Gli ultimi, tenui, raggi di sole avevano assunto, attraverso la densa nebbia che dopo l’ultimo assalto andava progressivamente disperdendosi, una forte colorazione rosseggiante. Lo stesso ponte sul Grigio era ben differente da quello che aveva accolto i due contendenti: il pubblico aveva da qualche tempo perso i toni festosi dei primi momenti e alcuni erano perfino scappati temendo che di fronte ad un nuovo attacco da parte del drago nemmeno il comandante dei Custodi potesse riuscire a salvarli tutti ancora una volta. Lo scheletro della prima struttura metallica adibita a palco che era stata distrutta dal soffio del drago si stava ora disfacendo all’interno delle acque del fiume con una rapidità allarmante; erano bastati pochi minuti e anche le parti ancora emerse vennero ricoperte da una ruggine talmente corrosiva da ridurla rapidamente ad una massa informe destinata a dissolversi in poche ore. Il ponte stesso aveva invece dovuto subire la piena furia di entrambi i contendenti mostrando, ancora adesso, i segni sia dei precedenti attacchi che in particolar modo dell’ultima esplosione la quale aveva scavato nel centro della struttura un solco talmente grande da farne irrimediabilmente crollare il bordo destro nelle acque insaziabili del fiume.
Al contrario dell’ambiente che lo circondava e del suo avversario Shivian non sembrava, almeno esternamente, altrettanto provato. Solamente uno tra tutti gli assalti del drago era riuscito a scardinare il suo stile difensivo e anche questo aveva lasciato solamente dei danni marginali che non lo avevano affatto impensierito. Nonostante quest’apparente invincibilità anche lui, però, iniziava a risentire del lungo scontro tanto da immaginare che entrambi non avrebbe potuto continuare a combattere ancora a lungo. Ad impensierirlo in particolar modo era lo stato psicologico in cui aveva lasciato il drago che se prima sembrava essere finalmente disposto a lasciarsi plagiare dai progetti del mezzo demone ora sembrava quasi tornato ad essere la stessa irremovibile creatura sulla quale aveva lavorato fin dalle prime battute di quel duello. Con sempre meno tempo a disposizione i momenti successivi sarebbero stati decisivi per chiarire definitivamente quale sarebbe stato il futuro del dragone.
Nel momento in cui le ferite si erano fatte più gravi Morpheus aveva gridato l’accettazione del proprio nuovo destino in seno al Goryo. Ora che, però, sembrava aver riacquistato buona parte della lucidità persa in quegli attimi concitati avrebbe accettato ugualmente la guida, gli insegnamenti ma anche gli ordini da parte di un uomo che lo aveva portato ad un passo dalla morte? Avrebbe imparato a lasciare da parte perfino il suo orgoglio accettando quei momenti come indispensabili per raggiungere gli obiettivi che si era prefissato? Nonostante Shivian comprendesse come i suoi scopi ultimi non fossero così discordanti da quelli per i quali era stato reclutato dal Beccaio era ugualmente convinto che i loro modi operandi fossero decisamente differenti.
Avvertito sia dal rumore della spada che veniva estratta dal proprio fodero che dalla forte aura del drago per il mezzo demone l’affondo della spada avversaria non rappresentava il benché minimo pericolo; il colpo stesso, privo di forza e di convinzione, non sarebbe stato comunque pericoloso anche contro avversari meno esperti. Nemmeno lo spirito appena evocato, risplendente, per Shivian, sia di magia che delle energie del proprio rivale, era destinato ad avere maggiore fortuna: un fulmineo movimento rotatorio del busto, accompagnato da quello del piede sinistro, spostatosi all’indietro, gli consentì di evitare facilmente l’affondo della lama. Con lo sguardo ora rivolto al fianco destro del drago anche le due rapide emanazioni dello spirito furono bloccate dalla spada di luce di Shivian che, muovendosi quasi fosse per il mezzo demone completamente priva di peso, intercettò di piatto entrambi i colpi quasi senza sforzo.
« Hai affrontato il peso del tuo passato e forgiato un nuovo destino... »
Non avrebbe mai potuto realmente pretendere dei ringraziamenti sinceri da parte sua eppure in un futuro ancora incerto anche per lui il destino forgiato col sangue di quel duello avrebbe potuto portarlo a raggiungere traguardi che prima non avrebbe mai neanche immaginato. L’ultima prova sarebbe stata però la più terribile: a differenza di quando, pochi attimi prima, gli aveva scatenato contro la furia della sua potenza ora Morpheus si sarebbe trovato a dover contrastare un assalto molto più insidioso. Con la sola imposizione della propria volontà in pochi attimi Shivian avrebbe infatti cercato di privarlo anche delle ultime energie che ancora gli permettevano di reggersi in piedi. Con l’intento di indebolirlo fino al limite della sopportazione avrebbe quindi approfittato della stanchezza ora inevitabile per sferrare l’ultimo assalto vero e proprio: spostando il peso sul piede sinistro mosso in precedenza Shivian avrebbe cercato con il destro di effettuare una violenta spazzata verso le gambe avversarie approfittando del naturale sbilanciamento dovuto all’affondo andato a vuoto per mandarlo ineluttabilmente inerme schiena a terra. Solo a quel punto avrebbe attaccato con la spada appoggiandola rapidamente al costato lasciandola quindi penetrare solamente di pochi centimetri, sufficienti a bloccarlo senza però provocargli una ferita che potesse metterlo in serio pericolo di vita. Non aveva ragione alcuna per ucciderlo; in quel momento ciò che desiderava da lui era solamente una risposta.
« .. sei in grado ora di accettare la mia guida negli eventi che verranno? »