio per quello che tanti vi giocavano. L'abilità poteva fare una buona parte, ma il fato restava l'unico arbitro di quell'incontro. Alla sua ultima mano, il Cousland sollevò un poco il bicchiere, senza far scorgere agli altri la propria mano.

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Il terzo tale che stava giocando con loro era di parola, e subito non esitò a dire un debole « Tre Due ». Tocchava a Lambert, decisamente il più navigato dei tre nel gioco del Perudo, ma irrimediabilmente stizzito dall'atteggiamento spavaldo e fiero del Cousland, che non si preoccupava minimamente diò che avrebbe vinto o perso. A lui interessava soltanto il gioco. Al « Quattro Quattro » dell'avversario, infatti, rispose repentinamente con un « Quattro Cinque », quasi volesse semplicemente invogliarlo a reagire. Ultimo giro. Le scommesse stavano rapidamente salendo, e sapevano tutti che - di quindici dadi - difficilmente la metà sarebbe caduta sulla stessa cifra. « Sei Tre », fu ciò che disse l'altro. « Sette Cinque », gridò Lambert, in preda a un attacco di follia. Le probabilità erano bassissime. Toccava al Cousland chiamare. E il Cousland, scioccamente, alzò ancora la puntata: « Otto Cinque. » « Dubito! » fu il coro che s'alzò dagli altri due. Era il momento di alzare i coperchi.

Sul tavolo vi erano effettivamente sette cinque, e il Cousland aveva perso. Sorrise ancor più sprezzante di prima, informando gli altri della crudele verità. « Non posso pagare, signori miei. Non ho altri soldi con me » ma si affrettò ad aggiungere « tuttavia - tuttavia - vi propongo un affare. Sono disposto a ricompensarvi facendo qualunque cosa per voi. Anche un omicidio. ».
Sette-Sei scoppiò in una fragorosa risata. Ne aveva sconfitta di gente che non potesse pagare, ma il Cousland, a suo giudizio, era il peggiore di tutti. Decise di far divertire lui e la sua schiera di bifolchi. « Un omicidio, dici? » fece finta di divenir serio tutt'un tratto « Ebbene, io accetto il pagamento. Uccidi per me, la bestia. »

~~~

Non aveva paura alcuna, Lionet, sicuro che quella raccontata in paese non fosse che una storiella, una leggenda. Lui conosceva bene il significato della parola terrore. Aveva visto la sua Regina trasformarsi in un demone che non conoscesse pietà alcuna, aveva visto la propria giugulare morsa dalla mascella di squalo del proprio nemico. Aveva assistito ai peggiori aborti partoriti dalla natura, eppure non era indietreggiato. Non sarebbe successo nemmeno quel giorno, qualsiasi cosa gli si fose parata davanti.
Stava esplorando l'area a Nord del Vulcano, quando l'avvertì. La risonanza delle anime, che unisce ogni essere vivente, sussultò, quasi a volergli indicare la presenza di qualcuno, di qualcosa, di ciò che andava cercando. Il cuore cominciò a battergli forte, molto più forte di quando, prima di arrendersi allo Squalo d'Arabia, non faceva che pompare adrenalina nel suo corpo. Ebbene, un ruggito. L'ora era giunta.



Fece appena in tempo a voltarsi. Si gettò dietro ad un sasso che venne sbriciolato al suo posto dalle zampe dell'arrivato mostro. Si era salvato, ma finalmente riusciva a vederlo. Maledisse lui. Maledisse il Perudo. Maledisse anche Sette-Sei. Ma più di tutti, maledisse quella dannata città di merda.

« Cazzo. »

Quando quelli che aveva giudicato squilibrati gli descrissero la Bestia, avevano omesso un piccolo, insignificante, particolare. Aveva due enormi corna nere, ed era più grossa di un elefante. Lasciò che Asad lasciasse le sue bende, che smettesse di baciare i propri panni. Non appena la impugnò, grida e urli si diffusero nell'aere.
Stava iniziando, Lionet, quello scontro mortale che tanto andavi cercando.
Vide il mostro aprire la bocca e, abbastanza velocemente, materializzarsi una vorticante sfera del color che ha la mucosa. Un giallo pallido più adatto al piscio che al Sole. Un'impressionante bordata fu scagliata da quell'essere in direzione del Cousland, che tuttavia sapeva cosa fare. Uno dei vantaggi di avere un'anima in più dentro di sé era quello di poter attingere dal suo arsenale, di poter far proprie le sue conoscenze. Quella di avere un temibile guerrafondaio come Asad nella propria arma, invero, permetteva lui di poter affettare qualsiasi nemico col minimo sforzo. Quando quella cosa arrivò a contatto con la sua spada, una buona parte di essa scivolò via lungo la sua lama, accarezzandola e allontanandosene quando fu il momento. Ma era troppa, per una spada sola, e troppo corrosiva per un corpo fragile come quello umano. Il braccio destro, quello che impugnava la sciabola, venne ricoperto di quella sostanza salmastra, che pian piano, fra il dolore e la meraviglia, si sciolse, lasciando spazio ad un'estesa ustione. « Tutto quì, mostro? »
Corse verso la bestia, Lionet, che nel frattempo s'era posata a terra. Portò indietro il braccio destro, sia per proteggerlo da eventuali attacchi nemici che per caricare il colpo seguente. Attraverso un preciso movimento del braccio, infatti, egli riuscì nell'intento di colpire una delle possenti zampe del nemico, trapassandola da parte a parte. Il risultato fu un foro in grado di far passare attraverso di sè il pugno d'un uomo. Ciò che seguì fu pura sorpresa: il mostro non sembrò accusare minimamente il colpo, ma anzi reagì muovendo quell'arto addosso al Cousland, che fu scagliato a una decina di metri di distanza, contro la parete rocciosa del vulcano.

Caddero sassi insieme a qualche imprecazione. Una nera fiamma avvolgeva il Cousland, l'impura anima ch'egli aveva in eccesso, scura a causa del suo cuore impuro, vorticava intorno a lui dopo averlo protetto - evidentemente senza troppi risultati - dallo spaventoso colpo della bestia. Sputò sangue a terra, mentre accusava un forte dolore all'addome. Non riusciva a capire se era dato dalla tremenda botta accusata o dalle lesioni interne dovute al veleno iniettatogli con quel primo attacco. Lo aveva sentito riscaldargli il corpo. Lo aveva sentito fare effetto. E lui non poteva far davvero nulla, se non un'unica, disperata azione. Avrebbe usato il tutto per tutto in un attacco senza precedenti, condito di ben tre movimenti, il primo dei quali sarebbe iniziato di lì a poco. Sapeva di non avere scelta. Sapeva che sarebbe durato ben poco, ancora.
Ma più di ogni altra cosa, Lionet sapeva che il dolore era troppo insistente per restare lucidi nei prossimi dieci minuti.
La cosa doveva chiudersi lì.

Lo spirito di Asad balenò come un'argentea scintilla nella lama, pronto ad esplodere il suo urlo non appena questa avesse toccato il mostro. E così fu. Un urlo, come di una banshee. Un sospiro, come d'improvviso. Un sospiro che pronunciò qualcosa con la voce di un antico Guardiano delle Mura. Un urlo che lasciò il mostro senza alcuna volontà sul proprio corpo, incapace di reagire agli impulsi provenienti dal cervello. Fu così che il Cousland si ritrovò sotto il mostro.
S'accucciò sulle gambe, caricandovi quanta più spinta fosse riuscito, e spiccò il balzo.
Fu questione di istanti, attimi fugaci. Passò attraverso il mostro senza nemmeno rendersene conto, ma sicuro di avergli trafitto la gola: aveva sentito le corde vocali lacerarsi alla fredda carezza di Asad. Stava volando, ritrovatosi in cielo alle spalle del nemico, pronto a sferrare la sua ultima offensiva. Accumulò altre energie, forse le ultime rimastegli nelle braccia, e Asad non ci mise molto, cadendo di peso col suo padrone a penetrare la calotta cranica del mostro, fino ad abbatterlo a terra stramazzante.

E il Cousland sopra di lui, prossimo allo svenimento.
Cadde, come corpo morto cade, sopra la testa del mostro,
mentre dei manti neri, poco lontano, si mossero verso quella direzione.


Lionet Cousland
il Cacciatore di Eroi

CS 4 ~ Maestria nell'uso delle armi

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 15%
Status Fisico: Ustionato e provato fisicamente. Prossimo allo svenimento. Danno Basso da ustione più danno fisico abbastanza grave da tagli.
Status Psicologico: Perfetto

Equipaggiamento in uso

Asad delle Ossa di Sabbia

Passive in uso

Razziale ~ Controllo Energetico
Personale ~ Auspex Anime Passivo
Personale ~ Immortalità (una 'vita' aggiuntiva dopo aver subito un danno Mortale)
Artefatto ~ Timore
Artefatto ~ Asad può fendere, perforare, distruggere qualsiasi materiale indipendentemente da come colpisce
Dominio ~ Qualsiasi oggetto può diventare un'arma fra le mani di Lionet
Dominio ~ Lionet sa come fendere qualsiasi materiale
Dominio ~ Gli attacchi fisici provocano anche danno psionico

Attive Utilizzate

La presenza di tre spiriti all'interno di un solo corpo ha dato vita ad una capacità singolare, che permette al Cousland di divenire praticamente tutt'uno con la spada che impugna. Ogni arma ha un proprio flusso; un'armonia che, quando entra in risonanza con colui che la impugna, lo rende in grado di compiere imprese incredibili - mosse che tutti gli altri guerrieri non possono che ammirare, restando attoniti. Spendendo un consumo Basso, ad esempio, egli è in grado di cogliere - istintivamente o meno - lo scorrere della battaglia, e di immergersi in esso; così, egli potrà semplicemente deviare il proprio attacco rivolto alla sua persona, semplicemente lasciandolo scivolare contro la propria arma, deviandone la traiettoria. La particolarità di questa difesa di potenza bassa è indubbiamente quella di poter agire anche contro tecniche magiche scagliate dall'avversario, non solamente fisiche: eventualmente, il guerriero potrà decidere di deviare il corso di una scarica elettrica, o anche di una palla di fuoco. [Consumo Basso - Warrior Style, Primo Livello].

con la risolutezza, la brutalità
pergamena affondo – consumo medio
Con ciò che le tre anime posso fare assieme, il Cousland affonda la propria arma nel corpo del nemico, causandogli una ferita perfettamente circolare e molto profonda, seppur di diametro ristretto. La tecnica ha natura fisica. Il trino compie un unico, rapido movimento per affondare la propria mano, un proprio dito o una propria arma da mischia nel corpo del nemico, nel tentativo di provocargli un danno molto profondo, ma estremamente localizzato alla zona colpita - a seconda della personalizzazione è possibile utilizzare qualsiasi parte del corpo e qualsiasi arma, purché queste ultime siano da mischia. La tecnica ha potenziale Medio e provoca un danno Medio.

« Conforto »
Il Cousland è riuscito a trascendere il limitato potere che gli derivava dalla semplice comunione spirituale, assuefacendosi all'anima che da essa si genera, diventando a sua volta portatore sano di una medesima maledizione. Egli sarà in grado - spendendo un congruo consumo energetico - di generare, manipolare, plasmare le emanazioni spirituali a fini puramente difensivi, riuscendo con esse addirittura ad ergere intorno a se barriere a trecentosessanta gradi, come ad esempio bolle o armature. Le perverse creazioni resteranno sul campo di battaglia solo per il turno in cui verranno generate, e potranno essere create solo nelle immediate vicinanze del Cousland. {Variabile Personale (3/10), Controllo lementale di stampo Difensivo, elemento Anima (Sacro). Questa tuttavia si presenterà nera, influenzata dalla cattiva indole del Cousland.}

Ma se sussurri e bisbigli possono incrinare i più impavidi degli animi, se vocii e ciarlare ambigui possono confondere i più razionali degli strateghi, cosa possono urla e grida disumane? Nell’acciaio di questa sciabola v’è ben più di un’impronta spirituale, quanto più l’anima di un uomo che in vita fu molto, ma quello stesso “molto” non gli fu sufficiente per scampare alla morte. In una gabbia di lucente lega metallica riposa quiescente, ma se dovesse essere scossa da un consumo Alto di energie e dovesse impattare contro un ostacolo, sia esso il nemico, una componente della sua armatura, un’arma o una reificazione elementale posta a sua difesa, allora un grido atroce e brutale riecheggerà per l’area circostante attanagliando le orecchie di chiunque abbia osato destarlo dal suo sonno, unica via di fuga alla prigionia eterna. Si dice che l’udito svolga una componente fondamentale nell’equilibrio e nella coordinazione, ed è per questo stesso motivo che il soggetto vittima dell’offesa psionica subirà un danno Alto alla mente, nutrendo forti difficoltà motorie e coordinative per il turno corrente e successivo. {Tecnica di potenza Alta}

La tecnica più lineare dei Tre, benché anche la più potente. Dopo essersi messo in posizione offensiva, spendendo un consumo Alto di energie, il Cousland sarà in grado di menare un unico, rapido fendente volto a trafiggere l'avversario. Al termine dello stesso, il Custode d'Anime si ritroverà alle spalle del proprio avversario, avendolo colpito e oltrepassato - questo che il suo attacco sia andato a segno o meno. I tre sono soliti ricorrere a questa tecnica sfruttando il momento di vuoto nella guardia del proprio avversario, o per concludere un duello particolarmente impegnativo. [Consumo Alto - Warrior Style, Terzo Livello].

con la forza, la distruzione
pergamena accumulo di energie – consumo medio
Semplicemente spendendo un consumo Medio di energie, il Cousland ricopre la sua arma di un alone di nera energia spirituale che rende il successivo colpo molto più potente del normale. La tecnica ha natura di power up. Consente al Trino di ricoprire la sua arma di questa particolare energia spirituale che, tuttavia, non avrà altro effetto che quello di potenziare il colpo: non potrà per esempio impedire la vista del nemico. La tecnica fornirà al caster 4 CS ad una singola caratteristica, rendendo l'attacco immediatamente successivo al momento in cui la tecnica viene castata più potente del normale. La capacità potenziata sarà la mera forza bruta del Cousland, come se tutti e tre i guerrieri ch'egli è e che in lui vivono colpissero all'unisono.

Note: :rotfl: mi limito a riassumere sinteticamente il duello, onde evitare troppi sproloqui.

La Bestia usa la propria Variabile Offensiva a potenza Media. Lionet risponde con una difesa Bassa, l'attiva del primo livello del dominio, e dimezza i danni ricevuti. Il braccio viene ustionato per un totale di danni pari a Basso.
Lionet risponde con la pergamena Affondo, a consumo e potenza media, che va sì a segno, ma intacca una sola delle zampe della bestia. Inoltre, la passiva di resistenza al dolore della bestia fa sì che tale ferita venga sopportata agevolmente. Lionet comincia ad accusare gli effetti indebolenti del veleno.
La bestia, con la stessa zampa colpita, utilizza un attacco fisico per colpire violentemente (2CS in forza fisica) Lionet e lanciarlo lontano, causandogli diversi danni di entità abbastanza grave. Lionet se la cava con poco solo perchè è riuscito a premunirsi utilizzando la propria Variabile Difensiva a livello Alto. Il colpo, quindi, era potenzialmente mortale.
Ferito e cosciente di aver ben poche altre risorse, Lionet decide di dare il tutto per tutto. Utilizza l'abilità di potenza Alta del proprio artefatto per stordire la Bestia e, caricato un consumo Alto, utilizza la terza attiva del WS per lanciarsi in alto, trafiggere il collo della bestia, e rimanere in aria sopra di lei. Fatto ciò, ricadendo, spende un consumo Medio per attivare la pergamena Accumulo di Energie, colpendo mortalmente la calotta cranica del nemico per l'effetto congiunto dei 4 CS in Forza Fisica, 4 CS in Maestria con le Armi e della passiva dell'artefatto.
Stanco e prossimo allo svenimento, il Cousland si adagia sulla creatura uccisa e viene raccolto da sconosciuti uomini in nero.



La Bestia di Dorham {Aracno-automi}: Questi automi siano stati creati ad immagine e somiglianza dei comuni aracnidi, dei quali hanno ereditato soltanto i punti di forza. Ciò che li differenzia fondamentalmente dalle controparti reali è la grandezza: sono ben più grandi persino degli umani, in quanto raggiungono un'altezza di due metri. Il loro corpo, estremamente grande, è formato da due armature separate: la parte anteriore, la "testa", nasconde e protegge un apparato visivo estremamente fine, formato da un'assemblaggio di vari organi sensibilissimi: inoltre, poco più in basso, delle enormi fauci sono dotate di due zanne di metallo temprato pendenti, che colano sempiternamente veleni potentissimi secreti da alcune sacche all'interno degli ingranaggi. Alla medesima testa sono ancorati gli otto arti -quattro per lato- che permettono lo spostamento dell'aracnide: si articolano in quattro sezioni ciascuna (per un totale di tre metri) eccetto per il primo paio, molto più lungo, dotato anch'esso di una "ghiandola" velenifera che provoca paralisi locale temporanea nel punto toccato e un calo di lucidità al contatto. La seconda parte del corpo è molto più grande e di forma ovale: tra gli ingranaggi nasconde una potentissima sacca in grado di generare un tipo particolare di "seta liquida" in tempi nulli. Tale liquido sulla pelle si asciuga a velocità rapidissime, ustionando chi ne viene colpito. Le quantità in cui l'automa può secernere la seta sono inverosimili: può arrivare a travolgere con getti di forza incredibile le proprie prede (lanciandole da tutti gli arti simultaneamente, anche), lasciando che vengano intrappolate in involucri di seta e muoiano bruciate all'interno. Per quanto la seta possa essere pericolosa, un getto di questo tipo non può raggiungere una distanza superiore ai cinque metri dalla sua origine. La potenza sia della seta che del veleno viene coadiuvata anche da una grande resistenza magica e fisica, datagli dall'armatura che nasconde gli ingranaggi del ragno. Tuttavia, purtroppo, il ragno risente della pesantezza dei propri ingranaggi e del proprio corpo stesso: la sua velocità è incredibilmente bassa e ogni spostamento richiede immensa fatica da parte dell'automa, che dunque combatte per gran parte del tempo fermo nella stessa posizione. Tuttavia i suoi potenti getti di "seta ustionante" coadiuvati dalla vista sopraffina e gli arti veleniferi rendono quasi impossibile raggiungerlo. In compenso, l'aracnide metallico è totalmente privo di intelligenza, come ci si aspetterebbe da un normale ragno.

Personalizzando l'automa non solo gli ho dato due ali e un corpo di carne ed ossa, ma anche una passiva di volo, lasciando che la ragnatela abrasiva e ustionante risultasse essere una sorta di sua variabile offensiva in grado anche di provocarmi pesanti ustioni.
La grande resistenza fisica è stata trasformata, oltre che in qualche CS in Forza e Resistenza, anche in una passiva che rende il mostro capace di resistere a Due {2} Mortali fisici, prima di morire e una resistenza al dolore straordinaria. Spero, in questo senso, di aver chiarito e sciolto ogni dubbio riguardo la tecnica finale. Non è morto per un danno Alto dovuto alla terza attiva del WS, ma questa semplicemente è stata usata per spostare Lionet sopra il nemico e, dopo averlo trafitto una volta, ricadere su di lui dall'alto per infliggergli un colpo di grazia, mortale in quanto affondo meramente fisico al cervello.

 
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view post Posted on 23/9/2012, 20:36
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CITAZIONE

CORREZIONE DEL COMBATTIMENTO

Interpretazioni & Ragionamenti


Voto: 6.5
Introspezione e ragionamento sono ben presenti nella prima parte del post, dove introduci il background del combattimento ed emergono ancora a sprazzi durante lo stesso. Il tuo stile, abbastanza autocritico verso il tuo pg, diventa quasi una specie di ironica cronaca alle sue azioni in alcuni momenti, mentre in altri lo segue passo passo nel suo agire. Lo trovo uno stile interessante, anche se in alcuni momenti (quelli più concitati, dove la successione di fatti è più ricca), ti obbliga a cedere il passo alla cronaca e ti fa perdere un po' l'introspezione. Il tuo pg rimane comunque coerente lungo tutto il corso della scena, non perde la sua vena di sbruffonaggine e affronta la paura di trovarsi davanti a un mostro.
Il tutto è buono e mi permetto solo un piccolo appunto. Il tuo stile è molto, veramente molto ricco e talvolta anche molto aulico. Questo può, in alcuni punti, contrastare con il modo più scanzonato con cui il tuo pg pensa e agisce. Non è mai pesante però talvolta è molto borderline in questo senso. Dacci sempre un occhio, altrimenti rischia di farti scivolare in una scrittura molto ricca di termini ricercati e di costruzioni di pensiero complesse, ma al tempo stesso priva di contatto con il pg.


Movenze & Descrizioni


Voto: 7
Le movenze sono sempre chiare, tanto che non mi è servito lo specchietto per comprendere il susseguirsi delle azioni. Così pure le descrizioni, che mi consentono di avere una sufficiente visione di tutte le scene che compongono il post. Il mio solo appunto è che, per lo stile ricercato che usi, potresti ulteriormente ampliare alcuni momenti descrittivi. Non soltanto, come hai fatto, nel corso dell'introduzione (magari caratterizzando meglio i luoghi o i png che entrano in gioco), ma anche e soprattutto nel corso del combattimento. E' soprattutto qui che la descrizione si perde un po' per lasciare il posto alla semplice successione di eventi. Sarebbe invece stato molto più apprezzabile se tu avessi caratterizzato come hai fatto prima anche i movimenti tuoi, della creatura e l'ambiente attorno a voi.
Apprezzo che tu abbia caratterizzato il nemico, e trovo azzeccata la scelta delle abilità che gli hai dato.


Abilità & Lealtà


Voto: 6.5
Lo scontro è essenzialmente corretto, anche se secondo me si conclude un po' in fretta. Il mostro è un tuo pari e avresti potuto spendere molto più tempo e molte più azioni per sconfiggerlo. Volendo avresti potuto introdurre movimenti più complessi, che coinvolgessero anche lo spazio che ti circondava o i punti deboli della creatura che ti stava davanti. Sembra quasi che, con l'espediente del veleno, tu abbia voluto rendere il post più breve. Se il tuo timore era di renderlo troppo lungo, ti assicuro che questo era totalmente infondato e avresti potuto dedicarti un po' di più alla parte di combattimento.
Usi correttamente le tue abilità e non commetti atti antisportivi. La tua strategia è molto lineare ma al tempo stesso efficace e ti consente di porre fine allo scontro con una vittoria di misura.


Conclusione
Voto Finale (media non matematica):
6.5
Gold: 220


Come ti ho già detto uno scontro buono. I punti a cui fare attenzione te li ho segnalati, e quello più delicato è far sì che il tuo stile molto ricco non diventi semplicemente un esercizio di scrittura. Se continui come hai impostato fino ad ora, penso comunque che tu possa solo migliorare. Inoltre è molto buona l'idea di dare un'ipotetica prosecuzione a questa giocata e inserirla in maniera coerente nel background del tuo personaggio.


 
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